venerdì 8 febbraio 2013


BERSANI: «SE VINCE BERLUSCONI L'ITALIA VA CONTRO UN MURO»

«Si scherza col fuoco. C'è un dato oggettivo: o vinciamo noi o vince Berlusconi. Ma sento delle divagazioni, qualcuno che dice ma tanto il Pd ha già vinto, allora diamo un segnale dal centro o da sinistra», dichiara Pier Luigi Bersani a Biella: «I voti sono tutti utili, c'è quello per protestare che ha la sua dignità, c'è quello utile per segnalare una adesione ideologica, i voti hanno tutti la loro dignità». «Dopodiché se uno vuole battere la destra, c'è solo il voto al Pd. E noi andremo a questa battaglia, perché se vince l'altra logica l'Italia va contro un muro».Bersani, «Berlusconi fa l'inciucio con Monti»: CONFLITTO D'INTERESSI TRA LE NOSTRE PRIME LEGGI «Il conflitto di interessi sarà una delle prime leggi che porterò all`approvazione ed è mia intenzione far entrare l`Italia in Europa anche in materia di normative antitrust e di autonomia del servizio pubblico». Lo ha assicurato il leader Pd e candidato premier del centrosinistra Pier Luigi Bersani, nel messaggio con cui ha aderito all'appello di Articolo 21 sulla libertà d'informazione. All'appello aderiscono anche Nichi Vendola e Gianfranco Fini. Il segretario Pd oggi ha rilasciato diverse interviste: «Avremo il 40% di donne elette in Parlamento - ha detto all'Agenzia Vista - si tratta di una vera rivoluzione non a chiacchiere, sono contentissimo e così si vedrà fisicamente cos'è il cambiamento e chi è veramente europeista. Anche nel governo saremo coerenti con questa impostazione». «Con la nostra proposta esentiamo le fasce deboli e togliamo l'Imu, credo, al 90% delle prime case e invece carichiamo sui grandi patrimoni immobiliari. Questa è una proposta che sta in piedi», ha poi spiegato Bersani. Quella di Berlusconi, invece, «non sta in piedi, perchè la copertura basata sul condono con la Svizzera è sia una cosa sbagliata che una cosa futuribile. L'Imu ha bisogno di una copertura perchè le favole non possiamo raccontarle», conclude. «Le imprese sono nei guai, molte piccole imprese stanno saltando, non ci sono pagamenti, la Pubblica amministrazione per prima non sta pagando: emettiamo dei buoni dedicati a questa operazione di restituzione del dovuto alle imprese per una somma attorno ai 10 miliardi all'anno per cinque anni. È un modo per rimettere in giro liquidità, se parte la pubblica amministrazione io credo che anche l'altro sistema dei pagamenti, quello tra privati, possa rimettersi a girare». È la proposta ribadita dal segretario del Pd Pierluigi Bersani, intervistato dall'agenzia Vista. «In queste elezioni è in gioco non solo la vittoria o il governo del Paese, c'è in gioco la possibilità di chiudere una vicenda di venti anni e impostare un altro sistema politico rispetto a quello che abbiamo visto, organizzato attorno alle singole persone». Lo ha detto il leader del Pd Pier Luigi Bersani, nel corso di un incontro pubblico, oggi, a Borgosesia, nel vercellese. «Un fatto - ha aggiunto - che ci ha portato al disastro, il berlusconismo è diventato contagioso. Dopo Berlusconi cosa c'è? Dopo Monti cosa c'è? Dopo Grillo, dopo Ingroia cosa c'è? Noi possiamo continuare ad avere il Paese affidato a evenienze di questo tipo? Siamo i soli al mondo». Ed ancora, «dopo Bersani, invece, c'è il Pd. Sono l'unico che non ha il nome nel simbolo. Il problema è serissimo, siamo arrivati per questo meccanismo sull'orlo del precipizio». «Ma siccome vinciamo noi - ha concluso - non ci sarà solo un cambio di governo, noi costruiremo e obbligheremo gli altri a costruire un cambio di sistema della politica italiana. L'Italia va ricostruita anche a partire dal sistema politico».
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giovedì 7 febbraio 2013


