giovedì 4 luglio 2013

CANOTTAGGIO/TERZA COPPA DEL MONDO LUCERNA

di Paola Maurizio

Sono quasi 650 gli atleti iscritti alla Coppa del Mondo di Lucerna (Svizzera) che, provenienti da 43 paesi, gareggeranno sulle acque del mitico Rotsee. La Germania sarà presente con 24 equipaggi, seguita dalla Gran Bretagna con 18. Nuova Zelanda e Italia schierano, entrambi, 17 barche. Le due specialità con il maggior numero di iscritti sono, negli uomini, il singolo (24 barche) e il due di coppia (21); nelle gare femminili è sempre il singolo ad avere più barche iscritte (19) insieme al doppio pesi leggeri con 15. Nel singolo uomini i primi quattro finalisti nella Coppa del Mondo di Eton Dorney saranno nuovamente uno contro l’altro a Lucerna. Per Ondrej Synek (Repubblica Ceca), medaglia d'argento olimpica nel 2012, e per il britannico Alan Campbell, medaglia di bronzo a Londra 2012, primo e secondo rispettivamente a Eton Dorney, si prevede un’altra gara emozionante anche a Lucerna. Gli altri sfidanti saranno probabilmente, ancora una volta, Marcel Hacker (Germania) e Georgi Bozhilov (Bulgaria). Il doppio neozelandese di Hamish Bond e Eric Murray, vincitore a Eton Dorney il mese scorso, avrò contro rivali provenienti dalla Francia, dalla Germania, dall’Italia (Romano Battisti e Francesco Fossi) e dalla Polonia: tutti equipaggi che possono aspirare a salire sul podio di Coppa del Mondo. La campionessa olimpica di Londra 2012, Mirka Knapkova della Repubblica Ceca, ha fatto il suo debutto in questa stagione ai Campionati Europei dove ha vinto l'oro. La Knapkova dovrà affrontare per la prima volta in questa stagione l’australiana Kim Crow, che ha vinto il bronzo alle Olimpiadi del 2012, ed Emma Twigg (Nuova Zelanda), che si è piazzata quarta a Londra 2012 e ha vinto l'oro a Eton Dorney poche settimane fa. Nel doppio pesi leggeri femminile sono le tedesche Lena Mueller e Anja Noske le favorite per aver vinto un argento agli Europei di Siviglia e un oro nella Coppa del Mondo di Eton. Per la prima volta in questa stagione affronteranno le neozelandesi Julia Edward e Lucy Strack, e dovranno guardarsi, inoltre, dalle inglesi Kathryn Twyman e Imogen Walsh, bronzo a Sydney e argento a Eton Dorney, e le azzurre Elisabetta Sancassani e Laura Milani campionesse europee a Varese 2012 e Siviglia 2013. Dopo le prime due prove di Coppa del Mondo 2013, a condurre la classifica è la Gran Bretagna con 140 punti seguita dall'Australia con 99 punti e la Nuova Zelanda con 97 punti.
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mercoledì 3 luglio 2013

BARBARA BERLUSCONI 'E' VERO, STORIA CON PATO FINITA

E sul settimanale 'chi' lei e' tra le braccia di un nuovo ragazzo

“Dopo due anni e mezzo di amore e di molte cose belle la distanza ha messo un punto finale alla relazione": con questo messaggio su Twitter l'ex attaccante del Milan Alexandre Pato, da gennaio in forza al Corinthians, ha annunciato la fine della relazione con Barbara Berlusconi, la figlia del presidente rossonero Silvio Berlusconi. B.BERLUSCONI CONFERMA ROTTURA CON PATO, E' MIA VITA PRIVATA - "Confermo la notizia ma non ho commenti da fare: è la mia vita privata". Barbara Berlusconi, interpellata dall'ANSA, non ha voluto aggiungere altro a proposito della fine della sua relazione con Alexandre Pato, che durava da oltre due anni. CLAMOROSO SU “CHI”: BARBARA TRA LE BRACCIA DI UN NUOVO RAGAZZO - Due settimane fa le dolci immagini di Barbara Berlusconi abbracciata ad Alexandre Pato in Sardegna. Ora, in esclusiva su Chi in edicola da domani, mercoledì 3 luglio, altre immagini di effusioni e tenerezze inequivocabili sul pontile di Villa Certosa, ma questa volta i protagonisti sono in parte diversi: lei è sempre Barbara Berlusconi, dirigente d'azienda italiana, consigliere di Fininvest e del Milan, lui, invece, si chiama Pietro, un bel ragazzo di origini semplici, che fa parte del giro della compagnia di lady Barlusconi. Il settimanale riporta anche le immagini di una serata di Barbara e di Pietro al Billionaire insieme con un gruppo di amici, durante la quale la coppia, sempre più incurante dei presenti, ha continuato a divertirsi, mostrando intesa e attrazione. Un bacio via l’altro e un ballo via l’altro.
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domenica 30 giugno 2013


