lunedì 21 febbraio 2011

OTTIMO ESORDIO PER IL SILVER ACTION, BUTRON DA’ SPETTACOLO!!!


La pioggia non rovina lo show a Mantova

 
di SERGIO CONTI

Si è da poco conclusa la ventottesima edizione dello Starcross di Mantova, gara di apertura della stagione crossistica 2011.In un evento dominato da Philippaerts sulla Yamaha del Team Rinaldi, il Silver Action ha raccolto un grande risultato, grazie al neo acquisto Josè Butron. Lo Spagnolo in forza al Team bergamasco ha infatti disputato tre ottime gare, in un crescendo inarrestabile, dimostrando ad ogni manche un miglior adattamento ed un maggior feeling con la KTM egregiamente preparata dal Team. Butron è passato sotto la bandiera a scacchi in decima, nona e sesta posizione ed in virtù di questi piazzamenti, ha conquistato la seconda posizione assoluta della categoria MX2, cedendo la vittoria al ben più esperto e navigato Gautier Paulin (Yamaha Rinaldi). A tutto ciò aggiungiamo anche il brivido del giro e mezzo condotto alla testa della corsa nella terza manche, impresa che ha dell’incredibile, considerando la presenza delle ben più potenti 450… Era cominciata bene anche per il giovane Alessandro D’Angelo, che nella qualifica è arrivato adun soffiodall’ottenere un piazzamento di rilievo: purtroppo,mentre transitava in undicesima posizione, una banale scivolata loha fatto retrocedere di qualche posizione ed il pilota è giunto diciottesimo al traguardo. In virtù della formula dello Starcross, alcune teste di serie hanno sopravanzato D’Angelo nella classifica della qualificazione ed il nostro pilota ha dovuto accontentarsi di partire al di fuori dei quaranta classificati. D’Angelo ha comunque fatto tesoro della gara di Mantova per confrontarsi con alcuni dei migliori piloti al mondo, concludendo tutte e tre le manche di 25 minuti più due giri previste dal programma. Fuori dai giochi, invece, Giacomo Del Segato, frenato già dal sabato in qualifica da una brutta influenza che lo ha afflitto per tutta la settimana precedente alla prova. Mirko Madaschi, Team Manager: “Sono molto soddisfatto di questo risultato e non nascondo che, dopo un inverno di duro lavoro, la prestazione d Butron è stata per noi un bel premio! Oltretutto dobbiamo considerare che Josè finora si è allenato con il 350, moto che dovrà usare nel CampionatoSpagnolo e nelle manifestazioni internazionali. Ha provato il 250 solo una volta prima dell’evento di Mantova, per cui se consideriamo che questa è solo la sua seconda volta sul 250, beh, possiamo dire che le cose possono solo migliorare! Ringraziamo di nuovo tutti i nostri sponsor ed i sostenitori, che anche qui a Mantova ci hanno fatto sentire il loro calore e senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile. Speriamo di ripagarli presto bissando il successo ottenuto oggi”.

