C’è chi, come Massimo D’Alema e Walter Veltroni, ha già
annunciato che non si ricandiderà in Parlamento. E c’è chi, come Rosy Bindi e
Franco Marini, è pronto a chiedere la deroga al regolamento che vieta a chi ha
più di 15 anni da parlamentare alle spalle di ripresentarsi. Ma poi c’è anche
chi non si candiderà alle primarie per scegliere i candidati parlamentari pur
non avendo superato il limite dei mandati, come il senatore Pd Stefano Ceccanti
o il deputato Pd Andrea Sarubbi, perché visto il regolamento sanno praticamente
in partenza che non ce la faranno. C’è chi, come il tesoriere Ds Ugo Sposetti,
non parteciperà alla sfida ai gazebo. Chi, come Beppe Fioroni, non vuole cedere
alla logica della “rottamazione” (contrariamente al suo compagno d’area Lucio
D’Ubaldo che non si ripresenterà) ma guarda anche con interesse alle operazioni
che fervono al centro. E poi c’è chi non parteciperà alle primarie per
scegliere i parlamentari ma Bersani vuole comunque nelle liste elettorali, come
l’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani o i docenti di storia Miguel Gotor
e Carlo Galli. La direzione di oggi voterà le regole per le primarie e le
deroghe per chi è già stato oltre 15 anni in Parlamento. Ma anche se sarà un’altra
direzione ad approvare le candidature, che sarà fissata dopo la sfida ai gazebo
del 29 e 30, già oggi si vedrà chi esce e chi entra nelle liste del Pd per le
prossime politiche. Tra i 24 parlamentari che hanno superato i 15 anni di
legislatura e non chiederanno deroghe e non si ripresenteranno ci sono l’ultimo
segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti, il leader dei Cristiano sociali Mimmo
Lucà, la responsabile Immigrazione del Pd Livia Turco, la neopresidente del
Maxxi Giovanna Melandri. Anna Finocchiaro, che nei giorni scorsi aveva espresso
l’intenzione di non chiedere la deroga, ha ricevuto pressioni da parte di
Bersani a ricredersi. Fino a ieri sera stavano ancora riflettendo sul da farsi
Marco Follini ed Enrico Morando. Alla sfida per il prossimo Parlamento
parteciperanno i membri della segreteria, nessuno dei quali è attualmente
deputato o senatore. Si stanno preparando a correre nel Lazio Stefano Fassina,
Matteo Orfini e Roberta Agostini, in Calabria Nico Stumpo, in Emilia Romagna
Francesca Puglisi, in Toscana Cecilia Carmassi. Pronti a correre anche i tre
giovani dirigenti che hanno guidato il comitato Bersani alle primarie del
centrosinistra, ovvero Roberto Speranza, Alessandra Moretti e Tommaso
Giuntella. Oltre a speranza, segretario della Basilicata, sono pronti a
candidarsi anche molti segretari regionali, a cominciare dal campano Enzo
Amendola. Sul fronte renziano sono invece pronti a scaldare i motori il
presidente dell’assemblea re gionale dell’Emilia Romagna Matteo Richetti
(Matteo Renzi è andato a Bologna nei giorni scorsi per convincerlo a farsi
avanti) e l’ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi. Oggi si saprà comunque
soltanto chi rinuncerà alla deroga e quindi non sarà della partita. Se dovesse
essere confermata la data del 17 febbraio per le politiche, verrà convocata per
venerdì 11 gennaio la direzione che darà il via libera alle liste elettorali
del Pd.