CONTINUA A NEVICARE LA SITUAZIONE È SEMPRE PIÙ DIFFICILE

In molte regioni è tornato a far capolino il sole, che sta contribuendo a far risalire lentamente le temperature, che tuttavia rimangono ancora decisamente sottozero in gran parte del Nord. Ancora sotto i fiocchi l'Emilia Romagna, con cumuli di oltre 5 metri in montagna, e le Marche, colpita da vere e proprie bufere, che hanno provocato il crollo di centinaia di stalle e capannoni. Nell’ occhio del ciclone anche la Calabria, ancora nella morsa del freddo e delle piogge e con nevicate intense sopra gli 800 metri. Situazione difficile in Friuli Venezia Giulia e a Trieste, dove la bora soffia sempre a 120 km/h. A Roma, secondo la Protezione civile, non c'è nessuna criticità. Alemanno: domani scuole aperte. Piemonte -Dopo giorni di neve e di cielo coperto Torino si è svegliata sotto il sole ma con temperature non esattamente primaverili: alle nove del mattino il termometro non superava i tre gradi e mezzo sotto zero. Nella notte, inoltre, è ancora caduto qualche fiocco. trentino alto adige- Il classico clima invernale non provoca disagi. Le nevicate quest'anno sono state paradossalmente scarse e la domenica è fredda come si conviene in queste giornate di febbraio. La temperatura più bassa tocca sempre a Cima Libera con –21 gradi, ma siamo a quota 3.400. Veneto- In mattinata è scesa la neve; la precipitazione insistente, ma non intensa, ha riguardato tutta la regione compresa Venezia. In tutti i comuni già nella notte erano scattati i piani di prevenzione con lo spargimento di sale lungo le strade principali e a maggior scorrimento. Ed è ancora gelo in regione con le temperature minime che hanno toccato i -25 gradi nella piana di Marcesina nel vicentino e i -13 a Cortina d'Ampezzo. Emilia Romagna- Continua a nevicare sull'Emilia Romagna. La situazione più critica in Romagna, nel Cesenate e nel Riminese: in montagna la coltre ha raggiunto ormai i quattro metri d'altezza. Neve anche sulla A14 tra Bologna e la Romagna. Chiusi gli scali di Rimini e Forlì, operativo invece quello di Bologna. Toscana- È spuntato anche il sole oggi in alcune zone della Toscana ma nell'Aretino ci sono ancora alcune frazioni isolate a Sestino (al lavoro anche l'esercito) mentre a Badia Tedalda il crollo del tetto di una stalla ha fatto morire una ventina di cavalli. Situazione critica anche nel Grossetano, a Castell'Azzara, Sorano e Pitigliano, dove i cumuli di neve raggiungono anche i 3 metri. Marche- Per tutta la notte e la mattinata, Ancona e le Marche sono state investite da nuove bufere di neve. Cumuli di 90-110 centimetri formati dal vento hanno nuovamente ostruito le vie di accesso a molte frazioni di Ancona e del Montefeltro, mentre in provincia di Pesaro sono 23 le strade provinciali interdette al traffico. Chiuso l'aeroporto di Falconara-Ancona, percorribile invece l’ autostrada. Anche oggi centinaia di interventi dei vigili del fuoco per stalle e capannoni crollati sotto il peso della neve. Umbria- Bella giornata di sole oggi praticamente in tutta l'Umbria, con temperature però di poco inferiori o di poco superiori allo zero, a seconda delle località (a Colfiorito stamani si registrano meno nove gradi). Uomini e mezzi sono al lavoro per riaprire le vie secondarie e raggiungere case ancora isolate nelle campagne dopo le forti nevicate degli ultimi giorni. Campania- Dopo le abbondanti nevicate delle scorse ore nelle aree interne della Campania la priorità nelle aree interne della Campania è rappresentata dalla verifica degli edifici la cui stabilità potrebbe essere compromessa dalla neve che si è accumulata. Percorribili strade e autostrade anche se dalle prime ore di stamane è scattata l'interdizione, sulla A16 Napoli-Canosa e sul raccordo Avellino-Salerno, per i mezzi superiori a 7,5 tonnellate. Basilicata- Nevica solo a tratti, dove il miglioramento delle condizioni atmosferiche sta agevolando il lavoro degli uomini dell'Esercito e degli altri soccorritori, impegnati per raggiungere frazioni e contrade rurali in difficoltà. Si circola senza disagi su tutte le principali strade ed è ripresa la circolazione dei treni sulle tratte delle Fs Potenza-Foggia e Potenza-Battipaglia. Scuole chiuse pure domani in molti comuni lucani e a Potenza (nel capoluogo riapriranno solo martedì) dove saranno sospese anche le attività dell'Università. Puglia- Una leggera nevicata ha interessato stamani i Comuni di Biccari, Faeto e San Marco la Catola, nel Subappennino dauno, e San Marco in Lamis e Rignano garganico, nel Gargano, senza provocare particolari disagi. La situazione complessiva tende al miglioramento e si lavora a risolvere le emergenze prodotte dalle nevicate dei giorni scorsi. Calabria- Da ieri sera sta nevicando ininterrottamente al di sopra degli 800 metri di altezza nelle zone della Sila e del Pollino. In tutto il resto della Calabria viene segnalata pioggia e freddo intenso. Al momento però nessun comune risulta isolato. La transitabilità è regolare sulle principali strade statali e provinciali. Sardegna-La Sardegna continua ad essere coperta da un'insolita coltre bianca anche in zone che raramente vengono raggiunte dalla neve. Dopo le spiagge e le località più note della Costa Smeralda oggi si è presentata imbiancata anche Olbia, dove non nevicava da 27 anni.