PARROCO MUORE STRONCATO DA MISTERIOSO VIRUS CONTRATTO IN CROAZIA

È morto mattina don Lino Guerzoni, il parroco 62enne di Fiesso Umbertiano che a fine maggio si era risvegliato da un coma dopo un'infezione che avrebbe contratto in Croazia per un intervento ai denti. La triste notizia si è sparsa in paese con un prolungato suono di campane, così ha voluto l’aiutante del parroco, don Giorgio Munerato. Erano le 10.30 quando a Fiesso sono iniziate a suonare le campane:in molti pensavano fossero per un matrimonio, che in realtà era nel pomeriggio. Anche il vescovo Lucio Soravito De Franceschi ha ricordato il religioso in occasione della messa celebrata ad Adria per i 50 anni della sua ordinazione. Don Lino Guerzoni - che era originario di Castelnovo Bariano dove è stato prete per 13 anni - era stato ricoverato all'ospedale di Rovigo all’inizio di aprile, nel reparto malattie infettive. Dopo essere caduto in stato di coma, si era risvegliato a fine maggio. Dietro alla malattia c’è un giallo: nel mirino è un intervento di un impianto dei denti effettuato in Croazia, che appunto potrebbe avere provocto l’ infezione da un virus poi rivelatosi letale. «È rimasto in ospedale per 50 giorni - racconta una parrocchiana fiessese - Un paio di settimane fa sembrava essere migliorato, però ci attendavamo questa notizia. Avrebbe compiuto 63 anni a fine settembre, ma sembrava ne avesse una cinquantina. Era un parroco molto attivo: andava via in motocicletta, amava fare fotografie e usare il computer. Quando era uscito dal coma si parlava di miracolo». I parrocchiani hanno provato a chiamare la Curia Vescovile, ma essendoci stata la celebrazione ad Adria con tutti i parroci non è stato possibile avere maggiori notizie sul decesso». L'insediamento di don Lino Guerzoni nella parrocchia della Natività di Fiesso era avvenuta agli inizi di ottobre del 2006. Ultimamente era balzato agli onori delle cronache, a fine gennaio scorso, quando aveva deciso di chiudere le porte della chiesa nel pomeriggio a causa delle troppe offerte che venivano rubate da ignoti.
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sabato 29 giugno 2013




DI PIETRO CI RIPROVA: DOMANI IL NUOVO SEGRETARIO IDV
Congresso IdV, l'ex pm: «Togliere il nome di Di Pietro dal logo IdV sarà un vantaggio». In corsa come segretario Niccolò Rinaldi e Ignazio Messina

