lunedì 30 novembre 2009

FESTEGGIATO IL 2009 UN ANNO DI SUCCESSI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI

di PAOLA MAURIZIO


«Tutti insieme appassionatamente» è il titolo di un famoso film degli anni sessanta che ben sposa la gioiosità e l’allegria dei tanti presenti riuniti al Parco Daini di Agra per il consueto pranzo sociale organizzato dalla Canottieri Luino. Un’armonia di sapori e profumi d’autunno per suggellare un momento importante nel rispetto di una tradizione ormai consolidata; una giornata per rievocare i tanti successi agonistici e i traguardi raggiunti dalla Società nel corso della stagione 2009 condividendoli con atleti, genitori, simpatizzanti e sostenitori del sodalizio luinese. Numerosa è stata la partecipazione e tra i 140 ospiti nutrita la presenza delle Autorità, dei rappresentanti delle Associazioni, del mondo imprenditoriale e sportivo. Nei loro interventi, il vice Sindaco di Luino Vincenzo Liardo, il presidente del Coni Fausto Origlio, il Sindaco di Maccagno Fabio Passera, il vice Sindaco del Comune di Ponte Tresa Elios Anselmi, il Consigliere Provinciale Paolo Enrico ed il Consigliere Federale Leonardo Binda, in rappresentanza del comitato regionale della Federazione Italiana Canottaggio, si sono congratulati con il Presidente della Canottieri Luigi Manzo per gli ottimi risultati ottenuti. Hanno altresì manifestato il loro vivo apprezzamento per l’attività svolta a favore dello sport giovanile e la promozione scolastica in particolare, resa possibile dall’ impegno, dalla dedizione e dal lavoro costante dei tecnici e dei dirigenti. Riconoscimento condiviso anche dai Presidenti dell’A.V.A.V. Associazione Velica Alto Verbano, Alberto Fiammenghi e di Luino Pro Loco, Adriano Giannini, i quali hanno voluto ribadire la profonda stima e la fattiva collaborazione che lega i tre sodalizi nella promozione e valorizzazione del territorio. Nel corso dei festeggiamenti la Canottieri Luino ha voluto offrire un riconoscimento ad Autorità e Sponsor con la consegna di un prezioso volume dal titolo «Centovent’anni in Voga», libro commemorativo edito in occasione del prestigioso traguardo raggiunto, 120 anni dalla fondazione della Federazione Italiana Canottaggio, che ripropone il percorso compiuto dal canottaggio in questo lungo arco di tempo attraverso fatti, aneddoti, società ed equipaggi che hanno contrassegnato alcune della pagine più significative della sua storia. È stato inoltre conferito un premio agli atleti maggiormente distintisi nelle manifestazioni remiere nazionali e internazionali. Nel corso della stagione agonistica 2009 grandi le emozioni vissute e tanti i risultati ottenuti, che di anno in anno arricchiscono il forziere di successi, frutto di un ottimo lavoro di squadra. Momenti ripercorsi attraverso le proiezioni di apprezzati video che hanno riassunto l’attività appena conclusa. Un notevole impegno finanziario ed organizzativo ha portato la Canottieri Luino a partecipare a 30 regate, disputate in tutta Italia ed all’estero, schierando 282 equipaggi con 442 atleti/gara. Gli atleti giallo-blu sono saliti sul podio 136 volte, conquistando 49 medaglie d’oro, 44 d’argento e 43 di bronzo. Tra i risultati di rilievo conseguiti, vanno ricordate le splendide prestazioni sostenute dallo yellow team al Meeting Nazionale Allievi e Cadetti di Milano suggellato con 4 ori, 5 argenti e 4 bronzi, quello di Genova con 13 medaglie di cui 5 d’oro, e quello di San Miniato (PI), coronato con 15 medaglie, 5 ori, 4 argenti e 6 bronzi. A seguire la bella prova offerta in occasione del Festival dei Giovani a Varese, con 18 medaglie, permettendo alla società giallo-blu di classificarsi al 6° posto nel medagliere nazionale su 113 società partecipanti. Non da meno quanto realizzato ai Campionati Assoluti Junior e PL di Ravenna con lo straordinario sesto posto ottenuto dal Due Senza Femminile e il settimo conquistato ai Campionati Italiani Ragazzi di Gavirate dal Doppio Under 23 Femminile. Grande soddisfazione dello yellow team per la selezione di un proprio atleta alla formazione dell’Otto Lombardia vincitore dell’oro alla Junior Men’s Eights di Lucerna (Svizzera) nel corso della terza prova di Coppa del Mondo. Atleta che si è reso nuovamente protagonista con la conquista di un oro nell’Otto e di un bronzo nel Quattro Senza al Trofeo TERA (Trophèe Europèen des Règion à l’Aviron), regata internazionale che ha messo a confronto le storiche rappresentative di Italia, Francia e Svizzera alle quali si sono aggiunte, nell’edizione 2009, quelle di Spagna e Germania. Risultati di grande prestigio che hanno dato modo agli atleti giallo-blu di mettersi in evidenza nello scenario remiero nazionale ed internazionale. Ottimi risultati anche ai Campionati di Lombardia dove si sono distinti il Due Senza e il Doppio Junior, oltre ai Singoli Senior, ottenendo tre meritatissime medaglie d’argento e una di bronzo. Gli onori del podio sono poi proseguiti nel corso del Campionato Lombardo Indoor di Monate, con la conquista di tre medaglie d’argento, due di bronzo ed il trionfo del Singolo PL femminile, insignito con il titolo di Campione Regionale. Un plauso va inoltre rivolto ai tre atleti giallo - blu selezionati per la rappresentativa regionale lombarda che, partecipando alle regate nazionali riservate agli armi regionali, hanno arricchito il medagliere societario con tre medaglie d’oro, due d’argento ed una di bronzo. Notevole è stata anche l’attività promozionale scolastica con il progetto «Remare a Scuola», ormai collaudato da anni, riservato alle scuole medie inferiori e superiori con il coordinamento e sotto l’attenta guida dei tecnici societari. 956 alunni ed alunne di ben 11 Istituti del territorio hanno partecipato al Campionato Nazionale Interscolastico Indoor, confrontandosi al remoergometro con coetanei di tutta Italia ottenendo risultati di grande rilievo. Tra le posizioni più importanti da sottolineare, nella classifica a squadre, il terzo posto dell’I.S.I.S. «Città di Luino», l’ottavo del Liceo «V.Sereni» ed il sesto della scuola media «B. Luini», oltre ad un argento e ad un bronzo nella graduatoria nazionale individuale ed altri significativi risultati molti dei quali a ridosso del podio. Un’esperienza entusiasmante e coinvolgente che si è conclusa, supportata sempre dalla Canottieri Luino, con la partecipazione alla finale nazionale dei Giochi Sportivi Studenteschi del Lago d’Orta su imbarcazioni a quattro vogatori. Cinquanta gli atleti schierati che hanno dato vita a ben dieci equipaggi; un appuntamento nel corso del quale le scuole luinesi hanno conseguito la prima posizione nel medagliere nazionale con due ori, due argenti e due bronzi,oltre ad altri buoni piazzamenti. Un anno ricco di soddisfazioni anche per l’attività del Centro Remiero di Coastal Rowing che vede attivamente impegnata la Canottieri Luino nella diffusione di questa nuova disciplina, assolutamente innovativa per le acque del Verbano. Molti gli appassionati che, con tanto entusiasmo e voglia di divertimento, animano il Centro facendone una realtà ormai consolidata; l’impegno, la dedizione, lo spirito di squadra degli ormai noti «Cavalieri delle Onde» hanno permesso loro di vivere esperienze uniche ed indimenticabili in eventi remieri prestigiosi, come quello di Monte Carlo alla «Challenge Prince Albert II» o la «Vogalonga» di Venezia, per citarne alcuni. Il Centro Remiero di Coastal Rowing rappresenta anche un riferimento importante per la promozione del territorio e per il rilancio delle tradizionali competizioni remiere dei Comuni della fascia costiera, ai quali la società giallo-blu è particolarmente dedita. Grande il successo del «Palio in Divisa 2009», regata non competitiva giunta alla seconda edizione, che ha messo a confronto in maniera goliardica le Forze di Polizia ed i Corpi Militari e Civili in divisa, riproponendo in una veste nuova una manifestazione, come quella del palio, legata alla storia del lago. Molti quindi i momenti ripercorsi e tanti i ricordi che ognuno porterà gelosamente nel cuore; una stagione dai tanti successi che hanno gratificato l’intenso ed inesauribile lavoro svolto con grande professionalità e abnegazione da parte di tutto lo staff giallo-blu, pronto al conseguimento di traguardi sempre più ambiziosi.
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A ROMA LA MADRE DI BRENDA: VOGLIO GIUSTIZIA E VERITÀ
«La madre di Brenda (nella foto) vuole giustizia e verità che spetta a tutte le persone, a prescindere dal loro status». Lo hanno affermato gli avvocati di Brenda che questa mattina hanno accompagnato la madre del transessuale morto in un incendio nel suo appartamento di via Due Ponti a Roma. «Questa è la sua richiesta forte per Deu, così lo chiamava -hanno concluso - ed è venuta a dirlo alla Procura: lei non ha idea di cosa è accaduto a Brenda». Nascondendo le lacrime dietro un grosso paio di occhiali da sole e sorretta dai due avvocati, la mamma di Brenda è arrivata nell’ appartamento di via Due Ponti dove abitava il transessuale morto il 20 novembre. Al suo arrivo la madre di Brenda portava un fascio di fiori bianchi ed è entrata nel piccolo appartamento per pregare. Con lei anche la zia del transessuale. Ad accoglierla le trans amiche di Brenda. Dopo aver pregato nell’abitazione di Brenda per qualche minuto e aver lasciato all’ ingresso il fascio di fiori bianchi che le aveva portato, la madre del transessuale morto il 20 novembre si è recata nell’abitazione di China, trans amica di Brenda. «Lasciatela pregare in pace per la figlia» ha detto China, proteggendola dalla ressa di fotografi, telecamere e giornalisti. Dopo qualche minuto dal balcone al terzo piano sono stati lanciati dalla madre e dalle trans amiche di Brenda petali di fiori gialli.
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domenica 29 novembre 2009

