mercoledì 11 novembre 2009

PENNETTA D’ITALIA, BRAVA, VINCENTE, BELLA,E RICCA: «MI SONO GUADAGNATA TUTTO»

di Sergio Conti

Flavia Pennetta chiude il 2009 con una serie di miracoli: è diventata la tennista italiana più forte di sempre, ha vinto per la seconda volta la Fed Cup e ha messo d’accordo persino Mara Carfagna e Rosy Bindi. Viva le donne. Come al solito sono le ragazze a tirar su lo sport italiano...«Ho letto i giornali, ora mi paragonate addirittura alla Pellegrini ed è un accostamento esaltante: mi piace. Sa cosa ti dico? Che queste vittorie me le merito tutte perché vengono da lontano, da quando a 15 anni sono andata via di casa. Prima sono stata a Milano, poi negli ultimi quattro anni in Spagna e lo so solo io quanti cesti di palle ho fatto fuori con il mio coach Urpi Barcellona: è stato un massacro». Ma insomma, cos’hanno davvero queste donne più degli uomini? «Siamo più indipendenti, siamo più pronte a soffrire, ha ragione Adriano Panatta, le donne sono più dure. A me andar via dall’Italia ha fatto bene perché mi ha aiutato a crescere. A scuola avevo un’ insegnante d’ inglese che mi odiava perché ero una sportiva e ogni volta che tornavo da un torneo mi interrogava. Punita perché diversa, ecco. Non l’ho più incontrata, ma se ora parlo inglese con l’accento spagnolo è colpa sua». Beh, sembra che in Italia la società stia finalmente cambiando... «Mah, io la trovo sempre molto maschile, anche se in qualche posto di potere ogni tanto si intrufola qualche donna manager. Mi piacerebbe vedere qualche dirigente al femminile anche nello sport, ma in Italia non succede, è raro». Lei nel 2007 ha perso il fidanzato, la salute, la classifica e stava per ritirarsi dal tennis. Come ha fatto a far scattare l’interruttore sul positivo? «Ho lottato. La botta con Moya è stata terribile, non me l’aspettavo e sono finita sotto un treno, in più ci si è messa l’operazione al polso e così per mesi ho visto solo nero. Mi ha aiutato molto uno psicologo spagnolo, Guillermo, io non ci credevo, pensavo fosse una cretinata, e invece in questi due anni mi ha cambiato. Lo sento prima dei tornei e poi alla fine, durante no, ormai lo considero un amico e ci facciamo lunghe chiacchierate. Anche la Pellegrini è stata salvata da uno psicologo, lo so, ma del resto è proprio come dicono, da dentro non puoi vedere come sei da fuori. E la differenza è clamorosa». Il 17 agosto 2009 lei ha raggiunto un traguardo storico, l’ingresso nella top-ten mondiale. Il suo coach Urpi voleva che continuasse a spingere per il Master, invece è voluta tornare in Italia... «Ero cotta. E sono stati sei giorni, non tre settimane come dice. Ok, è vero, sono tornata a casa, mi hanno fatto la festa a Brindisi, poi ho fatto l’intervista con le Iene e poi sono andata a sfilare a Milano. Ma a Tokyo ho perso 6-1, 6-2 con la Vinci perché lei ha giocato benissimo e poi perché quel campo sembrava un parquet tanto era veloce. Ogni tanto ci sta,quest’anno ho fatto 25 tornei più la Fed Cup e quindi oltre 130 partite tra singolo e doppio. Sono sfinita».Quest’anno ha vinto anche un milione di dollari di soli premi; e se contiamo anche gli sponsor bisogna moltiplicare. Che ci fa con tutti questi soldi? «Mi crede se ti dico che non lo so? Giuro, li amministra mio padre. Certo, se voglio comprarmi qualcosa me la compro, ma al massimo sono borse, scarpe, molte molte scarpe. O vestiti che poi magari nemmeno uso». Ora sei single e gioca meglio di quando era fidanzata. Ci ha pensato? «Libera o impegnata non cambia molto, anche se stai sola gli alti e i bassi ci sono sempre, l’equilibrio è difficile e infatti si oscilla in continuazione: ma come tutti, è la vita. Uno sportivo come fidanzato forse è meglio perché comprende più facilmente i tuoi ritmi; ma poi se tu perdi apposta a Tokyo per raggiungerlo a New York è uguale...». Questo è il miglior anno della sua vita. Assomiglia un po’ al 1976 di Panatta e dell’Italia di Davis? «Ti ringrazio ..., per qualche aspetto sì, ma per altri veramente no perché io sto ancora lavorando per vincere Roma e poi uno Slam a Parigi, vale a dire il massimo che possa sognare un italiano». Come sarà il suo prossimo uomo? «Un poveraccio. Ho migliorato il servizio ma sono diventata acida. Un casino». Forse no la bella Penneta sta esagerando non e acida e stupenda.

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GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ LA SEDICESIMA EDIZIONE SI È APERTA TRA MILLE POLEMICHE. MINGUZZI (LOTTA GR) E DELLINO (PESI) VINCONO L’ ARGENTO, IL BRONZO DI FUCILE NELLA GRECO ROMANA, È LA PRIMA MEDAGLIA AZZURRA

dall’ inviato Sergio Conti

PESCARA- Ieri sera allo Stadio Adriatico, con la cerimonia di Apertura, ha preso il via ufficialmente la XVI edizione dei Giochi del Mediterraneo. Alla presenza del presidente del consiglio, Alberto di Monaco e altri sette capi di stato per motivi di sicurezza e meglio non elencare. È stato un grande spettacolo quello che Marco Balich, produttore esecutivo e regista, insieme a Lida Castelli, direttore artistico, Alfredo Accatino, responsabile dei contenuti e a tutto il team di K-events - Filmmaster Group, hanno costruito non solo per celebrare i valori di pace, uguaglianza e solidarietà, ma anche per rendere protagonista il territorio e, soprattutto, la popolazione d’ Abruzzo. Dalla sfilata di tutte le delegazioni sportive partecipanti alle 1420 persone coinvolte nella scenografia dello spettacolo, e stato due ore di emozioni che sono state trasmesse in diretta sul digitale terreste Raisport+ e in differita su Rai 1. Roberto Cammarelle, il campione italiano di pugilato, è stato il portabandiera dell’ Italia; otto campioni abruzzesi e fra essi il pilota di Formula 1, Jarno Trulli e il campione di ciclismo, Danilo di Luca, hanno portato la Bandiera dei Giochi. Le Frecce Tricolori dell’ aeronautica hanno sorvolato per due volte lo Stadio Adriatico sottolineando i momenti più altamente istituzionali della Cerimonia. L’ evento e iniziato con un tributo al grande cuore di questa Regione, a coloro che hanno sofferto e a coloro che hanno aiutato e continuano ad aiutare: accompagnati da moltissimi sbandieratori, e stao reso omaggio ai giocatori de L’ Aquila Rugby 1936 e poi alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Croce Rossa. La «Cerimonia dell’ Acqua»: un altro momento particolarmente intenso a cui ha fatto da colonna sonora Eros Ramazzotti. Romina Carrozzi con in braccio la sua piccola Giorgia, la prima bimba nata a Paganica dopo il sisma, simbolo della vita che rinasce, ha raccolto l’ acqua della Fontana in una grande anfora detta Anfora Madre e l’ ha poi distribuita in ampolle per far si che idrofori la portassero nelle cinque località simbolo della regione terremotata: Paganica, Onna, San Gregorio, Villa San Angelo. Anfora e ampolla sono pezzi unici realizzati, per l’ occasione, dai maestri artigiani di Castelli. La Cerimonia dell’Acqua era già stata acquisita dalle precedenti edizioni dei Giochi quale elemento protocollare; il Viaggio dell’ Acqua, nel giorno precedente l’Apertura e la ritualità ad esso legati, sono la vera novità. L’ acqua ,diventa così per i Giochi del Mediterraneo ciò che il fuoco è da sempre per le Olimpiadi. L’ ingresso della bandiera italiana e stato accompagnato dall’ inno nazionale che stato intonato dal giovanissimo Gianluca Ginoble insieme ad un gruppo di bambini, molti provenienti da Onna. Tra i volontari che hanno partecipato alle coreografie, con bande e majorette, ci sano stati anche i ragazzi delle scuole di ballo de L’Aquila, 100 ballerini di danza classica e 100 ballerini di Hip Hop tra cui i pluripremiati Metropolis; inoltre, i ragazzi della Federazione Italiana Danza Sportiva e Fabrizia D’ Ottavio, la plurimedagliata ginnasta abruzzese. Uno spazio importante della serata e stato dedicato alla figura di Gabriele D’ Annunzio, interpretato da uno dei più valenti attori italiani, Alessandro Haber che stato affiancato da un’ affascinate Eleonora Duse, l’ Etoile Eleonora Abbagnato che si esibita in un assolo di grande tensione coreografata da Paola Belli. Come sempre le polemiche non sono mancate. La sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, però, viene già descritta come quella dei record. Dopo il rischio, scongiurato, di spostamento, lo stadio Adriatico di Pescara e stato teatro della cerimonia inaugurale della manifestazione inaugurata nel 1951 ad Alessandria d’ Egitto. Le grandi manifestazione sportive non contemplano solo i risultati sul campo ma anche la politica, a partire dalla prossima edizione del 2013 in Grecia. Silenzio relativamente ad un’ eventuale partecipazione di Israele e Pal. Paolo Fucile ha ottenuto la medaglia di bronzo nella Greco Romana cat.60 kg. È il primo atleta azzurro a conquistare il podio. Fucile battuto in semifinale dall’ egiziano Hamed (3-0 PO) ha comunque raggiunto la terza posizione per assenza di avversario nel tabellone dei ripescaggi. Andrea Minguzzi nella categoria kg.84 è invece approdato alla finale dove è stato sconfitto dal croato Zugajn (3-1) ottenendo la medaglia d’ argento. Negli incontri di qualificazione l’ olipionico di Pechino ha battuto il turco Cambas (3-1 PP) e in semifinale lo sloveno Sermek (3-0 PO). Hanno concluso al quinto posto,invece, Caradonna (55 kg) e Scaramuzzi (74 kg). PESI - Vito Dellino ha vinto l’ argento nella categoria 56 kg. L’ azzurro ha alzato 140 kg nello slancio, mentre il tunisino El Mauoi ha vinto la gara con 145 kg. Nello strappo Dellino è giunto sesto con una alzata massima di 106 kg. Medaglia di bronzo per Massimiliano Rubino. Impegnato nella categoria 62 kg, l’ azzurro ha sollevato 137 kg. nello slancio classificandosi al terzo posto nella gara vinta dal turco Eilghin (155 kg). Nello strappo Rubino è risultato quarto con 108 kg. CANOTTAGGIO: Sono tutti passati alle finali con il primo posto in batteria gli azzurri impegnati in gara oggi. Simone Raineri/ Matteo Stefanini (doppio) hanno vinto la prima serie (6:47.84). Lorenzo Bertini nel singolo PL si è aggiudicato la prima serie (8:09.86) come Elia Luini/Marcello Miani nel doppio PL hanno dominato la loro eliminatoria (7:29.84). Al Lago di Bomba anche Lorenzo Carboncini / Giuseppe De Vita nel doppio senior hanno ottenuto il primo posto (6:58.29). GINNASTICA RITMICA: Julieta Cantaluppi (p.100.650) e Chiara Ianni (p. 96.725) al termine delle quattro sessioni di esercizi eliminatori si sono qualificate per le finali all around di oggi. La Cantaluppi ha chiuso in testa alla classifica mentre la Ianni si è piazzata al quarto posto. Martina Alicata Terranova (p. 90.875) ha chiuso all’ 11° posto le qualifiche e non parteciperà alle finali.
NUOTO/ CAMPIONATI DEL MONDO CINA DA PRONOSTICO,ITALIA IN SORDINA I TUFFATORI CINESI DOMINANO LA PRIMA GARA DELLA RASSEGNA IRIDATA. GLI ITALIANI SACCHIN E MARCONI VENGONO ELIMINATI NELLE QUALIFICHE. È ARRIVATO IL GRANDE GIORNO DELLA CERIMONIA DI APERTURA
dall’inviato Sergio Conti
ROMA- Subito doppietta cinese nel trampolino da 1 metro: Kai Qin si è aggiudicato il primo oro dei mondiali di Roma 2009 vincendo con il punteggio di 449 davanti al connazionale Xinhua Zhang, argento con 445.90. Bronzo per l’ australiano Matthew Mitcham con 440.20. Si è chiusa così la prima delle 17 giornate della 13esima edizione dei Mondiali di nuoto a Roma. Voleva difendere il bronzo vinto due anni fa a Melbourne, ma la lesione di dodici centimentri alla coscia sinistra gli ha impedito di saltare alla sua maniera. Christopher Sacchin abbozza un sorriso dopo la serie dei sei tuffi preliminari: l’ azzurro non ha centrato la finale, chiudendo al 17/o posto. «Peccato, ma fino a qualche giorno fa non sapevo nemmeno se gareggiavo - ha raccontato il tuffatore - Il primo tuffo l’ ho sbagliato completamente e quello ha compromesso tutto. Un pò mi dispiace, sto 'rosicando' perché i punteggi degli altri erano alla mia portata anche nelle condizioni in cui sono». Nicola Marconi è stato invece il primo degli eliminati: con il 13/o posto l’ atleta romano non è entrato in finale, ma si dice contento delle sensazioni avute sul trampolino. «Ho sbagliato il terzo tuffo - ha detto - meglio così, almeno non arrivo stanco alla mia gara, il trampolino sincro. Quella di ieri era una gara di riserva, di riscaldamento».Oggi però è anche il grande giorno della cerimonia d’apertura. Una cerimonia in grande stile per un Mondiale di nuoto con numeri da record (183 i Paesi in gara) e protagonisti d’ eccezione. Uno su tutti il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la più alta carica dello Stato attesa per l’ inaugurazione della rassegna iridata delle discipline acquatiche, che, dopo aver ricevuto nella primissima parte della manifestazione la bandiera italiana da Federica Pellegrini, tornerà ad essere primo attore nel finale, dichiarando ufficialmente aperta la 13/a edizione dei mondiali di nuoto.Sarà ovviamente presente anche il presidente del Coni Gianni Petrucci, che si dice fiducioso sui risultati che il nuoto azzurro potrà conseguire in questi Mondiali: «Abbiamo un’ armata straordinaria - ha detto rispondendo a Napoli a una domanda sulle prospettive dei nostri atleti a margine dell’ inaugurazione del comitato regionale campano - e nella quale riponiamo grande fiducia. E poi oltre che su grandi atleti - ha sottolineato - possiamo contare su un grande ct che è Castagnetti. I risultati e i successi conseguiti negli ultimi dodici anni parlano per lui: è la marcia in più dell’ Italia».Saranno presenti 200 Nazioni, con circa 2800 atleti,2000 partner e sono attesi oltre 400mila visitatori,che troveranno accoglienza presso il Villaggio Ospitalità. Saranno all’ opera sul campo, inoltre, circa 1500 giornalisti. Questi gli atleti italiani impegnati,nella seconda giornata dei Mondiali di nuoto di Roma 2009:TUFFI - TRAMPOLINO SINCRONIZZATO 3M UOMINI: Nicola Marconi e Tommaso Marconi.NUOTO SINCRONIZZATO - PROGRAMMA TECNICO A SQUADRE (PRELIMINARI): Alessia Bigi, Elisa Bozzo, Costanza Fiorentini, Manila Flamini, Mariangela Perrupato, Benedetta Re, Dalila Schiesaro, Sara Sgarzi, Federica Bellaria, Camilla Cattaneo.
NUOTO/CAMPIONATI DEL MONDO TRIONFA ALESSIA FILIPPI:ORO NEI 1500 STILE LIBERO CON RECORD EUROPEO.FEDERICA PELLEGRINI ENTRA ALLA GRANDE NELLA FINALE DEI 200 STABILITO IL NUOVO RECORD MONDIALE DEI 200 STILE LIBERO FEMMINILI

dall’inviato Sergio Conti

ROMA- Giornata trionfale per il nuoto azzurro: Alessia Filippi campionessa mondiale dei 1.500, Federica Pellegrini stabilisce in semifinale il record mondiale dei 200 stile libero, Federico Cobertaldo batte il record europeo negli 800 .L’oro di Alessia Filippi. Con una progressione che non ha lasciato scampo alle avversarie Alessia Filippi ha conquistato la medaglia d’ oro nei 1.500 metri stile libero ai Mondiali di nuoto a Roma. L’ italiana ha fermato il cronometro in 15'44"93, nuovo record dei Campionati mondiali. Seconda la danese Friis, bronzo alla romena Potec.La Filippi è partita con un’ andatura controllata in una gara in cui la Friis ha fatto da battistrada davanti alla Potec. La danese è passata ai 400 metri in 4'09"29, l’ azzurra in 4'12"30. La Filippi ha dato inizio ad una progressione irresistibile che agli 800 metri ha fruttato il secondo posto provvisorio, a meno di 2 secondi dalla leader. L’ aggancio si è materializzato ai 950 metri (Friis avanti di 0"56) e il sorpasso è diventato realtà ai 1.000 metri, con la Filippi in testa di 0"01: pochissimo, ma abbastanza per far esplodere il pubblico del Foro Italico. La romana ha continuato a spingere e ha incrementato il vantaggio (1"92 ai 1.200 metri), spegnendo ogni velleità di rimonta della Friis, che alla fine si è dovuta accontentare dell’ argento davanti alla Potec. La Filippi regala all’ Italia il terzo oro e l’ ottava medaglia complessiva nella rassegna iridata. «GARA PERFETTA» - «Mi raccomando: adesso cantate tutti l’inno con me». È l’ appello scherzoso che una sorridente Alessia Filippi ha fatto subito dopo la sua gara vittoriosa. «Voglio passare alla storia». È un fiume in piena: «Ho fatto la gara perfetta, sono sbalordita. Mi sono emozionata, volevo l’ oro, mi sono battuta con delle avversarie molto forti. Ora c’ è una nuova Alessia in acqua, migliore, più determinata, ho obiettivi più grandi. Ora voglio riconfermarmi da qui all’ Olimpiade. Voglio passare alla storia. Sentivo l’ urlo della folla, mi ha dato una carica fortissima. Ho virato ai 1.300 metri che ero morta. Ma lo volevo e basta». L’azzurra domina la prima semifinale Federica Pellegrini ha stabilito il nuovo record mondiale dei 200 stile libero femminili. L’azzurra ha dominato in 1’53''67 la prima semifinale ai Mondiali di Roma 2009. La veneta ha migliorato il suo precedente record di 1’54''47 stabilito lo scorso 8 marzo agli Assoluti primaverili di Riccione.«Oggi mi sono rimessa in linea, prima avevo ancora i 400 nelle braccia». È il commento a caldo, di Federica Pellegrini dopo aver vinto la semifinale dei 200 sl donne a ritmo di nuovo primato del mondo. «Sono un’ atleta modello - dice ancora, scherzando, la Pellegrini -. Che bello aver fatto il mio nono record del mondo prima dei 21 anni... Ora però non dite che il mio primato è imbattibile, è meglio stare con il profilo basso. In acqua è il mio unico modo di sfogarmi, e spero di farlo sempre meglio». La veneta chiude rendendo omaggio ad un’altra azzurra: «Complimenti ad Alessia Filippi - dice -. E vorrei anche dire che non è mai uscito dalla mia bocca che farò gli 800, anzi non sono sicura di farli, e ora penso solo alla finale di domani». Ottimo Federico Colbertaldo, sugli 800 stile. L’ azzurro fa il record europeo in 7'44''29, abbassando il vecchio primato del russo Yuri Prilukov (Montreal 2005). Il suo tempo non è comunque sufficiente a vincere il turno preliminare (il tunisino Mellouli e il canadese Cochrane fanno meglio rispettivamente di 2 secondi e mezzo e di 68 centesimi) ma il terzo tempo finale mette il trevigiano in una buona posizione in vista delle medaglie. La finale è in programma oggi. Continua a non entusiasmare Michael Phelps, anche se per ora si tratta di eliminatorie. Il «cannibale» di Baltimora su qualifica per le semifinali dei 200 farfalla, ma con il secondo tempo, dietro al polacco Pawel Korzeniowski (1'54''33). Fuori Francesco Vespe soltanto 21mo. Biedermann oro nei 200 sl e Phelps secondo. La conferma sul momento poco brillante di Phelps arriva proprio dalla finale dei 200 sl. Oro e record del mondo di Paul Biedermann nei 200 metri stile libero ai Mondiali di nuoto di Roma. Il tedesco ha nuotato in 1'42"00, polverizzando il precedente primato mondiale di 1'42"96 fatto segnare da Michael Phelps alle Olimpiadi di Pechino. Solo argento per lo statunitense eroe degli ultimi Giochi Olimpici: Phelps ha nuotato in 1'43"22, lontano dai suoi migliori standard. Phelps era imbattuto nei 200 stile libero dalle Olimpiadi di Atene 2004, dove conquistò il bronzo della specialità alle spalle dell’australianoIan Thorpe e dell’olandese Pieter van den Hoogenband. 100 dorso, oro e record del mondo della britannica Gemma Spofforth. Nella finale l’ atleta si è imposta in 58"12, migliorando così il precedente primato mondiale di 58"48 stabilito ieri da Anastasia Zueva: alla russa oggi non è bastato il tempo di 58"18, che le è valso la medaglia d’ argento. Bronzo all’australiana Emily Seebhom in 58"88.50 rana maschili, oro e record mondiale al sudafricano Cameron Van der Burgh ha stabilito il nuovo record del mondo nei 50 rana maschili. Van der Burgh ha nuotato in 26"74 nella seconda semifinale dei Mondiali di Roma 2009. Il precedente primato apparteneva al brasiliano Felipe Franca Da Silva (26"89 lo scorso 9 maggio). L’ zurro Alessandro Terrin ha ottenuto il nono tempo complessivo (27"30).Nelle semifinali, Alessandro Terrin, aveva ottenuto con il quinto tempo in batteria, il nuovo primato italiano, in 27''20, 2 centesimi meglio del suo precedente record, stabilito a Pescara ai Giochi del Mediterraneo. Non passa invece Filippo Magnini, (che ovviamente punta soprattutto su 50 e 100 stile libero). Il marchigiano ha chiuso in 27''59. Miglior tempo per Cameron Van der Burgh (Sudafrica).

PALLANUOTO UOMINI RATKO NON FALLISCE. CROAZIA IN SEMIFINALERatko Rudic non fallisce un colpo e porta la Croazia in semifinale. Battendo la Romania per 7-5 la formazione slava vola tra le migliori quattro del torneo e giovedì affronterà la Serbia in un derby tutto da vedere.

PALLANUOTO MASCHILE GLI STATI UNITI SUPERANO LA GERMANIA 8-5
Gli Stati Uniti fanno fuori anche la Germania (8-5) e volano in Semifinale.Continua il cammino inarrestabile degli americani che inanellano, così, la quarta vittoria consecutiva.

PALLANUOTO MASCHILE LA SERBIA BATTE L’UNGHERIA 10-9 E VOLA IN SEMIFINALE
Dopo l’ Italia, la Serbia fa fuori anche l’ Ungheria (10-9) nel primo Quarto di Finale dei 13th FINA World Championships vola a giocarsi le Semifinali dove affronterà la Croazia. Tuttavia il torneo per l’ Ungheria non finisce qui: giovedì i magiari disputeranno la Semifinale per il quinto posto.

PALLANUOTO UOMINI L’ITALIA SOCCOMBE ALL’AUSTRALIA (6-8)

L’Italia di Campagna scivola nuovamente davanti al pubblico di casa. Nella sfida che vale l’accesso alla finale per il nono posto, gli «Azzurri» vengono superati anche dall’ Australia: il risultato finale è 8-6. Giovedì mattina il «Settebello» sarà chiamato a chiudere al meglio una delle edizioni più deludenti della sua storia recente quando affronterà la Cina: in palio c’ è l’ undicesimo posto.

PALLANUOTO UOMINI IL MONTENEGRO SUPERA LA CINA SENZA DIFFICOLTÀ (13-5)
Non fatica il Montenegro per avere ragione della Cina (13-5) nel match valido per la qualificazione alla finale per il nono posto. La squadra montenegrina prende subito il largo e riesce a gestire senza particolari difficoltà la partita. Gli uomini di Blazevic affronteranno l’ Australia.

PALLANUOTO UOMINI IL BRASILE SCONFIGGE LA MACEDONIA 16-15 SOLO AI RIGORI
Una partita combattuta: si arriva sino ai rigori per avere il nome della vincitrice. Alla fine è il Brasile ad avere la meglio sulla Macedonia per 16-15. Dopo il pareggio nei tempi regolamentari, i sudamericani passano in vantaggio nel primo tempo supplementare, ma vengono subito ripresi dai macedoni. Il risultato di parità rimane inchiodato sino al termine dei supplementari: solo i tiri liberi decidono il nome della vincitrice che, dunque, termina al tredicesimo posto finale in graduatoria.

PALLANUOTO UOMINI IL SUDAFRICA PIEGA IL KAZAKISTAN ED È 15ESIMO
Il Sudafrica si impone sul Kazakistan per 6 a 5 e chiude il torneo al quindicesimo posto. Protagonisti della gara Brown e Woods che hanno realizzato una doppietta ciascuno.