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FIUMICINO, STOP VOLI: DISAGI PAESI ISOLATI, CALCIO IN TILT
Il maltempo, tornato con gelo e neve in tutta Italia, resterà sul Paese almeno fino al 15 febbraio, secondo le previsioni.Reggio, strade percorribbili e tetti pericolanti nevicate fino a 70 centrimetri nelle montagne reggiane e accumuli che, per colpa del forte vento, hanno raggiunto anche il metro nella fascia di Viano, Carpineti, Casina e Vetto. Ciononostante, sono tutti percorribili i mille chilometri di strade provinciali. La Protezione civile della Provincia con un’ ottantina di volontari hanno prestato lavoro sui punti critici della viabilità e hanno provveduto anche a evacuare due famiglie, a Carpineti e a Casina, dato che i tetti delle loro case avevano un eccessivo accumulo di neve. Fiumicino, il disagio dei passeggeri. Nella hall del terminal 1 e, in particolare, nella sala transiti dello stesso terminal, decine di passeggeri hanno ricevuto la notizia della cancellazione del proprio volo, in fila ai banchi per avere informazioni. «Ci dicono che questa sera pochissimi voli saranno assicurati - raccontano alcuni viaggiatori - il nostro volo per Catania delle 17.35 è stato cancellato. Ci hanno consigliato di ritirare un voucher per il pernotto in un albergo e di riprovare direttamente domani mattina, altrimenti si rischia di rimanere bloccati in aeroporto». Altri s'interrogano: «Ma le piste sono pulite, non c'è neve: perchè hanno ridotto i voli?». «Ci hanno detto - fa eco un altro passeggero - che ci sono anche pochi giri macchina degli aeromobili da altri scali e quindi da qui non possono ripartire». In particolare, per il momento, i voli che risultano cancellati, a partire dalle 17, sono dei collegamenti nazionali, come quelli per Cagliari, Firenze, Bologna, Catania, Malpensa, Pisa ma anche Parigi e Nizza. Sono invece riusciti a partire alle 16.20 i circa 200 passeggeri del volo Roma-San Paolo rimasti bloccati allo scalo romano dalla serata di ieri tra lunghe file ed attese in salette. Riaperto l'aeroporto di Ciampino. L'aeroporto di Ciampino ha chiuso per circa due ore a causa dei disagi provocati dall'intensa nevicata che si è abbattuta su Roma questo pomeriggio. Da circa mezz'ora l'aeroporto di Ciampino è stato riaperto. Black out idrico in Irpinia.Una ventina di comuni della provincia di Avellino sono da alcune ore senza acqua a causa di un black out verificatosi agli impianti dell'Acquedotto Pugliese in Alta Irpinia. Rubinetti a secco nella cosiddetta «Irpinia d'Oriente», (Aquilonia, Bisaccia, Lacedonia, Monteverde, Cairano) per un guasto agli impianti di pompaggio della rete gestita dall'Ente pugliese. Si presume che le basse temperature a cui sono esposti gli impianti, posizionati in montagna, possano aver congelato le pompe di sollevamento. Problemi a Bisaccia anche per l'energia elettrica. Cinquanta famiglie delle contrade Petuzza e Bosco Sullo, da ore sono senza luce e riscaldamenti. Cagliari, nevica al poetto, sul mare. Nevica al Poetto, il lungomare di Cagliari. Un evento eccezionale per la Sardegna quello dei fiocchi bianchi che cadono in spiaggia e sul mare. Roma, copiosa nevicata. Intensa nevicata dal centro alla periferia della Capitale, interessando la città da nord a sud. Nevica dall'Eur a Talenti, da Ostia a Monte Mario, a San Giovanni. Il manto bianco comincia ad attecchire sulle strade, appena liberate dalla nevicata della notte. La neve, sul litorale a sud di Roma, è arrivata fino ad Ardea e Pomezia, compreso l'entroterra di Ostia, nelle zone di Ostia Antica, Acilia, Casal Palocco, Dragoncello. Poche persone a piedi nel centro di Roma, sorprese dalla neve, così come ad Ostia, che per l'ora appare insolitamente deserta e con poche auto in giro, i fiocchi attecchiscono sulla strada. Paesi isolati. Un fine settimana con neve abbondante fino in pianura al Centro e in collina al Sud, con temperature in forte calo. Decine di frazioni e oltre mille persone isolate, soprattutto in Abruzzo e Basilicata, 300 sgomberate in provincia di Rimini, viabilità critica sulle strade secondarie dalle Marche alla Calabria: il maltempo che ha colpito l'Italia non dà tregua e su molte zone del centro sud continua a nevicare. Qualche problema c'è stato nella circolazione ferroviaria con il treno Roma-Chiusi rimasto fermo all'altezza di Fabbro-Ficulle.Fiumicino, voli cancellati. Dato il perdurare delle avverse condizioni meteo su Roma e sul Lazio e per evitare che si creino situazioni di ulterioridisagi ai passeggeri, l'Enac informa che è stata disposta la riduzione del 50% dei movimenti sull'aeroporto di Roma Fiumicino, a partire dalle 17 di oggi, fino a nuove indicazioni. Verrà data priorità ai voli di medio raggio che richiedono anche minor tempo per le operazioni di sghiacciamento, mentre quelli in lungo raggio verranno riprogrammati dopo la mezzanotte. Rinviate alcune partite di calcio. Dopo la nevicata di questa notte, anicipata al pomeriggio nelle zone fuori dal Gra e nei quartieri a nord di Roma, è tornato a splendere il sole nella Capitale. La circolazione sulle strade è regolare, anche grazie al Piano antineve, che ha permesso la circolazione del trasporto locale sin dalla mattina, quando ancora una coltre di neve e ghiaccio ricopriva la maggior parte delle vie. Attualmente sul Gra si registra una situazione di scarsa visibilità causa nebbia tra la via Trionfale e la Cassia bis. Alemanno: catene obbligatorie anche domani. ll sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha prorogato l'ordinanza n.42 di obbligo di catene a bordo fino alle ore 24 di domani. Roma, oggi scuole chiuse. Nella capitale il sindaco Gianni Alemanno ha emanato un'apposita ordinanza che vieta all'interno del territorio di Roma fino alle 24.00 di oggi, in concomitanza con le precipitazioni nevose, il transito alle auto sprovviste di catene montate o pneumatici invernali, nonchè ai ciclomtori e motoveicoli. Chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado. Il Compartimento Anas per il Lazio ha emanato per lo stesso periodo per il Grande Raccordo Anulare, l'Autostrada Roma Aeroporto di Fiumicino e per le Strade Statali di sua competenza per lo stesso periodo ordinanza di: divieto di transito per tutti i veicoli sprovvisti di catene da neve a bordo o pneumatici invernali; divieto di transito, in caso di neve, per i veicoli sprovvisti di catene montate o pneumatici invernali; divieto di sorpasso, in caso di neve, ai mezzi superiori alle 7,5 t sul Gra e sull'Autostrada Roma Fiumicino. Marche. Situazione di nuovo difficile a Urbino, dove sono caduti quasi altri tre metri di neve. Secondo quanto scrive il Ducato online, nel capoluogo del Montefeltro diverse strutture sono isolate da circa 250-280 centimetri di neve caduta nelle ultime ore. Tra queste il collegio universitario del Colle, la casa di riposo Arcobaleno e il canile di Cà Lucio. Le strade del centro sono impraticabili e c'è disagi anche all’ ospedale con personale ridotto e ambulanze bloccate. Problemi anche per le lezioni universitarie e tutte le attività didattiche, nuovamente sospese fino a martedì 14 febbraio, come annunciato dall'Università Carlo Bo. Dopo l'abbondante nevicata della notte, anche Ancona fa i conti con la nuova emergenza che ormai dura da oltre 12 ore. Le strade principali del capoluogo regionale sono tutte percorribili con catene e gomme termiche, anche se la neve ricopre in fretta le strade appena ripulite. I mezzi di emergenza hanno lavorato per ripulire l'Asse, la viabilità per Torrette, via della Montagnola; sono così garantiti tutti gli accessi alle strutture sanitarie, la viabilità del porto e i percorsi di alcuni autobus; risultano al momento regolari le linee extraurbane. Nel centro cittadino sono chiuse le vie più ripide. È stato completato lo stoccaggio dei tir al parcheggio dello stadio del Conero in attesa che migliorino le condizioni della grande viabilità. Le frazioni, dove la neve è caduta più abbondante, sono raggiungibili dalle strade principali, ancora innevate le vie interne. Qualche difficoltà nei rioni collinari, dove la neve si sta accumulando più rapidamente del centro.Puglia.Da ieri sera il prefetto di Foggia, Giovanni Monteleone, per l'emergenza neve ha disposto la chiusura di tutte le strade extraurbane sul territorio provinciale ai mezzi superiori alle sette tonnellate e mezza. A seguito di questa decisione numerosi autotrasportatori sono stati bloccati in alcune zone tra cui Candela, San Severo, Foggia e Cerignola. E proprio a causa di questi blocchi ieri sera c'è stata un pò di tensione tra gli autotrasportatori, bloccati in un autogrill a San Severo. Il tutto comunque è stato risolto nel giro di poco tempo. Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri di San Marco in Lamis, volontari e unità dell'Esercito stanno intervenendo anche con un gatto delle nevi, in località Salzano per soccorrere un anziano di cui da ieri si avevano notizie.Abruzzo. Il giorno dopo il 'blizzard', la tempesta di neve e ghiaccio che ha investito ogni angolo della regione, si tira il fiato in attesa di un annunciato peggioramento. Super lavoro per vigili del fuoco e forze dell'ordine per fronteggiare l'emergenza neve che ha flagellato fino alla tarda nottata tutto l' Abruzzo. Turni raddoppiati o triplicati, centinaia di richieste di intervento, soccorsi in situazioni estreme e decine di uomini impegnati sulle strade abruzzesi. I vigili del fuoco hanno corso da una parte all'altra per sgomberare le strade dai tir, per tagliare i rami delle piante pericolanti, monitorare i tetti a rischio, come accaduto ad Avezzano (L'Aquila) o a Pescara. Forestali, finanzieri e militari dell'esercito hanno raggiunto zone impervie per aiutare persone anziane o bisognose di cure. Attualmente si sta lavorando per rimuovere i grossi cumuli di neve dai tetti delle abitazioni. Le strade sono pulite, non si segnalano disagi particolari. Fino alle 14 di oggi sarà interdetto il traffico ai mezzi pesanti su strade e autostrade, mentre come noto scuole e uffici pubblici rimarranno chiusi. Per l'emergenza neve, sono mobilitati anche stamane gli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico d' Abruzzo per raggiungere le abitazioni ancora rimaste isolate o ubicate in zone piuttosto impervie. Ad Avezzano la neve ha fatto danni nelle scuole. Ammontano a quasi 200mila euro quelli causati alle serre didattiche dell'Istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente di Avezzano. Le strutture del Serpieri, che hanno coperture in vetro, sono crollate sotto il peso di quasi due metri di neve. Altri problemi sono stati segnalati all'Aquila nei Musp (moduli provvisori ad uso scolastico), a rischio crollo per la presenza di grossi cumuli di neve.
