martedì 23 aprile 2013


70% FAMIGLIE TAGLIA CIBO E SANITA' ISTAT, QUASI ELIMINATE VISITE MEDICHE, ANALISI E RADIOGRAFIE. RESTA SPESA PER MEDICINE

Oltre sette famiglie su 10 (71%) negli anni della crisi hanno modificato quantità e qualità dei prodotti acquistati, sono state poi quasi eliminate le spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie, mantenendo quella incomprimibile per i medicinali. Lo ha detto il presidente Istat Enrico Giovannini in audizione.62% FAMIGLIE A DISCOUNT,+9% IN 12 MESI - Più di 6 famiglie su 10 fanno la spesa al discount e nell'ultimo anno tale quota è aumentata di quasi 9 punti percentuali. Lo ha detto il presidente Istat Enrico Giovannini sottolineando come negli ultimi 5 anni, la crisi stia modificando profondamente i modelli di consumo delle famiglie. AD APRILE RISALE FIDUCIA CONSUMATORI-Ad aprile 2013 l'indice del clima di fiducia dei consumatori segna un rialzo, aumentando a 86,3 da 85,3 di marzo. Lo rileva l'Istat. Il miglioramento arriva dopo il calo del mese precedente e vede l'indice posizionarsi al livello più alto dallo scorso luglio, ovvero da nove mesi. Nel dettaglio, il clima economico e quello futuro salgono ai massimi da oltre un anno (da marzo 2012). L'Istituto nazionale di statistica, infatti, rileva un aumento della componente riferita al quadro economico (il relativo indice passa da 69,2 a 73,5), mentre diminuisce quella sul clima personale (da 91,4 a 90,5). Invece, gli indicatori del clima futuro e corrente, ovvero attuale, sono entrambi in aumento (rispettivamente da 80,3 a 80,8 e da 89,2 a 90,1). In particolare, guardando alla situazione economica del Paese, i giudizi e le attese sono in miglioramento. Non è però così per le aspettative sulla disoccupazione, vista in crescita. A livello personale, le valutazioni sulla condizione economica della famiglia migliorano, ma diminuisce il saldo dei giudizi sul bilancio familiare (da -23 a -28). Inoltre, l'Istat segnala come le opinioni sull'evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi indichino un'attenuazione della dinamica inflazionistica. Su base territoriale, il clima di fiducia complessivo aumenta nel Nord-ovest nel Centro e nel Mezzogiorno, mentre diminuisce nel Nord-est.
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lunedì 22 aprile 2013




