A TERZIGNO ANCORA TENSIONE E ASSAIOLA PER NO A DISCARICA
Dopo l’ altra notte di camion a fuoco, un’ altra giornata e una nottata di tensione per il no alla discarica a Terzigno, anche se più debole rispetto a quando è scoppiato il caos. I camion dei rifiuti sono riusciti a passare. Il prefetto ordina ai sindaci del vesuviano di sbloccare il divieto del passaggio dei mezzi la sera e la notte. Ci sono state forti tensioni ma senza scontri, a parte una sassaiola che ha provocato una contusione per un funzionario di polizia, vicino alla discarica di Terzigno dove anche ieri sera c’ è stata si una manifestazione di protesta contro l’ ipotesi di apertura di un secondo sito. Per diverse ore cittadini e forze dell’ ordine si sono fronteggiati in un clima difficile. Poi verso le 4, 30 i camion che erano in attesa al casello autostradale di Palma Campania hanno avuto il via libera e, scortati dalla polizia, si sono diretti alla discarica di Terzigno già aperta. Circa 100 mezzi hanno raggiunto il sito. A fiaccare la resistenza delle popolazioni anche la pioggia incessante che si è abbattuta per tutta la notte nella zona vesuviana. Frattanto il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, ha ordinato ai sindaci di Boscoreale, Gennaro Langella, Boscotrecase, Agnese Borrelli e Terzigno, Domenico Auricchio, di lasciar circolare sui loro territori gli autocompattatori diretti alla discarica di località Pozzelle, nel comune di Terzigno. Il provvedimento è stato adottato in risposta alle ordinanze dei primi cittadini che avevano vietato, nelle ore serali e notturne, il transito dei mezzi diretti al sito. Le ordinanze erano state adottate, riferisce la nota del prefetto, «per motivi di igienico sanitari, di ordine pubblico e a salvaguardia della pubblica incolumità in quanto il passaggio dei camion non solo provocherebbe gravissimi disagi alla popolazione, ma causerebbe vibrate proteste per le strade cittadine». Secondo il prefetto «a oggi non risultano in alcun modo documentati né i gravissimidanni, né le precarie situazioni igienico sanitarie invocati».