domenica 14 aprile 2013


ALONSO RE DELLA CINA, PRECEDE RAIKKONEN TERZA LA MERCEDES DI HAMILTON, POI VETTEL. LO SPAGNOLO: 'UNA GARA FANTASTICA, FIN DALL'INIZIO'

di Sergio Conti

La Ferrari di Fernando Alonso ha vinto il Gran Premio di Cina precedendo la Lotus di Kimi Raikkonen e la Mercedes di Lewis Hamilton. Quarta la Red Bull di Sebastian Vettel. Quinta piazza per la McLaren di Jenson Button davanti alla Ferrari di Felipe Massa. Settima la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che ha preceduto la Force India di Paul Di Resta e la Lotus di Romain Grosjean. Chiude in zona punti la Sauber di Nico Hulkenberg. Undicesima l'altra MacLaren di Sergio Perez. "E' bello correre qui, è stata una gara fantastica sin dall'inizio". Festeggia sul podio e sprizza gioia da tutti i pori Fernando Alonso dopo aver conquistato con la sua Ferrari il Gran Premio di Cina. "Il degrado delle gomme - dice ai microfoni di Sky - è andato meglio delle attese, decisamente l'inizio di questa stagione è andato bene". "Speriamo di ripeterci anche in Bahrain - aggiunge lo spagnolo della Ferrari - le feste stasera non saranno nulla di speciale perché abbiamo già un volo per il Bahrain". Curioso fuori programma al giro 16 per la Red Bull di Mark Webber che dopo un contatto con la Toro Rosso di Vergne è costretto a rientrare ai box per riparare l'alettone anteriore.Nella fretta i meccanici della scuderia austriaca montano male una gomma che al rientro in pista dell'australiano si stacca e sfila pericolosamente lungo il tracciato costringendo Webber, ovviamente, al ritiro e diverse vetture ad uno slalom imprevisto per evitare l'impatto con il pneumatico 'impazzito'.
Ordine d'arrivo  del Gran Premio di Shangai, terza gara del campionato del mondo di Formula 1:
1. Fernando Alonso (ESP/Ferrari), che ha percorso i 305,066 km in 1 h 36:26.945   (media: 189,779 km/h)
2. Kimi Räikkönen (FIN/Lotus-Renault) a 10.168
3. Lewis Hamilton (GBR/Mercedes) a 12.322
4. Sebastian Vettel (GER/Red Bull-Renault) a 12.525
5. Jenson Button (GBR/McLaren-Mercedes) a 35.285
6. Felipe Massa (BRA/Ferrari) a 40.827
7. Daniel Ricciardo (AUS/Toro Rosso-Ferrari) a 42.691
8. Paul di Resta (GBR/Force India-Mercedes) a 51.084
9. Romain Grosjean (FRA/Lotus-Renault) a 53.423
10. Nico Hülkenberg (GER/Sauber-Ferrari) a 56.598
11. Sergio Pérez (MEX/McLaren-Mercedes) a 1:03.860  12. Jean-Eric Vergne (FRA/Toro Rosso-Ferrari) a 1:12.604
13. Valtteri Bottas (FIN/Williams-Renault) a 1:33.861
14. Pastor Maldonado (VEN/Williams-Renault) a 1:35.453
15. Jules Bianchi (FRA/Marussia-Cosworth) a 1 tour
16. Charles Pic (FRA/Caterham-Renault) a 1 tour
17. Max Chilton (GBR/Marussia-Cosworth) a 1 tour
18. Giedo van der Garde (NED/Caterham-Renault) a 1 tour .
Mondiale piloti:
1. Sebastian Vettel (GER) 52 punti
2. Kimi Räikkönen (FIN) 49
3. Fernando Alonso (ESP) 43
4. Lewis Hamilton (GBR) 40
5. Felipe Massa (BRA) 30
6. Mark Webber (AUS) 26
7. Nico Rosberg (GER) 12
8. Jenson Button (GBR) 12
9. Romain Grosjean (FRA) 11
10. Paul di Resta (GBR) 8
11. Daniel Ricciardo (AUS) 6
12. Adrian Sutil (GER) 6
13. Nico Hülkenberg (GER) 5
14. Sergio Perez (MEX) 2
15. Jean-Eric Vergne (FRA) 1
Classifica costruttori
1. Red Bull Racing 78 punti
2. Scuderia Ferrari 73
3. Lotus 60
4. Mercedes AMG Petronas Formula One Team 52
5. McLaren Mercedes 14
6. Force India 14
7. Scuderia Toro Rosso 7
8. Sauber 5
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sabato 13 aprile 2013