ENI, INDAGATO PAOLO SCARONI «MAZZETTE A POLITICI ALGERINI»


È indagato dalla procura di Milano per corruzione internazionale Paolo Scaroni, a.d. dell'Eni in relazione alle tangenti pagate da società del gruppo a politici algerini. Una commessa di 11 miliardi di dollari e una maxi tangente da 197 milioni di euro. Una vicenda che coinvolge la Saipem, la holding Eni e il suo amministratore delegato, Paolo Scaroni. Per aggiudicarsi i lavori del progetto Medgaz e del progetto Mle in joint venture con l'ente di stato algerino Sonatrach, le due società italiane avrebbero versato alla società di Hong Kong, Pearl Partners Limited dell'intermediario Farid Noureddine Bedjaoui quasi 200milioni di presunte mazzette da distribuire a faccendieri, esponenti del governo algerino e manager della stessa Sonatrach.
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lunedì 4 febbraio 2013





SEI NAZIONI:ORA L'ITALIA FA PAURA ALL'ESORDIO CON LA FRANCIA UNA VITTORIA MEMORABILE

STAMPA FRANCESE, BLEUS 'MARTIRI', CHE SBERLA A ROMA - "Martiri di Roma". C'é tutta la delusione dello sport francese per la sconfitta della nazionale di rugby, ieri a Roma, nel titolo della prima pagina dell' Equipe, che non risparmia critiche taglienti ai Bleus. "Deboli tecnicamente e troppo limitati in carburante", nelle parole dell'inviato a Roma Pierre Michel Bonnot, che se la prende senza mezzi termini con i "bambini viziati del Top 14 (la serie A del rugby francese, ndr.), attribuendo uno "zero netto" alla loro prestazione romana. "Ma se i giocatori hanno certamente delle colpe di imprecisione e di sufficienza - commenta - se lo staff ha senza dubbio scelto un sistema difensivo troppo sofisticato, è di nuovo il rugby francese, il suo campionato bulimico e la sua formazione malridotta che sono colpevoli". Parole di elogio, invece, per gli azzurri. Certo, scrive L'Equipe, la loro vittoria "resta un exploit, ma dimostra che la squadra è ben cresciuta, in particolare grazie a di Jacques Brunel". Gli Italiani, scrive in un commento l'ex giocatore Fabien Galthié, "sono stati offensivi e ambiziosi, hanno preso dei rischi, sono andati a cercare i Bleus e li hanno dominati negli scontri, a livello del possesso, dell'occupazione e degli spostamenti". Critiche vibranti alla nazionale francese arrivano anche dal quotidiano di Parigi, Le Parisien, che in una finestra di prima pagina titola: "Che sberla!". E, nelle pagine interne, rincara la dose: "i Bleus, atoni, timorosi e permeabili, sono sembrati talmente fragili davanti all'Italia che non sapevano bene a che santo votarsi all'uscita dal campo". Colpa, secondo l'ex nazionale Alain Penaud, intervistato dal quotidiano, di una "flagrante mancanza di ambizione", lacuna "ricorrente" nella nazionale d'Oltralpe, che su questo piano "ha mostrato una disposizione catastrofica". GAVAZZI, SIAMO ALL'INIZIO DEL PERCORSO - La vittoria dell' Italrugby nella gara d'esordio del Sei Nazioni, a Roma contro la Francia vicecampione del mondo, fa subito gridare al boom della palla ovale: il presidente della Fir Alfredo Gavazzi chiede di non lasciarsi andare ai facili entusiasmi.'C'é stata una grande crescita in questo anno - dice Gavazzi a Radio Anch'io lo Sport -, giochiamo alla pari con dignità. Molto dipende dall'allenatore: è l'inizio di un percorso ma dobbiamo fare molto per dimostrare il nostro valore'.ITALIA ENTRA NELLA TOP TEN MONDIALE - L'Italia esulta per il successo sulla Francia nel Sei Nazioni, un successo che porta la nazionale azzurra al 9/o posto del ranking Irb e che viene celebrata per la prima volta tra le grandi. Jacques Brunel, il ct arrivato ad inizio 2012, e' il primo artefice di questa trasformazione ha portato Azzurra a disputare la miglior partita della sua storia ieri all'Olimpico.
Nella foto< Martin Castrogiovanni
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domenica 3 febbraio 2013