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"GUIDO IO" MONTA LE CATENE: BERTOLASO CONTRO TUTTI
L'EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE ATTACCA GOVERNO, PARTITI, GIORNALI
"Guido io". L'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso sceglie internet per dire la sua sull'emergenza neve: monta le catene al suo sito internet e via, incurante del ghiaccio vivo sui cui da giorni pattina il Palazzo, distribuisce scudisciate a destra e a manca (non solo politicamente intese) includendo governo e stampa. Come sono lontani i massaggi della brasiliana Monica al Salaria Sport Village o le lame incrociate con Hillary Clinton sul terremoto ad Haiti. Di fronte a un'ondata di maltempo "la cui gravità e imponenza è stata offuscata dalle diatribe puerili di chi cerca scuse per giustificare le proprie leggerezze, mentre la gente muore assiderata per le strade perché nessuno è andato a soccorrerla", Bertolaso ritrova santità e sicurezze. E da tecnico delle emergenze (non tutte brillantemente risolte, come all'Aquila sanno bene), si toglie molti sassoloni dalle scarpe."Mi auguro che l'impegno preso oggi davanti a Regioni e Comuni di modificare la normativa" prevista dalla legge 10/2011 "venga rispettato". E tuttavia "personalmente non ci credo" predice l'interessato. Perché la legge "dovrebbero cambiarla quelli che l'hanno pervicacemente voluta e ottenuta solo quando me ne sono andato". Secondo Bertolaso, "la grottesca vicenda della dichiarazione di emergenza nazionale adottata finalmente dal Governo ieri e non una settimana fa sta lì a dimostrarlo: c'è l'emergenza ma non c'è il commissario con pieni poteri per disporre di mezzi, uomini e soldi". Anche se - anticipa da esperto meteo - le nevicate in arrivo "saranno poca cosa rispetto a quello appena vissuto da milioni di italiani". Merito anche della correzione di rotta, ovvio, "perché, dopo aver preso sottogamba il momento davvero critico", ora l'intera macchina del soccorso è mobilitata "con le catene, i motori accesi, le vanghe in mano e il thè caldo da distribuire". Bertolaso ce l'ha pure con giornalisti e fotografi, definiti "sciacalli della penna e degli obiettivi" che "si sono subito affrettati, per giustificare il casino non solo di questi giorni ma anche della Costa e delle alluvioni in Liguria, ad incolpare la dissipata gestione di Bertolaso, che con i massaggi, la cricca e i grandi eventi aveva gestito soldi e potere a suo uso e consumo". Bertolaso si dispiace di essere stato chiamato in causa: "Mica potevano lasciarmi in pace - si duole l'ex sottosegretario, indagato dalle procure di Napoli (inchiesta "Rompiballe), Firenze (inchiesta G8), L'Aquila (terremoto 2009) -. E quindi giù tonnellate di merda condite dalle solite bugie, calunnie piene di malafede e gigantesche inesattezze, mentendo sapendo di mentire". "Grazie neve" invece, "per averci aiutato a capire che la Protezione Civile ci serve".Le polemiche tra Alemanno e Gabrielli e tra le varie amministrazioni dello Stato inducono Bertolaso a specifiche considerazioni. "Il primo punto riguarda il mio personale ringraziamento a chi ha fornito a Franco Gabrielli l’assist per chiarire che è una legge dello Stato, approvata dal Parlamento sotto il precedente Governo, la ormai nota a tutti legge 10 del febbraio 2011, a rendere impossibile al Dipartimento la stessa velocità di reazione alle situazioni di emergenza che io potevo esprimere, senza i vincoli posti dalla attuale normativa. La soluzione al problema dell’efficienza e dell’efficacia della Protezione Civile - scrive Bertolaso - consiste sopratutto in questa operazione: riconoscere che 'ci siamo sbagliati' commissariando la struttura"."Chi sostiene che questa sorta di commissariamento era indifferibile e indispensabile per evitare sprechi, abusi e forme di possibile contagio della correttezza istituzionale 'ordinaria', deve ammettere che il 'commissariamento' non è una cura possibile neppure per consumare 'vendette' verso personaggi scomodi e troppo popolari", commenta autobiograficamente Bertolaso. "La famigerata legislazione 'ordinaria', in materia di spesa pubblica, presenta infatti aree di inefficienza e di possibile spreco formidabili, così come - secondo il tecnico che alla Maddalena non si accorse di quanto gli stava succedendo attorno - dà pessimi risultati in materia di correttezza degli appalti pubblici, di rispetto dei tempi e degli impegni, di semplice giustizia amministrativa, di contrasto alle infiltrazioni malavitose ed anche della corruzione pubblica, di garanzia di funzionamento delle reti e dei servizi dai quali dipende la qualità dellavita dei cittadini italiani".L'ex sottosegretario che non diventò mai viceministro - dopo che la Clinton lo fulminò ad Haiti - snocciola i suoi argomenti con cura ma senza contraddittorio. E in attesa di riscrevere la storia, già lancia accuse contabili. "I dati diffusi dal Ministero dell’Economia sui costi della Protezione Civile - lamenta - sono aggregati e pertanto occorre leggerli con attenzione. Qualcuno ha mai scritto che per nove anni almeno, dei dieci che ho passato a capo del Dipartimento, ho proposto che il bilancio del Dipartimento venisse liberato da oneri impropri e non funzionali all’attività del Dipartimento, come sono i costi di mutui che ancora si pagano per i terremoti dell’Irpinia e dell’Umbria, per il disastro di Sarno e tanti altri ancora? Fanno quasi il 60% del bilancio del Dipartimento. Perché non li gestisce, questi sì, il Ministero dell’Economia? Perché si vuole che gonfino il bilancio del Dipartimento? Perché non si scorporano le attività di chiusura contabile e amministrativa di passate emergenze, che in quanto passate non richiedono più il know how proprio della Protezione Civile e possono essere affidate a qualsiasi burocrazia si voglia?" "I Grandi Eventi sono un falso problema –scrive Bertolaso -. Non sono certo costitutivi della missione essenziale della Protezione civile, ci vuol poco a fare questo sforzo intellettuale. L’uso delle norme di Protezione civile per emergenze diverse da quelle dovute a catastrofi naturali è stato tuttavia largamente bipartisan. E la prassi continua anche oggi, da ogni parte, compresi De Magistris che lo chiede per gestire la Coppa America, o Pisapia, che l’ha ottenuto per accogliere il Papa in visita a Milano. Se si vuole discutere di Grandi Eventi in modo utile e non strumentale, bisogna ragionare non solo di chi li gestisce, ma del perché Governi, Governatori, Sindaci di tutta Italia e di ogni colore politico considerano necessario l’uso di procedure straordinarie in questi casi. Il problema viene in gran parte