mercoledì 2 febbraio 2011

SUPERMARECROSS/SI ACCENDONO I MOTORI PER I CAMPIONATI INTERNAZIONALI D’ ITALIA TROFEO «GAETANO DI STEFANO»

di PAOLA MAURIZIO

La prima domenica di febbraio vedrà di scena l’apertura stagionale con gli specialisti della sabbia. Italiani e stranieri al via per confrontarsi sul litorale di Miliscola, in provincia di Napoli, località inedita di questo torneo 2011. Già molti i nomi stranieri nell’elenco dei partenti, e resta poco tempo per le ultime iscrizioni.Da molto tempo una gara titolata non approdava in Campania! Ecco arrivare gli Internazionali d’Italia Supermarecross - Trofeo «Gaetano Di Stefano», evento di assoluto prestigio per il territorio in questione, tant’è vero che in zona vi è un enorme cassa di risonanza per questa gara. Stampa e televisioni locali ed internazionali hanno già inviato la loro richiesta di accredito per non perdere l’evento! Il Turistico Beach Park, location della gara, darà anche un grandissimo contributo alla manifestazione. Per tutta la giornata di domenica 6 febbraio, infatti, a partire dalle ore 11.00 sino al tramonto vi sarà una grande festa organizzata dalla direzione del Turistico Beach Park che per l’occasione ha pensato di organizzare un «big party» denominato SUPERMARECROSS PARTY ALL DAY. Quindi non solo «donne e motori» e ruote artigliate, ma anche tanta musica, amiche ed amici che si daranno appuntamento all’interno del Privè Turistico. La conduzione è affidata ai noti djs: Marcelus W.Enzo Cipolletta, dj Carmela, Mario Blanco e Tony VR. Ovviamente l’invito sarà esteso a tutti i presenti. Per questa prima tappa in calendario degli Internazionali d’Italia Supermarecross - Trofeo «Gaetano Di Stefano» vi è già un nutrito pacchetto di «top riders». Non passerà inosservata la presenza del team ufficiale Aprilia diretto da Riccardo Boschi che schiererà l’inglese Alfie Smith; presenza certa anche per un altro specialista della sabbia di origine belga, Frèdèric Weighert su KTM. Ovviamente non mancheranno i nostri Campioni 2010 con Felice Compagnone (MX1) e Alessandro Lentini (Minicross) pronti a difendere il titolo. Non sarà al via il Campione 2010 della MX2, Giovanni Bertuccelli, il pilota del Team Fashion Bike dovrà posticipare il suo rientro per i postumi di un infortunio allo scafoide, ma è in via di guarigione. Nuovo accasamento, invece, per un altro specialista, Eros Doria che vedremo in sella ad una KTM 350; poi vi sarà il ritorno, dopo un anno di stop, del campano Diego Coppola, di sicuro acclamato dalla tifoseria locale e l’importante rientro, dopo un 2010 davvero travagliato, del siciliano Antonio Mancuso. Mentre per quanto riguarda le importanti compagini presenti al via di questi campionati, va nominato anche il team campione in carica della MX1 con Compagnone, il Pardi Racing, che proprio in questi giorni ha festeggiato la sua longeva esperienza con i 40.anni di attività. Giuliano Pardi, come sempre, avrà una ricca pattuglia di ragazzi. Poi, oltre al già citato JK Racing con l’Aprilia ufficiale, va segnalato il Cevolani MX Racing Team che schiererà i giovani Nicolò Zinetti e Nicola Vendramini; poi il Cerbone Moto Racing che con un nutrito gruppo di piloti prenderanno parte a tutti i campionati gestiti da FX Action; infine il Team One 85 Racing e la «onnipresente» Scuderia Milani KTM, immancabile agli appuntamenti del Supermarecross e del tricolore. Questi campionati riversano grande attenzione anche sui giovani: la Federazione Motociclistica Italiana ha introdotto, anche in questo torneo, la classe 125 cc. che andrà ad arricchire il programma agonistico, oltre alla possibilità di far emergere nuovi talenti. Un commento da Roberto Bianchini di FX Action: «Il Supermarecross 2011 prende il via con due grandi novità: la prima è il ritorno ad un campionato più uniformato con 6 eventi, in linea con gli altri importanti tornei; la seconda, che nel 2011 arrivano delle località inedite come Bacoli che aprirà, appunto, la stagione e per questa vi è un grande fermento perché ci troviamo in una zona turistica davvero importante. Oltre a questo si ritornerà sul litorale di Francavilla al Mare il 13 febbraio, una tappa storica del Supermarecross. Poi Bibione ad aprile, gara che sarà organizzata totalmente nella serata di sabato sera, quindi si correrà in notturna e, di sicuro, di fronte ad un grande pubblico. Ricordiamo, inoltre, che il Supermarecross, dalla passata edizione, è divenuto a titolazione Internazionali d'Italia, ciò accresce l’importanza di queste gare. Le due tappe al Sud, con la novità di Gioia Tauro, il ritorno a Giardini Naxos e il gran finale come da tradizione a Gabicce Mare, mi fa pensare che questo Supermarecross sarà veramente un campionato di grande prestigio. Lo dimostra anche l'interesse di nuovi, importanti partners che hanno voluto legare il proprio marchio al torneo 2011». Appuntamento, dunque, domenica 6 febbraio sul Lido Miliscola a Bacoli, presso il Turistico Beach Park per il primo evento degli Internazionali d’Italia Supermarecross. Per l’occasione verrà chiusa la strada di fronte allo stabilimento balneare che fungerà da paddock per le strutture presenti e dove il pubblico, durante le pause, potrà assistere al lavoro degli addetti ai lavori dei vari team. Come sempre, anche per questa stagione del Supermarecross, il pubblico ha accesso gratuito a tutti gli eventi in programma.