ELEZIONI: UN PADRE, VENDO MIO VOTO PER SERVIZIO SCUOLABUS

Un genitore di Schiavi di Abruzzo vuol mettere in vendita il proprio voto per un nobile scopo: ottenere denaro per pagare un accompagnatore per lo scuolabus. I bambini dell'asilo e delle elementari di Schiavi di Abruzzo non hanno più una scuola in paese. Ogni giorno sono costretti arecarsi con lo scuolabus a Castiglione Messer Marino.Otto chilometri all'andata e altrettanti al ritorno su strade di montagne tortuose e dissestate. E come se il viaggio non fosse già abbastanza stressante per i piccoli alunni e pericoloso, succede che lo scuolabus comunale è sprovvisto di accompagnatore. Nonostante l'impegno del sindaco, Luciano Piluso, ad oggi i bambini viaggiano con il solo autista. Ed ecco allora il voto utile di un papa' messo in vendita.''Con il ricavato, girato al Municipio - dice l'uomo - si potrebbe pagare l'accompagnatore per i bimbi delle scuole di Schiavi. Solo vendendo il mio voto sara' davvero utile, utile ai bambini. La politica serve a risolvere i problemi dei cittadini, giusto? Allora, quale candidato e' interessato a voler risolvere il problema degli scolari di Schiavi di Abruzzo?''. Il papa' di Schiavi d'Abruzzo, il piu' alto comune della provincia di Chieti con i suoi 1168 metri sul livello del mare, si chiama Francesco Bottone, ha 38 anni, e' precario, padre di due bambini di quattro e due anni e con un altro in arrivo, e non ha voluto lasciare il paese. Francesco Bottone per il ''suo voto'' fa questa richiesta: ''Quanto prende un deputato oppure un consigliere regionale? Allora voglio un mese del loro stipendio. Per un mese non moriranno di fame e il gesto di uno solo dei futuri eletti sara' utile ai bambini di Schiavi pagando il servizio per un intero anno scolastico. La politica serve a risolvere i problemi dei cittadini, giusto? Allora, quale candidato e' interessato a voler risolvere il problema degli scolari di Schiavi di Abruzzo? Io resto in attesa, vediamo chi ha il coraggio almeno di chiamarmi'', ha chiarito. PD: PAPA' CHIEDA A PARTITI CENTRODESTRA - ''Caro papa', sono certa che tra i migliori offerenti per l'acquisto del suo voto, trovera' proprio quei partiti che si sono contraddistinti durante l'ultima legislatura per lo shopping di parlamentari per restare in piedi al Governo del Paese continuando a fare danni''. Lo scrive Francesca Puglisi, responsabile Scuola del PD in merito alla proposta di un genitore di Schiavi di Abruzzo (Chieti) di mettere in vendita il proprio voto per poter pagare un accompagnatore per lo scuolabus. ''Faccia molta attenzione pero', sono proprio coloro che hanno tagliato 8 miliardi alla scuola e chiuso con un forzoso dimensionamento le piccole scuole dei comuni montani - dice la Puglisi - Mentre facevano lievitare la spesa corrente statale, senza risanare il debito pubblico, scaricavano il risanamento dei conti massacrando di tagli anche i bilanci dei Comuni e delle Province. E' cosi' che sono diventati insostenibili anche servizi essenziali come il trasporto scolastico. Invece di vendere il suo voto al miglior offerente, lo impieghi bene per scegliere consapevolmente quelle forze politiche che davvero credono nell'istruzione e che hanno scritto con chiarezza nel programma che vanno sacrificati altri capitoli della spesa statale per tornare ad investire nella scuola''.
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sabato 2 febbraio 2013