Togliere il nome di Di Pietro dal logo di Italia dei valori «sarà un vantaggio competitivo, se sapremo ripartire dalla base. Saremo il primo partito a dimostrare che con umiltà ma anche con determinazione vuole lavorare come squadra». Lo ha detto lo stesso fondatore dell'Idv, in uno dei suoi interventi alla seconda giornata del Congresso straordinario per decidere il nuovo leader e scegliere il nuovo simbolo. «Stiamo dimostrando a tutti - ha detto Di Pietro - che stiamo facendo un congresso vero. Ci sono persone che hanno espresso posizioni diverse e ciò vuol dire che c'è voglia di partecipare». «Saremo il primo partito che va oltre il suo fondatore - ha spiegato Di Pietro - Vogliamo rinnovare l`Italia dei Valori e anche il simbolo dovrà rappresentare la svolta. Per questo, la scelta spetterà direttamente a voi cittadini», ha detto Di Pietro rivolgendosi alla platea presente in sala e agli utenti che seguono i lavori in diretta streaming. Il fondatore di Idv ha lanciato anche il concorso creativo per il nuovo simbolo del partito. «Chi vorrà partecipare all`iniziativa - ha detto - potrà inviare le proprie proposte all'indirizzo concorsosimbolo italiadeivalori.it». Il simbolo che risulterà vincente verrà presentato in una conferenza stampa insieme al neo segretario del partito e ad Antonio Di Pietro. Il nuovo segretario di Italia dei valori verrà scelto domani attraverso votazioni su tutto il territorio nazionale: gli iscritti potranno votare online oppure nei seggi oppure nei seggi istituiti nel territorio. La scelta sarà fra due candidati: l'avvocato civilista Ignazio Messina, il capodelegazione Idv al Parlamento europeo Niccolò Rinaldi. Nicolò Scalera, fino ad oggi pomeriggio ancora in corsa, ha rinunciato alla propria candidatura e l'ha associata a quella di Rinaldi. Tra gli interventi della giornata, oltre ai rappresentanti del territorio, che hanno espresso il proprio appoggio ai diversi candidati, quello del filosofo Gianni Vattimo, europarlamentare dell'Idv, che ha espresso il suo sostegno a Niccolò Rinaldi a segretario nazionale. «Ci sono scelte politiche in Italia che stanno condannando il centrosinistra e il Pd ad appiattirsi su Berlusconi e a pregarlo addirittura di non mollarci», ha detto Vattimo, che ha ribadito la necessità di «confermare il nostro impegno sui temi sociali e riappropriarci delle nostre grandi battaglie. Solo se riusciremo ad essere politicamente alternativi al Pd riusciremo a cambiare il Pd stesso e il centrosinistra. Per fare questo - ha aggiunto - è necessario che il prossimo segretario costruisca una posizione politica coerente e di ampie vedute, in grado di rispondere alle nuove sfide epocali che ci attendono e capace di esprimere una sintesi efficace tra i contenuti di tutte le mozioni, che meritano tutte attenzione nelle loro specificità».
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venerdì 28 giugno 2013

DE GREGORIO: CORROTTI SENATORI PATTEGGIA E INCASTRA BERLUSCONI

L'ex parlamentare Pdl ha ottenuto un anno e otto mesi: «Sarei stato inseguito tutta la vita come Al Capone»