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FREESTYLE UN SUCCESSO MONDIALE AL PALA OLIMPICO TORINESE

di PAOLA MAURIZIO

Torino- Il Pala Olimpico di Torino si è illuminato grazie ai giochi di luce e alle acrobazie incredibili di dodici riders di livello internazionale che con i loro spettacolari salti hanno infiammato gli undicimila spettatori arrivati anche da lontano per potersi gustare uno spettacolo unico al mondo, organizzato abilmente da Magic For Fun in collaborazione con DBO.Musica a tutto volume, il rombo unico dei motori, le esibizioni dei Vulcanica e delle Cheersleaders Italia, e la partecipazione attiva di un pubblico che non ha smesso un momento di applaudire e saltare sugli spalti, hanno fatto il resto.La voce dell'evento più adrenalinico del 2011 è stata di Zoran, già voce ufficiale del freestyle in Italia.La tappa di Torino era la prima del calendario mondiale 2011 del Night of the Jumps, e ha fatto registrare il tutto esaurito. Uno spettacolo nello spettacolo. Indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di acquistare un biglietto e per gli spettatori di Motors TV (canale internazionale europeo) e del sito www.spobox.tv che mandava live l'evento in tutto il mondo. Lo spettacolo è iniziato alle 21,00 con una cerimonia di apertura che ha fatto da antipasto alle tre sessioni di qualifica. Tra gli italiani presenti in arena (Ivan Zucconi, Massimo Bianconcini e Vanni Oddera) il migliore è stato, come da pronostico, Max Bianconcini su Ktm, che ha fatto segnare il terzo miglior punteggio (accedevano alla fase finale i primi sei classificati, giudicati da una giuria di cinque giudici internazionali di altissimo livello in base al numero di salti effettuati, l'utilizzo completo o parziale della pista, il livello dei salti, la loro esecuzione e, infine, la "Personal Impression" di ogni giudice verso le diverse esecuzioni). Al primo posto provvisorio il francese Remi Bizouard su Yamaha e secondo lo spagnolo Josè Miralles, anche lui su Ktm. Gli altri tre piloti che accedevano alle finali erano, dal quarto al sesto posto, Javier Villegas (USA - Yamaha), David Rinaldo (FRA - Yamaha) e Maikel Melero (ESP - Yamaha). Un piccolo break di una mezz’ora circa per far riprendere fiato ai piloti, e poi di nuovo in arena per uno Special Show con un particolare "salto in alto" in cui i bikers dovevano saltare, con tanto di moto ovviamente, oltre un'asticella posizionata sempre più in alto. Infine, la finale. Incandescente, elettrizzante, scoppiettante, adrenalinica... non esistono abbastanza aggettivi per raccontare i momenti infuocati che i piloti qualificati hanno fatto vivere al pubblico di Torino.Gli undicimila del Pala Olimpico erano un cuore solo che batteva all'impazzata ad ogni rincorsa, ad ogni backflip, ad ogni giro di 180°. Le acrobazie che i piloti di motocross freestyle fanno in sella alle loro moto quando attaccano le rampe hanno tanti nomi, alcuni davvero spaventosi (Tsunami, Kiss of Death, Hartattack, Deadbody...), ma loro fanno sembrare tutto semplice. Non spaventano, eccitano. E così era il pubblico stasera, eccitato. Eccitato al punto da non poter più stare seduto. Tutti in piedi quindi, ad urlare, applaudire, incitare. Purtroppo il nostro Bianconcini non ce l'ha fatta a salire sul podio, e alla fine si è dovuto "accontentare" di un quarto posto. Ma in questo sport estremo essere il quarto al mondo può essere solo motivo di orgoglio. LA CRONACA DELLA SFIDA MONDIALE- Per il transalpino Remi Bizouard, MX World Championship Ranking 2008 e 2009, si tratta della prima vittoria mondiale del 2011, un inizio inatteso e sorprendente giunto dopo una serata di passione che ha visto un escalation di evoluzioni. La prima scrematura ha visto eliminati nelle fasi eliminatorie il ligure Vanni Oddera (Ktm), il marchigiano Ivan Zucconi (Ktm) e il romagnolo Miki Monti (Yamaha), oltre al Ceco campione del mondo in carica Libor Podmol (Suzuki), il tedesco Fabian Baursachs (Suzuki) e il transalpino Romain Izzo (Yamaha). Il francese Remi Bizouard (Yamaha) si è presentato per ultimo alla fase finale ma ha incantato il pubblico torinese prima in qualifica e poi nella fase conclusiva con numeri spettacolari, sei salti mozzafiato che al computo finale lo hanno visto salire sul gradino più alto del podio ad agguantare la prima tabella rossa di leader della stagione. Dietro al transalpino si è classificato lo statunitense Javier “Astro Boy” Villegas (Yamaha) con altrettanti spettacolari “trick”, mentre il terzo gradino del podio è andato allo spagnolo vice campione del mondo del 2009 Jose Miralles (Ktm). Il primo posto giù dal podio è andato al bolognese Massimo Bianconcini (Ktm), autore di un grande finale, nella quale però non è riuscito a battere la velocità dei rivali, come lui stesso ha affermato: “Ci tenevo molto a questa prova italiana, mi sono preparato e il mio obiettivo era entrare in finale. Mi sono accorto di qualche piccolo errore, ma ora ho tutto il tempo per migliorare ancora e preparare al meglio la prossima prova iridata”. Quinto posto per l’altro transalpino David Rinaldo (Yamaha) che è riuscito a battere l’esibizione del rivale spagnolo Maikel Melero (Yamaha), autore di una caduta senza conseguenze nell’ultimo salto della sua pur bella esibizione. Lo stesso Melero si è reso protagonista del Maxxis Highest Air, superando il salto in alto dell’asticella posta ad un’altezza di ben 8,10 metri. Lo spettacolo è finito ben a mezzanotte con la cerimonia di premiazione in mezzo all'arena, luci, fuochi, ancora musica e una pioggia di coriandoli. Entusiasta il pubblico, entusiasti gli organizzatori, e così anche i piloti. La prossima tappa del Mondiale Motocross Freestyle sarà il 5 e 6 Marzo a Berlino per una "due notti" incandescente. Ci auguriamo tutti di rivedere presto questi ragazzi roteare in aria con le loro moto dai mille colori, magari già l'anno prossimo. Torino merita uno spettacolo del genere. CLASSIFICA FINALE- 1. Remi Bizouard (FRA – Yamaha) punti 20; 2. Javier Villegas (USA – Yamaha) punti 18; 3. Josè Miralles (ESP - Ktm) punti 16; 4. Max Bianconcini (ITA – Ktm) punti 14; 5. David Rinaldo (FRA – Yamaha) punti 12; 6. Maikel Melero (ESP – Yamaha) punti 10.
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domenica 20 febbraio 2011

