martedì 20 marzo 2012


SI VOTA IN TUTTA ITALIA E SI VOTA IN TUTTA ITALIA E LA DESTRA ORA HA PAURA...

A Oltre undici milioni di italiani alle urne, tutte le Regioni, tranne il Trentino Alto Adige, interessate al voto alle consultazioni amministrative del 6 e 7 maggio (il ballottaggio è previsto il 20 e 21) per l’elezione del sindaco. Una sfida temuta dal centrodestra, dopo la separazione annunciata, unilateralmente, dalla Lega e leggermente ammorbidita ieri proprio dal Senatur: «Io so fare il mio mestiere - dice Umberto Bossi rivolto ad Angelino Alfano - . Se ci sono le condizioni per la deroga, allora la concederò. Però diciamo che in linea di massima andiamo da soli». Questa circostanza, unita al crollo vertiginoso dell’appeal del Pdl tra gli elettori, potrebbe essere la vera incognita di questa tornata elettorale che arriva con un governo tecnico al timone e il Cavaliere sempre meno in vista sui media. Ma anche per il centrosinistra sarà una prova importante, intanto per cercare di superare quel magro risultato del 2007 quando riuscì ad aggiudicarsi soltanto sette sindaci su ventisei, e per il Pd in particolare, che deve lasciarsi alle spalle le tante spine conficcate nel fianco dalle primarie. le sfide Quattro città capoluogo di Regione (Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo) e 28 Comuni capoluogo di Provincia, la Sicilia al primo posto per numero di amministrazioni interessate, ben 148. Ma è evidente che le partite che avranno risonanza nazionale si giocano proprio nelle quattro grandi città. «Noi siamo ottimisti perché, malgrado le polemiche, a Genova il Pd è riuscito a ricostruire immediatamente l’unità intorno al candidato sindaco, Marco Doria, mentre il centrodestra ha fatto una gran fatica a trovare un nome - dice Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Pd- mentre a Palermo la situazione è notoriamente più complicata. Ma anche lì siamo stati chiari: il Pd non può non riconoscere il vincitore delle primarie e quindi qualunque decisione deve essere presa d’accordo con Fabrizio Ferrandelli». Malgrado la chiarezza le fibrillazioni restano e la partita, per il centrosinistra, dopo la sconfitta di Rita Borsellino alle primarie per una manciata di voti, ancora non è conclusa. «Oggi occorre chiudere questo capitolo delle primarie e voltare pagina, mettere Palermo in cima alle priorità – dice Borsellino – . Serve una seria presa di responsabilità da parte del centrosinistra per trovare una candidatura forte e unitaria, che sia espressione di vera discontinuità e credibilità sul piano valoriale e programmatico». Immediata al replica di Ferrandelli: «Chiedo la convocazione urgente di un tavolo programmatico e progettuale con tutte le forze del centrosinistra e con tutti i candidati alle primarie. Ribadisco, con molta serenità, il bisogno di sintonizzarsi con la voglia di cambiamento che si respira da mesi in città. Non si può tradire il voto di 30.000 palermitani che il 4 marzo hanno scelto il loro candidato a sindaco. Invito tutti ad abbassare i toni e a fermare questo gioco al massacro che inevitabilmente porta vantaggio ai nostri avversari». Intanto Pdl, Udc e Grande Sud puntano su Massimo Costa, ex presidente del Coni regionale, Fli e Mpa su Alessandro Aricò, attuale coordinatore provinciale palermitano di Futuro e libertà. Altro clima a Genova dove Marco Doria, l’outsider sponsorizzato da Sel che si è aggiudicato le primarie staccando le due candidate Pd, lavora con tutta la coalizione per aggiudicarsi la partita già al primo turno. Avrà come avversari per il Pdl il vicepresidente della Fondazione Carige, Pierluigi Vinai, e per il Terzo Polo Enrico Musso. A L’Aquila il sindaco uscente Massimo Cialente ha stravinto le primarie e raccolto intorno a se una coalizione di centrosinistra senza l’Idv ma con un dialogo aperto con i centristi, il Pdl - dopo aver archiviato le primarie - punta sull’architetto Pierluigi Properzi, mentre a Catanzaro - solida roccaforte del centrodestra - stavolta il centrosinistra potrebbe giocarsi una bella partita con il giovane Salvatore Scalzo, (Pd), dopo che il sindaco Traversa ha mollato la sedia di primo cittadino optando per quella di onorevole a Roma.A La Spezia e Massa Carrara il centrosinistra si presenta con l’Udc, mentre a Belluno senza Sel e a Rieti senza l’Idv ma con l’Udc. Per le prove tecniche di alleanze tra progressisti e moderati, grande attenzione va indirizzata verso città come Parma (dove Vincenzo Bernassoli, Pd, raccoglie intorno al suo nome tutto il centrosinistra classico più alcune liste civiche moderate), Piacenza e Gorizia; ancora da definire i candidati di Trapani e di Agrigento, in Sicilia. Su ventisei comuni capoluogo i candidati del Pd sono 17, uno di Sel a Rieti (Simone Petrangeli), uno della Federazione della sinistra a Cuneo (Luigi Carelli) e due espressione della società civile (a Isernia il candidato è Ugo De vivo mentre a Taranto è Stefano Ippazio). Ma questo sarà anche l’appuntamento elettorale che non vedrà il rinnovo dei nove consigli provinciali in scadenza (come deciso nel decreto Salva Italia) ma sarà segnato dall’applicazione, per la prima volta, delle norme di contenimento delle spese che prevedono il 20% in meno di consiglieri e assessori comunali.                                                   r.d.c.p.s.
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lunedì 19 marzo 2012