IL NUOTATORE SI È CONSULTATO CON LA SUA DELEGAZIONE PRIMA DEL RIFIUTO IRANIANO SI RIFIUTA DI GAREGGIARE PERCHÉ IN VASCA C’ È UN ATLETA ISRAELIANO IL FORFAIT NELLA BATTERIA DEI 100 RANA .LA STESSA SCENA È AVVENUTA ALLE OLIMPIADI DI PECHINO

di Sergio Conti

In vasca con il collega israeliano proprio non ci vuole stare. Lo aveva già fatto capire alle Olimpiadi di Pechino e ora Mohammed Alirezaei, atleta iraniano, ha boicottato anche i mondiali di Roma. Alirezaei si è rifiutato di gareggiare nella batteria dei 100 rana pur di non trovarsi a competere con l'israeliano Mickey Malul, inserito nella stessa lista di partenza. Lo riferisce l’ edizione online del giornale di Tel Aviv Yediot Ahronot. LA SCELTA- L’atleta iraniano, dopo essersi consultato con la sua delegazione, non si è presentato a bordo vasca. Una scelta che il giornale evidenzia come «un replay di quanto accaduto già alle Olimpiadi di Pechino». In quel caso in occasione delle qualificazioni dei 100 rana, quando lo stesso atleta iraniano non aveva accettato di gareggiare al fianco di un altro rivale israeliano, Tom Beeri. Scelta diversa, invece, per l’ iracheno Saif Alaslam al-Saadi, si è presentato regolarmente ai blocchi avendo tra i vicini di corsia l’israeliano Itai Chammah.
GIALLO AI MONDIALI DI NUOTO SCOMPARSI SEI ATLETI
Giallo ai mondiali di nuoto di Roma. Due atleti del Gibuti e quattro della Guinea sono scomparsi. Gli atleti del Gibuti sono Ali Houmed Hassan, 22 anni e di Harbi Hassan Ahmed, di 21. I due sono usciti dal loro albergo alle 8 di ieri mattina, dopo un primo allarme i tecnici della squadra, non avendo ricevuto notizie dei loro atleti alle ore 20 hanno presentato formale denuncia alla polizia. Alla loro scomparsa si è aggiunta quella di 4 nuotatori della Guinea. Allo stato non è stata presentata una formale denuncia di scomparsa.
NUOTO/ MONDIALI DI ROMA IL TAGLIO DEL NASTRO DÀ IL VIA ALL’ AVVENTURA DOPO NUMEROSE CONTROVERSIE
di Sergio Conti
Dopo tante polemiche il taglio del nastro apre ufficialmente i Mondiali mentre si procede febbrilmente alle ultime ore di collaudi, dettagli e perfezionamenti. Anche poche ore prima del via, a ridosso del taglio del nastro è comunque il Mondiale delle polemiche: ritardi, costi, problematiche organizzative hanno tenuto a battesimo la competizione dando l’ impressione di essere il vero tema conduttore della rassegna. Il sindaco di Roma Sergio Alemanno nel giorno della festa taglia corto: «Si tratta di polemiche sterili e inutili. Siamo pronti, e siamo assolutamente consapevoli di aver realizzato qualcosa di davvero importante. I mondiali lasceranno in eredità a Roma strutture sportive nuove, ricettive e di grande valore per l’attività sportiva delle società e degli appassionati. Roma non è mai stata così ricca di piscine e di strutture per lo sport natatorio. Vedremo se le polemiche porteranno fortuna alla manifestazione e si zittiranno con il suo successo, del quale siamo tutti sicuri». Dal sindaco capitolilo cosa ci si attendevamo- un politico sa sempre recitare dalla sua parte. Le lacune ci sono come in tutte le manifestazioni di un certo peso,e con certi polici non devono mescolare lo sport con la politca, devono accettare le realtà. Il presidente del comitato organizzatore Giovanni Malagò parla di oneri e onori di un’ organizzazione comunque non facile: «È normale, stiamo parlando di un grande evento che scatena molte attenzioni e non vogliamo certo sfuggire alla grande curiosità che ci circonda e alle enormi responsabilità e pressioni che ci hanno accompagnato fin qui. Le polemiche, ci sono, su presunti ritardi e su altro a mio avviso anche un pò fuori luogo. Ma sono sereno e fiducioso, ci scommetto la mia faccia su queste strutture. E sul nostro lavoro».I Mondiali di Roma portano costumi e nuove tecnologie e pressione agonistica di nuova generazione in una struttura antica e affascinante: «È proprio così - conferma il presidente del comitato organizzatore - puntiamo sull’ anima e sulle emozioni. Il merito è soprattutto di questo luogo meraviglioso che con questa personalizzazione è diventato ancora più magico e meraviglioso. Antichità e modernità, passato e presente, qui si fonde tutto molto bene». L’ obiettivo dei Mondiali è portare qualcosa in dote alla città, qualcosa che resti: «Per prima cosa vogliamo essere trasparenti nei conti. E vogliamo mettere la nostra esperienza a disposizione di eventi futuri. Sono felice di poter lanciare la volata all’ amico Carlo Magri che l’anno prossimo organizzerà nel nostro paese gli attesissimi campionati mondiali di pallavolo».Cerimonia inaugurale sabato sera alle ore 21.00, si comincia con tuffi e nuoto sincronizzato per proseguire con le gare di nuoto e chiudere il 3 agosto.
NUOTO/CAMPIONATI DEL MONDO FEDERICA SEI DAVVERO IMMENSA:ORO NEI 400 STILE LIBERO E ANCORA RECORD DEL MONDO LA PELLEGRINI ABBATTE IL «MURO» DEI 4 MINUTI: 3'59"15

dall’inviato Sergio Conti

ROMA- Federica Pellegrini è definitivamente entrata nella leggenda dello sport: ai Mondiali di Roma ha vinto l’oro nei 400 stile libero stabilendo il nuovo record mondiale e abbattendo il «muro dei 4 minuti: 3'59"15, oltre un secondo in meno rispetto al precedente primato, 4'00"41, che apparteneva alla stessa Pellegrini. Realizzato di recente alle Naidi di Pescara in occasione del Giochi del Mediterraneo.Con questo successo, Federica diventa la seconda nuotatrice italiana, dopo Rosolino, ad aver centrato lo «slam», cioè ad aver vinto Europei, Mondiali e Olimpiadi. La Pellegrini si era qualificata per la finale chiudendo le batterie con il miglior tempo, nuotando in 4'01''96. Ottavo tempo per la campionessa olimpica sulla distanza, l’ inglese Rebecca Adlington con 4' 05''70. Niente da fare per l’ altra azzurra in gara, Flavia Zoccari, che ha chiuso con 4'11''58. Niente finale per Massimiliano Rosolino nei 400 stile libero. L’ azzurro, nella giornata che apre le gare in piscina al Foro Italico, ha chiuso le batterie con il sedicesimotempo. Fuori anche Cesare Sciocchetti. Il miglior tempo delle batterie lo ha fatto segnare il tedesco Paul Biedermann, che ha chiuso in 3'43''01, nuovo record europeo che migliora il precedente primato continentale fatto segnare proprio da Rosolino nel settembre del 2000 con 3'43''40. Male anche gli azzurri Mattia Nalesso e Paolo Facchinelli, fuori dalle semifinali dei 50 farfalla. I due azzurri hanno chiuso con lo stesso tempo di 23''65, in 21esima posizione. Miglior tempo ex aequo del sudafricano Roland Schoeman e dello spagnolo Rafael Munoz, che hanno chiuso in 22''90.In finale invece la staffetta azzurra 4x100 stile libero maschile. Il quartetto formato da Francesco Donin, Alessandro Calvi, Marco Orsi e Christian Galenda ha nuotato in 3'11''76 e accede alla finale con il quinto tempo complessivo. Record del mondo nei 100 farfalla donne. La svedese Sarah Sjostrom ha stabilito il nuovo primato del mondo dei 100 farfalla nuotando in 56"44 nella seconda semifinale. Il precedente record 56"61 apparteneva all’ olandese Inge de Bruijn. Record del mondo nei 200 misti donne. La statunitense Ariana Kukors ha stabilito il nuovo primato del mondo nella seconda semifinale dei 200 misti donne ai Mondiali di nuoto di Roma nuotando in 2'07"03. Il precedente record era dell’ australiana Stephanie Rice di 2'08"45. Oro e primato mondiale nei 400 sl per Biedermann. Il primo oro del nuoto in vasca ai Mondiali di Roma2009 va al tedesco Paul Biedermann che vince i 400 stile libero stabilendo il nuovo primato del mondo con il tempo di 3'40"07. Battuto di un solo centesimo il precedente primato dell’ Australiano Ian Thorpe, stabilito a Manchester il 30 luglio.

PALLANUOTO MASCHILE CANADA, ROMANIA E SERBIA AI QUARTI ITALIA FUORI

Si chiude con la vittoria del Canada sulla Cina (9-5) il primo match valido per gli ottavi di finale del torneo maschile di pallanuoto. Con questo risultato i canadesi – che hanno sempre condotto il match - volano nei quarti, dove se la vedranno con la Spagna, arrivata prima nel gruppo C nella fase preliminare. Negli altri due incontri, il Brasile batte di misura (8-7) il Sud Africa, mentre la Macedonia si impone con un largo margine (11-4) sul Kazakistan. Saranno, dunque, Brasile e Macedonia a contendersi nell’ ultimo atto il 13° posto, mentre Sud Africa e Kazakistan si affronteranno nella finale valida per il 15°.Gli ottavi di finale dei 13th FINA World Championships regalano un’altra sorpresa: la Romania, già vittoriosa contro gli azzurri, batte l’ Australia 7-5 e vola ai quarti, dove affronterà la Croazia di Ratko Rudic. Gli australiani se la giocheranno invece con la perdente tra Serbia e Italia nelle semifinali per il dodicesimo posto.Dopo il Setterosa, anche il Settebello di Sandro Campagna esce dal Mondiale di casa. Gli azzurri giocano la miglior gara del torneo ma ciò non basta contro la Serbia che si impone 7 a 5 e martedì affronterà l’ Ungheria in una sorta di finale anticipata. L’Italia invece incontrerà l’ Australia per la semifinale del nono posto.



GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ANCORA UN PODIO PER LA IDEM, MA E’ BRONZO ALLO STADIO DEL MARE QUESTA SERA CERIMONIA DI CIUSURA


dall’ inviato Sergio Conti

PESCARA- Non sono splendenti come gli ori conquistati ieri da Josefa Idem, Max Benassi e dal K2 con lo stesso Benassi e Luca Piemonte, ma la canoa azzurra aggiunge oggi altri due bronzi al medagliere dell’ Italia ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009. Li ottengono nelle finali dei 500 metri, che ieri sono state interrotte per circa un’ ora a causa di un temporale, il K2 di Filippo Galli e Alberto Regazzoni (dietro agli spagnoli Craviotto Rivero-Perez Rial e ai francesi Hybois-Hubert) e una delusa Josefa Idem che puntava al bis d’oro e s'è invece fatta precedere dalla slovena Spela Ponomarenko e dalla spagnola Maria Teresa Portela. Chiude quindi con tre ori e tre bronzi, ieri il terzo l'aveva conquistato Stefania Cicali nel K1 1000, l'Italia ai Giochi del Mediterraneo della canoa. Alle stelle per l’oro ritrovato, Sefi Idem ha accolto la mezza delusione di ieri con filosofia: «Alla fine ero un pò imballata per il vento a favore - ha ammesso senza vergogna - e poi non c’era nulla da fare, avevo semplicemente finito le banane…Non ho più 20 anni, il recupero è più faticoso. Ora faremo la tara per vedere se ai mondiali potrò fare tutti e due i percorsi». Con tre ori e tre bronzi, la canoa saluta i Giochi del Mediterraneo. Saluta soprattutto il lago di Bomba che alla vigilia sembrava un pò un oggetto misterioso e ora (a parte il temporale di ieri) riscuote l’apprezzamento generale di tutto lo staff della federazione italiana che sta già studiando come tornare su queste montagne abruzzesi almeno con una gara nazionale. «Siamo venuti qui - ammette il dt azzurro Gianni Mazzoni - con qualche interrogativo, ma poi è andato tutto benissimo, grande disponibilità e una situazione logistica sicuramente valida. Certo, il campo di gara risente un po’ di una certa alternanza di vento, ma in limiti accettabili». Dal punto di vista tecnico Mazzoni concorda con il presidente federale Luciano Buonfiglio. «Per il nostro settore della velocità quest’anno i Giochi del Mediterraneo rappresentavano un valido appuntamento agonistico. Per le presenze importanti di Spagna e Francia e di alcuni equipaggi di Croazia e Serbia che ritroveremo ai mondiali». «Per noi - prosegue Mazzoni - queste due giornate hanno rappresentato nello stesso tempo una sorta di selezione interna e di verifica dopo gli europei di Brandeburgo. Abbiamo avuto le conferme di una inossidabile Josefa Idem, della continua crescita di Benassi, di una buona regolarità di Stefania Cicali. E poi abbiamo scoperto un K2 (Benassi-Piemonte) che ci piacerebbe rinnovasse la nostra grande tradizione». Dai Giochi del Mediterraneo, ora una strada porterà una quindicina di atleti (tra uomini e donne) in Val Senales per tre settimane di preparazione in altura a cui farà seguito un’altra settimana di lavoro e Mantova e poi la partenza per il Canada dove dal 12 al 16 agosto sono in programma i mondiali. Under 23 e juniores andranno invece a Castelgandolfo dove, al centro tecnico federale, lavoreranno in vista degli europei U23 a Poznan (16-19) luglio e dei mondiali juniores, dal 31 luglio al 2 agosto a Mosca. «Non posso che fare i complimenti allo staff tecnico - si rallegra Buonfiglio - per avere portato qui una squadra molto competitiva. E non parlo soltanto di quelli che hanno vinto una medaglia, di un guerriero come Max Benassi o di una campionessa imperterrita come Sefi Idem. Lo stesso Zerial, nonostante i problemi alla spalla che continuano a frenarlo, ieri nel K1 500 è arrivato al traguardo quarto, ma praticamente insieme con gli altri. Direi che l’ impostazione di questo quadriennio è cominciata in maniera positiva».

volley donne, oro Italia Le azzurre battono la Turchia al tie- break
La nazionale femminile guidata dal CT Massimo Barbolini si è aggiudicata la medaglia d'oro superando al tie- break la Turchia per 3-2 (25-17;20-25;18-25;25-19;15-10). E' stata gara vera quella di Piccinini e compagne contro una formazione per nulla intimorita e tecnicamente molto valida. Dopo il primo set per le azzurre le turche hanno preso nin mano l'incontro fino a ribaltare il risultato sul 2-1. La reazione della squadra di Barbolini però è stata efficace e costrette al Tie-break le turche hanno subito gli assalti della Auguero che ha demolito più volte il muro avversario. Queste le 12 vincitrici della medaglia d'oro: Simona Rinieri, Paola Croce, Monica Ravetta, Giulia Rondon, Francesca Marcon, Martina Giuggi, Jenny Barazza, Manuela Secolo, Francesca Piccinini, Eleonora Lo Bianco, Simona Gioli, Taismary Aguero.
CALCIO ARGENTO PER GLI AZZURRI UN AUTOGOL CONDANNA L’ITALIA
L'Italia non riesce a riscattare la sconfitta di Almeria 2005 e deve accontentarsi della medaglia d'argento ancora una volta. Opposte ieri come quattro anni fa Italia e Spagna hanno giocato una partita intensa con un clima umido che ha condizionato la prova di entrambe le squadre apparse a tratti piuttosto provate. Nei primi venti minuti la gara è in mano agli iberici ma nella seconda parte del tempo gli azzurri riescono a trovare le fila del gioco. Il primo tempo è chiuso sullo 0-0 anche se negli ultimi minuti Mustacchio reclama un rigore e riceve una ammonizione. Nella ripresa la gara sembra orientarsi sulla eterna parità ma al 78' lo spagnolo Nsue sigla il vantaggio. Reagisce l'Italia e all'88 Mustacchio infila la rete spagnola. E' poi uno sfortunato tocco di Marco Calderoni, su iniziativa dello spagnolo La Guardia, a decretare la vittoria della Spagna al 49' del secondo tempo. Questa la squadra medaglia d'argento: Michelangelo Albertazzi, Francesco Bini, Giacomo Bonaventura, Marco Calderoni, Matteo Darmian, Vincenzo Fiorillo, Andrea Mazzarani, Ettore Mendicino, Mattia Mustacchio, Silvano Raggio Garibaldi, Fabio Francesco Sciacca, Alessandro Crescenzi, Claudio Della Penna, Francesco Di Tacchio, Andrea Gasparri, Ciro Immobile, Massimiliano Tagliani, Visconti Armando. CT Francesco Rocca.
DI CRISTO ORO CIANO DI BRONZO NEL JUDO
Giovanni Di Cristo ha vinto la medaglia d'oro nella categoria kg. 73 per Ippon dopo 1.29 dall'inizio dell'incontro con il francese Mohamed Riad. Antonio Ciano, nella categoria kg. 81, ha vinto l'ultimo incontro di ripescaggio conquistando la medaglia di bronzo. Nella gara conclusiva l'azzurro ha battuto il francese Antoine Jeannin. Sconfitta, ai rispescaggi, Assunta Galeone dalla spagnola Raquel Prieto Madrigal, ha concluso il tabellone dei kg. 78 al quinto posto.
QUESTA SERA IL WHITE MEDITERRANEAN PARTY. IL BIGLIETTO D’INGRESSO È IL “TOTAL WHITE”
di Sergio Conti
I Giochi del Mediterraneo scendono in strada per abbracciare la città prima di partire per Volos 2013. L’evento di chiusura di Pescara 2009, domenica sera, sarà un grande beach party, tutto all’insegna del colore bianco, che dallo Stadio del Mare di Pescara coinvolgerà l’intera città in una sorta di notte bianca. Unico biglietto d’ingresso per il “White Mediterranean closing Party”, il total white: basta vestirsi completamente di bianco per partecipare alla festa che promette di stupire quanto la cerimonia inaugurale che ha stregato lo Stadio Adriatico. L’evento allestito da Marco Balich, produttore e regista, insieme a Lida Castelli, direttore artistico, e al team di K-events, è stato presentato questa mattina con una conferenza stampa.Il programma della serata prevede alle 20 la partenza della sfilata degli atleti dal piazzale degli autobus della stazione centrale, per attraversare corso Umberto e arrivare in spiaggia. Gli atleti sfileranno tutti insieme, senza distinzione di bandiera, accompagnati da un dirigibile bianco che volerà sulla parata. Tappa intermedia, piazza Salotto, dove dalle19 si susseguiranno spettacoli e animazione con la direzione artistica di William Zola. Alle 20.45 è previsto l’arrivo del corteo allo Stadio del Mare, di fronte alla Nave di Cascella. Poi l’apertura della cerimonia, con una prima parte protocollare che prevede i discorsi ufficiali di chiusura di Amar Addadi, presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, e di Mario Pescante, Commissario straordinario di Governo. Quindi il passaggio della bandiera dei Giochi dal sindaco di Pescara a quello greco di Volos. Conduttori della serata, Francesco Giorda e Sophie Lheureux. Sul palco anche il tenore Piero Mazzocchetti.Nella seconda parte, il vero e proprio “White Mediterranean closing Party” con la musica del dj set Albertino e della dj donna Milly De Mori. La Guardia Costiera farà da cornice alla festa, illuminata dai fuochi d’artificio, coordinando oltre 200 imbarcazioni che illumineranno l’Adriatico e assisteranno dall’acqua allo spettacolo trascinando idealmente Pescara verso Volos.Tre maxi schermi allestiti in spiaggia e a piazza Salotto assicureranno a tutti i cittadini la partecipazione all’evento. Per l’occasione i negozi potranno rimanere aperti fino a mezzanotte. «Abbiamo fatto una scelta: la cerimonia sarà dedicata alla gente di Pescara, non sarà la gente ad andare allo stadio ma sarà la cerimonia ad andare sulle strade» ha sottolineato Mario Pescante, Commissario di Governo dei Giochi «Questa scelta è il doveroso omaggio a questa gente che ha adottato i Giochi» ha proseguito ieri mattina, affiancato dal direttore generale di Pescara 2009, Mario Di Marco, e dai sindaci di Pescara, Luigi Albore Mascia, e di Chieti, Francesco Ricci. «Ad Almeria c’erano oltre 4mila partecipanti, a Pescara siamo arrivati a quasi seimila; gli spettatori erano 12mila, a Pescara sono stati 24mila; quello sugli spettatori degli impianti sarebbe un confronto non bello perché siamo andati oltre il triplo di presenze»: il direttore generale dei Giochi, Mario Di Marco, ha snocciolato queste cifre per ribadire che «questo è un evento unico e irripetibile per questa regione».
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ANCORA UN PODIO PER LA IDEM, MA E’ BRONZO ALLO STADIO DEL MARE QUESTA SERA CERIMONIA DI CIUSURA


dall’ inviato Sergio Conti

PESCARA- Non sono splendenti come gli ori conquistati ieri da Josefa Idem, Max Benassi e dal K2 con lo stesso Benassi e Luca Piemonte, ma la canoa azzurra aggiunge oggi altri due bronzi al medagliere dell’ Italia ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009. Li ottengono nelle finali dei 500 metri, che ieri sono state interrotte per circa un’ ora a causa di un temporale, il K2 di Filippo Galli e Alberto Regazzoni (dietro agli spagnoli Craviotto Rivero-Perez Rial e ai francesi Hybois-Hubert) e una delusa Josefa Idem che puntava al bis d’oro e s'è invece fatta precedere dalla slovena Spela Ponomarenko e dalla spagnola Maria Teresa Portela. Chiude quindi con tre ori e tre bronzi, ieri il terzo l'aveva conquistato Stefania Cicali nel K1 1000, l'Italia ai Giochi del Mediterraneo della canoa. Alle stelle per l’oro ritrovato, Sefi Idem ha accolto la mezza delusione di ieri con filosofia: «Alla fine ero un pò imballata per il vento a favore - ha ammesso senza vergogna - e poi non c’era nulla da fare, avevo semplicemente finito le banane…Non ho più 20 anni, il recupero è più faticoso. Ora faremo la tara per vedere se ai mondiali potrò fare tutti e due i percorsi». Con tre ori e tre bronzi, la canoa saluta i Giochi del Mediterraneo. Saluta soprattutto il lago di Bomba che alla vigilia sembrava un pò un oggetto misterioso e ora (a parte il temporale di ieri) riscuote l’apprezzamento generale di tutto lo staff della federazione italiana che sta già studiando come tornare su queste montagne abruzzesi almeno con una gara nazionale. «Siamo venuti qui - ammette il dt azzurro Gianni Mazzoni - con qualche interrogativo, ma poi è andato tutto benissimo, grande disponibilità e una situazione logistica sicuramente valida. Certo, il campo di gara risente un po’ di una certa alternanza di vento, ma in limiti accettabili». Dal punto di vista tecnico Mazzoni concorda con il presidente federale Luciano Buonfiglio. «Per il nostro settore della velocità quest’anno i Giochi del Mediterraneo rappresentavano un valido appuntamento agonistico. Per le presenze importanti di Spagna e Francia e di alcuni equipaggi di Croazia e Serbia che ritroveremo ai mondiali». «Per noi - prosegue Mazzoni - queste due giornate hanno rappresentato nello stesso tempo una sorta di selezione interna e di verifica dopo gli europei di Brandeburgo. Abbiamo avuto le conferme di una inossidabile Josefa Idem, della continua crescita di Benassi, di una buona regolarità di Stefania Cicali. E poi abbiamo scoperto un K2 (Benassi-Piemonte) che ci piacerebbe rinnovasse la nostra grande tradizione». Dai Giochi del Mediterraneo, ora una strada porterà una quindicina di atleti (tra uomini e donne) in Val Senales per tre settimane di preparazione in altura a cui farà seguito un’altra settimana di lavoro e Mantova e poi la partenza per il Canada dove dal 12 al 16 agosto sono in programma i mondiali. Under 23 e juniores andranno invece a Castelgandolfo dove, al centro tecnico federale, lavoreranno in vista degli europei U23 a Poznan (16-19) luglio e dei mondiali juniores, dal 31 luglio al 2 agosto a Mosca. «Non posso che fare i complimenti allo staff tecnico - si rallegra Buonfiglio - per avere portato qui una squadra molto competitiva. E non parlo soltanto di quelli che hanno vinto una medaglia, di un guerriero come Max Benassi o di una campionessa imperterrita come Sefi Idem. Lo stesso Zerial, nonostante i problemi alla spalla che continuano a frenarlo, ieri nel K1 500 è arrivato al traguardo quarto, ma praticamente insieme con gli altri. Direi che l’ impostazione di questo quadriennio è cominciata in maniera positiva».