LEGA ANNULLA PUNTATA DI "IN 1/2 H" ANNUNZIATA: CENSURI TUOI ELETTORI?

Doveva essere una puntata davvero speciale per Lucia Annunziata, con la troupe del suo «In 1/2 ora» pronta a trasmettere in diretta da Radio Padania per ascoltare le opinioni della base leghista. Ma le porte di via Bellerio, che raramente le apre alla stampa e tv, sono rimaste chiuse: diretta annullata, nessuna spiegazione da parte del direttore di Radio Padania se non una ragione di «opportunità» non meglio precisata. È stata la stessa Annunziata a formulare i primi interrogativi sulla disponibilità prima concessa e poi ritirata da parte del direttore di Radio Padania Matteo Salvini. «Che cosa succede veramente dentro la Lega? Perché temono le opinioni dei loro elettori a briglia sciolta su una televisione nazionale?», ha detto Lucia Annunziata nel breve collegamento in diretta su Raitre che è andato in onda al posto del suo programma e per la cui preparazione, ha precisato, «non ci sono stati dissidi». Ma quali possono essere stati questi motivi di «opportunità» tali da far saltare quasi all'ultimo momento una trasmissione concordata da giorni? In Lega bocche cucite sull'argomento, mentre il direttore di Radio Padania Matteo Salvini è risultato irraggiungibile per tutto il pomeriggio. Ma chi conosce, dall'interno, i meccanismi decisionali, non esclude che siano stati i vertici della Lega, forse Bossi in persona, a decidere uno stop ad una trasmissione che, con la modalità del «microfono aperto a tutti» e quindi senza una paternità identificabile degli interventi, avrebbe potuto dare voce a polemiche, in primis sull'Unità d'Italia, che la Lega non è interessata ad alimentare e a far irritare l'opposizione, in vista della conclusione dell'iter per il federalismo. Potrebbe aver avuto un peso nella decisione di Radio Padania di bloccare le telecamere dell' Annunziata anche la tensione che si è registrata nei giorni scorsi nella maggioranza proprio sulle commemorazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, per il voto contrario dei ministri leghisti in Consiglio dei ministri sulla festività del 17 marzo. Già all'indomani della performance filo unitaria di Roberto Benigni a Sanremo erano giunte (e trasmesse in diretta) numerose telefonate di ascoltatori padani arrabbiati contro il comico.Sono mesi del resto che Bossi non perde occasione, nei suoi comizi e nelle interviste, per ribadire che occorre abbassare i toni con l'opposizione e quindi, a maggior ragione, con gli alleati di governo, per portare a casa il federalismo, che è l'obiettivo irrinunciabile della Lega. Nessun mistero, dunque, ci sarebbe alla base dell'improvviso dietrofront leghista, semmai un tardivo ripensamento su una disponibilità che avrebbe potuto provocare, in questo momento, più danni che benefici.Uno scenario confermato da un leghista di lungo corso: «Il popolo della Lega valuta la bontà dell'operato del Carroccio con il passaggio del federalismo». Passaggio che deve avvenire, necessariamente, entro il 14 maggio, quando scadrà la delega al governo. In aula, comunque, la votazione di un importante comma sulla legge di attuazione del federalismo potrebbe passare entro la metà di marzo. In contemporanea si trova in Commissione il quarto decreto attuativo sui costi standard della Sanità e sulla finanza provinciale e regionale. E l'ordine di scuderia è «non fare casino», «smorzare le polemiche» per non affossare le difficile trattative con l'opposizione sul federalismo.