Che giovedì sarebbe stato per il Cav. l’ennesima giornata complicata era probabile. Non così fosca, però. Così se quella ricevuta dalla Cassazione è una doccia fredda il pg conferma, pur riducendolo del 15% il danno subìto dalla Cir di De Benedetti ai tempi del Lodo Mondadori quella gelata arriva dal sedicesimo piano della Torre B del palazzo di Giustizia di Napoli. Qui, dove è in corso la prima udienza del giudizio preliminare sulla compravendita dei senatori da parte dell’allora Casa delle libertà ai danni del governo Prodi, l’imputato Sergio De Gregorio cala sul tavolo una carta che mette parecchio nei guai gli altri due coimputati, Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. L’ex senatore Pdl decide infatti di patteggiare una pena di un anno e otto mesi per l’accusa di corruzione. Significa che accetta l’accusa per quella che è, cioè di essersi prestato a un patto corruttivo in cui Berlusconi chiedeva di comprare senatori per far cadere il governo Prodi nato già zoppo nel 2006 per colpa del Porcellum. Berlusconi l’aveva chiamata «Operazione libertà». E il primo guerriero in campo fu proprio l’allora senatore De Gregorio che, entrato in Parlamento con l’Idv, passò armi e bagagli nel giro di un paio di mesi tra le file nemiche. Il tutto in cambio di tre milioni di euro che Berlusconi dette a De Gregorio e alla sua Fondazione Italiani nel mondo. De Gregorio ha riempito decine di pagine di verbali con i magistrati di Napoli raccontando i segreti dell’«Operazione Libertà» (su cui sta scrivendo un libro). La procura aveva chiesto il giudizio immediato. Era l’11 marzo, giorno in cui poi i parlamentari Pdl decisero di marciare in 130 sul tribunale di Milano. Il gip aveva respinto la richiesta suggerendo semmai l’imputazione di finanziamento illecito ai partiti. Si arriva a ieri, all’avvio dell’udienza preliminare. E alla scelta di De Gregorio che, anche se non formalmente, inguaia i coimputati Berlusconi e Lavitola. I destini dei tre adesso si dividono. L’avvocato Carlo Fabbozzo, legale di De Gregorio, ha ottenuto un anno e otto mesi di pena (sospesa perché sotto i due anni) e chiude il debito dell’ex senatore nei confronti della giustizia. Ma se il gip ha accettato il patteggiamento sull’ipotesi di corruzione, significa che intende andare a processo per la stessa ipotesi di reato nei confronti di Berlusconi e Lavitola. Il Cavaliere non potrebbe sopportare un nuovo processo per corruzione, e questa volta con l’odiosa aggravante di aver agito per condizionare la vita politica del paese. Se Lavitola è comparso in aula con il braccialetto elettronico perché ancora agli arresti domiciliari dopo quindici mesi di detenzione preventiva, De Gregorio ha tenuto fuori dall’aula un lungo sermone circa le radici della sua scelta. Che sono tra il mistico e il politico. «Sarei stato inseguito tutta la vita come Al Capone...» ha detto riferendosi al fatto che «il padre defunto gli è apparso in sogno dicendogli di dire tutto quello che sapeva su Berlusconi». E poi, «avete visto Lavitola che razza di guai sta passando per conoscere chissà quali segreti...». Sensi di colpa moltiplicati da una sensibilità tutta napoletana, si sono aggiunti ad un «seppur tardivo senso di responsabilità nei confronti dei miei elettori. Dovevo ammettere le mie colpe». Dice di aver chiesto scusa a Romano Prodi («sono stato uno stalker»). E Silvio Berlusconi, «l’uomo che avevo emulato negli anni», il leader del suo «primo amore», è stato «una delusione», una persona «sbagliata al servizio della quale ho messo le mie disponibilità». Da lui, insiste, «sono stato accolto con affettuosità strumentale». Poi l’affondo: «Sono stato conseguente alla mia decisione. Racconterò queste vicende in aula come testimone, se ci sarà un processo. Mi avevano offerto di restare in Senato il 19 dicembre, ma al coordinatore del Pdl Denis Verdini ho detto no. Non credo alla possibilità di sfuggire alla giustizia rifugiandosi in Parlamento; non lo credo per me, non lo credo per altri». Ha scelto di parlare solo dopo la fine del mandato elettorale, «perché prima mi sarei vergognato. Ho accettato un finanziamento in nero al mio movimento. Se non lo avessi fatto, non saremmo qui a parlare. Io ho detto ai pm la verità non cose che non sapevo o questioni che sapevo de relato, ma solo i fatti di cui sono stato testimone». Un lungo sermone, appunto. Messaggi diretti a qualcuno? Vedremo. Intanto i legali di Berlusconi hanno presentato due eccezioni. La prima sulla competenza territoriale che è del Tribunale di Roma. La seconda riguarda il «non luogo a procedere» in base alla norma costituzionale sull’insindacabilità del voto dei parlamentari (art. 67 della Costituzione). Il gip Primavera risponderà il 19 luglio, nella prossima udienza. Sarà una lunga battaglia. Su cui incombe l’incognita Lavitola: l’ex giornalista deciderà di raccontare tutto quello che sa? Alle cronache sono già noti i casi di altri due senatori di centrosinistra che rifiutarono di passare al centro destra dietro offerta di danaro (Pallaro e Caforio, Idv). È un fatto che Prodi cadde per un pugno di voti. Intanto Codacons e Idv sono stati ammessi come parti civili del processo. Le nuove pretese del Pdl di riformare la giustizia e normalizzare i magistrati nascono, ieri, soprattutto da qua.
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giovedì 27 giugno 2013

PANORAMA: «PER BEPPE GRILLO VACANZE A SCROCCO IN VALTUR» 

