mercoledì 20 giugno 2012


ABORTO, CONSULTA BOCCIA RICORSO: «LA LEGGE 194 NON SI TOCCA»

Nella seduta odierna della Camera di Consiglio la Corte costituzionale ha dichiarato manifestamente inammissibile, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 4 della legge 22 maggio 1978, n. 194, sollevata dal Giudice Tutelare del Tribunale di Spoleto. È quanto si legge in una nota della Consulta. L'ARTICOLO 4 DELLA LEGGE SULL'ABORTO- A sollevare incidente di costituzionalità, con ordinanza del 3 gennaio scorso, era stato un giudice tutelare di Spoleto nell'ambito di una vicenda che coinvolge una minore intenzionata a interrompere la gravidanza senza informare i genitori della sua decisione. L'articolo oggi passato al vaglio della Consulta è il numero 4, nocciolo della legge. Qui si stabilisce, infatti, che per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, «la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito» può rivolgersi a un consultorio». Il giudice tutelare aveva sollevato incidente di costituzionalità partendo da un pronunciamento della Corte di giustizia europea in materia di brevettabilità dell'embrione che definisce l'embrione quale «soggetto da tutelarsi in maniera assoluta». Su questa base il giudice tutelare riteneva che l'articolo 4 della legge 194 si ponesse in conflitto con i principi generali della Costituzione ed in particolare con quelli della tutela dei diritti inviolabili dell'uomo (art. 2) e del diritto fondamentale alla salute dell'individuo (art. 32 primo comma della Costituzione).Altre obiezioni erano state formulate con riferimento agli articoli 11 (cooperazione internazionale) e 117 (diritto all'assistenza sanitaria e ospedaliera) della Costituzione. Ma La Consulta non ha accolto questa tesi e ha dichiarato «manifestamente inammissibile, la questione di legittimità costituzionale». Il pronunciamento della Consulta non è stato preceduto da udienza pubblica: i giudici si sono direttamente riuniti in Camera di Consiglio per discutere, anche perchè nessuna parte si era costituita e in questo caso il regolamento della Corte prevede che si possa andare subito a pronunciamento. A difesa della legge in vigore è intervenuto l'avvocato dello Stato, Maria Gabriella Mancia. Relatore della causa è stato il giudice Mario Rosario Morelli .                                                                      m.s.p.r.d.c.
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martedì 19 giugno 2012


MILANO, IN UNO STESSO PALAZZO 450 EVASORI, AVEVANO DOMICILIO FISCALE IN UN UNICO STUDIO SCOPERTI ANCHE CENTINAIA DI EVASORI TOTALI, INDAGINI DURATE 2 ANNI

Ben 449 evasori totali sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Milano a conclusione di accertamenti durati circa due anni. In particolare, secondo quanto riferito dalla Gdf, 450 societa' coinvolte nella ''consistente evasione fiscale'' avevano domicilio fiscale in uno stesso stabile ubicato in una zona centrale di Milano. Le numerose societa' che frodavano sistematicamente il fisco erano tutte gestite da un unico studio di consulenze fiscali e tributarie, che però nel frattempo si é trasferito dallo stabile, la Torre Velasca, uno dei palazzi più noti del capoluogo lombardo. "Le indagini, iniziate nel 2009 a seguito di una verifica fiscale nei confronti di una importante società operante nel settore immobiliare - si legge in una nota - hanno permesso di appurare che i soci hanno messo in atto una serie di operazioni finanziarie elusive, volte ad annullare, mediante cessioni in opportuna sequenza di quote societarie, il debito d'imposta interponendo numerose società di comodo intestate a prestanome". Le società in sostanza annullavano le plusvalenze grazie a una serie sistematica di spin-off immobiliari legati al passaggio di quote societarie e di beni. Il tutto era gestito da pochi professionisti del settore, che erano amministratori delle società in questione su nomina dei soci o essi stessi soci, che sono stati denunciati. Le indagini nei confronti di 49 soggetti economici hanno permesso di scoprire 43 evasori totali ed accertare l'omesso versamento di imposte sul reddito delle societa' per oltre 20 milioni di euro nonche' un'evasione all'Iva per oltre 1,2 milioni di euro. Sono stati recuperati a tassazione oltre 15 milioni di euro di Ires e oltre 12 milioni di Irap con la conseguente denuncia all'autorita' giudiziaria di 5 persone per frode fiscale. L'attivita' ha permesso, inoltre, di segnalare agli uffici finanziari ulteriori 406 evasori totali.                                                                         d.r.c.m.p.s.
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lunedì 18 giugno 2012