volley donne, oro Italia Le azzurre battono la Turchia al tie- break
La nazionale femminile guidata dal CT Massimo Barbolini si è aggiudicata la medaglia d'oro superando al tie- break la Turchia per 3-2 (25-17;20-25;18-25;25-19;15-10). E' stata gara vera quella di Piccinini e compagne contro una formazione per nulla intimorita e tecnicamente molto valida. Dopo il primo set per le azzurre le turche hanno preso nin mano l'incontro fino a ribaltare il risultato sul 2-1. La reazione della squadra di Barbolini però è stata efficace e costrette al Tie-break le turche hanno subito gli assalti della Auguero che ha demolito più volte il muro avversario. Queste le 12 vincitrici della medaglia d'oro: Simona Rinieri, Paola Croce, Monica Ravetta, Giulia Rondon, Francesca Marcon, Martina Giuggi, Jenny Barazza, Manuela Secolo, Francesca Piccinini, Eleonora Lo Bianco, Simona Gioli, Taismary Aguero.
CALCIO ARGENTO PER GLI AZZURRI UN AUTOGOL CONDANNA L’ITALIA
L'Italia non riesce a riscattare la sconfitta di Almeria 2005 e deve accontentarsi della medaglia d'argento ancora una volta. Opposte ieri come quattro anni fa Italia e Spagna hanno giocato una partita intensa con un clima umido che ha condizionato la prova di entrambe le squadre apparse a tratti piuttosto provate. Nei primi venti minuti la gara è in mano agli iberici ma nella seconda parte del tempo gli azzurri riescono a trovare le fila del gioco. Il primo tempo è chiuso sullo 0-0 anche se negli ultimi minuti Mustacchio reclama un rigore e riceve una ammonizione. Nella ripresa la gara sembra orientarsi sulla eterna parità ma al 78' lo spagnolo Nsue sigla il vantaggio. Reagisce l'Italia e all'88 Mustacchio infila la rete spagnola. E' poi uno sfortunato tocco di Marco Calderoni, su iniziativa dello spagnolo La Guardia, a decretare la vittoria della Spagna al 49' del secondo tempo. Questa la squadra medaglia d'argento: Michelangelo Albertazzi, Francesco Bini, Giacomo Bonaventura, Marco Calderoni, Matteo Darmian, Vincenzo Fiorillo, Andrea Mazzarani, Ettore Mendicino, Mattia Mustacchio, Silvano Raggio Garibaldi, Fabio Francesco Sciacca, Alessandro Crescenzi, Claudio Della Penna, Francesco Di Tacchio, Andrea Gasparri, Ciro Immobile, Massimiliano Tagliani, Visconti Armando. CT Francesco Rocca.
DI CRISTO ORO CIANO DI BRONZO NEL JUDO
Giovanni Di Cristo ha vinto la medaglia d'oro nella categoria kg. 73 per Ippon dopo 1.29 dall'inizio dell'incontro con il francese Mohamed Riad. Antonio Ciano, nella categoria kg. 81, ha vinto l'ultimo incontro di ripescaggio conquistando la medaglia di bronzo. Nella gara conclusiva l'azzurro ha battuto il francese Antoine Jeannin. Sconfitta, ai rispescaggi, Assunta Galeone dalla spagnola Raquel Prieto Madrigal, ha concluso il tabellone dei kg. 78 al quinto posto.
QUESTA SERA IL WHITE MEDITERRANEAN PARTY. IL BIGLIETTO D’INGRESSO È IL “TOTAL WHITE”
I Giochi del Mediterraneo scendono in strada per abbracciare la città prima di partire per Volos 2013. L’evento di chiusura di Pescara 2009, domenica sera, sarà un grande beach party, tutto all’insegna del colore bianco, che dallo Stadio del Mare di Pescara coinvolgerà l’intera città in una sorta di notte bianca. Unico biglietto d’ingresso per il “White Mediterranean closing Party”, il total white: basta vestirsi completamente di bianco per partecipare alla festa che promette di stupire quanto la cerimonia inaugurale che ha stregato lo Stadio Adriatico
L’evento allestito da Marco Balich, produttore e regista, insieme a Lida Castelli, direttore artistico, e al team di K-events, è stato presentato questa mattina con una conferenza stampa.
Il programma della serata prevede alle 20 la partenza della sfilata degli atleti dal piazzale degli autobus della stazione centrale, per attraversare corso Umberto e arrivare in spiaggia. Gli atleti sfileranno tutti insieme, senza distinzione di bandiera, accompagnati da un dirigibile bianco che volerà sulla parata. Tappa intermedia, piazza Salotto, dove dalle19 si susseguiranno spettacoli e animazione con la direzione artistica di William Zola. Alle 20.45 è previsto l’arrivo del corteo allo Stadio del Mare, di fronte alla Nave di Cascella. Poi l’apertura della cerimonia, con una prima parte protocollare che prevede i discorsi ufficiali di chiusura di Amar Addadi, presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, e di Mario Pescante, Commissario straordinario di Governo. Quindi il passaggio della bandiera dei Giochi dal sindaco di Pescara a quello greco di Volos. Conduttori della serata, Francesco Giorda e Sophie Lheureux. Sul palco anche il tenore Piero Mazzocchetti.Nella seconda parte, il vero e proprio “White Mediterranean closing Party” con la musica del dj set Albertino e della dj donna Milly De Mori. La Guardia Costiera farà da cornice alla festa, illuminata dai fuochi d’artificio, coordinando oltre 200 imbarcazioni che illumineranno l’Adriatico e assisteranno dall’acqua allo spettacolo trascinando idealmente Pescara verso Volos.Tre maxi schermi allestiti in spiaggia e a piazza Salotto assicureranno a tutti i cittadini la partecipazione all’evento. Per l’occasione i negozi potranno rimanere aperti fino a mezzanotte. «Abbiamo fatto una scelta: la cerimonia sarà dedicata alla gente di Pescara, non sarà la gente ad andare allo stadio ma sarà la cerimonia ad andare sulle strade» ha sottolineato Mario Pescante, Commissario di Governo dei Giochi «Questa scelta è il doveroso omaggio a questa gente che ha adottato i Giochi» ha proseguito ieri mattina, affiancato dal direttore generale di Pescara 2009, Mario Di Marco, e dai sindaci di Pescara, Luigi Albore Mascia, e di Chieti, Francesco Ricci. «Ad Almeria c’erano oltre 4mila partecipanti, a Pescara siamo arrivati a quasi seimila; gli spettatori erano 12mila, a Pescara sono stati 24mila; quello sugli spettatori degli impianti sarebbe un confronto non bello perché siamo andati oltre il triplo di presenze»: il direttore generale dei Giochi, Mario Di Marco, ha snocciolato queste cifre per ribadire che «questo è un evento unico e irripetibile per questa regione».
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/SCHERMA DUELLO FINALE TUTTO AZZURRO NEL FIORETTO.ORO VEZZALI, ARGENTO GRANBASSI
dall’inviato Sergio Conti
PESCARA- Valentina Vezzali ha vinto la medaglia d’ oro nel fioretto battendo in finale (12-7) Margherita Granbassi. Le due azzurre mantengono così viva una rivalità sportiva che ha ormai origini lontane. La sfida infinita per il primo posto tra le due fiorettiste ha inizio ai Campionati Mondiali di Torino nel 2006. In quella occasione vinse lo scontro finale Margherita Granbassi. L’ anno dopo però, a San Pietroburgo, Valentina si riprese il titolo mondiale battendo sempre in finale Margherita. Ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 le due azzurre si scontrarono in semifinale: vinse la Vezzali che si aggiudicò poi la medaglia d’ oro mentre la Granbassi ottenne la medaglia di bronzo. Sempre a Torino quest’ anno in Coppa del Mondo le due azurre si sono trovate di nuovo di fronte in semifinale e ancora una volta la vittoria è andata alla jesina. Valentina Vezzali, che ha vinto anche l’ edizione dei Giochi del Mediterraneo di Tunisi nel 2001, in occasione degli ultimi assoluti si è imposta per il ritiro della Granbassi. Applausi per Valentina - Il Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli si è congratulato con Valentina Vezzali, atleta delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, per il risultato conseguito ai Giochi del Mediterraneo. «Il Capo della Polizia - ha espresso il proprio compiacimento per la vittoria e ancora una volta, per l'affermazione dei valori che le Fiamme Oro rappresentano per la Polizia di Stato».
UN ORO,CINQUE ARGENTI E UN BRONZO PER L’ITALIA NEL NUOTO
La staffetta maschile 4x200 sl composta da Emiliano Brembilla, Marco Belotti, Gianluca Maglia e Filippo Magnini ha vinto la medaglia d'oro con 7:09.44 precedendo il quartetto francese (7:13.27). Quello della staffetta è il primo oro maschile dell’ Italia. Filippo Magnini ha ottenuto il secondo posto nei 100 sl preceduto dal francese Alain Bernard. Magnini ha migliorato molto il tempo di qualifica (50.04), con cui aveva vinto la batteria, fermando il cronometro a 48.27. Il francese però è sceso sotto i 48 (47.83) conquistando la medaglia d’ oro. Al quarto posto si è classificato Christian Galenda con 48.96. Chiara Boggiatto ha concluso al secondo posto i 200 rana (2:26.84) conquistando l’ argento. Settimo posto per Ombretta Plos (2:31.53). Nei 200 rana maschili Edoardo Giorgetti ha vinto l'argento con 2:10.11, Loris Facci con 2:13.35 si è classificato al quarto posto. Francesca Segat si è aggiudicata la seconda medaglia a questi Giochi del Mediterraneo. Dopo l’oro di ieri sui 100 farfalla, Francesca ha ottenuto l’ argento nei 400 misti (4:42.27).Francesca Aceto ha ottenuto il quarto posto con 4:47.17. Anche Luca Marin ha vinto l’ argento. Impegnato sui 400 misti Marin ha ottenuto il secondo tempo con 4:13.58, dietro di lui, medaglia di bronzo, si è classificato Luca Dioli con 4: 15.13.
GINNASTICA:ARGENTO A SQUADRE NELL’ ARTISTICA FEMMINILE. MANCA UN DECIMO PER L’ ORO
Elisabetta Preziosa, Andrea La Spada, Paola Galante, Emily Armi hanno sfiorato l' impresa nel concorso generale a squadre di artistica. Le azzurre, nonostante l' assenza per infortunio di Serena Licchetta, sono state ad un decimo di punto dalla medaglia d'oro vinta dalla formazione francese. Le quattro azzurre infatti hanno ottenuto 166,80 punti contro i 166,90 delle transalpine. Al terzo sposto si è classificata la Grecia (159,60).
ALTRA MEDAGLIA DALLA LOTTA LIBERA
E' ancora la lotta libera a consegnare medaglie all'Italia. A vincerla Francesco Miano Petta nella categoria 120 Kg. A sbarrare la strada verso il possibile oro, è stato il turco Cakiroglu che ha vinto la semifinale per 5-0. Per la lotta azzurra, comunque, rimane tanta soddisfazione per avere vinto 2 "ori" con Francine De Paola e Sabrina Esposito (rispettivamente nei 51 e 59 Kg); un "argento" con AndreaMinguzzi (greco-romana 84 Kg) e 7 "bronzi" con Paolo Fucile, Beniamino Scibilia, Rocco Daniele Ficara, Silvia Felice, Federico Manea, Valentina Minguzzi e, appunto, Francesco Miano Petta, che in totale fanno un bottino di 10 medaglie.
PELLIELLO VINCE L’ARGENTO FABRIZI CHIUDE QUINTO
Giovanni Pellielo aggiunge un altro argento al suo più che nutrito palmares. L’ agente delle Fiamme Azzurre, due volte medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 e Atene 2004 e medaglia di bronzo a quelli di Sydney 2000, chiusa la finale pari merito con il sanmarinese Francesco Amici, conquista la piazza d’onore nella finale di Fossa Olimpica maschile con lo score di 142 (+1). A meritarsi la medaglia del metallo più prezioso è lo sloveno Bostjan Macek (144). Peccato per Massimo Fabbrizi (141 +2). Il Carabiniere di Ascoli Piceno entra in finale con il miglior punteggio ma sbaglia troppo e dopo aver perso lo shott-off con il croato Glasnovic (141 + 3) chiude in quinta posizione. Domani il programma prevede allenamenti ufficiali per lo Skeet e per il Double Trap. Le gare riprenderanno riprenderanno domani con le qualificazioni e la finale per il Double Trap e con i primi 75 piattelli di qualificazione per lo Skeet. La finale del Double Trap è prevista per le ore 13.00. RISUTLATI Finale Trap Uomini: 1° Bostjan MACEK (SLO) 144/150; 2° Giovanni PELLIELO (ITA) 142 (+1); 3° Francesco AMICI (SMR) 142 (+0); 4° Josip GLASNOVIC (CRO) 141 (+3); 5° Massimo FABBRIZI (ITA) 141 (+2); 6° Jesus SERRANO (ESP) 139.
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/SCHERMA DUELLO FINALE TUTTO AZZURRO NEL FIORETTO.ORO VEZZALI, ARGENTO GRANBASSI
dall’inviato Sergio Conti
PESCARA- Valentina Vezzali ha vinto la medaglia d’ oro nel fioretto battendo in finale (12-7) Margherita Granbassi. Le due azzurre mantengono così viva una rivalità sportiva che ha ormai origini lontane. La sfida infinita per il primo posto tra le due fiorettiste ha inizio ai Campionati Mondiali di Torino nel 2006. In quella occasione vinse lo scontro finale Margherita Granbassi. L’ anno dopo però, a San Pietroburgo, Valentina si riprese il titolo mondiale battendo sempre in finale Margherita. Ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 le due azzurre si scontrarono in semifinale: vinse la Vezzali che si aggiudicò poi la medaglia d’ oro mentre la Granbassi ottenne la medaglia di bronzo. Sempre a Torino quest’ anno in Coppa del Mondo le due azurre si sono trovate di nuovo di fronte in semifinale e ancora una volta la vittoria è andata alla jesina. Valentina Vezzali, che ha vinto anche l’ edizione dei Giochi del Mediterraneo di Tunisi nel 2001, in occasione degli ultimi assoluti si è imposta per il ritiro della Granbassi. Applausi per Valentina - Il Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli si è congratulato con Valentina Vezzali, atleta delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, per il risultato conseguito ai Giochi del Mediterraneo. «Il Capo della Polizia - ha espresso il proprio compiacimento per la vittoria e ancora una volta, per l'affermazione dei valori che le Fiamme Oro rappresentano per la Polizia di Stato».
UN ORO,CINQUE ARGENTI E UN BRONZO PER L’ITALIA NEL NUOTO
La staffetta maschile 4x200 sl composta da Emiliano Brembilla, Marco Belotti, Gianluca Maglia e Filippo Magnini ha vinto la medaglia d'oro con 7:09.44 precedendo il quartetto francese (7:13.27). Quello della staffetta è il primo oro maschile dell’ Italia. Filippo Magnini ha ottenuto il secondo posto nei 100 sl preceduto dal francese Alain Bernard. Magnini ha migliorato molto il tempo di qualifica (50.04), con cui aveva vinto la batteria, fermando il cronometro a 48.27. Il francese però è sceso sotto i 48 (47.83) conquistando la medaglia d’ oro. Al quarto posto si è classificato Christian Galenda con 48.96. Chiara Boggiatto ha concluso al secondo posto i 200 rana (2:26.84) conquistando l’ argento. Settimo posto per Ombretta Plos (2:31.53). Nei 200 rana maschili Edoardo Giorgetti ha vinto l'argento con 2:10.11, Loris Facci con 2:13.35 si è classificato al quarto posto. Francesca Segat si è aggiudicata la seconda medaglia a questi Giochi del Mediterraneo. Dopo l’oro di ieri sui 100 farfalla, Francesca ha ottenuto l’ argento nei 400 misti (4:42.27).Francesca Aceto ha ottenuto il quarto posto con 4:47.17. Anche Luca Marin ha vinto l’ argento. Impegnato sui 400 misti Marin ha ottenuto il secondo tempo con 4:13.58, dietro di lui, medaglia di bronzo, si è classificato Luca Dioli con 4: 15.13.
GINNASTICA:ARGENTO A SQUADRE NELL’ ARTISTICA FEMMINILE. MANCA UN DECIMO PER L’ ORO
Elisabetta Preziosa, Andrea La Spada, Paola Galante, Emily Armi hanno sfiorato l' impresa nel concorso generale a squadre di artistica. Le azzurre, nonostante l' assenza per infortunio di Serena Licchetta, sono state ad un decimo di punto dalla medaglia d'oro vinta dalla formazione francese. Le quattro azzurre infatti hanno ottenuto 166,80 punti contro i 166,90 delle transalpine. Al terzo sposto si è classificata la Grecia (159,60).
ALTRA MEDAGLIA DALLA LOTTA LIBERA
E' ancora la lotta libera a consegnare medaglie all'Italia. A vincerla Francesco Miano Petta nella categoria 120 Kg. A sbarrare la strada verso il possibile oro, è stato il turco Cakiroglu che ha vinto la semifinale per 5-0. Per la lotta azzurra, comunque, rimane tanta soddisfazione per avere vinto 2 "ori" con Francine De Paola e Sabrina Esposito (rispettivamente nei 51 e 59 Kg); un "argento" con AndreaMinguzzi (greco-romana 84 Kg) e 7 "bronzi" con Paolo Fucile, Beniamino Scibilia, Rocco Daniele Ficara, Silvia Felice, Federico Manea, Valentina Minguzzi e, appunto, Francesco Miano Petta, che in totale fanno un bottino di 10 medaglie.
PELLIELLO VINCE L’ARGENTO FABRIZI CHIUDE QUINTO
Giovanni Pellielo aggiunge un altro argento al suo più che nutrito palmares. L’ agente delle Fiamme Azzurre, due volte medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 e Atene 2004 e medaglia di bronzo a quelli di Sydney 2000, chiusa la finale pari merito con il sanmarinese Francesco Amici, conquista la piazza d’onore nella finale di Fossa Olimpica maschile con lo score di 142 (+1). A meritarsi la medaglia del metallo più prezioso è lo sloveno Bostjan Macek (144). Peccato per Massimo Fabbrizi (141 +2). Il Carabiniere di Ascoli Piceno entra in finale con il miglior punteggio ma sbaglia troppo e dopo aver perso lo shott-off con il croato Glasnovic (141 + 3) chiude in quinta posizione. Domani il programma prevede allenamenti ufficiali per lo Skeet e per il Double Trap. Le gare riprenderanno riprenderanno domani con le qualificazioni e la finale per il Double Trap e con i primi 75 piattelli di qualificazione per lo Skeet. La finale del Double Trap è prevista per le ore 13.00. RISUTLATI Finale Trap Uomini: 1° Bostjan MACEK (SLO) 144/150; 2° Giovanni PELLIELO (ITA) 142 (+1); 3° Francesco AMICI (SMR) 142 (+0); 4° Josip GLASNOVIC (CRO) 141 (+3); 5° Massimo FABBRIZI (ITA) 141 (+2); 6° Jesus SERRANO (ESP) 139.
MOTOCICLISMO/ESAME FINALE PER 5 FORMULE DELLA COPPA FMI IL CAMPIONATO FEMMINILE HA GIÀ INCORONATO LA JESINA ALESSIA POLITA TRA LE REGINE DELLA VELOCITÀ, VOLA A VALLELUNGA IN CERCA DEL BIS
di Sergio Conti

MISANO ADRIATICO- Quinto ed ultimo round, domenica 18 ottobre, al Misano World Circuit per la Coppa FMI 2009.La gara rivierasca promette grandi emozioni perché, escluso il Campionato Italiano Femminile, che ha già incoronato la jesina Alessia Polita, in tutti i trofei abbinati alla coppa i titoli sono ancora da assegnare. Dunque largo ai duelli nelle due classi del Kawasaki Ninja Trophy, 600 e 250 Junior, nel Trofeo KTM Super Duke, nella Roadster Cup, nel Trofeo Supertwins e nella Rookie Cup 250 4 tempi Moriwaki. Il programma comprende anche la 4.a ed ultima prova della Mototemporada (titolo già assegnato nella 125 Sport al quindicenne abruzzese Manuel Tatasciore, in sella all’Aprilia – GP Project, con la 600 Stock e la Open ancora in bilico) e la Termorace Cup, classi 600 ed Open.Nella quinta prova del monomarca Kawasaki il giovanissimo calabrese Benito Tarantino è ad un passo dalla vittoria nella classe Ninja 250 Junior ma dovrà comunque difendersi dall’ultimo assalto di Paolo Toccacieli. Situazione molto più incerta nella Ninja 600 con il campione uscente Roberto Antonello in testa alla classifica tallonato da Marco Morreale e con altri 4 inseguitori ancora non esclusi dalla matematica. Quinto appuntamento anche per il trofeo KTM Super Duke con due piloti ancora in lizza per il titolo: si tratta di Cristian Maggiorana e Sauro Valentini divisi da 21 punti sui 25 in palio. La quarta e penultima prova dell’ inedito Trofeo Rookie Cup – Moriwaki 250 (che si concluderà l’ 8 novembre a Vallelunga) riproporrà il duello al vertice tra i due grandi protagonisti della formula, Luca Fabrizio e Alessio Lo Turco, al momento i più accreditati per il successo finale. Assente la neo-campionessa Alessia Polita (Yamaha), che proverà a bissare il titolo tricolore con quello della classe 600 Stock nel concomitante Trofeo del Centauro a Vallelunga, il Campionato Italiano Femminile vedrà alla ribalta le abituali rivali della marchigiana, per prime Monika Jaworska e Alessia Falzoni.Nella Roadster Cup volata finale tra Franco Zenatello (Moto Morini) e Lorenzo Segoni (Benelli). Confronto decisivo a due anche nel Trofeo Supertwins tra i ducatisti Simone Bulai e Sandro Giangiancomo. Come detto la Mototemporada attende il confronto finale per assegnare i due titoli delle classi maggiori: nella 600 Stock sono addirittura 6 i piloti ancora in corsa, con il leader Raffaele Filice (Yamaha) ancora afflitto dai postumi di un grave infortunio; nella Open comanda Samuel Maggiori (Yamaha) che ha alle sue spalle 4 piloti ancora in grado di lottare per il successo finale.La Termorace Cup giunge alla quinta e decisiva prova con due piloti appaiati al comando della classe 600, Daniel Sanca e Raffaele Vargas, mentre nelle 1000 Matteo Guarino deve guardarsi dal solo Andrea Poggi. Il programma prevede per oggi le prove libere; domani le qualifiche dalle8.35 alle 18.30,senza interruzioni. Domenica primo via alle 8.45 e gare praticamente in sequenza fino alle 17.15.
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ «L’ABRUZZO È RIUSCITO A SUPERARE TUTTE LE DIFFICOLTÀ» HA AFFERMATO CON ORGOGLIO IL PRESIDENTE DEL COMITATO INTERNAZIONALE DEI GIOCHI DEL MEDITERRANEO
dall’ inviato Sergio Conti
PESCARA- Passione mediterranea, fantasia italiana e carattere abruzzese hanno reso possibile l’ organizzazione dei XVI Giochi del Mediterraneo. Un’edizione record, come è stato sottolineato da tutti i responsabili intervenuti alla presentazione ufficiale, nella sala consiliare del Comune di Pescara, gremita di persone. Quella di Pescara 2009 passerà alla storia come l’ edizione dei primati, dal momento che sono 23 i Paesi partecipanti, due in più (Montenegro e Andorra) rispetto ad Almeria; oltre 4000 gli atleti in gara e 5800 le persone accreditate (20% in più), 3000 i volontari che assisteranno atleti, tecnici e dirigenti per tutta la durata della manifestazione. Ma non è solo sulla quantità che i Giochi di Pescara 2009 mostrano di essere al massimo livello, anche la qualità è di tutto rispetto con 20 medaglie olimpiche di Pechino 2008 a dare spettacolo su campi, palasport e pedane. Due sono i poli d’attrazione dei Giochi: da una parte il Villaggio Mediterraneo, accogliente casa dell’ intera manifestazione, inaugurato ufficialmente in mattinata, e in sala c’ era lo specialissimo sindaco Fabrizia D’Ottavio (oro mondiale e argento olimpico ad Atene 2004 nella ginnastica ritmica); dall’ altra lo stadio Adriatico, dove venerdì sera si terrà l’ inaugurazione dell’ evento. Nel mezzo, giovedì 25 giugno, ci sarà l’importante prologo del viaggio dell’ acqua, che ai Giochi del Mediterraneo ha lo stesso significato della fiaccola per le Olimpiadi: l’ ampolla d’ acqua passerà di mano in mano, partendo da L’ Aquila per arrivare a Pescara, e il primo idroforo sarà Amar Addadi, presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, attraversando tutte le zone colpite dal terremoto del 6 aprile scorso. Il 26 giugno, tutti gli occhi del mondo sportivo saranno sullo stadio Adriatico con la sfilata di tutte le delegazioni partecipanti. Saranno 1320 le persone coinvolte nella scenografia, coordinata dal regista Marco Balich, che culminerà nell’ arrivo dal cielo del Guerriero di Capestrano sormontato su una struttura di 18 metri. La cerimonia inaugurale dei Giochi durerà circa due ore, sarà trasmessa in diretta dalle 21 sul digitale terrestre (Raisport+) e alle 23 in differita su Rai Uno. La serie degli interventi è stata aperta dal sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e chiusa dal direttore generale dei Giochi Mario Di Marco, che ha spiegato grazie a un breve filmato le caratteristiche tecniche e organizzative dell’evento. Albore Mascia, prima di consegnare una targa ad Addadi, ha ricordato come «l’idea di organizzare i Giochi nacque nel 2002, quando ero assessore nella Giunta Pace», ha rivendicato «la pescaresità dell’ evento e il ruolo trainante del capoluogo adriatico nella rinascita della regione, soprattutto per aiutare i fratelli aquilani a ripartire», rendendo omaggio al commissario straordinario dei Giochi Mario Pescante. Sulla stessa linea l’assessore regionale allo Sport Carlo Masci, che ha aggiunto: «Questo è un miracolo fatto dagli abruzzesi, appena cinque mesi i problemi da risolvere sembravano insormontabili, ma ci siamo riusciti, però bisogna riconoscere che senza Pescante non ce l’ avremmo fatta». Di miracolo, invece, lo stesso Pescante non vuol sentire parlare: «Quando fanno qualcosa gli altri popoli – ha detto il commissario straordinario – si parla di ingegno e operosità, quando lo fanno gli italiani si parla di miracolo. E invece no: quello che è accaduto in Abruzzo è il frutto del lavoro e dell’impegno». Non nasconde i problemi trovati un anno fa, al suo arrivo: “Quando sono stato chiamato a lavorare per Pescara 2009 mancavano 37 milioni di euro per far quadrare il bilancio: ci siamo riusciti tagliando tutte le spese inutili. Inoltre ho trovato un comitato organizzatore di 78 persone: basti pensare Pechino ne aveva 18 ed era quella con il comitato olimpico più numeroso». Se l’ impresa è stata possibile, sottolinea ancora il Commissario Straordinario, «è grazie anche alla fiducia che i comitati dei Paesi del Mediterraneo hanno nutrito in noi, al mondo della politica che per un po’ ha deposto le armi, dopo cinque anni buttati via, senza fare nulla». Pescante ha voluto specificare di aver messo a disposizione la propria esperienza al servizio di un obiettivo importante: «Mi chiamarono alle Olimpiadi invernali di Torino 2006, ma lì l’ ho fatto per spirito di servizio, qui l’ ho fatto per amore della mia terra». E a proposito, Pescante ha speso una parola di più per un conterraneo: «Un grazie speciale va a Gianni Letta, che è abruzzese come me». Il commissario, infine, ha ricordato con orgoglio le sollecitazioni e l’ apprezzamento ricevuti dal Cio, nel corso dell’ ultimo incontro a Losanna, tramite il presidente Jacques Rogge e gli altri componenti del Comitato olimpico internazionale: «La compostezza mostrata dagli abruzzesi nei giorni successivi al terremoto ha sbalordito il mondo – ha rivelato Pescante - e il mondo ci osserverà attentamente in queste due settimane, tant’ è che saranno a Pescara i rappresentanti di Tokio, Madrid, Rio de Janeiro e Chicago, città candidate a ospitare le prossime Olimpiadi». Amar Addadi, presidente del Cijm, ha sintetizzato in un breve intervento tutti i significati del traguardo raggiunto: «Sono molto felice – ha detto il dirigente algerino – nel vedere la felice conclusione di un processo iniziato nel 2003. Pescara ha prima dovuto vincere la concorrenza di altre 12 città italiane e dopo ha dovuto superare grandi difficoltà di ogni genere. La prima svolta c’ è stata nel 2008 con l’ arrivo di Mario Di Marco alla direzione generale, quindi l’ accelerazione decisiva è stata data da Mario Pescante». Non ha dimenticato, Addadi, il dramma degli aquilani: «A loro va il mio pensiero, soprattutto alle famiglie delle vittime del terremoto, spero che questi Giochi rappresentino anche un segnale di speranza e divita per quelle popolazioni». Sul piano strettamente organizzativo, il presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo ha rimarcato «la bontà del lavoro svolto sugli impianti, recuperando il tempo perduto con grande spirito di sacrificio e qualità di impegno: la realizzazione del Villaggio doveva essere il passo decisivo per dare impulso a tutta l’ organizzazione e così è stato».
QUERELLE WEB-PESCARA 2009/JACOBELLI, «CI AVETE ROTTO...» IL DIRETTORE DI QUOTIDIANO.NET INTERVIENE A SOSTEGNO DELLE TESTATE ON LINE CHE STANNO SCIOPERANDO PER PROTESTARE CONTRO I MANCATI ACCREDITI AI GIOCHI DEL MEDITERRANEO BASTA CON QUESTA LEGGE BAVAGLIO CHE OSTACOLA CHI DICE LA VERITÀ «CARO SILVIO DAI LA SVEGLIA ALL' ABRUZZESE PESCANTE COMMISSARIO STRAORDINARIO DEI GIOCHI»

di Sergio Conti

Anche Xavier Jacobelli, giornalista sportivo che in passato ha diretto anche il Corriere dello Sport, interviene sulla querelle che sta contrapponendo le testate web abruzzesi al comitato organizzativo di Pescara 2009, reo di non concedere accrediti ai siti Internet in quanto ritenuti giornali di serie B. Jacobelli non usa mezze misure e dice, rivolgendosi ai presunti «censori»: «Scusate il francesismo, ma ci avete proprio rotto i coglioni». Il giornalista, infatti, interpreta l’ accaduto in maniera più ampia, facendone addirittura una questione politica. Ma andiamo con ordine. In un intervento pubblicato su quotidianonet, Jacobelli scrive: «Non c, è niente da fare: toccato il fondo, c’ è sempre qualcuno che comincia a scavare. Le testate on line abruzzesi sono in sciopero per protestare contro il mancato accredito dei loro giornalisti ai Giochi del Mediterraneo che in questi giorni stanno registrando il trionfo italiano. L’ organizzazione della manifestazione, evidentemente è rimasta ferma ai tempi di Gutenberg, ritiene di serie B i siti e quindi vieta loro di seguire l’evento che dovrebbe consentire di parlare dell’ Abruzzo anche sul web. Ma lo sanno che cos’ è la Rete, i signori dei Giochi del Mediterraneo?». Jacobelli cita poi un lancio di una agenzia: «Il responsabile comunicazione, Marco Del Checcolo, ha spiegato che l’ accreditamento ai Giochi è avvenuto secondo procedure internazionali ben specifiche. E cioè? Che caspita vuol dire? E chiessenefrega della burocrazia: forse che Berlusconi e la Brambilla un giorno sì e l’ altro pure non ci spaccano i timpani con la storia del turismo, del rilancio turistico dell’ Abruzzo, della necessità di trasmettere immagini e resoconti positivi che testimonino la volontà di ricostruire? E che cosa fanno ai Giochi del Mediterraneo? Boicottano le testate on line abruzzesi, impedendo loro di fare il mestiere per il quale vivono. Ma quelli che sovrintendono al grande circo pescarese, hanno mai cliccato su www.ilcapoluogo.it?». Jacobelli chiama in causa proprio questo sito perché «Quotidiano.net è andato a L'Aquila e in altri centri del sisma, ha visto come lavorano le coraggiose colleghe di questa testata la cui sede è stata distrutta dal terremoto: ciononostante, Roberta Galeotti e Maria Cattini, le due superstiti, continuano a fare un servizio pubblico, giorno per giorno, ora per ora e migliaia di visitatori cliccano sul loro sito, in Italia e all'estero. E allora: perchè il boicottaggio? Forse perchè ilcapoluogo.it racconta le cose come stanno e quindi punta il dito anche su ciò che non funziona nella ricostruzione? Ditelo. Ditelo, che così facciamo prima. Lo stesso discorso vale, naturalmente, per le altre testate danneggiate: abruzzolive.tv, videocittà.it e primadanoi.it. A loro va la solidarietà vivissima di Quotidiano. net». Solidarietà che si accompagna ad una richiesta indirizzata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: «Caro Silvio», scrive Jacobelli, «dai la sveglia all' abruzzese Pescante, commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo. E basta con questi continui ostacoli al lavoro di chi informa: dalla legge bavaglio sulle intercettazioni che prevede il carcere per i giornalisti e maxi-multe per gli editori, alle intimidazioni contro i giornali rei di pubblicare che nel mondo c'è la più grave crisi dal '29 ad oggi, adesso addirittura al boicottaggio delle testate online ai Giochi del Mediterraneo. Chi deve restare solo giornalisti di maggioranza. «Scusate il francesismo, ma ci avete proprio rotto i coglioni».

GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ «INAUGURAZIONE DEL VILLAGGIO MEDITERRANEO, LA CITTADELLA OSPITERÀ PIÙ DI 4000 ATLETI DA TUTTO IL MONDO» IL VILLAGGIO DA OGGI COMINCIA AD ANIMARSI E A BRULICARE DI VITA

dall’ inviato Sergio Conti
CHIETI- «È un monumento all’ imprenditoria abruzzese, a questo meraviglioso esperimento che mi piace definire di imprenditoria collegiale. Fino a ieri dicevamo: ce la faremo. Oggi: ce l’ abbiamo fatta. Il primo miracolo è stato il riuscire a realizzarlo in sedici mesi. Il secondo è stata la tenacia di questo meraviglioso Abruzzo che non si spezza ma è capace di rinascere e di ricostruire». È quanto ha detto ieri mattina a Chieti, in occasione dell’ inaugurazione del Villaggio Mediterraneo, Mario Pescante,commissario straordinario del Comitato organizzatore dei XVI Giochi del Mediterraneo. Dopo il taglio del nastro, ad aprire simbolicamente la porta del Villaggio, che sarà la «casa» degli atleti dei 23 Paesi partecipanti, la consegna delle chiavi da parte di Pescante ad Amar Addadi, presidente del Comitato internazionale dei Giochi. «Oggi si realizza un sogno al quale avevano creduto in pochi - ha sottolineato nel suo intervento il sindaco di Chieti, Francesco Ricci - È stato un percorso esaltante,un’operazione limpida e trasparente che oggi si concretizza nel Villaggio ma che domani potrà rappresentare un traino economico per il territorio. Voglio ringraziare in particolare due personaggi straordinari - ha aggiunto Ricci - Amar Addadi e Mario Pescante i quali hanno creduto al nostro impegno e alla nostra correttezza. Chieti ospiterà migliaia di giovani con i quali dobbiamo creare ponti di fratellanza. Da Chieti - ha concluso Ricci - parte un messaggio forte anche per L’Aquila in un momento in cui l’ Abruzzo dimostra di saper rinascere».Sindaco del Villaggio Mediterraneo è la ginnasta teatina Fabrizia D’ Ottavio, atleta dell’ Aeronautica Militare, medaglia d’ argento alle Olimpiadi di Atene e più volte sul gradino più alto di competizioni internazionali. «È una grande emozione entrare in un Villaggio di atleti dopo le esperienze di Atene e Pechino in veste di sindaco. Sono onoratissima di questo incarico. Spero che questi Giochi rimangano nel cuore di tanti atleti». Il Villaggio da oggi comincia ad animarsi e a brulicare di vita. Nella grande casa che ospiterà gli atleti dei XVI Giochi del Mediterraneo aumenteranno di ora in ora gli arrivi saranno numerosi e le delegazioni accolte nella struttura. Oggi, nell’ anfiteatro dell’ area internazionale del Villaggio, inizieranno le prime «welcome ceremonies» che prevedono un alzabandiera per ogni Paese ospite. Le prime cerimonie, a partire da questa mattina dalle ore 10, daranno il benvenuto a: Turchia, Croazia, Francia, Malta, Albania, Monaco, Siria, Serbia. Ad accogliere le delegazione il sindaco del Villaggio, la ginnasta atleta dell’ Aeronautica Militare, Fabrizia D’ Ottavio. Domani toccherà a Slovenia, Egitto, Cipro, Spagna, Tunisia,Marocco,San Marino, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Grecia. Le cerimonie di benvenuto si concluderanno il 26 giugno con l’ alzabandiera che saluterà Andorra, Libano, Algeria e Italia. Negli alloggi da oggi troveranno la sistemazione numerose squadre: Spagna (sollevamento pesi, lotta, vela, canottaggio, pallavolo e ginnastica ritmica);Francia (Calcio, Pallavolo maschile,Atletica, Ginnastica ritmica e Vela);Italia(Pallamano,Pallavolo, Tiro a Segno, Vela, Judo, Lotta e Karate); Cipro (tutti gli sport tranne la boxe); Marocco (sport equestri); Tunisia; Turchia (Ginnastica, Lotta, Pallamano, Calcio, Sollevamento pesi, Bocce, Nuoto Tiro a segno e Sci nautico).
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/CICLISMO TRIONFO DELLE AZZURRE NELLA CORSA IN LINEA ORO A LUISA TAMANINI, BRONZO A GIORGIA BRONZINI, SESTA ALESSANDRA BORCHI L'ITALIA HA GIÀ FATTO MEGLIO DELL'EDIZIONE DI QUATTRO ANNI FA IN SPAGNA, AD ALMERIA: GLI AZZURRI HANNO OTTENUTO FINORA 61 ORI, 48 ARGENTI E 56 BRONZI PER UN TOTALE DI 165 MEDAGLIE


dall’inviato Sergio Conti

PESCARA- Mediterraneo sempre più azzurro anche grazie al ciclismo. Dopo la vittoria di Adriano Malori nella cronometro, oggi le azzurre del C. T. Dino Salvoldi hanno occupato il primo e il terzo posto del podio nella corsa in linea. Luisa Tamanini ha preceduto di 4 secondi la francese Julie Krasniak aggiudicandosi l'oro. A completare la festa sono venuti il terzo posto di Giorgia Bronzini e il sesto di Alessandra Borchi. Giorgia ha regolato a 10" dalla vincitrice le altre francesi Sophie Creux e Marina Jaunautre, seguite a ruota dalla Borchi. Luisa Tamanini è nata a Trento il 31 gennaio 1980, corre per la Selle Italia Ghezzi, ha vinto tre titoli italiani. L’iridata della corsa a punti Giorgia Bronzini è tesserata nel G.S. Corpo Forestale-Safi Pasta Zara. «La nazionale azzurra partiva favorita alla vigilia – dice Dino Salvoldi – e avevamo le altre squadre contro. Va riconosciuto alle nostre avversarie di aver saputo metterci in difficoltà. Infatti, nella fase iniziale della corsa, è partita una fuga di quattro, tra cui Luisa Tamanini. Abbiamo dovuto lavorare sodo per chiudere il buco. Inoltre, Monia Baccaille ha avuto problemi di digestione ed è stata costretta a fermarsi. La squadra si è così ridotta a tre azzurre. Abbiamo rimediato anche alla fuga di una francese, poi è partita Julie Krasniak con Luisa Tamanini subito a ruota. Luisa ha anticipato leggermente la volata ai quattrocento metri dall’arrivo ed è arrivata sola sul traguardo. Dietro, Giorgia Bronzini ha regolato le altre conquistando il bronzo». Luisa Tamanini conferma: «Le francesi hanno attaccato in continuazione, ma noi siamo riuscite a chiudere tutti i buchi. All’ultimo giro è partita la Krasniak ed io l’ho seguita a ruota ed è andata bene. Il nostro obiettivo era la vittoria della squadra azzurra, non importava chi ci sarebbe riuscita. Sono comunque molto contenta e soddisfatta della mia prova». L’azzurra, dopo l’importante risultato di oggi, sarà al via stasera nel prologo di Scarperia che apre la ventesima edizione del Giro d’Italia Donne.Anche Giorgia Bronzini è felice: «E’ stata una corsa dura proprio perché i chilometri da percorrere non erano molti e tutte hanno iniziato subito ad attaccare. Abbiamo dovuto lavorare sodo. In particolare, nella fuga iniziale con Luisa Tamanini sola con tre straniere abbiamo dovuto chiudere perché il nostro obiettivo era vincere o, comunque, salire sul podio. Sono contenta perché questa è una vittoria di tutta la squadra».CORSA IN LINEA DONNE: 1. Luisa Tamanini (Ita) Km. 49 in 1.16’18”, media 38,532; 2. Julie Krasniak (Fra) a 4”; 3. Giorgia Bronzini (ita) a 10”; 4. Sophie Creux (Fra); 5. Marina Jaunautre (Fra); 6. Alessandra Borchi (Ita); 7. Maria del Rosario Rodriguez (Spa) a 12”; 8. Eneritz Iturriaga Etxebarria (Spa); 9. Silvia Tirado Marquez (Spa); 10. Semra Yetis (Tur) a 13”. Ritirata Monia Baccaille (Ita).
CICLISMO ENRICO PERUFFO ORO ANDREA GUARDINI COMPLETA IL SUCCESSO CON IL BRONZO
En plein dell’Italia ciclistica ai Giochi del Mediteranneo in corso a Pescara. Con la vittoria odierna di Enrico Peruffo e il terzo posto di Andrea Guardini nella corsa in linea uomini, gli azzurri hanno vinto tutte e tre le gare in programma, conquistando anche due medaglie di bronzo. Peruffo, una delle punte veloci della squadra azzurra ha piazzato il suo spunto al termine dei 145 km del percorso, pilotato alla perfezione da Andrea Guardini, che ha guadagnato anche la terza piazza alle spalle dello sloveno Kocjan (argento). Ancora una volta è stato vincente il gioco di squadra. Il neo campione del Mediterraneo è tesserato nell’U.C. Palazzago Elledent Rad, è nato l’8 luglio 1985 a Moncalieri. Si era già distinto da allievo vincendo il campionato italiano su strada nel 2003, quest’anno ha vinto la Parma-La Spezia e la tappa di Cesenatico al Girobio.
ATLETICA DI MARTINO CUSMA INCERTI E CONSOLE LASCIANO IL SEGNO ORO E ARGENTO

Anna Incerti, oro e Rosaria Console argento hanno lasciato il segno nella mezza maratona occupando i primi due posti e mettendo alle spalle avversarie temibili come l'algerina Dhamani e la turca Dogan. La palermitana si è aggiudicata la gara con il tempo di 1:12.25 staccando la Console e l'algerina solo in dirittura d'arrivo. Nella gara maschile successo del marocchino Baday. Il migliore degli azzurri è stato Ruggero Pertile giunto quarto mentreCaimmi eRuggiero si sono piazzati rispettivamente ottavo e nono. Elisa Cusma ha vinto i 1500 con 4:11.88. Dopo l'oro ottenuto ieri negli 800, Elisa ha fatto una gara perfetta lasciando al secondo posto la marocchina Lakhaouad (4:12.07) mentre terza si pè classificata la tunisina Ghiribi EP Boudraa (4:12.37). Antonietta di Martino ha dominato la gara di salto in alto. L'azzurra ha vinto con 1,97 ma ha tentato, senza successo, una volta sola 2.01. La turca Ayhan non è andata oltre 1,89 metri ed ha ottenuto il secondo posto stessa misura per la greca Stergiu, terza per un nullo in più. Nei 5000 Stefano La Rosa con 14:04.44 si è classificato al secodno posto dietro il marocchino Selmouni (13:55.98).

TENNIS MAYR ORO E NASO BRONZO
Nella finale per il bronzo, tutta italiana, il siciliano Gianluca Naso ha superato dopo un confronto molto equilibrato il fortemarmino Matteo Marrai.I due giocatori che ieri avevano conquistato l'oro nel doppio (l'ottavo nella storia dei campionati in questa specialità) non si sono certo risparmiati dando vita ad un match molto equilibrato conclusosi con il punteggio di 3-6 7-6 (5) 6-4 a favore di Naso che ha sfruttato la sua migliore condizione fisica rispetto a Marrai al rientro da un infortunio. La ventenne di Brunico ,Evelyn Mayr ha vinto la medaglia d'oro del tennis battendo in finale la spagnola Pous Tio che godeva dei favori del pronostico. L'azzurra è partita un pò contratta perdendo il primo set piuttosto nettamente per 6 a 2 poi è stata brava nel recuperare da 1- 4 nel secondo set poi vinto al tie-break. Nel set decisivo sul 5 a 2 in suo favore la spagnola era costretta al ritiro per infortunio. Era dal 1997 a Bari che una italiana non saliva sul podio più alto nel tennis femminile.
SUPPO DI BRONZO NEL TIRO A SEGNO
Michela Supppo è salita sul terzo gradino del podio nella pistola automatica 25 metri. L'azzurra ha concluso la finale, dove era entrata con il sesto posto, con 775,9.
GINNASTICA CINGOLANI SECONDO
Andrea Cingolani si è classificata al secondo posto nel volteggio collezionando 15.775 punti al termine del suo esercizio. Meglio dell'azzurro è stato valutato il francese Thomas Bouhail con 16.462 che si è aggiudicato l'oro precedendo anche il tunisino Wajdi Bouallegue (15.462) classificatosi al terzo posto. Elisabetta Preziosa ha chiuso al terzo posto nella trave con il punteggio 14.450. La gara è stata vinta dalla greca Millousi (14.725) mentre seconda si è classificata la francese Dufournet (14.625).
VELA LE IMBARCAZIONI ITALIANE HANNO VINTO LE RELATIVE CLASSIFICHE
Due barche azzurre nella classe 470 hanno vinto le ripsettive classifche con un giorno di anticipo. Annullate le regate di domani pomeriggio, si tenterà di farne una sola al mattino alle ore 11.00, Gabrio Zandonà e Francesco Della Torre, così come Giulia Conti e Giovanna Micol, grazie al vantaggio ottenuto in precedenza sono matematicamente medaglia d'oro. La 470 maschile ha finora disputato 9 regate mentre la classe femminile si è cimentata in 8 uscite finora a causa dell'assenza di vento. Domani ,causa scadenze organizzative, non sarà possibile effettuare altre regate oltre quella del mattino.
JUDO FARALDO VINCE IL BRONZO
Nella categoria dei kg.66 Francesco Faraldo ha ottenuto il bronzo battendo nella finale dei ripescaggi il greco Alexanidis
BOCCE ORO PER LA COPPIA BOTTERO E DUTTO BRONZO PER LA PASIN
Grande successo della coppia italiana di Petanque maschile che ha vinto la medaglia d'oro superando la Francia per 13-3. Fabrizio Bottero e Fabio Dutto hanno avuto ragione con grande abilità dei due transalpini Philippe Quintais e Pascal Milei nella specialità che, nata in Provenza nel 1910, prende il suo nome dal provenzale "ped tanco" ovvero piedi ancorati al suolo. Ilenia Pasin ha vinto la finale per il terzo posto, conquistando la medaglia di bronzo, nel tiro progressivo con 37/44. L'azzurra ha superato la turca Sevda Keklik che si è fermata a 28/44.





GIOCHI DEL MEDITERRANEO/PESCARA 2009 A MENO 22 GIORNI DALLA CERIMONIA DI APERTURA E APPENA DUE DALLA PUBBLICAZIONE DEFINITIVA DEGLI ELENCHI DI ATLETI E SQUADRE PARTECIPANTI. SVELATE LA SCENEGGIATURA E I PROTAGONISTI DELLA CERIMONIA; FABRIZIA D’ OTTAVIO, SINDACO DEL VILLAGGIO MEDITERRANEO; SULLE MEDAGLIE IL GUERRIERO DI CAPESTRANO
dall’inviato Sergio Conti
ROMA- «L’ Italia farà una brillante figura davanti al mondo, del resto c’ è in gioco il nostro primato nel medagliere dei Giochi del Mediterraneo». Il presidente del Coni Gianni Petrucci ieri ha aperto con queste parole la conferenza alla sala d’ Onore del Coni, appuntamento atteso dalla stampa sportiva e non per conoscere tutti i dettagli su Pescara 2009, le miniolimpiadi a 23 nazioni che si disputeranno dal 25 giugno al 5 luglio prossimi in oltre 30 impianti sparsi in Abruzzo. Un uditorio gremito, tra inviati della carta stampata e delle tivù e rappresentanti delle decine di federazioni coinvolte. Quello di Mario Pescante è stato l’intervento più lungo: un’ appassionata difesa dei Giochi pronunciata da abruzzese, parlamentare e uomo di istituzioni sportive di lungo corso. Il commissario straordinario nominato dal governo ha detto che «a rendere realtà Pescara 2009 è stata una squadra compatta, che ha saputo tenere la politica alla debita distanza. L’ Abruzzo» ha aggiunto riferendosi anche al terremoto del 6 aprile, «si affaccia a questo evento con orgoglio, unità d’ intenti e volontà di rinascere. Tra 23 giorni convergerà qui il gotha dello sport mondiale, un risvolto che già da solo avrebbe determinato il governo a scartare l’ opzione della rinuncia, capitalizzando invece –come si sta già facendo- sulla simpatia che l’ Italia riscuote tra i Paesi che affacciano sul Mediterraneo, in particolare nel mondo arabo”. Pescante ha rimarcato, tra gli applausi, il messaggio di pace che i Giochi arrecano «in un contesto in cui non si può applicare la ‘tregua olimpica’ vigente nella Olimpia di 2700 anni fa, ma almeno i popoli ritrovano nello sport una comunanza di valori altrimenti smarriti in relazioni tese, e in qualche caso si parlano: il Mediterraneo è un ponte tra civiltà». Pescante ha annunciato per lunedì una visita in Abruzzo. Al «Villaggio Mediterraneo» di Chieti il commissario straordinario potrebbe certificare l’ apertura della struttura che ospiterà circa 6mila persone, mille in più del previsto. E ha anticipato che il Villaggio sarà l’alloggio, a partire dal 7 luglio (due giorni dopo la chiusura dei Giochi), di 5mila giornalisti accreditati per il G8.«Il governo va ringraziato per aver dato corso alla promessa di pareggio del bilancio dei Giochi», è stata la conclusione, «e in particolare i ministeri di Difesa, Interni, Finanze e Protezione civile» . Il sottosegretario allo Sport, Rocco Crimi, si è unito a Pescante nell’ apprezzamento per il ruolo svolto da Sabatino Aracu, il parlamentare abruzzese oggi presidente onorario del Comitato organizzatore dopo esserne stato il numero uno. «Grazie a Aracu», ha detto Crimi, si cominciò dieci anni fa a parlare di una candidatura di Pescara in un clima di diffidenza. Alfredo Castiglione, vice presidente della giunta regionale abruzzese, a nome anche del presidente Gianni Chiodi ha definito l’ Abruzzo «Regione colpita al cuore, ma i Giochi faranno capire di che pasta è fatta la nostra terra. Pescara 2009 unirà attraverso il mare, nel dialogo. Vi accoglieremo a braccia aperte”, ha concluso tra gli applausi. Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni, ha sciorinato cifre fondamentali per capire l’importanza della manifestazione. «Per le 29 discipline in lizza», ha detto, «I Giochi italiani fanno segnare il record, mentre le oltre 700 persone della comitiva italiana battono la presenza alla scorsa edizione spagnola di Almeria, dove erano meno numerosi i nostri atleti, 418 in tutto».Compagine di primo piano, quella italiana, che difatti presenterà atlete e atleti già medagliati in ambito olimpionico. Pagnozzi ha annunciato che il calcio nostrano sarà rappresentato dalla nazionale under 20 allenata da Francesco Rocca, di seguito impegnata nei mondiali in Egitto. Di nota, secondo Pagnozzi, «è il torneo di pallanuoto assegnato a Pescara, città di grandi tradizioni nella disciplina, che vedrà un confronto a alti livelli data la statura degli elementi in gioco. Nel lotto delle nostre atlete, per esempio, abbiamo molte plurimedagliate alle Olimpiadi, come Idem, Pellegrini, Vezzali e Grambassi per citarne solo alcune. Coincidenza più che felice», ha osservato, «è la sequenza tra i Giochi e, il mese successivo, i mondiali di nuoto qui a Roma: garanzia che i migliori saranno a Pescara all’apice della forma». Roberto Fabricini, vice commissario dell’organizzazione di Pescara 2009, ha dato notizie aggiornate dalle federazioni dei 23 Paesi partecipanti. «Sarà un’ edizione da record, con oltre 4mila atleti, più che a Almeria». Tra le ultime, l’assenza già ufficiale della nazionale di calcio del Marocco e della nazionale libica di pallanuoto: i gironi verranno riformulati con nuovi sorteggi. Tra le assenze in campo italiano spicca quella della nazionale di pallavolo maschile, che verrà rimpiazzata da una rosa di rincalzo. Citati i “test event” tenuti a Pescara nelle ultime due settimane: il Top Club Challenge di atletica leggera nel rinnovato stadio Adriatico e i campionati italiani assoluti di nuoto all’impianto Le Naiadi. Per il direttore generale del Comitato organizzatore, Mario Di Marco, si tratta di «una sfida per l’ Abruzzo, ma alla fine dei Giochi rimarranno impianti che faranno della regione una ‘svizzera’ degli impianti sportivi, all’ avanguardia e sicuri. Abbiamo messo in rete», ha spiegato, «le quindici cittadine che con un impianto ospitano i giochi: informazioni e statistiche viaggeranno in tempo reale». Di Marco ha sottolineato la nuova veste dello stadio Adriatico. «Pensate», ha osservato, «a un vero e proprio stadio olimpico in una regione che conta poco più di un milione di abitanti, pari appena a un quartiere di Roma». Quasi il 40 per cento dell’ intero budget, difatti, è stato impiegato nella ristrutturazione e messa a norma. “Opere”, ha detto, «per lo più progettate e realizzate da cervelli e mani abruzzesi, una tradizione che continua nel ricordo di quelli che non ci sono più, ha chiuso con una punta di commozione riferendosi alle vittime del terremoto».Marco Del Checcolo, direttore generale dell’ Area Media in seno al Comitato organizzatore, ha condotto i lavori della conferenza mentre Paolo De Angelis, coordinatore esecutivo, ha presentato la campagna di comunicazione. La conferenza era attesa per le anticipazioni sulla cerimonia di inaugurazione, in programma all’ Adriatico il 26 giugno, illustrate da Marco Balich, presidente di K-Events e produttore esecutivo della cerimonia. Omaggio al capoluogo L’Aquila, il giorno precedente avrà inizio la “cerimonia dell’acqua”: un’anfora di ceramica di Castelli verrà riempita alla Fontana delle 99 Cannelle da Romina, la mamma del primo neonato a vedere la luce alle 4 del mattino del 6 aprile scorso, mezz’ ora dopo il terremoto. L’ anfora viaggerà tra i Comuni sconvolti dal sisma per congiungersi all’ acqua del Mediterraneo che giungerà da ognuno dei Paesi partecipanti bagnati dal mare. Presentati anche i nuovi sponsor di Pescara 2009: Telecom Italia e San Carlo, che si aggiungono a quelli già noti Elleffe e Santa Croce e alle sponsorizzazioni istituzionali dell’ Unione Europea, della Regione Abruzzo e della Provincia di Pescara.
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/PALLACANESTRO AZZURRE NELLA STORIA DOPO AVER BATTUTO LA SERBIA E ORO PER LA PRIMA VOLTA
dall’inviato Sergio Conti
PESCARA- Suonano sempre dolci e suggestive le note di «We are the Champions» quando in campo ci sono delle maglie azzurre a festeggiare: è successo anche ieri con la Nazionale Femminile che è salita sul gradino più alto del podio nei Giochi del Mediterraneo dopo aver battuto la Serbia col punteggio di 70-54. Si tratta del primo successo in assoluto per la nostra Nazionale in questa manifestazione, in altre due occasioni invece era arrivato l’argento. Raffaella Masciadri la miglior marcatrice azzurra con 21 punti (e 6/6 da tre a un certo punto della partita), in doppia cifra anche un’eccellente Ballardini (20) e Nadalin. Dopo il brillante sesto posto ottenuto all’Europeo, un altro importante riconoscimento per Giampiero Ticchi e la sua squadra. «Sono felicissimo perché abbiamo ottenuto un risultato storico – ha commentato un raggiante Giampiero Ticchi appena sceso dal podio – è la prima medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo per il basket femminile. È una vittoria che ci siamo meritati con un anno di lavoro incredibile, per questo voglio ringraziare la disponibilità delle ragazze e uno staff eccezionale, che è sempre rimasto unito. La strada è ancora lunga e tanti sono i margini di crescita ma credo che la via intrapresa sia quella giusta. Questo risultato lo conferma». La tensione, comprensibile in una finale e davanti a un pubblico che annoverava tra le sue fila anche il presidente del Coni Gianni Petrucci e il presidente della Fip Dino Meneghin, ha frenato le azzurre in avvio: Bogicevic ha messo la tripla dell’1-5 ma immediata è stata la risposta di Ballardini (7-5). L’equilibrio è durato fino al 19-18, poi anche per il colpo al volto che ha messo fuori causa Sonja Petrovic (la più temuta delle serbe, giunte a Pescara con la formazione Under 20)l’Italia ha progressivamente preso il largo: Meneghel e poi Mauriello hanno realizzato il 29-22, poi si è messo in moto il dinamico duo Ballardini-Masciadri per l’accelerazione che di fatto ha spinto l’Italia sul gradino più alto del podio: di Mascia la tripla sulla sirena del secondo quarto (42-26) grazie a una splendida assistenza di Simona. Le due nei primi 20 minuti hanno prodotto 27 dei 42 punti totali, tirando 6/7 da tre. L’applaudito ritorno in campo di Petrovic non ha permesso alla Serbia di riaprire la partita, la forbice si è allargata fino al 50-30 propiziato dalla sesta tripla consecutiva di un’impressionante Masciadri. Che a 5 minuti dalla fine ha spento le ultime speranze della Serbia con l’ ennesima conclusione dall’arco (60-40): un paio di minuti dopo si è scatenata la festa scomposta del PalaElettra, in campo e fuori, in coincidenza con i 4 punti con i quali Ballardini ha timbrato il 63-46 al 37’. Poi, il legittimo uragano di bandiere tricolori a celebrare un gruppo che negli ultimi mesi ha risollevato le sorti del basket femminile italiano. Italia-Serbia 70-54 (42-26). ITALIA: Sciacca, Franchini 5 (1/3, 1/1), Pastore 3 (1/3, 0/3), Bagnara, Ballardini 20 (4/6, 2/4), Modica 2 (1/1, 0/2), Nadalin 10 (4/10), Mauriello 2 (1/2), Masciadri 21 (0/4, 7/11), Zanon 4 (1/7), Meneghel 3 (0/3, 1/2), Ramon (0/3). Coach: Giampiero Ticchi. SERBIA: Popovic, Petrovic 14 (3/7, 2/7), Dusanic 4 (2/3, 0/3), Zivanovic 8 (4/8), Bogicevic 8 (1/7, 1/2), Jovanovic N. 2 (0/1), Jovanovic J., Karakasevic 3 (1/2), Paligoric 10 (3/4), Dabovic 5 (0/7, 1/1), Radovic, Ajdukovic. Coach: Petar Markovic. Arbitri: Foufis (Gre), Ekty (Tur), Radojkovic (Cro).Parziali: 7-8, 19-16; 29-22, 42-26; 52-31, 54-38; 60-46, 70-54.Tiri da due: Italia 13/41; Serbia 14/40. Tiri da tre: Italia 11/23; Serbia 4/13. Tiri liberi: Italia 11/14; Serbia 14/23.Rimbalzi: Italia 26; Serbia 41. Palle recuperate: Italia 10; Serbia 6. Palle perse: Italia 12; Serbia 23.Falli: Italia 22; Serbia 18. Classifica finale dei XVI Giochi del Mediterraneo1° Italia- 2° Serbia- 3° Croazia-4° Grecia.
VIZZONI LANCIA L'ORO, GRENOT PRIMA CON RECORD ITALIANO, CUSMA PRIMA
Fantastica gara di Libania Grenot e Daniela Reina che sui 400 metri hanno rispettivamente vinto l'oro e l'argento. La Grenot ha dominato la corsa allungando già da metà gara il passo efino a distanziare ampiamente tutte le avversarie in vista del traguardo. Il suo tempo 50.30 è il nuovo record italiano che Libania aveva stabilito con 50.83 a Pechino 2008 giungendo quinta in semifinale . Daniela Reina ha coperto la distanza 52.34. Elisa Cusma si è aggiudicata il primo posto negli 800 con il tempo di 1:59.87 davanti alla marocchina Hachlaf (2:0091). Al terzo posto si è classificata la greca Filandra (2:01.13). Nicola Vizzoni è salito sul gradino più alto del podio nel martello con un lancio di 75,92 metri. Una gara molto regolare quella del finanziere argento a Sydnei 2000. La misura vincente l'azzurro l'ha ottenuta nel secondo lancio dopo un esordio da un 75,46 metri. Dopo il nullo nel terzo Vizzoni, quando era già in testa alla classifica ha fatto registrare 75,15;75,32 e 74,25 quando ormai l'oro era sicuro. Micol Cattaneo ha ottenuto il bronzo nei 100 ostacoli. L'azzurra ha fattoregistrare il tempo di 13.39 mentre la gara è stata vinta dalla tunisina Nevin Yanit (13.08) davanti alla francese Sandra Gomis (13.24). Le staffette hanno ottenuto un oro e un argento. La 4x100 maschile ha dominato la gara con Checcucci, Collio, Di Gregorio, Cerutti chiudendo in 38.82. Alle spalle del quartetto azzurro la Francia ha realizzato 39.49, terza la Turchia (40.73). Situazione opposta nella staffetta femminile dove Pistone, Salvagno, Arcioni e Calì hanno ceduto la prima posizione alle francesi per pochi centesimi. Le azzurre hanno fatto registrare 43.86 contro 43.79 delle transalpine. Terzo posto per la Grecia (45.45). Altre medaglie sono state conquistate da Zahra Bani, terza nel giavellotto con 57,42 metri e da Magdelin Martinez argento nel triplo 14.16 dietro la greca Perra 14.62.
FALCO BISSA L’ORO MEDITERRANEO LUCHINI CHIUDE QUARTO
I XVI Giochi del Mediterraneo lasciano il campo di Manoppello nel modo migliore, accompagnati dall’inno di Mameli. Artefice dell’impresa un fantastico Ennio Falco. L’oro di Atlanta ’96, cinque volte Campione Europeo, in forza al Gruppo Sportivo della Forestale, aggiunge questa medaglia all’ oro già conquistato ai Giochi del Mediterraneo di Almeria (ESP) nel 2005. Ennio, entrato in finale in terza posizione con un solo piattello di ritardo rispetto a Valerio Luchini (Carabinieri) e al cipriota Georgios Achilleos, primi con 124, non concede nulla agli avversari approfittando dei loro momenti di defaillance e chiudendo con un perfetto 25 su 25. Alle sue spalle, appaiati a quota 147, si fermano il cipriota Achilleos ed il francese Terras. Dopo lo shoot-off l’argento spetta al primo mentre il secondo si deve accontentare del bronzo. L’olimpionico di Atlanta è fuggito in fretta e furia per tornare al lavoro che lo aspetta a casa al suo campo di tiro a volo. Lo abbiamo raggiunto x strada a Colli a Volturno mentre mangiava un panino con il guanciale. “E’ il premio per questa vittoria. Era ora che tornassi a vincere - commenta Ennio – E’ dall’Europeo del 2006 che non provavo più l’ebbrezza del gradino più alto del podio. Nel 2007 sono rimasto fermo (all’Italia mancava ancora una carta olimpica per Pechino ed lui l’aveva già conquistata, ndr). Sono arrivato a questa competizione con la consapevolezza di dover ripagare la fiducia che hanno avuto in me il Presidente Federale Luciano Rossi ed il Commissario Tecnico Fazi. Credevo davvero di aver fatto il mio tempo ma non potevo tradire la fiducia concessami”. E’ una medaglia davvero importante perché in pedana con lui c’erano campioni del calibro del cipriota Georgeos Achilleos, del francese Anthony Terras e di Valerio Luchini. “ Per me è stato un test importante prima del Campionato Europeo e di quello del Mondo. Quello di Maribor sarà il primo dei tre mondiali che mi diranno se sono ancora capace di rappresentare l’Italia a Londra 2012. Per ora voglio solo ribadire i ringraziamenti a chi ha sputo credere in me in un momento in cui anche io avevo perso la fiducia in me stesso”. Grande rammarico per Luchini. Il romano in forza al gruppo sportivo Carabinieri chiude la qualificazione sbagliando solo un piattello ma nella serie finale concede troppo agli avversari e si ferma al quarto posto. L’esperienza della Federazione Italiana Tiro a Volo si chiude con un bel bilancio: 2 ori, Ennio Falco e Daniele Di Spigno, 2 argenti, Giovanni Pellielo e Deborah Gelisio, ed 1 bronzo, Francesco D’Aniello. RISUTLATI Finale Skeet: 1° Ennio FALCO (ITA) 148/150; 2° Georgios ACHILLEOS (CYP) 147 (+7); 3° Anthony TERRAS (FRA) 147 (+6); 4° Valerio LUCHINI (ITA) 146; 5° Efthimios MITAS (GRE) 145 (+7); 6° Nikolaos MAVROMMATIS (GRE) 145 (+6).
TRIS D'ORO PARRINELLO, VALENTINO, CAMMARELLE SENZA AVVERSARI
Clemente Russo ha dominato la finale contro il tunisino Sahraoui (8-3) conquistando la medaglia d'oro. Russo ha chiuso il primo round in vantaggio 2-1 contuando ad incrementare il suo vantaggio anche nelle due successive frazioni vinte sempre per 3-1. Nella categoria dei kg+91 Roberto Cammarelle non ha avuto la soddisfazione di disputare la finale e si è aggiuicato l'oro senza poter combattere contro il croato Marko Tomasovic che non si è presentato alle operazioni di peso rinunciando all'ultimo incontro. Vittorio Jahin Parrinello ha conquistato la medaglia d'oro nella categoria kg. 54. Opposto in finale all' algerino Abbelhalim Ouradi l'azzurro ha vinto ai punti 5-1. Nella categoria dei kg.60 Domenico Valentino ha dominato l'utlimo incontro per l'oro superando il croato Palic 12 -3.
ORO PER BUSNARI
Alberto Busnari ha annullato la concorrenza vincendo la medaglia d'oro nel cavallo con maniglie (15.175). Il suo più autorevole avversario, il francese Hamilton Sabot, non è riuscito ad impressionare la giuria con il suo esercizio che ha totalizzato 14.875. Terzo si è classificato lo spagnolo Sergio Munoz (14.550).
MEDAGLIA D’ORO NELLA PROVA A SQUADRE
Nella prova a squadre maschile l'Italia del golf ha conquistato la medaglia d'oro. Filippo Bergamaschi, Niccolò Ravani, Claudio Viganò sono gli artefici di questo successo. I tre azzurri hanno totalizzato 560 punti (-6), precedendo la Francia, che totalizzato lo stesso 560 (-6) ma peggiori piazzamenti parziali. Nella classifica individuale Bergamaschi ha conquistato l'argento dopo la sconfitta, nello spareggio per il primo posto, subita dallo sloveno Gornik. I due avevano concluso i quattro giri a 283 (-5). La squadra femminile azzurra, composta da Alessandra Averna(7. posto 299/ +11), Alessandra De Polo De Luigi (12. posto 312/+24) e Giulia Molinaro(4. posto 291/+3), ha conquistato il bronzo nella finale a squadre. Oro per la Spagna, la Francia ha vinto l'argento.
JUDO DUE ORI UN ARGENTO
Due ori e un argento è il bilancio della prima giornata di gare. Sul gradino più alto del podio sono arrivati Elio Verde nei kg.60 ed Elena Moretti nei kg.48. confitta in finale invece Rosalba Forciniti kg.52 ha ottenuto l'argento.