 INDAGATO ROMANO LA RUSSA  PER FINANZIAMENTI ILLECITI A PARTITI

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano stanno notificando l'avviso di conclusione delle indagini nei confronti di 12 persone indagate a vario titolo per turbativa d'asta, corruzione e illecito contributo elettorale. Nel corso dell'inchiesta, è emerso che due dirigenti dell'Aler, un'azienda pubblica di Milano, avrebbero eluso, in concorso con 5 service manager, «gare ad evidenza pubblica operando il frazionamento degli affidamenti a diverse ditte», mentre l'illecito finanziamento concerne il contributo elettorale di oltre 10.000 euro corrisposto da un imprenditore per finanziare candidature alle elezioni regionali 2010 e municipali meneghine nel 2011. Tra i beneficiari del finanziamento illecito ci sarebbe Romano La Russa, assessore regionale alla Protezione civile e sicurezza della Regione Lombardia. Nell'avviso di conclusione indagini il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e il pm Antonio Sangermano hanno contestato il finanziamento illecito ai partiti oltre che a Romano La Russa anche a Marco Osnato, consigliere comunale del Pdl nonchè suo genero. Un avviso è stato notificato anche ad un altro esponente del Pdl, Gianfranco Baldassarre. Secondo l'accusa La Russa avrebbe ricevuto contributi elettorali illegali per le Regionali del 2010 e le Provinciali di Vercelli del 2011 mentre Osnato per le Comunali sempre del 2011 da Luca Giuseppe Reale Ruffino, esponente dell'Udc passato poi al Pdl, ritenuto vicino ai fratelli La Russa e con la sua società Constructa srl service manager dell'Aler. In totale la cifra del finanziamento illecito si aggirerebbe intorno ai 10.000 euro. Agli altri indagati, tra cui Anna Bubbico, dirigente responsabile della segreteria della presidenza Aler nonchè responsabile del settore Comunicazione, e alcuni service manager, sono state contestati a vario titolo i reati di turbativa d'asta e corruzione impropria. Questa ultima ipotesi è stata ipotizzata solo nei confronti della Bubbico in concorso con Andrea De Donno, rappresentante legale della Nsa Italia il quale dopo aver ricevuto legittimamente incarichi dall'Aler avrebbe ricambiato la dirigente con lavori di manutenzione all'impianto di allarme alla sua villa e operazioni di bonifica per l'eventuale rilevazione di microspie nel suo ufficio o presso lo studio del marito. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Osnato, in concorso con Luigi Serati, responsabile della filiale di Legnano e coordinatore di tutte le filiali Aler della Provincia di Milano, avrebbe impartito disposizioni di frazionare gli appalti in modo da eludere la soglia comunitaria di 193.000 euro che avrebbe imposto gare di evidenza pubblica. In questo modo tra il 2009 e il 2011 sarebbero stati affidati appalti diretti per il verde pubblico e la pulizia dei condomini per oltre due milioni di euro con una considerevole lievitazione dei costi.                                                   