dalla inadeguatezza della famosa legislazione ordinaria e semmai, mi permetto di suggerire, dalla struttura degli interessi, forti e meno forti, nobili e meno nobili, che dietro lo schermo dell’ordinarietà hanno trovato l’ombra e la disattenzione necessarie per perseguire i loro obiettivi".Quindi "se non si torna ad un sistema che renda possibili decisioni immediate ed adeguate, il problema della Protezione civile e del servizio che questa struttura rende al Paese e ai cittadini rimane irrisolto, anche se i Grandi Eventi saranno gestiti da altri. Abbiamo uno Stato - scopre oggi Bertolaso - dove i Comuni sono rimasti da soli a fronteggiare senza risorse adeguate problemi spesso più grossi di loro ed ai quali si è sempre negata la deroga al patto di stabilità per gestire le emergenze". Uno Stato - è la successiva sottolineatura - in cui "il risanamento pubblico si fa pretendendo dai Governatori delle Regioni di assumersi la responsabilità politica di aumentare le accise sulla benzina " prima ancora "di poter chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza". La chiusura è lapidaria: "Non andremo lontani, così, taroccando la realtà". Chissà se a Palazzo Chigi avranno preso appunti. m.s.r.d.c.p.



TUTTO PRONTO PER NUOVA ONDATA GELO E NEVE

Morto Marco Capodiferro, l'operaio di 46 anni folgorato nella tarda mattinata di ieri ad Acuto (Frosinone), su un traliccio della linea elettrica. L'uomo, dipendente della ditta Clem di Subiaco, stava lavorando per conto dell'Enel per riparare un guasto alla rete causato dalle nevicate. ROMA, ARRIVANO 30 CENTIMETRI DI NEVE «La previsione della Protezione civile nazionale è di 30 centimetri di neve a Roma». Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno dopo avere incontrato il capo della Protezione Civile nazionale Franco Gabrielli. «L'ondata di maltempo dovrebbe cessare sabato all'ora di pranzo», ha dichiarato Alemanno. In considerazione delle condizioni di maltempo,«domani e sabato le scuole e gli uffici rimarranno chiusi». Il prefetto stabilirà particolari deroghe alla chiusura degli uffici. Ecco le ordinanze del sindaco Alemanno.«Evitare spostamenti non necessari domani e sabato». È l'appello che il sindaco di Roma rivolge ai cittadini romani. «Per evitare blocchi e ingorghi - ha detto il sindaco - invito i cittadini a non spostarsi domani e dopodomani». «Obbligo di catene montate appena inizierà a nevicare», ha poi stabilito il sindaco, sottolineando di aver emanato quest'ordinanza proprio per evitare problemi particolari al traffico.«Per questa emergenza maltempo garantiremo la metà dei bus a disposizione: 866 su 1700», ha spiegato Alemanno. «Stiamo fornendo gomme termiche al trasporto pubblico, le metro A e B funzioneranno, i taxi scioglieranno i turni», ha detto il sindaco di Roma. Il Comune sta aiutando i tassisti anche nel reperire catene da neve «perchè in molti non ne sono dotati», ha aggiunto Alemanno. In vista della nevicata attesa domani a Roma,«tutte le associazioni di volontariato si sono mobilitate e forse arriverannoanche dal nord». Alemanno ha anche fatto presente che èstato «mobiltato anche l'Esercito: quello che possono fare faranno». Nelfrattempo, «è cominciata la salatura delle strade». Le decisioni adottate dal sindaco fanno seguito a una riunione congiunta, la prima dopo le polemiche, tra il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, e il sindaco , che si è tenuta questa mattina sull'emergenza per la nuova ondata di maltempo prevista su Roma da domani. L'incontro si è svolto nella sede della Protezione civile nazionale in via Vitorchiano. «Per quanto riguarda la città di Roma, colpita pesantemente dal maltempo, giovedì 2 febbraio il Dipartimento della Protezione civile ha raccomandato a rappresentanti degli enti territoriali la puntuale applicazione delle pianificazioni previste per le precipitazione nevose». Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, nella sua informativa al Senato sull'emergenza neve, ha voluto sin dall'inizio difendere la posizione della Protezione Civile, coinvolta in una polemica dal sindaco di Roma Gianni Alemanno.«L'ondata di gelo di questi giorni si avvicina a quelle registrate nel gennaio 1985 e nel febbraio 1956: si tratta di condizioni meteorologiche del tutto inusuali per il nostro clima, destinate a ripresentarsi, secondo gli esperti, entro un arco di 30 anni» Nonostante il maltempo la rete autostradale nazionale «è stata sempre agibile», ha detto il ministro, precisando che tuttavia«le autostrade abruzzesi hanno particolarmente risentito delle condizioni di maltempo, rimanendo chiuse per circa 50 ore». Per ripristinarne il transito sono stati impiegati, ha aggiunto, «oltre 3mila uomini e 1500 mezzi». L'attivazione del 'Piani nevè e l'intervento coordinato di migliaia di uomini nel corso dell'emergenza maltempo che ha colpito in particolare il Centro Nord ha consentito di «scongiurate ben più gravi conseguenze alla popolazione». Numerosi sono stati gli interventi dei vigili del fuoco - ha detto il ministro - determinanti per il soccorso alle popolazioni e per il rispristino dei servizi e della viabilità. Circa 11.500 il numero degli interventi. Sono stati 3.171 militari impiegati per il soccorso dal 3 al 7 febbraio. Nell'emergenza - ha ricordato il titolare del Viminale - sono state impiegate 9 mila pattuglie di 19 compartimento della Polstrada«. Il ministro ha poi ricordato il ruolo svolto dalle sale operative del Dipartimento della Protezione civile, di Viabilità Italia, e delle Prefetture. Nonostante le difficoltà le principali assi stradali del Paese sono sempre rimaste libere. La rete autostradale, seppure con limitazioni, è »stata sempre agibile«. »L'Anas è stato costantemente impegnata nel fronteggiare l'emergenza«. Sulla rete ferroviaria » le difficoltà maggiori in Emilia Romagna e in particolare a Bologna«.