ALL'ELBA CITTADINI, COMITATI E ISTITUZIONI CONTRO IL NUOVO "MOSTRO": I 20 TRALICCI DELL'ELETTRODOTTO

Venti giganteschi tralicci. Tanto alti che si vedrebbero benissimo anche dal mare. Risolverebbero i problemi dell'approvigionamento elettrico ma devasterebbero una delle parti più belle del panorama dell'isola d'Elba. Sembra incredibile, ma è proprio così: il progetto sta partendo, inesorabile. Solo che adesso, nella perla dell'Arcipelago toscano, hanno scoperto, con un po' di ritardo, che la bellezza del paesaggio è tutto per chi vuol vivere di turismo, e un movimento trasversale, appoggiato un po' da tutti, tenta in extremis di bloccare il mostro. Riusciranno nell'impresa? Non è detto. Le iniziative si moltiplicano, in questi giorni gli anti-tralicci bussano a tutte le porte, e stanno incassando consensi negli enti locali, in provincia, alla regione. Per attirare l'attenzione qualcuno ha pensato all'arma finale: farne un problema nazionale, rivolgendosi a “Striscia la notizia”. Del resto, dicono, la soluzione al problema c'è: interrare tutto e non solo una parte, del percorso dell'elettrodotto. Costa di più, è chiaro. Però il dilemma è semplice ed emblematico: dipende solo da che valore si dà all'ambiente. Il problema è che bisogna convincere due moloch che non brillano per sensibilità in questo campo: il primo è il diretto interessato, la società Terna del gruppo Enel, che deve materialmente fare l'elettrodotto e che è convinta di aver già fatto tante concessioni agli elbani, accettando di interrare una parte dell'elettrodotto. La loro tesi: “Abbiamo discusso nove anni, abbiamo più che dimezzato il numero dei tralicci, abbiamo tutti i permessi, non possiamo fermare tutto per cambiare ancora”. Il secondo moloch è il governo, precisamente il ministero delle attività produttive. Basterebbe un gesto e si fermerebbe tutto. Ma chiedere una manifestazione di sensibilità ambientale a chi ha addirittura ipotizzato la costruzione di una centrale nucleare a Pianosa, che dista solo 8 miglia dall'Elba, è, come dicono a Roma, affidare al gatto la guardia della trippa. Magari, ironizza qualcuno, basterebbe scrivere a Berlusconi, che ha scoperto che il turismo è il futuro dell'Italia. Lui i tralicci vicino a Villa Certosa non li farebbe passare. Mai dire mai, però. Il fatto che il movimento anti-tralicci sia trasversale e veda tra i promotori diverse persone vicine al centrodestra, pesa abbastanza. L'Elba, elettoralmente parlando, è in controtendenza rispetto a regione e provincia, (7 comuni su 8 sono guidati da giunte di destra) e il via al mostro, nell'insensibilità del governo, di Terna e del ministero, non sarebbe un gran segnale. Ma in realtà qui è una questione di buon senso e la politica dovrebbe entrarci poco. Anche perchè errori e sottovalutazioni sono stati rigorosamente bipartisan. Se Terna ha tutte le autorizzazioni e può partire, qualche responsabilità ce l'hanno tutti, a partire da enti locali, istituzioni, regione, anche se adesso stanno lavorando bene per sostenere le ragioni degli elbani. Ma il problema è stato sottovalutato. Lo stesso parco dell'Arcipelago, che la destra elbana cancellerebbe volentieri, è stato chiamato in causa perchè troppo tiepido di fronte al problema. Il Parco ha spiegato che poiché il tragitto con tralicci non riguarda il suo territorio, non ha titoli a intervenire se non sotto forma di raccomandazione. Ma al di là delle singole responsabilità, la vicenda elbana richiama un problema culturale più complessivo, che riguarda tutti i luoghi ad alto interesse paesaggistico: quando l'ambiente non è considerato una priorità assoluta, il disastro è sempre dietro l'angolo. Se ci si sveglia tardi, ci si trova coi tralicci nel giardino. E nell'isola la sensibilità ambientale non è ai massimi, nemmeno tra le forze di centrosinistra. In fondo bastava una semplice simulazione sul computer (del tipo di quelle fatte vedere in questi giorni dal comitato per l'interramento), per capire che su un territorio del genere, colline di macchia e roccia che degradano sul mare, tralicci non se ne possono mettere. Pericolosi per la salute, troppo invasivi, troppo alti, troppo antiestetici. Terna ha le sue ragioni industriali: ha discusso, aspettato, cambiato, ha trattato con i soggetti istituzionali sul percorso dell'elettrodotto. Ha minacciato che i cittadini pagheranno di più se si dovrà interrare tutto, ha addotto spiegazioni tecniche (l'interramento completo è complicato in alcuni tratti), ha persino abbozzato una spiegazione ambientalista: in fondo – affermano i responsabili - questi tralicci sostituiranno quelli vecchi, che erano anche di più. Tante buone ragioni che non renderanno più digeribili i venti mostri (alti il doppio di quelli vecchi) che stanno per atterrare all'Elba.Il tempo sta scadendo, per dimostrare che l'ambiente in Italia, non è la Cenerentola di sempre.
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TROFEO DI NATALE A VALLELUNGA: IL GMC CHIUDE IL 2009 CON UNA BELLA GIORNATA DI GARE .LA JESINA ALESSIA POLITA BATTE PAOLA CAZZOLA E CONQUISTA IL TITOLO DELLA 600 STOCK CENTAURO

di SERGIO CONTI

Una splendida cornice di pubblico ha salutato oggi a Vallelunga il 2009 del Gentlemen’s Motor Club di Roma. Sul «Piero Taruffi» si sono dati battaglia gli oltre 150 piloti protagonisti del Trofeo di Natale, palcoscenico delle ultime e decisive gare del Trofeo del Centauro e del Trofeo Nazionale Maxiscooter-Polini. Cinque i titoli assegnati al termine di una giornata spettacolare, che ha visto i «cittadini» Maxiscooter (Yamaha T-Max, Suzuki Burgman e Gilera GP800) aprire il programma di gare e le veloci 600 Open fare da emozionante chiusura della stagione motociclistica romana.UN TITOLO A ROMA, UNO A MILANO – Spettacolare l’ultima gara del Trofeo Nazionale Maxiscooter-Polini, che ha visto trionfare il romano Marvin Mendogho (Yamaha T-Max) al termine di un acceso duello con Gianluca Rapicavoli. Il primo ha avuto la meglio per soli due decimi di secondo dopo una gara ricca di sorpassi e staccate al limite. «Nella tappa precedente corsa qui a Vallelunga ero scivolato e quindi oggi ci tenevo a fare bella figura – dice Mendogho a fine gara – con Rapicavoli è stata battaglia vera e vincere sul tracciato di casa è stato davvero emozionante». Al lombardo Rapicavoli è rimasta però la soddisfazione di aver conquistato il titolo Supersport mentre la corona della Superstock è andata al romano Massimiliano Caminiti (Yamaha T-Max), nono assoluto e secondo di categoria dietro al concittadino Lucio Gatti.GARA A TATASCIORE, TROFEO A DRAGO – Fantastica la gara di Manuel Tatasciore (Aprilia) nella 125 Sport Centauro. Il pilota abruzzese ha salutato la compagnia subito dopo il via, prendendo quei due secondi di distacco utili per passare a braccia alzate sotto la bandiera a scacchi. Alle sue spalle, nella battaglia a quattro per gli ultimi due gradini del podio hanno avuto la meglio De Nigro e Pizzo (entrambi su Aprilia). Completano la top five Vignone e Santonicola. «Ho corso una bella gara e non era facile vincere perché avevo molti avversari in grado di lottare per la vittoria – dice Tatasciore, alfiere RGCM Junior Team – sono partito forte e negli ultimi giri ho controllato la situazione. Sono molto soddisfatto». Grazie al decimo posto centrato in gara, il titolo della 125 Sport è andato a Federico Drago, su Aprilia.VINCE LORENZETTI, LA JESINA ALESSIA POLITA CAMPIONESSA– Una wild-card proveniente dal campionato italiano, Tommaso Lorenzetti (Yamaha), si aggiudica invece l’ultima gara stagionale della Stock 600 Centauro. Il pilota umbro ha vinto per distacco la quinta tappa del Centauro, davanti a Roberto Farinelli (Yamaha) e Riccardo Russo (Yamaha). «Questa vittoria è stata la ciliegina sulla torta di una stagione positiva – rivela lo stesso Lorenzetti, portacolori del Real Racing Team – qui a Vallelunga nell’ italiano non avevamo fatto bene e così ci tenevo a chiudere bene il 2009. L’anno prossimo? Correrò ancora la Stock 600 nel CIV». A vincere il titolo di questa classe è stata la jesina Alessia Polita (Yamaha), che nella volata per il quinto posto ha battuto Paola Cazzola, sesta in gara e seconda in campionato. Da segnalare il quindicesimo posto di Luca Fabrizio (fratello di Michel), all’esordio nella 600.SORRIDONO ALFONSI E RUFOLONI - Era arrivato a Vallelunga con l’obiettivo di lavorare sulla sua Honda in vista de 2010 e la gara di oggi ha confermato che si trova sulla strada giusta, soprattutto perché ha battuto alcuni dei suoi possibili avversari della prossima stagione tricolore. Il toscano Lorenzo Alfonsi ha vinto la Open Centauro, regolando sul traguardo Luca Pini (sulla Bimota-Bursi) e la Ducati 1098 di Alessandro Polita. «C’è ancora tanto lavoro da fare sulla moto e questa vittoria fa morale in vista delle prossime uscite – commenta l’alfiere del Team Gomme&Service – a tre giri dalla fine ho dato il massimo e ho preso quei metri di vantaggio su Polita che mi hanno permesso di vincere la gara». Quarto ha chiuso Lacalendola, davanti a Zerbo e Giugliano mentre grazie al settimo posto di tappa e al ritiro del suo più diretto rivale (Buccheri) Valerio Rufoloni (Suzuki) ha fatto suo il titolo 2009 della Open Centauro.ARRIVA LA PIOGGIA – Dopo quattro gare «asciutte», la pioggia ha deciso di cadere a Vallelunga proprio qualche secondo prima del via dell’ultima sfida, quella riservata alle 600 Open Centauro. In seguito ad una doppia partenza, a prendere il largo dopo pochi giri è stato il romagnolo Roberto Tamburini (Yamaha), che su pista bagnata ha fatto la differenza. «Dopo una partenza sono riuscito a gestire fino alla fine il vantaggio accumulato a metà gara – dice Tamburini, tra i protagonisti del CIV – ringrazio la Andreani Group e il mio team per avermi messo a disposizione una moto perfetta». Sotto la bandiera a scacchi oltre 20 secondi lo separano dal secondo classificato e vincitore del trofeo 2009, il laziale Massimiliano Iannone (Yamaha), mentre al terzo posto ha chiuso Alex Battistini in sella alla terza R6 sul podio. Sesta posizione per Federico Biaggi. EMOZIONE IN PISTA – Alessandro Pischedda ha voluto partecipare al Trofeo di Natale ricordando anche l’amico Mauro Pallanza, scomparso lunedì 23 novembre: sulla carena della Yamaha R6 del Team Superbike era ben visibile la scritta «Ciao Mauro», dedicata al 19enne pilota romano. Ai genitori e ai parenti di Mauro le condoglianze di tutto il Gentlemen’s Motor Club.
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sabato 28 novembre 2009