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martedì 1 febbraio 2011

BASTANO 10 CORTEI PER MANDARE VIA BERLUSCONI?

Il prologo era andato in scena sabato 29 gennaio in piazza della Scala a Milano. Migliaia di donne, raccogliendo l'appello lanciato su queste pagine da Concita De Gregorio, insieme a quelli di varie associazioni, si erano date appuntamento all'ombra del gran teatro milanese per dire basta a “un'Italia ridotta a bordello”. Parole che adesso riecheggiano in tutto il paese. Da Palermo a Milano, mentre continua la raccolta delle 10 milioni firme del Pd per chiedere le dimissioni di Berlusconi (CLICCA QUI PER FIRMARE), febbraio sarà il mese delle piazze. Manifestazioni, cortei, sit-in per rivendicare la dignità delle donne e chiedere le dimissioni del premier. GLI INDIGNATI Si comincia giovedì 3 febbraio con un corteo spontaneo organizzato dal gruppo degli “Indignati” a Bologna. «La dignità non si compra – scrivono gli organizzatori – il nostro silenzio non è in vendita. Chiediamo le dimissioni del Presidente del Consiglio. Il 3 febbraio sarà la sesta volta che ci incontriamo. Continueremo, esigiamo dignità per il nostro paese». LIBERTA' E GIUSTIZIA CON ECO E SAVIANO Il 5 febbraio sarà di nuovo la volta di Milano. Libertà e Giustizia, l´associazione tenuta a battesimo da Giovanni Bachelet, Umberto Eco, Claudio Magris, Umberto Veronesi e altri ancora, contestualmente a una raccolta di firme, organizza un incontro al Palasharp all'insegna dello slogan “Dimettiti, per un´Italia più giusta”. «Le firme stanno ormai toccando quota centomila – dice la responsabile Sandra Bonsanti. E la manifestazione è la nostra risposta alle migliaia di cittadini che non si sono accontentati di firmare l´appello, dicevano: ci stiamo, ma vogliamo fare qualcosa; sentono la gravità del momento». Sul palco, dalle 15, saliranno Umberto Eco, Gustavo Zagrebelsky, Roberto Saviano e Paul Ginzborg. Poi una lunga serie di interventi, tra cui quelli di Giovanni Bachelet, Bice e Carla Biagi, Daria Bonfietti, Susanna Camusso, Maurizio Landini, Beppino Englaro, Gad Lerner, Gae Aulenti. IN PIAZZA A PALERMO Contestualmente all'appuntamento lombardo, dall'altro capo dell'Italia si faranno sentire i palermitani, con un sit-in al teatro Massimo a partire dalle 16. «E' arrivato il momento di chiedere le sue dimissioni e questo grido deve giungergli anche dalla Sicilia – si legge nel comunicato dei promotori –. Le donne e gli uomini Siciliani non possono più tollerare che questo paese vada alla deriva. Scendiamo in Piazza armate di pentole e coperchi così nessuno può dire di non averci né sentito, né visto». POPOLO VIOLA: PRIMA AD “ARCORE-HARDCORE” POI CON PENTOLE E MESTOLI PER IL “CACEROLAZO” Doppio appuntamento per il Popolo Viola. Domenica 6 ad Arcore (largo Vincezo Vela, ore 14), al grido di «ultima fermata hard-core». Sabato 12 invece «l’idea è quella di scendere in piazza in ogni parte d’Italia in modo pacifico ma rumoroso con pentole, mestoli, padelle e coperchi». L´invito è sempre quello di spingere Berlusconi ad andare in Procura «a discolparsi dei gravi reati di cui è accusato». Info: gruppiviola@gmail.com TRAVAGLIO E SANTORO A MILANO Proprio davanti alla Procura di Milano domenica 13 febbraio ci sarà il presidio a difesa dei magistrati annunciato in tv da Michele Santoro, in prima fila i giornalisti Marco Travaglio e Barbara Spinelli. «Saremo lì senza bandiere e simboli di partito per difendere l’indipendenza dei magistrati e la libertà d’espressione ed in difesa dei valori della Costituzione», ha detto il conduttore di Annozero. TUTTE LE DONNE D'ITALIA IN PIAZZA E sempre domenica 13, si mobilitano di nuovo le donne,con manifestazioni nelle principali piazze del Paese (FIRMA L'APPELLO DELL'UNITA'). “Se non ora quando?” è l'appello rilanciato anche dal segretario del Pd Bersani che sarà in piazza, e a cui hanno aderito, tra le altre, il direttore dell'Unità Concita De Gregorio, le editrici Inge Feltrinelli e Rosellina Archinto, la leader della Cgil Susanna Camusso, le giornaliste Natalia Aspesi e Tiziana Ferrario, le attrici Claudia Mori e Margherita Buy, le parlamentari Anna Finocchiaro, Livia Turco, Patrizia Toia (Pd), Giulia Bongiorno e Flavia Perina (Futuro e libertà). Per ogni informazione.