                                                                                                              m.s.p.r.d.c.
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domenica 18 marzo 2012


PICCHIATI IN DISCOTECA PERCHÉ GAY VARESE, ENNESIMA AGGRESSIONE

La scora notte a Luino, in provincia di Varese, presso una nota discoteca cittadina nella frazione di Germignaga, sette ragazzi, tra i quali Marco Coppola, Presidente provinciale di Arcigay Verbania e componente della Segreteria nazionale dell' associazione, sono stati vittima di una gravissima aggressione omofoba da parte della security del locale. Lo rende noto l'Arcigay secondo cui i ragazzi stavano solo ballando su un cubo tra di loro quando, «identificati» come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale. Su richiesta dei ragazzi sono intervenuti i carabinieri e al pronto soccorso dell' ospedale locale sono state prestate loro cure immediate e prodotti i relativi referti. «Questo episodio - dichiara Paolo Patanè, Presidente nazionale di Arcigay - segna davvero un limite insopportabile. È tragicamente simbolico che uno dei massimi dirigenti nazionali di Arcigay sia stato vittima di questa spregevole aggressione omofoba. A Marco Coppola e agli altri ragazzi la mia solidarietà, carica di rabbia per la brutalità ingiustificabile e l'odio subito, e per una battaglia che si infrange sempre su un muro di scandaloso silenzio ideologico». «Dov'è la coscienza della politica in questo Paese?Dov'è il legislatore?», continua Patanè che chiede l'immediato intervento delle Istituzioni locali e nazionali e delle Associazioni di categoria nei confronti di quel locale.Concia, pd: «Serve una legge» «Mentre si è consumato l'ennesimo inaccettabile atto di omofobia nei confronti di sette ragazzi colpevoli solo di divertirsi in una discoteca, il contrasto alla violenza omofoba e transfobica sembra proprio non avere spazio nell'agenda del governo Monti». Lo dichiara Anna Paola Concia, deputata del Partito democratico. «Anche a seguito della sollecita richiesta del presidente di Arcigay Paolo Patanè, domani mattina presenterò un'interrogazione parlamentare ai ministri Fornero e Cancellieri per chiedere loro quali azioni intendano intraprendere per combattere l'emergenza della violenza omofoba e transfobica nel nostro paese e come pensano di procedere affinchè si arrivi al più presto all'approvazione di una norma contro l'omofobia e la transfobia».                                                      m.s.p.r.d.c.
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sabato 17 marzo 2012