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sabato 19 febbraio 2011

FLI PERDE UN ALTRO PEZZO IL DEPUTATO BELLOTTI AL PDL

Luca Bellotti, deputato, lascia il partito e il gruppo del Fli per tornare nel Pdl “e, conseguentemente, nel gruppo parlamentare di riferimento”. Lo rende noto l'ufficio stampa del Pdl. Appena giovedì 17 il parlamentare aveva rassicurato i finiani: “Non vado, resto”. Per Fli è in corso un autentico smottamento. Sempre giovedì 17 Fini ha attaccato senza peli sulla lingua: dietro questi abbandoni ci sono le sirene dei soldi del premier. «L'onorevole Bellotti ha motivato la sua scelta spiegando di avere da sempre una storia politica di centrodestra, peraltro con incarichi di responsabilità e di governo locale nella sua regione, il Veneto, non facendo mai venire meno il suo convinto sostegno al governo nazionale, almeno fino a quando il Fli nonha deciso di votare la sfiducia all'esecutivo», prosegue la nota delPdl».Ora leggete una dichiarazione dello stesso Bellotti di giovedì:«Alcune voci mi danno come sotto osservazione da parte di ex colleghi ed ex colleghe del Pdl. Ringrazio entrambe le categorie per questa loro premura anche se confesso di sentirmi più lusingato dalle attenzioni delle colleghe. Al di là delle battute, il mio pensiero resta quello espresso dal palco del Congresso di Futuro e Libertà a Milano. Io continuo a credere in questo progetto politico e sono onorato di ricoprire l'incarico di responsabile degli Enti Locali del partito».E ancora, lanciava un appello «a tutti gli amici di Futuro e Libertà: andiamo oltre alle sterili divisioni tra 'falchì e 'colombè e a pensiamo a un confronto sulle linee programmatiche che non sono, in fondo, poi così divergenti» Ma proprio giovedì Fini scriveva al Secolo d'Italia: riteneva verosimili passaggi di casacca a causa delle «tante armi seduttive di cui gode chi governa e dispone di un potere mediatico e finanziario che è prudente non avversare direttamente».

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venerdì 18 febbraio 2011

IL MONDO SI MOBILITA: «TASSARE CHI SPECULA»

