MATRIMONIO D'AMORE FASSINO RITORNA SUI SUOI PASSI
L'aveva annunciato pubblicamente domenica scorsa, come segno
di superamento di quel periodo buio, ma poi a causa della protesta dei
familiari delle vittime del terrorismo è tornato sui suoi passi. Il sindaco di
Torino Piero Fassino non celebrerà il matrimonio dell'ex br torinese Nicola
d'Amore, condannato per l'omicidio del capofficina Lancia, Piero Coggiola,
avvenuto nel 1978. «Avendo vissuto gli anni bui del terrorismo e visto da
vicino il dramma delle famiglie colpite - ha dichiarato Fassino - comprendo il
dolore della famiglia Coggiola e ne raccolgo l'appello. D'altra parte avevo
accolto la richiesta di Nicola d'Amore di celebrare il suo matrimonio per una
ragione umana e di civiltà, ritenendo che a chi ha scontato la pena e ha
riconosciuto la gravità dei propri atti, non si debba rifiutare la possibilità
di costruire una nuova vita. Una valutazione che in me non riduce, né attenua
la più netta condanna di ogni atto di terrorismo e il giudizio sulle
responsabilità di chi si è macchiato di tali atti. Tuttavia, poichè non è mai
stata né è mia intenzione rinnovare un dolore atroce, ho convenuto con Nicola
d'Amore sulla opportunità che il suo matrimonio sia celebrato da un altro ufficiale
di stato civile», ha concluso il sindaco di Torino. E mentre l'ex brigatista,
oggi in libertà dopo aver scontato anche un'altra condanna per rapina, ricorda
di essere «una persona diversa, che accetta le istituzioni», la figlia di
Coggiola, Antonella, ha criticato la pubblicità data all'iniziativa che ha
riaperto una ferita, e aveva invitato il sindaco a ripensarci «per rispetto a
me e a mia madre». p.c.m.s.r.d.