BARCONE SOCCORSO A LAMPEDUSA A BORDO ANCHE 5 CADAVERI


Un barcone con alcune decine di migranti è stato soccorso dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza a circa 70 miglia a Sud di Lampedusa. A bordo dell'imbarcazione soccorsa nel Canale di Sicilia, in acque di competenza libica, dalle unità italiane di Guardia Costiera e Guardia di Finanza, ci sono 5 cadaveri. Lo ha confermato la centrale operativa delle Capitanerie di porto di Roma. Sull'imbarcazione, che era alla deriva con il motore in avaria, si trovavano altri 52 migranti, tra cui cinque donne, tutti in precarie condizioni di salute; 19 sono stati imbarcati sul Pattugliatore della Guardia di Finanza; altri 32 sulla motovedetta della Guardia Costiera; un altro extracomunitario, in gravi condizioni, è stato invece soccorso da un elicottero di stanza sulla nave militare Bettica. Nella zona è stato dirottato anche un rimorchiatore d'altura per partecipare alle operazioni di soccorso. Tutte le unità stanno facendo rotta verso Lampedusa. Il gommone che ha lanciato l'Sos con un telefono satellitare si trovava alla deriva a 85 miglia a Sud di Lampedusa, in acque di competenza libica per quanto riguarda le operazioni Sar di ricerca e soccorso. L'operazione di soccorso è scattata in nottata, dopo una richiesta di soccorso giunta attraverso una telefonata fatta con un satellitare da un gommone partito quasi certamente dalla Libia. L'imbarcazione è stata localizzata dalle unità italiane a una settantina di miglia a Sud di Lampedusa, in acque internazionali di competenza libica per quanto riguarda le operazioni Sar (ricerca e soccorso ndr). Gli extracomunitari sono apparsi tutti fortemente debilitati per la lunga permanenza in mare; i più gravi sono stati trasbordati su un pattugliatore della Guardia di Finanza, gli altri sulla motovedetta della Guardia Costiera. In tutto sarebbero una cinquantina, comprese le vittime. Ieri erano sbarcati a Lampedusa, direttamente in porto, 54 migranti, tra cui quattro bambini, che avevano detto di provenire dalla Libia. Altri cinque extracomunitari erano stati salvati dalla Guardia Costiera davanti alla costa marsalese, dopo essere rimasti per ore aggrappati a una boa perchè non sapevano nuotare. Gli scafisti li avrebbero abbandonati nei pressi della spiaggia insieme ad altri immigrati che sarebbero riusciti a fuggire.                                                                    m.s.d.p.c.r.
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venerdì 16 marzo 2012


CASSAZIONE: «I GAY? UNA FAMIGLIA COME LE COPPIE SPOSATE»

