sabato 13 febbraio 2010

BERSANI: "SI DIMETTA, ALTRIMENTI LO CHIEDEREMO NOI. OPPOSIZIONE FERMISSIMA AL DECRETO SULLA PROTEZIONE CIVILE"

Il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani ha detto oggi di sperare che il sottosegretario e capo della Protezione civile Guido Bertolaso, indagato nell'ambito di un'inchiesta della magistratura fiorentina sulla corruzione negli appalti, lasci l'incarico, altrimenti il Pd ne chiederà le dimissioni. «Fin qui non abbiamo chiesto le dimissioni del capo della Protezione Civile», ha detto il leader del principale partito d'opposizione ai giornalisti a margine di un convegno a Perugia. «Sul piano personale sarà la magistratura a determinare i gradi di responsabilità, perché si è creata una situazione oggettiva». L'ordinanza del gip di Firenze indica che ci sono fondati elementi per sostenere che Bertolaso abbia usufruito di prestazioni sessuali procurategli da un imprenditore arrestato nell'ambito della stessa inchiesta in cambio di favori per le sue imprese appaltatrici. Ieri il numero uno della Protezione civile ha detto che forse si è «fidato troppo» di alcune persone, ma ha respinto le accuse di corruzione. Alla richiesta se ritiene che sia necessario che Bertolaso dia le dimissioni, però, Bersani ha risposto: «Spero che lo capisca da solo, perché sennò bisognerà chiederle». «La situazione non consente un governo della Protezione Civile in condizioni di serenità e di tranquillità». Nei giorni scorsi un altro partito d'opposizione, l'Italia dei Valori, ha presentato una mozione di sfiducia contro Bertolaso. Il sottosegretario aveva già presentato le sue dimissioni al premier Silvio Berlusconi appena lo scandalo era scoppiato, ma il Consiglio dei ministri le aveva respinte. Bersani ha aggiunto che il Pd farà «opposizione fermissima» contro il decreto del Governo che trasforma la Protezione civile in una Spa. «Se facciamo norme che aggravano il problema, come quelle che il Governo sta proponendo, è come se ci buttassimo nel pozzo», ha detto Bersani stamani a Perugia. «Si tratta di norme rischiose - ha continuato - se ora le applichiamo ad ambiti ancora più vasti, triplichiamo il rischio. Spero che il Governo ci ripensi. Ho visto qualche perplessità e qualche incertezza dentro la maggioranza», ha concluso il segretario del Pd.«Penso che poi i magistrati non si vergognino...», ha concluso Bersani a proposito delle frasi del premier contro i pm che indagano su Bertolaso. Bersani sottolinea che «ormai siamo abituati a queste sparate inqualificabili, ci siamo mitridatizzati. D'altronde pretendere che si smetta con questi toni è una petizione che pare ormai inutile. Bisogna che ciascuno, nonostante queste sparate, faccia tranquillamente il suo mestiere. Certamente la magistratura lo farà e lo farà per bene». Anche il capogruppo Pd Franceschini ribadisce la richiesta di uno stop al decreto che trasforma la protezione civile in spa. "Il governo si fermi. È irresponsabile, soprattutto dopo i fatti di questi giorni, insistere sull'approvazione di norme che trasformano la protezione civile in S.P.A. facendo scomparire ogni garanzia di trasparenza e regolarità". Se il governo non fa marcia indietro, annuncia il capogruppo Pd, mercoledì in aula interverranno tutti i 207 deputati del Pd sul decreto che trasforma la Protezione civile in Spa. « Norme incostituzionali - aggiunge - perchè introducono addirittura il divieto di avviare azioni giudiziarie di ogni tipo nei confronti delle gestioni commissariali, sospendendo quelle