CGIL: BOOM CASSA INTEGRAZIONE E LA CGIA: CRISI, È PEGGIO DEL '29 

Esplode la richiesta di ore di cassa integrazione a marzo. Con poco meno di 100 milioni di ore registrate lo scorso mese, la cig aumenta in tutti i suoi segmenti (ordinaria, straordinaria e deroga), sia sul mese che sull'anno. L'allarme Cgia: gli effetti sulla crisi sono peggiori del '29. Le 96.973.927 ore registrate a marzo segnano infatti un incremento consistente su febbraio (pari ad un +22,44%), mentre da inizio anno il monte ore complessivo è pari a 265.043.645 per un +11,98% sul primo trimestre del 2012. Dietro questa mole di ore sono coinvolti da inizio anno circa 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore. Sono questi i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell'Osservatorio cig della Cgil Nazionale nel rapporto di marzo. Il rapporto della Cgil segnala come a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate siano state stabilmente intorno alle 80 milioni di ore per mese. Un trend che al momento prevede anche il per il 2013 un totale di ore di cassa integrazione oltre il miliardo. «Il sistema produttivo, e l'intero mondo del lavoro, sta letteralmente precipitando, trascinando dietro di sè l'intero Paese, travolto com'è da una valanga che non trova davanti a sè alcun argine», osserva il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada. Per la dirigente sindacale «servono risposte con urgenza che mettano al centro il lavoro, a partire dal finanziamento della cassa in deroga e per questo saremo in piazza unitariamente il 16 aprile a Roma. Un appuntamento- spiega- che potrebbe rappresentare l'avvio di un percorso di iniziativa sui temi del lavoro». Nel dettaglio dei dati, infine, Lattuada segnala «la forte preoccupazione determinata dall'aumento delle richieste di intervento sulle crisi di grandi gruppi industriali che non trovano risposte soddisfacenti e che rappresentano un ulteriore, inequivocabile segnale della profondità della crisi e della necessità di una politica industriale a tutela dei settori manifatturieri e dell'occupazione».
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venerdì 12 aprile 2013


"IL PAESE SOFFRE LO STALLO, MA PARTITI INDIFFERENTI"

Una fabbrica che chiude "è come un lutto in famiglia". Con questa parole il presidente della piccola industria di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha invitato gli industriali a "osservare un minuto di silenzio, un silenzio di denuncia per chi non interviene e non ha la consapevolezza della situazione di emergenza in cui versa lo stato dell'economia reale del paese". "Se i partiti non capiscono i rischi che stiamo correndo, se continuano a rifiutarsi di lavorare assieme, abbiamo di fronte una difficoltà enorme", ha avvertito Boccia, nella relazione introduttiva al convegno biennale della piccola industria che si è svolto a Torino. Un messaggio rivolto ai partiti "indifferenti alla situazione di emergenza economica e ai gravi danni che il Paese subisce", di fronte "all’irresponsabilità che emerge dallo stallo attuale"."Il messaggio del Capo dello Stato è di misurarsi pragmaticamente e senza pregiudizi sul Paese che vogliamo costruire - ha detto ancora Boccia -. Come si può continuare nelle tattiche di chi non vuole il governissimo, chi non vuole il governicchio, chi non vuole nessun governo ad eccezione del proprio mentre il Paese soffre?". Un messaggio rivolto anche a chi "predica la decrescita" e "non sa fare altro che dire sempre e solo no". Ribadiamo, ha detto Boccia, "che decrescita significa solo povertà" e che "con i no rischiamo solo di rimanere fermi e, a fronte degli altri Paesi che stanno reagendo, questo significa esclusivamente che stiamo arretrando"."Non dobbiamo mai stancarci di ripetere le cose giuste da fare per il Paese e per le nostre imprese, ogni giorno continueremo a chiedere ai partiti e ai loro rappresentanti l’attenzione ai contenuti", ha continuato il numero uno della Piccola Industria di Confindustria, indicando cinque punti. "Le domande saranno sempre le stesse - ha proseguito -. Cosa intendete fare per ridurre il global tax rate delle imprese italiane? Cosa intendete fare sui costi dell’energia? Cosa su debito e quindi sullo spread? Quali grandi infrastrutture dare al Paese e come procedere per realizzare le piccole opere? Quando ridurre il cuneo fiscale e agevolare il recupero della produttività". Confindustria sottolinea così, ha proseguito Boccia, "cinque domande, non otto punti, che ripeteremo ogni giorno fino a quando non avremo risposte nei fatti, a partire da oggi". Confindustria, inoltre, chiede alle parti sociali "di stringere un patto dei produttori", un "patto tra tutti gli attori della fabbrica" per "ricostruire il Paese" e per "una nuova rivoluzione industriale". Lavoriamo "insieme per salvare le fabbriche e il Paese", ha concluso Boccia.
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giovedì 11 aprile 2013