COME IL SOLE A MEZZOGIORNO
SUPER CANOTTAGGIO

di PAOLA MAURIZIO



La carica dei mille, al Cinema Teatro Vela di Varese dove è andata in scena la tradizionale serata che premia i diversamente abili protagonisti in diverse discipline sportive. Roberto Bof, mattatore ed organizzatore dell’ evento, ha incollato gli occhi di tutti i presenti sul palco del teatro per quasi tre ore. Grande rilievo per il canottaggio, ancora una volta portato sul piatto d’argento come disciplina per la crescita morale. Gara in teatro, Memorial Renzo Sambo, nazionale Adaprive Rowing i principali punti in scaletta. Si può dire che lo sport del remo è stato il fulcro della serata, sul palco infatti hanno campeggiato per tutto l’evento i remoergometri. Presente in prima fila il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio Enrico Gandola ed il Consigliere Giovanni Calabrese. Presentando il canottaggio Bof ha esordito dicendo: «Se il canottaggio è presente anche a livello pratico lo dobbiamo al Comitato Regionale Lombardia del Presidente Antonio Bassi». Lorenzo Lissoni e Leonardo Binda hanno infatti montato per tutta la giornata il parterre per permettere ai ragazzi di disputare la regata. Una regata insolita, la cornice era il palco del teatro, l’obiettivo era quello di promuovere e far conoscere il canottaggio. Ai blocchi di partenza la nuova categoria dell’ Adaptive Rowing: Special Olympics. Marco Lozza, Francesco Borsani, Carlo Dal Verme, Elisabetta Tieghi e Giorgia Indelicato (Gavirate), Matteo Brunendo (Arolo), i protagonisti. Gli atleti, una volta improvvisato lo spogliatoio al centro del palco, hanno promosso lo sport del remo inscenando una regata sulla distanza di 500 metri. A tagliare il traguardo in prima posizione è stato Marco Lozza, uno dei pionieri in questa categoria. Il momento più emozionante è arrivato quanto Roberto Bof ha voluto ricordare un uomo, un campione, un tecnico federale: Renzo Sambo. Lui è stato uno dei fondatori del settore Adaptive, ci ha creduto ed insieme a Paola Grizzetti ha costruito il centro federale. Per questo Sestero (associazione di comunicazione e promozione sociale) ha deciso di istituire il Memorial Sambo che quest’anno, come per magia, è stato consegnato dalla stessa voce di Renzo. In un intervista parlava di Paola Grizzetti come un faro che non ti fa smarrire la strada, a lei quindi il primo Memorial Sambo.Durante la consegna del premio sul palco del Vela è arrivata anche la Nazionale Italiana Adaptive Rowing ed Elia Luini, peso leggero in forza all’Aniene ma puro sangue varesino.A chiudere lo spazio riservato al canottaggio è stato Luca Agoletto, oro Paraolimpico 2008, che si è messo a confronto con Roberto Bof ed insieme hanno constatato che potrebbero essere fratelli, visto il look e la capigliatura. La serata ormai è diventata tradizione, speriamo che il prossimo anno si possano applaudire ancora tanti campioni sinonimo di crescita dello sport del remo.
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BERLUSCONI:«VIETATO PARLARE DI MAFIA»


«Se trovo chi ha fatto le nove serie de La Piovra e chi scrive libri sulla mafia che ci fanno fare una bella figura lo strozzo». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, intervenendo ad un convegno organizzato dall'Enac all'aeroporto di Olbia. Le voci sull'ipotesi di un coinvolgimento del premier Silvio Berlusconi nelle stragi di mafia sono accuse infondate ed infamanti. Lo avrebbe detto Silvio Berlusconi secondo quanto riferito dopo il suo incontro con i giovani del Pdl di Olbia.Non capisco, avrebbe aggiunto Berlusconi, come si fanno a pensare cose del genere e quali sarebbero state le mie motivazioni. Il riferimento è al presunto coinvolgimento del premier in fatti che potrebbero configurare il concorso esterno di associazione mafiosa.Ma poco dopo, il premier non ha resistito al fascino della battuta e ha di nuovo ironizzato sui suoi rapporti con Cosa Nostra: «Tu Vito hai parlato di un problema con la mafia, ma che problema c'è? Ci sono io...» ha detto al presidente dell'Enac Vito Riggio.Poi, sempre il premier, ha continuato a scherzare: «Ti inviterei a cena ma dopo i soldi che mi ha chiesto la mia signora per il divorzio credo che il menù sia scarso». Così, con un sorriso, Silvio Berlusconi si rivolge a Fabrizio Palenzona, presidente di Assoaeroporti presente al convegno organizzato dall'Enac nello scalo sardo.Si andrà velocemente sulla riforma della giustizia. È quanto avrebbe assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontrando i giovani del Pdl del circolo di Olbia-Tempio, prima del suo intervento al convegno organizzato dall'Enac. Si sa, avrebbe proseguito il premier, che la maggior parte della magistratura è di sinistra e cerca sempre un pretesto per dovermi attaccare. È dalla nascita di Forza Italia che provano a farlo, avrebbe aggiunto, insistendo sulla necessità di arrivare alla separazione tra pm e giudice.
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venerdì 27 novembre 2009

L’ALLARME DI NAPOLITANO «FERMARE LE TENSIONI E LO SCONTRO TRA ISTITUZIONI»