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lunedì 31 gennaio 2011

LUTTO NEL MONDO DEL CICLISMO E' MORTO GINO SALA

E' morto questa mattina Gino Sala, il decano dei giornalisti di ciclismo in Italia. Firma storica dello sport dell'Unità, Gino Sala ha seguito con passione e competenza decine di edizioni del Tour de France, del Giro d'Italia e di migliaia di corse di ciclismo. Era nato a Voghera il 26 maggio del 1925. E proprio a Voghera, presso la chiesa di Pombio, mercoledì prossimo alle ore 10,15 si terranno i funerali . Era il 1980 e come ogni anno l'Unità era l'anima organizzativa del Gp di Liberazione, che si disputava il 25 aprile, e del Giro delle Regioni, gara a tappe per dilettanti, che partiva subito dopo per concludersi il 1° Maggio. Da pochi mesi ero in prova nella redazione delle pagine regionali per vedere se potevo diventare giornalista. Era un lavoro di cucina, si confezionavano le pagine di cronaca dell'Umbria, della Marche, della Toscana, della Campania e delle regioni del Sud. Tanta, importante, fatica e niente gloria. Al capo servizio Piero Gigli venne l'idea di mandare uno della redazione-regioni al Giro per fare dei pezzi di colore. "Gino Sala si occuperà della parte sportiva, tu invece - mi spiegò Gigli - dovrai ogni giorno inventarti un servizio". Bene, dissi fra me e me, mi sento come un pesce fuor d'acqua, ma la sfida mi piace. Avrò l'occasione di fare sul serio il giornalista, potrò finalmente scrivere. La prima tappa era a Sangemini. Mi ritrovai solo (non conoscevo nessuno) in un albergo che un tempo era stato un convento. La mattina seguente, mi alzo presto per cercare di trovare uno spunto per il mio primo pezzo di colore. Esco dalla stanza per andare in bagno e nel corridoio mi imbatto in un omettino che, in pigiama, sta facendo una sorta di ginnastica cinese. Guardo divertito e saluto."Tu devi essere Pergolini", mi dice interrompendo per un attimo i suoi movimenti nell'aria. "Sì, e tu chi sei?". "Io sono Gino Sala e mi hanno detto che dobbiamo lavorare insieme". Eccolo materializzato il Gino Sala che fino ad allora per me era solo una firma. Il "padrone" del ciclismo a l'Unità. Non so cosa pensò lui di me, a me parve uno che se la tirava un po'. Però mi portò a pranzo con Italo Zilioli, uno degli "eterni secondi" che avevano riempito i miei pomeriggi adolescenziali davanti allo schermo televisivo in attesa dell'arrivo di una tappa del Giro d'Italia. Certo se al posto di Zilioli ci fosse stato Imerio Massignan, il mio scalatore preferito anche se poco vincente (erano i tempi del piccolo inarrivabile Charlie Gaul), mi sarei rimangiato la mia prima impressione. Dopo quel primo ruvido incontro ci perdemmo di vista. Lui continuò a macinare Giri, Tour, Milano-Sanremo e classiche del Nord. Io a tritare un po' di tutto nella cronaca di Roma. Nell'87 passo alla redazione sportiva e il primo giorno mi ritrovo a fare il "capo servizio". Squilla il telefono. E' Gino Sala che mi chiede cosa deve fare per presentare la Milano-Sanremo. Parliamo un po' poi gli commissiono un pezzo di 80 righe e un appoggio di 50. " Porca l'oca-fa Gino. Un attimo di silenzio da parte mia e poi azzardo "Troppo poco?". E lui " macché, erano anni che non mi chiedevano di lavorare tanto. Ma a te piace il ciclismo?". "Mi piace, ma questo non c'entra, la Milano-Sanremo è la Milano-Sanremo". A Gino, anche dopo tanti anni piaceva ricordare questo episodio. Ma dopo averlo ritrovato ci perdemmo di nuovo di vista. Prima con il calcio viaggiammo su percorsi paralleli, poi passato alle cronache nazionali tornò ad essere una firma. Ma la vita ci offrì un'altra occasione per conoscerci davvero e non la sprecammo. L'Unità mi affido la direzione delle pagine sportive e allora quante chiacchierate, quante confidenze e quante discussioni. Gino era innamorato del suo ciclismo e si aggrappava con tutte le sue forze ad un mondo che stava scomparendo. Come uno di quegli amanti che non riescono a farsi una ragione della fine di un rapporto. Più il ciclismo gli dava stupefacenti delusioni, più lui indossava i panni dell'avvocato difensore. Ed io con il mio cinismo che scommettevo sul prossimo corridore che sarebbe stato trovato positivo all'antidoping. E vincevo sempre, ma era un succeso crudele e, lo ammetto, avrei potuto anche risparmiarmi qualche sarcastica cattiveria perché Gino ne soffriva, ne soffriva maledettamente. Ma io non godevo del suo dolore. sapevo di avere una visione più vicina alla realtà, ma nutrivo un gran rispetto per quell'uomo, per la sua onestà intellettuale e non solo, per la sua fanciullesca, inesauribile passione. Una mia insegnante di lettere delle medie, per consolare un compagno non troppo alto gli diceva :"L'uomo non si misura a palmi". Gino, tu sei stato un gigante. Grazie Gino.!!!!!!!!!!!!!!!