NO A FILM POLITICI AL MAXXI IL GIORNALISTA EMMOT: "CENSURA"

 Il museo Maxxi ha revocato la premiere, prevista il 13 febbraio, del documentario «Girlfriend’s in a Coma». A scriverlo, su twitter, il giornalista inglese Bill Emmot, già direttore dell'Economist e molto critico di Berlusconi, uno degli autori del documentario sul declino dell'Italia insieme alla giornalista Annalisa Piras. Emmot accusa esplicitamente il ministero per i beni culturali di “censura”, la neo presidente del museo d’arte contemporanea Giovanna Melandri si è presa la piena responsabilità dichiarando che un’istituzione retta tutta da fondi pubblici non può ospitare manifestazioni dal risvolto politico finché c’è la campagna elettorale. «INCREDIBLE! MAXXIRome, on Culture Ministry orders, has revoked Girlfriend in a Comàs Feb 13Italy premiere booking. CENSORSHIP. STUPIDITY», scrive su twitter, con le maiuscole, Emmot. E accusa il ministero per i beni culturali. Il documentario è reduce da un pre-screening internazionale a Londra, New York, Bruxelles, tra le altre capitali, che ha suscitato sia applausi sia attacchi da parte di chi lo considera uno schiaffo alla società italiana. Emmott annuncia: «chiederemo al pubblico di insistere per riavere la libertà erosa. Stiamo vedendo le modalità». E cita una comunicazione dal museo: “Disposizioni della presidente della fondazione, che si fanno interpreti delle indicazioni assai rigorose dateci dal Mibac - socio unico della fondazione ed autorità vigilante sul nostro operato - non ci consentono di ospitare nello spazio del museo qualunque iniziativa che possa essere letta secondo connotazioni politiche, nell'imminenza della competizione elettorale". La regista Piras invita gli spettatori a «chiedere al Minculpop l'immediato rispristino dello screening». Il Ministero per i beni e le attività culturali, in una nota. dichiara di «non aver dato disposizioni in merito alla proiezione. Il Maxxi è una fondazione di diritto privato le cui decisioni sono assunte dagli organi competenti». «Il Maxxi – scrive a sua volta il museo in un comunicato - è un'istituzione pubblica nazionale vigilata dal Ministero dei Beni Culturali e, secondo una prassi consolidata e già attuata in altre occasioni, in campagna elettorale non può ospitare manifestazioni che, seppur promosse da soggetti esterni, a qualunque titolo potrebbero essere connotate di valenza politica. Dal 26 febbraio, finita la campagna elettorale, il Maxxi sarà ben felice di ospitare qualunque manifestazione culturale, inclusa naturalmente la proiezione del documentario di Bill Emmott».
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venerdì 1 febbraio 2013


FINE DEL BEL TEMPO, ARRIVANO VENTO, NEVE E PIOGGIA 

Ultime ore in compagnia dell'alta pressione delle Azzorre che sta garantendo da giorni tempo stabile, soleggiato e mite al centro-sud e cieli grigi sulla Val padana e sulle Marche con clima rigido anche di giorno per via dell'effetto freezer che soprattutto sull'Emilia mantiene valori termici costantemente negativi. Questa sorta di limbo meteorologico ha i minuti contati: dalal serata di venerdì arriva una forte perturbazione spinta da aria fredda di origine polare. GUARDA IL METEO CITTA' PER CITTA'- Gli esperti del portale www.ilmeteo.it avvertono che nel week end arriva una vera e propria sciabolata artica portata dalle correnti in discesa dal Circolo Polare e dalla Finlandia con conseguente formazione di un complesso ciclone mediterraneo ad occhiale ovvero con due occhi posizionati uno sul mar Tirreno e uno sull'Adriatico, in una configurazione fortemente perturbata. Sabato il maltempo colpirà prima il nord , poi il centro e la Sardegna, con venti forti di maestrale dalla Sardegna e dalle Bocche di Bonifacio verso il Tirreno e i venti di Bora da Trieste, fino a 100km/h. La neve scenderà di quota fino a diventare mista a pioggia in pianura sull'Emilia e nevicate più copiose imbiancheranno le colline oltre i 200m e nella notte la neve cadrà a quote basse collinari anche su Toscana, Umbria e Marche. Domenica il maltempo colpirà le regioni centrali diretto verso il sud e Sicilia, con la neve che imbiancherà l' Umbria, le Marche, l' Abruzzo e il Molise fin a quote bassissime, poco sopra il livello del mare.
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giovedì 31 gennaio 2013