I FUNERALI DI ALESSANDRO POLIZZI, JULIA: ''MI HAI PROTETTO, NON TI SARÒ GRATA MAI ABBASTANZA''

A carico di Riccardo e Valerio Menenti la squadra mobile della questura di Perugia ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due - si legge in una nota della procura perugina - sono ‘’gravemente indiziati del reato di omicidio in danno di Alessandro Polizzi e tentato omicidio in danno di Julia Tosti’’, la notte tra il 25 e il 26 marzo in un appartamento di via Ricci, nella prima periferia di Perugia. Le indagini sono comunque ancora in corso.Una nota firmata dal procuratore della Repubblica, Giacomu Fumu, informa che oggi la squadra mobile della questura ha eseguito “due ordinanze applicative della custodia cautelare in carcere emesse dal gip presso il Tribunale di Perugia nei confronti di Riccardo Menenti e Valerio Menenti”.I due Menenti erano stati iscritti nel registro degli indagati già nei primi giorni dell’indagine. Valerio, 25 anni, pochi giorni prima del delitto, aveva avuto una violenza lite con Polizzi e la notte dell’omicidio si trovava in ospedale. Sia lui che il padre, 54 anni, di origini romane ma residente a Todi, si sono sempre professati innocenti. La procura precisa che le indagini sull’omicidio proseguono.
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mercoledì 10 aprile 2013


 