Gay e lesbiche italiane hanno il diritto di vivere insieme come coniugi e di far valere diritti analoghi alle coppie etero. E lo dice la Cassazione con una sentenza che farà infuriare – immaginiamo – uno come Giovanardi. E avvicina l'Italia a paesi come la Spagna. Le coppie omosessuali hanno il «diritto alla 'vita familiare'» e a «vivere liberamente una condizione di coppia» con la possibilità di un «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata», anche se con l'attuale legislazione «non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all' estero»Lo afferma una sentenza della Cassazione depositata oggi. Per la prima volta, lo scrive la stessa Corte nella sentenza n.4184, la Cassazione si trova ad affrontare il caso di una coppia gay che chiede il riconoscimento del proprio matrimonio contratto all'estero: i due uomini si erano sposati nel 2002 a L'Aja e avevano poi chiesto la trascrizione del certificato di nozze, come atto pubblico, al comune di Latina dove sono residenti. Al rifiuto del Comune di riconoscere il certificato e quindi il matrimonio, la coppia ha fatto ricorso sia in Tribunale che alla Corte d'Appello di Roma, ricorsi entrambi respinti. Di qui l'ulteriore istanza in Cassazione, dove la Prima Sezione Civile motiva la sua decisione - che è comunque di rigetto del ricorso - in circa 80 pagine. La Suprema Corte spiega che il quadro europeo dei diritti dei gay e il contesto sociale sono cambiati molto, pur se in Italia ancora non esiste una legislazione che preveda il matrimonio tra gay (citando a questo riguardo anche la recente sentenza della Corte Costituzionale che appunto aveva detto no ai matrimoni omosessuali). Infatti, essendo stata superata grazie alla Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo «la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per così dire naturalistico della stessa esistenza del matrimonio», la Cassazione sottolinea che «l'intrascrivibilità delle unioni omossessuali dipende non più dalla loro 'inesistenza' e neppure dalla loro invalidità ma dalla loro inidoneità a produrre quali atti di matrimonio, appunto, qualsiasi effetto giuridico nell'ordinamento italiano». Le coppie gay, come i coniugi, hanno però il diritto ad una «vita familiare» e ad esigere e a far valere per questo il diritto ad un «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata». Associazioni, ok Cassazione, politica agisca- Per Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay, la sentenza è «un' autentica rivoluzione copernicana. La Corte formula importanti affermazioni di principio che sembrano smentire le posizioni recentemente espresse da alcuni politici circa la natura necessariamente eterosessuale del matrimonio. La Cassazione scrive una pagina storica per i diritti delle coppie dello stesso sesso in Italia». «La Corte di Cassazione smonta pezzo per pezzo tutte le posizioni portate avanti in questi anni da vari esponenti del centro destra e del centro sinistra italiani», interviene Aurelio Mancuso, presidente Equality Italia: «La Cassazione, così come la Corte Costituzionale invita il Parlamento ad approvare una normativa sulle coppie gay. La sentenza smentisce tutte le stupidaggini giuridiche proposte da una classe politica ignorante e culturalmente più vicina ai regimi islamici che alle democrazie mature europee». Per il responsabile diritti civili e associazionismo dell' Italia dei Valori, Franco Grillini, “La Cassazione ha ragione. La sostanza della vita di coppia tra due persone dello stesso sesso è omogenea alla vita di coppia di due persone coniugate. Ciò dimostra quanto il mancato riconoscimento delle coppie omosessuali sia una brutale discriminazione che va al più presto rimossa. L'IdV ha presentato una proposta di legge, a prima firma Di Pietro, sui Patti civili di solidarietà, che sull'onda dell'enorme successo della legge in Francia, riconosce diritti alle coppie conviventi omosessuali ed etero. Una legge che dovrebbe essere discussa e approvata dal Palamento per far sì che l'Italia sia finalmente considerata un Paese europeo non solo per la moneta, ma anche per i diritti”. «La Cassazione fa una fotografia della realtà delle coppie lesbiche e gay, stabilendo che anche per le coppie gay devono valere gli stessi diritti assicurati dalla legge a qualsiasi coppia eterosessuale», commenta Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: «Sono parole chiare e nette di fronte alle quali il Parlamento e il Governo sono chiamati a dare una risposta. Ormai sono diverse le istituzioni politiche,come il Parlamento Europeo,o giurisdizionali come la Cassazione che delineano come l'assenza di leggi in Italia rappresenti un vuoto da colmare e stabiliscono principi di pari diritti. È una realtà di fatto anche quella per cui molte coppie gay italiane stanno contraendo matrimonio all'estero in altri paesi europei. Serve una presa di coscienza politica urgente e finalmente decisiva».                      

                                                                                                              p.r.c.s.d.m.
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giovedì 15 marzo 2012

