Infortunio d’immagine per la nazionale di calcio dei parlamentari. Che, in periodo di feroci polemiche sulla casta, finisce sotto i riflettori per una trasferta di beneficenza a Catania dove - racconta il Corriere della Sera - non solo non avrebbero sborsato un euro in quanto totalmente a carico degli sponsor, ma non avrebbero a fine partita neanche contribuito alla colletta per l’ acquisto di tre carrozzelle per bambini disabili. Gli onorevoli calciatori però smentiscono indignati: nessuno ci ha chiesto soldi per l’iniziativa benefica, altrimenti - ci mancherebbe altro - saremmo stati lieti di contribuire.I fatti. Un torneo a fin di bene nella città siciliana. Un triangolare. Deputati nazionali contro il Comune e i magistrati locali. Obiettivo: finanziare attrezzature per bambini disabili. Come dice l’avvocato Mario Paniz (Pdl) loro hanno «aderito ad un’iniziativa benefica sacrificando il venerdì e il sabato». E gli organizzatori si sono fatti in quattro per ringraziarli: a parte il viaggio aereo (che comunque per i deputati è gratis) il resto è stato coperto da una serie di sponsor. Vitto e alloggio in hotel. Giallo sulla cena al ristorante: secondo il Corsera gli onorevoli «si sono guardati bene dal pagare il conto... fino a quando un loro collega catanese, Giuseppe Berretta del Pd, per evitare la magra figura ha pagato per tutti». Paniz e gli altri sostengono invece di essersi offerti di pagare, beneficiando solo dopo diverse insistenze dell’ospitalità di Berretta. E il giovane deputato siciliano conferma: «Si sta facendo un polverone sul nulla. E’ tradizione che il deputato locale paghi la cena, l’ho fatto volentieri e non perché qualcuno mi abbia obbligato». Anche la vicenda delle tre carrozzine da 700 euro l’una sarebbe un misunderstanding. «Ci deve essere stato un errore nella comunicazione - spiega Berretta -. Del resto i promotori alla fine erano soddisfatti perché l’obiettivo finanziario è stato pienamente raggiunto». Può darsi. Eppure, sempre secondo il Corriere, politici locali e giudici hanno messo mano al portafoglio. Gli onorevoli no. Può capitare che, in effetti, non si siano capiti bene. Ma certo, una trasferta di beneficenza a costo zero dove l’unica cosa che si dona è il tempo assomiglia molto a una vacanza al mare. E di questi tempi non rende popolarissimi tra gli elettori.
r.d.c.p.s.m.