E’ nel salotto di rappresentanza, a pochi metri dal salone dove ha appena parlato del dramma dei morti sul lavoro, che il presidente della Repubblica ha voluto leggere il messaggio vergato con attenzione, parola pesata dopo parola, per rendere pubblica la preoccupata presa d’atto dell’acuirsi dello scontro tra la politica, con il presidente del Consiglio che grida contro «le toghe che vogliono far cadere il governo» e la magistratura, con alcuni consiglieri del Csm che richiedono l'acquisizione delle parole del premier nell'ambito della pratica a tutela dei magistrati e la polemica sempre aperta sulla valutazione opposta del disegno di legge sul processo breve.Il messaggio, sedici righe pesate dunque parola per parola, è stato letto ad un Paese «che deve affrontare complessi problemi di ordine economico e sociale» e che si trova invece ad assistere ad uno scontro entrato ormai in una perversa spirale. E a questa situazione che è rivolto l’altolà di Giorgio Napolitano letto con voce grave, quasi accorata, a sottolineare la preoccupazione del presidente davanti ad una contrapposizione che non può sortire che effetti disastrosi se portata molto oltre.Parla nell’interesse della collettività il presidente che la rappresenta tutta. E le sue parole, pur nell’inevitabile meccanismo interpretativo di preferirne alcune ad altre, a seconda della parte che si rappresenta, sono state accolte con un apprezzamento quasi totale. Anche i vertici dell’associazione nazionale magistrati hanno salutato con favore le parole del Capo dello Stato pur ribadendo di non avere alcuna intenzione di rinunciare a dire la loro a cominciare dalla legge in discussione. «Penso che il presidente dica e faccia un'affermazione nella quale quantomai ogni magistrato si debba riconoscere» ha detto il presidente dell’Anm, Luca Palamara sottolineando che «noi magistrati non siamo in guerra con nessuno, ma chiediamo di non essere aggrediti» e assicurando che «la magistratura deve e vuole continuare a fare ciò che la Costituzione le impone». Le parole rivolte a Berlusconi che grida in continuazione contro presunti attacchi al suo governo, sono chiarissime. «Va ribadito che nulla può abbattere un governo che abbia la fiducia della maggioranza del Parlamento» sempre che riesca a garantirsi «la coesione della coalizione che ha ottenuto dai cittadini-elettori il consenso necessario per governare». Il Cavaliere può stare tranquillo. Sempre che riesca a mantenere la tranquillità in una coalizione che non sembra proprio averla. Allo stesso tempo «quanti appartengono alla istituzione preposta all’esercizio della giurisdizione si attengano rigorosamente allo svolgimento di tale funzione». Questa appare una condizione indispensabile più che mai in una situazione di acuta tensione. E «tutte le parti debbono fare uno sforzo di autocontrollo di autocontrollo nelle dichiarazioni pubbliche». Nell’interesse del Paese bisogna fermare «la spirale di una crescente drammatizzazione, cui si sta assistendo, delle polemiche e delle tensioni non solo tra opposte parti politiche ma tra istituzioni investitedi distinte responsabilità costituzionali». I politici, appunto, specialmente quelli troppo coinvolti come il presidente del Consiglio ed i magistrati. L’appello a fermarsi a riflettere non poteva che rimettere al centro il ruolo del Parlamento troppo spesso dimenticato. Ricorda il presidente «spetta» proprio «al Parlamento esaminare, in un clima più costruttivo, misure di riforma volte a definire corretti equilibri tra politica e giustizia».
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UNA SFIDA TRA DONNE E LA GARA DEI MAXISCOOTER CHIUDONO A VALLELUNGA


di SERGIO CONTI

Sul tracciato romano «Piero Taruffi» di Vallelunga va in scena l’ultima tappa stagionale con il Trofeo di Natale: in lizza i titoli dei Maxiscooter e del Centauro, che nella 600 Stock vede la lotta aperta tra Alessia Polita e Paola Cazzola. Oltre 150 i piloti iscritti,organizzato dal Gentlemen’s Motor Club di Roma.Cinque le gare in programma, che assegneranno altrettanti titoli al termine di una giornata che si preannuncia spettacolare, anche grazie ai 150 iscritti pronti a riempire le griglie di partenza del «Trofeo di Natale». In gara, i piloti impegnati nelle quattro categorie del Trofeo del Centauro (125 Sport, 600 Stock, 600 Open e Open) e i protagonisti del Trofeo Nazionale Maxiscooter – Polini, diviso nelle categorie Supersport e Superstock.Rinviata al 2010 per mancanza d’iscrizioni la «Master Cup 600», gara riservata ai migliori classificati dei trofei organizzati dai moto club per la categoria 600 Open.GRANDE ATTESA PER IL CENTAURO. Quasi quaranta gli iscritti all’ultima gara stagionale della 125 Sport, che vede Federico Drago (Aprilia) comandare la classifica generale con 19 punti di vantaggio su Daniele Aloisi. A fare da outsider di lusso, in questa classe, Daigoro Toti e Francesco Tramarin, che lotteranno per il terzo gradino del podio assoluto. Tutta da seguire la gara di Lorenzo Carbone, in pista con la Moriwaki Honda 250 a quattro tempi in configurazione trofeo. Alessia Polita
e Paola Cazzola si contenderanno, invece, la corona della 600 Stock. Comanda la classifica la jesina Polita, che ha un vantaggio di diciassette punti sulla più diretta avversaria. Iscritti a questa gara, per preparare al meglio la prossima stagioni del CIV e dell’europeo, anche Luca Fabrizio, Tommaso Lorenzetti, Fabio Massei e Fabrizio Pellizzon. Tra i 24 iscritti, da notare la presenza di una terza donna iscritta alla categoria, la marchigiana Romana Fede. Saranno ventotto, invece, i protagonisti della 600 Open. Il titolo è andato a Massimiliano Iannone (vincitore con una gara di anticipo in sella ad una Yamaha) che ha avuto la meglio su Giorgio Evangelisti (Honda). La lotta per terzo posto nella generale, invece, vedrà coinvolti Dario Barzaghi e Marco Di Simone. Anche in questa categoria è prevista la presenza di molte wild-card eccellenti come Federico Biaggi (nipote di Max, in sella alla Y
amaha), Roberto Tamburini e Alessio Palumbo, oltre ai già citati Pellizzon e Massei, in gara anche nella 600 Open.Valerio Rufoloni (Suzuki) dovrà difendersi dagli attacchi di Andrea Buccheri (Yamaha) se vorrà conquistare il titolo 2009 della Open. Tra i 39 iscritti, da seguire con attenzione le gare di Fabrizio Petrilli (due vittorie per lui nelle precedenti tappe) e di Luca Pini, alla guida della sperimentale Bimota-Bursi. Letizia Marchetti, Davide Giugliano, Danilo Marrancone, Alessandro Polita, Sebastiano Zerbo e Roberto Lacalendola le presenze illustri che prenderanno il via a questa gara in vista della stagione 2010.LA FINALE DEI MAXISCOOTER – A Vallelunga si chiuderà anche la stagione del Trofeo Nazionale Maxiscooter – Polini. La formula organizzata dal MC Racing Terni vedrà al via 24 piloti, che si daranno battaglia per la vittoria della quinta tappa e, soprattutto, per la conquista dei due titoli in palio.Nella Supersport sarà lotta a quattro tra il leader di campionato, Gianluca Rapicavoli e gli sfidanti Nazzareno Giordani, Marvin Mendogho e Andrea Farina (tutti su T-Max).Nella Superstock, invece, saranno due i piloti pronti a giocarsi la corona del 2010: Massimiliano Caminiti (Yamaha T-Max), in testa alla classifica, dovrà vedersela con un arrembante Lucio Gatti (Yamaha T-Max), vincitore delle ultime due gare disputate a Magione e a Vallelunga.ORARI E PREZZI – Le prove ufficiali scatteranno sabato 28 alle ore 9 mentre il programma di gare di domenica vede il via della prima gara alle 9:30. L’ultima partenza è prevista per le 14:25. Il prezzo del biglietto per la giornata di domenica è di 15 euro (ridotto a 10 per soci FMI).
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COE: PAGNOZZI CONFERMATO SEGRETARIO, L'IRLANDESE HICKEY RESTA PRESIDENTE


di SERGIO CONTI



Il Segretario Generale del CONI, Raffaele Pagnozzi(nella foto), è stato confermato questa sera a Lisbona Segretario Generale dei Comitati Olimpici Europei. La 38^ Assemblea Generale del COE lo ha votato all’unanimità per acclamazione. Pagnozzi, 61 anni, avellinese di nascita e romano di adozione, occupa questo importante incarico internazionale dal 2006 ed è stato oggi confermato sino al 2013. Nella stessa sessione è stato rieletto Presidente del COE l’irlandese Patrick Hickey, membro del CIO. Alle elezioni ha assistito il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Jacques Rogge che si è congratulato con gli eletti al termine dell’assemblea.La conferma di Pagnozzi nel ruolo di Segretario Europeo rappresenta un grande successo diplomatico del CONI sia per quanto realizzato negli ultimi anni sia soprattutto in vista di una candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2020. Infatti, attorno all’Associazione che riunisce i Comitati Olimpici Europei ruotano quasi il cinquanta per cento dei membri del CIO che saranno chiamati a votare nel 2013 la città che dovrà ospitare i Giochi del 2020. Felice per la rielezione di Pagnozzi anche il Presidente del CONI, Petrucci che ha Lisbona ha guidato la delegazione italiana: “Sono molto contento perché con questa votazione l’Europa ha voluto dare un segnale di riconoscenza verso Pagnozzi che in questi anni si è molto prodigato affinché il COE crescesse nella considerazione del panorama sportivo internazionale, riaffermando la sua leadership tra le varie organizzazioni continentali». Nel corso dell’ Assemblea sono stati eletti il russo Alexader Kozlovsky, come vicepresidente, e il cipriota Kikis Lazarides, in qualità di Tesoriere. I 12 membri eletti nell'Esecutivo sono: Alejandro Blanco (Spagna) e Piotr Nurowski (Polonia) con 37 voti, Colin Moynihan (Gran Bretagna) 36 voti, Octavian Morariu (Romania) 35 voti, Efraim Zinger (Israele) 34 voti, Klaus Steinbach (Germania) e Togay Bayatli (Turchia) 32 voti, Janez Kocijancic (Slovenia) 31 voti, Guido De Bondt (Belgio) 28 voti, Zlatko Matesa (Croazia) 27 voti, Spyros Capralos (Grecia) 26 voti e Marc Theisen (Lussemburgo) 25 voti.
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DOMANI A ROMA LA 9° RIUNIONE DEL CONSIGLIO FEDERALE


di PAOLA MAURIZIO


Si terrà domani mattina all’Hotel Hilton di Roma la nona riunione (l’ultima del 2009) del Consiglio Federale, in seduta congiunta con la Consulta dei Presidenti Regionali.Si parlerà tra i vari punti all'ordine del giorno già del calendario delle stagioni 2011 e 2012, con la possibilità di istituire una nuova competizione in sostituzione dei Campionati Italiani di Società. Verranno proposte le istituzioni di due classifiche nazionali, legate al Coastal Rowing e all’attività del Remare a Scuola.Si parlerà anche di alcune nuove convenzioni con AVIS, l'Istituto di Credito Sportivo , CUSI, CUS PAVIA e di un nuovo probabile accordo col DITT di Terni per offrire dei servizi alle società durante le regate di Piediluco.Si approveranno i criteri selettivi 2010 ed il Bilancio Preventivo e si parlerà anche di formazione e dirigenti.