in corso come prevede il comma 5 dell'art. 3 del decreto. E proprio lo straordinario sistema di efficienza, volonariato e organizzazione delle protezioni civili che non merita di essere trascinato in una prospettiva priva di ogni trasparenza e garanzia. Le voci critiche che si stanno levando anche nella maggioranza confermano che è possibile bloccare quelle norme. Se questa scelta non avverrà nelle prossime ore, e a maggior ragione se il governo decidesse di porre la fiducia, la maggioranza sappia che siamo pronti ad una battaglia parlamentare durisima per eliminare quelle norme e impedire la conversione del decreto»."La storia non è edificante, ma se siamo gente seria prima di decapitare le persone che hanno servito il Paese dobbiamo pensarci non una, ma dieci volte", frena Pier Ferdinando Casini. «Bertolaso ha fatto tanto per una Protezione civile che oggi è invidiata nel mondo ed è una persona che ha dimostrato una grandissima competenza sulle emergenze - ha ricordato Casini -. Certamente qualcosa non è andato per il verso giusto: le indagini facciano allora il loro corso per faremergere tutte le storture». In difesa di Bertolaso intervengono i ministri Matteoli, Gelmini e Calderoli. «Deve restare alla guida della protezione civile perchè ha dimostrato di essere professionalmente capace ed efficiente», dice Matteoli. «Non potrà essere un'inchiesta in corso su accuse da dimostrare che lo può obbligare a farsi da parte. Non sarebbe nè giusto nè opportuno neppure sul piano politico. Bersani, con la sua uscita dimostra ancora una volta di essere condizionato e purtroppo eterodiretto dal partito dei giustizialisti, Di Pietro in testa. Noi invece da garantisti, crediamo nella buona fede e nei comportamenti corretti di bertolaso».«Guido Bertolaso non si tocca. Siamo di fronte all'ennesimo tentativo di diffamare uno dei simboli del buon governo di questa maggioranza, di screditare un esponente di un esecutivo che presenta fatti e non parole, che risolve le emergenze e che è vicino alla gente», rincara la Gelmini.E Calderoli aggiunge: «La richiesta di dimissioni di Bertolaso da parte del segretario Bersani e del Pd purtroppo sono la dimostrazione che non sono un partito né di opposizione né di governo, ma soltanto un partito "gelatinoso", che rischia di implodere dopo le elezioni Regionali. Si confrontino nel merito delle questioni, e la smettano di inseguire Di Pietro, perché tra l`originale e la copia la gente sceglierà sempre l`originale, come già sta accadendo».
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IL SISTEMA DI0 GUIDO: SOCIETÀ AMICI, OPERE DI BENE IN PATRIA
E FUORI
Al di là di tutto, degli ingegneri e dei costruttori, del sesso e dei massaggi, delle auto e degli arredi merce di scambio per entrare nel gran giro degli appalti, è un intero sistema di potere quello sotto inchiesta da parte della procura di Firenze. La «cricca di delinquenti» del Dipartimento Sviluppo e Turismo, scrive il gip Lupo nell’ordinanza, «godeva di poteri illimitati grazie alla normativa», cioè il potere di ordinanza e di spesa in nome dell’ urgenza senza vincoli di cui gode il Dipartimento della Protezione Civile. Occorre allora provare a capire se esiste e in cosa consiste il sistema di potere di Bertolaso e della sua Protezione Civile. La famiglia, ad esempio . «Nel pur breve periodo di monitoraggio-si legge nell’ordinanza - emergeva che in evidente conflitto di interesse il cognato di Bertolaso, Francesco Piermarini, è stato impiegato nei cantieri della