RENZI, SU GRANDI ELETTORI ARRIVATE TELEFONATE DA ROMA


BERSANI, NON HO IMPEDITO ELEZIONE RENZI GRANDE ELETTORE - "Nella sequela di quotidiane molestie mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la nomina di Renzi a grande elettore per la Toscana. Smentisco dunque di aver deciso o anche solo suggerito, o anche solo pensato alcunché, a proposito di una scelta che riguarda unicamente il consiglio regionale Toscana". Lo dice Bersani.RENZI, SPERO SI VADA A ELEZIONI IL PRIMA POSSIBILE - "Spero si vada alle elezioni il prima possibile". Lo dice Matteo Renzi a Trieste. "Se Bersani e Berlusconi riterranno più opportuna qualche forma di accordo nell'interesse del Paese, spero facciano il più veloce possibile". "Se dovesse dipendere da me - ha aggiunto Renzi - tornerei alle elezioni domani mattina". Il sindaco di Firenze è tornato ma con più insistenza rispetto ai giorni precedenti a chiedere il ritorno alle urne "perché il risultato delle politiche non ha dato una maggioranza". L'eventuale accordo Bersani-Berlusconi, alternativamente, arrivi "il più veloce possibile - ha detto - ogni giorno che si perde é tempo perso per l'Italia"."Mi avevano detto vai avanti tranquillo ti votiamo, ma poi è arrivata qualche telefonata da Roma per fare il contrario". Matteo Renzi commenta così la propria esclusione dai grandi elettori. "Mi avrebbe fatto piacere rappresentare la mia Regione", ha detto a Trieste."Se ci sono nuove elezioni vedremo cosa accadrà. Ora sono fuori dai giochi della politica romana", ha spiegato Firenze Matteo Renzi rispondendo a una domanda su un possibile incarico per formare un governo. "Ora - aggiunge - sto facendo il sindaco della mia città"."Oggi bisogna decidere velocemente il prossimo Presidente della Repubblica perché è una decisione fondamentale per il Paese. Nell'incontro di ieri, quindi, si è parlato giustamente della scelta di un metodo largamente condiviso e non di governo". Lo ha detto Paolo Romani (Pdl) intervenendo ad Agorà, su Rai Tre. L'esponente del centrodestra ha poi dissentito con le proteste del M5S sul mancato avvio delle commissioni: "Ieri alle 22.30, tutti insieme, anche con il Movimento 5 Stelle, abbiamo trovato un'intesa su un provvedimento che oggi è in aula al Senato, cioé il decreto Balduzzi sulle staminali. Le Commissioni speciali stanno lavorando - ha aggiunto Romani-alla faccia di chi dice che il Parlamento è bloccato". Infine Romani ha parlato dei rapporti con la Germania: "Io non accetto lezioni da Schulz e comincio ad essere stufo anche delle lezioni che ci danno i tedeschi. Con i tedeschi - ha concluso - dovremmo iniziare a parlare in maniera più seria".SERENI, BERSANI-BERLUSCONI IMPORTANTE - "Importante l'incontro tra Bersani e Berlusconi, speriamo che si trovi una soluzione che sia più condivisa possibile. Chiediamo alle altre forze politiche di consentire che parta un governo del cambiamento. In questo momento al paese non serve un governo bloccato tra opzioni contrapposte". Queste le parole di Marina Sereni (Pd) a Tgcom24. Bersani al Colle? "Sui nomi-risponde-bisogna essere molto attenti, l'identikit del Presidente della Repubblica deve essere frutto di un lavoro attento e anche un po' riservato. Vedo tanti nomi, molti autorevoli, ma la bussola da seguire è trovare una personalità che sia di garanzia". Infine sul mancato ruolo di grande elettore per Renzi, osserva: "Penso che il ruolo di Renzi sul piano politico non dipenda dal fatto di essere o meno tra i grandi elettori. Poteva essere un'esperienza alla quale lui giustamente teneva ma non vorrei dare a questa scelta che deve fare il Consiglio Regionale della Toscana un significato nazionale". FASSINA, TENERE DISTINTA TRATTATIVA DA GOVERNO - "Occorre tenere distinti i due tavoli per il Quirinale e per il governo, perché riteniamo che per la riscrittura delle regole della Costituzione e per la scelta di chi quelle regole deve garantire, deve esserci la massima convergenza possibile. Rispetto al governo invece, riteniamo che le domande di cambiamento da affrontare non siano compatibili con la presenza del Pd e del Pdl". Lo ha detto il responsabile economia del Pd Stefano Fassina al programma 'La telefonata di Belpietro' su Canale 5. "Non abbiamo bisogno di un qualunque governo - ha proseguito Fassina -. Le difficoltà del paese sono tante che abbiamo bisogno di un esecutivo di cambiamento. Se si fosse voluto fare un qualunque governo, a questo punto Bersani avrebbe accolto l'offerta di Berlusconi e sarebbe a palazzo Chigi. Riteniamo non ci siano condizioni per fare un esecutivo di cambiamento con Pdl. Mentre sul Capo dello stato proviamo a costruire una soluzione condivisa". A Belpietro che citava l'obiezioni di Matteo Renzi ("perché trattativa col Pdl sul Capo dello Stato e non sul governo?"), Fassina ha risposto "le regole del gioco e la presidenza della Repubblica che le garantisce devono essere condivise da tutti in democrazia. Il programma di governo no. Rimane fondamentale la differenza fra sinistra e destra". "Riteniamo Berlusconi non affidabile - ha concluso Fassina -. E' uno che, a detta del diretto interessato, ha comprato un senatore o più senatori per far cambiare la maggioranza. In questo paese discutiamo tanto di moralità della vita pubblica. Non possiamo affrontare questi problemi con chi ha piegato le regole a suo uso e consumo". CRIMI, INCONTRO CON IL PD DOPO SCELTA ON LINE - "I capigruppo del Partito Democratico di Camera e Senato Roberto Speranza e Luigi Zanda, mi hanno contattato per gli incontri di prassi su questioni metodologiche legate all'elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Ho ringraziato gentilmente i due parlamentari, chiedendo che l'incontro venga almeno rinviato a dopo l'11 aprile. Dopo quella data, tutte le cittadine ed i cittadini iscritti online al Movimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012 e certificati con un documento entro il 30 marzo 2013, avranno scelto democraticamente con votazione elettronica la rosa finale dei 10 candidati alla Presidenza della Repubblica". Lo dice il capogruppo del M5S al Senato Vito Crimi. "E' tra questi 10 nomi che verrà poi scelto, sempre democraticamente e con votazione online degli iscritti al M5S , il candidato Presidente della Repubblica che sarà votato in Parlamento dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Auspichiamo che anche le altre forze politiche, per una scelta così importante, consultino direttamente i loro iscritti".MARONI, DOMANI ALLE 11 INCONTRO LEGA-BERSANI-Il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, ed una delegazione del Carroccio, incontrerà domani mattina, alle 11 a Roma, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Lo ha spiegato Maroni conversando con i giornalisti al termine di un incontro a Milano. 

sabato 30 marzo 2013


BUONA PASQUA !!!