ENI, ESSO E Q8 SCONTANO BENZINA MA A ITALIANI NON PIACE SELF- SERVICE

Eni con Iperself, Esso con SelfPiù e Q8 con Q8Easy (ma non solo), hanno dato vita nel fine settimana ad una vera e propria guerra di sconti sugli impianti self-service. All`annuncio di giovedì scorso da parte di Eni (benzina e diesel rispettivamente a 1,600 e 1,500 euro/litro su circa 3.000 punti vendita da sabato alle 13.00 alla mezzanotte della domenica, per uno sconto di circa 20 cent/litro rispetto al servito), finora hanno risposto solo Q8 («sconto persino superiore per entità e durata») ed Esso (almeno -21 cent euro/litro rispetto al prezzo provinciale consigliato servito, da sabato alle 13.00 fino all`apertura di stamani). Secondo il monitoraggio di Quotidiano Energia, l’ iniziativa è partita in maniera diffusa ed efficace sui punti vendita Q8, sia a marchio Q8Easy sia su alcuni impianti tradizionali, e fin dal primo mattino di sabato, battendo sul tempo Eni e con prezzi più bassi del market leader a 1,495 e 1,595 euro/litro per benzina e diesel sulla linea Easy e 1,500 e 1,600 su quella tradizionale. Subito code agli impianti Q8 (interessati qualche centinaio). Anche Esso si è mossa di buona lena: prezzi minimi benzina a 1,595 euro/litro e 1,495 per il diesel (anche in questo caso alcune centinaia di impianti). I prezzi medi nazionali sul servito intanto restano a 1,821 euro/litro per la benzina, 1,708 per il diesel e 0,811 per il Gpl. Punte massime per la benzina sotto a 1,900 euro/litro (1,898), diesel a 1,746 e Gpl 0,840. Più nel dettaglio, a livello Paese il prezzo medio praticato della benzina (sempre in modalità servito) va dall`1,812 euro/litro di Eni all’ 1,821 di Tamoil (no-logo in discesa fino a 1,694). Per il diesel si passa dall’ 1,702 euro/litro di Eni e Q8 all`1,708 sempre di Tamoil (no-logo giù a 1,563). Il Gpl infine è tra 0,781 euro/litro di Eni e 0,811 di Tamoil (no-logo a 0,770).In modalità self service prezzi medi nazionali 1,755 euro/litro per la benzina e 1,662 per il diesel, con punte minime rispettivamente di 1,593 e 1,495 e massime di 1,835 e 1,705.Tuttavia, per il pieno già metà degli italiani preferisce la comodità del benzinaio sotto casa rispetto al risparmio. È quanto emerge da un sondaggio commissionato dall'Unione petrolifera all'Ispo. Quanto alle preferenze degli italiani in tema di rifornimento di carburante, il sondaggio evidenzia cbhe i comportamenti effettivi mostrano gli intervistati spaccati in due, tra chi preferisce essere servito e chi utilizza il self-service, tra chi predilige la comodità e chi punta soprattutto sulla convenienza. Coerentemente, anche le abitudini dichiarate mostrano come poco più la metà degli italiani (56%) preferisca essere servito per il rifornimento: si tratta soprattutto delle donne, degli anziani, dei lavoratori in proprio e metropolitani, dei soggetti che usano poco l'auto (basso-spendenti, ossia che spendono meno di 55 euro al mese per il carburante). Al contrario gli uomini e i giovani preferiscono di solito andare al self-service. Sette italiani su 10 dichiarano di cercare sempre il benzinaio più conveniente per il rifornimento, anche se in realtà, di questi 7, un terzo sceglie poi la comodità: in altre parole, anche se avevano dichiarato di cercare sempre il benzinaio più conveniente, nell'ultimo rifornimento hanno scelto il distributore più comodo, senza badare al costo. Assume pertanto rilievo l'opportunità di una maggiore e più puntuale informazione sui prezzi praticati. Anche in tema di rinunce a favore del risparmio gli italiani si mostrano piuttosto refrattari. Quasi 4 su 10 non sono disposti a rinunciare completamente al rifornimento servito, 7 su 10 giudicano eccessivi 10 km in più di strada per trovare carburanti scontati e 5 su 10 non sono disposti a rinunciare alla capillarità dei distributori per avere prezzi più bassi. La disponibilità a percorrere qualche chilometro in più alla ricerca dei benzinai più convenienti e a rinunciare al benzinaio 'sotto casà è dichiarata effettivamente solo da 1 italiano su 4; cresce tra chi usa con maggiore frequenza l'auto (alto-spendenti), che probabilmente prefigura i maggiori risparmi. Gli italiani, rileva ancora il sondaggio, sono quasi unanimemente convinti che nel nostro Paese il carburante sia più caro che altrove e attribuiscono quasi tutta la responsabilità di questo maggiore costo alle accise, che per più di 8 intervistati su 10 incidono almeno per il 50% sul prezzo finale del carburante. Nonostante queste certezze, interrogati in merito, non tutti dichiarano di conoscere effettivamente il prezzo attuale dei carburanti al litro: 2 su 10 non hanno idea di quanto costi la benzina e 4 su 10 non conoscono il prezzo del gasolio. Però sanno bene quanto spendono per il rifornimento: circa 120 euro al mese in media, con punte superiori ai 150 euro mensili per 1 italiano su 5. I cartelloni dei distributori sono il principale canale informativo sui prezzi; i giovani fra i 18 e i 34 anni però dichiarano un pò più spesso della media di cercare anche sui siti internet specializzati. Infine, è stato chiesto agli italiani quali servizi aggiuntivi gradiscano trovare presso i distributori. Purtroppo in molti (44%) non sembrano proprio interessati. Tra gli altri richieste sono differenziate: innanzitutto punti di ristoro (26%), desiderati soprattutto dai guidatori «business», ma anche l'autolavaggio (22%), apprezzato in particolare dagli automobilisti metropolitani, tabaccai (16%) ed edicole (14%), graditi in misura maggiore dai lavoratori in proprio.                  s.p.m.c.r.d.c.
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domenica 17 giugno 2012