Maddalena per il G8. Sono emersi anche rapporti tra Piermarini e Anemone». Lavorare e avere società non è certo un reato. Comincia ad essere sospetto se queste società possono beneficiare di corsie privilegiate e short list. Di sicuro la famiglia Piermarini, Gloria è la moglie di Bertolaso, Francesco e Marilena i fratelli, è molto attiva nell’aprire e chiudere società. Alla Maddalena ha lavorato Ecorescue che si occupa di rifiuti e raccolta differenziata. Prima c’è stata Sviluppo Tevere (conferenze e convegni), chiusa da poco Mystic river (grandi manifestazioni), in mezzo Flumen urbis srl, convegni e noleggio di imbarcazioni. Un vortice di attività solo agli ultimi anni. Gli investigatori stanno cercando di capire se il conflitto di interessi, oltre a Ecorescue, riguarda anche altre società di famiglia. È un fatto che tra le principali attività della Protezione Civile c’è l’organizzazione dei Grandi Eventi. Bertolaso ama il suo lavoro quasi più di se stesso. Lo dice. Si vede. È il suo cruccio più grande in queste ore: teme che il dubbio possa insinuarsi tra l’affetto delle persone. Ma qualche macchia c’è già. A Napoli, dove è stato Commissario per l’emergenza rifiuti, era indagato per traffico di rifiuti e truffa ai danni dello Stato perché avrebbe derogato ad alcune regole nell’affidamento degli incarichi favorendo, tra le altre, Impregilo. Che strana inchiesta quella: Bertolaso ha fatto di tutto per non essere iscritto al registro (la sua vice De Gennaro e altri 24 sono invece già a processo), la procura lo ha ascoltato, lo ha stralciato e per un inghippo ora è tutto a Roma. In ogni caso, per non sbagliare, il decreto sulla Protezione Civile spa offre lo scudo giudiziario ai Commissari straordinari. Per finire, sempre a Napoli e sempre per i rifiuti, è indagato Claudio De Biasio. Se non ci fosse stata l’inchiesta sui rifiuti, con gli inevitabili link con la camorra, sarebbe diventato vicario di Balducci alla Maddalena. A Bari Bertolaso è stato tirato nell’ingorgo Tarantini-D’Addario per via di amici di amici. L’imprenditore Giampy Tarantini, oltre a vendere protesi con la Tecnohospital e a piazzare escort nei saloni di palazzo Grazioli e villa Certosa, ha anche un’attività di consulenza, la G.C. consulting. Tra i clienti, «per offrire nuove opportunità», l’imprenditore Enrico Intini che, tra gli altri, è stato presentato a Guido Bertolaso. «Mai fatto nulla con quello» ha risposto piccato il n°1 della Protezione Civile. E però, mai disperare: è di pochi giorni fa la notizia che la sua Tecnohospital, in grosse difficoltà, è stata acquistata per 300 mila euro da Gian Luca Calvi. E chi è il benefattore? Il fratello di Gian Michele, presidente di Eurocentre, società senza scopo di lucro fondata dalla Protezione Civile e soggetto attuatore del progetto C.A.S.E all’Aquila, la famose casette per terremotati, orgoglio di Berlusconi. Ma nulla vien per caso. Eurocentre ha realizzato nel 2008 il Ponte Italia sul fiume Payee in Sudan, «grande opera - si legge sul sito della Protezione Civile - per collegare la zona della diocesi di Rumbek, quasi isolata, con quella del Nilo Bianco». Il ponte è costato un milione e mezzo di euro, è stato finanziato via sms e con il fondo della Protezione Civile, ed è stato montato dai tecnici di via Ulpiano. Tutto si tiene nella grande famiglia: ponte, progetto Case, acquisto Tecnohospital. «Un sistema gelatinoso» scrivono i magistrati. Dove i quattro arrestati e Bertolaso «costituiscono una catena di comando omogenea ed efficiente».