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sabato 29 gennaio 2011

LA RIVOLTA DELLE DONNE CHE NON CI STANNO

La reazione delle donne italiane al Rubygate che coinvolge il presidente del Consiglio in un affare di sesso e prostituzione è stata immediata e diffusa. Più che in altre occasioni. Non soltanto appelli, ma visibilità e coralità. C’è stato il sit in delle donne del Pd, oggi ci sarà la manifestazione di Milano, un’altra è stata annunciata per il 13 febbraio e convocata da donne eccellenti; in moltissime città gruppi di donne hanno protestato in forme diverse. A Cagliari tenendo in mano un libro scritto da una donna, a Milano con una sciarpa bianca in segno di lutto, su Facebook pubblicando visi di donne celebri.Tutte per dire: le donne non ci stanno a essere sfruttate, umiliate, considerate oggetti sessuali per il piacere del sultano. Per dire che le donne sono altro. Sono quelle che si alzano presto la mattina per potere conciliare lavoro, figli, impegno civile. Sono quelle che guidano meglio degli uomini le aziende perché più oculate e perspicaci. Sono quelle che vincono il premio Nobel per l’economia o per la biologia. Sono le donne scrittrici. Sono le casalinghe che si prendono cura al meglio della famiglia, quelle che fanno volontariato a favore di tutti coloro che hanno bisogno perché hanno un senso elevato della solidarietà e del senso civico. Sono quelle che studiano perché hanno grandi aspirazioni. Sono quelle che non puntano tutto sulla bellezza e non si sentono frustrate se non diventano miss di qualcosa. Sono le donne che amministrano comuni, province, regioni. Che svolgono un impegno politico perché credono in una società diversa. Sono quelle che non hanno una posizione politica e istituzionale ottenuta in cambio di prestazioni sessuali.Queste donne stanno reagendo, si muovono. Cercano visibilità per gridare la loro rabbia, pretendere rispetto e riconoscimento della loro dignità di donne autonome, libere e responsabili. Vi sono giovani e meno giovani, che rifiutano con sdegno la strada che il premier vorrebbe indicare a tutte: la prostituzione come unica via di salvezza.Quelle che vogliono affermarsi con un lavoro all’altezza della loro formazione, che vogliono uscire dal precariato, che vogliono certezze per il loro futuro, che voglio creare una famiglia nell’età più fertile. La questione è dunque squisitamente politica, non privata. La sostanza sta nella sordità di tutto il governo, da Tremonti a Carfagna e Sacconi, verso le aspirazioni vere delle donne oggi. Abbiamo invece inoccupazione femminile al 50%; una su tre costretta a lasciare il lavoro quando nasce il primo figlio; servizi sempre più carenti e inadeguati; precarietà crescente.Le donne lo sanno e saranno loro a rompere il giocattolo e a mandare a casa Berlusconi. Hanno la forza e l’energia per farlo. In ogni città sit in e manifestazioni nelle prossime settimane. Ci riusciremo.

