SEQUESTRO-LAMPO PER SPINELLI, CASSIERE DI SILVIO E' GIALLO, PERCHÉ LA DENUNCIA DOPO 48 ORE?
Non torna nulla in questa storia il cui canovaccio supera di
gran lunga ogni immaginazione anche più fervida. E che vede in scena
addirittura il sequestro lampo del Ragiunatt (ragioniere in dialetto milanese),
quel Giuseppe Spinelli, collaboratore di fiducia di Silvio Berlusconi, al
centro dei processi Ruby e che tuttora stipendia le ragazze a vario titolo
ospiti delle serate eleganti ad Arcore. Ecco chi è Spinelli, il
"bancomat" delle "olgettine". Berlusconi in trappola tra
Ruby e Nicole. E il ragionier Spinelli paga...La notizia irrompe di prima
mattina, è il caso di segnalare, all'inizio di una settimana decisiva per il
futuro del Pdl. Sei persone, tre italiane e tre albanesi, sono state arrestate
con l'accusa di sequestro di persona a scopo estorsione in danno di Spinelli e
di Silvio Berlusconi. La sera del 15 ottobre, intorno alle 22, mentre Spinelli
tornava a casa, a Bresso, hanno fatto irruzione armati con due pistole
nell'appartamento dove il ragioniere vive con la moglie. Li hanno
immobilizzati, "con modi rudi", spiega Alessandro Giuliano capo della
squadra mobile di Milano, e hanno proposto un patto tanto incredibile quanto
scellerato: la richiesta di 35 milioni di euro in cambio di un dossier in
possesso della banda in base al quale Berlusconi potrebbe ribaltare il verdetto
in sede civile, di cui si attende a settimane il giudizio della Cassazione, che
lo ha già condannato in primo e secondo grado a risarcire oltre 560 milioni di
euro alla CIR di Carlo De Benedetti per il Lodo Mondadori. "Non abbiamo
ancora trovato il dossier e non ci risulta essere stata pagata alcuna
cifra" precisa Giuliano in conferenza stampa con il vice questore Marco
Ciacci, responsabile della polizia giudiziaria presso la procura di Milano. Le
indagini sono in corso e in queste ore gli investigatori stanno eseguendo
decine di perquisizioni.I fatti, prima di tutto. Con due premesse fondamentali:
gli unici testimoni al momento sono le due vittime le cui dichiarazioni, in
questo mese di indagini, sono state riscontrate da verifiche sulla rete
cellulare e immagini tratte da telecamere; passano 48 ore dai fatti alla
denuncia degli avvocati di Berlusconi in procura. La sera del 15 ottobre, intorno
alle 22, Spinelli torna a casa. Sul pianerottolo viene aggredito da tre persone
a colto coperto e armate di due pistole. Lo costringono ad entrare in casa dove
c'è la moglie di Spinelli. Le prime ore sono molto convulse. Mai, però, si
spiega, viene usata violenza. La banda, che intorno alle due di notte viene
raggiunta dal capo, Francesco Leone, nome noto agli archivi come
"inventore" specializzato nei sequestri lampo. La richiesta - per
come è stata ricostruita sinora la faccenda - è di contattare Berlusconi per
spiegare l'esistenza del dossier e la relativa richiesta economica. Il dossier,
va precisato, andrebbe a favore del Cavaliere. Spinelli spiega ai sequestratori
che fino alla mattina dopo non può contattare il Cavaliere. La notte trascorre
tranquilla, i sequestratori mangiano e riposano, in attesa della mattina. Solo
alle nove del mattino del 16 ottobre Spinelli contatta Berlusconi e, alla
presenza dei banditi, illustra l'esistenza del dossier. L'ex premier, si spiega
in questura, "riceve la richiesta e quasi sicuramente capisce che Spinelli
è sotto minaccia".Primo mistero: dopo la telefonata, i quattro lasciano
l'abitazione di Spinelli e restano d'accordo di risentirsi. Il contabile del
Cavaliere a quel punto lascia la sua abitazione di Bresso dove farà ritorno
solo nel pomeriggio del 17 quando riceve una seconda telefonata della banda.
Solo dopo quella telefonata Spinelli, tramite i legali, fa la prima
segnalazione in questura. Segnalazione che sarà formalizzata il giorno dopo, il
18, dai legali dell'ex premier. Da quel momento scattano le indagini. Che
portano agli arresti di oggi. il capo della banda è Francesco Leone,
"inventore" in Italia dei sequestri lampo. Suoi stretti collaboratori
sono Alessio Mayer, precedenti per traffico di auto rubate, e Pierluigi
Tranquilli. I tre albanesi sarebbero il bracco operativo. Le indagini sono in
corso. Spinelli afferma di aver visto il dossier che però non è stato ancora
trovato. Ma non aggiunge altro. Così come afferma che "mai c'è stato
passaggio di denaro". E allora, è la prima domanda, perché attendere così
tanto la denuncia? E poi, cosa è successo in quelle 24 ore trascorse tra la
telefonata a Berlusconi il 16 mattina e la seconda ricevuta da Spinelli il 17?
E dove è stato Spinelli in quelle 24 ore? Le indagini sono affidate alla
direzione distrettuale antimafia e coordinate dall'aggiunto Ilda Boccassini.
L'ex premier è stato sentito come teste.Nonostante la professionalità, sono le
facce stese degli investigatori che mostrano perplessità e incredulità. Non
torna nulla in questa storia. Che definire un giallo è sin troppo poco.SEI
ARRESTI,IL CAPOBANDA TRADITO DALLE SCARPE DEL MILAN- A permettere agli
investigatori della Squadra Mobile di Milano di individuare (e poi arrestare) i
presunti autori del misterioso sequestro lampo del «contabile» di Silvio
Berlusconi, Giuseppe Spinelli, sono stati un'impronta del presunto capobanda
Francesco Leone lasciata nella casa sequestrati e delle vistose scarpe da
ginnastica rosse con i lacci neri che l'ex collaboratore di giustizia barese,
tifoso milanista, indossava durante il sequestro. Gli agenti le hanno ritrovate
questa mattina nel corso della perquisizione nella sua abitazione di Paliano
(Frosinone), al termine di un lungo lavoro di osservazione e pedinamento che tra
l'altro li aveva portati a seguire Leone anche allo stadio Meazza di Milano
dove il 51enne si era recato il pomeriggio dell'11 novembre scorso per
assistere a Milan-Fiorentina. Dato che i sequestratori indossavano i
passamontagna, le scarpe erano l'unico elemento che aveva attirato l'attenzione
del ragioniere e di sua moglie, che le avevano descritte agli investigatori.
Decisivi sono stati anche gli accertamenti sulle sim intestate a nomi di
fantasia utilizzate dai membri della banda e i filmati delle telecamere di
sicurezza nei pressi di casa Spinelli, dai quali gli investigatori sono
riusciti a risalire alla targa di un'auto. Ad Alessio Maier, per esempio, i
poliziotti sono risaliti grazie allo studio del traffico di sms che inviava con
una sim intestata ad un cittadino straniero a Leone che si trovava nella
abitazione di Spinelli. Per quanto riguarda i tre pregiudicati albanesi
arrestati per il sequestro, Marjus Anuta (residente a Follonica, nel
grossetano) e i fratelli Laurenc e Ilirjan Tanko, residenti nel trevigiano,
sono stati tutti arrestati a Rovato (Brescia) presso le abitazioni dove vivono
le sorelle dei Tanko.
m.r.s.p.d.c.