GLI AGGIORNAMENTI E LA PUBBLICAZIONE DEI COMMENTI RIPRENDERANNO


MERCOLEDÌ 10 APRILE
CELENTANO, DA GURU A 'TRADITORE' DEI GRILLINI LETTERA SPIETATA DEL MOLLEGGIATO A GRILLO: «BEPPE TU NON SEI UMILE. NON BATTI IL TEMPO PACIFICO DI PAPA FRANCESCO» 
Indietro tutta. Cala il silenzio. Tacciono i fiancheggiatori. Dormono i guru. Casaleggio medita, Grillo si rilassa in spiaggia allentando i muscoli su un tronco morto. Ordina al suo factotum di vestirsi da Spiderman per depistare la stampa impicciona. Uno vale uno. Il nemico è in agguato. Siamo in un fumetto della Marvell. Eroe buono. Eroe cattivo. Smazziamo le figurine come necessaria conseguenza di una presa di coscienza.Tutti sono immobili. Nessuno si sbilancia. Siamo in attesa di un responso salvifico. Dal Quirinale. Aspettiamo un post escatologico. Un comunicato ecumenico. Un «no» finale, definitivo, firmato Cinque Stelle, verso gli indegni. Siamo tutti corpi opachi, intermedi. Intrusi da cancellare con un colpo di spunga. In attesa della presa finale. Di quel 100 per 100 che non ammette deroghe. Fino alla vittoria del pensiero unico, del cittadino ideale che fa jogging sul lungomare. Meditando sul futuro del pianeta. Noi aspettiamo, fiduciosi, la rivoluzione. Siamo con la retromarcia ingranata, carica di promesse a venire. Crediamo ormai nel tempo a ritroso. Pronti per andare a rinculo nel Novecento profondo. Verso un passato remoto di radio, di tv commerciali, di piazze transustanziate da un salvifico vaffanculo mediatico. Un assolo trombone, maschile. Retrattile,furbacchione, impostore.Per ora contiamo l’elenco dei no. Annotiamo le scomuniche. I passi falsi. Gli scivoloni. Non ci salveremo l’anima, no. Ma potremo sempre rispondere punto per punto. Come un editoriale sgobbone e acido, di Marco Travaglio.In queste ore solo Adriano Celentano, l’ eroe scamuffo nazionale, rompe maldestramente la crisalide del silenzio, goffo e pasticcione come al solito. Il molleggiato, qualunquista, in basco di lustrini, scrive a Grillo una lettera confusa, spietata come la verità: Beppe tu non sei umile, non batti il tempo pacifico di Papa Francesco. Non sei dentro il senso di questo tempo pacifico e dimesso. Il tempo ora dice: dialogo. Confronto. Mediazione.La voce di Adriano si leva come un’interferenza maldestra nel vocìo confuso della corrente impaludata dei commentatori di carriera. Un messaggio in bottiglia, sigillato alla meno peggio, tra anonimi pasticcioni e opionionisti molesti. Tra troll, fake, fiancheggiatori, fanatici e millantatori di rivoluzioni digitali, il messaggio di Adriano sembra quasi vero: Grillo rischia di essere divorato dal narcisismo. Deve trovare una via di fuga fuori da sé. Ma non c’è modo per redimerlo. Beppe è un invasato. Non legge i commenti del blog. Li emenda e basta. Non riceve le lettere da Venezia. Considera infiltrati quanti gli hanno dato il voto, con riserva. I più giovani, che smanettano seriamente sul web, dicono che non c’è democrazia. Non c’è liquid feed back. Le decisioni più importanti sono appannaggio degli Eletti, senza ritorno nella rete. Uno non vale più uno. La rete mobilita ma non governa. Il feticcio sta per mostrarsi mostro. Un sessantenne goffo usa la rete a suo piacimento. Si intesta rivoluzioni generazionali che nessuno gli riconosce. I più sgamati, i nerd, hanno già capito il trucco. Lunedì il capo raduna i suoi per fare il punto. Come è giusto che sia. Lo streaming è già una barzelletta. Buona solo per mettere in scena il vecchio che c’è, nel nuovo da corteggiare per restare a galla. Un copione tetro. Triste. Perfino Bersani sembra autentico. Vero e ditignoso come Vasco Rossi. A quanto pare l’Italia deve vivere, ancora. I pentastelluti sono anime sconosciuti. Alcuni cominciano a sbadigliare. A reclamare la loro parte nel reality della politica. Non avremmo mai pensato di trovare simpatico Vittorio Sgarbi, con i suoi Tiziano, con la sua religione pazza della bellezza. Con un Riccardo Muti presidente. Ma almeno così nessuno si sente in colpa. Ed è ancora più chiaro a che solo noi, tutti, possiamo salvarci. A partire da noi.
                                                                                                              m.r.c.p.d.s.
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venerdì 29 marzo 2013


GRILLO PUNTA A CHIUDERE L'UNITÀ «FA PROPAGANDA CONTRO DI ME»

