IL COLLE STRIGLIA I PARTITI «NO CALCOLI DI CONVENIENZA»
«Il governo operi serenamente, il parlamento faccia
costruttivamente e con lungimiranza la sua decisiva parte. Le forze politiche
non ricadano in meschini e convulsi calcoli di convenienza di qualsiasi specie:
ne va della credibilita del nostro paese, della credibilità della politica e
della democrazia in Italia». Così il presidente ella Repubblica, Giorgio
Napolitano, intervenendo alla Conferenza dei prefetti. «Il rinnovamento
istituzionale non è separabile dal rinnovamento politico e quest'ultimo non può
prescindere da un rinnovamento morale che l'estensione della piaga antica della
corruzione nella vita politica e nella vita amministrativa impone
categoricamente», ha affermato il presidente. La sfida delle riforme
istituzionali richiede stabilità politica e istituzionale, nonchè la
«continuità del governo» - ha sottolineato Napolitano. «La sfida cruciale che
ha davanti l'Italia», dice il capo dello Stato, è quella di «procedere a
revisioni costituzionali» a condizione che «ci sia stabilità politica e
istituzionale. Non c'è bisticcio o contraddizione tra stabilità e riforme». Per
Napolitano le riforme, concretamente quelle che la commissione di studio appena
insediata si prospetterà e subito dopo il comitato parlamentare metterà in
cantiere, sono ovviamente l'opposto di un approccio conservatore, di una,
comunque motivata o camuffata, difesa dell'esistente, ma potranno realizzarsi
solo se non sarà messa in questione la continuità del governo e del Parlamento». «Oggi alle difficoltà per
molti aspetti drammatiche di imprese e mondo del lavoro si accompagnano
tensioni da affrontare con forte attitudine al confronto e all'ascolto. Ma non
c'è dubbio che vi si legano anche il rincrudirsi di certe tipologie di delinquenza
comune, sia il manifestarsi di focolai di esasperazione estremistica e perfino
di violenza eversiva». Napolitano poi sottolinea che «quello delle ricadute
della grave recessione che purtroppo persiste e di un conseguente ampio disagio
sociale è il fronte principale su cui dispiegare oggi l'impegno delle
Prefetture e dei Prefetti» senza trascurarne altri.