domenica 13 maggio 2012



TICKET SANITARI,ARRIVA ALTRA TASSA PER I PIÙ POVERI UNA FRANCHIGIA AL POSTO DEL TICKET: ECCO LA PROPOSTA DEL MINISTRO BALDUZZI.TUTTI PAGANO, FINO A QUANDO NON VIENE RAGGIUNTO UN LIMITE CALCOLATO SU REDDITO.PD: «ALTRA TASSA». CODACONS: «UN DANNO PER GLI ONESTI»

Una franchigia al posto del ticket. È la proposta lanciata ieri dal ministro della Sanità, Renato Balduzzi, per trovare « una nuova equità» nel servizio sanitario nazionale. Ma l’idea, per quanto ancora appena abbozzata, non piace ai sindacati e lascia perplessa la politica. Balduzzi ha detto che il governo sta lavorando su « una forma di franchigia che avrebbe tanti vantaggi per tutti, riducendo in maniera drastica gli svantaggi. Siamo prossimi a formalizzare una proposta compiuta per rimodulare il sistema dei ticket. L’introduzione della franchigia risolverebbe il problema delle esenzioni non legate al reddito e risponderebbe ai criteri di trasparenza, equità e tendenziale omogeneità». «L’ipotesi di cui stiamo discutendo» ha continuato il ministro «cambierebbe la compartecipazione alla spesa sanitaria attraverso i ticket, perché potenzierebbe l’equità. Il sistema delle franchigie prevede che ciascun cittadino paghi fino a una certa soglia, modulata sul reddito, e superata la quale il servizio sanitario si fa carico di tutto». BCALCOLI- La proposta su cui lavora il governo quindi prevede un sistema in cui tutti pagano, fino a quando non viene raggiunto un limite calcolato sul loro reddito. Uno studio dell’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari ndr), che sarà presentato nei prossimi giorni, aveva ipotizzato di fissare la soglia al 3 per mille del reddito lordo, che si tradurrebbe ad esempio in 30 euro l’anno per un pensionato con 10mila euro di reddito, per arrivare a 300 euro l’anno per un reddito di 100mila euro. Ma nessuna categoria sarebbe esente dal pagamento, come avviene oggi con il ticket. Senza contare che in un Paese di evasori cronici come il nostro, questo ulteriore rimando al reddito dichiarato rischierebbe di favorire ancora di più la fascia di chi, pur guadagnando molto, usufruisce di servizi a basso costo. Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, ha definito le parole del ministro Balduzzi « una fuga in avanti che azzera la discussione su come rendere più equo l’attuale sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico dei cittadini. Avevamo dato la disponibilità a trovare un modo per rendere più equo il sistema, senza rinunciare all’obiettivo di arrivare, seppur gradualmente, al superamento dei ticket. Ma bisogna farlo all’interno di un confronto per dare respiro e risorse al servizio sanitario nazionale, strangolato da 17 miliardi di tagli lineari in tre anni, e ora nel mirino di una spending review che annuncia nuovi tagli invece che proporre come rendere appropriata la spesa, riqualificando i servizi e con una vera lotta agli sprechi».PARERI NEGATIVI- Anche dal fronte della politica arrivano pareri negativi sulla proposta del ministro Balduzzi. Il senatore del Partito Democratico, Ignazio Marino, si dice convinto che bisognerebbe recuperare «risorse dalle inefficienze invece di proporre tasse dirette o indirette per mantenere la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale. L’ipotesi di sostituire il sistema dei ticket con una franchigia basata sul reddito, è nei fatti un’altra tassa con cui si scaricano le inefficienze del sistema sui cittadini». Le fila degli scontenti rispetto alla proposta del ministro della Sanità possono contare anche sul Codacons: «Quanto prospettato da Renato Balduzzi è assolutamente assurdo e irricevibile, perché finirebbe per danneggiare enormemente i cittadini che pagano onestamente tutte le tasse».                                                                      m.s.r.d.c.p.
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