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giovedì 26 novembre 2009

BERLUSCONI MINACCIA E NASCE IL FEELING FINI-BERSANI
A pochi metri dal Capranichetta, il premier Silvio Berlusconi minaccia di mettere alla porta chi nel Pdl non si adegua alla maggioranza. Parole che il presidente della Camera Gianfranco Fini non sente, e forse neanche teme, tornando, alla presentazione del libro di Rosy Bindi ‘Quel che è di Cesarè, a smarcarsi su temi come il diritto di cittadinanza, il biotestamento ed il dovere della «buona politica» di superare «il derby permanente». Il leader Pd Pier Luigi Bersani, seduto al suo fianco, annuisce e fa il tifo perchè vada in porto «l’impresa molto ardua dell’ex leader di An di europeizzare la destra italiana». Il feeling tra il presidente di Montecitorio ed il Pd è ormai cosa nota da mesi e oggi si è tradotto in un’asse, nella conferenza dei capigruppo, per calendarizzare la legge sul diritto di cittadinanza.La padrona di casa, Rosy Bindi, si augura che sia il primo passo, e dopo quasi due ore di amorosi sensì su temi come la laicità e l’immigrazione, non demorde annunciando di «aspettare al varco» Fini anche su altri temi. Il presidente della Camera non sembra affatto spaventato nè fa mistero di apprezzare le tesi espresse dalla presidente del Pd nel libro. Ciò che, invece, preoccupa Fini, come sussurra a Bersani entrando in sala, è che nella platea mancano giovani e il motivo è che «i giovani non vogliono che si continui con questo derby permanente» tra gli schieramenti. O, al di là del confronto «pur aspro», ci si sforza per una «politica credibile che lavora per il bene comune», è l'allarme del presidente della Camera, o «non dobbiamo meravigliarci se in futuro ci sarà una società peggiore». Avvertimento che trova parole attente ai vertici del Pd; d'altra parte, poco prima Bersani aveva invitato a «soluzioni condivise» sul testamento biologico, «perchè il 50 per cento degli italiani non può decidere sulla morte dell'altro 50 per cento», e chiesto che la politica «non sia guerra di tutti ma decisioni per il bene comune». Laicità dello Stato, necessità di una legge sulla cittadinanza per evitare i «ghetti» dei nuovi italiani, la critica ad una «tendenza da propaganda e non da buona politica ad erigere barriere post-ideologiche» sono i temi comuni del dialogo.E in alcuni punti, come sul caso Englaro, Fini, da laico, si spinge oltre la cattolica democratica Rosy Bindi. «A differenza di Bindi, io mi sarei comportato come la famiglia Englaro», sostiene, insistendo che sul fine vita «le istituzioni devono avere il massimo rispetto della volontà della persona e della famiglia». Sul diritto di cittadinanza la terza carica dello Stato spera si arrivi «ad un testo comune» e ad una discussione non «superficiale» sul numero di anni necessari «perchè sarebbe un pessimo compromesso se si ragionasse come dal droghiere: io propongo dieci anni, tu proponi cinque...». Ragionamenti che non toccano direttamente i rapporti interni nel Pdl. Sulla fatica di costruire la sintesi in un partito, ci pensa Bersani, che ha già perso per strada qualche esponente come Francesco Rutelli, a dare un consiglio a Fini: «È un’operazione che anche il centrodestra deve fare e vedrà quanto è difficile. Noi lo abbiamo sperimentato e in amicizia dico che saltare i passaggi non serve...».
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PREMIO MIGLIOR GIOVANE«ATLETA PONTINO»


di PAOLA MAURIZIO


Presso la sala conferenze del Palazzo della Cultura di Latina,l’Arch. Gianni Biondi, Presidente del Coni Provinciale, ha premiato i migliori atleti pontini che si sono distinti per particolari risultati nella stagione agonistica appena trascorsa. Per il canottaggio è stato premiato l’atleta delle Fiamme Gialle, Stefano Carnello, che quest’ anno è riuscito a conquistare ben due titoli italiani in doppio ed in otto. Enorme è stata la soddisfazione di tutto lo staff delle Fiamme Gialle, sia per la serata che per la brochure,realizzata dal Coni Latina, nella quale si sono riportati tutti gli atleti premiati nelle varie discipline dal 2003, anno d’ istituzione del premio e dal quale risulta che, in sette edizioni, sono stati premiati altrettanti atleti gialloverdi segno di grande fermento tra le fila delle Sezioni Giovanili Fiamme Gialle. Un settore,
quello giovanile, che dagli anni ‘60 sforna campioni nelle discipline di: canottaggio, canoa, nuoto, judo, atleti e, dal 2008, anche nelle discipline invernali sci e ghiaccio. L’albo del Premio «Atleta Pontino»2003 Francesco Onori (Fiamme Gialle)2004 Marta Novelli (Fiamme Gialle) 2005 Valeria Russo (Fiamme Gialle) 2006 Emanuele Ferraiuolo (Fiamme Gialle)2007 Silvio Palossi (Fiamme Gialle)2008 Alessandro Laino (Fiamme Gialle)2009 Stefano Carnello (Fiamme Gialle)
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INQUIETANTI DICHIARAZIONI DI BERLUSCONI «PERSECUZIONE GIUDIZIARIA, SI RISCHIA GUERRA CIVILE»
Assai parco di parole negli ultimi giorni, Silvio Berlusconi scoperchia il vaso di Pandora questa sera nell’ ufficio di presidenza del Pdl, chiamando «alle armi» la sua maggioranza contro il tentativo di certa magistratura di far cadere il governo, delegittimare chi è stato democraticamente eletto dai cittadini, fino a spingere il Paese sull’ orlo di una guerra civile. Un’espressione forte, che l’ufficio stampa del Pdl immediatamente smentisce, ma che molti dei presenti confermano, mentre l’opposizione punta il dito contro le «parole deliranti» che il premier avrebbe pronunciato. Per la prima volta in una sede di partito Berlusconi richiama l attenzione in modo così esplicito sulla assoluta necessità di andare avanti con il processo breve e la riforma costituzionale della giustizia. Alla fine passa all’unanimità un documento per riproporre il Lodo Alfano per via costituzionale, riformare la giustizia ridisegnando i rapporti tra i diversi poteri dello Stato e sancire che «anche il corso dell’ attuale legislatura è stato turbato dall’ azione di una parte tanto esigua quanto dannosa della magistratura, dimentica del proprio ruolo di imparzialità», che ha acquisito «un peso abnorme nella vita democratica» mentre «il potere politico fondato sulla sovranità popolare rischia di apparire impotente a svolgere le proprie finalità». Hic Rodhus, hic salta, mette in guardia Berlusconi i suoi. Perchè la persecuzione giudiziaria nei suoi confronti non è che una parte del tutto. I processi che coinvolgono il Cavaliere a Milano, le presunte nuove azioni della magistratura contro il premier non sono che una tessera di un problema più grande. Berlusconi si accora nel dimostrarlo, citando il caso del presidente del Senato Renato Schifani, quello del sottosegretario Nicola Cosentino, colpito dalle accuse «paradossali» della magistratura napoletana. Perciò serve unità contro la deriva «eversiva» imboccata da parte della magistratura per tentare di disarcionare il governo. Ed è indispensabile andare avanti con le riforme. All’ unanimità si vota quindi per avviare riforme istituzionali che contemplino l’ elezione diretta del premier, con un sistema fondato su contrappesi e su un maggior potere di controllo e indirizzo del Parlamento. Si avvia il dibattito sulla cittadinanza escludendo il voto per gli stranieri. E, prima di affidare al Guardasigilli Angelino Alfano e a Niccolò Ghedini il compito di illustrare i profili del ddl sul processo breve, per la prima volta con tanta chiarezza il premier mette in chiaro che su riforme e immigrazione, ma soprattutto sulla giustizia, l’ unità interna al Pdl non sarà un optional. Le decisioni su questi temi saranno assunte a maggioranza dall'ufficio di presidenza del partito. E chiunque mostri di non condividerle, chiunque sbandieri orgoglioso posizioni minoritarie, chiunque non si adegui, si mette fuori. Da tempo - riflette un esponente di vertice del Pdl al termine dell’ufficio di presidenza - Berlusconi era impaziente di codificare la regola della contà interna, spesso evocata dal premier di fronte ai distinguo sempre più frequenti del presidente della Camera e co-fondatore del partito Gianfranco Fini. Che sul punto, almeno per oggi, sceglie di tacere. Nel lungo sfogo del premier c’ è anche la critica netta nei confronti delle trasmissioni Rai che ogni giorno a suo giudizio vanno in onda processando governo e maggioranza in modo inaccettabile. La riunione si protrae per oltre tre ore, e si stringono i bulloni anche sulle regionali: Berlusconi mette in chiaro che le decisioni saranno assunte dal partito e non da lui personalmente e si dà mandato ai coordinatori nazionali di presentare entro la prossima settimana le proposte di candidatura.
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mercoledì 25 novembre 2009