«Obiettivo del governo è essere vicino alle esigenze che i territori esprimono», ha detto il ministro, sottolineando che l'incontro di stamane a palazzo Chigi con gli enti locali è il risultato proprio di questa attenzione. In occasione della 'straordinaria' ondata di maltempo che ha colpito l'Italia «c'è stata una mobilitazione generosa» di tutte le componenti del sistema nazionale di protezione civile. È quanto ha voluto sottolineare il ministro dell'interno, che nella informativa al Senato ha ringraziato tutti coloro che si sono prodigati a i vari livelli istituzionali (Regioni, province, Comuni e Prefetture), con le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, le forze armate. «La straordinarietà dell'evento - ha aggiunto il ministro -ha provocato, seppur indirettamente, alla perdita di vite umane oltre che ingenti danni alle abitazioni, alle infrastrutture nonchè alla rete dei servizi essenziali. Un sincero cordoglio esprimo - anche al nome del governo alle famiglie delle vittime». «In considerazione della forte probabilità che si verifichino nuovamente gli eccezionali eventi atmosferici che hanno contrassegnato lo scorso fine settimana», ieri il premier Monti ha adottato un decreto per il «coinvolgimento delle strutture operative nazionali della Protezione civile, al fine di fronteggiare l'emergenza e di assicurare ogni forma di assistenza e di tutela degli interessi pubblici primari delle popolazioni interessate». Lo ha detto il ministro dell'Interno Cancellieri in Senato.Da domani le temperature riprenderanno a scendere e tornerà la neve in molte regioni, soprattutto al centro-nord. E mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione ai disagi legati all'ondata di maltempo, dalle 6 di venerdì 10 febbraio alle 24 di sabato 11 febbraio il sindaco Gianni Alemanno ha disposto che nella capitale è obbligatorio circolare con le catene a bordo. La Protezione Civile prevede infatti neve mista a pioggia nella giornata di domani. LA SITUAZIONE REGIONE PER REGIONE ROMA:DOMANI E SABATO OBBLIGO CIRCOLAZIONE CON CATENE A BORDO- Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sulla base delle previsioni meteorologiche che segnalano il verificarsi di precipitazioni nevose anche sulla Capitale domani e sabato, ha emesso un'ordinanza valida a partire dalle ore 6 di domani e fino alle ore 24 di sabato, in cui si vieta la circolazione veicolare privata all'interno del territorio di Roma Capitale a tutti gli autoveicoli sprovvisti di catene a bordo e/o di gomme termiche/invernali. Lo stop riguarda anche tutti i ciclomotori e i motoveicoli. In caso di inosservanza, verranno applicate le sanzioni previste dal codice della strada Il sindaco ha anche rivolto un appello alle ditte che producono catene per auto «di metterne in circolazione di più e a prezzi calmierati». CAMPANIA,AD AVELLINO IN ARRIVO ESERCITO PER SOCCORSI. Entro questo pomeriggio arriverà l'esercito anche in provincia di Avellino. L'intervento è stato richiesto dal prefetto Ennio Blasco ieri sera, al termine dell'ultima riunione dell'unità di crisi e alla luce delle previsioni meteo che annunciano una situazione molto critica in Irpinia per il prossimo fine settimana. Il supporto dei militari si è reso indispensabile per i comuni di Zungoli, Lacedonia, Bisaccia, Nusco, Villanova del Battista, Pietrastornina, Sant'Andrea di Conza e Nusco, che risultano isolati o particolarmente difficili da raggiungere anche con i mezzi più attrezzati. La prefettura ha approntato due piani di intervento, per la provincia e per la città capoluogo. Ad Avellino in giornata sarà allestito un punto di raccolta per i mezzi di intervento nel centro della città, in piazza Kennedy, dove saranno convogliati i mezzi spargisale e spazzaneve pronti a intervenire in ogni momento per le maggiori criticità. «Questa volta saremo preparatissimi - dice il sindaco di Avellino Giuseppe Galasso - Non vogliamo che il lavoro di questi giorni venga vanificato». Il Comune di Avellino rassicura sulla disponibilità del sale anti ghiaccio. Sono disponibili 5 tonnellate per il capoluogo. A rischio invece le scorte per la provincia. EMILIA-ROMAGNA: VERTICE AUTORITÀ PER PROVINCE ROMAGNOLE-In vista della nuova ondata di maltempo che investirà le province romagnole domami e sabato, con previste abbondanti precipitazioni nevose, il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ha indetto ieri sera un incontro presso la Prefettura di Forlì-Cesena a cui hanno partecipato i vertici dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, della Forestale, delle amministrazioni pubbliche di Forlì-Cesena e Rimini, oltre ai rappresentanti delle forze dell'ordine. Errani ha sottolineato l'esigenza di continuare l'organizzazione «a sistema» già in atto, in un ambito territoriale nel quale la risposta delle Istituzioni è stata adeguata, pur in presenza di eventi eccezionali. A tutt'oggi il bilancio dell'emergenza è limitato a 120 persone che sono state costrette ad abbandonare la propria abitazione. Oltre ai mezzi dell'Esercito ed alle unità speciali già presenti sul territorio, per affrontare la nuova emergenza sono stati messi a disposizione delle province romagnole ulteriori risorse.MARCHE; GELATE NOTTURNE E OGGI ANCORA TREGUA - Oggi sarà ancora una giornata di tregua per le Marche, ormai alle prese da una settimana con una forte ondata di maltempo. A farla da padrone, in queste ore, è il ghiaccio. Disagi, dunque, per chi si sta muovendo, in auto o a piedi, ma per il momento non vengono segnalate particolari criticità. La macchina della Protezione civile sarà in moto anche oggi per portare a termine gli interventi di sgombero delle strade non ancora ripulite, e far fronte in particolare agli accumuli di neve su tetti e capannoni, in attesa del previsto peggioramento delle condizioni meteo. Domani, infatti, di nuovo nevicate diffuse, all'interno ma anche lungo la costa, con venti forti dal mare. Il maltempo permarrà anche nella giornata di sabato. Poi, domenica, si attende una remissione dei fenomeni, seppure con tempistiche diverse, in tutta la regione.BASILICATA; ESERCITO AL LAVORO NEL VULTURE-MELFESE.Per aiutare le popolazioni del Vulture-Melfese, dove, in alcuni punti, il vento ha creato cumuli di neve alti anche tre metri, da stamani sono al lavoro uomini dell'Esercito, giunti ieri sera a Melfi (Potenza). Nella zona a nord della Basilicata sono diversi i comuni «sommersi» dalla neve, in particolare vi sono difficoltà a raggiungere Banzi (Potenza) e altri paesi dell'Alto-Bradano. In tutto il Potentino le principali strade sono percorribili con catene o pneumatici da neve, le difficoltà riguardano soprattutto le contrade. Oggi le scuole sono chiuse a Potenza (riapriranno, neve permettendo, solo lunedì prossimo), a Matera e nella maggior parte dei Comuni lucani. Nello stabilimento di Melfi della Fiat la produzione sarà bloccata in occasione della festa patronale in onore di Sant'Alessandro, per domani e lunedì invece sono previsti due giorni di cassa integrazione e quindi i circa cinquemila operai torneranno al lavoro solo martedì. Continua a nevicare anche a Potenza, dove ora il pericolo maggiore è rappresentato dal ghiaccio e dalla neve che cade da tetti e cornicioni. Ha ripreso a nevicare pure a Matera e nella zona della collina materana sono segnalati ancora disagi, in particolare in alcune contrade di Tricarico (Matera).
r.d.c.p.s.m.