DE SICA, CIAMBELLANO DI CORTE PER SIANI L'ATTORE, PER CINEPANETTONE SI CAMBIA: NON SARA' UN 'NATALE A'

Il ciambellano "di un piccolo principato che deve insegnare i modi per stare a corte a un rozzo parcheggiatore abusivo, interpretato da Alessandro, che si innamora della principessa (Sarah Felberbaum, ndr)". E' il ruolo che avrà Christian De Sica ne Il principe abusivo, debutto alla regia di Alessandro Siani, sul set da fine giugno a Merano, poi a Roma e a Napoli. Poi, nella seconda parte dell'anno, De Sica sarà sul set del nuovo cinepanettone marcato De Laurentiis, "anche se quest'anno si cambia", l'attore e regista, "Non sarà un Natale a..". In realtà, spiega De Sica, che due giorni fa all' auditorium Parco della Musica di Roma ha ricevuto il Premio Alberto Sordi, "Si sta ancora tutto definendo, ci saranno due storie principali, penso, ma non sarà 'un Natale a' - ribadisce -. Faremo un bel cambiamento. Dopo 30 anni ce n'é bisogno". Comunque, aggiunge, "quest'anno riceverò il mio 30/o biglietto d'oro (il premio assegnato dall'Anec ai film che hanno incassato di più nella stagione), è un bel traguardo". L'attore ha iniziato l'anno recitando un ruolo ispirato al nonno di Pupi Avati, giocatore incallito, per la prima puntata di "Un matrimonio", la fiction per Rai1 che riporterà il regista bolognese in tv. "Interpreto il papà di Flavio Parenti (che nella storia veste i panni del padre di Avati, la madre è interpretata da Micaela Ramazzotti, ndr). E' stato un piacere tornare a lavorare con Pupi, che mi aveva diretto due anni fa in un film che ho amato molto, Il figlio più piccolo". A proposito invece della nuova commedia diretta da Siani, De Sica spiega che tra lui e l'attore napoletano "c'é una grande sintonia. Avevamo interpretato insieme due film di Natale (Natale a New York e Natale in crociera, ndr), e lui mi ha chiamato per il suo debutto da regista, mi ha fatto molto piacere". Si fida di lui dietro la macchina da presa? "Vedremo che verrà fuori - scherza-. In realtà Alessandro mi sembra molto concentrato, l'altro giorno ero in sala prove per un momento del film in cui canto e ballo con Serena Autieri e lui aveva le idee molto chiare su cosa volesse. Promette bene". Ricevere, con Beppe Fiorello e Raffaella Carrà, il premio intitolato ad Albertone, assegnato dalla Fondazione Alberto Sordi ad artisti che si sono distinti per il loro impegno sociale, racconta,é stata un'emozione speciale: "Alberto era uno di famiglia, vista l'amicizia con papà e mamma. E la cosa dell'avarizia era una frescaccia, a me ha regalato tantissimi giocattoli da bambino, e quando da adolescente, ero grasso, anche un tapis roulant. Mi ricordo poi che nel periodo in cui facevo quegli spot in tv in cui interpretavo un vigile ispirato al suo, ci avevamo scherzato, mi aveva detto 'a Cri', quando vedi una foto mia, devi metterci un moccoletto davanti e dire una preghierina".                                                                                                                                   

                                                                                                              p.c.m.s.r.d.
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sabato 16 giugno 2012