CAMPIONATI INTERNAZIONALI D’ITALIA SUPERMARECROSS                                      

di Paola Maurizio

FREGENE- Scongiurato il maltempo, ecco che si recupera l’ appuntamento di Fregene. Sarà nuovamente lo stabilimento balneare Albos ad ospitare la seconda tappa del Supermarecross. La data recuperata ed inserita in un contesto di stagione in cui molti piloti sono in piena attività, lascia ben sperare sulla partecipazione di italiani e stranieri già presenti in Italia per altri importanti eventi. I Campionati Internazionali d’Italia Supermarecross - Trofeo Gaetano Di Stefano sono partiti alla grande ma il maltempo ne ha provvisoriamente compromesso il cammino. Ora sembra davvero che con l’ arrivo anticipato della primavera ci siano tutte le premesse per un ottimo proseguimento. Si ritorna dunque a Fregene, sul litorale laziale, dopo la tappa del 2010. Lo stabilimento balneare Albos funge da base logistica per tutto il circus del Supermarecross e grazie al supporto del Moto Club Milani ci si attende un percorso degno dell’ avvenimento. In merito ai protagonisti di quest’ anno l’ evento d’ apertura ci ha dato alcuni valori che possono già essere stravolti nel prossimo week end. Nella MX1 a parte la vittoria di Alfie Smith (Yamaha - JK Racing) è sempre il solito  Felice Compagnone (Honda-Pardi Racing) a dettare legge nella classe regina, avvicinato dal compagno di team Danilo Amodeo (Honda- Pardi Racing) molto veloce nelle due partenze disputate a Bacoli. In questa classe si è messo in luce anche Pasquale Carbone (KTM-FRC Racing) che ha deciso di abbandonare la MX2. I fatti gli hanno dato ragione perché il calabrese è ottimamente posizionato in terza posizione della classifica provvisoria, a pari merito con Amodeo. Il dominio in MX2 è momentaneamente di Antonio Mancuso (Honda-Pardi Racing) che ha chiuso la prima prova partenopea in cima alla provvisoria a pari merito con Giovanni Bertuccelli (Honda-Pardi Racing). A Bacoli una vittoria a testa per i due siciliani. Nella gara campana si è visto anche Leonardo Amadio (Honda-SRS Racing), terzo assoluto. Volto nuovo in cima alla classifica della 125 con il predominio di Angelo Fabbri (KTM-MBL Racing) che cambiato team e moto sembra davvero all’altezza di essere primattore di questa cilindrata. A Fregene però correrà con il tifo di casa Luca Milani (KTM-Scuderia Milani) ottimo secondo a Bacoli. La Minicross ha visto al via alcuni nomi nuovi ed il solito Alessandro Lentini (KTM-Scuderia Milani) che ha avuto un degno avversario in Nicholas Lapucci (KTM-Cevolani Racing). Da Bacoli sono usciti entrambi con una vittoria di manche a testa e punteggio pari in classifica. FX Action è ancora chiamato a sovraintendere le operazioni di gestione ed organizzazione dell’evento entrando pienamente in sintonia con gli addetti che Moto Club Milani che sono già al lavoro. Rinnovata è anche la presenza delle telecamere di Moto TV che irradierà l’avvenimento di Fregene con un palinsesto molto ricco di appuntamenti. Ovviamente continueranno ad essere visibili i reportage del Supermarecross sul portale www.federmoto.tv/ della Federazione Motociclistica Italiana. La gara di Fregene sarà dedicata a uno degli sponsor principali del Supermarecross: la Fiera di Roma  con il marchio MOTODAYS, l’evento fieristico che proprio lo scorso week end ha visto concludere una kermesse durata quattro giorni con un indubbio successo di pubblico. Pertanto la tappa del Supermarecross di Fregene è battezzata "MOTODAYS Cup". Altra interessata collaborazione messa in atto da FX Action è quella con l’emittente radiofonica LATTE E MIELE che irradierà, prima di ogni evento del Supermarecross, un interessante numero di spot per ricordare l’evento. A chiusura della giornata di Fregene anche iltrofeo COAST TO COASTcon l’immancabile manche della Supercampio e che quest’anno vede l’introduzione anche dei primi 4 classificati della 125, piloti che si vanno ad aggiungere ai 10 della MX1 e ai 10 della MX2, con un cancello di 24 piloti schierati. L’accesso del pubblico al Supermarecross è completamente gratuito.
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mercoledì 14 marzo 2012