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giovedì 11 febbraio 2010

BERTOLASO: IO NON C'ENTRO. IL PREMIER: GUIDO NON SI TOCCA, I PM SI VERGOGNINO

Soldi, sesso, appalti, festini, favori... e sciacallaggio. Il terremoto a L'Aquila è, infatti, una tragedia, ma anche un'opportunità di apparire. Chi la pensa così? Sicuramente,chi aveva interesse nell e ricostruzioni, a leggere le intercettazioni. Il primo riferimento, si afferma nell' ordinanza, è in una telefonata tra Angelo Balducci e Diego Anemone dell' 11 aprile in cui si parla del futuro del figlio di Balducci e in cui Anemone «rinfaccia - scrive il gip - a Balducci che la vera ragione per cui ha partecipato alla riunione del pomeriggio per lavori post terremoto» sia proprio l' assunzione del figlio. Balducci a sua volta, prosegue il gip, «vuole far pesare il fatto che si è fatto promotore per l'inserimento delle imprese Anemone per i lavori post terremoto». Il contenuto della telefonata - «cioè dico tu ti rendi conto...ti rendi conto...cioè oggi...al posto mio chi si sarebbe mosso? ...chi?...» - fa sottolineare al gip «il cinismo dei due che, a pochissimi giorni dal tragico sisma dell'Abruzzo, non esitano a programmare speculazioni in sede di ricostruzione». L'altra riferimento al terremoto è in una telefonata del 6 aprile - il giorno del sisma - tra l'imprenditore Francesco De Vito Piscicelli (coinvolto nell'inchiesta per esser stato il tramite tra una ditta fiorentina e Balducci e De Santis) e suo cognato Gagliardi. «Che il terremoto abbia suscitato gli appetiti di tali personaggi privi di scrupoli - scrive il gip riferendosi agli arrestati - lo si ricava anche da altre conversazioni che danno un quadro veramente inquietante circa la realtà della gestione degli appalti pubblici in Italia». Ecco il testo della telefonata: Piscicelli: «Sì». Gagliardi:...oh ma alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito...non è che c'è un terremoto al giorno P:..no...lo so (ride) G:...così per dire per carità...poveracci P:..va buò ciao G:...o no? P:...eh certo...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto G:...io pure...va buò...ciao». Piscicelli è colui che, scrive il gip, «con le macerie ancora calde» è «già pronto a buttarsi sul denaro per la ricostruzione del martoriato Abruzzo». Le reazioni «Sciacalli» che «fanno schifo» è il commento del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. «Quanto sta emergendo in queste ore è drammatico», dice Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese. «Non dimentichiamo certo la rapidità dell'intervento nella fase emergenziale, ma al di là delle eventuali responsabilità penali è raccapricciante assistere a questo cinismo affaristico sulle spalle dei cittadini aquilani. Le istituzioni, le famiglie e le imprese aquilane hanno il diritto di conoscere subito tutta la verità». «È tutto l'Abruzzo a sentirsi ferito e offeso, - dice Paolucci - questa regione ha subito un dramma epocale di fronte al quale il governo Berlusconi e la giunta regionale di centrodestra hanno deciso interventi addirittura ridotti rispetto al trattamento per altri terremoti. Al dramma del sisma peggio trattato degli ultimi trent'anni in Italia, oggi si aggiungono le parole di questi sciacalli che infieriscono sulle sofferenze umane». La difesa Bertolaso si difende e il premier lo spalleggia. «L'accusa è infamante, drammatica. Io non c'entro, penso si sia trattato di un grosso equivoco», ha detto Bertolaso. «Da quello che ho letto, dalle carte che ho ricevuto dalla magistratura, si parla di compensi in denaro e anche di favori sessuali. Sono cose che assolutamente non esistono, io non c'entro con questa vicenda». «Il Salaria Sport Village (dove si sarebbero svolti gli incontri) è uno dei centri sportivi più grossi di Roma, al cui interno c'è anche una struttura per fisioterapia e Francesca (la donna di cui si parla in una intercettazione, ndr) è una persona per bene, molto brava, cui ricorrevo per lo stress che ogni tanto mi colpisce», ha aggiunto Bertolaso. «Si tratta di una vicenda dolorosissima per la quale sicuramente saranno stati commessi anche degli illeciti. Ma non è che io ho seguito direttamente e personalmente la vicenda degli appalti. Il mio compito era quello di realizzare un'opera importante, una grande bonifica ambientale, restituire all'arcipelago della Maddalena un territorio che era stato davvero devastato e renderlo fruibile per un grande avvenimento com'era quello del G8», ha detto Bertolaso, intervistato dal tg1. «Non so se è un disegno vero contro di me. Ma quando ho partecipato a una trasmissione sulla storia d'italia avevo parlato della preoccupazione per questa popolarità, sì che magari qualcuno mi mettesse in tasca una bustina di cocaina, mutatis mutandi è quello che è accaduto», ha aggiunto. «Sono molto avvilito. La mia grande preoccupazione è quella di dimostrare che non ho tradito la fiducia degli italiani. È l'unica cosa che davvero mi preme, oltre ovviamente ad essere creduto dalla mia famiglia per quelli che sono stati i miei comportamenti personali». «Le idee che qualcuno poteva avere per indurmi ad essere condiscendente nei confronti di chi doveva fare i lavori e dei soldi che dovevano essere spesi - ha detto ancora Bertolaso - non mi appartengono. Erano ipotesi che venivano fatte sull'abitudine di altre frequentazioni e vicende del passato. L'importante è che io non abbia mai fatto parte di questo genere di festini».Silvio Berlusconi si schiera a fianco di Guido Bertolaso e attacca duramente i pm. «Si vergognino, si vergognino, Bertolaso non si tocca», ripete il presidente del Consiglio. «Ho parlato con Bertolaso - ha ribattuto Berlusconi - so che aveva mal di schiena e andava da una fisioterapista, una signora di mezza età che peraltro è in ospedale a farsi operare per un problema alla spina dorsale».«Tutte le accuse sono assolutamente non accertate, non vere e infondate».