LA "NAZIONALE" DEI PARLAMENTARI VIAGGI, GIOCA, MA NON FA BENEFICENZA
Infortunio d’immagine per la nazionale di calcio dei parlamentari. Che, in periodo di feroci polemiche sulla casta, finisce sotto i riflettori per una trasferta di beneficenza a Catania dove - racconta il Corriere della Sera - non solo non avrebbero sborsato un euro in quanto totalmente a carico degli sponsor, ma non avrebbero a fine partita neanche contribuito alla colletta per l’ acquisto di tre carrozzelle per bambini disabili. Gli onorevoli calciatori però smentiscono indignati: nessuno ci ha chiesto soldi per l’iniziativa benefica, altrimenti - ci mancherebbe altro - saremmo stati lieti di contribuire.I fatti. Un torneo a fin di bene nella città siciliana. Un triangolare. Deputati nazionali contro il Comune e i magistrati locali. Obiettivo: finanziare attrezzature per bambini disabili. Come dice l’avvocato Mario Paniz (Pdl) loro hanno «aderito ad un’iniziativa benefica sacrificando il venerdì e il sabato». E gli organizzatori si sono fatti in quattro per ringraziarli: a parte il viaggio aereo (che comunque per i deputati è gratis) il resto è stato coperto da una serie di sponsor. Vitto e alloggio in hotel. Giallo sulla cena al ristorante: secondo il Corsera gli onorevoli «si sono guardati bene dal pagare il conto... fino a quando un loro collega catanese, Giuseppe Berretta del Pd, per evitare la magra figura ha pagato per tutti». Paniz e gli altri sostengono invece di essersi offerti di pagare, beneficiando solo dopo diverse insistenze dell’ospitalità di Berretta. E il giovane deputato siciliano conferma: «Si sta facendo un polverone sul nulla. E’ tradizione che il deputato locale paghi la cena, l’ho fatto volentieri e non perché qualcuno mi abbia obbligato». Anche la vicenda delle tre carrozzine da 700 euro l’una sarebbe un misunderstanding. «Ci deve essere stato un errore nella comunicazione - spiega Berretta -. Del resto i promotori alla fine erano soddisfatti perché l’obiettivo finanziario è stato pienamente raggiunto». Può darsi. Eppure, sempre secondo il Corriere, politici locali e giudici hanno messo mano al portafoglio. Gli onorevoli no. Può capitare che, in effetti, non si siano capiti bene. Ma certo, una trasferta di beneficenza a costo zero dove l’unica cosa che si dona è il tempo assomiglia molto a una vacanza al mare. E di questi tempi non rende popolarissimi tra gli elettori.
r.d.c.p.s.m.




VICENDA BNL-UNIPOL BERLUSCONI RINVIATO A GIUDIZIO

IL GUP: PROCESSO UTILE PER CHIARIRE IL CASO.Il processo a Silvio Berlusconi «non può ritenersi inutile» per chiarire definitivamente la vicenda della fuga di notizie relative all'intercettazione Fassino-Consorte avvenuta in piena scalata a Bnl da parte di Unipol e pubblicata sul quotidiano di famiglia 'Il Giornale' alla fine di dicembre 2005, qualche mese prima delle elezioni. L'utilità dei dibattimento è il motivo per cui il gup di Milano, Maria Grazia Domanico, come ha scritto nel suo provvedimento, ha disposto il rinvio a giudizio dell'ex premier accusato di rivelazione del segreto d'ufficio in quanto la conversazione quando venne pubblicata sulla stampa, era ancora coperta dal segreto istruttorio. Il giudice in sostanza ha condiviso le ragioni per cui il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, dopo aver chiesto l'archiviazione del caso e dopo aver dovuto formulare l'imputazione coatta per l'ex presidente del Consiglio, ha chiesto il processo. IL REATO CONTESTATO A BERLUSCONI VA IN PRESCRIZIONE NEL GIUGNO 2013- Quasi certamente il procuratore Romanelli, che già rappresenta la pubblica accusa nel dibattimento in cui è imputato per la stessa vicenda Paolo Berlusconi (la prossima udienza è fissata per il 6 marzo, ndr), chiederà la riunificazione dei due procedimenti. Il reato contestato a Silvio Berlusconi va in prescrizione nel giugno 2013.GHEDINI: ABBIAMO PERSO IL CONTO DEI PROCESSI- «Tutto come previsto, ma ormai abbiamo perso il conto dei processi. Questo deciso oggi è un caso unico in Italia di processo per rivelazione di segreto d'ufficio». È il commento dell'avvocato Niccolò Ghedini, alla decisione del gup di Milano di rinviare a giudizio Berlusconi. Secondo Ghedini, infine, «questo ennesimo processo finirà in un nulla di fatto come tutti gli altri». UNIPOL, BERLUSCONI RINVIATO A GIUDIZIO- Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio nel caso Unipol-Bnl, per rivelazione del segreto d'ufficio, e sarà processato a partire dal prossimo 15 marzo dalla seconda sezione penale del Tribunale penale di Milano. L’inchiesta dell'Unità sul«nastro di Natale»-Fassino intercettato? Fu regalo di Natale a Silvio Berlusconi... LA TELEFONATA INTERCETTATA. Silvio Berlusconi ha rilasciato dichiarazioni spontanee e poi «si è fatto interrogare» nel corso dell'udienza preliminare del processo in cui è imputato per rivelazione di segreto d'ufficio in concorso con il fratello Paolo per aver pubblicato su Il Giornale un'intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi della scalata di Bnl su Unipol. A riferirlo è stato il legale del Cavaliere, Niccolò Ghedini lasciando il settimo piano del palazzo di giustizia di Milano dopo che il gup Maria Grazia Domanico si è ritirata in camera di consiglio. Anche Berlusconi ha lasciato il tribunale da un'uscita secondaria senza rilasciare alcuna dichiarazione.L'EX PREMIER LASCIA IL PALAZZO DI GIUSTIZIA- L'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha lasciato il Palazzo di Giustizia di Milano dopo meno di un'ora durante la quale ha partecipato all'udienza preliminare del caso Unipol-Bnl. Dal Gup, Maria Grazia Domanico, era attesa una decisione sul rinvio a giudizio o meno per violazione del segreto d'ufficio, in relazione alla pubblicazione sul quotidiano Il Giornale dell'ormai famosa telefonata intercettata, in cui Piero Fassino diceva a Giovanni Consorte: «Allora abbiamo una banca». Berlusconi ha abbandonato il settimo piano senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti tenuti a distanza. «MAI ASCOLTATO QUEL NASTRO» L'ex premier avrebbe escluso di aver mai ascoltato lo scambio di battute tra Piero Fassino e Giovanni Consorte. Secondo quanto si apprende, Silvio Berlusconi avrebbe, infatti, fatto notare - durante l'interrogatorio dell'udienza preliminare nell'ambito del processo Bnl-Unipol - che se mai avesse ascoltato una conversazione del genere, se ne sarebbe ricordato.L'INCHIESTA GIUDIZIARIA- La vicenda giudiziaria nacque con l'imprenditore Fabrizio Favata accompagnato in procura dall'ex pm Antonio Di Pietro. Venne presentato un esposto. Favata deluso a suo dire dalle attese che aveva suscitato in lui il contatto con Berlusconi («la famiglia vi sarà riconsocente per sempre» le parole che avrebbe pronunciato il Cavaliere) al momento della consegna del file audio andava in giro per le redazioni di mezza Italia a cercare di monetizzare il materiale. Anche il percorso del fascicolo in procura a Milano destò perplessità. In assenza delll'allora capo della procura Manlio Minale l'inchiesta venne affidata al pm Fabio De Pasquale, titolare di indagini Mills, Mediaset, Mediatrade e pm di udienza. Tornato in ufficio Minale censurò la decisione «perchè qui non abbiamo pm ad personam». L'inchiesta finì al sostituto procuratore Massimo Meroni che aveva già fatto domanda per trasferirsi a Bergamo come aggiunto. Favata finiva in carcere con l'accusa tra l'altro di aver incassato 300 mila euro di cui mai si troverà traccia nei suoi conti. Andato via Meroni, il fascicolò passò ancora di mano. Il pm Maurizio Romanelli iscrisse nel registro degli indagati anche Silvio Berlusconi per rivelazione di segreto e ricettazione, «affinchè sia un giudice a valutare». La procura come prima mossa chiese l'archiviazione per il fondatore di Fininvest, ma il gip Stefania Donadeo impose l'imputazione coatta e il pm in pratica fu costretto a cambiare linea sollecitando il rinvio a giudizio per rivelazione di segreto. Oggi il gup Domanico ha messo un punto fermo con il rinvio a giudizio. «Non mi aspettavo un epilogo diverso» conclude l'avvocato Longo.