QUANTO CI COSTERÀ LA NUOVA IMU? FORTI AUMENTI RISPETTO ALL'ICI 

Non sarà facile per i sindaci trovare il giusto punto di equilibrio per evitare salassi alle famiglie e garantire entrate sufficienti per l’amministrazione. Senza contare che per i primi cittadini c’è un’altra pesantissima grana: l’Imu degli immobili comunali. A Roma si parla di una spesa di circa 100 milioni. Tornando alle abitazioni, da indiscrezioni che filtrano dal Campidoglio, le prime simulazioni sui possibili effetti nella Capitale non dicono nulla di buono per la maggior parte dei proprietari. Scarica e leggi le analisi d'impatto.I tecnici del Comune hanno preso in considerazione due unità immobiliari tipo: un’abitazione civile (A2), che a Roma rappresenta la tipologia più ricorrente coprendo il 48,68% del patrimonio immobiliare abitativo, e un’abitazione popolare (A4), cioè un immobile di minor pregio, che a Roma rappresenta il 16,68 del totale. In tutti e due i casi si sono ipotizzati 5 vani. Oltre alla tipologia dell’immobile, gli uffici hanno ipotizzato tre diverse collocazioni:zona centrale (dentro le mura Aureliane), zona semicentrale (immediatamente al ridosso delle mura) e infine zona periferica, costituita dall’ edilizia dell’ultimo trentennio. La simulazione ipotizza quattro aliquote: dal 4 per mille (aliquota ordinaria), al 4,6, al 5 ed al 6 per mille. Ebbene: il raffronto con l’ ultimo versamento Ici è preoccupante. Tutti gli immobili mostrano aumenti, salvo quelli periferici, che in alcuni casi riescono addirittura ad azzerare il prelievo grazie alla detrazione di 200 euro prevista per le prime case. Senza contare che i 200 euro possono aumentare di 50 euro per ciascun figlio, fino a un massimo di 400 euro. Il prelievo resta comunque pesante, non tanto per l’aliquota, quanto per il moltiplicatore deciso per gli estimi con cui si definisce il valore base a cui applicare l’aliquota. Con l’Imu il moltiplicatore è 160, rispetto a 100 della vecchia Ici. A mostrare gli aumenti più consistenti sono le case residenziali del centro storico, che con l’aliquota più alta arrivano ad aumentare di oltre 800 euro. In termini percentuali, però, nel centro storico aumentano di più le case popolari: con l’aliquota più alta il prelievo sale del 113,64% (ma «solo» di 357 euro). Sempre considerando un’aliquota al 6 per mille. Con un prelievo al 4,6 gli aumenti per le due tipologie di immobili sono di circa 408 euro per il residenziale e 154 per la casa popolare. Nella zona semicentrale gli aumenti maggiori con l’aliquota più alta arrivano a oltre 600 euro per il residenziale, e 255 per l’abitazione popolare. Con l’aliquota intermedia del 4,6 per mille gli aumenti calano decisamente: circa 290 euro per l’alloggio residenziale e meno di 100 per quello popolare. In periferia la fotografia cambia. In quasi tutti i casi le abitazioni popolari avranno una riduzione del prelievo rispetto alla vecchia Ici. Soltanto con l’aliquota al 6 per mille anche per queste si prevede un incremento, pari a circa il 155%, equivalente a 52 euro. Con la stessa aliquota, l’aumento per un alloggio residenziale sarà di oltre 167 euro. Nel caso di un’aliquota al 4 per mille (la più bassa) anche le residenziali in periferia mostrano una riduzione, anche se è solo una limatura dell’1%. Per la casa popolare in questo caso c’è l’azzeramento del prelievo. Con un’aliquota al 4,6 per mille, invece, la tipologia residenziale aumenta il prelievo rispetto alla vecchia Ici di circa 50 euro, con un aumento del 35%, mentre la popolare scende di 14 euro, cioè del 42,45%.                                          p.r.c.s.d.m.
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martedì 13 marzo 2012

