
Secondo i dati quasi definitivi, con l'80% delle sezioni
scrutinate, Umberto Ambrosoli è in testa col 58% nelle primarie del
centrosinistra in regione Lombardia. Segue Andrea Di Stefano con il 22% e
Alessandra Kustermann con il 20%. «Aspettiamo i dati definitivi, ma i primi
numeri confermano le sensazioni positive raccolte da tanti cittadini lombardi
in queste settimane». Questo il primo commento che Umberto Ambrosoli ha
affidato a Twitter dopo aver letto i dati relativi allo scrutinio del 30% dei
1033 seggi. AMBROSOLI AL 56%, DI STEFANO AL 23%, KUSTERMANN AL 21% -Alle 21
sono stati scrutinati il 30% dei 1033 seggi della Lombardia. In testa, secondo
i dati diffusi dal Patto Civico per la Lombardia, Umberto Ambrosoli con il 56%,
segue Andrea Di Stefano al 23%, testa a testa con Alessandra Kustermann, al
21%.MARTINA, SU AFFLUENZA SCOMMESSA VINTA «La scommessa di queste primarie è
stata vinta, anche per quanto riguarda l'affluenza». È il commento del segretario
regionale lombardo del Pd Maurizio Martina sul dato dell' affluenza alle
primarie regionali del centrosinistra in Regione Lombardia. L'obiettivo del
comitato promotore infatti era quello di superare quota 100mila votanti. «Non
si può fare un paragone con le primarie nazionali - ha proseguito - perchè in
quel caso c'e stata una mobilitazione generalizzata, se ne è parlato per 5
mesi». Secondo Martina, «la Lombardia è stata una novità assoluta, perchè ad
eccezione della Puglia siamo stati la prima regione a scommettere sulla
partecipazione». «Si chiude con queste elezioni un'epoca durata 18 anni - ha
sottolineato - tutti e tre i candidati si sono rivelati validi, ma secondo noi
Ambrosoli è quello più in grado di interpretare questa sfida per il cambiamento».
COME SI VOTA- Per votare basta presentarsi alla propria sezione con scheda
elettorale e documento di identità, fornire i propri dati anagrafici e versare
un contributo di un euro. resta l'incognita della partecipazione: l' obiettivo
che si è posto il comitato civico è di raccogliere 100 mila voti. Almeno sulla
carta, il favorito è Umberto Ambrosoli, figlio dell «eroe borghese» Giorgio, il
commissario liquidatore della banca privata finanziaria assassinato nel luglio
1979 da un sicario di Michele Sindona. LA SFIDA A TRE-Quarantunenne, di professione avvocato penalista, dei tre in
corsa Ambrosoli è senza dubbio il candidato più moderato e, soprattutto per
questo, può contare sul sostegno dei vertici del Pd ma anche su quello di
Giuliano Pisapia e della cerchia di collaboratori del sindaco di Milano.
Alessandra Kustermann è invece una storica rappresentante della sinistra
meneghina fin dai tempi del Pci: primario dell'ospedale Mangiagalli (prima
donna a ricoprire questo ruolo all'interno della casa di cura milanese) è
iscritta al Pd e beneficia dell'appoggio di alcune frange del partito oltre che
di quello di diverse liste civiche. Più difficile aspettarsi sorprese
dall'outsider Andrea Di Stefano, giornalista quarantottenne di radio popolare e
direttore della rivista 'Valori' (periodico specializzato in economia sociale,
finanza etica e sostenibilità) sostenuto dalla sinistra radicale.L'ALTRO
FRONTE- Dall'altra parte della barricata, invece, regna il caos. Roberto Maroni
è candidato della Lega Nord, che scommette ancora una volta sulla consultazione
dal basso. Al punto che il Carroccio ha organizzato per sabato e domenica oltre
1100 gazebo nelle piazze dei principali centri della regione (una cinquantina
solo a Milano) per suggerire al segretario federale (a sua volta in corsa dopo
aver vinto una sorta di primarie tutte interne al partito) le linee guida del
futuro programma indicando su una scheda le priorità che la prossima
amministrazione regionale dovrà affrontare.C'è poi l'ex sindaco di Milano,
Gabriele Albertini, in corsa con il sostegno della lista «Lombardia civica»,
sponsorizzato dal governatore uscente roberto formigoni ma senza aver incassato
l'appoggio del Pdl. A conferma del clima di confusione sono arrivate le parole
di Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano per tre legislature, che ieri ha
lanciato la candidatura di Viviana Beccalossi. Ma sul nome che il partito di
Silvio Berlusconi schiererà nella sua regione roccaforte Roberto Formigoni è al
vertice del Pirellone dal 1995) è ancora giallo.