Spunta anche il nome di Beppe Grillo tra i vip che avrebbero ricevuto «un trattamento di favore» per i soggiorni alla Valtur dalla società guidata a lungo dall`imprenditore trapanese Carmelo Patti e che oggi si trova in amministrazione straordinaria. Lo rivela il settimanale 'Panorama', nel numero in edicola da domani, ricostruendo, nel dettaglio, quando e con quali modalità l`ex comico oggi leader del M5S ha trascorso le vacanze nelle strutture Valtur di Baia di Conte in Sardegna e al Sestriere. Dal 2002 al 2007 - secondo 'Panorama' - Grillo con i suoi familiari e amici (formando un gruppo anche di dieci persone) avrebbe soggiornato nei villaggi Valtur usufruendo di sconti fino al 70 per cento. In un'occasione, a Sestriere nel 2002, risulta dai documenti consultati da 'Panorama' che Grillo non avrebbe pagato i 12mila euro del conto per un «cambio merci», probabilmente per uno spettacolo agli ospiti del villaggio. Nell’ inchiesta sulle «Vacanze a scrocco» alla quale Panorama dedica la copertina vengono raccontati anche numerosi altri casi di politici, vip, giornalisti, sportivi che avrebbero soggiornato gratis o a condizione di estremo favore nelle strutture Valtur.
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mercoledì 26 giugno 2013

RC AUTO, AUTORITÀ CONTRO IL CARO TARIFFE CONSUMATORI, NEL 2013 AUMENTI DI 35 EURO

"L'amplissimo divario" fra i livelli delle tariffe Rc auto "prevalenti in Italia e quelli molto più bassi di altri paesi" Ue è un fenomeno che "sta assumendo una connotazione di ingiustizia grave". Lo afferma il presidente dell'Ivass Salvatore Rossi nella Relazione, aggiungendo che "le tariffe possono e debbono scendere". Il presidente dell'Ivass ha spiegato il fenomeno dell'elevato livello delle tariffe Rc auto "sta assumendo una connotazione di ingiustizia grave nella fase di difficoltà in cui molte famiglie italiane versano per effetto della crisi che investe il Paese. Ne è un pericoloso segnale - ha aggiunto - il numero crescente di veicoli che circolano sprovvisti di assicurazione". "Nell'interesse dei consumatori onesti e dell'intero sistema é necessario individuare soluzioni rapide e durature", ha sottolineato Rossi indicando che le tariffe "possono e devono scendere, senza pregiudicare la solvibilità delle compagnie, se vengono messi in campo gli opportuni presidi. L'Ivass - ha aggiunto - si adopererà perché questo obiettivo si realizzi". Rossi ha spiegato che le misure introdotte lo scorso anno dai decreti 'liberalizzazioni' e 'sviluppo bis' "già consentono progressi" e l'Ivass "sta redigendo i numerosi regolamenti attuativi, sta collaborando con i Ministeri competenti a predisporne altri, sta realizzando le previste infrastrutture tecnologiche. Dobbiamo procedere speditamente, pur con la limitazione delle risorse imposta dalla legge". L'Ivass intende avviare con l'Antitrust una "iniziativa comune" in tema di tariffe Rc Auto, ha aggiunto Rossi, precisando che lui stesso tornerà "più diffusamente" a parlarne in occasione dell'Assemblea annuale dell'Ania del 2 luglio prossimo, dando conto anche di questa iniziativa. A pesare sugli alti livelli dell'Rc auto in Italia "vi possono essere scarca concorrenza; inefficienze delle imprese, anche nella liquidazione dei sinistri; costi indebiti legati a comportamenti fraudolenti degli assicurati nel richiedere indennizzi sui sinistri, talvolta con l'intervento della criminalità organizzata". E "quest'ultima patologia produce forti distorisioni del mercato, acute in alcune aree del Mezzogionro". CONSUMATORI - "Finalmente anche l'Ivass si accorge di come le tariffe rc auto rappresentino un 'flagello' per gli assicurati italiani". Così il Codacons commenta le dichiarazioni del presidente dell'Ivass Salvatore Rossi, che ha parlato oggi di "ingiustizia grave" riferendosi al divario tra le tariffe praticate in Italia e all'estero. "In Italia non solo i costi delle polizze rc auto sono i più alti d'Europa - aggiunge il Codacons - ma i rincari che hanno colpito negli ultimi anni le tariffe sono i più elevati del mondo, raggiungendo in meno di 20 anni quota +250%. Se da un lato cresce il divario tra il nostro paese e il resto del mondo, dall'altro si verifica un altro fenomeno altamente dannoso per gli automobilisti: aumentano le differenze tra Nord e Sud Italia, con i cittadini residenti nelle città del mezzogiorno costretti a subire tariffe stellari e aumenti annui a due cifre. Basti pensare che un neopatentato residente nel sud può arrivare a pagare una polizza rc auto fino ad 8.000 euro in più rispetto ad un neopatentato che vive al nord", conclude il Codacons. Negli ultimi 18 anni (1994-2012), i costi medi delle tariffe rc auto sono più che triplicati, passando da 391 euro del a 1.350 euro. Anche per il 2013, nonostante il crollo del mercato automobilistico e dell'utilizzo dell'auto, sono previsti ulteriori rincari di 35 euro che faranno salire il costo di una polizza per una media cilindrata (max. 1.800 c.c.) a quota 1.385 euro. E' quanto calcolano Adusbef e Federconsumatori, giudicando "positiva" l'iniziativa comune Ivass-Antitrust. Quella dell'rc auto, proseguono, è infatti "una situazione insostenibile, che non ha pari in Europa". Ma il divario non interessa solo il confronto tra l'Italia e gli altri paesi europei: "negli ultimi anni si è fatta sempre più marcata la differenza tra i costi dell'rc auto al Nord ed al Sud Italia, aggravata dall'atteggiamento al limite della legalità adottato da molte compagnie che, soprattutto al Sud, operano disdette strumentali, per poi riproporre una nuova polizza con prezzi elevatissimi (nel migliore dei casi con un aggravio del 50%). Un comportamento che - concludono - si configura in piena violazione della legge dell'obbligo a contrarre".
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martedì 25 giugno 2013