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venerdì 28 gennaio 2011

BUSCA APRIRÀ LA NUOVA STAGIONE MONDIALE DELLA SUPERMOTO

di PAOLA MAURIZIO

Dopo le belle sfide dello scorso anno è pronto a partire il nuovo Supermoto World Championship con la prima prova in calendario il 2 e 3 aprile, che vedrà subito i piloti impegnati in uno dei kartodromi più amati dal Circus iridato, il Kart Planet di Busca. L’inverno ha portato molte novità per quanto riguardano piloti e team e presto le scopriremo.L’apertura dal Piemonte è particolarmente attesa per l’esordio di formazioni rinnovate, nuove livree e nuovi accasamenti, inoltre grazie al patrocinio dell' ATL, della Regione e del Comune di Busca la manifestazione avrà un forte impatto sul territorio. Sarà un evento certamente importante per gli appassionati italiani che aspettano con ansia di vedere e valutare le forze in pista, per il circuito cui spetta l’onore di organizzare questa prova di avvio stagionale e per gli addetti ai lavori che finalmente mettono ufficialmente in pista il lavoro di preparazione svolto durante l’inverno. A quattro mesi dall’ultima prova mondiale di Salou del novembre scorso, valida per l’assegnazione del GP della Catalunya e dei titoli 2010, si comincia ad affilare le lame in vista della nuova sfida che coinvolgerà buona parte del grande vivaio nazionale e internazionale. Pilota da battere è il francese campione in carica Thomas Chareyre, che ha finito davanti al lombardo campione australiano Davide Gozzini, al finlandese Hermunen e al campione italiano Ivan Lazzarini. Da Busca partirà anche la nuova stagione continentale del Campionato Europeo Supermoto che da quest' anno sarà su classe unica. In classe S3 lo scorso anno il titolo è stato vinto dal giovane pilota austriaco Lukas Höllbacher, mentre nella più popolata classe Open ha conquistato l'alloro lo sloveno Uros Nastran, precedendo sul podio finale il nostro Fabrizio Bartolini e Massimiliano Porfiri.CLASSIFICHE FINALI 2010 1. Chareyre T. FRA; 2. Gozzini D. ITA; 3. Hermunen M. FIN; 4. Lazzarini I. ITA; 5. Chareyre A. FRA; 6. Van den Bosch T. FRA; 7. Ravaglia C. ITA; 8. Hiemer B. GER; 9. Occhini A. ITA; 10. Sammartin E. ITA; 11. Bussei G. ITA; 12. Gaspardone P. ITA; 13. Beltrami M. ITA; 14. Delepine G. BEL; 15. Serafini A. ITA; 16. Winstanley M. GBR; 17. Bolsec V. CRO; 18. Balducci F. ITA; 19. Borella E. ITA; 20. Seel E. BEL; 21. Cucharrera F. ESP; 22. Tonchev R. BUL; 23. Rodriguez X. ESP; 24. Mariani L. ITA; 25. Salstola S. FIN; 26. Van Drunen M. NED; 27. Verderosa M. ITA; 28. Georgiev A. BUL; 29. Vermeulen D. NED; 30. Pirri R. ITA; 31. Thompson J. USA; 32 Hartley D. GBR.

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PARTIGIANE E POLIZIOTTI: ANCHE NOI DICIAMO SÌ ALL'APPELLO DELL'UNITÀ