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mercoledì 10 febbraio 2010

LA STAGIONE 2010 SI INAUGURA CON IL RITORNO DEL CIRCUS SUPERMOTO AL MOTODROMO DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO

di SERGIO CONTI

Di nuovo pronti ai nastri di part enza per iniziare un’altra avventura. Ci siamo appena lasciati alle spalle una stagione agonistica intensa, piena di grosse soddisfazioni e di sorprese ed eccoci di nuovo qua per cominciare a presentarne un’altra con rinnovato entusiasmo e motivazione.Il calendario 2010 esordisce conla prima prova in programma in Lombardia, precisamente a Castelletto di Branduzzo il 27 e 28 marzo prossimi. Il Motodromo dell’Oltrepò Pavese è da sempre sinonimo dieccellenza per lo sport motoristico. La completezza di questo circuito attrae ogni giorno appassionati e campioni provenienti da tutta Europa. L’anno agonistico che sta per avere inizio prenderà il via a fine marzo dal sinuoso tracciato gestito da Adriano Monti, per poi spostarsi l’8 e 9 maggio su un’altra prestigiosa pista come il Kart Planet di Busca (CN), che permette al pubblico una visuale fantastica. Il 5 e 6 giugno il Circus internazionale si sposterà in un altro apprezzatissimo tracciato come il Circuito Internazionale di Viterbo della Tuscia che ospiterà per la terza volta il torneo internazionale. Un mese più tardi, il 3 e 4 luglio, tutti in Abruzzo per la prova attesa a Ortona, un tracciato nuovissimo e molto bello dallo sviluppo di 1.600 metri e un’area paddock che supera i 40.000 mq. La pausa estiva si concluderà spostandosi di nuovo a ovest con il ritorno a Latina il 4 e 5 settembre, con un classico che non può mancare nelcalendario agonistico,ospiti negli ampi spazi del Circuito Internazionale Il Sagittario, e infine, il 25 e 26settembre, l’assegnazione dei titoli nazionali e internazionali permetterà di risalire l’Italia sino a Ottobiano, dove si chiuderà la stagione festeggiando i nuovi campioni 2010 sulla bellissima arena pavese del South Milano.Calendario gare Internazionali d'Italia e Campionato Italiano 2010:
27-28 marzo: Castelletto di Branduzzo- MOTODROMO DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO
08-09 maggio:Busca-CIRCUITO INTERNAZIONALE KART PLANET
05-06giugno:Viterbo-CIRCUITO INTERNAZIONALE DI VITERBO
03-04 luglio: Ortona-CIRCUITO INTERNAZIONALE D'ABRUZZO
04-05 settembre: Latina- CIRCUITO INTERNAZIONALE IL SAGITTARIO
25-26 settembre: Ottobiano- CIRCUITO INTERNAZIONALE PISTA SOUTH MILANO

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CAMPIONATO ITALIANO MINIBIKE 2010 DOMENICA 14 FEBBRAIO UN INCONTRO TECNICO CON LE “CASE” È IL PRIMO APPUNTAMENTO PER GETTARE LE BASI DELLA NUOVA STAGIONE

di PAOLA MAURIZIO


Sulla pista di Giacomo Premoli situata a Codogno (Lodi), domenica 14 febbraio, la FX Action organizza un incontro con tutte le “Case” che disputeranno il Campionato Italiano Minibike Motard nelle categorie Stock. L'appuntamento è fissato per le ore 10,00.Le “Case” che possono partecipare al campionato sono tutte quelle che attualmente risultano accreditate alla FMI per l'anno 2010 come “Industria”. Nell'occasione FX Action presenterà i due motori scelti per prendere parte alle categorie Stock: il modello YX e il modello LIFAN, entrambi di ultima generazione. Nella stessa mattinata, nell'officina del circuito messa a disposizione dal Moto Club Codogno, saranno istituite le fiches tecniche dei motori Master, a sovraintendere per l'occasione ci sarà uno staff tecnico della FMI con la presenza di PAOLO SAVETTIERE, Coordinatore Tecnico Federale FMI e Commissario Tecnico Internazionale. I titolari delle Case e un tecnico delegato di ogni di esse, potrà assistere alla composizione della fiches motori dei Master. Nella stessa giornata la presenza del distributore nazionale SAVA AZETARACING, con il suo responsabile Sig. Alberto Zenich, darà modo di presentare agli intervenuti i pneumatici scelti per il “monogomma”, questo per tutte le categorie della Minibike Motard. La pista sarà aperta per delle prove libere gestite dal Moto Club Codogno. Una giornata precampionato, dunque, dove si potranno ricevere tutte le informazioni su licenze FMI, regolamenti e i calendari della nuova stagione dedicata alle Minibike. Sempre a Codogno sarà attiva una segreteria per raccogliere le iscrizioni dei Campionati Minibike Cross e Motard FMI 2010. Le prime gare della stagione si stanno avvicinando. Alla Fiera di Roma durante l'edizione della Motodays ci sarà infatti il debutto: sabato 13 marzo sarà la volta del Motard con una gara spettacolo a squadre denominata “Superopen Factory Cup”, manifestazione riservata alla categoria Stock dove parteciperanno squadre composte da 4 piloti schierate dalle case accreditate alla FMI; il giorno seguente, domenica 14 marzo, si darà il via alla prima prova del Campionato Italiano Minibike Cross sulla bellissima pista tracciata nell'arena esterna di Motodays. Proprio in questi giorni la pista sta prendendo forma per opera di Armando Dazzi, noto tracciatore che con la sua abilità sta predisponendo un tracciato fantastico perché formulato ad hoc proprio per le Minibike.
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martedì 9 febbraio 2010