SPORT DISABILI PORCELLATO ARGENTO
Francesca Porcellato ha vinto la medaglia d'argento suigli 800 metri T/54 con il tempo di 2:07.67. Francesca ha tenuto la gara fino alla fine ma sul traguardo la tunisina Samira Berri è prima sul traguardo con 2:07.08.
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/TANIA VINCENZINO ORO NEL SALTO IN LUNGO.LO SPAGNOLO WILDEBOER NUOVO RECORD MONDIALE NELLE FRAZIONE DEI 100 DORSO
dall’inviato Sergio Conti
PESCARA- Un caldo sole illumina lo Stadio Adriatico di Pescara dove ieri sono scesi in pista 23 azzurri. L'Italia, dopo la prima giornata, è in testa al medagliere con 3 ori, 3 argenti e 3 bronzi. Sugli spalti fin dalle prime gare un buon numero di pubblico che non manca di sottolineare con applausi e incitamenti le prove degli atleti in gara. LA CRONACA : la prima ad andare sui blocchi è l'ostacolista Micol Cattaneo seconda con un probante 13.30 (+0.3) con cui accede alla finale di questo pomeriggio ore 18. «Per me era la prima volta su questa pista ed ho sentito delle buone sensazioni. Vediamo per la finale. Bisognerà andar forte e mi aspetto ovviamente un crono migliore». Nei 100 femminili quarta in semifinale 1 Maria Aurora Salvagno che sigla anche il PB 11.50 (+1.3). Terza in 11.61 (+1.8) nella seconda semifinale Anita Pistone. La più veloce di tutte la francese Soumare con 11.36. Finale con entrambe le azzurre stasera alle 20:05. 100 maschili. Fabio Cerutti nella prima semifinale corre facile. È secondo in 10.18 (+2.2) rallentando negli ultimi metri, dietro solo al 10.14 del francese Mbandjock. Non è da meno Emanuele Di Gregorio che arriva al traguardo per primo in 10.22 (+2.4). Finale alle 20:10. Sul giro di pista la primatista italiana assoluta Libania Grenot controlla in scioltezza la gara,praticamente passeggiando negli ultimi 80 metri e chiudendo in un tranquillo 54.13. In finale questo pomeriggio alle 18:30 anche Daniela Reina che ferma il cronometro a 52.90, dietro solo al 52.77 della francese Behi. «È stata una passeggiata - commenta la Grenot – oggi si corre. Sul serio». «La mia - le parole della Reina - è stata una semifinale più tirata rispetto alla prima. Sul finale ho controllato anch'io. Oggi era inutile strafare». Nei 400 maschili, invece, il 46.93 di Andrea Barberi e il 47.01 di Domenico Fontana non bastano per far correre i due italiani in finale. Gli 800 metri di Elisa Cusma durano 2:05.57 (passaggio ai 400 in 1:02.76). Il bronzo degli Euroindoor di Torino preferisce giustamente risparmiarsi e nel tratto finale lascia sfilare la francese Marguet (2:04.43). «Bene così - dichiara la Cusma - non serviva di più. Oggi sarà un'altra storia. Voglio partire subito in testa a tirare». Si ferma, invece, in semifinale Chiara Nichetti (2:07.67). Ancora una medaglia d'oro per l'Italia, la vince Tania Vicenzino nel lungo che dice la sua fin dal primo salto, un 6,54 (-0.8) da personal best che le regala per 1 centimetro il gradino più alto del podio, davanti al 6,53 della turca Mey (-1.1). Questa la serie completa, molto costante, della lunghista azzurra: 6,54; 6,51;6,29.
LA STAFFETTA FEMMINILE SI AGGIUDICA LA MEDAGLIA D’ORO RECORD DEL MONDO DI WILDEBOER NEI 100 DORSO
La staffetta femminile 4x100 mista ha conquistato la medaglia d'oro, centesima medaglia per l'Italia (30 ori, 33 argenti, 37 bronzi). Valentina De Nardi, Roberta Panara, Caterina Giacchetti, Livia Travaglini hanno fermato il cronometro a 4:04.57. Nella gara maschile Enrico Catalano, Fabio Scuzzari, Rudy Godin, Adrea Rolla hanno raggiunto il terzo posto con 3:35.55. Nella gara vinta dagli spagnoli dove Wildeboer ha fatto registrare il record mondiale nella sua frazione dei 100 dorso con 52.38. Alessandro Terrin ha messo il suo sigillo sui 50 rana. L'azzurro ha vinto la medaglia d'oro coprendo la distanza in 27.22 e miglirando il suo precedente record italiano (27,25 Riccione il 7 marzo 2009). Quinto posto per Luca Residori con 27.77. Un oro e un bronzo nei 200 farfalla femminili sono stati ottenuti da Caterina Giacchetti, prima con 2:06.89, e da Paola Cavallino, terza con 2:10.19. Ancora due azzurri sul podio nei 200 farfalla maschili. Un argento e un bronzo hanno vinto rispettivamente Francesco Vespe (1:57.78) e Niccolò Beni (1:57.92). Roberta Panara è salita sul terzo gradino del podio nei 50 dorso con 31.19 precedendo Erica Donadoni,quarta, con 32.75. Nella lunga distanza Federico Colbertaldo ha centrato l'argento. L'azzurro sui 1500 sl ha fatto registrare il tempo di 15:24.03. Quarto posto per Samuel Pizzetti 15:19.27.
ARGENTO PER ELISABETTA PREZZIOSA
Si è classificata al secondo posto Elisabetta Prezziosa nella ginnastica artistica all around. L'argento dell'azzurra non è stata una sorpresa. Lei non poteva fare di più contro la fortissima francese Dufournet che nei quattro attrezzi ha realizzato complessivamente 56,950 punti (14,300 volteggio, 14,300 parallele asimmetriche, 14,400 trave, 13,950 corpo libero). Per contro Elesabetta ha ottenuto un totale di 56,450 con il punteggio massimo nella trave 14,950 (13,900 Volt.; 13,500 Par. Asimm.;14,100 C.L.). Andrea La Spada con 55,800 ha ottenuto il quarto posto. Nel concorso generale maschile Enrico Pozzo ha concluso le sei rotazioni con 88,100 classificandosi als econdo posto dietro al francese Caranobe che ha totalizzato 88,500. Matteo Morandi ha chiuso al quarto posto con il punteggio di 87.650.
DI SPIGNO È ORO,D’ANIEO DI BRONZO
Due bandiere italiane sventolano sui pennoni del podio della finale di Double Trap. La prima, quella su quello più alto, è per Daniele Di Spigno (Fiamme Oro) che conquista l’oro e diventa il nuovo Campione dei Giochi del Mediterraneo. Il poliziotto di Terracina (LT), pluricampione del Mondo ed Europeo, guida la competizione sin dalla prima serie ed entra in finale con lo score di 145/150. Nella serie decisiva Di Spigno amministra bene il vantaggio e sale sul gradino più alto del podio con 190 su 200. “Sono molto contento – spiega Daniele – sono tornato a vincere dopo tanto tempo e l’ho fatto proprio qui in Abruzzo. E’ la dimostrazione che in questa terrà si può ricominciare”. Bene anche Francesco D’Aniello (Fiamme Oro) di Nettuno (RM). Dopo una prima serie non proprio brillante, l’argento di Pechino 2008 riprende il controllo della gara e si qualifica per la finale con il terzo miglior punteggio. Purtroppo negli ultimi 50 piattelli non riesce a recuperare lo svantaggio rispetto al maltese William Chetcuti, cui va l’argento, e si deve accontentare del bronzo. Oggi prima giornata di gara anche per gli specialisti di Skeet. Dopo i 75 piattelli in programma la classifica provvisoria è guidata dal cipriota Georgios Achilleos e dal greco Nicolaos Mavrommatis che sono a punteggio pieno. Con un solo piattello di ritardo li seguono i nostri Ennio Falco (Forestale) di Caserta e Valerio Luchini (Carabinieri) di Roma, entrambi in piena corsa per la finale. Domani ultimi 50 piattelli di qualificazione per tutti e 25 di finale per i primi sei classificati. La finale è prevista per le 12.30. RISUTLATI Finale Double Trap: 1° Daniele DI SPIGNO (ITA) 190/200; 2° William CHETCUTI (MLT) 189; 3° Francesco D’ANIELLO (ITA) 180; 4° Stefanos THEODOTOU (CYP) 175; 5° Yavuz ILMAN (TUR) 159; 6° Maurizio ZONZINI (SMR) 145. Qualificazione Skeet Maschile: Georgois ACHILLEOS (CYP) 75/75; Nikolaoa MAVROMMATIS (GRE) 75; Valerio LUCHINI (ITA) 74; Ennio FALCO (ITA) 74.
ARGENTO PER LORIA NEL KARATE
Salvatore Loria si è aggiudicato la medaglia d'argento negli 84 kg. Opposto in finale al greco Papadopoulos l'azzurro ha visto sfumare l'oro al termine di incontro equilibrato concluso in favore del suo avversario per 1-0. In precedenza aveva superato agevolmente l'albanese Hadribeaj (5-0) e con più difficoltà l'ostico francese Taumotekava (4-3). Stefano Maniscalco ha conquistato il bronzo battendo nei ripescaggi il francese Gary 3-1.
MEDAGLIA DI BRONZO PER PINTO
Alfonso Pinto si è aggiudicato la medaglia di bronzo nella categoria 48 kg. Pinto, che ha saltato il primo turno per assenza dell'avversario in tabellone, ha perso la gara di semifinale con il francese Beccu (14-1). Anche Vincenzo Picardi, impegnato nella categoria kg.51, ha ottenuto la medaglia di bronzo a causa della sconfitta in semifinale con il francese Oubaalin (16-9) dopo aver battuto il tunisino Cherif.
GIOCHI DEL MEDITERRANEO/FILIPPI, SEGAT, ESPOSITO TRIS D’ORO
dall’ inviato Sergio Conti

Alessia Filippi ha conquistato la medaglia d’ oro nei 200 dorso femminili ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009. L’ azzurra ha vinto la gara con il tempo di 2’08”03, nuovo primato italiano. Oro anche per Francesca Segat che ha trionfato nei 100 metri farfalla. L’ azzurra ha chiuso con il tempo di 59’13, stabilendo il nuovo record dei Giochi. Medaglia di bronzo per l’ italiano Federico Bocchia nei 50 stile libero con il tempo 22’ 05”. La gara è stata vinta dal campione del mondo della specialità Frederick Bousquet ,che ha fermato il cronometro a 21’17”, nuovo primato dei giochi e secondo crono di sempre. Secondo si è piazzato ancora un francese, Alain Bernard, con 21’62”. «Sono contento per questo bronzo - ha dichiarato Bocchia -, anche perché alla vigilia non mi aspettavo di salire sul podio, visto che avrei avuto di fronte campioni mondiali». Sebastiano Ranfagni ha conquistato invece la medaglia d’ argento nei 200 dorso, bronzo per Damiano Lestingi. Gigliola Tecchio e Cristina Chiuso hanno conquistato la medaglia d’ argento pari merito nei 50 stile libero femminili. Le due azzurre hanno chiuso la finale con lo stesso tempo di 25” 66, alle spalle della francese Malia Metella (24”89). Paul Biedermann ha migliorato ancora il record europeo dei 200 stile libero nel corso dei Campionati nazionali a Berlino. Il 22enne tedesco, già detentore del precedente primato, ha fermato il cronometro 1’ 44”71, 17 centesimi in meno rispetto a quanto fatto il 14 giugno scorso.Giochi del Mediterraneo del Tiro a Volo si aprono con una bella medaglia d’ argento vinta dalla nostra Deborah Gelisio. L’ agente del Gruppo sportivo Forestale entrata i fianle con il 5° miglior punteggio (67/75), nella finale riesce a diminuire lo svantaggio rispetto alle avversarie e chiude in seconda posizione con lo score di 85, pari merito con altre due tiratrici, la sanmarinese Alessandra Perilli e la libanese Ray Bassil. Nello shott-off la bellunese tira fuori tutta la sua classe di campionessa e si mette al collo l’ argento regolando la Perilli, bronzo e la Bassil, relegata fuori dal podio. «Sono stata attaccata ai piattelli con tutta la concentrazione – dichiara la Gelisio – Non volevo assolutamente uscire dallo shoot-off per le medaglie e sono riuscita nell’ intento». Peccato per la bolognese Jessica Rossi. La Campionessa de Mondo Juniores in finale sbaglia decisamente troppo e si deve accontentare della 5ª posizione con lo score totale di 84. Giornata di gara anche per il comparto maschile. Giovanni Pellielo (Fiamme Azzurre) di Vercelli e Massimo Fabbrizi (Carabinieri) di Ascoli Piceno hanno affrontato i primi 75 piattelli di qualificazione. Al termine della terza serie la classifica provvisoria è guidata dal sanriminese Francesco Amici con lo score di 74 centri su 75. Con un solo piattello di ritardo lo seguono i nostri Pellielo e Fabbrizi e lo spagnolo Serrano. Ottime possibilità quindi per gli azzurri di entrare nella finale di domani. Il programma di oggi prevede ulteriori 50 piattelli di qualificazione per tutti e 25 di finale per i primi sei classificati (la finale è prevista per le ore 14.00) RISUTLATI Finale Trap Donne: 1ª Daniela DEL DIN (SMR) 92/100; 2ª Deborah GELISIO (ITA) 85 (+4); 3ª Alessandra PERILLI (SMR) 85 (+3); 4ª Ray BASSIL (LIB) 85 (+2); 5ª Jessica ROSSI 84; 6ª Stephanie NEAU (FRA) 83. Qualificazione Trap Uomini: 1° Francesco AMICI (SMR) 74/75; 2° Giovanni PELLIELO (ITA) 73; 3° Massimo FABBRIZI (ITA) 73. TIRO A SEGNO: Marco De Nicolo è salito sul terzo gradino del podio nella carabina 50 a terra. La gara finale,vinta dal francese Souveplane (699.3), è stata tutta in rimonta per De Nicolo. Partito dal sesto posto in qualifica l’ azzurro ha terminato al terzo posto con 695.3 punti. SCHERMA:Prima medaglia per la scherma azzurra nella prima giornata di gare ai Giochi del Mediterraneo di Pescara. Nella sciabola femminile, infatti, Ilaria Bianco si è aggiudicata la medaglia di bronzo superando con il punteggio di 15 a 10, nella finale per il terzo posto, la greca Vasiliki Vogouka. La schermitrice pisana dopo aver superato nei quarti per 15-9 la tunisina Azza Besbes, è stata sconfitta in semifinale per 6-15 dalla francese Carole Vergne. Niente da fare, invece, per Irene Vecchi, eliminata nei quarti per 14-15 dalla transalpina Leonore Perrus. La medaglia d’ oro è andata proprio alla Vergne impostasi per 15 a 13 sulla connazionale Perrus. L’ appuntamento è ora per questo pomeriggio alle ore 14.00 con la prova di fioretto femminile. In pedana la campionessa olimpica Valentina Vezzali e Margherita Granbassi bronzo a Pechino 2008. LOTTA: Sabrina Esposito è in finale per il 1°e 2° posto nei kg. 59. L’ azzurra ha battuto la greca Chrysi (3-0 PO) in semifinale ha sconfitto la tunisina Riabi (3-0 PO). Federico Manea ha conquistato la medaglia di bronzo nella lotta libera kg. 55. Valentina Minguzzi nella categoria kg.55 sconfitta dalla tunisina Amri (3-1 PP) disputerà la finale per il 3°/5° posto.

GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ L'AZZURRO ADRIANO MALORI CONQUISTA NELLA CRONOMETRO INDIVIDUALE LA MEDAGLIA D’ORO «CI TENEVO IN MODO PARTICOLARE A QUESTO APPUNTAMENTO. UNA VERA EMOZIONE» L'ITALIA IN TESTA AL MEDAGLIERE CON 25 ORI, 29 ARGENTI E 31 BRONZI

dall’inviato Sergio Conti

Adriano Malori, Campione del Mondo ed Europeo Under 23 in carica, conquista uno splendido oro ai Giochi del Mediterraneo nella cronometro individuale: «Ho preparato molto bene questo appuntamento perché ci tenevo in modo particolare e mi sono riscattato dopo il Campionato Italiano – dice Malori –. È una vera e propria emozione che si somma alle altre vittorie. Sono contento e soddisfatto». «Con questa vittoria Adriano ha dimostrato di avere carattere e di essere determinato – dice il Ct Amadori –. Dopo aver perso il titolo di Campione Italiano di specialità, Adriano ha reagito bene e nei giorni che hanno anticipato i Giochi del Mediterraneo abbiamo fatto un lavoro di rifinitura. Oggi la sua è stata una grande prestazione. Sono soddisfatto – continua Amadori – anche della buona prestazione di Manuele Boaro su di un percorso che non gli si addice molto. Ai rettilinei, Manuele preferisce infatti i percorsi con cambi di variazione e ritmo. Ha corso comunque molto bene». Adriano Malori si impone, con un tempo 28’28"61 su di un percorso di 25.8 Km da Roseto degli Abruzzi a Pescara, sul francese Tony Gallopin (argento) a 40" e sul greco Ioannis Tamouridis (bronzo) a 59" 10. Ottavo posto per l’altro azzurro in Gara Manuele Boaro a 1’56"16. CRONO UOMINI: 1. Adriano Malori (Ita) Km. 25.8 in 28’28"61, media 46.353; 2. Tony Gallopin (Fra) a 40"56; 3. Ioannis Tamouridis (Gre) a 59"10; 4. Johan Le Bon (Fra) a 1’08"43; 5. Kristijan Koren (Slo) a 1’33"93; 6. Rafaa Chtioui (Tun) a 1’35"55; 7. Gregor Gazvoda (Slo) a 1’37"85; 8. Manuele Boaro (Ita) a 1’56"16; 9. Javier Chacon (Spa) a 1’59"61; 10. Lluis G.Mas Bonet (Spa) a 2’07"15.

TRIPLETTA AZZURRA NELLA SPADA, L’ITALIASCHERMA LEADER NEL MEDAGLIERE

Azzurri sugli scudi nell’ultima giornata di gare dedicate alla scherma ai Giochi del Mediterraneo in corso di svolgimento a Pescara. Nathalie Moellhausen, Matteo Tagliariol e Francesco Martinelli, infatti, si sono aggiudicati rispettivamente la medaglia d’oro, d’argento e di bronzo nella spada. Nella prova femminile, Nathalie Moellhausen, dopo aver superato nei quarti Mara Navarria (quinta classificata) per 15-13 ed in semifinale la francese Jeanne Colignon per 14-13, ha conquistato il titolo imponendosi con il punteggio di 15 a 9 sulla tunisina Sarra Besbes. Bronzo per la Colignon vittoriosa per 15-11 sulla connazionale Vanessa Galantine. Nella prova maschile, invece, il campione olimpico Matteo Tagliariol è stato sconfitto in finale per 8-15 dal francese Gauthier Grumier, dopo aver superato nei turni precedenti il turco Yigit Akdeniz per 15-4 e Francesco Martinelli per 14-8. Per il transalpino si tratta del secondo oro consecutivo a distanza di quattro anni dal successo ottenuto ad Almeria nel 2005. Martinelli, poi. è salito sul gradino più basso del podio superando nella finale per il terzo posto lo spagnolo Ignacio Canto Torres per 15-5. L’Italia chiude al primo posto nel medagliere della scherma con sei allori complessivi (2 ori, 2 argenti e 2 bronzi), davanti alla Francia con 4 (2, 1, 1) e alla Tunisia con 2 (1 argento e 1 bronzo).
FILIPPI DOMINA GLI 800 METRI, ALTRI AZZURRI SUL DOPIO
Alessia Filippi sugli 800 ha confermato la sua superiorità. Dopo il successo, nei 200 dorso, Alessia ha messo in bacheca un'altra medaglia d'oro ottenuta sulla massima distanza con il tempo di 8:20.78. Martina Caramignoli ha chiuso la gara al quinto posto (8:39.40). Marco Belotti ha ottenuto la medaglia di bronzo nei 200 sl con 1:49.27. Anche Alice Carpanese nella stessa specialità ha conquistato il terzo posto con 2:00.67. Cristina Maccagnola ha vinto l'argento nei 50 farfalla (26.65) mentre Mattia Nalesso, sempre sui 50 farfalla, ha chiuso al terzo posto con 23.84. Mirco Di Tora è giunto terzo nei 100 dorso. Ancora una staffetta italiana d'oro. Flavia Zoccari, Erica Buratto, Alice Carpanese, Alessia Filippi hanno vinto la 4x200 sl. Dopo il successo della staffetta maschile sulla stessa distanza e il primo postoi ottenuto nella 4x100 sl femminile, finora il nuoto azzurro ha fatto il pieno di ori in questa specialità.
ORO E ARGENTO NELLA MARCIA E NEL MARTELLO
Nella prima gara del programma di atletica Silvia Salis ha conquistato la medaglia d'oro nel martello con m.70,39. Medaglia d'argento per Clarissa Claretti che lanciato l'attrezzo a 69 e, 35 metri. Un vero capolavoro lo hanno realizzato la coppia di marciatori Ivano Brugnetti e Giorgio Rubino. Brugnetti, già medaglia d'oro ad Atene 2004, ha ripetuto la splendida impresa andando a vincere anche questa 20 km. In testa già da metà gara l'olimpionico ha avuto sempre vicino il compagno di squadra Giorgio Rubino. Nel finale in volata Brugnetti ha fermato il cronometro a 1h 22: 30' quattro secondi in più di Rubino (1h22:34) che si è aggiudicato l'argento. Nel triplo Fabrizio Schembri ha saltato 17,09 conquistando la medaglia d'oro, quarto posto pe l'altro azzurro Daniele Greco (16,38). Anna Giordano Bruno si classificata al terzo posto nel salto con l'asta raggiungendo m. 4,30. Ha vinto la medaglia d'argento Matteo Galvan nei 200 metri con stabilendo il suo primato stagionale con 20.92 alle spalle dell'egiziano Seoud 20'78.
TRIS D’ORO NELLE BOCCE
Hanno messo a segno tre ori gli azzurri delle bocce. Chiara Botteon ha vinto la gara di tiro di precisione mentre la coppia Raffa composta da Emiliano Benedetti e Alfonso Nanni hanno superato il duo sammarinese dei fratelli Albani per 12 a 3. Nella gara femminile successo della coppia Germana Contarini e Sefora Conti sulle turche Demir e Yksel.
MONFARDINI E STEFANOVA VINCONO L’ORO
La trionfale giornata azzurra si è chiusa con un oro a squadre nel tennistavolo. La coppia Wenling Tan Monfardini-Nikoleta Stefanova ha infatti vinto per 3-1 la finale contro le francesi Li Xue e Carole Grundish.
IL FILOTTRANESE MICHELE SCARPONI DOPO TANTE FUGHE A VUOTO, SI AGGIUDICA LA 18.MA TAPPA DEL GIRO D'ITALIA, DA SULMONA A BENEVENTO DI 182 KM. LA MAGLIA ROSA RESTA SULLE SPALLE DEL RUSSO DENIS MENCHOV, MA DOMANI C'È L'ARRIVO IN SALITA SUL VESUVIO
dall’ inviato Sergio Conti
BENEVENTO- Michele Scarponi ha vinto allo sprint la 18/a tappa del Giro d' Italia di ciclismo, da Sulmona a Benevento, per un totale di 182 km. Il russo Denis Menchov (Rabobank) ha conservato la maglia rosa di leader della classifica generale. Il filottranese Scarponi, che difende i colori della Diquigiovanni Androni ed è al secondo successo nel Giro del centenario (dopo quello di Mayrhofen, in Austria), sul traguardo della città sannita, ha preceduto il colombiano Felix Ravalo Cardenas (2/o), lo statunitense Danny Pate (3/o), il danese Lars Bak (4/o) e l' ucraino Dmytro Grabovskyy (5/o). Prima del via, Menchov aveva negato di essere coinvolto in alcun caso di doping, dopo che la sua squadra, la Rabobank, era stata contattata da investigatori austriaci.Alcune fonti avevano riferito che le autorità di Vienna volevano parlare con Menchov nell’ ambito di una inchiesta su Bernard Kohl, un altro ciclista accusato di doping al Tour de France dello scorso anno e che, all’ inizio della settimana, ha annunciato il suo ritiro. «Questa storia non ha niente a che fare con me, - ha detto il russo due volte vincitore del Giro di Spagna e favorito al Giro che si concluderà a Roma domenica prossima - non ne so niente», ha aggiunto in una conferenza stampa, confermando che la sua squadra era stata contattata. «Non ho alcun problema - ha concluso - a rispondere a qualunque domanda». Domani si arriva al Vesuvio e li sapremo chi vincerà il giro. La prima volta è stata 50 anni fa quando si corse la cronoscalata del vulcano, di 8 km, con vittoria dello scatenato Charly Gaul. Lo scalatore lussemburghese portò poi la maglia rosa fino al traguardo, per la seconda volta in carriera. La seconda puntata della storia comune tra il Vesuvio e il Giro vide il dello spagnolo Eduardo Chozas su Gianni Bugno, nel 1990 con il campione italiano che portò la rosa dal primo all’ ultimo giorno. In quel caso la tappa partì da Sala Consilina. Il Giro del centenario, prosegue con la 19esima e terzultima tappa: da Avellino al Vesuvio, 164 chilometri. E’ il sesto e ultimo arrivo in salita della corsa rosa: si arriva sul vulcano che domina il golfo di Napoli all’ altezza dell’ Osservatorio, quindi circa 4 km più in alto dell’ ultimo arrivo, datato 1990, dopo una salita di 13 chilometri: pendenza media 7,4%, massima 12. Gli ultimi assalti di Danilo Di Luca, Basso e Pellizotti alla maglia rosa Menchov.
Ordine d'arrivo 1. Michele Scarponi (Ita) in 4h07'41" ( 20" abbuono) (media 44,088 kn/h) 2. Felix Rafael Cardenas (Col) s. t. ( 12" abbuono) 3. Danny Pate (Usa) s. t. ( 08" abbuono) 4. Lars Ytting Bak (Dan) s. t. 5. Dmytro Grabovskyy (Ucr) a 00'06" 6. Dries Devenyns (Bel) a 00'20" 7. Jason McCartney (Usa) a 00'24" 8. Giovanni Visconti (Ita) a 00'37" 9. Alessandro Bertolini (Ita) a 00'39" 10. Gabriele Bosisio (Ita) a 00'42"La classifica generale1. Denis Menchov (Rus) Rabobank in 76h40'02”;2. Danilo Di Luca (Ita) LPR - Farnese Vini +26”;3. Franco Pellizotti (Ita) Liquigas +2'00;4. Ivan Basso (Ita) Liquigas +3'28”;5. Carlos Sastre (Spa) Cervelo Test Team +3'30”;6. Levi Leipheimer (USA) Astana +4'32”;7. Michael Rogers (Aus) Team Columbia-Highroad+7'05”;8. Stefano Garzelli (Ita) Acqua & Sapone- Caffe Mokambo +8'03”;9. Tadei Valjavec (Slo) Ag2r +9'58”;10. Marzio Bruseghin (Ita) Lampre +10'33”.
GIRO D’ ITALIA/ È IL PRIMO SUCCESSO AL GIRO PER IL FILOTTRANESE SCARPONI

di Sergio Conti

Michele Scarponi trova la fuga giusta e si impone nella sesta tappa del Giro d’ Italia. Il filottranese della Diquigiovanni resta al comando per quasi 200 chilometri, prima con dei compagni di avventura e poi da solo nel finale, e trionfa a braccia alzate sul traguardo di Mayrhofen. È il primo successo per il filottranese nella corsa rosa e quest’ anno ha vinto una tappa e la classifica finale alla Tirreno-Adriatico. Non cambia nulla in vetta alla classifica generale, con il pescarese Danuilo Di Luca sempre in maglia rosa. Doveva essere una giornata di fughe, dopo i due giorni di montagna sulle Dolomiti, e così è stato. Sin dall’ avvio, infatti, molti corridori provano l’ azione di giornata con un gruppo di 13 corridori in testa dopo una trentina di chilometri. Il gruppo dei migliori non ci sta e si riporta sotto, poi al km 55 scappano in cinque: Bonnafond, Kiryienka, Gatto, Scarponi e Klostergaard. I cinque battistrada riescono a prendere subito del vantaggio e vanno d’ accordo, riuscendo a raggiungere anche un distacco di 9'38” dopo circa 180 km. Sulle rampe dell’ Hochkrimml prova l’ attacco Scarponi che, assieme a Kiryienka, riesce a staccare i compagni di fuga, in difficoltà in salita. I due davanti si danno cambi regolari, fino a quando il bielorusso fora e l’ italiano resta solo al comando, ma l’ uomo della Diquigiovanni lo aspetta e si rimettono a tirare d’ accordo. Il gruppo principale vede tanti velocisti all’ interno e, tirato da Quick Step, Katusha e Lpr, inizia a guadagnare moltissimo sui fuggitivi cercando di rientrare per una volatona finale. La buona riuscita della fuga diventa sempre più complicata, quando i crampi colpiscono il bielorusso della Caisse d’ Epargne e Scarponi è costretto ad essere da solo per gli ultimi 10 chilometri, quando il vantaggio rimasto è di poco più di un minuto. È praticamente una cronometro per l’ italiano, che riesce a mantenere il distacco e scoraggia così il gruppo. Gli ultimi due chilometri sono una marcia trionfale per Scarponi, che può liberare tutta la sua gioia ed ottenere un meritatissimo trionfo.