DOPO BERLUSCONI... C'È BERLUSCONI BISIGNANI: «L'EREDE È MARINA»

«Ieri sera c'è stata una cena ad Arcore. Il presidente Berlusconi si è convinto che il dopo-Berlusconi è Marina». Lo dice Luigi Bisignani, che oggi è stato ospite del programma di Radio2 'Un Giorno da Pecorà. «Io non ero presente ma so che c'erano i familiari, Piersilvio, Marina e Barbara. Poi Francesca Pascale e l'avvocato Ghedini. Il piglio e la forza che Marina Berlusconi ha messo in quella cena - ha detto il faccendiere milanese - ha convinto tutti che il vero erede è lei. D'altra parte, in tutte le grandi democrazie, per esempio negli Stati Uniti, ci sono delle dinastie: quella dei Bush, quella dei Kennedy». «È stato fatto anche un sondaggio coi parlamentari del Pdl che è andato molto bene. E poi c'è un altro fatto: loro cercavano un imprenditore. E Marina è un grande imprenditore», ha detto Bisignani. «A Berlusconi dico che deve sbaraccare tutto, fidarsi di Marina e rifare una nuova Forza Italia con lei». Il faccendiere vede così all'orizzonte una sfida politica tra Marina Berlusconi e Matteo Renzi, che definisce «uno bello scontro, ma se Marina si decide vince».
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domenica 23 giugno 2013

L'ESTATE VA IN PAUSA PER UNA SETTIMANA ULTIME ORE DI SOLE E CALDO 'AFRICANO', ARRIVA STORM LINE

Ultime ore di sole e caldo 'africano' perche' dal nord Europa sta per arrivare 'Storm Line' – un fronte di tempesta che provochera' una rottura dell'estate per una settimana, estate che pero' tornera' alla massima potenza a luglio quando ritornera' imponente l'anticiclone africano.''Oggi sara' inizialmente una giornata estiva calda al Sud, mite al nord e sulla Sardegna con qualche pioggia e temporale su Alpi e Prealpi- ma entro sera forti temporali colpiranno le Alpi, le Prealpi, diretti verso la Valpadana. Nella notte una una linea di tempesta transitera' su Piemonte, Lombardia, Triveneto. Altissimo il rischio di nubifragi e grandine sulla Lombardia''. ''Lunedi - ci saranno violenti temporali al nord- est specie tra Veneto ed Emilia Romagna, residui sulla Lombardia, Umbria e Marche, le zone interne del centro e le regioni adriatiche. A seguire i venti di bora e tramontana faranno calare praticamente ovunque le temperature, prima su centro-nord e Sardegna e poi anche al sud. La settimana proseguira' con insistenti venti da nordest e tra giovedi' e venerdi' anche con un'accentuata tendenza temporalesca al nord e poi al centro. L'estate sembra quindi prendersi una pausa di una settimana - ma tornera' alla massima potenza a luglio, quando un imponente anticiclone africano ci traghettera' nel cuore dell'estate''.
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