Per vent’anni l’Unità ha subito attacchi mirati e pesantissimi da Silvio Berlusconi, o è stata bollata come «giornale omicida» da Giuliano Ferrara, ora ci pensa Beppe Grillo a pretendere nel suo comizio virtuale che il nostro giornale muoia: «Stiamo mantenendo con i soldi pubblici un progetto editoriale di propaganda», attacca il leader Cinque stelle. Comunicati della Nie e del Cdr- Non è una novità, commenta il nostro direttore sul sito del quotidiano: «Grillo non è il primo che vuole la chiusura de l’Unità. L’hanno preceduto altri, tra i quali, guarda caso, anche Silvio Berlusconi», ma al leader M5S Claudio Sardo riconosce «un primato: nemmeno Berlusconi avrebbe avuto il coraggio di proporre un prolungamento del governo Monti». «Finanziamo un giornale di propaganda», titolava ieri il blog di Grillo. Nel testo i (presunti) conti del quotidiano, certamente in difficoltà come la gran parte dell’ editoria italiana: «L’Unità è in rosso per circa 3,5 milioni di euro. Ha subito una perdita di 4,3 milioni del 2011. Lo stesso anno ha ricevuto 3,709 milioni di euro di contributi pubblici, 5,267 milioni di euro per l’anno 2010. Ha un debito che a fine 2011 era di 21,22 milioni di euro: dei quali più di 8 nei confronti dei fornitori». Conti e dati duramente contestati dall’ azienda. «Ci dicano dove li hanno presi», risponde Giovanni Rossi, presidente della Federazione della Stampa. Poi Grillo lancia l’amo adatto al suo elettorato web: «Stiamo mantenendo con i soldi di tutti i contribuenti un progetto editoriale di propaganda. La prima pagina de l’Unità di oggi lo testimonia e in rete è stata inizialmente scambiata per un fotomontaggio: “Patto Grillo-Berlusconi: fermare il cambiamento’”». Già, perché il comico (o ex comico) che fa della democrazia diretta e delle libere espressioni il suo credo, salvo cancellare i commenti sgraditi, non ha mandato giù la prima pagina di ieri de l’Unità: nella foto Berlusconi e Grillo; il titolo, dai toni forti dopo il colloquio di Bersani con i capigruppo M5S e la coincidenza con le pretese dell’ex premier è, appunto, «Patto Grillo-Berlusconi: fermare il cambiamento». Il senso è spiegato nell’editoriale di Pietro Sparato, vicedirettore: «L’inedito asse tra Grillo e Berlusconi sembra sbarrare al tentativo di Bersani». Ma il leader 5 stelle invece di replicare alla critica, vuole zittire chi lo critica. Il comitato di redazione del nostro giornale ha fatto presente che «l’Unità non ha taciuto sotto il fascismo o al tempo dei quotidiani attacchi di Berlusconi e non lo farà oggi». I giornalisti spiegano come la testata sia «penalizzata dalla raccolta pubblicitaria e in un regime di mercato distorto dall’assenza di leggi che tutelino la libera concorrenza», ricevendo i finanziamenti pubblici all’editoria che «esistono in tutti i paesi democratici» e che sono stati fortemente ridotti, così da portare alla chiusura molte testate, soprattutto di sinistra. Fondi pubblici erogati per garantire la libertà di stampa e di informazione e il pluralismo riconosciuti come «valori fondanti» dalla Costituzione italiana, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell`uomo e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. «Grillo deve imparare ad accettare critiche e polemiche», commenta con l’Unità Giovanni Rossi della Fnsi, «non può farle solo lui verso gli altri, quindi deve capire che anche gli altri possono criticare le sue posizioni. In democrazia funziona così». Questo come principio generale. In particolare, sull’attacco diretto al nostro giornale, il presidente della Fnsi afferma che «è un giornale vero, non è un’iniziativa fasulla fatta per drenare fondi del finanziamento pubblico», come è avvenuto per testate fantasma, con redazioni inesistenti. L’Unità, prosegue Rossi, è «un giornale che esprime un’opinione, una posizione politica, secondo un diritto costituzionale che deve essere garantito, in nome del pluralismo che deve, al di là delle opinioni di Grillo, continuare a caratterizzare questo Paese». Tra l’altro Giovanni Rossi fa presente che «come Fnsi abbiamo più volte avanzato proposte per una riforma che renda più trasparente il finanziamento pubblico all’editoria proposte che i colleghi de l’Unità, come di tanti altri giornali, hanno sempre sostenuto». Ma sul blog di Grillo sono molti i commenti critici e nel pomeriggio la questione sparisce. Così Marco Tosi scrive a Beppe: «Guarda che assieme ai rimborsi elettorali Bersani ha più volte dichiarato di voler eliminare anche quelli ai giornali! Comunque il titolo è vero! Se volete il cambiamento votate la fiducia e iniziate a proporre disegni di legge». Duro anche Alessio Perini. «Perché caro Grillo potresti dimostrare il contrario...» da ciò che ha detto l’Unità, «chi ti vota più... stai riconsegnando il paese in mano ad un criminale. Nella migliore delle ipotesi un suo uomo andrà al Quirinale». Perché sono molti a rimproverare al leader M5S: «Fai risorgere Berlusconi».                                             m.r.c.p.d.s.
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giovedì 28 marzo 2013