COSENTINO, LA GIUNTA DELLA CAMERA RESPINGE LA RICHIESTA DI ARRESTO. AL SENATO RESPINTA LA MOZIONE PD
La Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha respinto la richiesta di arresto avanzata dai magistrati campani per il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino. I voti contrari alla richiesa di custodia cautelare sono stati 11, 6 quelli favorevoli, una astensione.La maggioranza ha votato compatta,mentre nell'opposizione ci sono stati alcuni distinguo. Il Pd ha votato a favore della richiesta di custodia catuelare, ad eccezione dell'esponente radicale Maurizio Turco che si è astenuto e che presenterà una relazione di minoranza in aula. Si è detto contrario alla richiesta di arresto per Cosentino, ma con motivizoni diverse da quelle di Pdl e Lega. Nell'Udc un voto a favore dell'arresto, quello di Pierluigi Mantini, mentre contrario è dichiarato in sede di voto il suo collega di partito Domenico Zinzi. Alla votazione ha partecipato anche il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti, favorevole alla richiesta avanzata dai magistrati campani. La proposta della Giunta sarà al vaglio dell'assemblea di Motecitorio e dovrebbe approdare in aula entro il 10 dicembre prossimo. Oltre a quella di Maurizio Turco, saranno tre le relazioni di minoranza, che si affiancheranno a quella di maggioranza: una rappresenterà l'esponente dell'Italia dei valori Federico Palomba, la seconda sarà quella dell'Udc Mantini, la terza quella della componente del Pd della Giunta, Marilena Samperi.«Abbiamo votato per l'autorizzazione agli arresti dell'onorevole Cosentino e presenteremo in Aula una puntuale relazione di minoranza perchè abbiamo ritenuto che i gravi elementi circostanziati e riscontrati nell'ordinanza del Tribunale di Napoli escludano il fumus persecutionis», spiega, la capogruppo del Pd nella Giunta per le autorizzazione a procedere della Camera, Marilena Samperi: «L'accertamento della responsabilità penale spetta alla magistratura competente. Noi ci auguriamo un corso rapido della giustizia nel rispetto delle garanzie costituzionali». Del caso è stato investito anche il Senato, chiamato a votare due mozioni presentate dall'opposizione che chiedevano le dimissioni di Cosentino. Entrambe sono state respinte. La mozione del Pd, che aveva come primo firmatario il vicecapogruppo Luigi Zanda, ha ottenuto 116 voti favorevoli, 165 contrari e 2 astenuti. Quella di Italia dei Valori, primo firmatario Felice Belisario, ha avuto 95 sì, 170 no e 17 astenuti. Non hanno partecipato alla votazione i due senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca e il senatore del Pd Pietro Marcenaro."Oggi i senatori col loro voto possono far capire al Paese d'aver coscienza della misura e dei limiti del loro potere e dimostrare senso di responsabilità nei confronti delle istituzioni. Oggi il Senato col suo voto può restituire ai cittadini un pò di rispetto per il Parlamento". Così, intervenendo nell'Aula del Senato, il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda, primo firmatario della mozione del Pd che impegna il governo ad 'invitare l'onorevole avvocato Nicola Cosentino a rassegnare le dimissioni da sottosegretario di Stato per l'economia e le finanzè.'Il Gruppo del Pd chiede che la votazione non avvenga a voto segreto. Lo chiede perchè la mozione non riguarda la colpevolezza o l'innocenza dell'onorevole Cosentino, ma riguarda l'onore, la dignità e il decoro del Governo. Ed è bene che i cittadini italiani e l'opinione pubblica internazionale possano conoscere il nome e il cognome dei parlamentari che hanno difeso l'onore e ildecoro del Governo italianò. 'Chi siede in Senato - continua Zanda - sente il peso dell'ampio giudizio negativo dell'opinione pubblica sui privilegi veri o presunti della politica e sugli eccessi dei comportamenti di tanti uomini politici. Noi non possiamo rimuovere la protesta della gente, non considerare le nostre responsabilità nella pericolosa, ma purtroppo comprensibile diffusione nel nostro Paese di sentimenti di antipolitica e di sfiducia nelle istituzioni. Due giorni fa - aggiunge il vicepresidente dei senatori del Pd - l'onorevole Granata ha detto che chi crede nella legalità, nell'antimafia, nella giustizia, chi ha senso dello Stato, viene guardato come un appestato. Nella società italiana c'è oggi un visibile, chiarissimo, quasi palpabile precipitare della tenuta morale, c'è un diffuso rifiuto di ogni senso del limite, c'è un'ostentata volgarità nell'uso del potere che sta danneggiando la nostra credibilità e riducendo il nostro Paese a zimbello della comunità internazionale. Oggi il Senato può fare un gesto per fermare questa derivà. 'Il Senato deve riconoscere all'onorevole Cosentino, come a tutti i cittadini, il diritto di essere considerato non colpevole sino alla condanna definitiva. Ma, contemporaneamente, deve solennemente affermare il fondamentale principio di etica politica che vieta a un cittadino nei cui confronti la magistratura ha emesso un ordine di custodia cautelare per rapporti con la criminalità organizzata di far parte del Governo. Il Senato - conclude Zanda - ha il dovere di chiedere al Governo che su nessuno dei suoi membri resti l'ombra di possibili rapporti con la camorrà.
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SILURATO RUFFINI, DI BELLA DIRETTORE DI RAI TRE
Alla fine i consiglieri di centrosinistra si sono divisi. Otto sì e un solo no. E il cda Rai ieri sera ha approvato la sostituzione alla guida di Raitre tra Paolo Ruffini e Antonio Di Bella. «Per me è un grande onore continuare il lavoro di Ruffini», dice il neodirettore. «Ci sono cose che si commentano da sole. Per me parla il lavoro fatto, che ha onorato il servizio pubblico», commenta un amareggiato Ruffini. Non è bastata per trovare una linea comune la riunione pre-partita tra i tre consiglieri dell’opposizione, Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e l’Udc Rodolfo De Laurentiis (che si era detto disponibile a seguire l’orientamento dei due Pd): solo il primo ha ribadito il suo secco “no”. «Ho votato contro una rimozione pilotata dall’esterno e annunciata da mesi dal premier, priva di qualunque giustificazione aziendale», attacca Rizzo Nervo. «È un segnale gravissimo per tutta la Rai, inutile darsi da fare perché tanto il merito non conta. E infatti nè il dg Masi nè il presidente hanno saputo spiegarne i motivi». Una delle questioni chiave sul tavolo era il “risarcimento” previsto per Ruffini: secondo Rizzo Nervo nulla è cambiato, «la delibera del dg Masi prevede una generica collaborazione con lo stesso Masi per il passaggio dei canali ex RaiSat alla Rai». In consiglio Rizzo Nervo ha polemizzato con Garimberti: «Avevi preso l’impegno a non avallare più sostituzioni senza una ricollocazione di uguale importanza». E il presidente: «Confido nella volontà di Masi che ha detto di voler proporre un incarico adeguato». Angelo Maria Petroni, consigliere in quota Tremonti, è stato esplicito: «Ho sempre considerato la linea informativa di Rai3 incompatibile con il servizio pubblico, per questo voto sì». «Bravo, almeno tu hai il coraggio di dire la verità», gli ha replicato Rizzo Nervo. Che prima del consiglio aveva discusso con Van Straten. «Non credo che Di Bella snaturerà la linea di Rai3», aveva detto il consigliere scelto da Veltroni. «E poi la proposta di Masi prelude alla direzione di una nuova struttura». Di qui il suo sì. «Mi auguro che Ruffini accetti la guida dei canali digitali, che sono il futuro della tv», dice Van Straten. Garimberti invece ha spiegato al cda che «ogni cinque anni cambiare è opportuno, Rai3 aveva bisogno di una nuova iniezione di energia». Poi ha aggiunto: «Voglio essere il presidente di un’azienda normale. Considero questa una scelta totalmente aziendale. Ho votato sì perché si tratta di una nomina largamente condivisa che assicura pluralismo ed è stata individuata un’adeguata proposta di ricollocazione: spero che Ruffini accetti il coordinamento dei nuovi canali sul digitale». Nel Pd opinioni diverse. Per Gentiloni «la rimozione Ruffini è una brutta pagina per il servizio pubblico». Mentre Carra bolla come «dannosa per Ruffini la cocciuta resistenza operata da alcuni ambienti del Pd». Vincenzo Vita: «Bene Di Bella, amarezza per le modalità». Critico il presidente della Vigilanza Zavoli: «Assenza di motivazioni professionali e incongrua collocazione per Ruffini». Articolo 21: «Il cda ha obbedito a richiesta del premier, ora confidiamo in Di Bella».Rizzo Nervo attacca Garimberti: «Ha votato Minzolini, Liofredi, in tutti i passaggi più importanti approva le proposte di Masi: la Rai è guidata da una diarchia omogenea e coesa». I due consiglieri del Pd si sono ritrovati insieme nel dire no al rinnovo del contratto 3+1 di Vespa (Garimberti ha votato sì). La bozza congelata dal cda a fine ottobre prevedeva che il “minimo” passasse da 1,2 milioni l’anno a 1.670.000: ieri il “minimo” è stato fissato a 1,5 milioni. Le stime Rai, compresi gli speciali, parlano di una media di 2.100.000 euro l’anno per il conduttore di Porta a Porta. A fine ottobre Petroni si era battuto per un netto taglio dei costi: stavolta ha detto sì, è bastato un ribasso di 170mila euro l’anno.
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HOMINOX SRL SPECIALISTA NEL SETTORE DELL'ACCIAIO HA PRESENTATO NUOVI PRODOTTI