«ITALIANI VESSATI DAL FISCO» ATTACCO AL GOVERNO

«Comprendiamo le ragioni di tutto questo, dobbiamo però essere consapevoli che siamo in presenza di strappi forti allo Stato di diritto e al concetto di cittadino che ne è alla radice». Così il Garante per la privacy, Francesco Pizzetti, commenta le nuove norme sulla trasparenza amministrativa e dei controlli fiscali, nel discorso di presentazione di un volume sull'attività dell'Authority, alla biblioteca del Senato. «È proprio dei sudditi- continua Pizzetti- essere considerati potenziali mariuoli. È proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi». Per il Garante della privacy è importante che si consideri questa come una fase d'emergenza «dalla quale bisogna uscire al più presto» altrimenti «lo spread fra democrazia italiana e occidentali crescerebbe». Lanciamo «questo monito anche perchè vediamo che è in atto, a ogni livello dell' amministrazione, e specialmente in ambito locale, una spinta al controllo e all'acquisizione di informazioni sui comportamenti dei cittadini che cresce di giorno in giorno. Un fenomeno che può condurre a fenomeni di controllo sociale di dimensioni spaventose». La Corte dei Conti: troppe tasse per gli onesti. Quello di Pizzetti non è l'unico monito della giornata contro il governo Monti. «Il peso delle tasse punta a superare il 45% «un livello che ha pochi confronti nel mondo». Lo afferma il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino secondo il «il nostro sistema è disegnato in modo da far gravare un carico sui contribuenti fedeli eccessivo». Le manovre di aggiustamento 2011 «sulla spinte dell'emergenza» - spiega il presidente dei magistrati contabili - hanno operato «soprattutto sul lato dell'aumento della pressione fiscale piuttosto che, come sarebbe stato desiderabile, dal lato della riduzione della spesa».«Una volta attenuatesi le condizioni di emergenza per poter aprire lo spazio ad una riduzione della pressione fiscale che aiuti il rilancio dell'economia ma non comprometta l'equilibrio di bilancio è necessario lavorare con tenacia e determinazione alla riduzione della spesa. Salvaguardando per quanto possibile quella sua parte che ha effetti benefici sulla propensione alla crescita».                                               p.s.m.c.r.d.
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lunedì 12 marzo 2012


NOZZE GAY, ROSY BINDI DICE NO CONCIA S'INFURIA: PARLI A CHIESA

 Dopo le parole di Alfano, sulla «sinistra che porterà le nozze gay», e la dura replica di Vendola («Parole volgari»), la polemica sul tema dei diritti degli omosessuali è riesplosa dentro il Pd. «Il matrimonio però è solo eterosessuale, è un punto molto fermo», ha detto Rosy Bindi. «Il Pd non ignorerà i diritti di tutti, ma per le unioni gay non userei mai la parola matrimonio». Parole che sono andate di traverso a Paola Concia, deputata Pd e omosessuale, che si è sposata la scorsa estate in Germania: «Bindi, sei ossessionata dal fatto di dover parlare alle gerarchie cattoliche anziché a tutti i cittadini». «Cadi - dice ancora Concia - nel trappolone becero di quelli come Alfano che sanno che tanti dirigenti del Pd e di tutta la sinistra non hanno il coraggio di difendere i diritti di chi diritti non ha. Di dire parole chiare». «Sai Bindi - conclude Concia - non sei una buona cristiana se non metti al centro la dignità umana, il rispetto di tutti, la felicità di tutti. Il mio sogno è sentir dire da dirigenti del mio partito con coraggio “sì, noi difendiamo i diritti degli omosessuali con orgoglio”. Se non ne siete in grado lasciate il passo, perché i cittadini senza diritti sono stanchi». Molto critiche con Bindi anche le associazioni gay: «Dal Pd sempre dei no, quando arrivano le vostre proposte?». Controreplica di Bindi: «Credo di aver dimostrato in diverse occasioni di saper praticare l’autonomia della politica e la distinzione tra l’esercizio di una responsabilità pubblica e le mie convinzioni religiose. Né credo di dover dare prove, né a Paola Concia né ad altri, di avere a cuore la dignità e i diritti delle persone, senza distinzioni». «Se vogliamo colmare in modo laico e serio una lacuna reale, è bene riconoscere le differenze, per tutelare meglio la specificità delle relazioni affettive tra persone omosessuali. Quando andremo al governo regoleremo questa materia». «Mi auguro che il Pd non si divida ma sia netto e determinato sui diritti delle coppie omosessuali», dice Ignazio Marino. Alfano, intanto, fa una mezza retromarcia: «le mie parole sono state strumentalizzate in modo doloso». E Vendola: «Ad Alfano dico: la politica, prima di parlare della vita delle persone, impari il rispetto e l’ascolto».                                            

                                                                                                                     r.p.d.c.Contatore visite gratuitoAggregatore notizie RSSShare