Lo chiedono i sindacati di tutto il mondo, quelli dell’opulento occidente e quelli del Terzo mondo: che sia la finanza a pagare la crisi, con una (piccola) tassa sulle transazioni finanziarie. Si è celebrata ieri la giornata globale di mobilitazione in sostegno alla ftt (financial transation tax), che vede unite sigle sindacali e associazioni della società civile in una battaglia senza quartiere contro la speculazione e i maxi-bonus dei miliardari. L’obiettivo è di porre la proposta sul tavolo del G20 di marzo, per arrivare finalmente al varo definitivo in quello di novembre. «Se ne parla già da molto tempo, Francia, Germania e Consiglio europeo hanno già fatto ampie aperture: il governo italiano è l’unico che non ha ancora preso posizione», ha denunciato Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil, presentando ieri l’iniziativa in Corso d’Italia. La leader Cgil, Susanna Camusso, ha scritto una lettera a Berlusconi e Tremonti invitando chiedendo che il governo sostenga la proposta nelle diverse sedi internazionali.
ZeroZeroCinque
Contemporaneamente in Piazza Montecitorio le associazioni aderenti alla campagna ZeroZeroCinque (tra gli altri, le Acli, l’Arci, Banca etica, oltre ai Confederali) hanno organizzato un particolare tiro alla fune tra speculatori e società civile. Il luogo - la piazza davanti alla Camera dei deputati - non è casuale: quella speciale fune sta consumando diritti e servizi dei cittadini in favore di favolosi extraguadagni davanti a spettatori distratti e ammiccanti agli interessi dei più forti, cioè i politici. «Sono due i motivi che sorreggono le ragioni di questa tassa - continua Barbi - Recuperare risorse pubbliche da un settore sottotassato, ma che è la vera malattia economica del mondo. Oltre a un effetto dissuasivo nell’area della speculazione». Il prelievo, non è sulla rendita, ma sulla transazione, cioè sui movimenti, le comparvendite. È chiaro che chi punta a investimenti di medio-lungo periodo (come ad esempio fondi pensione, o i piccoli risparmiatori) pagherebbe pochissimo, chi invece «gioca« su rialzi temporanei o «bolle» speculative, verrebbe colpito di più. La confederazione internazionale dei sindacati (che riunisce 301 organizzazioni di 151 Paesi) chiede che la tassa sia imposta su tutti i prodotti finanziari (azioni, obbligazioni, monete e derivati) sia sui mercati ufficiali che su quelli informali, con un’aliquota modulare di tre livelli: 0,5%, 0,05 e 0,005%. Il gettito stimato è gigantesco: 400 miliardi l’anno nel mondo, 4 miliardi in Italia. D’altronde le dimensioni della speculazione possono raggiungere livelli altissimi, assolutamente squilibrati rispetto all’economia reale. «Nel 2007 i valori nominali delle Borse erano pari a 73 volte il Pil mondiale - continua Barbi - Ancora oggi, dopo la crisi, ogni giorno quei valori raggiungono livelli 600 volte superiori a quelle delle merci scambiate nel mondo». I sindacati propongono che il 50% dei proventi sia destinato ai Paesi d’origine degli scambi, il 25% ai Paesi in via di sviluppo e il rimanente quarto a politiche ambientali. L’obiezione più frequente alla proposta riguarda una supposta fuga dei capitali altrove. «Obiezione infondata - conclude Barbi - In Gran Bretagna esiste un’imposizione solo sugli scambi azionari (che produce 5 miliardi annui di sterline) e i capitali sono rimasti. In realtà non si vogliono mai disturbare i miliardari. Concludo con una frase di Stiglitz: meglio tassare le cose cattive, come la speculazione, che le cose buone come il lavoro e la produzione».
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giovedì 17 febbraio 2011

BERLUSCONI GUAI DAL MONTENEGRO«TRUFFA
ENERGETICA AL PAESE»