MOTOSLITTE: PLONER, NON CE N’È PER NESSUNO.OTTIMI DEGHI E BETTIGA

di SERGIO CONTI

Non ce n’è proprio per nessuno quando di mezzo c’è un pilota che corrisponde al nome di Alex Ploner che, anche a Formazza, raccoglie ben quattro vittorie. Nel Trofeo Italia continua la serie positiva dei due comaschi Giacomo Deghi e Andrea Bettiga. Gli avversari ormai possono solo inchinarsi davanti al più forte pilota italiano: Alex Ploner. Il trentino, di San Cassiano, colleziona, in terra piemontese, un altro poker di vittorie dettando la legge del più forte. La gara si è svolta, in quel di Formazza, piccolo comune situato nell’omonima valle, grazie all’impegno dei ragazzi del moto club Alta Val Formazza. Solo venticinque i piloti al via, tredici nella Unica e dodici nel Trofeo Italia, a causa dell’assenza degli stranieri impegnati nel loro campionato nazionale ma, nonostante la poca presenza, lo spettacolo non è mancato. Salti che hanno entusiasmato il pubblico accorso per assistere la gara grazie alle prodezze dei nostri cavalieri delle nevi. Foga che però ha giocato brutti scherzi ai piloti Davide Fogliani e Chistian Merli, protagonisti, loro malgrado, della giornata. Il primo, tra l’altro l’unico straniero in gara, è stato vittima di un brutto incidente che gli ha comportato la rottura della clavicola e che lo vede costretto a dare dunque l’addio alle corse in anticipo. Lo svizzero, mentre effettuava il salto dell’arrivo, ha perso il controllo della sua motoslitta, sbalzando così in avanti. Protagonista di questa vicenda, ma per tutt’altro motivo, è stato Merli che, probabilmente non accorgendosi della bandiera che avvertiva dell’incidente, è arrivato sul salto troppo veloce. Squalifica quindi della manche per il pilota di Fiavè, che conclude così la sua gara complessiva in quinta posizione. Una giornata riscaldata da uno splendido sole, quasi primaverile, quella dove Ploner, come detto, non ha lasciato spazio di vittoria agli avversari, addirittura nell’ultima manche ha voluto cambiare posizione di partenza rispetto alle manche precedenti. Pronti via, Ploner è scivolato alcune posizioni indietro ma in pochi giri lo abbiamo ritrovato davanti a tutti, in solitaria. Secondo di giornata è giunto il neo pilota del Team Italia di Enduro Michael Pogna in sella alla sua Arctic Cat numero 23 seguito dal Sud-Tirolese Peter Gurndin (Ski).Neanche i giovani piloti del Trofeo Italia si sono risparmiati durante la gara e hanno altresì regalato spettacolo ed emozioni ai presenti. Bagarre tra le prime file per la conquista della vetta più alta del podio sia nella 500 con Deghi, Comella e Meytre, che nella 800 con Bettiga, De Donà e Senoner.Ad avere la meglio sono stati ancora una volta il quindicenne Giacomo Deghi e il “46 con lo zero” Andrea Bettiga in sella alle loro Yamaha numero 547 e 460.Nota di apprezzamento va infine ai due piloti della Arctic Cat Diego Poiatti e Matteo Taboni, protagonisti di un bel gesto sportivo. Dopo un contatto avvenuto in gara il giovane Taboni ha aspettato il compagno di squadra Diego al quale non ripartiva più la motoslitta, compromettendo così il suo risultato personale. Grande assente di giornata è stata la “Lady delle nevi”, Magda Morandi che, anche se correndo in casa, non ha preso parte alla gara a causa di un problema alla schiena rimediato durante la prima prova a Ponte di Legno. La quarta tappa del Campionato Italiano targato 2010 cambia sede a causa della scarsità di neve, trasferendosi così dai monti del Trentino a quello del Monte Grappa, e più precisamente in località Lepre di Romano d’Ezzelino. Ritrovo dunque per domenica 21 febbraio alle ore 10.30 per tutti gli appassionati dei monocingoli su neve per nuove emozionanti sfide.