GIRO D’ITALIA/ MENCHOV VINCE DOPO LA CADUTA IL GIRO DEL CENTENARIO DAVANTI A DI LUCA E PELLIZOTTI
IL LITUANO IGNATAS KONOVALOVAS VINCE LA CRONOMETRO CONCLUSIVA. APPUNTAMENTO È PER IL 2010 DA AMSTERDAM SEDE DI PARTENZA DELLA CORSA ROSA

dall’ inviato Sergio Conti

ROMA- Il 31enne russo Denis Menchov che in carriera loda anche due Vuelta è il terzo ciclista russo a vincere il Giro d’ Italia. Il primo fu Evgeniy Berzin, che nel 1994 conquistò la maglia rosa con 2’ 51” su Marco Pantani «Pirata» e 3’ 23” su Miguel Indurain. Due anni dopo, nel 1996, fu Pavel Tonkov a imporsi con 2’43” su Enrico Zaina e 2’ 57” su Abraham Olano. Menchov succede nell’ albo d’ oro della corsa rosa allo spagnolo Alberto Contador, quest’ anno assente. Menchov, alla prima affermazione in carriera nella corsa rosa, ha conservato la maglia di leader della classifica generale nell’ ultima tappa, disputata ieri a Roma con una cronometro individuale di 14,4 chilometri. Il russo ha festeggiato nonostante una caduta, dovuta probabilmente alla strada bagnata dalla pioggia, a poche centinaia di metri dal traguardo del Colosseo. Danilo Di Luca (Lpr), vincitore del Giro del 2007, si è classificato secondo nella graduatoria della corsa rosa del centenario. La cronometro odierna è stata vinta dal lituano Ignatas Konovalovas (Cervelo),primo con il tempo di 18’42” davanti al britannico Bradley Wiggins(Garmin),staccato di appena 1” e di 7” il norvegese Boasson Hagen(Columbia).Primo italiano Marzio Bruseghin, 5° a 18”58. Grandissimo, Danilo Di Luca che si lancia in una corsa folle contro il tempo. Missione impossibile ma sulle strade bagnate della capitale tutto è possibile e l’ abruzzese controlla la sua bici in modo splendido. Di Luca che a circa metà della crono è in vantaggio 5” sul russo ma che sul finale cala regalando secondi alla maglia rosa. Menchov si è piazzato decimo a 24” dal vincitore - senza la caduta nei pressi dell’ Arco di Costantino avrebbe probabilmente vinto la tappa odierna - mentre Di Luca ha chiuso la cronometro romana al 17.mo posto con un ritardo di 45” da Konovalovas. «Sono stato bravo a non farmi prendere dal panico quando sono caduto, il Giro è bellissimo, è il Giro che ha fatto grande me. Sono contentissimo - ha commentato Menchov - è stata la vittoria più importante della mia carriera». Danilo Di Luca è sincero come sempre: «Non sarebbe stato giusto vincere per una caduta di Menchov. Ha vinto il migliore. A me non piace mai arrivare secondo ma questo secondo posto mi ha dato quel pubblico che non avevo prima. Ho corso anche per l’ Abruzzo martoriato: ho dimostrato di non mollare mai, anche la gente dell’ Aquila deve fare come me». Il Giro del Centenario va in archivio, l’ appuntamento è per il 2010 che partirà dall’ Olanda tra il 6 e il 10 maggio. Lo ha reso noto l’ organizzazione della corsa rosa da Roma, prima del via della crono conclusiva del Giro del Centenario. Tre le tappe in programma che coinvolgeranno Amsterdam, sede d’ apertura, poi Utrecht e Middelburg. Questo l' ordine d’ arrivo della 21/ma e ultima tappa, la Roma-Roma, cronometro individuale lunga 14,4 km:
1. Ignatas Konovalovas (Lit) in 18’42"2. Bradley Wiggins (Gbr) a 00’01" 3. Edvald Boasson Hagen (Nor) a 00’07" 4. Yaroslav Popovych (Ucr) a 00’11" 5. Marzio Bruseghin (Ita) a 00’16"6. Giovanni Visconti (Ita) a 00’18"7. Dries Deveniens (Bel) a 00’20"8. Maarten Tjallingii (Ola) a 00’21" 9. Stefano Garzelli (Ita) a 00’23" 10. Denis Menchov (Rus) a 00’24" 11. Janez Brajkovic (Slo) a 00’27"12. Marco Pinotti (Ita) a 00’29"13. Gabriele Bosisio (Ita) a 00’30" 14. Philippe Gilbert (Bel) a 00’36" 15. Andriy Grivko (Ucr) a 00’39" 16. Franco Pellizotti (Ita) a 00’40" 17. Danilo Di Luca (Ita) a 00’45" 18. Ivan Basso (Ita) a 00’46" 19. Tom Stamsnijder (Ola) s.t. 20. Michael Rogers (Aus) a 00’49"
2. La classifica finale del Giro d’Italia:
1. Denis Menchov (Rus) in 86h03’11" 2. Danilo Di Luca (Ita) a 00’41" 3. Franco Pellizotti (Ita) a 01’59" 4. Carlos Sastre (Spa) a 03’46’’ 5. Ivan Basso (Ita) a 03’59"6. Levi Leipheimer (Usa) a 05’28" 7. Stefano Garzelli (Ita) a 08’43" 8. Michael Rogers (Aus) a 10’01" 9. Tadej Valjavec (Slo) a 11’13" 10. Marzio Bruseghin (Ita) a 11’28" 11. David Arroyo (Spa) a 12’50" 12. Lance Armstrong (Usa) a 15’59" 13. Jose’ Serpa (Col) a 16’11" 14. Kevin Seeldrayers (Bel) a 16’15" 15. Yaroslav Popovych (Ucr) s.t. 16. Konstantin Siutsou (Bie) a 19’10" 17. Francesco Masciarelli (Ita) s.t. 18. Janez Brajkovic (Slo) a 28’07" 19. Damiano Cunego (Ita) a 28’39" 20. Lars Bak (Dan) a 31’53"


CICLISMO/GIRO D'ITALIA 2010 BATTESIMO SABATO 24 LA PROSSIMA EDIZIONE DELLA CORSA ROSA VERRÀ PRESENTATA ALLO STUDIO 2000 DI VIA MECENATE A MILANO. CI SARÀ LA DIRETTA DELLA RAI
di Sergio Conti
MILANO- Il Giro d’ Italia 2010 verrà presentato nel pomeriggio di sabato 24 ottobre. L’appuntamento per il battesimo più illustre del ciclismo italiano allo Studio 2000, East End Studios di via Mecenate 76 a Milano, gli stessi che ospitano la trasmissione «XFactor». La presentazione del 93° Giro d’ Italia verrà seguita come ormai tradizione in diretta dalle telecamere della Rai. Il Giro d’ Italia ha già tolto i primi veli con la presentazione delle prime tappe della corsa rosa - che vola verso i 101 anni d’ età - che scatterà da Amsterdam l’ 8 maggio. UTRECHT E MIDDELBURG — Sabato 8 maggio la cronometro individuale d’ apertura - che sarà preceduta dalla presentazione delle squadre - si snoderà sulla Museumplein, una delle piazze principali di Amsterdam. Domenica 9, sempre dalla Museumplein, prenderà il via la seconda frazione, che arriverà ad Utrecht. La terza tappa - lunedì 10 maggio - porterà il Giro a Middelburg e si avvierà dal quartiere Zuidas. Carolien Gehrels, assessore allo sport, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di poter accogliere nella nostra città, che è nota come città delle biciclette, un avvenimento sportivo tanto eccezionale, appassionante sia per i giovani sia per i meno giovani. L’anno prossimo Amsterdam cambierà lentamente colore, dall’arancione della festa per il compleanno della regina al rosa del Giro». Angelo Zomegnan, direttore della corsa rosa, ha espresso l’ orgoglio per un accordo «inseguito per cinque anni anche attraverso ‘GiroMania’. Sono certo che entreremo in sintonia presto con i nostri partner di Amsterdam, Utrecht e Middelburg e che il governo italiano sarà al nostro fianco per cogliere anche la più piccola delle opportunità». Ad Amsterdam sono attesi almeno 600.000 visitatori per la serie di eventi «GiroMania!». I precedenti — Quella del 2010 sarà la nona partenza dall’ estero per il Giro d’ Italia. La prima volta risale al Giro del 1965, che prese le mosse dalla Repubblica di San Marino. Quel Giro lo vinse Vittorio Adorni. L’anno seguente, 1966, la corsa rosa si avviò dal Principato di Monaco, con Motta vincitore a Milano. L’idea europeista si espresse al meglio nel 1973 quando Vincenzo Torriani volle omaggiare i Paesi che avevano dato vita alla Ceca, la Comunità europea del Carbone e dell’ Acciaio. Quel Giro prese le mosse da Verviers, Belgio, approdò a Colonia, Germania, poi frequentò il Lussemburgo e Strasburgo, Francia, prima di entrare in Italia. Fu vinto da Eddy Merckx, in maglia rosa dall’ inizio alla fine. Nel 1974 il Giro vide la partenza dalla Città del Vaticano, alla vigilia dell’ Anno Santo, con il bis di Eddy Merckx. Nel 1996, anno del centenario della Gazzetta e dell’ Olimpiade moderna, il Giro partì dalla Grecia, da Atene, per rendere omaggio alla Grecia privata della ricorrenza olimpica. Quel Giro lo vinse il russo Tonkov. Nel 1998 il Giro partì da Nizza, Francia, con il successo finale di Marco Pantani. La prima volta dell’Olanda nel 2002, con partenza da Groningen. Il Giro, prima di entrare in Italia, frequentò, a 50 anni dal Trattato di Roma, sei Paesi della Comunità europea (Germania, Belgio, Lussemburgo e Francia) in omaggio alla nascita dell’euro. Lo vinse Paolo Savoldelli. L’ultimo precedente di una partenza del Giro dall’estero coincide con il 2006. Quel Giro si avviò dal Belgio, da Seraing/Liegi, per vivere tre tappe in Vallonia prima di raggiungere l’ Italia. Il successo -in quell’ occasione arrise a Ivan Basso.
GIRO D’ ITALIA/ IL BELGA GILBERT VINCE LA VENTESIMA TAPPA MENCHOV GUADAGNA DUE SECONDI SU DI LUCA CHE FALLISCE L’ ATTACCO AL RUSSO
dall’ inviato Sergio Conti

ANAGNI- Il belga Philippe Gilbert del team Silence Lotto ha vinto la ventesima e penultima tappa del Giro d’ Italia, 203 chilometri da Napoli ad Anagni. Gilbert si è aggiudicato la tappa odierna piegando la resistenza del suo compagno di fuga, il francese Thomas Voeckler del team Boygues Telecom. Il russo Denis Menchov (Rabobank) si è piazzato undicesimo davanti al suo rivale più insidioso, Danilo Di Luca (Lpr), ed ha conservato la maglia rosa di leader della classifica generale gettando una seria ipoteca sul trionfo finale in questa edizione della corsa. Il Giro d’ Italia si chiuderà questo pomeriggio con la cronometro individuale di Roma. Denis Menchov affronterà l’ ultima tappa del Giro d’ Italia partendo in maglia rosa, ma il russo del team Rabobank è cauto alla vigilia della decisiva prova a cronometro di Roma. «Le strade di Roma sono particolari, vedremo», ha detto il leader della corsa, che oggi ha contenuto il suo unico rivale, Danilo Di Luca, ponendo una seria ipoteca sulla vittoria finale. Il segreto di questo Giro da protagonista? «Sono sempre stato regolare», ha detto Menchov, «non ho avuto giornate negative e sono rimasto sempre concentrato». Danilo Di Luca intanto alza bandiera bianca. Il ciclista abruzzese della Lpr, archiviata anche la penultima tappa con l’ arrivo ad Anagni, dice probabilmente addio alla maglia rosa, indossata anche ancora dal russo Denis Menchov: «Già al Vesuvio pensavo che Menchov avrebbe vinto al Giro d’ Italia - ha detto dopo la tappa odierna - e la cronometro di Roma è più adatta a lui che a me. Credo che sia impossibile riuscire a recuperare, arriverò secondo, ma ho fatto comunque un gran Giro d’ Italia». Di Luca non esprime rimpianti per le occasioni perse durante questo Giro: «Rifarei tutto quello che ho fatto, ho sempre cercato di attaccare e sono soddisfatto». Sulla tappa odierna: «L’ arrivo non era adatto a me, casomai lo era più per Alessandro Petacchi». Unica recriminazione di questo Giro la lunghissima prova a cronometro delle Cinque Terre: «60 chilometri sono davvero tanti per una crono», ha detto l’ abruzzese. Il ciclista della Lpr dà comunque sia appuntamento all’ anno prossimo: «Mi preparerò per arrivare pronto per cercare di vincere nel 2010 sperando che non ci sia tappe contro il tempo come in questa edizione». Oggi l’ apoteosi finale della corsa rosa, infatti, una cronometro individuale di 14,4 chilometri con partenza ed arrivo in via dei Fori Imperiali, in piazza del Colosseo. Roma è stata sede di tappa nel primo Giro con la Napoli-Roma vinta da Luigi Ganna e, con continuità, ’10 Pavesi, ’11 conclusione del Giro vinto da Carlo Galetti e successo di tappa per Corlaita, nel ’12 tappa annullata per errore di percorso, ’13 Santhia, ’14 e ’19 Girardengo, ’20 Belloni vincitore di quell’edizione, ’21 Annoni, ’22 Linari, ’23 Girardengo, ’24 Gay, ’25 e ’26 Girardengo, ‘27 Binda, ’28 Piemontesi, ’29 Binda, ’30 Guerra, ’31 Meini, ’32 Guerra, ’33 Cipriani, ’34 e ’35 Guerra che ha vinto il Giro del 1934, ’36 Olmo, ’37 Di Paco, ’38 Cinelli, ’39 Bizzi, ’40 Adolfo Leoni, ’46 Bertocchi, ’47 e ’50 (conclusione del Giro vinto da Koblet) Oreste Conte, ’48 Casola, ’49 Ricci, ’51 Menon, ’52 il belga Keteleer, ’53 Minardi, ’54 Albani, ’55 e ’58 Nencini, ’59 Rik Van Looy, ’61 Giusti, ’66 il compianto Raffaele Marcoli, ’68 Dalla Bona, Nel 1974 il Giro parte dalla Città del Vaticano con la benedizione di Giovan Battista Montini, papa Paolo VI e, all’ arrivo di Formia, vince il carneade Wilfried Reybrouck che anticipa De Vlaeminck e Sercu. Bis dello svizzero Urs Freuler nel 1982 e nel 1989. Partenza ancora da Roma nel 2000, anno del Giubileo, con l’ udienza speciale concessa da Papa Giovanni Paolo II al Giro. Nel cronoprologo successo del possente Jan Hruska. È certa una cosa: il vincitore del Giro d’ Italia 2009, chiunque egli sarà, non potrebbe neppure sognare uno scenario migliore per celebrare la vittoria. I «gladiatori» del pedale sapranno offrire uno spettacolo, non truculento e feroce come quello degli antichi gladiatori, ma di grande spessore tecnico, all’ insegna della velocità, lungo il tracciato lineare, adatto allo sviluppo del grande rapporto, che interessa siti e strade che richiamano alla memoria la grandezza della capitale d’ Italia. ORDINE D’ ARRIVO - QUESTO L’ ORDINE D’ ARRIVO DELLA VENTESIMA TAPPA DEL GIRO D’ ITALIA, LA NAPOLI-ANAGNI DI 203 CHILOMETRI: 1. PHILIPPE GILBERT (BEL, SILENCE-LOTTO) IN 4H30'07" ALLA MEDIA DI 45,091 KM/H; 2. VOECKLER (FRA) A 2"; 3. GARZELLI A 7"; 4. DAVIS (AUS) ST; 5. HINAULT (FRA) ST; 6. PELLIZOTTI ST; 7. BOASSON HAGEN (NOR) ST; 8. VISCONTI ST; 9. GERRANS (AUS) ST; 10. PAUWELS (BEL) ST. CLASSIFICA GENERALE - 1. DENIS MENCHOV (RUS, RABOBANK) IN 85H44'05" ALLA MEDIA DI 38,919 KM/H; 2. DI LUCA A 20"; 3. PELLIZOTTI A 1'43"; 4. SASTRE (SPA) A 2'44"; 5. BASSO A 3’37"; 6. LEIPHEIMER (USA) A 4'59"; 7. GARZELLI A 8'52"; 8. ROGERS (AUS) A 9'36"; 9. VALJAVEC (SLO) A 10'46"; 10. BRUSEGHIN A 11'36".- CLASSIFICA A PUNTI (MAGLIA CICLAMINO) - 1. DANILO DI LUCA (LPR) 170 PUNTI; 2. MENCHOV (RUS) 138; 3. PELLIZOTTI 133. - CLASSIFICA GP MONTAGNA (MAGLIA VERDE) - 1. STEFANO GARZELLI (ACQUA & SAPONE-CAFFÈ MOKAMBO) 61; 2. DI LUCA 45; 3. MENCHOV (RUS) 41. - CLASSIFICA GIOVANI (MAGLIA BIANCA) - 1. KEVIN SEELDRAYERS (BEL, QUICK STEP) IN 85H59'51"; 2. MASCIARELLI A 2'11"; 3. DE GREEF (BEL) A 16'33".
GIRO D’ITALIA 2010 LE ANTICIPAZIONI
di SergioConti
La partenza dall’Olanda e il ritorno delle grandi salite, l’assenza di Milano e il passaggio in Abruzzo, i nuovamente molti,troppi trasferimenti e il tributo a Coppi, lo sterrato dell’ Eroica e quello di Plan de Corones. Da quanto trapela, saranno questi i tratti principali del 93esimo Giro d’ Italia, sul quale il velo cadrà ufficialmente sabato prossimo, nello studio televisivo di «X Factor», a Milano.Proprio l’assenza del capoluogo lombardo, nonché sede della Gazzetta dello Sport e di RCS, non può che passare in primo piano, visto che si tratterebbe della prima volta dal 1989 che la corsa rosa non tocca Milano né come partenza di tappa, né come arrivo. Certo i problemi suscitati dal circuito cittadino e dallo «sciopero bianco» dei corridori, nella nona tappa dell’ edizione del centenario, hanno senz’ altro influito in una scelta che viene da più parti data come certa, anche se non ci stupiremmo in qualche colpo di scena che riporti il Giro nel più tradizionale dei suoi scenari.Pecunia non olet: il via da Amsterdam. Scenario decisamente meno tradizionale è quello dei Paesi Bassi, che ospiteranno le prime tre frazioni del Giro 2010, a partire dalla cronometro iniziale che si terrà nella città di Amsterdam sabato 8 maggio.Questa prima parte di corsa,già annunciata datempo. S’inserisce nel progetto denominato «GiroMania», che promette un vero e proprio bagno di folla per l’avvio della corsa rosa. L’ Olanda così, dopo aver visto nel 2009 la partenza della Vuelta (da Assen) e l’assegnazione del Mondiale 2012 (a Maastricht-Valkenburg), continuerà a proporsi come il centro del ciclismo mondiale, con lo start del Giro d’ Italia da Amsterdam appunto, che si aggiunge a quello del Tour de France da Rotterdam.Utrecht e Middelburg gli altri due arrivi di tappa, a completare un trittico olandese che difficilmente apporterà qualcosa dal punto di vista tecnico, ma che di contro sicuramente servirà a rimpinguare le casse dell’ organizzazione. Non è del resto il primo sconfinamento in avvio: dal 1965 in giù, altre otto volte s’è assistito alla partenza del Giro da una località estera, con i casi più recenti che avevano portato la corsa proprio al Nord, nel 2006 a Seraing (Belgio) e nel 2002 ancora in Olanda, a Groningen.Certo, se di questi tempi è difficile disdegnare la pecunia olandese, a noi continua a non sembrare poi così consono che ragionamenti legati al marketing e a questioni economiche entrino tanto prepotentemente nei meccanismi che danno vita ad un percorso, specialmente quando lo stesso non si arricchisce e anzi viene privato della possibilità di attraversare in modo più completo il territorio italiano.A tutto questo, va ovviamente aggiunta la questione del trasferimento verso Cuneo, annunciata come sede della quarta tappa, molto probabilmente una cronosquadre, visto che, se le indiscrezioni sono veritiere, non vi sarà un giorno di riposo a dividere le tappe al nord Europa da quelle sul suolo italiano. Il format della cronosquadre, che - va da sé - richiede un tempo di svolgimento più limitato e può essere disputata nel pomeriggio, è a quanto pare lo stratagemma pensato da Zomegnan e soci, ma anche su questo c’è di che storcere il naso, dal momento che un trasferimento così a lunga gittata e che interessa - si badi bene - non solo i corridori, ma decine e decine di membri dello staff e di mezzi, non sarà certo una passeggiata di salute per nessuno.Castellania e il Terminillo, passando per lo sterrato. Superata la cronosquadre in quel di Cuneo - e saranno due prove contro il tempo in quattro giorni - ecco che l’ omaggio a Coppi, a cinquant’ anni dalla sua scomparsa, si concretizzerà nella quinta tappa, con arrivo previsto a Novi Ligure e quasi certamente un passaggio per Castellania, il paese dove il 15 settembre 1919 nacque il Campionissimo. Sarà verosimilmente frazione per velocisti, così come la successiva, con arrivo a Marina di Carrara, dove Petacchi vinse, alla Tirreno-Adriatico 2008.Più interessante si profila il programma di venerdì 14 maggio, con il gruppo impegnato in Toscana, sulle impegnative strade dell’Eroica. Fatte le dovute distinzioni, è una scelta che, se confermata, è un pò analoga a quella fatta dagli organizzatori del Tour, ossia inserire una frazione con tratti in pavé nella prima settimana di gara.Sabato 15, quindi solo all’ ottavo giorno di gara, arriverà la prima tappa veramente dura, con l’ arrivo sulla salita del Terminillo, il primo test importante per gli uomini di classifica. Se poi il Terminillo, che sarà attaccato probabilmente da Rieti verso Campoforogna, venisse davvero affrontato due volte (possibilità che è emersa, ma pare anche poco probabile per ragioni di chilometraggio), i distacchi potrebbero essere anche più importanti di quelli visti nel 2003, quando trionfò Garzelli su Simoni. La prima settimana si chiuderà con il gruppo che approda in Campania, a Cava de Tirreni, al termine di una tappa che è lecito attendersi mossa e favorevole ai tentativi di fuga, ma accessibile anche ai velocisti.In attesa delle Alpi, L’Aquila.Chiusa una prima settimana poco significativa ma nobilitata dal Terminillo, un copione pressoché identico pare quello più futuribile per la seconda settimana, aperta dal giorno di riposo in Campania, lunedì 17, e dalla successiva discesa in Puglia, con arrivo per velocisti a Bitonto, previsto per martedì 18 maggio.Saranno giorni da vivere principalmente in attesa delle Alpi, che faranno la loro apparizione nel weekend, ovvero opportunamente in coincidenza della vetrina televisiva più significativa. Nel frattempo, gli uomini di classifica dovranno tenere gli occhi bene aperti nell’ undicesima tappa con arrivo a L’ Aquila, tributo della corsa rosa alle terre piagate dal terremoto. Il finale sarà senz’ altro ondulato e aperto a varie soluzioni, così come in occasione dell’ ultimo arrivo del Giro nel capoluogo abruzzese. Era il 2005: Bettini in rosa, ancora furioso per il declassamento da primo a quarto del giorno prima, s’ infila in una fuga da lontano di più di venti unità, viene ripreso, deve infine cedere il palcoscenico e la maglia a Di Luca, vittorioso su Bruseghin e profeta in patria.Altro materiale per velocisti giovedì 20, con l’ arrivo a Porto Recanati, mentre il preludio alle Alpi sarà affidato a una frazione con arrivo nella Cesenatico di Pantani. In questo caso, ci si può attendere qualche salita (Trebbio? Catria? Carpegna?), più facilmente non troppo vicina al traguardo, e in generale una frazione adatta alle fughe come fu l’ undicesima del Giro 2004 (vinse Sella in solitaria). Zoncolan e Plan de Corones dopo il clamoroso errore ed il conseguente flop del 2009, pare proprio che quest’ anno i weekend tornino ad essere protagonisti con grandi tappe di montagna. Già l’ abbiamo visto con l’ arrivo sul Terminillo, che sembra programmato per sabato 15, e lo rivedremo in maniera ancora più importante anche negli ultimi due fine settimana di corsa. Sabato 22 si disputerà la Ferrara-Asolo: in questa frazione il Giro tornerà a scalare il Monte Grappa, salita particolarmente impegnativa delle Prealpi venete che in passato è stata affrontata solamente poche volte. Potrà essere una tappa in grado di creare qualche scossone nella classifica generale, anche se qualcuno cercherà di andare al risparmio visto che il giorno successivo si tornerà a salire sullo Zoncolan a distanza di tre anni. La durissima (pendenze superiori al 20%) salita della Carnia è stata già affrontata nel 2003 e nel 2007: entrambe le volte ad imporsi è stato Gilberto Simoni, a testimonianza di come gli scalatori puri siano avvantaggiati su queste rampe.La ricerca delle pendenze impossibili, però, continuerà anche dopo il secondo ed ultimo giorno di riposo (lunedì 24): si riproporrà infatti la cronoscalata sullo sterrato di Plan de Corones, che nel 2008 vide trionfare Franco Pellizotti. A proposito di queste salite, la discussione sullo spettacolo offerto è sempre apertissima: da un lato c’ è l’ esaltazione dello sforzo e la possibilità per gli appassionati di vivere la salita a stretto contatto con i propri beniamini, dall’ altro c’ è forse l’ impossibilità di fare una corsa d’ attacco, ma piuttosto un «ognuno per sé e si salvi chi può». C’ è spazio anche per i velocistiTre tappe di montagna consecutive (anche se con in mezzo il giorno di riposo) forse non sembravano abbastanza per Zomegnan: la 17esima frazione, infatti, si concluderà a Pejo Terme, località spesso toccata negli ultimi anni dal Giro del Trentino. Sarà un altro arrivo in salita ma anche se dalle pendenze molto più dolci rispetto a quelli precedenti. Dopo questa tappa si ripartirà da Levico Terme, per quella che dovrebbe essere l’ultima occassione per i velocisti:si arriverà a Brescia,dove nel 2006 Paolo Bettini riuscì a vincere in un arrivo a ranghi compatti; per gli uomini di classifica, invece, sarà praticamente un giorno di riposo, visto che sono attesi ancora da molte salite. Ancora grandi salite: Mortirolo e Gavia.Per il gran finale del Giro, nel menù ci saranno altre salite che hanno fatto la storia presente e passata della corsa. Venerdì 28 si dovrebbe arrivare ad Aprica dopo aver affrontato il Mortirolo: verosimilmente si affronterà la salita dal versante di Mazzo, dopo un primo passaggio sotto il traguardo. La salita finale sarà poco più di un falsopiano, ma dopo il Mortirolo sarà difficile colmare i distacchi che potrebbero addirittura lievitare nel caso in cui in testa si trovassero due o tre corridori con interessi comuni. L’ultimo arrivo ad Aprica - nel 2006 - fu teatro del tanto discusso episodio tra Ivan Basso e Gilberto Simoni, col trentino che dopo l’arrivo non le mandò di certo a dire al varesino. Il Mortirolo è invece stato affrontato per l’ ultima volta nel 2008, ma l’ arrivo era posto a Tirano (vinse Emanuele Sella).Al penultimo giorno della corsa rosa, invece, l’ arrivo sarà posto al Passo del Tonale. L’ ultimo arrivo lassù c’ è stato nel 1997,con Chepe González che vinse la tappa e Gotti che controllò Tonkov eGuerini per la classifica finale (era la 20esima tappa). Così come nella tappa precedente, il finale non sarà duro, ma nei chilometri precedenti non mancheranno le salite lunghe e impegnative: ci sarà il Gavia, anche se il possibile disegno del resto della tappa è ancora molto incerto. Affrontare il Gavia nel finale vorrebbe dire poi scendere verso Ponte di Legno, una discesa impegnativa e pericolosa. Le alternative non mancano e permetterebbero di salire sul Gavia dal versante classico, ed avere così un finale senza rischi.Nè Milano, nè Roma, si arriva a Verona.Per il secondo anno consecutivo l’epilogo non sarà a Milano: stavolta si arriverà all’ Arena di Verona, per una sorta di continuità con gli anfiteatri aperta l’anno scorso con il Colosseo; nella città scaligerà avremo una cronometro individuale che potrà essere decisiva, nel caso in cui i distacchi fossero ancora piuttosto limitati in classifica. Non sarà la prima volta per Verona come sede finale del Giro d’Italia: nel 1984 la corsa rosa si concluse proprio all’ombra dell’Arena con una cronometro, vinta da Moser, che - grazie a quella prestazione super - scavalcò Fignon in testa alla classifica e vinse il suo unico Giro d’Italia.Anche nella stagione che si sta concludendo, nella cronometro conclusiva sulle strade di Roma, la lotta per il successo finale era ancora abbastanza aperta e la caduta di Menchov nelle ultime centinaia di metri ha lasciato tutti col fiato sospeso, fino al suo passaggio sotto lo striscione d’arrivo,con quell’urlo liberatorio del russo che ha sancito la sua vittoria nell’edizione 2009 della Corsa Rosa.Sarà questo il Giro 2010?Sabato 8 - 1a tappa - Amsterdam [Ola] (cronometro)Domenica 9 - 2a tappa - Amsterdam [Ola] - Utrecht [Ola]Lunedì 10 - 3a tappa - Utrecht [Ola] - Middleburg [Ola]Martedì 11 - 4a tappa - Cuneo - Cunego (cronosquadre)Mercoledì 12 - 5a tappa - Novara - Novi LigureGiovedì 13 - 6a tappa - Fidenza - Marina di CarraraVenerdì 14 - 7a tappa - Carrara - Chianciano TermeSabato 15 - 8a tappa - Chianciano Terme Terminillo/CampoforognaDomenica 16 - 9a tappa - Rieti - Cava dè TirreniLunedì 17 - RiposoMartedì 18 - 10a tappa - Avellino - BitontoMercoledì 19 - 11a tappa - Foggia – L’AquilaGiovedì 20 - 12a tappa – L’Aquila - Porto RecanatiVenerdì 21 - 13a tappa - Porto Recanati - CesenaticoSabato 22 - 14a tappa - Ferrara - Asolo/Monte GrappaDomenica 23 - 15a tappa - Mestre - Monte ZoncolanLunedì 24 - RiposoMartedì 25 - 16a tappa - San Vigilio di Marebbe - Plan de Corones (crono)Mercoledì 26 - 17a tappa - Brunico - Pejo TermeGiovedì 27 - 18a tappa - Levico Terme - BresciaVenerdì 28 - 19a tappa - Brescia - ApricaSabato 29 - 20a tappa - Bormio - Passo del TonaleDomenica 30 - 21a tappa - Bardolino - Verona (cronometro).
GIRO D’ ITALIA, PELLIZZOTTI VINCE SUL BLOCKHAUS FISCHI PER GARZELLI

