domenica 18 luglio 2010

MANOVRA, MEDICI IN SCIOPERO CONTRO I TAGLI: «CHIEDIAMO SCUSA MA È IN GIOCO LA SANITÀ PUBBLICA»

Domani, a causa dello sciopero nazionale unitario proclamato da medici, veterinari e dirigenti della sanità pubblica per protestare contro la manovra economica del Governo, negli ospedali e nei presidi territoriali pubblici potranno saltare visite specialistiche, esami diagnostici ed operazioni chirurgiche. Saranno comunque garantite le urgenze. Alle 12 si terrà un sit in a piazza Montecitorio a Roma. Lo sciopero è unitario ed è stato proclamato da Anaao Assomed, Cimo-Asmd, Aaroi-Emac, Fp Cgil medici, Fvm, Fassid, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Sds Snabi, Aupi, Sinafo, Fedir sanita`, Sidirss. «Chiediamo scusa ai cittadini per i disagi - spiega Massimo Cozza, segretario nazionale Fpcgil Medici - ma è in gioco il bene prezioso della sanità pubblica. Domani ci vogliamo far sentire, con il primo sciopero nazionale unitario da quando è in carica il Governo Berlusconi, andando anche in camice bianco davanti alla Camera dei Deputati, dove si avvia la discussione sulla manovra economica».«Il governo e il Parlamento - denunciano i sindacati - hanno dimostrato di non avere alcun interesse per la salute dei cittadini di questo Paese e per i professionisti chiamati a tutelarla, perseguendo un progressivo impoverimento del servizio pubblico, destinato ad un ruolo residuale, povero per i poveri». In particolare sottolineano i sindacati, il testo finale del provvedimento non contiene alcuna risposta ai temi sollevati nell`ultimo mese, ovvero: «Nessuna risposta sul blocco del turnover che determinerà nei prossimi 4 anni una carenza di circa 30.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento degli ospedali e dei servizi territoriali, anche a fronte del licenziamento della metà dei precari in settori fondamentali quali il pronto soccorso e i trapianti; »nessuna risposta sulla precarizzazione di tutti gli incarichi professionali, non rinnovabili a prescindere da merito e competenze, che spalanca le porte alla invadenza della politica«; »nessuna risposta sul congelamento della progressione economica prevista e finanziata dal Ccnl e non dalla spesa pubblica, e sulla mancata retribuzione dei turni notturni e festivi«; e »nessuna risposta alla richiesta di attenzione per i giovani medici esageratamente penalizzati nel trattamento economico e nelle prospettive di carriera«.Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, «smetta di negare l'evidenza. I medici fanno bene a scioperare e io sarò con loro in piazza». Questo quanto afferma, in una nota, Ignazio Marino, senatore Pd e presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale in merito all'astensione dal lavoro, domani, con sit-in davanti a Montecitorio dei camici bianchi contro la manovra. «Trovo davvero superficiale - sottolinea Marino - la posizione del ministro della Salute che ha liquidato le conseguenze della manovra economica sull'efficienza del Sistema sanitario nazionale con un giro di parole. Non si tratta affatto di lotta agli sprechi ma di veri e propri tagli che indeboliranno i nostri ospedali e i servizi vitali che essi rendono ai cittadini. Per questo domani mi unirò allo sciopero dei medici».«Il ministro forse non ha letto con sufficiente attenzione il testo voluto da Tremonti - continua Marino - di fatto la prima conseguenza sarà il quasi totale blocco del turn over: per ogni cinque medici che andranno in pensione, infatti, sarà possibile assumerne solo uno e questo produrrà un impatto molto negativo sulla qualità dei servizi e sull'assistenza ai nostri malati. I sindacati hanno ragione, il Governo è rimasto del tutto indifferente al valore sociale di un mestiere che tutela un diritto costituzionale, il diritto alla salute».
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