r.d.c.m.s.p.




CONTADOR SQUALIFICATO, PERDE VITTORIE A TOUR E GIRO D'ITALIA
di Sergio Conti

Il Tas di Losanna ha sospeso per doping per due anni, con effetto retroattivo, lo spagnolo Alberto Contador. Il campione della Saxo Bank perde così le sue vittorie al Tour de France 2010 e quelle al Giro d'Italia del 2010 e 2011. Il campione era stato trovato positivo al clenbuterolo nel luglio 2010 a un controllo antidoping nel Tour de France del 2010. Potrà tornare a correre ad agosto perché la sospensione ha effetto retroattivo. Per effetto della sentenza del tribunale sportivo lo spagnolo perde anche tutti i titoli conquistati dopo la positività al test: Contador, infatti, aveva continuato a correre in attesa della sentenza. Il ciclista della Saxo-Bank perde il Tour 2010 a beneficio del lussemburghese Andy Schleck, mentre il Giro 2011 passa all'italiano Michele Scarponi. Il Tas si pronuncerà in un secondo momento sulla richiesta dell'Uci di punire Contador con un'ammenda di quasi 2,5 milioni di euro. Lo stop comunque farà saltare allo spagnolo Giro d'Italia, Tour de France e Olimpiadi di Londra. Merckx: vogliono uccidere questo sport «È come se qualcuno volesse uccidere il ciclismo», commenta il cinque volte campione del mondo Eddy Merckx in merito alla squalifica di Contador. Oscar Pereiro, proclamato vincitore del Tour de France 2006 dopo la squalifica per doping dell'americano Floyd Landis, ha definito il verdetto «vergognoso» e sostiene che Contador «è innocente». Michele Scarponi: Prendo atto ma mi spiace .«Con la mia squadra, la Lampre-ISD, prendo atto delle decisioni degli organi preposti a valutare il caso Contador. Dal punto di vista umano mi dispiace molto per Alberto. Per quanto riguarda l' aspetto professionale, questa decisione non cambia il valore dei risultati ottenuti fino a ora e dei miei obiettivi futuri». Così commenta di Michele Scarponi, al quale la squalifica di Contador assegna la Maglia rosa del Giro d'Italia 2011 perché si era classificato secondo. Federciclismo: sentenza su Contador applica regole vigenti «La notizia è amara per tutti gli sportivi, ma evidenzia come il rispetto delle regole oggi è garantito al più alto livello da organi terziari e indipendenti, a prescindere dal nome e dalla fama degli atleti coinvolti». Lo scrive in una nota la Federazione Ciclistica Italiana.




TRISTE IL PAESE CHE NON CREDE NEL WEB

Cresci Italia o cresci web? Tra gli slogan lanciati da Monti (salva, cresci, semplifica) uno brilla per assenza. Nessuno infatti riguarda il futuro digitale del Paese. E anche quando appaiono, i riferimenti a Internet sono così generici e a piccole dosi da ricordare più una ricetta omeopatica che un piano di sviluppo. Eppure il contributo della Rete all’economia di un Paese non è secondario: in Inghilterra rappresenta il 7% del Pil, in Italia il 2% (dati 2010). In mezzo, per intenderci, c’è una differenza per noi pari a 100 miliardi di euro l’anno, più o meno a quanto ammonta la nostra evasione fiscale. Il Boston Consulting Group ha di recente calcolato che l'industria digitale italiana potrebbe arrivare al 4% del Pil nel 2015. Potrebbe. Perché per arrivare da quelle parti bisogna avere progetti chiari e idee lucide, pena il rischio che il futuro digitale affoghi nelle acque agitate della crisi. Sarebbe un suicidio. È opinione diffusa, ormai, che puntare su Internet non sia più un atto di fede ma un'esigenza economica. Perché riduce i costi, fa circolare le idee e aiuta a creare nuove aziende e dunque nuovi posti. Nei Paesi che rappresentano il 70% dell'economia mondiale (G8, Svezia, Corea del Nord e le “lettere” dei famosi Bric: Brasile, India e Cina) Internet ha prodotto nel 2009 la bellezza di 1376 miliardi di dollari; solo in Italia nel 2010 ha superato i 30 miliardi di euro. E non è un caso che la Finlandia, Paese ad altissima crescita tecnologica, abbia modificato la Costituzione per definire Internet “diritto universale di tutti i cittadini”. Ragioni sociali e politiche, certo. Ma anche squisitamente economiche se è vero, come ha detto la commissaria Ue Neelie Kroes che«l’innovazione e la cultura digitale sono la base su cui costruire il futuro della nostra società».Anche per questo sorprende come i ministri del governo, premier compreso, insistano con ostinata regolarità su un argomento “vecchio” come l’articolo 18 tralasciando di intervenire, con altrettanta insistenza e puntualità, su temi assai più moderni come Internet e la nuova economia digitale. Col risultato di trasformare il dibattito politico, non in una discussione su come costruire il futuro, ma in una guerra di posizione tra favorevoli e contrari. Non è così che si unisce ilPaese.Enonècosìchecisi allontana dal famoso baratro. Anziché parlare di licenziamenti, non sarebbe più interessante discutere di come creare nuovi posti? Non sarebbe più costruttivo capire come aiutare i giovani a lanciarsi in nuovi business digitali? Non sarebbe meglio facilitare la nascita e la crescita delle famose start-up, piccole aziende dalle grandi idee? La scorsa settimana Monti ha spiegato che anche l’Italia si doterà di un’Agenda digitale, un percorso ragionato e coordinato per portare economia e società nel nuovo universo Internet. È una buona notizia, peccato che l’annuncio per il momento è solo questo arrivi con anni di ritardo e che l’Italia sia l’unico Paese in Europa a non averlo ancora fatto. Il risultato è che il 46% degli italiani non usa Internet e duemila Comuni avete letto bene, uno su quattro non è raggiunto dalla Rete. E non è finita. Esiste un indice chiamato “networked readiness” che misura la propensione a sfruttare le possibilità offerte dalla rete; ebbene, secondo una classifica stilata lo scorso anno dal World economic forum, l'Italia è scivolata al 51esimo, perdendo 13 posizioni in cinque anni. Non solo sfruttiamo poco Internet, ma lo facciamo sempre meno. Tra i piani di Monti, Internet fa capolino durante la terza fase, quella del “semplifica Italia”, comparendo a proposito degli snellimenti burocratici per rendere più efficiente e meno costosa la macchina del Paese. Principio nobile e apprezzato, ma