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domenica 7 febbraio 2010

MORTO BALLERINI, CT AZZURRO DEL CICLISMOINCIDENTE DURANTE UN
RALLY IN TOSCANA
di SERGIO CONTI

Il ct della nazionale italiana di ciclismo, Franco Ballerini, 45 anni, è morto questa mattina in un incidente automobilistico durante il rally di Larciano, in provincia di Pistoia. Ballerini partecipava come navigatore al 1° Rally Ronde di Larciano e affiancava il pilota Alessandro Ciardi su una Renault New Clio della scuderia Alex Group. Ciardi ha riportato la frattura del bacino ma non corre pericolo di vita. La salma di Ballerini è stata portata all'Ospedale del Ceppo di Pistoia.L'incidente è avvenuto poco prima delle 9 in località Casa al Vento nel comune di Serravalle Pistoiese. L'auto della coppia si è schiantata contro il muro di una villa all'uscita di una curva, in un tratto di strada collinare. Secondo una prima ricostruzione, la Clio di Ciardi, uscendo da una curva è salita sull' erba del bordo strada. Il pilota ha perso il controllo del posteriore ed è andata a schiantarsi contro il muro della villa a una velocità stimata tra i 100 e i 120 km orari. La Clio ha urtato contro il muro con il fianco destro, dalla parte di Ballerini, e poi è finita su un terrapieno. Ballerini sarebbe morto sul colpo. La gara, a cui erano iscritti circa cento equipaggi e denominata Ronde di Larciano, è stata annullata. Era alla prima edizione. L'incidente è avvenuto nell'unica prova speciale prevista: un sali-scendi di circa 10 km da compiere su una strada collinare. La Commissione Sportiva Automobilistica Italiana ha sospeso tutti i rally in programma oggi. Al momento dell'incidente, Ballerini indossava il collare Hans, un sistema di protezione passiva obbligatorio da quest'anno per i rally. Il collare dovrebbe tutelare i trauni al collo e alla colonna vertebrale. Ballerini era nato a Firenze l'11 dicembre 1964. Dal 2001 era commissario tecnico della nazionale azzurra di ciclismo. Il rally era una passione cominciata a coltivare circa due anni fa con Paolo Bettini, campione mondiale e olimpico di ciclismo. Al tecnico fiorentino è legato un decennio di successi sulle due ruote. Ballerini ha portato al titolo mondiale Mario Cipollini (2002), Paolo Bettini (2006 e 2007) e Alessandro Ballan (2008). Con Bettini, la Nazionale italiana ha vinto anche l'oro olimpico ai Giochi di Atene 2004. Ballerini ha iniziato la carriera di tecnico dopo 15 anni da corridore professionista. Nel suo palmares, inaugurato dal successo nelle Tre Valli Varesine del 1987, ci sono i due successi alla Parigi-Roubaix nel 1995 e nel 1998.