HOMINOX SRL, leader nel settore della lavorazione industriale dell'acciaio, ha preparato dei nuovi prodotti nati esclusivamente per il mondo dei motociclisti. Prodotti innovativi dal punto di vista della praticità e sicurezza, necessari per la pratica di uno sport a due ruote dove anche le regole vanno rispettate. In primo luogo presentiamo CLIK CLAK il portatarga intelligente per le moto da enduro che di sicuro potrà soddisfare le esigenze dei praticanti di questa specialità. Un portatarga di facile utilizzo e che scongiura anche le multe. Poi ancora EASYBAMPER, il paracolpi in alluminio che potrà essere fornito anche in materiale plastico ad alta densità protettiva. Infine DYNAMIC il cavalletto estremamente pratico e sicuro per la manutenzione dei motocicli. Questi prodotti, ne siamo certi, potranno soddisfare le esigenze dei clienti motociclisti.
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DANNI ALLA SEDE CANOTTIERI VIAREGGIO


di PAOLA MAURIZIO


Proprio mentre a Varese Davide Babboni si imponeva nella prima gara senior della stagione agonistica ed il resto della squadra viareggina ben figurava nelle altre categorie, a Torre del Lago Puccini presso la sede nautica (provvisoria) della società si assisteva all’ennesimo scempio di questo tratto di PARCO che ospita il canottaggio. I già angusti spazi riservati alle precarie strutture societarie sono state invase da un paio di barconi in ferro lunghi una decina di metri e usati per dragaggi di sabbia; per essere più precisi si tratta di quello che resta dei due barconi, una sorta di rottamazione nautica organizzata da qualcuno che usando trattori e mezzi cingolati ha trainato i due scafi fino a riva e poi ha pensato bene di issarli là proprio dove i canottieri con grande cura si erano ritagliati il loro ambito. Tutto ciò è avvenuto passando sopra prati e pontili creando anche un danno economico alla Società e invadendo i già limitati spazi. Da molti anni la Canottieri Viareggio (ex Berchielli) è alla ricerca di una sede dignitosa e stabile che premi in qualche modo i grandi sforzi di dirigenti e allenatori e che dia più che altro condizione di agio e sicurezza agli allenamenti dei ragazzi; se mai ce ne fosse bisogno merita ricordare anche il livello qualitativo dei numerosi atleti che Viareggio ha dato al nostro sport nei suoi quasi 100 anni di storia (1911). Due sono gli aspetti tristi e degni di particolare riflessione, il primo riguarda senz’altro quest’area di grande pregio ambientale (proprietà comunale) inserita in un importante Parco Regionale (Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli) a soli cento metri dal nuovissimo Teatro all’aperto dedicato al maestro Giacomo Puccini, che per l’ennesima volta viene deturpata senza riguardo e più che altro senza controllo.Un area dove il canottaggio, con vela e canoa dovrebbero rappresentare i veri punti di forza della fruibilità ad impatto zero qualificando il territorio e le amministrazioni che la gestiscono. L’altra riflessione che ormai però accomuna quasi tutte quelle Società che non si occupano di calcio o di pochi altri sport «visibili», è che anche in terra toscana si presta ben poca attenzione a quelli sport come il nostro che vivono di puro volontariato, ma che allo stesso tempo sfornano Campioni, quelli con la C maiuscola, dei quali ci si ricorda solo in occasione di qualche premiazione. Ci auguriamo che questa brutta faccenda sia solo una svista o un errore di qualche poco attento funzionario e che l’Amministrazione Comunale di Viareggio ed il Parco facciano proprio il progetto della Canottieri Viareggio (ASD Senza scopo di lucro) per un nuovo impianto e per la riqualificazione di una così importante area. Dalle nostre pagine vorremmo strappare l’impegno formale delle Amministrazioni per festeggiare, nel 2011, il centenario della Canottieri Viareggio nella nuova sede.
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Cattive notizie verso Copenhagen Emissioni a «livelli mai raggiunti»


A tre settimane dall'inizio della quindicesima Conferenza Onu sul Clima di Copenhagen, gli esperti non forniscono buone notizie. Le emissioni di gas a effetto serra, infatti, avrebbero toccato livelli mai raggiunti dall'epoca preindustriale e si starebbero avvicinando «agli scenari pessimistici» ipotizzati finora. «Le notizie non sono buone», ha affermato l'Organizzazione meteorologica mondiale. «La concentrazione di gas a effetto serra continua a aumentare con un ritmo molto rapido, bisogna agire rapidamente», afferma il segretario generale dell'Omm, Michel Jarraud, presentando alla stampa gli ultimi dati raccolti dall'agenzia delle Nazioni Unite. Ciò conferma «la tendenza di un aumento esponenziale» di questi gas, dice Jarraud. Ci troviamo davanti «allo scenario pessimistico» descritto dal Gruppo internazionale di esperti sul cambiamento climatico (Giec). Intanto l'Unione europea e le grandi potenze mondiali si preparano alla conferenza internazionale. Per il segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima, Yvo de Boer, è di cruciale importanza che gli europei continuino a esercitare la loro leadership internazionale alla Conferenza internazionale di Copenhagen, in dicembre, mantenendo la loro offerta di tagliare le emissioni del 30%, in modo da spingere gli altri paesi sviluppati a offrire riduzioni simili. L'Ue ha già deciso una riduzione al 2020 del 20% delle emissioni rispetto al 1990, con l'impegno ad arrivare a -30% se gli altri paesi industrializzati faranno uno sforzo «comparabile». In questo contesto, tuttavia, «il problema sono gli Stati Uniti», ha ammesso de Boer, pur mostrandosi ottimista sui risultati di Copenhagen. È anche importante, ha aggiunto il negoziatore capo dell'Onu, che l'Ue «faccia chiarezza» sui finanziamenti per i paesi in via di sviluppo che è disposta a sostenere per il medio e lungo termine. Passando in rassegna gli impegni che diversi paesi hanno già annunciato, de Boer ha citato il Giappone (cha ha un obiettivo di riduzione delle emissioni «molto ambizioso», del 25% entro il 2020), e la Cina, il paese cha emette più gas serra al mondo, ma che si è già impegnato con «un obiettivo molto ambizionso per lo sviluppo delle nergie rinnovabili» e che vuole ridurre le emissioni del 25% rispetto al 'business as usual'. I cinesi, secondo de Boer, hanno due ragioni per volere il successo di Copenhagen: «Da una parte, saranno fra quelli più colpiti delle conseguenze del cambio climatico», che vogliono perciò arginare; dall'altra, «è impensabile che continuino a crescere del 6% all'anno con uno sviluppo economico basato sul carbone». Per il negoziatore Onu, dunque, «il club dei paesi leader fortunamente si sta allargando». Poi ci sono il Brasile e la Corea del Sud, che hanno annunciato impegni di riduzione rispettivamente del 40% e del 25% rispetto al 'business as usaual'. «Mi aspetto che Cina, India, Brasile indichino chiaramente a Copenhagen che cosa intendono fare», ha detto il segretario esecutivo della Convenzione sul clima, che ha ricordato quindi il caso della Russia. Dopo in crollo delle delle emissioni del 24% sotto il livello del 1990 a causa del collasso economico seguito al crollo dell'Urss, Mosca aveva bisogno di un margine per la sua rinascita economica. Inizialmente aveva annunciato di voler ridurre le emissioni del 15%, «ma ora ha indicato, durante il recente vertice con l'Ue, di voler arrivare a -22, -25 per cento», ha sottolineato de Boer. La Casa Bianca intanto continua a muoversi. Per rimuovere «il più grande ostacolo» al successo del summit Onu sul clima di Copenhagen Barack Obama è pronto a fissare obiettivi provvisori per la riduzione dei gas serra negli Usa pari a un taglio del 14-20% entro il 2020. È quanto sostiene il britannico Observer secondo cui funzionari dell'amministrazione Usa stanno consultando negoziatori internazionali e esponenti chiave del Congresso per riuscire a fissare questi obiettivi provvisori minimi che possano essere sottoscritti nella capitale danese e poi recepiti anche a Washington. Il tutto a meno di tre settimane dal vertice. Todd Stern, inviato del dipartimento di Stato per i cambiamenti climatici, ha detto che l'amministrazione Obama ha riconosciuto la necessità che gli Usa facciano una proposta su un taglio delle emissioni. Gli Stati Uniti insieme alla Cina producono il 40% dei gas serra. «Stiamo cercando di vedere se possiamo mettere sul tavolo un quantitativo provvisorio (di tagli), che sarebbe però vincolato alla nostra approvazione legislativa», ha detto Stern. Se invece di obiettivo complessivo gli altri Paesi accettassero di fissare intanto un limite temporaneo Obama avrebbe un problema in meno perchè come è ormai chiaro il Senato Usa non fara in tempo ad approvare una legge nazionale sulla riduzione delle emissioni prima di Copenaghen (7-18 dicembre). Questo comporta che ove mai il presidente americano avanzasse a Copenhagen una sua proposta anche se questa fosse approvata questa potrebbe poi essere bocciata a Washington. L'unica cosa certa è che Obama non farà alcuna proposta, il fallimento di Copenaghen è certo.Contatore visite gratuito


martedì 24 novembre 2009

Fini contro il processo breve: "non è la riforma della giustizia". Bersani: "Ritiratelo e discutiamo"