IL SUPERMARECROSS TRANSITA IN ABRUZZO CON UN PUBBLICO DA MONDIALE

di Sergio Conti

FRANCAVILLA AL MARE- Un bagno di folla ha accompagnato la seconda prova dei Campionati Internazionali d'Italia Supermarecross. Fin dal mattino, al primo rombo dei motori, la lunga terrazza sul lungomare di Francavilla al Mare si è popolata di tanto pubblico. L'arrivo della tappa del Supermarecross è un evento molto atteso per la cittadina abruzzese e come da tradizione il calore delle persone si è fatto sentire. Questo luogo è una parte di storia del Supermarecross. I protagonisti sono arrivati da ogni parte d'Italia oltre alla presenza di qualche straniero. Le gare sono state belle e ricche di colpi di scena, fasi spettacolari e agonismo sportivo di alta qualità hanno divertito tutti i presenti, sicuramente oltre 6000 spettatori. Il tempo ottimo ha premiato gli sforzi organizzativi del Moto Club Ferentum Francavilla che ha saputo ben gestire l'evento grazie al suo gruppo affiatato e collaudato.Dopo le crono che hanno visto emergere col miglior tempo Emilio Scuteri nella Minicross, Joakin Furbetta nella 125, Samuel Zeni in MX2 e Marco Maddii in MX1, si è subito capito che le gare sarebbero state incerte sui probabili vincitori e di sicuro molto combattute. Così poi si è rilevato nel pomeriggio con il susseguirsi delle manche tutte belle e avvincenti. Un po' misero il cancello della Minicross ma con al via diversi piloti che hanno tutte le qualità di poter essere i protagonisti del futuro. Questi hanno scelto il Supermarecross per “farsi le ossa” sulla difficile ed insidiosa sabbia di questo campionato. A Francavilla era assente il vincitore di Bibione, si sono presentati Lugana e Zanotti ma dal sud sono saliti Santapaola e Scuteri con l'intenzione di guadagnare punti importanti per rimettersi in corsa al torneo che vedrà proprio le due prove conclusive in Calabria e Sicilia. Sarà l’emiliano Andrea Zanotti ad imporsi in entrambe le frazioni. Nella prima ha avuto la vittoria servita su di un piatto d’argento quando Scuteri, dopo un avvio perentorio, tenendo la testa per buona parte della manche finché una caduta ha dato via libera a Zanotti che ha vinto, poi in gara 2, sempre Zanotti, si è andato a guadagnare la vittoria nel corso dei due giri conclusivi. Migliore prestazione tra gli Junior per il calabrese Emilio Scuteri.In gara 1 della 125 parte bene Alessandro Lentini (KTM-Scuderia Milani) ma a metà gara Giuseppe Tropepe (KTM-Team Maida Offroad) forza il ritmo e si prende la prima posizione fino alla bandiera a scacchi, dietro una bella battaglia dove ad emergere è Lentini davanti al pilota del Team Castellari, Thomas Marini. La seconda manche è ad appannaggio del pilota canadese del Team Castellari Kade Tinkler Walker che è molto determinato e nonostante i piloti avversari tentino ogni strada per stargli davanti, vince gara 2 con merito; seconda posizione per il suo compagno di squadra Thomas Marini, terzo Furbetta e quarto Tropepe. Giuseppe Tropepe con questo risultato si è aggiudicato la vittoria assoluta della 125 davanti all'ottimo Thomas Marini, sul terzo gradino del podio Tinkler Walker.Nella MX2-gara 1 si assiste subito ad un colpo di scena: parte in testa il pilota della Sherco, Nicola Recchia, dopo alcuni giri si spegne la moto, riparte ma dopo breve deve abbandonare definitivamente la gara per un guasto tecnico. I velocissimi Mancuso e Bertuccelli intanto hanno preso il comando della situazione. La gara è molto bella, Giovanni Bertuccelli (Honda-Pardi Racing) passa in testa, Antonio Mancuso (Honda-SRS Racing) ci prova ben due volte a passarlo ma niente da fare, dietro i due inseguono i piloti del Cevolani Racing, Muratori e Moroni che viaggiano fortissimo e poi Zeni che non è da meno; Bertuccelli si aggiudica la prima manche mentre la seconda posizione a fine gara è di Muratori seguito dal suo compagno di squadra Moroni, quarto Zeni, quinto Mancuso e sesto Lamponi. Al via di gara 2 è Antonio Mancuso a partire in testa, Recchia secondo, Zeni terzo, Bertuccelli parte un po' indietro. Recchia intanto rompe gli indugi e passa al comando al terzo giro, Zeni non lo molla  e al settimo giro rileva il comando. Mancuso non si dà per vinto e transita secondo, Bertuccelli  guadagna la terza posizione. Mentre Zeni vince la gara, Mancuso combina un guaio all'ultimo giro:  cade, si rialza perdendo due posizioni mentre Bertuccelli dopo una caparbia e determinata rimonta si piazza in terza posizione; Recchia riconferma il suo potenziale piazzandosi secondo. Bertuccelli grazie a quest’ultimo risultato si aggiudica l’assoluta e il gradino più alto del podio, secondo assoluto Samuel Zeni (Yamaha-Scoccia Racing), terzo Luca Moroni (KTM-Cevolani Racing). Infine spettacolo anche in MX1 con l’avvio imperioso di Marco Maddii (KTM-Maddii Racing) che rimane al comando fino alla bandiera a scacchi, seconda posizione per Danilo Amodeo (Yamaha-Scoccia Racing) molto veloce sulla spiaggia di Francavilla, terza posizione per il neozelandese Joel Doeksen. Il secondo via vede l’hole shot di Danilo Amodeo che resiste ripetutamente agli attacchi di Maddii. Siamo ormai vicino a fine gara quando nel tratto delle whoops un pilota doppiato si intraversa occupando buona parte della pista Amodeo, complice forse la stanchezza, non riesce ad evitarlo, cade e Maddii né approfitta subito vincendo anche gara 2. Amodeo si rialza velocemente e taglia il traguardo secondo, terzo giunge un ottimo Antonio Gizzi che la spunta su Doeksen. Assoluta di giornata a Marco Maddii con punteggio pieno, seconda posizione assoluta per Danilo Amodeo e terza per Joel Doeksen. SUPERCAMPIONE TROFEO COAST TO COAST-Tutti i migliori prendono il via, solo Marafioti decide di non partire già soddisfatto dei risultati validi per il campionato. La gara come sempre è molto attesa, alla prima curva il primo colpo di scena: un mucchietto di piloti a terra toglie dalla gara Tropepe. Maddii è davanti a tutti ed impone il suo ritmo ma Bertuccelli, come in ogni tappa del Supercampione sfodera una grinta e una determinazione incredibile. La lotta si fa spettacolare, verso fine gara Bertuccelli incappa in un errore che lo costringe a uscire di pista rischiando una caduta, un attimo in cui Maddii riesce a scollarselo di dosso andando a conquistare la manche che chiude la giornata, terzo conclude Recchia. Gara dunque emozionante  mentre il pubblico attribuisce un applauso a tutti i protagonisti a conclusione di una giornata fantastica di sport. Ora la carovana si sposterà nelle Marche per il prossimo appuntamento di giovedì 25 aprile sulla spiaggia di Lido di Fermo, tappa che segnerà il giro di boa del campionato.
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venerdì 19 aprile 2013