dall’ inviato Sergio Conti

CHIETI-Franco Pellizotti vince la tappa del Blockhaus, mentre Menchov si avvicina al successo finale. Il delfino di Bibione regala una bella azione ai suoi tifosi subito all’ inizio della salita e trionfa a braccia alzate, riuscendo anche a guadagnare un posto in classifica (ora è terzo), scavalcando un Sastre in grossa difficoltà. La maglia rosa, pur perdendo qualche secondo negli ultimi 200 metri, resiste piuttosto facilmente agli attacchi di Di Luca (De Luca, come lo chiamano da queste parti), che avrebbe fatto carte false per presentarsi per primo sotto lo striscione d’ arrivo davanti ai propri tifosi, è risultata devastante per Carlos Sastre, che non è riuscito a resistere e si è staccato a metà salita. Si è staccato anche Garzelli, una, due, tre volte, ma alla fine il varesino è riuscito sempre a riportarsi sulla maglia ciclamino e su quella rosa di Menchov. Alla fine i secondi di Garzelli tolti a Danilo Di Luca sarà determinati per la vittoria finale e gli abruzzesi oggi sembrano averla digerita malissimo accogliendo Garzelli con fischi da stadio. Alla fine Danilo deve vincere il Giro senza favori. Ora resta solamente la tappa con arrivo al Vesuvio per provare a cambiare le carte in tavola. Altrimenti si può dire che il giro era terminato nelle Marche nella tremenda tappa del Monte Petrano. Una fuga di dieci corridori, tra cui Cardenas, Marzoli e Voeckler, parte subito dopo il via e riesce ad ottenere un vantaggio massimo di 3'05”. Il gruppo, guidato dalla Lpr, non lascia troppo fare e riduce la distanza, annullando praticamente la fuga poco prima dell’ inizio della salita finale. Il colombiano resta solo per pochi chilometri, poi Pellizotti va all’ attacco e si porta solo al comando. Alle sue spalle ci prova anche Lance Armstrong (al primo tentativo dall’ inizio del Giro), ma l’americano non riesce a riportarsi sull’ italiano. Ad una decina di chilometri dall’ arrivo ci prova Danilo Di Luca, con una progressione che lascia sul posto Sastre. Assieme all’ abruzzese restano Menchov, Basso e Garzelli: i quattro vanno a prendere e staccano Armstrong, mentre Pellizotti continua a mantenere una trentina di secondi di vantaggio. Il corridore della Lpr ci prova nuovamente nei chilometri successivi, staccando Basso, ma la maglia rosa (esclusi gli ultimi 200 metri) resta con facilità attaccato al più diretto inseguitore e si avvicina sempre più al successo finale nel Giro del Centenario. Il fuggitivo resiste negli ultimi due chilometri e conquista un meritato successo di tappa. Domani partenza da Sulmona arrivo a Benevento di 182 km.
L’ ordine d’ arrivo della 17.a tappa del Giro d’ Italia.
1 Pellizotti Franco (ITA) in 2h21'06"
2 Garzelli Stefano (ITA) + 00.00.42
3 Di Luca Danilo (ITA) + 00.00.43
4 Menchov Denis (RUS) + 00.00.48
5 Basso Ivan (ITA) + 00.00.57
6 Bruseghin Marzio (ITA) + 00.01.54
7 Szmyd Sylvester (POL) + 00.01.55
8 Rogers Michael (AUS) + 00.01.59
9 Sastre Candil Carlos(SPA) + 00.01.59
10 Armstrong Lance (USA) + 00.01.59


classifica generale del Giro d' Italia dopo la 17.a tappa.
1 Menchov Denis (RUS) 72h28'24"
2 Di Luca Danilo (ITA) a 0h00'26"
3 Pellizotti Franco(ITA) a 0h02'00"
4 Basso Ivan (ITA) a 0h03'28"
5 Sastre Candil Carlos (SPA) a 0h03'30"
6 Leipheimer Levi (USA) a 0h04'32"
7 Rogers Michael (AUS) a 0h07'05"
8 Garzelli Stefano (ITA) a 0h08'03"
9 Valjavec Tadej (SLO) a 0h09'58"
10 Bruseghin Marzio (ITA) a 0h10'33"

NUOTO/CAMPIONATI DEL MONDO ANCORA UN BRONZO PER L’ ITALIA MARTINA GRIMALDI HA CONQUISTATO A OSTIA IL TERZO POSTO NELLA 10 KM DI FONDO. L’ ORO È ANDATO ALL’INGLESE KERI ANNE PAYNE, ARGENTO ALLA RUSSA EKATERINA SELIVERSTOVA. GIALLO NELLA 10 KM MASCHILE BISSA LURZ NELLA 10 KM.CLERI PER ORA QUARTO IN ATTESA DI GIUDIZIO IL BRONZO SI AVVICINA

dall’inviato Sergio Conti

ROMA-«Sono contentissima, mi scendevano le lacrime mentre stavo arrivando al traguardo. Dedico questa medaglia a tutti i militari che sono caduti in missione di pace», commenta la Grimaldi commossa. «Mi sono detta che dovevo arrivare al podio, non potevo mollare. Quando mi sono trovata un pò indietro, ho cercato sempre di recuperare e di tornare avanti nel gruppo. Questa medaglia mi regala tantissima gioia, serenità e sicurezza in vista della 25 km», dice l’ azzurra.«Questo è il mio quarto Mondiale, non volevo che andasse male. In particolare, i risultati dello scorso anno mi avevano distrutto il morale. Stavolta ho tirato fuori la grinta, ci tenevo davvero a far bene», aggiunge. «Rispetto al passato sono cambiata - dice la 21enne - ho fatto esperienza, in gara so cosa devo fare e posso prendere decisioni da sola. Oggi mi sentivo bene, volevo vivere questa gara da protagonista e ci sono riuscita». L'argento è sfumato per pochi centimetri: «Ci ho sperato anche io, ma alla fine ero proprio stremata», dice ripensando al testa a testa con la russa Seliverstova.

LURZ BISSA L’ORO NELLA 10 KM. CLERI PER ORA QUARTO,IN ATTESA DI GIUDIZIO

Il tedesco Thomas Lurz ha conquistato l’ oro nella 10 km di fondo dopo il titolo vinto ieri nella 5 km. Medaglia d’ argento, invece, per l’ americano Gemell. La medaglia di bronzo, però, resta in bilico. Al quarto posto si è classificato l’ azzurro Valerio Cleri. Al terzo, invece, è arrivato lo statunitense Francis Crippen, il cui arrivo però è in dubbio perchè ha sbagliato la corsia di ingresso verso il traguardo e poi è rientrato passando sotto i cordoli. «Ci siamo mossi per presentare ricorso, perchè il ragazzo americano arrivato terzo è passato al di là della boa, e questo non è consentito dal regolamento», ha commentato il tecnico di Cleri, Emanuele Sacchi. Al momento è bloccata la cerimonia di premiazione del podio, in attesa di avere il responso ufficiale al ricorso. «Ho fatto una buona gara, che fa ben sperare per la 25 km. A caldo non me la sento di fare polemiche per errori altrui», ha detto Cleri. «Non so se abbia potuto influire sul finale di gara passare all’ esterno dell’ imbuto, ma se dovessero esserci ricorsi speriamo che vengano accettati», aggiunge Cleri. «La gara comunque è andata bene - aggiunge - rispetto all’ anno scorso riesco ad essere più regolare, a stare davanti ed imporre il mio ritmo».È stato accolto il ricorso dell’ Italia contro il passaggio, giudicato irregolare,dell’americano Francis Crippen al traguardo della 10 km di fondo ai Mondiali di nuoto di Roma. I giudici della Fina, riuniti per quasi un’ ora, hanno infatti deciso al momento di squalificare lo statunitense, che era riuscito ad arrivare terzo, ma sbagliando l’ imbuto di ingresso. Tuttavia al momento la classifica resta bloccata e il podio per non c’ é.La squadra amaericana ha presentato un controricorso, su cui si pronuncerà il Giurì d’ appello tra stanotte e domattina. Se la squalifica di Crippen dovesse essere confermata, l’ azzurro Valerio Cleri, quarto, si ritroverebbe sul podio con il bronzo.

LA SPAGNA È CAMPIONE DEL MONDO NEL LIBERO COMBINATO
QUARTO POSTO AGRODOLCE PER LA SQUADRA ITALIANA. PIAZZAMENTO RECORD E MEDAGLIA SFUMATA DI MEZZO PUNTO. E' IL TERZO PRIMATO MONDIALE DELLE AZZURRE. LE EMOZIONI DELLE PROTAGONISTE

di Sergio Conti

Quarte per la seconda volta. Terzo piazzamento storico. Le azzurre del nuoto sincronizzato continuano a stabilire record e ricevere applausi. Nella finale del libero combinato la squadra composta da Federica Bellaria, Alessia Bigi, Elisa Bozzo, Costanza Fiorentini, Manila Flamini, Giulia Lapi, Mariangela Perrupato, Benedetta Re, Dalila Schiesaro e Sara Sgarzi si sono classificate quarte, ricevendo 95.667 punti. Nel tecnico 48.000 e nell’artistico 47.667. Prima che nuotassero Cina e Canada, erano seconde dietro la Spagna. La loro esibizione (durata 5’08”7) è stata seguita da oltre 1500 persone. «Un pubblico strardinario – lo definisce il tecnico Federale Roberta Farinelli – che ci ha sostenute continuamente, che ringraziamo di cuore e che ci ha emozionate». Oro alla Spagna con 98.333, argento alla Cina con 97.667 e bronzo al Canada con 96.167. Mezzo punto separa la Nazionale di Laura Del Renzis dal podio di Roma. «È un risultato record e di questo siamo molto soddisfatte – dice il commissario tecnico – ma è anche un quarto posto che brucia. Abbiamo sperato fino alla fine nella medaglia che meritavamo. Le ragazze sono state ancora più brave di ieri. Questa volta il Canada non è stato certamente migliore di noi. Nell’artistico non c’è questa differenza».Alessia Bigi e Manila Flamini sono deluse. «Tanto deluse. Si è visto palesemente che i giudici non ci hanno voluto aiutare. Ieri, nei preliminari, il punteggio artistico ricevuto era stato superiore a quello tecnico; la votazione è stata capovolta. Siamo sempre state più brave nell’ esperessione artistica e oggi, invece, è avvenuto il contrario». Resta comunque la consapevolezza di aver fatto un balzo in avanti nella scala dei valori del nuoto sincronizzato mondiale. «Certo – continua Bigi – il quarto posto al mondo è il miglior risultato nella storia del sincronizzato italiano. Questo è importante e fa capire quanto siamo cresciute equanto è cresciuto tutto il movimento in Italia.Merito della Federazione, delle società, dei nostri tecnici e nostro». Poi Flamini racconta l’ interpretazione. «Non c’è una storia particolare. Possiamo definirla un insieme di fotografie. Abbiamo voluto raccontare la vita in Africa, la vitalità, l’aspetto umano, le sue usanze, per chi non c’ è mai stato e conosce poco questo popolo. Per immedesimarci meglio abbiamo lavorato con alcuni danzatori africani».«Questo combinato, i suoi progressi, il suo livello tecnico e artistico è frutto del lavoro di Giovanna Burlando e mio», sottolinea con orgoglio il tecnico federale Roberta Farinelli. Dopo la rabbia per la medaglia sfumata rimane la consapevolezza di aver svolto un ottimo lavoro. Ora i XIII Mondiali di nuoto sincronizzato proseguono con gli esercizi liberi del solo, duo e squadra. La gioia delle spagnole campionesse del mondo nelle parole di Thais Henriques e Raquel Corral. «È un momento molto emozionante – esordisce Henriques – ci sembra di toccare il cielo con un dito. Penso che la differenza con le altre stia nel nostro modo di esprimerci. Abbiamo lavorato su questa coreografia per molto tempo, modificandola, fino alla scorsa settimana. E’ un esercizio innovativo e sono contenta che il pubblico l’ abbia apprezzato». «È un momento storico per il nuoto spagnolo – aggiunge Corral – abbiamo lavorato al massimo delle nostra possibilità e nello stesso modo ci preparemo ora per gli Europei. L’ esercizio doveva essere eseguito alla perfezione e continueremo a lavorarci perchè pensiamo che questo sport sia meraviglioso e abbia un grande futuro in Spagna».

TUFFI DESPATIE DOMINA LA SEMIFINALE DAL TRAMPOLINO
Il canadese Alexandre Despatie domina la semifinale del trampolino 3 metri con il punteggio di 485.05. Al secondo posto il cinese He Chong ed al terzo l’ americano Troy Dumais. L’ italiano Michele Benedetti si è piazzato dodicesimo e si è qualificato per la finale in programma giovedì 24 alle ore 15.15.

SPETTACOLO NELLA SECONDA GIORNATA DEL TORNEO MASCHILE DI PALLANUOTO
A conquistare questa la vetta del gruppo B è la Croazia che, imponendosi per 11-5 sul Montenegro, raggiunge quota 4. Sempre avanti per l’ intero match, i campioni del mondo danno filo da torcere a quelli d’ Europa, grazie ad una impeccabile prova difensiva(4/15 le superiorità del Montenegro contro le7/12 realizzate dai croati).Il Montenegro resta così a 2 punti e viene raggiunto dalla Cina che infligge un ko (9-5) al Brasile, con una discreta prova nella terza frazione e a una buona media di realizzazione in superiorità. Con la vittoria 13-10 sull’ Australia, invece, la Spagna conquista altri 2 punti e vola in testa al gruppo C (è ora a 4). A quota 2 gli australiani e i serbi. Questi ultimi la spuntano nell’ ultimo incontro della prima sessione sul Kazakhistan, che è ancora fanalino di coda (0 punti). Concentrata e ordinata la squadra iberica costruisce il suo successo azione dopo azione e offre agli spettatori una maiuscola prestazione, mentre indiscusso è il predominio dei serbi, autori di uno schiacciante 20-3 sui kazaki.

PALLANUOTO L’ITALIA PERDE CONTRO LA ROMANIA E DICE QUASI ADDIO AL MONDIALE
L’Italia di mister Campagna delude chi si aspettava una riscossa dopo la sconfitta contro gli Stati Uniti. Anche la Romania ha la meglio sugli Azzurri, lenti ed imprecisi sotto porta, conquistando la vittoria con il punteggio di 6-5. Adesso le speranze dei padroni di casa sono appese ad un filo: servirà una vittoria contro la Macedonia per il ripescaggio come migliore terza.

MOTOCICLISMO/ASSOLUTI ENDURO: È ANTONIO MEO IL SUPERCAMPIONE 2009 IL FRANCO- AVELLINESE CONQUISTA IL TITOLO DI SUPERCAMPIONE VINCENDO L’ ASSOLUTA DI QUEST’ ANNO E SI PORTA A CASA ANCHE IL PRIMO POSTO DELLA CLASSFICA UNICA STRANIERI. ASSEGNATI TUTTI GLI ALTRI TITOLI IN ANTICIPO, L’ ULTIMA GIORNATA D GARA DECIDE LE POSIZIONI D’ ONORE E SOPRATTUTTO I VINCITORI DELLA COPPA ITALIA

di Sergio Conti

CITTÀ DI CASTELLO- Antonio Meo (Husqvarna), francese ma con origini avellinesi, è il nuovo campione
italiano d’enduro. Dopo una gran bella stagione, anche a livello mondiale, il pilota dell’ Husqvarna si
guadagna anche il titolo negli Assoluti di Enduro, battendo il suo avversario di tutta la stagione, Mika
Ahola (HM Honda) e vincendo l’ assoluta dell’ ultimo giorno di gara. In realtà il finlandese nella mattina
ha disputato la sola prima prova speciale, l’ enduro test e si è reso conto subito di non trovarsi nelle
condizioni di poter continuare. Il pilota Honda ieri era caduto nel corso del terzo passaggio nel Cross Teste aveva rimediato parecchie botte e contusioni: il forte dolore al collo e alla schiena questa mattina non gli hanno permesso di disputare più di una speciale e così si è ritirato, lasciando la strada libera a Meo. Non per questo però Antonio si è risparmiato, regalando come sempre emozioni ed ottimi tempi di speciale. Ahola mantiene comunque la seconda posizione in tutte e due le classifiche– Supercampione ed Unica straneri – precedendo nell’ ordine Simone Albergoni e il francese Rodrig Thain. Alle spalle di Meo al termine della giornata ci sono Oscar Balletti e Simone Albergoni, protagonisti tutti e due di una gara
spettacolare allestita in maniera spettacolare dal Moto Club E. Baglioni. CLASSE 125 2T – Con in palio il secondo posto della classifica di classe, Roberto Bazzurri (Husqvarna) e Jonathan Manzi (Husqvarna CH) non si sono risparmiati combattendo per tutto il giorno sul filo,addirittura dei decimi. Per soli 3”823 Bazzurri si aggiudica la vittoria nell’ultima giornata di gara ma soprattutto per soli due punti strappa a Manzi il secondo gradino del podio alle spalle di Oldrati. Jonathan chiude dunque secondo, davanti a Massimo Mangini (Husqvarna) che batte Fausto Scovolo (Gas Gas) nell’ultimissima speciale finendogli davanti per soli 3”. Nel Campionato Mangini è quarto mentre
Nicolò Mori batte Guido Conforti nella classe per un solo punto. CLASSE 250 2T – Alessandro Belometti (KTM Farioli) vince anche l’ ultima di Campionato e si
aggiudica il punteggio pieno di 250 punti, mentre oggi batte Luca Cherubini (TM) per 16” mentre Michael Pogna (KTM) si aggiudica la 3. posizione di giornata. Nella classe Belometti trionfa sullo stesso Cherubini e su Pogna, mentre Paolo Bernardi è quarto a fine stagione davanti a Vittorio Conforti. CLASSE 250 4T – Anche Simone Albergoni (KTM Farioli) saluta gli Assoluti 2009 con l’ ennesima vittoria e il punteggio pieno di 250 punti. Vince la giornata davanti a Maurizio Gerini (KTM Iron Racing)mentre Alessio Paoli è costretto al ritiro, e terzo di classe chude Mattia Traversi. La classifica di campionato non cambia comunque, Albergoni precede Alessio Paoli (HM Honda) che a sua volta, per 17 punti, è davanti a Gerini. Il quarto posto resta all’ ssente Falgari mentre in quinta posizione finisce Mattia Traversi. CLASSE 450 4T – Veloce come sempre Oscar Balletti (HM Honda Jolly Racing) pensa a collezionare i migliori tempi della classe – primo in tutte le speciali – ma lo spettacolo alle sue spalle lo regalano anche Fabirizio Dini (Beta Boano) e Alex Zanni (Hm Honda) che lottano sul filo dei decimi, fino a che nell’ ultima speciale, Zanni rispolvera il suo passato di crossista e vince su Dini per solo un secondo e 640. In questo modo Alex Zanni strappa la terza posizione in campionato a Vanni Cominotto che scivola in quarta per soli 4 punti. Quinto è Edoardo D’ Ambrosio.CLASSE 500 4T -Nonostante Fabio Mossini (HM Honda) avesse già vinto con un giorno di anticipo il suo primo titolo nella 500 non si è risparmiato e ha combattuto strenuamente con Alessandro Botturi (KTM Iron Team) giocandosela veramente, anche nel loro caso, sul filo dei secondi.È stato nuovamente il cross test a decidere la vittoria di Mossini, che si conferma campione lasciando al «Bottu» il secondo posto anche in Campionato. Maurizio Facchin (HM Honda) è terzo a fine giornata e in questo modo soffia la piazza in campionato a Mirko Gritti assente per infortunio.La vittoria fra le squadre ancora una volta va al Trial David Fornaroli che precede il G.S. Fiamme Oro e il Treviglio, mentre per i team vittoria dell’ Iron Racing davanti a Daihatsu Terios e Mucci Racing. Nella Coppa Italia finalmente, si può davvero dire, finisce l’ ansia. Questi ultimi due giorni sono stati incredibili e solo all’ ultima speciale si sono decisi i nomi dei vincitori dei singoli trofei di classe: nella Cadetti Ivan Boezi (KTM) si è imposto a fine gara, e ha vinto quindi la sua classe, battendo Luca Spinelli e Alessandro Mayr. Nella classifica di Coppa per la classe Boezi è primo davanti a Luca Spinelli mentre Andrea D’ Ambrosio conserva la sua terza posizione. Diego Nicoletti (Beta) aveva già vinto ieri la Junior ma si è battuto alla grande vincendo su Nicola Savoldi e Andrea Bassi. Alle spalle di Nicoletti nella Coppa c’è Alessandro Letey, solo quinto davanti a Steven Brizzi che conferma il terzo gradino del podio del trofeo.Nella Senior Gabriele Pagnoni (TM) si rivela il più veloce, anche lui per soli 3 secondi su Fausto Vignola(HM Honda) che si porta però a casa la vittoria assoluta del trofeo di classe, lasciando a Pagnoni il
secondo posto e a Damiano Incaini il terzo. Infine la Major, altro scontro da paura fra Matteo Zoppas
(Husqvarna) e Simone Zanon (Yamaha) che si risolve a favore del primo, anche in questo caso di misura:
soli 4”720 alla fine di ben nove speciali. Zoppas vince dunque, e lascia al veneto il secondo posto nel
Trofeo davanti a Gianluca Brandi.

AUTOMOBILISMO/ APPUNTAMENTO A MAGIONE PER LA QUARTA PROVA DEL TROFEO ABART 500

di Sergio Conti

Quarto appuntamento del Trofeo Abarth 500, oggi e domani, sul circuito umbro di Magione. Sono una trentina i piloti che prendono parte a questo campionato guidato, dopo sei gare, dall’ esperto Salvatore Tavano, che ha vinto le due gare del Mugello e di Imola, mentre a Monza si erano imposti Nicola Baldan, secondo in campionato, e Manuel Villa, terzo.
Molti i giovani piloti che prendono parte al Trofeo la cui classifica Under 23 è guidata da Alex Campani, che precede Tobias Tauber e Simone Monforte. Campani e Monforte sono reduci da ottimi risultati ottenuti sul circuito spagnolo di Valencia nell’ ambito del Trofeo Abarth 500 Europe dove hanno ottenuto rispettivamente il secondo posto in Gara1 e il terzo in Gara2. Il programma dell’ appuntamento di Magione, che si svolge nell’ ambito dei campionati AciCsai, prevede questa mattina le prove libere alle ore 11,30 e le prove di qualificazione alle ore 16. Domani sono in programma due gare di 20 giri ciascuna alle ore 9 e alle 14, 40.
Classifica provvisoria Trofeo Abarth 500: 1. Salvatore Tavano punti 120; 2. Nicola Baldan 94; 3. Manuel Villa 79; 4. Andrea Rizzoli 68; 5. Raffaele Giammaria 56; 6. Emanuele Moncini 44; 7. Denis Babuin 39; 8. Francesco Iorio 38; 9. Alex Campani 28; 10. Alan Simoni 26.
Classifica Under 23: 1. Alex Campani 116; 2. Tobias Tauber 103; 3. Simone Monforte 92; 4. Gabriele Larini 56; 5. Patrich Gobbo 52; 6. Enrico Fulgenzi 39.




