FLOP DI APICELLA A MILANO UN SOLO BIGLIETTO IN PREVENDITA
Mariano Apicella, il cantore preferito di Berlusconi, ha dovuto annullare un concerto al Teatro Arcimboldi di Milano in cartellone il 10 marzo. Sul circuito Ticketone aveva venduto un solo biglietto. Un flop indiscutibile. Il cantante napoletano sfodera una giustificazione “politica”: “si vociferava di manifestazioni” di protesta in chiave Rubygate. Può essere. Eppure che un circuito importante e diffuso come Ticketone abbia piazzato solo una poltrona (per di più nella città in cui regna il centrodestra) significa che almeno in questi giorni non basta essere il cantante-chitarrista alla corte di Silvio per avere in dote gloria e pubblico pagante. La sala, progettata da Vittorio Gregotti, contiene 2.400 posti. È molto capiente e bella. Regge impatti forti. La riempiono rockstar come Ligabue, come ricorda Giuseppe Manzoni, consigliere delegato dei Pomeriggi Musicali, gestore degli Arcimboldi: «Noi avevamo affittato la sala come programmazione esterna – spiega - Io non faccio censure di nessun genere, ma gli Arcimboldi sono il teatro che ospita Ligabue, i grandi concertisti, hanno 2400 posti, non credo che Apicella avrebbe potuto riempirli». Stando alle prevendite, il 10 marzo era un “forno”(un teatro semi o totalmente vuoto) annunciato. E il contratto con l'artista del melodico partenopeo è stato annullato prima ancora della firma finale. «Noi non ci abbiamo rimesso nulla e quindi per noi la storia si chiude così, si è parlato di un rinvio ma non so se si concretizzerà qualcosa - ha chiarito Manzoni -. Gli organizzatori di spese invece ne avevano già sostenute, a cominciare dai manifesti che sono già in giro». Apicella volge la lettura politica in chiave di proteste e non di fan mancati. «Lo spettacolo è stato cancellato - ha detto Apicella - perché si vociferavano manifestazioni contro lo spettacolo. Sia io che l'organizzazione abbiamo ritenuto giusto cancellare la data per non cadere in questi tranelli spiacevoli». «Tutti i miei spettacoli sono senza riferimenti politici», ha tenuto a dire. «Ho avuto la fortuna nella vita di essere amico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e tutto ciò comporta una serie di conseguenze, che però non c'entrano nulla con la mia persona. Però, l'Italia è un paese in cui si vive in questo modo». Anche il premier peraltro vive in un certo modo...