«PREOCCUPA IL FUTURO DE L'UNITÀ» L'FNSI: RILANCIO E NON TAGLI

«Profonda preoccupazione per le ipotesi di una drastica ristrutturazione e di un forte ridimensionamento l'Unità, anche alla luce di notizie riprese dalla stampa nei giorni scorsi, sono espresse in una lettera inviata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dalle Associazioni regionali di stampa del Lazio, dell’Emilia-Romagna, della Lombardia e della Toscana, cioè delle zone nelle quali sono presenti redazioni dello storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci, alla società editrice del giornale». IL TESTO «Pur nella consapevolezza del delicato momento attraversato dall'intero comparto editoriale e della difficile situazione economica che si trova ad affrontare, in particolare, la Nuova Iniziativa Editoriale Spa, editrice del quotidiano – scrivono Fnsi ed Associazioni di stampa regionali nella lettera inviata all’azienda - ritengono che ogni intervento non possa prescindere da un'attenta analisi dei possibili effetti e delle potenziali conseguenze non soltanto sul versante del risparmio economico». La questione posta dalle strutture territoriali del Sindacato dei giornalisti concerne anche l’insediamento storico-culturale del giornale e la funzione da esso svolta. La lettera respinge eventuali ipotesi di chiusura o ridimensionamento del radicamento territoriale del giornale nella convinzione che questo abbia sempre rappresentato un valore aggiunto ed una caratteristica peculiare a cui sarebbe un errore rinunciare. Oggi l’Unità è presente sul territorio nazionale, oltre che con la redazione centrale di Roma, con l’Ufficio di corrispondenza di Milano e le redazioni locali di Bologna e Firenze. Il Sindacato dei giornalisti, pone, in sostanza, il problema di come salvaguardare una storia, quella de l’Unità, che s’intreccia con la storia del Paese che ha letto, nel corso dei decenni, da una riconoscibile posizione politico-culturale. «Il sindacato dei giornalisti – si legge ancora nella lettera – chiede, con forza, a tutta la compagine azionaria un impegno preciso affinché il piano di ristrutturazione aziendale sia al contempo un effettivo e vero piano di rilancio che consenta al quotidiano di affrontare le sfide del mercato». La lettera pone, con altrettanta forza, la questione dei collaboratori esterni del quotidiano che attendono ormai da oltre un anno il giusto pagamento delle loro spettanze nei tempi pattuiti. Una situazione che viene definita «non ulteriormente tollerabile». In questo caso la richiesta è quella di «di fornire al più presto anche un piano di rientro del debito nei loro confronti».
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mercoledì 17 aprile 2013