200 MILA A ROMA CON I SINDACATI CAMUSSO: «TORNEREMO IN PIAZZA»

Cgil, Cisl e Uil sono oggi in piazza a Roma per sollecitare il governo ad adottare misure per la crescita, per l'occupazione e per una nuova politica fiscale che alleggerisca i redditi da lavoro e da pensione. Il corteo è partito alle 9.30 da piazza della Republica. A piazza del Popolo i comizi dei segretari generali delle tre confederazioni, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Lo speaker della manifestazione ha detto che in piazza «ci sono 200mila persone». Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha sottolineato: «Guardate la piazza, siamo davvero tanti».MANIFESTAZIONE CGIL-CISL-UIL SI CHIUDE CON INTERNAZIONALE- La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil su lavoro, crescita e fisco si chiude, a sorpresa, sulle note dell'Internazionale. Dal palco in piazza del Popolo i segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno promesso di tornare presto in piazza se il governo non cambierà la sua agenda politica ed economica. CAMUSSO: SE NON SI FANNO COSE IN FAVORE DEL LAVORO E DELLA CRESCITA' «Di annunci si può anche morire se non si fanno cose» in favore del lavoro, della crescita, della riduzione delle tasse. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, parlando dal palco della manifestazione unitaria, rivolgendosi al governo e sottolineando di aver «sentito troppi annunci in questi mesi» CAMUSSO: EUROPA È ALIBI, DI ANNUNCI SI MUORE «Il Governo sappia che non basta dire che l'Europa non fa. vogliamo sapere dal Governo quali politiche fa qui in Italia. Ho la sensazione che l'Europa stia diventando un alibi per non fare». Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, dal palco della manifestazione unitaria di piazza del Popolo. Camusso ha sollecitato «subito un'altra politica economica. Se si fanno tanti annunci, e ne abbiamo sentiti troppi, si può anche morire se poi non si fanno le cose». CAMUSSO: GOVERNO CAMBI AGENDA «Chiediamo il cambiamento del'agenda politica sennò non ci sono prospettive per il paese». Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, a margine della manifestazione unitaria delle tre confederazioni sindacali su lavoro, crescita e fisco. «Siamo in piazza per le ragioni del cambiamento - ha aggiunto - la politica del rigore ha prodotto iniquità e diseguaglianze e non ha dato risposte su lavoro e sviluppo».ANGELETTI: FORNERO RISOLVA QUESTIONE ESODATI
«Ci aspettiamo che il ministro Fornero risolva il problema degli esodati e faccia meno interviste. Non si candiderà e quindi non servono». Lo ha detto il numero no della Uil, Luigi Angeletti, a margine del corteo che sta sfilando per le vie di Roma per il lavoro e per la crescita. «Nella Repubblica fondata sul lavoro stanno distruggendo il lavoro». Il segretario della Uil Luigi Angeletti, dal palco della manifestazione sindacale di Cgil, Cisl e Uil, spiega che l'Italia si trova in una condizione «drasmmatica» e per certi versi inedita. «Negli ultimi mesi- dice- abbiamo raggiunto un tasso di disoccupazione che pensavamo di aver cancellato per sempre, a due cifre. Erano quindici anni che questo non accadeva».
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venerdì 15 giugno 2012



MA CENEREI CON LA FINOCCHIARO» BRIATORE: «C'È ODIO DI SINISTRA

Flavio Briatore se la prende con la sinistra: tutta colpa della sinistra, per l'imprenditore e titolare del Billionaire che chiude per le tasse. «Se c'è da pagare uno deve pagare. Ma in Italia c'è un odio sociale innescato dalla sinistra per cui se ordini una bottiglia di vino buono rischi di essere guardato male». E ammette che paga parte del fisco in Inghilterra. Briatore a 24 Mattino su Radio 24 ha dichiarato: «Io pago le tasse in Inghilterra al 27-28% - ha aggiunto - se tutti le pagassero ne pagheremmo di meno, certo. Ma dovrebbero funzionare ospedali, poste, treni». Sorvolando sul fatto che se tutti pagassero quanto devono in Italia l'amministrazione pubblica avrebbe più soldi e le cose funzionerebbero meglio, aggiunge: «Poi ci sono modi e modi per farli pagare. Se uno vuol sapere a chi è registrata una barca o una macchina ci sono gli appositi uffici. Con i controlli che facciamo spaventiamo gli stranieri. Perché li dobbiamo allontanare?». Sulle accuse di avere evaso le accise sul carburante con il suo yacht Briatore ha risposto: «Non sono mai stato rinviato a giudizio, ho sempre detto che facevamo charter, lo dimostreremo. Non sono mai stato condannato per evasione fiscale, e si immagini i controlli avuti al Twiga o al Billionaire». Infine una battuta: «Con quale donna della politica andrei a cena? Una che mi attrae è del Pd, ha gli occhiali ma non ricordo il nome. Ho visto che era nei supermercati con la scorta: ah la Finocchiaro, ecco, andrei volentieri a cena con Anna Finocchiaro». No grazie. Non sarà mai.                                                          p.s.m.r.d.c.
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giovedì 14 giugno 2012