MAGISTRATI INDAGANO SU MPS «INSIDER TRADING E AGGIOTAGGIO»

Sull'inchiesta che riguarda il Monte dei Paschi, e in particolare l'acquisizione di Antonveneta, il procuratore di Siena, Tito Salerno, è pronto ad aprire «un procedimento penale per insider trading e aggiotaggio, trattando di società quotata presso un mercato regolamentato nazionale». Salerno si sofferma anche sulla «infondatezza delle notizie circa le iniziative che questa procura della Repubblica sarebbe in procinto di adottare«. Secondo alcuni quotidiani, sarebbe pronto un sequestro preventivo da 1,2 mld nei confronti di Mps. I magistrati senesi hanno sentito stamattina in Procura il banchiere Ettore Gotti Tedeschi, in qualità di rappresentante in Italia del Santander (è presidente di Santander Consumer Bank Italia), l'istituto spagnolo da cui Banca Mps acquisì Antonveneta al prezzo di 9,2 miliardi. L'ex presidente dello Ior è anche responsabile del banco Santander in Italia: Mps pagò all'istituto spagnolo Antonveneta 10,138 miliardi di euro, accollandosene anche tutti i debiti, pari a oltre 6 miliardi.Secondo indiscrezioni, quando furono perquisiti l'abitazione e l'ufficio di Ettore Gotti Tedeschi, su disposizione della Procura di Napoli, sarebbero emersi anche documenti relativi alla vendita di Antonveneta da Santander a Monte dei Paschi. Sarebbe anche per questo motivo che oggi i magistrati della Procura di Siena hanno chiamato Gotti Tedeschi come persona informata dei fatti. Sul fronte giudiziario, gli ex vertici del Monte dei Paschi di Siena sarebbero accusati, nell'ambito dell'inchiesta per l'acquisto di Antonveneta, di aver costituito una vera a propria «associazione a delinquere». Sarebbe questa la convinzione dei pubblici ministeri senesi nei confronti dell'ex presidente della banca, Giuseppe Mussari, dell'ex direttore generale Antonio Vigni, dell'ex capo dell'Area finanza Gianluca Baldassarri e del suo vice Alessandro Toccafondi, oltre a quei manager che si occuparono dell'acquisto di Antonveneta e delle successive operazioni finanziarie collegate a quell'affare. E sarebbe stato siglato un «patto segreto» con i vertici del Banco Santander per truccare i conti e far salire il prezzo, provocando una plusvalenza di oltre due miliardi di lire. Ai reati specifici di aggiotaggio, false comunicazioni, tur- bativa e truffa si aggiungerebbe dunque una contestazione che lega i presunti comportamenti illeciti in un unico disegno criminale. Intanto, Moody's ha messo sotto osservazione il rating a lungo termine Ba2 di Mps e della sua controllata Mps Capital Services per un possibile downgrade. La decisione, spiega una nota, riflette «la considerevole incertezza legata all'impatto sul profilo di credito standalone della banca derivante dall'eredità di prodotti strutturati posti in essere dalla vecchia dirigenza». «Io credo che il Pd sia stato subalterno culturalmente a questa stagione a questa ideologia che chiamiamo liberismo. Penso che il Pd debba condividere la separazione tra banche affari e politica. Occorre porre anche una regola di trasparenza».
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mercoledì 30 gennaio 2013



BORGHEZIO INSULTA NAPOLITANO: «LUI PULCE, MUSSOLINI GRANDE»

Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, non perde occasione di tacere né di offendere. Leggete un po' cosa ha detto ricordandoci di che pasta sono fatti certi dirigenti del Carroccio: «Non c'è confronto tra Mussolini e Napolitano, è come confrontare nel calcio Balotelli e Borghezio. Mussolini è di una categoria superiore, un grande personaggio storico, Napolitano non lo è e non lascerà una grande traccia. Fra qualche anno non se lo ricorderà nessuno, una nullità. Se paragonato a Bossi, poi, Napolitano è una pulce. Umberto resterà nei libri di storia». Napolitano: «Mostruosità neonazi» Napolitano, antisemitismo introdotto dal fascismo; con evidente gusto della provocazione per far notizia, Borghezio ha ribaltato i termini della storia al programma La Zanzara su Radio 24: «Quello che ha detto Berlusconi lo pensano milioni di italiani. Mussolini ha fatto anche cose buone. Nel fascismo ci sono state alcune cose ben fatte come la legislazione sociale e poi ha trasformato l'Italia da arretrata e rurale in un Paese abbastanza moderno. Certo – ha concesso, bontà sua - le leggi razziali furono un'infamia». «Napolitano è un sepolcro imbiancato – ha continuato nella sua arringa - perché dei risarcimenti tedeschi ai nostri militari internati se ne è fottuto, non ha fatto un c..., si straccia le vesti davanti ai campi di concentramento con lacrimucce ipocrite mentre se ne frega dei risarcimenti». Chissà se i lager e lo sterminio hanno mai fatto versare una lacrima all'esponente leghista: viene da chiederselo.
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martedì 29 gennaio 2013


UE: 'BERLUSCONI NON RISPETTÒ GLI IMPEGNI'. RIVOLTA PDL: 'INACCETTABILE, SI DIMETTA' REHN: 'PAURA PER L'ITALIA NEL 2012, ORA MEGLIO'. IL CAVALIERE CONTRO MONTI, È UN PICCOLO POLITICANTE, PER GOVERNARE HA CHIESTO CONSENSO MERKEL