ISTAT:IL 44% DELLE PENSIONI SOTTO I MILLE EURO AL MESE

Quasi un pensionato su due (il 44,1%) riceve un assegno sotto i 1.000 euro al mese. È quanto rileva l'Istat. Nel dettaglio, il 13,3% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo superiore ai 1.500 euro. Sono i dati rilevati dall'Istat. «La condizione dei pensionati purtroppo è destinata a peggiorare ulteriormente perché su di loro pesano il fortissimo prelievo fiscale e l'iniquo blocco della rivalutazione annuale delle pensioni introdotto con la riforma Fornero», dichiara il segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone. «I pensionati continuano a pagare un prezzo altissimo nei confronti della crisi e sono stati tra i principali destinatari, insieme ai lavoratori e ai giovani, delle politiche di solo rigore adottate da chi ha governato negli ultimi cinque anni». «Bisogna tutelare le pensioni di chi ha lavorato duramente per quaranta anni, versando regolarmente i contributi, per questo è assolutamente impensabile che si continui a bloccare la rivalutazione annuale». Nel 2011 i pensionati hanno raggiunto quota 16,7 milioni, circa 38 mila in meno rispetto al 2010; in media ognuno percepisce (tenuto conto che, in alcuni casi, uno stesso pensionato può contare anche su più di una pensione) 15.957 euro all'anno, 486 euro in più del 2010. È la fotografia scattata dall'Istat sui trattamenti pensionistici. Inoltre, il 67,4% dei pensionati ha una sola pensione, il 24,8% ne percepisce due e il 6,5% tre; il restante 1,4% è titolare di quattro o più pensioni. Le pensioni di vecchiaia assorbono il 71, 6% della spesa pensionistica totale, quelle ai superstiti il 14,7%, quelle di invalidità il 4,2%;le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e le indennitarie per l'1,7%. Il 47,9% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,6% nel Mezzogiorno. Il 13,3% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo superiore ai 1.500 euro. Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.228 euro (contro i 19.022 euro degli uomini); oltre la metà delle donne (53,4%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (33,6%) degli uomini. Il 27,8% dei pensionati ha meno di 65 anni, il 49,2% ha un'età compresa tra 65 e 79 anni, il 23% ne ha più di 80. Nel 2011 in Italia c'erano 71 pensionati ogni 100 occupati, rileva ancora l'Istat sottolineando che nel Mezzogiorno il rapporto è di 82 pensionati ogni 100 occupati mentre nelle regioni settentrionali il rapporto è di 66 a 100. A livello nazionale, tra il 2001 e il 2006 il rapporto di dipendenza è diminuito, passando da 74 a 70 pensionati ogni 100 occupati, si è mantenuto costante nei successivi due anni ed è salito a 71 nell'ultimo triennio.
                                                                                                              m.r.c.p.d.s.
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martedì 16 aprile 2013


M5S VOTA GABANELLI AL COLLE E GRILLO RECLAMA: «IO PREMIER»