GUERRA DELLE QUERELE PER LUSI IL 20 SENATO VOTA SULL'ARRESTO

Guerra delle querele sul caso Lusi, le denunce finiscono in un fascicolo unico. Il senatore ex tesoriere ha denunciato per diffmazione Francesco Rutelli e Matteo Renzi, i vertici della ex Margherita lo hanno denunciato e intanto la conferenza dei capigruppo ha fissato la data del voto sulla richiesta di arresto: mercoledì 20 giugno, alle 16.30. Relatore in aula sarà il presidente della Giunta, Marco Follini (Pd). La Giunta delle immunità ha già dato il suo sì all'arresto con 13 voti a favore, 4 contrari e due del Pdl che non hanno votato affatto. VOTO IN AULA, SEGRETO O NO?  Resta da vedere se al Senato il voto sarà segreto – meccanismo che ha “salvato” De Gregorio – oppure palese come vogliono partiti come il Pd. Il Popolo della libertà ha annunciato che lascerà libertà di coscienza ai propri senatori e per questo, è stato spiegato, non sarà necessario il voto segreto. Ma sarebbero in corso trattative per la richiesta di scrutinio segreto per la quale servono le firme di 20 senatori. Un'agenzia Agi attribuisce le trattative ad Alberto Tedesco, ex Pd, ora al gruppo misto. Nel frattempo il senatore del Pdl Raffaele Lauro ha già dichiarato che chiederà il voto segreto e voterà no all'arresto. Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, si rallegra «che Gasparri sia venuto sulla posizione del Pd, dicendosi finalmente contrario al voto segreto sul caso Lusi. Mi auguro che tutti i senatori del Pdl e quelli della Lega seguano questa ispirazione. Ribadisco che per noi il voto segreto è inaccettabile, come lo è stato su De Gregorio». LA GUERRA DELLE QUERELE -Della guerra delle querele tra Lusi e gli ex della Margherita per l'inchiesta sull' ammanco da oltre 25 milioni di euro dalle casse del disciolto partito il pm Stefano Pesci e l'aggiunto Alberto Caperna dovranno valutare anche le denunce. A piazzale Clodio non si esclude comunque che per questo filone possa venir sollecitata l'archiviazione. 
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mercoledì 13 giugno 2012