BRUXELLES - "Nell'autunno 2011 il governo di Berlusconi ha deciso di non rispettare più gli impegni" su riforme e risanamento dei conti presi con l'Ue e il "risultato è stato il prosciugarsi" dei finanziamenti al Paese, con lo schizzare dello spread. Portando poi alla "crisi" politica e al governo Monti. Lo ha affermato il commissario europeo Olli Rehn. Parole che hanno suscitato vive proteste del Pdl e dalle quali si è dissociato il commissario italiano Antonio Tajani. BERLUSCONI, MONTI PER GOVERNARE CHIESTO CONSENSO MERKEL - "Per governare ho chiesto e ottenuto il consenso degli italiani, non quello della signora Merkel". Così Silvio Berlusconi in un'intervista pubblicata nel numero di febbraio del magazine free press Pocket rispondendo ad una domanda sul perché gli italiani dovrebbero votare lui e non Monti. "Se incontrassi ancora la Merkel da presidente del Consiglio o da ministro? Non avrò bisogno di spiegarle, perché lo sa già, che la musica è cambiata rispetto al governo Monti. In ogni caso i rapporti personali tra me e la signora Merkel, come quelli con tutti gli altri leader europei, sono ottimi".''Non mi alzo mai dalla sedia di fronte ad una domanda, anche se 'cattiva'''. Ha detto il Cavaliere. ''Il mio primo errore e' stato quello di fidarmi troppo di persone legate ad una vecchia visione della politica: Fini, Casini ma anche Monti, che pure dovrebbe essere un tecnico e non un piccolo politicante''. REHN, UN ANNO FA SERIE PREOCCUPAZIONI ITALIA - Rehn ha parlato in occasione della presentazione delle priorità 2013. Un anno fa rispetto a oggi "c'era seria preoccupazione per l'Italia e la Spagna" e "profonda incertezza sulla Grecia", mentre le "Cassandre predicevano la fine dell'Eurozona", ha ricordato. Oggi la situazione è cambiata ma "nonostante alcuni progressi ci sono ancora sfide"."L'anno scorso è stato un anno decisivo in cui abbiamo dimostrato la resistenza" dell'Eurozona prendendo "le decisioni necessarie per assicurarne la stabilità e la sostenibilità", ha ricordato Rehn, sottolineando che ora i fantasmi di una 'Grexit' o della fine dell' euro "sono virtualmente o completamente spariti". Ma nonostante i progressi "restano ancora sfide" importanti, come per esempio "alti tassi di disoccupazione" e "un'economia lenta", per cui ancora oggi "non c'è spazio per la compiacenza"."Quest'anno sarà un test essenziale per la credibilità" dell'Ue e dell'Eurozona: il commissario ha sottolineato la necessità di "ripristinare la fiducia in modo durevole" e rimettere l'economia europea "sui binari" giusti mettendo insieme "solidarietà e responsabilità". Le priorita' per i prossimi programmi di riforma nazionali devono essere il ''mantenimento del ritmo delle riforme economiche'' e il ''proseguimento del consolidamento fiscale'' a cui ''non c'è alternativa'', in quanto un debito al 90-100% del pil è un ''serio ostacolo'' alla crescita. Servono inoltre "riforme equilibrate e ambiziose" del mercato del lavoro che "rimuovano gli ostacoli all'occupazione" favorendo anche i "contratti a durata indeterminata" e la "contrattazione collettiva" per il reinserimento dei lavoratori. GRILLI, ANCORA PREOCCUPAZIONI SU NOSTRO PAESE - Ci sono ancora "preoccupazioni sul nostro paese. Sebbene siano diminuite sono ancora presenti in campo internazionale". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli in audizione in Parlamento. TAJANI, MI DISSOCIO DA DICHIARAZIONI REHN - "Mi dissocio e mi rammarico per la dichiarazione sull'Italia del mio collega Olli Rehn che rischia di far apparire non indipendente la Commissione Ue". Così il vicepresidente dell'esecutivo europeo responsabile per la politica industriale. ALFANO, INACCETTABILE INTERVENTO REHN - "E' inaccettabile che Olli Rehn, vicepresidente di un'istituzione indipendente quale la Commissione Europea, intervenga nella campagna elettorale di uno Stato membro, peraltro con affermazioni false, tecnicamente sbagliate e facilmente smentibili". E' quanto dichiara il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano. "Una così chiara interferenza - prosegue Alfano - mette a repentaglio l'immagine della Commissione europea e incentiva il populismo e i sentimenti antieuropeisti in un momento delicato nei rapporti tra UE e opinioni pubbliche nazionali. Di fronte all'ennesima intromissione esterna, ribadiamo il diritto inalienabile del popolo italiano a scegliersi il proprio futuro governo in piana autonomia e libertà". BRUNETTA, REHN MENTE, SI DIMETTA - ''Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, mente sapendo di mentire''. Lo afferma Renato Brunetta del Pdl. ''Nel Rapporto sull'Italia del novembre 2011, concludeva: 'La strada segnata dal Governo Berlusconi rappresenta una buona base su cui proseguire per fare le riforme di cui il Paese ha bisogno'. Oggi sembra aver cambiato idea, ma non ci spiega perché. Dopo le sue dichiarazioni odierne non possiamo che chiederne le dimissioni'', conclude Brunetta. BERSANI, COMMISSIONE UE NON HA SCOPERTO NOVITA' - ''Non c'e' bisogno dei commenti dell'Ue e di nessuno. Basta guardare i dati di questi 10 anni. Sono dati rovinosi sotto l'aspetto del bilancio pubblico, sotto quello dell'economia reale, sotto quello della credibilita' delle istituzioni, quindi certamente la commissione Ue non ha scoperto una gran novita'''. E' la risposta di Pierluigi Bersani alle critiche mosse dal segretario del Pdl Angelino Alfano all'intervento di Olli Rehn.                                                                                       p.c.m.s.r.d.c.
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