È Milena Jole Gabanelli il candidato del Movimento Cinquestelle al Quirinale. A sceglierlo, tramite il voto on line delle 'quirinarie', gli iscritti al M5S che le hanno attribuito il primo posto nella rosa dei nove candidati. Scelta semantica un po' curiosa, quella di «classifica», per definire i risultati di una elezione, sia pure online, della quale del resto non si conoscono ancora i voti raccolti da ciascun candidato. I nove nomi compaiono con foto corredata da nome e cognome (diventano cognome e nome nel post sottostante) nella fotonotizia che ha il Torrino del Quirinale come sfondo e con un blu quirinalizio ad avvolgere tutto. L'annuncio dell'esito della votazione è comparso sul blog di Beppe Grillo, che ha scritto: «Si è conclusa la verifica dei voti assegnati ai nove candidati per la Presidenza della Repubblica. Di seguito la classifica completa. Ringrazio chi ha votato che, ricordo, doveva essere iscritto al MoVimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012 con un documento di identità digitalizzato.
1. Milena Gabanelli
2. Gino Strada
3. Stefano Rodotà
4. Gustavo Zagrebelsky
5. Ferdinando Imposimato
6. Emma Bonino
7. Gian Carlo Caselli
8. Romano Prodi
9. Dario Fo
Beppe Grillo definisce «straordinaria» la scelta di Milena Gabanelli come candidata al Quirinale. «Non avrei mai pensato a questo risultato», ha aggiunto, «è la Gabanelli. Una signora contro tutti i poteri forti, fa indagini meravigliose e ce li ha ha contro tutti». La sua scelta «è un segnale fortissimo di cambiamento», ha detto l'ex comico a Zoppola in Friuli Venezia giulia. «Secondo Gino Strada- aggiunge Grillo- uomo apprezzato in tutto il mondo». Certo sarebbe «un cambiamento folle, sono nomi inconseueti, siamo abituati a nomi di persone che hanno 80 o 90 anni». Il nuovo presidente della Repubblica «dovrebbe dire: 'signor Grillo, il partito di maggioranza ha fallito, lei rappresenta il secondo partito, faccia il governo'». Beppe Grillo spiega: «Ci dia l'incarico e noi porteremmo subito persone al di sopra del bene e del male nei ruoli di governo, sarebbe un segnale straordinario per toglierci dalla vista queste persone che parlano di responsabilità e sono qui da 20 anni e non hanno mai chiesto scusa». Se invece il nuovo presidente sarà «fatto con l'inciucio Pd-Pdl non farà nulla. Porterà governo oltre l'estate e arriveremo a settembre». «Ci hanno chiesto perchè non avete fatto un patto con la sinistra? Ma questa sinistra non ci ha chiesto di governare insieme, la sinistra ci ha chiesto solo i voti. La fiducia la vogliamo noi, siamo il primo partito in Italia». «Non abbiamo preso il 50 per cento, se no li avremmo mandati tutti a casa, il nostro slogan era 'Tutti a casa' ed è rimasto questo».
«Vi sembra normale che Bersani e Berlusocni si chiudono in una stanza per decidere il Capo dello Stato? Vi sembra democrazia? Questi sono a inciuciarsi negli uffici per scegliere un bel presidente della Repubblica che non agiti le acque o se sono agitate le calmi», ha aggiunto il leader Cinquestelle. «Noi andremo avanti come treni ci stanno massacrando in tutti i modi. La stampa» e i partiti «ci vogliono far sembrae come gli altri: i grillini non fanno nulla, Grillo e Casaleggio dettato le teorie... ma non ce la faranno a impastarci come loro».Grillo ha poi spiegato che il nome della giornalista «lo sosterremo alla prima votazione, alla seconda e anche alla terza». E ha aggiunto: «Non so cosa potrà succedere se si arriva alla quarta, prima stiamo un pò a vedere cosa scelgono gli altri. Si mormora di gente straordinaria e ne vedremo delle belle in questi 3-4 giorni», ha chiosato Grillo. E nel caso Gabanelli rifiutasse la candidatura? «Passeremo al secondo, Gino Strada, e così via». No comment, invece, su un'eventuale convergenza dalla quarta votazione in poi. Al nome di Romano Prodi, Grillo ha replicato: «Non rispondo, volete tirarmi fuori una parola per poi fare i titoloni tipo 'Mentre l'Italia affonda Grillo se la prende con Prodi'». «Noi proteggiamo la democrazia in questo paese, che è morta, il Parlamento deve fare le leggi non il governo. Noi siamo pronti con una legge sull'incandidabilità e il conflitto interessi che manderebbe subito a casa Berlusconi, ma la sinistra le vuole?». «Perchè il Pd ha preso 48 milioni di euro, noi non li abbiamo presi - ha detto Grillo - perchè lo avete fatto? Avremmo fatto un governo insieme». «Vengono lì e fanno uno scempio. Vengono con il loro accento emiliano-romagnolo e ci dicono perchè non facciamo questo insieme. Hanno cercato di comprare i nostri senatori». Lo dice Beppe Grillo, parlando in piazza a Zoppola, in provincia di Pordenone. Certo, aggiunge, «qualcuno se ne andrà, ma è fisiologico. Che se ne vada non tratteniamo nessuno ma noi abbiamo una bussola dritta. I partiti devono scomparire e andare via, questo è il nostro slogan» e rimane tale. Milena Gabanelli è la candidata ufficiale del Movimento 5 stelle per il Colle ma in realtà, secondo quanto si apprende, la partita politica con gli altri partiti potrebbe giocarsi sul nome di Stefano Rodotà, arrivato terzo in 'classifica'. Infatti, la giornalista di Report nei giorni scorsi aveva fatto capire di non essere interessata anche se il deputato grillino, Manlio Di Stefano, su Facebook, ha scritto: «Attendiamo sua disponibilità». Ancora più chiaro Gino Strada, arrivato al secondo posto alle Quirinarie, che aveva già declinato l'offerta. Quindi, il nome che potrebbe essere 'spendibile' in una trattativa politica potrebbe essere quello del giurista Rodotà. In ogni caso, secondo quanto si apprende, di tutto questo i parlamentari 5 stelle discuteranno già oggi perchè dovranno fare il punto politico in vista delle votazioni per il Colle, che cominceranno giovedì mattina. E soprattutto in vista della IV votazione, nella quale il quorum si abbassa e i voti grillini possono diventare determinanti. È per questo motivo che l'incontro dei capigruppo 5 Stelle con gli omologhi del Pd, previsto nel pomeriggio di oggi (sembra al Senato), potrebbe anche slittare a domani mattina.
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lunedì 15 aprile 2013