GRILLO COME BERLUSCONI VUOLE CHIUDERE L'UNITÀ


Grillo non è il primo che vuole la chiusura de l'Unità. L'hanno preceduto altri, tra i quali, guarda caso, anche Silvio Berlusconi. Su un punto invece riconosciamo a Grillo un primato: nemmeno Berlusconi avrebbe avuto il coraggio di proporre un prolungamento del governo Monti. L'ATTACCO DI GRILLO A l'UNITA'- Ancora Beppe Grillo contro i media, stavolta con un obiettivo ben definito: L'Unità. L'accusa: «Stiamo mantenendo con i soldi di tutti i contribuenti un progetto editoriale di propaganda». «È in rosso per circa 3,5 milioni di euro. Ha subito una perdita di 4,3 milioni del 2011. Lo stesso anno ha ricevuto 3,709 milioni di euro di contributi pubblici, 5,267 milioni di euro per l'anno 2010», ricapitola Grillo dal suo blog, aggiungendo che il quotidiano «ha un debito che a fine 2011 era di 21,22 milioni di euro: dei quali più di 8 nei confronti dei fornitori». Il motivo della stoccata è esplicitato in coda al post: «La prima pagina de L'Unità di oggi lo testimonia e in rete è stata inizialmente scambiata per un fotomontaggio: 'Patto Grillo - Berlusconi: fermare il cambiamento». La fotonotizia sul blog grillino è corredata dalla riproduzione della prima pagina del quotidiano.
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mercoledì 27 marzo 2013


