CASSAZIONE: «I GAY? UNA FAMIGLIA COME LE COPPIE SPOSATE»
Gay e lesbiche italiane hanno il diritto di vivere insieme
come coniugi e di far valere diritti analoghi alle coppie etero. E lo dice la
Cassazione con una sentenza che farà infuriare – immaginiamo – uno come
Giovanardi. E avvicina l'Italia a paesi come la Spagna. Le coppie omosessuali
hanno il «diritto alla 'vita familiare'» e a «vivere liberamente una condizione
di coppia» con la possibilità di un «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla
legge alla coppia coniugata», anche se con l'attuale legislazione «non possono
far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione
del matrimonio celebrato all' estero»Lo afferma una sentenza della Cassazione
depositata oggi. Per la prima volta, lo scrive la stessa Corte nella sentenza
n.4184, la Cassazione si trova ad affrontare il caso di una coppia gay che
chiede il riconoscimento del proprio matrimonio contratto all'estero: i due
uomini si erano sposati nel 2002 a L'Aja e avevano poi chiesto la trascrizione
del certificato di nozze, come atto pubblico, al comune di Latina dove sono
residenti. Al rifiuto del Comune di riconoscere il certificato e quindi il
matrimonio, la coppia ha fatto ricorso sia in Tribunale che alla Corte d'Appello
di Roma, ricorsi entrambi respinti. Di qui l'ulteriore istanza in Cassazione,
dove la Prima Sezione Civile motiva la sua decisione - che è comunque di
rigetto del ricorso - in circa 80 pagine. La Suprema Corte spiega che il quadro
europeo dei diritti dei gay e il contesto sociale sono cambiati molto, pur se
in Italia ancora non esiste una legislazione che preveda il matrimonio tra gay
(citando a questo riguardo anche la recente sentenza della Corte Costituzionale
che appunto aveva detto no ai matrimoni omosessuali). Infatti, essendo stata
superata grazie alla Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo «la concezione
secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per
così dire naturalistico della stessa esistenza del matrimonio», la Cassazione
sottolinea che «l'intrascrivibilità delle unioni omossessuali dipende non più
dalla loro 'inesistenza' e neppure dalla loro invalidità ma dalla loro
inidoneità a produrre quali atti di matrimonio, appunto, qualsiasi effetto
giuridico nell'ordinamento italiano». Le coppie gay, come i coniugi, hanno però
il diritto ad una «vita familiare» e ad esigere e a far valere per questo il
diritto ad un «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia
coniugata». Associazioni, ok Cassazione, politica agisca- Per Paolo Patanè,
presidente nazionale Arcigay, la sentenza è «un' autentica rivoluzione
copernicana. La Corte formula importanti affermazioni di principio che sembrano
smentire le posizioni recentemente espresse da alcuni politici circa la natura
necessariamente eterosessuale del matrimonio. La Cassazione scrive una pagina
storica per i diritti delle coppie dello stesso sesso in Italia». «La Corte di
Cassazione smonta pezzo per pezzo tutte le posizioni portate avanti in questi anni
da vari esponenti del centro destra e del centro sinistra italiani», interviene
Aurelio Mancuso, presidente Equality Italia: «La Cassazione, così come la Corte
Costituzionale invita il Parlamento ad approvare una normativa sulle coppie
gay. La sentenza smentisce tutte le stupidaggini giuridiche proposte da una
classe politica ignorante e culturalmente più vicina ai regimi islamici che
alle democrazie mature europee». Per il responsabile diritti civili e
associazionismo dell' Italia dei Valori, Franco Grillini, “La Cassazione ha
ragione. La sostanza della vita di coppia tra due persone dello stesso sesso è
omogenea alla vita di coppia di due persone coniugate. Ciò dimostra quanto il
mancato riconoscimento delle coppie omosessuali sia una brutale discriminazione
che va al più presto rimossa. L'IdV ha presentato una proposta di legge, a
prima firma Di Pietro, sui Patti civili di solidarietà, che sull'onda
dell'enorme successo della legge in Francia, riconosce diritti alle coppie
conviventi omosessuali ed etero. Una legge che dovrebbe essere discussa e
approvata dal Palamento per far sì che l'Italia sia finalmente considerata un
Paese europeo non solo per la moneta, ma anche per i diritti”. «La Cassazione
fa una fotografia della realtà delle coppie lesbiche e gay, stabilendo che
anche per le coppie gay devono valere gli stessi diritti assicurati dalla legge
a qualsiasi coppia eterosessuale», commenta Fabrizio Marrazzo, portavoce del
Gay Center: «Sono parole chiare e nette di fronte alle quali il Parlamento e il
Governo sono chiamati a dare una risposta. Ormai sono diverse le istituzioni
politiche,come il Parlamento Europeo,o giurisdizionali come la Cassazione che
delineano come l'assenza di leggi in Italia rappresenti un vuoto da colmare e
stabiliscono principi di pari diritti. È una realtà di fatto anche quella per
cui molte coppie gay italiane stanno contraendo matrimonio all'estero in altri
paesi europei. Serve una presa
di coscienza politica urgente e finalmente decisiva».
p.r.c.s.d.m.