GLI ITALIANI BOCCIANO I GRILLINI «SONO POLITICI UGUALI AGLI ALTRI» UN SONDAGGIO DELLA SWG RIVELA CHE IL MOVIMENTO DI BEPPE GRILLO CALA NEI CONSENSI: GIUDIZIO NEGATIVO DAL 62% DEGLI ITALIANI

L'Italia si divide sulla strategia parlamentare del Movimento 5 Stelle: per il 62 per cento degli italiani, infatti, la linea politica della formazione guidata da Grillo - fino a prova contraria orientata a rifiutare qualunque tipo di accordo su governo e Quirinale - è sbagliata. Il 76 per cento dei «grillini», però, è soddisfatto della direzione di marcia che hanno intrapreso i 5 Stelle. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre. «Nel Movimento 5 Stelle - osserva Roberto Weber, presidente dell'Istituto Swg - c'è qualche primo elemento di difficoltà, anche se non grosso. La sensazione è che Grillo non riesca a tenere compatto il Movimento in questo periodo come sta facendo Berlusconi con il Pdl».Per il 43 per cento degli italiani i parlamentari del Movimento 5 Stelle si stanno dimostrando uguali a tutti gli altri. Un'ampia fascia (92%) dell'elettorato grillino crede, invece, che si stiano distinguendo dai loro colleghi, dice il sondaggio. «Va anche notata - osserva Roberto Weber, presidente dell'Istituto Swg - la percentuale significativa di quanti, tra gli elettori totali, colgono l'elemento di diversità rappresentato dal Movimento 5 Stelle».
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domenica 14 aprile 2013


ALONSO RE DELLA CINA, PRECEDE RAIKKONEN TERZA LA MERCEDES DI HAMILTON, POI VETTEL. LO SPAGNOLO: 'UNA GARA FANTASTICA, FIN DALL'INIZIO'