Un'altra tegola si abbatte sul premier. Stavolta i guai arrivano dal Montenegro. Il partito d’opposizione PZP (Pokret za Promjene letteralmente Movimento per i Cambiamenti, un partito che promuove il rispetto dei diritti civili) ha sporto denuncia presso la Corte Suprema di Potgorica contro l'ex primo ministro Milo Djukanovic e il premier italiano Silvio Berlusconi per «aver inflitto danni incommensurabili al settore energetico del Montenegro e provocando danni enormi al popolo montenegrino con "accordi segreti"». Il PZP sostiene che i due, insieme a sette altri funzionari Montenegrini, hanno causato perdite al Montenegro per un totale di centinaia di milioni di euro nel corso della parziale privatizzazione della società elettrica del Montenegro, EPCG, e CGES, società si occupano di distribuzione di energia elettrica. EPCG e CGES sono le due imprese più importanti del settore energetico del Montenegro e sono strategiche per il paese: sono state entrambe in parte acquisite da imprese italiane negli ultimi due anni. La milanese A2A ha vinto un appalto nel 2009 e ha acquisito oltre il 40 per cento della EPCG, mentre Terna Rete Elettrica ha acquisito un pacchetto di minoranza del 22 per cento delle azioni di CGES l'anno scorso, saltando la gara d'appalto e procedendo per negoziato diretto. Secondo il PZP, questi accordi con le società italiane vanno letti nell'ottica della creazione di un «piano per la lobby dell'energia in Italia per controllare il settore energetico del Montenegro». Uno dei motivi principali di questa denuncia, ha spiegato Lorenzo Valloreja, dell’associazione pescarese “Nessuno tocchi il nostro futuro”, è stata la richiesta fatta da A2A al Governo montenegrino di aumentare il costo delle bollette dell’utenza locale del 78%, a partire da Aprile 2011, per giungere poi, in tempi non lontanissimi, pare al 200%. Cosa c'entra Pescara con l'energia montenegrina? I recenti accordi in campo energetico conclusi da Italia e Montenegro prevedono la realizzazione di un cavo sottomarino fra i due paesi ad opera di Terna. Il progetto è di 415 km complessivi, che si svilupperanno per 390 km in cavo sottomarino, per 10 km in cavo interrato in Montenegro, e per 15 km in Abruzzo con cavi interrati da Pescara a Cepagatti. La corrente verrebbe trasportata da Tivat a Pescara, poi verso Villanova per proseguire fino a Gissi, con uscita finale a Foggia. Un investimento da 720 mln di euro da parte di Terna. Secondo Valloreja c’è un grande disegno del governo che mirerebbe a far diventare l’Abruzzo un centro energetico di importanza internazionale.Il leader del partito PzP Nebojsa Medojevic ha detto in una conferenza stampa martedì scorso che se il procuratore non avvia un procedimento cautelare, verranno montate le piazze per organizzare manifestazioni di piazza, «come in Egitto». Djukanovic si è dimesso dal suo incarico come primo ministro nel mese di dicembre dopo aver guidato il paese per quasi venti anni. E' attualmente processabile ed estradabile in Italia.
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mercoledì 16 febbraio 2011

MINETTI ALLA CNN: «SESSO CON SILVIO? SI TRATTA DI UN DETTAGLIO PRIVATO»


«Non ho mai procurato ragazze al presidente del Consiglio». Soldi? «Si, mi ha aiutato anche economicamente. Berlusconi è un uomo generoso, buono di cuore, che crede nei giovani e non ha paura di investire su di loro». È uno dei passaggi dell' intervista di Nicole Minetti alla Cnn, in cui l'ex igienista dentale di Silvio Berlusconi, oggi consigliere regionale del Pdl, smentisce di aver avuto un ruolo nello scandalo sessuale che ha portato all'imputazione del premier da parte del Tribunale di Milano. Minetti nega inoltre di aver presentato Ruby al Premier. Quando il corrispondente dall'Italia, Dan Rivers le chiede se ha ricevuto soldi da Berlusconi, Minetti ammette di essere stata aiutata anche «economicamente», ma evita con cura di fornire dettagli sull' ammontare di questi aiuti. «Berlusconi mi ha aiutato in alcune situazioni. Non ha problemi ad aiutare persone anche dal punto di vista economico. Lo ha fatto perchè mi vuole bene, ha cura di me. La cifra non ha importanza, non intendo fornire dettagli». «Ma alcuni - replica il giornalista - pensano che la cifra sia importante per capire se questi soldi siano stati pagati in cambio di suoi servigi?» . «O solo per aiutare una persona a cui uno vuole bene...», risponde tranquilla Nicole Minetti. Allora il giornalista le chiede che tipo di relazione ha avuto con Berlusconi e se c'è stato sesso tra lei e il Premier. «Si tratta di rapporti d'affetto. Riguardo al sesso si tratta di un dettaglio privato». Poi, aggiunge Minetti, «Berlusconi è un grande uomo, generoso, buono di cuore. La grande cosa da dire su di lui è che crede nei giovani e non ha paura d'investire su di loro».