“Che come un fiume in piena, tutte queste firme, lavino via l’onta che l’Italia è costretta a subire” commenta così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, le migliaia di firme arrivate dalle divise italiane alla petizione dell'Unità. Ma accanto a poliziotti e poliziotte arrivano anche le firme delle donne e degli uomini dell'Anpi. “Come partigiane e come antifasciste siamo con tutte coloro che hanno risposto all’appello doveroso e appassionato de l’Unità. Questo anche a nome delle donne che nella Resistenza, per la propria dignità e per quella del proprio Paese, hanno pagato con la vita e sacrificato la propria giovinezza. Nel loro nome affermiamo con forza che il Presidente del Consiglio: offende ed umilia la loro memoria e le tante che nella democrazia si sono conquistate un nuovo posto nella società e nuovi diritti grazie al proprio impegno, alle proprie capacità, alla propria passione civile. Calpesta la Costituzione ed i valori su cui si basano l’autorevolezza, la credibilità, la dignità delle istituzioni. Con il suo stile di vita, e la sua idea delle donne, degna del peggiore machismo fascista, lancia ai giovani e alle ragazze di oggi un messaggio devastante. Tutto ciò non è più tollerabile. Se ne deve andare. Ciò che accade interroga ciascuna di noi, la nostra coscienza, la nostra dignità, la nostra responsabilità. Diamo voce e visibilità alla nostra indignazione, diamo voce alle donne “vere”, che non vogliono svendere il proprio bene più prezioso: il rispetto per se stesse e l’amore per il proprio Paese” concludono il coordinamento femminile nazionale dell’Anpi e le partigiane e le antifasciste dell’Anpi. “Una risposta che giunge da noi, uomini in divisa, può sembrare inappropriata, dal momento che la domanda di Concita De Gregorio era ‘dove siete ragazze?’. - si domanda ancora Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia -. Ma, invece, sia concesso anche a noi rispondere, e forte. Sia concesso anche a noi dire che non ne possiamo più della squallida mercificazione delle donne che alcuni uomini pensano sia la regola, e che alcune donne, ahimè, assecondano come fosse la regola. Possiamo vantarci di avere tra noi tante di quelle donne cui il direttore De Gregorio fa riferimento quando parla della ‘maggior parte delle donne italiane’, donne vere, che indossano con onore ed orgoglio la divisa, conoscendone bene il valore ed il significato. Noi, quindi, siamo i primi e più veri testimoni dell’enorme bugia che filtra tra le pagine di un’inchiesta che ci fa cadere le braccia e provare vergogna per i suoi protagonisti. Noi siamo i padri, i mariti, i fratelli, e soprattutto i… colleghi, e delle donne apprezziamo il coraggio, la dignità, l’umanità e la forza, e, al contrario di quello che il Direttore scrive provocatoriamente, inorridiamo all’idea di portare i soldi a casa se non grazie al duro lavoro che ciascuno di noi, uomo o donna, compie ogni giorno”. “Il Coisp – continua Maccari – non può che manifestare condivisione per le parole del Direttore De Gregorio, non solo per quanto riguarda la sua componente femminile, ma anche per quella maschile che, convintamene, testimonia sdegno per l’oltraggio riservato soprattutto agli Appartenenti alla Polizia di Stato. Svolgiamo il nostro lavoro avendo nella mente e nel cuore bene impresso l’esempio che ci hanno dato anche tante donne eroiche, che hanno pagato a volte con la vita il prezzo di rimanere fedeli a seri principi e ideali, ed al proprio impegno verso lo Stato ed i suoi cittadini. Donne che costantemente, e per pochi euro di stipendio, fanno i salti mortali per dividere la loro esistenza tra casa e lavoro, in mezzo a mille sacrifici e pericoli. Quale considerazione possiamo avere per chi concepisce una divisa come un abito carnevalesco lo si può solo immaginare… Certo, la prima cosa che viene da pensare è che certe persone, beate loro, forse non hanno mai avuto bisogno di avere accanto un’infermiera o un poliziotto che tutelasse la loro salute o la loro sicurezza, altrimenti come potrebbero mai concepire di offendere così profondamente e vigliaccamente le loro divise?”. “Ha ragione Direttore - conclude Maccari -, qui non si tratta di una questione politica, non si tratta di essere di destra o di sinistra, uomini o donne. Si tratta di difendere la verità, che l’Italia è molto di più, le sue donne sono molto di più di un gruppetto di squinzie sgambettanti ed arriviste in minigonna, ed i suoi uomini sono qualcosa di ben diverso da un gruppetto di laidi papponi. Ecco perché posso e voglio apporre la firma delle migliaia di iscritti del Coisp alla petizione, che sia come un fiume in piena che lavi via l’onta che pochi ignobili personaggi ci hanno costretto a subire”.