GIRO DI BOA PER ASSOLUTI D’ITALIA A FEBBIO

di Paola Maurizio 

Tornano in prima linea i campionissimi dell’Enduro nazionale con il quarto e quinto atto del tricolore degli Assoluti d’Italia e Coppa Italia.A fare da palcoscenico a questo giro di boa della stagione 2012 sarà Febbio, un piccolo paesino in provincia di Reggio Emilia, già protagonista dell’Enduro italiano nel 2012 quando ospitò il terzo atto dell’Under23/Senior. Il circus motociclistico delle due ruote tassellate si sposta così verso il centro Italia, in una regione purtroppo nelle primissime pagine dei quotidiani per i tristi eventi legati all’ondata terribile di terremoti che hanno colpito la zona di Modena. Scosse che fortunatamente non hanno interessato la zona di Febbio, che ospiterà questo grande evento grazie alla volontà e alla determinazione del Motoclub Crostolo, guidato dall’attivo presidente Angelo Iotti, organizzatore della tappa. Ben 145 i piloti al via che sabato 16 e domenica 17 giugno si daranno battaglia tra i monti dell’Appenino. Una doppia trasferta quella Emiliana definita dalla C.N.S., su consenso del Motoclub Crostolo, lo scorso 17 aprile per il recupero di una delle due prove annullate a marzo a causa dell’abbondante neve caduta nelle Marche. Chiamati a sfidarsi ad oltre 2000 mt s.l.m., i nostri aitanti piloti affronteranno lungo il percorso di 45 km, tre impegnative prove speciali. Non appena scesi dal palco di partenza, scattate le ore 9.00, un trasferimento di circa mezz’ora accompagnerà i conduttori in gara nei pressi del Cross Test, tracciato sul versante della montagna e quindi molto ricco di sali e scendi che impegneranno i piloti per tutti i suoi 3500 metri di lunghezza.Terminata la speciale fettucciata, sosta al C.O., prima di immettersi in un sentiero che li condurrà all’Enduro Test il quale sarà caratterizzato da sottobosco e da una seconda parte in mulattiera. Un terzo trasferimento porterà i nostri cavalieri dalle due ruote tassellate all’Extreme Test dove una serie di tronchi, guadi e pietre metteranno in luci le abilità tecniche dei partecipanti.Dando un’occhiata alla situazione in campionato, corsa vincente per Giacomo Redondi (Iron Racing Team) nell’E1 2T che guida la classe con 60 punti grazie alle tre vittorie ottenute nei precedenti appuntamenti. Ad inseguirlo Matteo Bresolin (Husarberg GP Motorsport) secondo con 47 lunghezze e Guido Conforti (Yamaha), terzo a soli due punti dal giovane piemontese.Grande attesa per la classe E1, davvero ricca di colpi di scena. Al comando troviamo Simone Albergoni (HM Honda Zanardo) che nonostante la frattura al gomito è riuscito a conquistare punti preziosi nella tappa di Lumezzane, dove è terminato secondo dietro Thomas Oldrati (KTM Bordone Ferrari), sfortunato ad inizio stagione con uno zero registrato nella prima prova ma determinato a