Il presidente della Camera Fini attacca di nuovo i progetti di Berlusconi: "Il processo breve non è la riforma della giustizia", afferma. Se si vogliono le riforme costituzionali con largo consenso "si può ripartire dalla bozza Violante", afferma ancora Fini. "Può diventare legge in pochi mesi". Un'apertura sulle riforme che il Pd considera giusta: «Sulla bozza Violante il Presidente Fini ha detto parole sagge - afferma Bersani - confermo che, a partire da quel testo, noi siamo pronti a discutere di riforme costituzionali, iniziando dal superamento del bicameralismo perfetto, dalla riduzione del numero dei parlamentari e dal rafforzamento dei poteri di governo e parlamento». «Posso aggiungere che una simile iniziativa sarebbe coerente con il percorso delle normative sul federalismo fiscale, alle quali abbiamo contribuito, e a un possibile confronto sul codice delle autonomie. Sarebbe curioso, infatti - aggiunge - occuparsi giustamente dei consigli di quartiere dimenticandosi delle esigenze di ammodernamento di Parlamento e Governo» Poco prima il Pd aveva ribadito di essere pronto a discutere di giustizia, ma solo se il Pdl ritirerà il disegno di legge sul processo breve. Lo ha detto lo stesso segretario, in una conferenza stampa al termine della Direzione del partito. "Quello della giustizia - ha detto Bersani - è sicuramente un problema per i cittadini, vista la lunghezza dei processi. Noi non solo siamo disponibili a discuterne, ma abbiamo già presentato quattro proposte di legge". "Adesso però - ha proseguito - ci stanno facendo vedere un altro film, e cioè come evitare i processi al premier. Bondi, che è il ministro della Cultura, ci presenti il film giusto e noi discutiamo. Se vogliono evitare i processi ai colletti bianchi per noi non è possibile". Quanto al No-B day, di fronte agli interrogativi che regolarmante gli vengono riproposti in questi giorni, ha ribadito che il partito democratico «ha una posizione lineare: non ci facciamo tirare per la giacca. "Ci sono manifestazioni che organizza il Pd e poi ce ne sono altre organizzate da movimenti. In questo caso il nostro approccio -ha puntualizzato Bersani- e quello di verificare se ci sono parole d'ordine compatibili e allora non c'è nessun problema al fatto se partecipano cittadini e militanti. Quella manifestazione ha avuto mutazioni complesse: vedremo».Ribadito che non c'è ostilità verso nessuno, Bersani ha sottolineato che «facciamo le nostre cose cercando di non essere speculari al tema 'Berlusconi sì Berlusconi nò, non possiamo stare semplicemente su una strada segnata da altri, dobbiamo averne una nostra pur essendo amichevoli verso tutti».
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ELEMENTARI,DAL 2010 STOP AI LIBRI GRATIS

Il Governo ha soppresso con la Finanziaria lo stanziamento di 103 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, «l'ultimo scippo del Governo alle famiglie, alla scuola e agli enti locali». Lo rende noto Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, chiedendo l'immediato intervento del ministro Gelmini.«Il ministro Gelmini intervenga immediatamente per porre rimedio a questo ennesimo scippo. La gratuità dei libri nella scuola elementare - ricorda la parlamentare - è prevista per legge dal 1964. Dal 1998 e con le successive leggi finanziarie, fino a quella del 2007 del governo Prodi, la gratuità è stata estesa alle scuole secondarie in forme legate al reddito. Di segno opposto la politica del governo Berlusconi che ha completamente cancellato queste risorse".Ci sono poi due aspetti gravi di questo ennesimo colpo di mano. Da un lato - osserva Ghizzoni -. "Il governo taglia ancora una volta risorse fondamentali per la scuola e il diritto allo studio e non ha nemmeno il coraggio di farlo alla luce del sole, semplicemente non rinnova lo stanziamento di risorse stabilito dal centrosinistra nel 2007. Dall'altro lato l'esecutivo non toglie il diritto, ma intende scaricarne l'onere sulle famiglie e sugli enti locali».Secondo l'esponente del Pd, se la Finanziaria non verrà cambiata, «i Comuni verranno privati dello stanziamento e, in base alla leggi vigenti, saranno costretti a erogare i libri gratuiti alla scuola primaria a loro spese». «Non possono scaricare tutti i tagli di Tremonti sui cittadini e sugli enti locali già in difficoltà. Ancora una volta la maggioranza- conclude - si riempie la bocca col federalismo e poi vara misure centraliste che deprimono gli enti locali, ormai considerati dei bancomat dalla maggioranza».
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MONDIALE TURISMO, TARQUINI CAMPIONE:MAI NESSUNO IRIDATO A 47 ANNI


di SERGIO CONTI


MACAO- Gabriele Tarquini, su Seat, si è laureato campione del mondo per auto categoria Turismo (Wtcc, World Touring Car Championship).
L’abruzzese Tarquini, 47 anni, ha vinto il campionato al termine dell’ultima corsa della stagione disputata a Macao, in Cina. Gabriele Tarquini diventa campione del mondo, nel suo caso nella classe vetture da turismo, a 47 anni. Mai nessuno aveva conquistato un titolo iridato dell’ automobilismo sportivo ad un’età così avanzata. Per laurearsi campione del mondo l’abruzzese ha dovuto attendere l’ultima prova, quella in programma su due manches a Macao. Nella prima «tornata» Tarquini, al volante della sua Seat, si è piazzato al secondo posto dietro al britannico Robert Huff (Chevrolet), autore di una «cavalcata» solitaria. Il francese Yvan Muller, anche lui pilota della Seat, aveva prima di questa prova soltanto due punti di ritardo in classifica su Tarquini ma ha ottenuto soltanto il quinto posto.Nella seconda manche mentre Muller era al terzo posto e Tarquini al settimo c’ è stata una spettacolare «carambola» tra alcune vetture, a due giri dalla fine, che ha indotto gli organizzatori ad interrompere la gara ed a considerarla conclusa in quel momento, con la vittoria parziale del brasiliano Augusto Farfus, su Bmw, Muller al terzo posto e Tarquini al quinto. Così il 47enne abruzzese è diventato campione del mondo, mentre il titolo costruttori è andato alla Seat, che ha preceduto di soli tre punti la Bmw.
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TOUR DE FRANCE /25+1, DOVE L'"1" È LANCE ARMSTRONG

di SERGIO CONTI

Ufficializzato il roster della nuova RadioShack di Johan Bruyneel. «Abbiamo una squadra equilibrata», assicura il direttore sportivo del team. Ovviamente Lance Armstrong sarà capitano unico... Il giusto mix di corridori esperti e ragazzi più giovani, anche se - ad essere sinceri - questa RadioShack altro non sembra che una succursale dell' Astana. Come si comporterà la neonata formazione statunitense lo staremo a vedere nel corso della stagione 2010; per il momento, ed è già qualcosa, Johan Bruyneel, che della RadioShack sarà il direttore sportivo, ha diramato il roster ufficiale del team. Saranno 25 i corridori che affiancheranno il capitano unico della formazione, Lance Armstrong, atleti che provengono da 16 differenti Paesi per una squadra che si candida a essere come la più multi-etnica del panorama ciclistico. «E’ un team molto ben bilanciato - assicura Bruyneel - abbiamo corridori di esperienza e molti di loro hanno già lavorato con me in altri contesti. Insieme a questi atleti, vi saranno inoltre corridori più giovani, di talento, che sono sicuro cresceranno tantissimo in questa nuova formazione».Parlare di obiettivi quando in squadra si ha uno come Lance Armstrong sembra quasi superfluo, tuttavia Bruyneel non ha dubbi. Ci si concentrerà sul Tour de France: «Ovviamente la corsa francese sarà il nostro grande obiettivo, dovremo fare di tutto per sdebitarci con il nostro sponsor che tanto ha investito nel ciclismo in un periodo di questo tipo. Siamo una squadra costruita per le corse a tappe, anche se potremo comunque dire la nostra anche nelle gare di un giorno».Mentre scriviamo, gli atleti sono ancora in vacanza: il ritrovo è fissato per la seconda settimana di dicembre a Tucson, in Arizona.In quell’occasione vi sarà la conferenza stampa di presentazione del team, quindi la pianificazione per la stagione. Questa la lista dei 26 corridori della nuova RadioShack: Lance Armstrong (USA), Fumiyuki Beppu (JAP), Sam Bewley (NZL), Jani Brajkovic (SLO), Matthew Busche (USA), Ben Hermans (BEL), Chris Horner (USA), Daryl Impey (SAF), Markel Irizar (SPA), Andreas Klöden (GER), Levi Leipheimer (USA), Geoffroy Lequatre (FRA), Fuyu Li (CHI), Tiago Machado (POR), Jason McCartney (USA), Dmitriy Muravyev (KAZ), Sérgio Paulinho (POR), Yaroslav Popovych (UKR), Gregory Rast (SUI), Sébastien Rosseler (BEL), Ivan Rovny (RUS), José Luis Rubiera (SPA), Bjorn Selander (USA), Gert Steegmans (BEL), Tomas Vaitkus (LIT) & Haimar Zubeldia (SPA).

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