PARROCO MUORE STRONCATO DA MISTERIOSO VIRUS CONTRATTO IN
CROAZIA
È morto mattina don Lino Guerzoni, il parroco 62enne di
Fiesso Umbertiano che a fine maggio si era risvegliato da un coma dopo
un'infezione che avrebbe contratto in Croazia per un intervento ai denti. La
triste notizia si è sparsa in paese con un prolungato suono di campane, così ha
voluto l’aiutante del parroco, don Giorgio Munerato. Erano le 10.30 quando a
Fiesso sono iniziate a suonare le campane:in molti pensavano fossero per un
matrimonio, che in realtà era nel pomeriggio. Anche il vescovo Lucio Soravito
De Franceschi ha ricordato il religioso in occasione della messa celebrata ad
Adria per i 50 anni della sua ordinazione. Don Lino Guerzoni - che era
originario di Castelnovo Bariano dove è stato prete per 13 anni - era stato
ricoverato all'ospedale di Rovigo all’inizio di aprile, nel reparto malattie
infettive. Dopo essere caduto in stato di coma, si era risvegliato a fine
maggio. Dietro alla malattia c’è un giallo: nel mirino è un intervento di un
impianto dei denti effettuato in Croazia, che appunto potrebbe avere provocto
l’ infezione da un virus poi rivelatosi letale. «È rimasto in ospedale per 50
giorni - racconta una parrocchiana fiessese - Un paio di settimane fa sembrava
essere migliorato, però ci attendavamo questa notizia. Avrebbe compiuto 63 anni
a fine settembre, ma sembrava ne avesse una cinquantina. Era un parroco molto
attivo: andava via in motocicletta, amava fare fotografie e usare il computer.
Quando era uscito dal coma si parlava di miracolo». I parrocchiani hanno
provato a chiamare la Curia Vescovile, ma essendoci stata la celebrazione ad
Adria con tutti i parroci non è stato possibile avere maggiori notizie sul
decesso». L'insediamento di don Lino Guerzoni nella parrocchia della Natività
di Fiesso era avvenuta agli inizi di ottobre del 2006. Ultimamente era balzato
agli onori delle cronache, a fine gennaio scorso, quando aveva deciso di
chiudere le porte della chiesa nel pomeriggio a causa delle troppe offerte che
venivano rubate da ignoti.