recuperare il gap che li divide. Tra i due piloti troviamo in seconda posizione il toscano Alessio Paoli (Suzuki RigoMoto).Appassionante anche la battaglia che ci propone la E2 dove in soli 4 punti troviamo i primi tre piloti del podio e maggiori pretendenti al tricolore 2012. Prima posizione per il portacolori delle Fiamme Oro Oscar Balletti (Beta), seguito da Alex Salvini (Husqvarna CH Racing) e Jonathan Manzi (KTM Bordone Ferrari), rispettivamente al secondo e terzo posto. Punteggio pieno anche per Andrea Belotti (KTM Iron Racing Team) nella E3 dove guida la generale con 60 punti, 13 in più del diretto inseguitore, Mirko Gritti (KTM), mentre il gradino più basso del podio è occupato da Maurizio Micheluz (HM Honda NSM).Tra gli Stranieri lotta tra Eero Remes (KTM Farioli), Matti Seistola (Husqvarna CH Racing) e Aigar Leok (TM Racing) i quali occupano le prime tra posizione di campionato, con l’assoluta invece che vede protagonisti piloti del calibro di Oscar Balletti, al comando, Jonathan Manzi, Simone Albergoni e Alex Salvini, tutti distaccati da pochissimi punti. I 161 punti conquistati nelle tappe precedenti vedono il G.S. Fiamme Oro leader tra le squadre il quale precede il Trial David Fornaroli e il Motoclub Lumezzane. Nei Team vetta del podio per l’Iron Racing Team.Interessanti le lotte anche per quanto riguarda la Coppa Italia dove i leader di ogni classe dovranno ben difendere il loro primati dagli attacchi degli avversari, che gli daranno certamente del filo da torcere. Nella Cadetti Alberto Rizzini (Husaberg) dovrà tener gli occhi ben aperti da Patrick Grigis (KTM), pronto a accorciare i sei punti che li separano attualmente. Terzo posto occupato da Michele Cobuzzi (KTM), a pari merito con Fabio Pampaloni (TM), entrambi a 32 lunghezze. Nella Junior prima posizione per Jonathan Zecchin (KTM) che precede Simone Martini (Yamaha) e Gabriel Franzetti (KTM), rispettivamente in seconda e terza posizione. Bella lotta tra i Senior dove un solo punto divide il leader di campionato Marco Luvisetto (KTM) da Riccardo Peroni (Husqvarna), mentre il terzo posto è occupato da Roberto Urgnani su KTM. Giordano Rossi (KTM), Agostino Volpi (HM Honda) e Francesco De Polo (KTM) sono invece i tre piloti che occupano attualmente i primi tre posti della generale Major.Tutto lo Staff Axiver, la Federazione Motociclistica Italiana e il Motoclub Crostolo vi aspettano numerosi a Febbio per questo elettrizzante giro di boa a partire da venerdì 15 giugno quando, come di consueto, si svolgeranno le operazioni preliminari, seguito dal briefing pre-gara il quale sarà allietato da un aperitivo di benvenuto. Inoltre, per tutto il weekend, una serie di stand espositivi potranno far conoscere ai visitatori i prodotti tipici locali.
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martedì 12 giugno 2012


