mercoledì 5 ottobre 2011

BAVAGLIO INTERCETTAZIONI, BONGIORNO SBATTE LA PORTA NORMA ANTI-BLOG: TROVATO L'ACCORDO

Il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ha annunciato la sua intenzione di dimettersi da relatore del ddl intercettazioni. Bongiorno ha preso questa decisione per protesta dopo che il governo ha dato parere favorevole all'emendamento Pdl per rendere impubblicabili le intercettazioni fino al momento dell'udienza filtro. Il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera, Enrico Costa, è il nuovo relatore del ddl Intercettazioni. «L'accordo su questo testo era stato raggiunto due anni e mezzo fa. Ed era stato il frutto di lunghe trattative. Io avevo già fatto la relazione in aula su questa versione. Ora, il fatto che vogliano stravolgere tutto è chiaramente una violazione di questo accordo». Il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, spiega così perchè ha dato le dimissioni da relatore del ddl intercettazioni. Sulla norma anti-blog trovato un accordo. Avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. È questo l'accordo bipartisan raggiunto in Comitato dei Nove, che sta esaminando il ddl Intercettazioni. La proposta è il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl). IL PD ATTACCA «In un Paese che sta organizzando i funerali di cinque donne che lavoravano a quattro euro l'ora e che da Moody's ha ricevuto la sentenza che ha ricevuto, star qui a discutere di intercettazioni, con quello che è successo non quadra in nessun modo». Lo sottolinea il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.Le dimissioni di Giulia Bongiorno (Fli) da relatrice del ddl intercettazioni «mi paiono un gesto coerente davanti a un'iniziativa inaccettabile». È il commento di Pierluigi Bersani dopo che il Comitato dei nove della commissione Giustizia ha approvato l'emendamento del Pdl Costa-Contento che vieta la pubblicazione degli ascolti fino all'udienza-filtro. Il fatto che il nuovo relatore Enrico Costa sia stato votato a maggioranza, aggiunge il segretario del Pd, «è un forte arretramento. Ne terremo conto durante la discussione in aula». Bersani sottolinea che di fronte a una tragedia come quella di Barletta in cui hanno perso la vita donne che lavoravano per quattro euro l'ora e di fronte al declassamento di Moody's «parlare di intercettazioni in Parlamento è una cosa che non quadra». L'IDV: BRAVA BONGIORNO «I nuovi emendamenti Costa e Contento non solo hanno inciso pesantemente sul regime di segretezza degli atti ritardandone in maniera ingiustificata la pubblicabilità, ma hanno soprattutto rappresentato un gesto di ostilità nei confronti della presidente Bongiorno e della sua collocazione politica». Lo afferma il deputato Idv Federico Palomba, che aggiunge: «Ho espresso massimo apprezzamento e solidarietà per la funzione di garanzia sempre esercitata dalla presidente Bongiorno e mi sono fieramente opposto a questo epilogo, causato da una becera concezione della politica e da conseguenti comportamenti. Quando c`è da danneggiare le istituzioni questa maggioranza non si nega niente».
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