giovedì 10 dicembre 2009

BERLUSCONI: «CONTRO IL PARTITO DEI GIUDICI CAMBIERÒ LA COSTITUZIONE». SCONTRO ISTITUZIONALE L’IRA DI NAPOLITANO:«ATTACCO VIOLENTO»
Di nuovo a testa bassa contro i giudici. E contro tutte le istituzioni di garanzia, a cominciare dalla Corte Costituzionale. Da Bonn, durante il suo intervento al congresso del Ppe, Berlusconi si scatena e provoca uno scontro istituzionale senza precedenti. Furioso contro la magistratura: «La sovranità in Italia è passata dal parlamento ai giudici», tuona. E contro l'opposizione: «La sinistra è allo sbando e cerca di avere ragione di me attraverso i processi», dice di fronte alla platea internazionale. «Dopo che il Lodo Alfano è stato abrogato dalla Corte Costituzionale è ricominciata la caccia all'uomo da parte dei pm», accusa senza giri di parole. Tanto più lo «calunniano» e più è forte, assicura: «Sono un premier super, con oltre il 60% degli apprezzamenti - spiega-. Fino a qualche tempo fa il gradimento per il premier era intorno al 68% -. Poi la sinistra ha cominciato con le sue calunnie...che tuttavia - aggiunge, quasi correggendosi - mi hanno rafforzato».Ad ascoltarlo ci sono anche Angela Merkel, Jean-Claude Juncker, Josè Manuel Barroso. Purtroppo alla fine Berlusconi verrà anche applaudito. Il Cancelliere tedesco, per la verità, ride. Chissà se approva. «In Italia - spiega loro Berlusconi - succede un fatto particolare di transizione a cui dobbiamo rimediare: la sovranità, dice la Costituzione, appartiene al popolo» e il Parlamento «fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale» e la Corte «abroga la legge». Spiega così. La Corte Costituzionale da «organo di garanzia» si è trasformato in «organo politico», spiega ai suoi colleghi di tutta Europa, visto che 11 giudici su 15 sono di sinistra nominati da presidenti della repubblica di sinistra. Infatti preannuncia davanti al consesso internazionale la sua riforma contro. La maggioranza - fa sapere -«sta lavorando per cambiare questa situazione anche attraverso una riforma della Costituzione». Le conclusioni poi le ha affidate a una delle "sue" barzellette. «Sono stato un pò troppo serio - ha detto - e allora finisco raccontandovi l'ultima storiella su Berlusconi andata in onda ieri sera su una tv privata». Vecchissima barzelletta di capi di stato e di paracadute. I siti online soprattutto tedeschi, tanto per capire, hanno riportato essenzialmente la barzelletta, spiegando come al premier italiano piaccia fare interventi chiassosi che riportano buon umore.L'attacco alla Consulta, imbarazzante nelle forme e nei toni, ha provocato l'ira del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, costringendo il Quirinale a una nota ufficiale: «In relazione alle espressioni pronunciate dal presidente del consiglio in una importante sede politica internazionale, di violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla costituzione italiana, il presidente della repubblica - si legge in una nota - esprime profondo rammarico e preoccupazione. Il capo dello stato continua a ritenere che, specie per poter affrontare delicati problemi di carattere istituzionale, l'Italia abbia bisogno di quello 'spirito di leale collaborazione e di quell'impegno di condivisione che pochi giorni fa il senato ha concordemente auspicato».A prendere le distanze dal Cavaliere anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Non condivido. Berlusconi chiarisca". «Le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del governo», dice in una nota il Presidente della Camera. Fini ricorda che «è certamente vero che "la sovranità appartiene al popolo", ma il presidente del Consiglio non può dimenticare che esso "la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzionè (art. 1). ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla corte costituzionale». Parole che non sono piaciute affatto al premier. Scuro e tirato in volto ha subito controreplicato a Fini: "Basta, sono stanco delle ipocrisie. Nulla da chiarire". Intanto, Bossi spiega che c'è preoccupazione per i danni all'immagine del paese derivanti dalle dichiarazioni del pentito Spatuzza e da quelle che potrebbero arrivare dai fratelli Graviano sulle stragi del '92, ma è convinto che tutto questo sia la conseguenza «dei colpi» sferrati dal governo Berlusconi contro Cosa Nostra. Il senatur assicura: «Andremo avanti». E assicura: «Berlusconi è l'unico che ha le palle e non è molto preoccupato della magistratura». Dure le reazioni all'affondo del premier. «Credo che le affermazioni gravissime di Berlusconi faranno il giro d'Europa e drammatizzeranno ancor più il caso Italia», commenta amaramente il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. «Parole eversive» quelle del premier, accusa il Pdci. Silvio Berlusconi «straccia la Carta costituzionale, da primo rendendo inutile il Parlamento, ridotto a servizio privato per le leggi ad personam, ora abrogando la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo cosa ci vuole, l'olio di ricino?», commenta il leader dell'Idv Di Pietro.Critica anche l'Udc: «Ritengo del tutto improprie, sbagliate nel metodo e nel merito, le parole del presidente del consiglio, e sbagliata la sede». Così il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ha commentato in aula alla camera le dichiarazioni del premier sulla giustizia prununciate al congresso del Ppe. "Trasferire all'estero questi temi è autolesionista per gli interessi del paese, noi riteniamo che chi vince le elezioni - ha proseguito Casini - non sia il padrone del paese e si debba confrontare con pesi e contrappesi». L'Udc, ha concluso Casini, sta dalla parte «del presidente della repubblica, della Consulta, della Costituzione, del parlamento e con tutti gli organi e le istituzioni che sono parte integrante della democrazia».«È sconcertante che Berlusconi parli in una sede internazionale dei suoi processi. Sconcerta l'attacco brutale alla magistratura. Peraltro, anche contraddittorio con se stesso, visto che nello stesso discorso ha detto di essere stato assolto. E chi lo ha assolto se non i magistrati?» Questo, ai microfoni di CNRmedia, il commento di Piero Fassino al discorso di Berlusconi al PPE. «Il presidente del Consiglio, -continua Fassino- in una sede autorevole, non ha trovato di meglio che parlare dei suoi processi. Mi sarei aspettato un intervento sulla crisi economica, che parlasse dell'Europa, della conferenza di Copenaghen. L'unica cosa che sappiamo esportare sono i processi di Berlusconi». Continua Fassino: «È inaccettabile l'attacco ai tre presidenti della Repubblica di questi anni. Chiunque conosca Scalfaro, Ciampi e Napolitano sa con quanto rigore abbiano svolto il loro ruolo. L'attacco di Berlusconi è indecente».
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CIO:NOVITÀ IN VISTA DI LONDRA 2012. NEL CICLISMO ESCONO MADISON E CORSA PUNTI, ENTRA L'OMNIUM. INTRODOTTO IL DOPPIO MISTO NEL TENNIS

di SERGIO CONTI

L’Executive Board del CIO, che si è riunito oggi a Losanna, ha approvato l’introduzione della prova di doppio misto, nel tennis, a partire dai Giochi Olimpici di Londra 2012, accogliendo la proposta avanzata dall’ITF. Questa novità non modifica il numero degli atleti e può costituire, secondo il Comitato Olimpico Internazionale, un valore aggiunto per la possibilità di far competere, sullo stesso campo di gara, uomini e donne. Contestualmente il CIO ha anche dato seguito ad alcune richieste dell’UCI, rivedendo il programma olimpico del ciclismo. In particolare le prove di ciclismo su pista femminili passano dalle tre di Pechino alle cinque di Londra e vengono equiparate a quelle maschili (che scendono quindi di due unità rispetto alle sette di Pechino). Le specialità, uguali per uomini e donne, saranno: sprint individuale, sprint a squadre, inseguimento a squadre, keirin e omnium, la vera novità, una sorta di decathlon del ciclismo su pista, già inserito dall'UCI nel programma dei Mondiali, che comprenderà sei gare. Escono dal programma olimpico corsa a punti e Madison.
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