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giovedì 27 gennaio 2011

SILVIO B. PARLA AL PUBBLICO SUCCEDE TUTTO IN TV

«L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello» è il titolo del fortunatissimo saggio del neurologo Oliver Sacks che raccoglie una serie di casi clinici da lui personalmente osservati in casa di cura, tra cui quello del titolo. Il nostro caso clinico nazionale ha scambiato l’Italia per un bordello e non si trova in casa di cura ma al governo del Paese. Chiunque abbia seguito la trasmissione di Gad Lerner ha potuto constatare in cosa consistano le sue crisi di incontinenza. Monologhi di insultante violenza concepiti solo come propaganda agli elettori.Silvio B. parla al pubblico, l’unico tribunale da cui concepisce l’ipotesi di essere giudicato, si atteggia a vittima e insieme a invincibile secondo un copione rodatissimo negli anni e assai efficace. Nella variante osservata l’altra sera l’assetto padronale ha preso il sopravvento. Ha difatti ordinato a Iva Zanicchi, che considera sua dipendente, di alzarsi ed andarsene. Zanicchi non l’ha fatto, si vede che non era stata “briffata”. Briffate, dice delle ragazze di Arcore Nicole Minetti: preparate sul da farsi da un breafing. I giornalisti alle dipendenze del caso clinico, difatti, vengono regolarmente briffati ad Arcore in riunioni in cui il padrone assegna loro una parte e la declina mostrando come si fa: la sceneggiata più in voga ultimamente è alzarsi e andarsene. Altre disposizioni sono la reiterazione di un concetto semplice anche in disprezzo alla logica e senza relazione con la domanda. Il dito medio, la crisi mistica, la logorrea urlante, il silenzio opportuno sono varianti declinate secondo la personalità individuale. Augusto Minzolini per esempio, briffatissimo, è pagato per tacere. Briffato Filippo Facci, che usa una pagina intera di Libero per additare al disprezzo l’Unità colpevole di aver mostrato come Silvio B. usi i programmi più popolari (da anni, del resto) per fare disinformazione.Briffato in origine il Giornale di sua proprietà gestito dalla coppia Sallusti-Santanchè: ieri è arrivato a scrivere che il monologo recitato da Lucrezia Lante della Rovere (quello che ha fatto dire all’esperto: “questa trasmissione è un postribolo”) sia un testo “con frecciate neanche tanto larvate al sexy gate”. “Malamore”, da cui è tratta l’intervista alla prostituta Cristina, è un libro del 2008. Marco Santambrogio, filosofo del linguaggio, illustra oggi le due caratteristiche del sistema-melassa: la costanza della macchina propagandistica, il progressivo (conseguente) impoverimento culturale del paese. Mentre il Quirinale premia le “eccellenze femminili”, mentre 50 mila donne (tra cui Ilaria D’Amico e Lucrezia Lante, le “cosiddette signore”) hanno già firmato il nostro manifesto «Esistono altre donne» - concetto che Emma Marcegaglia ha declinato in tv usando le stesse parole - l’attuale preoccupazione del premier è quella di far sparire il pubblico in studio dai talk show. Masi, briffato, dirama circolare: il pubblico è pericoloso, può far pensare a chi guarda da casa di avere un’opinione. Guai, terribile delitto. Nei paesi oltremare i cittadini insorgono contro i governi dispotici. Nel nostro accendono la tv e ammutoliscono: è scomparsa una salma. È di Mike Bongiorno, naturalmente. Succede tutto in tv. Allegria.Allegria.Allegria.