di Sergio Conti

La Ferrari di Fernando Alonso ha vinto il Gran Premio di Cina precedendo la Lotus di Kimi Raikkonen e la Mercedes di Lewis Hamilton. Quarta la Red Bull di Sebastian Vettel. Quinta piazza per la McLaren di Jenson Button davanti alla Ferrari di Felipe Massa. Settima la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che ha preceduto la Force India di Paul Di Resta e la Lotus di Romain Grosjean. Chiude in zona punti la Sauber di Nico Hulkenberg. Undicesima l'altra MacLaren di Sergio Perez. "E' bello correre qui, è stata una gara fantastica sin dall'inizio". Festeggia sul podio e sprizza gioia da tutti i pori Fernando Alonso dopo aver conquistato con la sua Ferrari il Gran Premio di Cina. "Il degrado delle gomme - dice ai microfoni di Sky - è andato meglio delle attese, decisamente l'inizio di questa stagione è andato bene". "Speriamo di ripeterci anche in Bahrain - aggiunge lo spagnolo della Ferrari - le feste stasera non saranno nulla di speciale perché abbiamo già un volo per il Bahrain". Curioso fuori programma al giro 16 per la Red Bull di Mark Webber che dopo un contatto con la Toro Rosso di Vergne è costretto a rientrare ai box per riparare l'alettone anteriore.Nella fretta i meccanici della scuderia austriaca montano male una gomma che al rientro in pista dell'australiano si stacca e sfila pericolosamente lungo il tracciato costringendo Webber, ovviamente, al ritiro e diverse vetture ad uno slalom imprevisto per evitare l'impatto con il pneumatico 'impazzito'.
Ordine d'arrivo  del Gran Premio di Shangai, terza gara del campionato del mondo di Formula 1:
1. Fernando Alonso (ESP/Ferrari), che ha percorso i 305,066 km in 1 h 36:26.945   (media: 189,779 km/h)
2. Kimi Räikkönen (FIN/Lotus-Renault) a 10.168
3. Lewis Hamilton (GBR/Mercedes) a 12.322
4. Sebastian Vettel (GER/Red Bull-Renault) a 12.525
5. Jenson Button (GBR/McLaren-Mercedes) a 35.285
6. Felipe Massa (BRA/Ferrari) a 40.827
7. Daniel Ricciardo (AUS/Toro Rosso-Ferrari) a 42.691
8. Paul di Resta (GBR/Force India-Mercedes) a 51.084
9. Romain Grosjean (FRA/Lotus-Renault) a 53.423
10. Nico Hülkenberg (GER/Sauber-Ferrari) a 56.598
11. Sergio Pérez (MEX/McLaren-Mercedes) a 1:03.860  12. Jean-Eric Vergne (FRA/Toro Rosso-Ferrari) a 1:12.604
13. Valtteri Bottas (FIN/Williams-Renault) a 1:33.861
14. Pastor Maldonado (VEN/Williams-Renault) a 1:35.453
15. Jules Bianchi (FRA/Marussia-Cosworth) a 1 tour
16. Charles Pic (FRA/Caterham-Renault) a 1 tour
17. Max Chilton (GBR/Marussia-Cosworth) a 1 tour
18. Giedo van der Garde (NED/Caterham-Renault) a 1 tour .
Mondiale piloti:
1. Sebastian Vettel (GER) 52 punti
2. Kimi Räikkönen (FIN) 49
3. Fernando Alonso (ESP) 43
4. Lewis Hamilton (GBR) 40
5. Felipe Massa (BRA) 30
6. Mark Webber (AUS) 26
7. Nico Rosberg (GER) 12
8. Jenson Button (GBR) 12
9. Romain Grosjean (FRA) 11
10. Paul di Resta (GBR) 8
11. Daniel Ricciardo (AUS) 6
12. Adrian Sutil (GER) 6
13. Nico Hülkenberg (GER) 5
14. Sergio Perez (MEX) 2
15. Jean-Eric Vergne (FRA) 1
Classifica costruttori
1. Red Bull Racing 78 punti
2. Scuderia Ferrari 73
3. Lotus 60
4. Mercedes AMG Petronas Formula One Team 52
5. McLaren Mercedes 14
6. Force India 14
7. Scuderia Toro Rosso 7
8. Sauber 5
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sabato 13 aprile 2013