POLEMICHE/ I MODENA A VASCO «MA TU HAI ASSEGNI DA STACCARE...»

«Capisco Vasco quando mette in guardia dalla solidarietà pelosa, ma lui può permettersi di staccare assegni di solidarietà corposi. Noi, i Modena City Ramblers, no, e come noi tanti altri scendiamo in piazza per cantare, perché questo sappiamo fare e ci viene dal cuore partecipare al coro per i terremotati, perché questo abbiamo e questo sappiamo offrire». Franco D’ Aniello sta nei Modena dalla fondazione e spiega volentieri cosa ha spinto il suo gruppo a partecipare al concerto bolognese del 25 giugno. Quindi, non vi siete sentiti toccati da Vasco quando, declinando l’invito, ha detto che non ama iniziative di solidarietà che profumano di autopromozione...«Per niente. Ciascuno riflette dal suo punto di vista». È una polemica antica, questa. Tende a scoprire, quando esiste, la doppiezza di comportamenti votati all’utile mentre si vestono di generosità... «È vero. Ma il gioco è scoperto, direi. Molti degli artisti che si avvicendano sui palchi d’Italia sono ben noti al pubblico, la gente è in grado di rintracciare coerenza nei loro comportamenti. Per esempio, se qualcuno accetta la gratuità solidale di tanto in tanto, è un discorso. Ma se questa è la strada maestra di un impegno continuo, coerente, appunto, il giudizio non è minato dal sospetto. Prendi Laura Pausini che ha lasciato in beneficenza l’incasso di tre concerti a Verona: un gesto che non lascia spazio alla diffidenza». E per quanto riguarda voi? «Da quando siamo vivi stiamo gratis dove si soffre, lo sai. Abbiamo un ritmo accordato sull’impegno e sulla testimonianza, senza presunzione. È una specie di militanza politico-sociale orchestrata su un nostro impulso fondamentale. Il 25 saremo a Bologna, più avanti andremo a San Possidonio, tra i terremotati. Sarà un concerto a costo zero. Serve, non serve? Ci pare che una serata di musica possa aiutare il morale di chi sta male... ». È una notizia grande il fatto che Cisco tornerà a cantare con voi... «Sì, ci siamo sentiti, tutti d’accordo, faremo un paio di pezzi assieme, ma si tratta di una occasione unica, bellissima ma unica, non prelude a niente... ». Tu sei emiliano, sai come stanno le cose, come le vedi? «Gli emiliani è gente che sta in piedi e reagisce. Ma quel che accade nelle tendopoli e attorno pone problemi nuovi, per niente facili. Si sta mettendo alla prova la tenuta di una convivenza compressa tra religioni e culture diverse. Poi, c’è una questione di potere da risolvere: si dovrebbe mettere in pratica la strategia adottata nel Friuli, quando i soldi furono gestiti dalle comunità locali e i risultati diedero ragione a questa ricostruzione “dal basso”. Ma intanto, non c’è fiducia». Nello Stato, vuoi dire? «Ovvio. Sulla Gazzetta di Modena c’è un video del 2008, è la registrazione di un dibattito con Giovanardi e l’ex capo dell’Ingv, Boschi. Quest’ultimo, appoggiando l’ipotesi di creare un deposito di stoccaggio di gas nella zona, garantisce che mai alla gente di Mirandola sarebbe caduta la casa a causa di un sisma».                      
                                                                                                      m.c.p.r.d.s.
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