LA SABBIA DI BIBIONE OSPITA LA PRIMA DEL SUPERMARECROSS

di Sergio Conti

Sarà come sempre il Piazzale Zenith di Bibione e la sua spiaggia antistante ad ospitare il primo appuntamento della stagione sulla sabbia dei Campionati Internazionali d’ Italia Supermarecross. Da domenica 31 marzo a lunedì 1 aprile, giorno di pasquetta, il Supermarecross inaugura la stagione 2013 partendo dalla cittadina veneta. Novità assoluta di quest’anno è che oltre alle moto vi saranno al via anche i quad con il Trofeo Nazionale Supermare Quadcross.Il Supermarecross parte dal nord con una serie di 6 appuntamenti in località e spiagge note per il turismo e per la loro bellezza. La prima tappa è indetta a Bibione il 1 aprile, la seconda è fissata per il 21 aprile a Francavilla al Mare, poi la terza al Lido di Fermo il 25 aprile. Dopo una lunga pausa si riprenderà tra fine ottobre e i primi di novembre dove si disputeranno le altre tre prove in calendario con questa sequenza: 20 ottobre Viareggio, 1 novembre Palmi ed infine gran finale a Giardini Naxos il 3 novembre. Il Supermarecross è un campionato che vede al via tutte le cilindrate: Minicross 85 con le categorie Senior e Junior, 125 cc, la MX2 e la MX1, oltre come dicevamo al Quadcross che però non sarà presente a tutte le prove indette, bensì solo a 4 appuntamenti. La formula di gara è rivolta al pubblico che di solito affolla il bordo pista di questi circuiti realizzati provvisoriamente sulla spiaggia. Spettacolarità, agonismo, pubblico delle grandi occasioni e bellezza dei luoghi sono gli ingredienti principali che fanno tanto apprezzare questi campionati su sabbia che contano su di una lunga tradizione. L’ organizzazione di Bibione è affidata al Moto Club BB1 Bibione capitanata dal presidente Giovanni Santorso che si sta prodigando al massimo, insieme al suo staff, per realizzare come consuetudine un evento unico. A supporto del Moto Club, da alcuni anni il promoter ufficiale della FMI, la FX Action a cui è affidato l'incarico di gestire l'immagine di questi campionati.Parlando di team e piloti il Supermarecross 2013 richiamerà ancora una volta i più interessanti di queste ultime stagioni. Nella classe MX2 è certa la partecipazione del pilota ufficiale Sherco, Nicola Recchia, giovanissimo pilota veneto che intende dimostrare il suo valore anche sulla sabbia. Tra i più quotati della categoria c’è sicuramente anche il pilota del Team MBL, Angelo Fabbri, poi ricordiamo Nicola Favalli e Marco Lamponi altri esperti della sabbia. Anche la Scuderia Milani si schiera al gran completo con Luca e Mirko Milani, probabilmente entrambi nella MX2, poi con Alessandro Lentini e Enrico Marinelli, probabili protagonisti della classe 125. Sempre nella MX2 sarà al via Pasquale “Lello” Carbone, altro specialista della sabbia, sempre dalla Calabria salirà anche l’amico Giuseppe Marafioti schierato in MX1. Tra i giovanissimi della Minicross sarà al via la giovane promessa Emilio Scuteri. Il Team Pardi Royal Pat, molto rinnovato, schiera nella MX1 due piloti fortissimi: il nuovo acquisto Daniele Bricca ed il campione in carica 2012 della MX2, il messinese Giovanni Bertuccelli che quest’anno approda alla classe maggiore. Nella 125 il parmense Andrea Bisi è pronto a far valere il suo potenziale ma in questa categoria troverà sicuramente da battagliare. Altro ritorno importante è quello di Marco Maddii che si schiera nella MX1, sempre in questa classe è interessante la partecipazione del pilota neozelandese Miguel Buise, grande esperto della sabbia, al via anche l'austriaco Daniel Walze. Tra i piloti locali affiliati al Moto Club Bibione sarà al via Matteo Mario su Beta.Tra gli iscritti del Trofeo Supermare Quadcross vi sarà il pluricampione Nicola Montalbini in sella  ad un mezzo completamente fatto in casa motorizzato TM, poi Emanuele Giovannelli, Filippo Rondinini, Andrea Cesari e Denis Rossetto, questi i nomi dei più accreditati alla probabile vittoria.Come consuetudine a fine giornata l’immancabile manche della Supercampione valevole per il Trofeo Coast to Coast con i migliori 10 della MX1, della MX2 e i migliori 4 della 125-Domenica 31 Operazioni Preliminari- Minicross - MX1/MX2 - 125cc - Quad ore 16:00-19:00- Lunedi 1- Operazioni preliminari- minicross - MX1/MX2 - 125cc - Quad ore 7:00-8:45-Prove ufficiale- Quadcross 15 min Gr. 1 (5 libere + 10 cron.) ore 9:10-9:25- Quadcross 15 min Gr. 2 (5 libere + 10 cron.) ore 9:30-9:45- Ripristino tracciato ore 9:45-9:55- Minicross 10 min ore 10:00-10:10- 125cc 10 min ore 10:15-10:25- MX2 Gr. 1 10 min ore 10:30-10:40 MX2 Gr. 2 10 min ore 10:45-10:55- MX1 Gr. 1 10 min ore 11:00-11:10- MX1 Gr. 2 10 min ore 11:15-11:25-  QUALIFICAZIONI – crono minicross 15 min ore 11:30-11:45-125 cc 15 min ore 11:50-12:05- MX2 Gr. 1 15 min ore 12:10-12:25- MX2 Gr. 2 15 min ore 12:30-12.45. MX1 Gr. 1 15 min ore 12:50-13:05- MX1 Gr. 2 15 min ore 13:10-13:25- GARE Partenza- Minicross Gara 1 ore 14:00 - 8 min + 2 giri, 125cc Gara 1 ore 14:15 - 10 min + 2 giri- MX2 B Gara 1 ore 14:30 - 10 min + 2 giri- MX2 A Gara 1 ore 14:45 - 10 min + 2 giri- MX1 B Gara 1 ore 15:00 - 10 min + 2 giri- MX1 A Gara 1 ore 15:15 - 10 min + 2 giri. Quadcross Finale unica Gr. B ore 15:30 - 10 min + 2 giri. Quadcross Gara 1 1^ finale Gr. A ore 15:45 - 10 min + 2 giri- MX2 B Gara 2 ore 16:00 - 10 min + 2 giri- MX2 A Gara 2 ore 16:15 - 10 min + 2 giri- MX1 B Gara 2 ore 16:30 - 10 min + 2 giri- MX1 A Gara 2 ore 16:45 - 10 min + 2 giri. 125cc Gara 2 ore 17:00 - 10 min + 2 giri. Minicross Gara 2 ore 17:15 - 8 min + 2 giri. Quadcross Gara 2 2^ finale Gr. A ore 17:30 - 10 min + 2 giri- SUPERCAMPIONE COAST to COAST (non valevole per la classifica del Supermarecross). Primi dieci classif. di Gr. "A" MX1 e MX2 e i primi 4 della "A" 125cc ore 17:45 - 10 min+ 2 giri.
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