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SUPERMARECROSS/CAMPIONATI INTERNAZIONALI D’ ITALIA TROFEO “GAETANO DI STEFANO”
In Calabria vincono Maddii (MX2), Bricca (MX1), Lentini (Mini Junior) e De Nicola (Mini Senior)

di SERGIO CONTI



Catona ha accolto, a distanza di una settimana, la seconda prova dei “Campionati Internazionali d’Italia su sabbia Supermarecross”. L’ottima organizzazione del MC Tirreno, ha consegnato ai piloti iscritti un tracciato alquanto tecnico, selettivo e spettacolare, fattore che di certo ha divertito il pubblico presente. Proprio quest’ultimo ha risposto in maniera egregia all’evento anche se, ancora una volta, il maltempo ha imperversato mettendo a dura prova tutti quanti. La vicinanza con il capoluogo calabro, ma non solo questo, ha favorito gli appassionati che hanno raggiunto comunque la Spiaggia di Catona per tifare i propri beniamini locali, purtroppo hanno vissuto le fasi emozionanti di questo torneo sotto la pioggia che è scesa copiosa per gran parte della giornata. Come voleva il caso un leggero calo di partecipanti ha accompagnato il giro di boa di questi campionati che osserveranno, ora, una lunga sosta per riprendere poi ad ottobre con le due ultime prove. Un’ottantina in tutto, tra cui molti piloti calabresi e siciliani, si sono presentati al via di questa secondo evento. Nella MX1 abbiamo assistito a due manche concentrate sul duello tra Compagnone (Honda-Pardi Racing) e Bricca (Suzuki-Petriglia Racing). Alla fine hanno vinto una gara a testa con Bricca che, aggiudicandosi la seconda gara, si è piazzato sul gradino più alto. A detta di entrambe c’è stata molta difficoltà nel sorpassare i doppiati soprattutto per il campione in carica che in gara 2, a causa di questi, si è fatto beffare proprio da Bricca. Per l’alfiere del Petriglia Racing, invece, in piccolo inconveniente tecnico gli ha precluso la vittoria anche nella frazione d’apertura. In chiave assoluta di giornata ottimo terzo gradino del podio per il laziale Simone Mastronunzio (Honda-Pardi Racing) che dopo il sesto posto di gara 1, nella seconda ha guadagnato un’ottima terza piazza; quarto Eros Doria (Honda-Pardi Racing) e quinto ancora Luca Fontanesi (Yamaha-Fonta Racing) che si è ripetuto dopo l’ottimo risultato di Fregene.La MX2 ha vissuto sulla doppia affermazione di Marco Maddii (Suzuki - Delta Racing).Il toscano, in entrambe le gare, si è involato in testa al gruppo e non è stato più impensierito da nessuno. Dietro di lui un doppio secondo posto per il giovane siciliano Giovanni Bertuccelli (KTM) che sembra essere la riconferma di questo campionato, anzi, sembra addirittura più forte della passata stagione. Dietro ai due, nell’assoluta, troviamo Luca Moroni (KTM-Cevolani Racing) che ha dovuto rimontare in gara 1 per una caduta che l’ha coinvolto pochi metri dopo l’abbassarsi del cancelletto di partenza. Da ultimo è giunto quinto ma, nella frazione conclusiva, si è rifatto conquistando un meritato terzo posto. Con due quarti posti Paolo Salvatore Runcio (Yamaha) è la novità odierna, confessandoci di essersi allenato ultimamente in quel Parma con i forti piloti del mondiale motocross. Quinto assoluto giunge Antonio Gizzi (Suzuki-Petriglia Racing).Il Minicross ha visto altri vincitori rispetto alla tappa laziale, sfatando la supremazia di uno solo, segno che ci sono più giovani che possono ambire al titolo 2010. Tranne il solito Alessandro Lentini (KTM-Scuderia Milani) che si è ripetuto nella sua categoria, la Junior, nelle due gare abbiano assistito alla vittoria di Joakin Furbetta (KTM-Wjss Team), in quella d’apertura, mentre in gara 2 ha spuntarla su tutti, con un ottimo avvio, Davide Di Nardo (KTM). L’assoluta della categoria Minicross Senior è però andata a Jimmy De Nicola (KTM).La manche del Supercampione, valevole come seconda prova del Trofeo Coast to Coast, è stata all’insegna di Felice Compagnone che ha avuto subito un “regalo” da parte di Bricca. Quest’ultimo, dopo un avvio perentorio davanti a tutti, ha rimediato una scivolata nelle prime tornate, errore che non gli ha più permesso di avvicinare il battistrada, anzi perso quel mordente necessario, è stato anche superato da Maddii giunto secondo. Grande plauso in questa finale, che vede schierati i migliori 10 di entrambe le classi, per Luca Moroni che con la piccola 125 si è preso il merito di chiudere quarto.
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