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mercoledì 26 gennaio 2011

IL MONDIALE SUPERBIKE 2011 PRESENTATO A PORTIMAO

di SERGIO CONTI

Si è svolta all’ Autodromo dell’ Algarve (Portimao) la conferenza stampa di presentazione del Campionato Mondiale Superbike 2011, alla presenza di Paolo Flammini, CEO della Infront Motor Sports, di Paolo Ciabatti, General Manager del Campionato Mondiale Superbike, e di Giorgio Barbier, Responsabile Attività Racing Pirelli Moto.Alla presenza dei piloti della Superbike Max Biaggi, James Toseland, Carlos Checa, Jonathan Rea, Tom Sykes, Michel Fabrizio e Marco Melandri e della Supersport Fabien Foret, Broc Parkes, Luca Scassa e Miguel Praia, sono stati illustrati gli elementi più interessanti del Campionato che prenderà il via il 27 febbraio sul circuito australiano di Phillip Island. Paolo Flammini ha sottolineato la presenza di un numero più che interessante di piloti sia in Superbike (21 piloti permanenti) sia in Supersport (29 piloti), nonostante il difficile momento economico. Importante il successo delle scelte regolamentari nella Supersport che hanno portato ad un considerevole risparmio di costi che ha favorito l'iscrizione di piloti e team in numero decisamente superiore al 2010. Nel corso della presentazione, alla quale sono intervenuti anche numerosi piloti e addetti ai lavori, è stata anche sottolineata la validità del format del Campionato che ha favorito il percorso di molti giovani negli ultimi sette anni. Basti, infatti, ricordare la carriera di alcuni piloti oggi di primo piano iniziata dalle classi promozionali per arrivare, in alcuni casi alla Superbike: James Toseland, Chris Vermeulen, Michel Fabrizio, Kenan Sofuoglu, Jonathan Rea, Ayrton Badovini, Florian Marino, Gino Rea, Joan Lascorz.La scelta quindi di assegnare alle due classi Superstock la funzione di categorie destinate ai giovani che iniziano a correre a livello internazionale e alla Superbike e Supersport di classi professionistiche con la presenza delle Case ha dato i suoi frutti. E per ampliare questo programma coinvolgendo piloti ancor più giovani, da questa stagione verrà disputata la European Junior Cup con motociclette Kawasaki Ninja 250, che si disputerà in sei tappe europee del Campionato."Prosegue inoltre - ha aggiunto Paolo Flammini - il nostro programma di sviluppo della programmazione televisiva che vedrà da quest'anno l'introduzione delle telecamere onboard e della grafica 3D animata.Anche Giorgio Barbier, Responsabile Attività Racing Pirelli Moto, ha voluto esprimere la soddisfazione per l'andamento del Campionato dichiarando: "Lo sviluppo delle diverse categorie è uno degli obiettivi di un campionato internazionale come questo. Per questo motivo la strategia di Infront, della FIM, dei costruttori e di Pirelli è quella di permettere a nuovi talenti di emergere e voglio sottolineare come due dei migliori piloti Supersport 2010 (Lascorz e Laverty) e i due migliori piloti 2010 Superstock 1000 (Badovini e Berger) correranno in Superbike. Il Mondiale Supersport poi vedrà piloti di 16 Paesi diversi". Dal punto di vista tecnico la Pirelli svilupperà due nuove misure sia per le classi Supersport e Superstock 1000, mentre sarà esteso il premio per il giro più veloce per entrambe le classi Superstock in ogni gara. Per evidenziare come il presente della Superstock sia il futuro della SBK in occasione dell'ultima gara del Campionato, a Portimao, saranno invitati i tre migliori piloti dei campionati Superstock 600 nazionali da Regno Unito, Spagna, Francia, Germania e Italia per partecipare alla gara, concorrendo anche ad una classifica speciale Pirelli. La 24esima stagione del Mondiale Superbike inizia sul circuito australiano di Phillip Island dal 25 al 27 febbraio, mentre gli ultimi test ufficiali per i team saranno lunedì 21 e martedì 22 febbraio, sempre a Phillip Island.

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BERLUSCONI-FEDE, FINITO L'IDILLIO? «TI DIFFIDO DAL NOMINARE I MIEI FIGLI»

La notizia circolava da qualche giorno, ma ieri sera è finita prima sul sito del settimanale Oggi e poi, manco a dirlo, sul sito Dagospia: Silvio Berlusconi starebbe per silurare Emilio Fede, soprannominato Emilio Fido da Striscia la Notizia per la sua parossistica attaccatura al capo.La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Una frase di troppo pronunciata dal direttore del Tg4 domenica scorsa, alla trasmissione "In mezz'ora", condotta da Lucia Annunziata su Raitre. «La discoteca di Arcore? Serve al figlio maggiore e ai suoi amici», aveva detto il direttore del Tg4. Passano poche ore e, riferisce Oggi.it, il direttorissimo riceve una telefonata molto alterata dal presidente del Consiglio: «Ti diffido dal nominare i miei figli in qualsiasi occasione, in privato e in pubblico». A seguire, la decisione di "dimettere" il direttore. In lizza per la sostituzione ci sarebbero già Mario Giordano, Salvo Sottile e Giorgio Mulé.Sempre il settimanale riferisce che la situazione di Fede era già critica da quando erano uscite le intercettazioni tra lui e Lele Mora, soprattutto quella dove i due parlano di soldi da chiedere a Berlusconi e una presunta «cresta» sfilata da Fede a Mora per una commissione: circostanza smentita dal giornalista e dunque tutta da vedere. La vicenda ovviamente non poteva essere risolta perché, dice Oggi.it, «la rimozione di Fede sarebbe suonata come un’ammissione di colpa e di bunga bunga, come dire: «Ti caccio perché hai lucrato sulle mie festicciole». Ma il premier aveva già in mente di sostituire il conduttore. Anche perché, diciamola tutta, il direttore del Tg4 sta per compiere 80 anni e forse potrebbe anche pensare che sia giunta l'ora di farsi da parte e dar spazio a qualche "giovane sessantenne"...e invece no. Fede smentisce categoricamente. Anzi, sostiene di aver ricevuto rassicurazioni da Mauro Crippa (direttore generale news di Mediaset) e addirittura da Fedele Confalonieri. Ma una crepa s'insinua nella sua debole smentita: Fede infatti rivela di non aver sentito più Berlusconi «da quando è scoppiato questo casino». E se veramente i due erano "compagni di bisboccia", sembra davvero strano che, all'improvviso, la comunicazione tra loro si sia così bruscamente interrotta.

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