AUTOMOBILISMO/EURO3000: BRATT CON UN PRIMO E UN SECONDO POSTO A MONZA SI LAUREA CAMPIONE 2009
CHE HA VISTO I DUE PILOTI ARRIVARE ALLA FINE A PARI PUNTI E ANCHE IN PARITÀ DI VITTORIE, 4 A TESTA, MA IL BRITANNICO HA PREVALSO GRAZIE AL MAGGIOR NUMERO DI SECONDI POSTI, TRE CONTRO I DUE DI BONANOMI

di Sergio Conti

La prima corsa di Monza ha visto un ulteriore rimescolamento delle carte, frutto di una partenza concitata e di una gara magistrale di Will Bratt. Il pilota britannico, che partiva dalla quarta piazza, è stato autore di uno start fantastico che lo ha immediatamente proiettato in testa al gruppo e pur andando lungo e finendo sull’ erba alla staccata della prima variante, seguito nella stessa manovra da Rodolfo Gonzalez, ha mantenuto la prima posizione ed ha subito iniziato a spingere. Dietro di lui brutta partenza per Marco Bonanomi, rimasto quasi fermo sulla griglia, e Fabio Onidi, che si sono poi disturbati alla prima frenata. Ad approfittarne è stato Fabrizio Crestani, che è sfilato terzo davanti ai due. Per Onidi, le brutte sorprese non sono finite perché sempre nel corso del primo giro, all’ entrata della parabolica, il pilota milanese ha perso il posteriore della sua Lola andando fuori pista e finendo contro le gomme, anche se fortunatamente senza troppa violenza.
Con uno dei principali contendenti fuori dai giochi, la gara ha vissuto su tre distinti duelli: quello tra Bratt e Gonzalez per la testa, quello fra Crestani e Bonanomi per la terza piazza e quello tra Francesco Dracone e Matteo Cozzari per il quinto posto, mentre Juan Carlos Sistos ha abbandonato il gruppo al secondo passaggio per un guasto al semiasse.In testa, nel frattempo, Bratt ha continuato a spingere per scrollarsi di dosso Gonzalez; il risultato è che il duo ha iniziato a girare circa 1” al giro più veloce degli inseguitori, costruendo un vantaggio importante. Il primo strappo tra i due è arrivato al sesto giro, quando il britannico è riuscito a portare il proprio vantaggio a 1”2 con Gonzalez che tentava di resistere su questo gap per qualche giro, ma all’ottavo andava lungo alla prima variante, perdendo un altro secondo. Da lì in poi per Bratt, autore anche del giro più veloce, è stata una gara in discesa verso la vittoria.
Alle spalle dei due, Crestani e Bonanomi hanno girato a lungo incollati, con il pilota del Team FMSI che riusciva ad avvicinarsi nelle curve ma pativa la velocità della vettura dell’avversario sul dritto e il duello è giunto a conclusione al penultimo giro, quando Bonanomi ha attaccato in prima variante e, dopo un incrocio di traiettorie, ha passato in uscita di curva Crestani, in crisi con le gomme. Nel duello fra Dracone e Cozzari, invece, ad avere la meglio è stato il primo, che ha saputo resistere, con tanto di staccate a ruote fumanti, alla pressione del giovane debuttante.Il successo di Marco Bonanomi in gara 2 non ha impedito a Bratt, grazie al secondo posto, di vincere il titolo conquistando la stagione in GP2 Asia che spetta al campione. L’ultima corsa del 2009 è stata il degno finale di una stagione incredibile, che ha visto i due piloti arrivare alla fine a pari punti e anche in parità di vittorie, 4 a testa, ma il britannico ha prevalso grazie al maggior numero di secondi posti, tre contro i due di Bonanomi, che si è dovuto arrendere ma lo ha fatto con onore, disputando un’ ultima gara strepitosa.Marco, che partiva dal quarto posto, è infatti riuscito a balzare immediatamente al comando con uno start perfetto, che è stato però imitato da Onidi e Bratt. Il primo è addirittura riuscito a passare dall’ ottava alla seconda piazza con una partenza super, mentre Bratt ha guadagnato il terzo posto dal sesto di avvio.Il secondo giro ha visto il primo colpo di scena, con Gonzalez in grado di passare Bratt ma, in seguito, autore di un nuovo taglio di chicane. Bonanomi, in quel momento campione, intanto davanti spingeva fortissimo, portando il suo vantaggio oltre il secondo. Al terzo giro, però, Gonzalez è stato autore di un ennesimo taglio di variante, il terzo, e ha preferito far passare Bratt per non incorrere in una penalità, incollandosi poi alla coda dell’inglese, tornato così in testa alla classifica a parimerito con Bonanomi. Al pilota di Lecco a quel punto non restava che spingere al massimo per garantirsi il giro più veloce. Con 4”2 di vantaggio sugli inseguitori, a Marco non restava che vedere cosa sarebbe accaduto alle sue spalle e la svolta è arrivata al sesto giro, quando Onidi, secondo in quel momento, ha sbagliato alla seconda di Lesmo finendo fuori pista e rientrando quarto, lasciando via libera a Bratt e Gonzalez per il podio.Era esattamente quello che serviva al britannico per tornare a punti con Bonanomi e vincere il titolo, visto che Gonzalez, pur vicinissimo, non è riuscito più a insidiarlo.Dietro il podio Onidi si è preso il quarto posto seguito da Dracone, protagonista di un bel duello con Sistos interrotto al sesto passaggio da un'uscita di pista del giovane messicano, ingannato da una frenata anticipata dell’avversario. A chiudere il gruppo è stato il debuttante Matteo Cozzari, mentre Fabrizio Crestani non ha preso il via a causa di un problema allo scarico.Classifica piloti 1. Bratt 71 punti; 2. Bonanomi 71; 3. Onidi 64; 4. Crestani 54; 5. Gonzalez 44; 6. Hanley 22; 7. Dracone 15; 8. Sistos 14; 9. Piscopo 11; 10. Maldonado 10; 11. Piccione 8; 12. Bamber 8; 13 Herck 6; 14. Puglisi 6; 15. Nunes 5; 16. Cozzari 4; 17. Rodriguez 1; 18. Dalle Stelle 1.Classifica team 1. Fisichella Motorsport International 150 punti; 2. EmiliodeVillota.com 84; 3. TP Formula 52; 4. Team Costa Rica 31; 5. Emmebi Motorsport 31; 6. Bull Racing 21; 7. Lazarus 12; 8. Teamcraft 10; 9. Durango 6.

AUTOMOBILISMO/IL TROFEO RALLY A SAN MARTINO DI CASTROZZA

di Sergio Conti

La 29 esima edizione del Rally Internazionale San Martino, sesta e quartultima tappa della serie ACI CSAI, è in programma venerdì e sabato prossimi sulle strade delle valli Primiero, Vanoi e nel centro turistico dolomitico di San Martino di Castrozza. Dopo cinque gare, Elwis Chentre, Paolo Porro e Felice Re occupano le prime tre posizioni della classifica di campionato, staccati tra loro di così pochi punti da essere di fatto sullo stesso piano per la vittoria finale. Al vertice c’ è l’ aostano Chentre, con due affermazioni all’ attivo ottenute al volante della Peugeot 206 Wrc, seguito a tre punti dal comasco Porro, anch’ egli con due vittorie ma al volante della Ford Focus Bluthunder. Re, terzo, ha cinque lunghezze da recuperare nei confronti dal leader. Alle loro spalle, Alessio Pisi, quarto e leader della super 2000 con l’ Abarth Grande Punto, e Franco Laganà, quinto e leader del Gruppo N con la Mitsubishi Lancer.Tra gli iscritti alla gara della Super 2000, in evidenza oltre a Pisi anche Claudio de Cecco con la Peugeot 207, e Andrea Biasiotto e Sandro Giacomelli. Nella super 1600 si ripresenterà il confronto diretto tra Graffietti con la Opel Corsa e Marco Zannier su Renault Clio.Il Gruppo N vedrà schierati quattro equipaggi con le Mitsubishi Lancer, nella Classe N3 Martinis, Renault Clio, ed il greco Varnakiotis su Ford Fiesta e le Suzuki Swift dei protagonisti nella Suzuki Rallye Cup, che al San Martino affronteranno la quinta e penultima tappa stagionale.



AUTOMOBILISMO/CAYMAN CUP QUARTO SUCCESSO DI FULGENZI A MONZA

di Sergio Conti

Enrico Fulgenzi ottiene a Monza il suo quarto successo stagionale e ipoteca seriamente il titolo Cayman Cup 2009, facilitato anche dalla gara tutta in salita di Giorgio Massazza, partito dalla pit-lane, dove è rientrato al termine del giro di schieramento. Questo appuntamento monzese con la Cayman Cup ha vissuto dell’appassionante duello fra Fulgenzi e Massimo Bontempelli, alla sua prima gara nel campionato riservato alle berlinette di Stoccarda. Bontempelli è scattato benissimo alla luce verde, e nei primi giri ha condotto le operazioni,tallonato da un irriducibile Fulgenzi,che al quinto giro ha guadagnato la testa per non cederla più fino alla bandiera a scacchi.Bella anche la lotta per il terzo posto fra Angelo Rogari e Marco Macori: l’ ha spuntata Macori, proprio all’ ultimissimo giro, anche a causa di una foratura di un pneumatico della vettura di Rogari. Ancora un risultato più che lusinghiero per il giovanissimo Marco Masutti, quarto, davanti a «Gioga» e Giorgio Massazza, che dopo una gara tutta in rimonta ha conquistato una settima posizione che tuttavia non gli consente di sperare ancora di recuperare nei confronti di Fulgenzi. In classifica, Fulgenzi sale a quota 92 punti, e precede Massazza con 65, Rogari con 52 e Gioia con 49. Quinta vittoria stagionale di Francesco Giustiniani nella Selection Cup. Il successo brianzolo permette al pilota romano di salire a quota 100 punti, 22 in più di Vittorio Belumè, terzo al traguardo alle spalle di Gianluca Pizzuti, autore della pole e del giro veloce in gara della serie. Fuori per un contatto Francesco Pelle e Raffaele Mosconi. In classifica, dietro a Giustiniani e Belumè, «Boga» segue in terza posizione con 76 e Cangani, assente a Monza, con 68.
Per un reclamo di Massazza nei confronti di Fulgenzi e Macori, le classifiche sono sub-judice in attesa di riscontro delle autorità.

MINI ENDURO/ DOMENICA 12 LUGLIO SCENDONO IN CAMPO I CUCCIOLI DELLA SPECIALITÀ PER LA QUARTA PROVA DI CAMPIONATO ITALIANO. SEDE DI GARA, MENDATICA NELLA SUGGESTIVA VALLE ARROSCIA E OCCHI PUNTATI SUI LEADERS SORECA, MACORITTO, LUGANA E MARCHELLI.

di Sergio Conti

Dopo le due prove ravvicinate corse in Lombardia il 07 a Costa Volpino ed il 21 a Pontenossa, dopodomani sarà la volta del «frisbee» d’ Italia, la Liguria e precisamente la provincia di Imperia con il comune di Mendatica denominata Torre della Valle Arroscia, per la sua felice collocazione geografica che la vede dominare su tutta la vallata sottostante. II Paese si estende, immerso fra il verde a 782 m di altitudine alle falde del Monte Frontè, nella Alpi Liguri. Una suggestiva cornice già saggiata dal circus del minienduro che arriva in Valle Arroscia, solcata dall’ omonimo torrente e che da vita ad affascinanti cascate, per il terzo anno consecutivo. Merito della volontà e della passione del moto club Imperia capitanato dall’ instancabili Luigi Sappia che scenderà in campo nelle vesti di direttore di gara e stregato insieme alla Pro Loco che ha gentilmente concesso aree e manodopera, dalla caparbietà e dalla spettacolarità dei piloti «formato Mini». Sede di gara ancora una volta l’ accogliente ed attrezzata area verde Parco delle Canalette a Mendatica con centro sportivo adibito alle operazioni di verifica (sabato dalle ore 15.00 alle ore 18.30), all’ area Paddock nonché zona partenza con i primi tre piloti degli oltre 90 iscritti ad aprire le danze alle ore 09.00. La gara si svilupperà su un percorso di 10 km, scorrevole ma tecnico che ricalca le fattezze dello scorso anno, snodandosi tra i sentieri, bosco e pascoli il tutto senza sfiorare asfalto. Due le prove inserite. La prima che affronteranno dopo 10 minuti circa di trasferimento sarà il Cross-test (1.800 m.) adagiato nell’ area battezzata «Parapendio» perché frequentata zona di atterraggio, abbastanza sconnesso perché caratterizzato da leggeri terrazzamenti che verrà ripetuto per sei volte. Seguirà poco dopo il Controllo Orario e subito dopo l’ enduro-test (1.200 m.) da percorrere in salita nel sottobosco e su fondo di terra battuta.Volgendo lo sguardo alle classifiche, determinante il giro di boa a Pontenossa che ha regalato conferme ai leaders Davide Soreca (HM) per gli Aspiranti (’97-’96-’95) e Lorenzo Macoritto (KTM) tra gli Esordienti (’99-’98). I due, firmando la terza vittoria consecutiva incrementano il vantaggio sui rispettivi inseguitori. Ma in terra bergamasca c’è chi ha ottenuto il riscatto come Paolo Lugana (KTM) tra i Babysprint (anni ‘01-’00) che va a vincere su Lemuel Pozzi (KTM) la sua prima giornata prendendosi per 4 punti la testa della classifica. La classe Open continua invece ad incoronare protagonisti diversi, dopo Marchesi e Marchelli a Pontenossa è la volta di Jordi Gardiol (KTM) che si porta a – 7 dal primatista Marchelli.

GIOCHI DEL MEDITERRANEO/CANOTTAGGIO QUATTRO ARGENTI E TRE BRONZI PER GLI AZZURRI
dall’ inviato Sergio Conti
PESCARA- Sette medaglie per l’ Italia del canottaggio al termine delle regate valide per la sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, disputate nelle acque del Lago di Bomba. Quattro argenti per il doppio pesi leggeri (Elia Luini e Marcello Miani), i due singolisti pesi leggeri (Lorenzo Bertini e Laura Milani) e il singolo di Elisabetta Sancassani. Tre bronzi firmati doppio (Matteo Stefanini, Simone Raineri), singolo (Romano Battisti) e doppio pesi leggeri femminile (Erika Mai e Carola Tamboloni).Quinto classificato, invece, il due senza di Giuseppe De Vita e Lorenzo Carboncini. Un bottino di medaglie davvero significativo che tutta la Nazionale ha voluto dedicare all’ Abruzzo. «Un popolo di gente forte e coraggiosa capace di rialzarsi dopo la tragedia del terremoto» ha detto il presidente della Federazione Italiana Canottaggio Enrico Gandola al termine delle finali. Nel doppio Luini (Aniene) e Miani (Ravenna), reduci dall’ argento in Coppa del Mondo a Banyoles, si sono piazzati alle spalle della Francia di Azou e Dufour con 2 secondi e 68 centesimi di ritardo. Per Lorenzo Bertini, azzurro in forza alle Fiamme Oro, una buonissima gara contro il vicecampione olimpico greco Polymeros: il sorpasso è arrivato solo nel finale, al traguardo il ritardo ammontava a 3.57. Bene anche le singoliste: la greca Tsiavou si è rivelata troppo forte per Laura Milani (Fiamme Gialle), capace però di rimontare ben due posizioni nel corso della sua regata a danno di Croazia e Spagna, mentre Elisabetta Sancassani(Fiamme Gialle) ha ceduto solo alla spagnola Nuria Dominguez per 3.54. Nel singolo maschile il finanziere Battisti ha conquistato il bronzo in rimonta piazzandosi alle spalle di Grecia e Croazia. Anche il vicecampione olimpico Simone Raineri (Fiamme Gialle), nel doppio con Matteo Stefanini, si è tolto la soddisfazione del bronzo provando nel finale ad attaccare la Slovenia per l’ argento nella gara vinta dai francesi Bahain e Berrest. A chiudere la giornata il terzo posto di Erika Mai e Carola Tamboloni: un pò di delusione per De Vita e Carboncini, protagonisti di una gara incolore e quinti nel due senza. Ora la Nazionale si preparerà per l’ importante appuntamento di Coppa del Mondo di Lucerna (10-12 luglio): i pesi leggeri riprenderanno il raduno a Piediluco, le donne e i Senior torneranno a Varese. Dando un’ occhiata al medagliere di questa sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, vanno segnalate anche le cinque medaglie d’ oro vinte dalla Grecia di Gianni Postiglione.LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI Elia Luini (doppio pesi leggeri uomini):«Non ci aspettavamo questi francesi: ci hanno sorpresi e prendiamo atto di questo verdetto dei Giochi del Mediterraneo. Una medaglia va sempre festeggiata: affiliamo le unghie e torniamo a prepararci per la Coppa del Mondo. A Lucerna, per la terza e ultima prova, vogliamo portarci a casa il trofeo. Una dedica? All'Abruzzo, ovviamente, e voglio fare i complimenti a tutti i volontari presenti qui a Bomba».Marcello Miani (doppio pesi leggeri uomini): «L’ argento va bene, il secondo, ma ora fermiamoci qui e ritorniamo a lavorare per vincere. Siamo ottimisti per Lucerna anche se non ci aspettavamo di perdere oggi dalla Francia: può capitare, i prossimi due obiettivi sono la vittoria della Coppa del Mondo e il Mondiale di Poznan».Lorenzo Bertini (singolo pesi leggeri uomini): «Inizio dedicando questa medaglia d’ argento alle Fiamme Oro ed a mia moglie perché mi è sempre stata vicina nonostante il canottaggio mi tenga parecchio lontano da casa. Sulla gara non posso che dire di essere contento: aver conteso l’ oro al vicecampione olimpico Polymeros sino al traguardo è un motivo di soddisfazione anche se so di non essere ancora vicino allo stato di forma migliore. Cercherò sicuramente di lavorare ancora molto per Lucerna dove ancora non ho certezze sull’ equipaggio dove sarò impiegato». Laura Milani (singolo pesi leggeri femminile): «Sono partita dietro, come da indicazioni di pensare a me e non a ciò che accade attorno: da metà gara in poi, seconda, ho provato ad attaccare la Grecia purtroppo senza successo. Va bene così, buona tappa d’ avvicinamento a Lucerna. La dedico alle Fiamme Gialle, agli allenatori che mi hanno seguito in questi mesi e ai volontari qui presenti al Lago di Bomba con tanto entusiasmo: la caparbietà della gente dell’ Abruzzo mi ha proprio colpita». Simone Raineri (doppio uomini): «Gara bella, difficile all’ inizio a causa della buona partenza della Grecia: non ci siamo scoraggiati dopo i primi 1000 metri, abbiamo calato le nostre carte e conquistato questo bronzo. La Francia si giocherà sicuramente l’ oro ai prossimi Mondiali, per ora sono su un altro pianeta rispetto a noi: siamo in crescita, la migliore condizione è ancora lontana e per questo il mio bilancio è ottimo. Dopo l’ argento di Pechino, dedico il bronzo dei Giochi del Mediterraneo alla mia fidanzataElena,ai miei genitori,alla mia Casalmaggiore e alla Guardia di Finanza: complimenti all’ Abruzzo, in un momento così difficile hanno saputo rialzarsi facendo sentire tutto il loro calore a noi atleti. Il ringraziamento è doveroso». Romano Battisti (singolo uomini): «Sono partito bene, nella prima parte spostavo bene la barca trovando un movimento molto economico: nei primi 1000 metri ho misurato le mie forze, volevo dare tutto nella seconda parte e così effettivamente è stato perché, passo dopo passo, ho risucchiato i tre avversari che mi precedevano nella lotta per la medaglia di bronzo. Serrate molto veloce, non dei migliori purtroppo.Dopo una lunga preparazione a Varese in previsione della Coppa del Mondo, questo risultato mi soddisfa: stiamo lavorando bene con Beppe de Capua, ora il prossimo mese di raduno sarà molto importante e questa medaglia rappresenta un bello stimolo per proseguire. Dedico questa medaglia a tutta l’ organizzazione: hanno lavorato molto creando dal nulla un campo di regata. L’ altro pensiero va a tutti coloro che hanno creduto nella mia avventura e mi hanno sostenuto sino alla fine: un grazie al terzo nucleo delle Fiamme Gialle, atleti,tecnici e dirigenti che ogni giorno si impegnano per farci sentire a nostro agio e più rilassati possibile».Elisabetta Sancassani (singolo femminile): «Sono abbastanza contenta della mia regata: conoscevo il valore di Nuria Dominguez dopo averla affrontata a Banyoles ma l’ho attaccata in tutti i modi per riuscire a passarla Dedico questa medaglia a tutto lo staff delle Fiamme Gialle e al mio nuovo tecnico in Nazionale: Josy Verdonkschot mi sta aiutando a leggere nel modo più corretto la gara. Ma il mio pensiero più grande va a tutti gli abruzzesi: loro hanno una grande forza d'animo e sono un esempio per noi atleti».RISULTATI E RESOCONTI DELLE FINALI. Doppio pesi leggeri maschileSin dai primi metri la regata è un testa a testa avvincente fra le barche di Italia e Francia. I transalpini transitano ai 500 con mezzo secondo sui nostri che però recuperano nel tratto successivo e prendono il comando della gara. I due equipaggi proseguono appaiati fino ai 1500, poi il serrate finale di Azou e Dufour riesce ad avere la meglio sugli azzurri. È oro per la Francia, mentre Luini e Miani conquistano la medaglia d’ argento giungendo al traguardo con un ritardo di 2”68.1. FRA (Jeremie Azou, Frederic Dufour) 6:28.36; 2. ITA (Elia Luini, Marcello Miani) 6:31.04; 3. SLO (Matevz Malesic, Jure Cvet) 6:34.86; 4. SRB (Nemanja Nesic, Milos Stanojevic) 6:35.00; 5. TUR (Cem Yilmaz, Ahmet Yumrukaya) 6:42.01; 6. GRE (Ilias Pappas,Elefterios Konsolas) 6:43.66; Doppio pesi leggeri femminile Gara segnata si dall’ avvio con la Grecia battistrada davanti alla Francia e alle azzurre Erika Mai e Carola Tamboloni: non si schiodano dal terzo posto le italiane rimanendo sempre dietro per tutto il percorso. 5.21 il distacco tra Grecia e Francia. 1. GRE (Christina Giazitzidou, Triantafyllia Kalampoka) 7:12.63 2. FRA (Elise Maurin, Coralie Simon) 7:17.84 3. ITA (Erika Mai, Carola Tamboloni) 7:28.65. Singolo pesi leggeri maschileSecondo dopo i primi 500 metri (a un secondo e mezzo dal francese Goisset), Lorenzo Bertini accelera nel secondo parziale di gara passando al comando: il greco Polymeros, vicecampione olimpico in doppio, resiste e poco prima dei 1500 attacca e supera l’atleta azzurro. Prova a salire di colpi Bertini nel finale, ma la chiusura del greco è davvero irresistibile. 1. GRE (Vasileios Polymeros) 7:02.85; 2. ITA (Lorenzo Bertini) 7:06.42; 3. FRA (Maxime Goisset) 7:10.94; 4. ESP (Jesus Gonzalez Alvarez) 7:18.47; 5. TUR (Barbaros Gozutok) 7:21.64; 6. CRO (Marko Kusurin) 7:24.55; Singolo pesi leggeri femminile .Alexandra Tsiavou possiede una marcia in più rispetto a tutte le avversarie: transita quarta dopo i primi 500 metri l'azzurra Laura Milani ma dopo i 1000 è già al terzo posto. Ai 1500, superata la spagnola Rivero, vede la Tsiavou lontana due secondi: il distacco rimane immutato sino al traguardo (7.50.81 e 7.52.84).1. GRE (Alexandra Tsiavou) 7:50.81; 2. ITA (Laura Milani) 7:52.84; 3. CRO (Mirna Rajle Brodanac) 7:53.84; 4. ESP (Maria Teresa Mas De Xaxars Rivero) 7:55.00; 5. FRA (Coralie Ribeil) 8:12.53;Doppio maschile. I greci Papachristos e Tsamis innestano subito il turbo e mantengono grande velocità sino ai 1000 metri dove conducono davanti alla Slovenia con 1.68. Matteo Stefanini e Simone Raineri rimontano dal quinto al terzo posto superando l’ Egitto e gli scoppiati greci. Negli ultimi 500 metri rinforzano la palata chiudendo con il bronzo a 3.32 dalla Slovenia e 5.97 dai francesi Bahain e Berrest. 1. FRA (Julien Bahain, Cedric Berrest) 6:21.86; 2. SLO (Luka Spik, Jan Spik) 6:24.41; 3. ITA (Simone Raineri, Matteo Stefanini) 6:27.83; 4. GRE (Stergios Papachristos, Ioannis Tsamis) 6:31.28; 5. EGY (Mostafa El Bestawy, Ahmed Mohamed) 6:38.86; 6. TUR (Bahadir Kaykac, Levent Atil) 6:53.09; Due senza maschile. Lorenzo Carboncini e Giuseppe De Vita partono tranquilli lasciando sfogare l’ Egitto, seguito da Grecia e Francia. Cambia ritmo l’ Italia, terza ai 1000 metri ma purtroppo è un fuoco di paglia. Serbia in testa ai 1500 davanti a Francia e Grecia: l'Italia si spegne e passa al quarto posto chiudendo poi addirittura al quinto. Straordinario serrate greco, premiato con la medaglia d’ oro. 1. GRE (Apostolos Gkountoulas, Nikolaos Gkountoulas) 6:38.42; 2. FRA (Germain Chardin, Dorian Mortelette) 6:39.35; 3. SRB (Goran Jagar, Nikola Stojic) 6:41.22; 4. SLO (Rok Kolander, Miha Pirih) 6:43.46; 5. ITA (Lorenzo Carboncini, Giuseppe De Vita) 6:46.85; 6. EGY (Elbakry Yehia, Mostafa Zeidan) 6:53.76; Singolo maschile.Sesto dopo i primi 1000 metri, Romano Battisti avvia piano piano la sua rimonta scalzando Egitto, Cipro e Monaco. Un finale di gara molto brillante, quasi un secondo il vantaggio sull’egiziano Gomaa nella gara vinta dal greco Ioannis Christou davanti al croato Mario Vekic. BRONZO ITALIA!1. GRE (Ioannis Christou) 7.03.05; 2. CRO (Mario Vekic) 7.05.81; 3. ITA (Romano Battisti) 7.12.56; 4. EGY (Mohamed Gomaa) 7.13.48; 5. CYP (Valentinos Sofokleous) 7.25.61; MON (Matthias Raymond) 7.31.63.Singolo Femminile.Buona partenza per la francese Rialet, avanti dopo i primi 500 metri: Betta Sancassani tiene bene alle spalle della spagnola Dominguez e a metà gara passa la francese. Buono il passo della Sancassani, capace di avvicinarsi sempre di più ai 1500 alla Dominguez: il forcing finale non basta. ARGENTO ITALIA!1. ESP (Nuria Dominguez Asensio) 7.53.46; 2. ITA (Elisabetta Sancassani) 7.57.00; 3. FRA (Marion Rialet) 8.12.48; 4. CRO (Marcela Milosevic) 8.21.6.FINALI B.Doppio maschile 1. ALB (Andi Cuko, Edi Theka) 7:21.76; 2. LBA (Jehad Ashor, Zaher Fans) 8:04.55.



MOTOCICLISMO/SUPERMARECROSS:SI CHIUDE QUESTO
WEEK- END SULLA PLAIA DI CATANIA (LIDO SOBHA) IL CAMPIONATO ITALIANO EPILOGO ANCHE PER IL COAST TO COAST «BRAUN CUP 2009»

di Sergio Conti

CATANIA – Come tradizione è il campionato Italiano Supermarecross ad aprire e chiudere la stagione dei tricolori fuoristrada. Il moto cross su sabbia, che aveva inaugurato la stagione agonistica 2009 a febbraio a Fregane, giunge all’ epilogo domenica prossima nella splendida località della Plaia di Catania, per l’ organizzazione del Moto Club Taormina.
Nonostante che i titoli siano stati assegnati in occasione della gara precedente, non mancano i motivi di interesse, tanto che tutti i piloti hanno dato la loro adesione alla manifestazione; a partire dai tre neocaschi tricolori Gianluca Martini (MX2) Felice Compagnone (MX1) e Luca Moroni (Minicross). Ci sono infatti da definire i restanti gradini del podio del campionato che vedono diversi piloti in tutte e tre le categorie ancora in grado di salirvi e poi, la gara sarà valida anche come ultima prova del Supercampione -Trofeo Coast to Coast«Braun Cup 2009».La spettacolare manche unica, alla quale accedono i migliori dieci piloti della MX1 e della MX2 che si sfideranno in una finale mozzafiato e che vede ancora classifiche apertissime in entrambe le categorie.I Protagonisti A Catania scenderà tutto il team Pardi con il plurititolato Felice Compagnone su Honda, al suo fianco nella nella MX1 ci sarà Simone Mastronunzio il forte pilota laziale, il cui fratello Alessio è schierato in MX2. Sempre nella massima cilindrata il napoletano Diego Coppola in sella alla Honda farà di tutto per conquistare un posto sul podio finale del campionato.Nella MX2 oltre al già citato portacolori Suzuki Gianluca Martini, ci saranno i due siciliani che lo hanno contrastato per tutta la stagione, Antonio Mancuso Team Pardi Honda e Giovanni Bertuccelli su KTM, ma della sfida sarà anche l’altro pilota locale Eros Doria sempre su Honda Team Pardi, che sulla pista di casa cercherà di cogliere un successo per lui dal sapore straordinario. Dall’ Emilia Romagna scenderà il Team Moto Idea con il giovane e velocissimo Alessandro Valenti, sul quale la struttura parmense sta investendo molto. È quasi certa anche la presenza di Danny Philippaerts, neoacquisto del team di Franco Rossi che insieme al compagno Martini potrebbero formare una coppia fortissima in vista del mondiale del 2010; il nuovo cambio di casacca ha infatti già dato ottimi risultati per il fratello minore dell’ iridato David. Sulla spiaggia di Catania è attesa anche la bresciana Francesca Nocera vincitrice del Trofeo Italia Motocross femminile e reduce da una fantastica stagione mondiale, Francesca correrà con la 125cc in MX2 in sella alla KTM Team Silver Action. Nella categoria Minicross, passerella importante per il dominatore della categoria Senior,il marchigiano Luca Moroni, ma la gara vedrà anche tra i protagonisti il giovane siciliano Manfredi Caruso e la promessa Giuseppe Tropepe schierato nel Team Cevolani di Modena, il calabrese ormai trasferitosi in Piemonte, ci tiene molto a far da protagonista anche in questa gara davanti al pubblico del sud, un ragazzino che sulla sabbia e non solo, dimostra di avere una ottima velocità e un ottimo stile, sicuramente una promessa del cross azzurro. Ricco il programma che il Moto Club Taormina sta mettendo a punto per l’evento. Sabato 24 ottobre, spazio alle esibizioni di moto d’acqua curate dal Moto Club Speedwave del catanese Gianfranco Oliveri e alla seconda prova del Trofeo di Motocross Veteran «Memorial Elio Villari», intitolato all’ ex pilota catanese di motocros scomparso lo scorso anno.Domenica 25 ottobre, al via le gare del Campionato Italiano con la mattinata dedicata alle prove libere e alle qualificazioni, poi le sei manche che disegneranno il profilo finale del Campionato Italiano Supermarecross 2009 e a chiusura alle 17.00 la spettacolare finale del Supercampione.





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