CGIL: BOOM CASSA INTEGRAZIONE E LA CGIA: CRISI, È PEGGIO DEL '29 

Esplode la richiesta di ore di cassa integrazione a marzo. Con poco meno di 100 milioni di ore registrate lo scorso mese, la cig aumenta in tutti i suoi segmenti (ordinaria, straordinaria e deroga), sia sul mese che sull'anno. L'allarme Cgia: gli effetti sulla crisi sono peggiori del '29. Le 96.973.927 ore registrate a marzo segnano infatti un incremento consistente su febbraio (pari ad un +22,44%), mentre da inizio anno il monte ore complessivo è pari a 265.043.645 per un +11,98% sul primo trimestre del 2012. Dietro questa mole di ore sono coinvolti da inizio anno circa 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell'Osservatorio cig della Cgil Nazionale nel rapporto di marzo. Il rapporto della Cgil segnala come a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate siano state stabilmente intorno alle 80 milioni di ore per mese. Un trend che al momento prevede anche il per il 2013 un totale di ore di cassa integrazione oltre il miliardo. «Il sistema produttivo, e l'intero mondo del lavoro, sta letteralmente precipitando, trascinando dietro di sè l'intero Paese, travolto com'è da una valanga che non trova davanti a sè alcun argine», osserva il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada. Per la dirigente sindacale «servono risposte con urgenza che mettano al centro il lavoro, a partire dal finanziamento della cassa in deroga e per questo saremo in piazza unitariamente il 16 aprile a Roma. Un appuntamento- spiega- che potrebbe rappresentare l'avvio di un percorso di iniziativa sui temi del lavoro». Nel dettaglio dei dati, infine, Lattuada segnala «la forte preoccupazione determinata dall'aumento delle richieste di intervento sulle crisi di grandi gruppi industriali che non trovano risposte soddisfacenti e che rappresentano un ulteriore, inequivocabile segnale della profondità della crisi e della necessità di una politica industriale a tutela dei settori manifatturieri e dell'occupazione».
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venerdì 12 aprile 2013


"IL PAESE SOFFRE LO STALLO, MA PARTITI INDIFFERENTI"

Una fabbrica che chiude "è come un lutto in famiglia". Con questa parole il presidente della piccola industria di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha invitato gli industriali a "osservare un minuto di silenzio, un silenzio di denuncia per chi non interviene e non ha la consapevolezza della situazione di emergenza in cui versa lo stato dell'economia reale del paese". "Se i partiti non capiscono i rischi che stiamo correndo, se continuano a rifiutarsi di lavorare assieme, abbiamo di fronte una difficoltà enorme", ha avvertito Boccia, nella relazione introduttiva al convegno biennale della piccola industria che si è svolto a Torino. Un messaggio rivolto ai partiti "indifferenti alla situazione di emergenza economica e ai gravi danni che il Paese subisce", di fronte "all’irresponsabilità che emerge dallo stallo attuale"."Il messaggio del Capo dello Stato è di misurarsi pragmaticamente e senza pregiudizi sul Paese che vogliamo costruire - ha detto ancora Boccia -. Come si può continuare nelle tattiche di chi non vuole il governissimo, chi non vuole il governicchio, chi non vuole nessun governo ad eccezione del proprio mentre il Paese soffre?". Un messaggio rivolto anche a chi "predica la decrescita" e "non sa fare altro che dire sempre e solo no". Ribadiamo, ha detto Boccia, "che decrescita significa solo povertà" e che "con i no rischiamo solo di rimanere fermi e, a fronte degli altri Paesi che stanno reagendo, questo significa esclusivamente che stiamo arretrando"."Non dobbiamo mai stancarci di ripetere le cose giuste da fare per il Paese e per le nostre imprese, ogni giorno continueremo a chiedere ai partiti e ai loro rappresentanti l’attenzione ai contenuti", ha continuato il numero uno della Piccola Industria di Confindustria, indicando cinque punti. "Le domande saranno sempre le stesse - ha proseguito -. Cosa intendete fare per ridurre il global tax rate delle imprese italiane? Cosa intendete fare sui costi dell’energia? Cosa su debito e quindi sullo spread? Quali grandi infrastrutture dare al Paese e come procedere per realizzare le piccole opere? Quando ridurre il cuneo fiscale e agevolare il recupero della produttività". Confindustria sottolinea così, ha proseguito Boccia, "cinque domande, non otto punti, che ripeteremo ogni giorno fino a quando non avremo risposte nei fatti, a partire da oggi". Confindustria, inoltre, chiede alle parti sociali "di stringere un patto dei produttori", un "patto tra tutti gli attori della fabbrica" per "ricostruire il Paese" e per "una nuova rivoluzione industriale". Lavoriamo "insieme per salvare le fabbriche e il Paese", ha concluso Boccia.
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