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TROFEO ITALIA MINICROSS 50CC. 2011 NASCE UNA NUOVA INIZIATIVA FMI PER I BAMBINI

di SERGIO CONTI


Da tempo c’ era la voglia di fare qualcosa per i più piccoli. In tema di Minicross ecco varato il nuovo TROFEO ITALIA MINICROSS 50cc. , voluto principalmente dagli organi federali quali la CSAS, ma anche dalle case che si rivolgono sempre più al mondo dei bambini. E’ di pochi giorni fa la notizia dell’ approvazione, da parte del Presidente Dr. Paolo Sesti, del Regolamento particolare del neonato Trofeo Italia Minicross 50cc. riservato ai motocicli di questa cilindrata. Una nuova iniziativa promossa dalla Commissione Sviluppo Attività Sportive (CSAS), con il suo presidente Giovanni Copioli che lo considera un ottimo strumento per favorire la crescita della disciplina. Anche le case motociclistiche hanno approvato tale novità in virtù della sempre accesa produzione di “cinquantini”. La promozione ed organizzazione di tale trofeo è stata affidata a FX Action con un calendario di 4 gare, dove vi saranno in programma due manche, per un totale di otto corse per ciascuna classe. Sono previste due classi: la 50 Sport e la 50 Racing.
Le date sono le seguenti:
25/04/2011 – FERMO
02/06/2011 – SANTA RITA (GR)
09/07/2011 – PERUGIA
17/07/2011 – SAN MARINO
In occasione di tali date sono previsti anche i Corsi Hobby Sport (eventi non competitivi) per dar modo ai giovanissimi di avvicinarsi alla disciplina del Minicross.

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CASSAZIONE: STOP AD AUTOVELOX SELVAGGIO, I PREFETTI RISPETTINO IL CODICE
«Non possono definire una strada ad alto scorrimento se non ne ha i requisiti». Il ricorso di un automobilista di Treviso


Autovelox sì, ma con precise regole da rispettare. A stabilirlo è la corte di Cassazione la quale ha un po’ ridimensionato il potere del prefetto sulla questione, evidenziando che ci sono casi nei quali solo il giudice può intervenire per dichiarare l’illegittimità dell’uso dell’apparecchiatura e di conseguenza decretare l’annullamento della multa. La seconda sezione civile, con la sentenza 3701, ha, infatti, sottolineato che gli automobilisti multati dall’autovelox perché sorpresi a superare i limiti di velocità, hanno il diritto di sapere se la via che percorrevano aveva tutti i requisiti per essere considerata «ad alto livello di scorrimento».La decisione è stata presa dalla Suprema Corte in seguito a un ricorso presentato da un automobilista di Treviso multato sul viale Oberdan della cittadina veneta. Gli ermellini hanno accolto il suo ricorso stabilendo che va accertato se la strada sia inserita nel decreto prefettizio sulla viabilità tra le arterie a traffico intenso lungo le quali sarebbe troppo pericoloso, per la circolazione, fermare chi infrange il codice. In quel caso sarebbe meglio, piuttosto, fotografarlo con l’autovelox e fargli arrivare la contravvenzione a casa. L’automobilista, in sua difesa, aveva sostenuto che la multa era da annullare per l’illegittimità del provvedimento prefettizio di inserimento della strada in questione nell’apposito elenco previsto dalla legge 121 del 2002. In sostanza, hanno scritto gli avvocati nel ricorso, nel caso in questione non è in ballo l’esercizio della discrezionalità amministrativa, ma la «mera applicazione delle norme di legge che disciplinano le modalità con le quali è possibile da parte del prefetto procedere all’individuazione delle strade come “strade di scorrimento”». Il Tribunale di Treviso, il 20 gennaio del 2009, aveva dichiarato la legittimità della multa, mentre i Supremi giudici l’hanno pensata diversamente. Piazza Cavour, in sostanza, ha ribadito che «le valutazioni attinenti al merito dell’attività amministrativa, e quindi insindacabili, sono esclusivamente quelle relative al tasso di incidentalità, alle condizioni strutturali plano-altimetriche e di traffico, per le quali non è possibile procedere al fermo di un veicolo senza recare pregiudizio alla sicurezza della circolazione, alla fluidità del traffico o all’incolumità degli agenti operanti e dei soggetti controllati». Fatta eccezione per questi casi, il giudice, ha insistito la Cassazione, può intervenire per bloccare una decisione del prefetto.Sarà ora nuovamente il tribunale di Treviso, al quale gli ermellini hanno rinviato la questione, a verificare «se l’inclusione della strada in questione nell’elenco contenuto nel decreto prefettizio sia stata operata o meno nel rispetto della normativa del codice della strada che individua le caratteristiche strutturali che deve possedere una strada per essere qualiticata come “strada urbana di scorrimento”».

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