che rivela una visione forse un po’ antiquata. Internet non è solo uno strumento utile, comodo e “creatore di risparmi”: è anche il mezzo più efficace per far crescere l'economia nazionale. Forse era proprio lì, nel “cresci Italia” che andava inserito. Magari indicando quei passi, minimi ma necessari, per rimettere il Paese lungo una carreggiata digitale. Qualche esempio? Dare una connessione minima a tutti i cittadini: non i 30 megabit indicati dall'Europa per il 2015, ma almeno uno o due per leggere le mail e navigare); ridurre il divario nord-sud e coprendo i buchi e neri che ancora esistono in Meridione (soprattutto Molise e Basilicata); sbloccare gli 800 milioni di euro per la banda larga “spariti” durante il governo Berlusconi; reinvestire quel miliardo in più emerso a sorpresa dall'asta per le frequenze da dedicare alla connessione Internet sui cellulari (i famosi smartphone). Ultima considerazione. L'agricoltura rappresenta oggi il 2,36% del Pil: è una voce importante della nostra economia tanto che accanto a Monti siede un ministro con l'incarico di occuparsi solo di tali questioni. Forse non è ancora il caso di creare un ministero per la Rete, ma certo è curioso che un settore che potrebbe arrivare al 4% del Pil nel giro di tre anni sia ancora senza un progetto e senza una casa. «Meno cabernet, più Internet», dice una battuta che gira da tempo in rete.Senza rinunciare al glorioso vino il messaggio è chiaro. Ed è arrivato il momento di pensarci.
r.m.c.p.s.d.




ART. 18, LO STRAPPO DI MONTI: «BASTA CITTADELLE»
«L’articolo 18 è un tema centrale della discussione. È ora di passare dai miti, dai simboli, alla realtà». Con questo passaggio dell’ intervista rilasciata a Repubblica Tv, Mario Monti scopre le carte del suo governo sul tavolo del lavoro: e sono carte pesantissime. Non solo per la norma sui licenziamenti senza giusta causa, che in questo modo viene imposta come prioritaria nella trattativa (al contrario di quanto si era detto finora), con un’ipotetica scadenza a fine marzo. Ma anche per una lunga serie di osservazioni sulla politica sociale, che lasciano amaro in bocca. Come quella sul «buonismo» dei governi passati. Sarebbe questo il motivo per cui l’Italia è ridotta male. «Per decenni i governi italiani hanno avuto troppo cuore, hanno diffuso troppo buonismo sociale - dichiara il premier - soprattutto prima che arrivasse l’Europa un po’ austera a renderci più attenti». E non si ferma qui. «Anche i tecnici hanno un cuore - aggiunge - ma spesso più si eroga bontà, più si creano le condizioni che graveranno sui giovani».Insomma,serve rigore,austerità, «cattiveria», naturalmente con i lavoratori. Che dire della corruzione dilagante, dell’ evasione massiccia, dell’abbandono di intere regioni del Paese nelle mani della criminalità? Nulla di tutto questo: l’Italia sta male perché si sarebbe concesso troppo ai lavoratori, che nel frattempo - va ricordato - hanno continuato a perdere potere d’acquisto, mentre una piccola fetta di società si è arricchita sempre di più.Invece per Monti torna l’assioma: meno diritti da una parte, più dall’altra. Come una coperta tirata di qua o di là. «Bisogna dare meno tutele a chi oggi ne ha troppe ed è quasi blindato nella sua cittadella - dichiara - e darne di più a chi è in forme estreme di precariato o è fuori dal mercato del lavoro». Insomma, serve un travaso: così gli over 50 potranno starsene a casa e gli under 35 andare al lavoro. Sarebbe questa la soluzione? Per il governo (e anche per Confindustria) proprio la possibilità di reintegro nel posto di lavoro terrebbe lontani gli investimenti stranieri. Finora avevano raccontato di una burocrazia elefantiaca, di mancanza di infrastrutture, di incertezza del diritto: ma questa del reintegro finora non si era mai sentita.CHI USA LO SPREAD-È chiaro a questo punto che il governo vira verso destra: prima Elsa Fornero che tira dritto con o senza consenso dei sindacati, poi Monti che picchia duro su chi « è blindato nella cittadella». Non è un caso che Silvio Berlusconi annuncia al Financial Times un forte sostegno all’esecutivo Monti. Con l’ex premier sembra esserci una luna di miele mai interrotta. Tanto che Monti ne prende le difese, dichiarando che si è esagerato ad usare lo spread per attaccare il suo predecessore. Forse non è neanche un caso che le esternazioni sull’ articolo 18 arrivano a poche ore dall’incontro sul lavoro con la delegazione Pdl, tra cui anche il «falco» Maurizio Sacconi. Probabilmente il premier pensa a quella «maggioranza ampia ma purtroppo evanescente» che il giorno prima lo ha inchiodato alla prima sconfitta in un’ aula parlamentare sulla responsabilità civile dei giudici. Poi tenta un accreditamento anche a sinistra. C’ è da dire che che il pelo alla sinistra. «In manovra abbiamo pur sempre introdotto una cosa, che non abbiamo chiamato “imposta patrimoniale” per non urtare le sensibilità di chi non gradiva quell’impostazione», spiega riferendosi alle tasse sugli immobili e sui depositi bancari. Quanto all’equità, il premier difende le sue iniziative sulla lotta all’evasione, elemento decisivo per la redistribuzione della ricchezza. Ma è chiaro che la partita centrale per il governo oggi è il lavoro,ela supposta contrapposizione giovani-vecchi. Tanto che il premier si perita di chiarire la sua ultima gaffe sul posto fisso che sarebbe «monotono». Specifica che intendeva dire semplicemente che i giovani dovranno abituarsi a cambiare posto e luogo di lavoro. Anzi, arriva persino a consigliare ai giovani di nonpensare necessariamente a un futuro in Italia. Per un premier di un Paese non è il massimo. La partita europea - che pure è cruciale - resta sullo sfondo. Assicura che, dopo il rigore, cioè dopo l’entrata in vigore dell’ultima intesa sulle regole di finanza pubblica (il cosiddetto fiscal compact), con la germania si potrà ragionare di Eurobond. Insomma, una visione di medio-lungo termine, a patto che, tanto per citare Keynes, nel lungo termine non saremo tutti morti. Sulla Tobin tax (la tassa sulle transazioni finanziarie)Monti si dice convinto che i tempi siano maturi.
r.m.c.p.s.d.



