STOP DI BANKITALIA A NUOVE CARTE AMERICAN EXPRESS
Stop dal 12 aprile all'emissione di carte di credito da parte dell'American Express Service Europe in Italia. Lo ha deciso la Banca d'Italia dopo controlli effettuati sulla società. La Banca d'Italia ha sottolineato irregolarità nel rispetto della normativa contro il riciclaggio, contro l'usura e a tutela della trasparenza. Bankitalia ha quindi imposto all'American Express il divieto di attivare nuove operazioni con specifico riferimento all'emissione di carte di credito. Lo stop è stato deciso da un provvedimento della vigilanza di Via Nazionale che non tocca l'operatività delle carte di credito esistenti. Si tratta, spiegano a Via Nazionale, di «un atto dovuto» in quanto l'intermediario non si è dimostrato in grado «di rispettare norme imperative di legge in materia di usura, antiriciclaggio e trasparenza». In una nota, l'Adusbef spiega che «la Banca d`Italia a seguito di una ispezione effettuta su American Express Services Europe Limited per valutare i profili di usura, antiriciclaggio nonché per connessione in materia di trasparenza, effettuata a seguito dell`inchiesta del Pm Michele Ruggiero della Procura di Trani, ha emesso un giudizio in prevalenza sfavorevole,vietando in via cautelare d`urgenza di intraprendere nuove operazioni di emissione di carte di credito, per carente rispetto della normativa antiusura, a partire dall`11 aprile 2010». L'associazione definisce «storico, seppur tardivo» il provvedimento della Banca d'Italia su American Express di interdizione a emettere nuove carte di credito. «La Banca d`Italia - dice l'associazione dei consumatori - interviene come di consueto solo a valle delle inchieste delle Procure, guardandosi bene dal prevenire fenomeni di usura e antiriciclaggio come sarebbe suo preciso dovere istituzionale». Adusbef si costituirà parte civile al processo e chiede all`Antitrust di intervenire su altre società esercenti le carte di credito operanti in Italia che abbiano emesso carte revolving equivalenti«per grave pericolo agli interessi economici dei consumatori». In particolare,per le carte revolving è emerso,tra l'altro,che «nella documentazione contrattuale e nella pubblicità il Taeg è indicato pari al Tan, anziché essere calcolato su ipotesi più cautelative» (utilizzo integrale dal primo giorno con rimborso in rate di importo pari al minimo contrattuale). «L'estratto conto manca dell`indicazione della data valuta delle spese effettuate e del prospetto scalare - aggiunge l'associazione, per le carte charge; non è indicato il limite di affidamento, variabile in funzione delle spese sostenute il contenuto informativo dell'estratto conto è carente (mancano i prelievi in contante tramite Atm). Per entrambe le carte, gli estratti conto non indicano i tassi di cambio, né eventuali commissioni per la conversione della valuta. In caso di revoca, non sono inoltrati gli estratti conto, non consentendo al cliente la conoscenza dell'evoluzione del debito».