venerdì 18 dicembre 2009

REGALO DI NATALE DI FINI A FELTRI UNA BOCCETTA DI TRANQUILLANTE

Un flacone di Valium con un biglietto di auguri di Buon Natale. Questo il regalo che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha inviato ieri al direttore del Giornale Vittorio Feltri, secondo quanto riferisce la Velina Rossa di Pasquale Laurito. «Egregio Direttore - si legge nel messaggio riferito dalla Velina - per festività "serene" senza ossessioni e allucinazioni». Firmato: Gianfranco Fini. Gli auguri sono stati inviati ieri dopo che sul Giornale era comparso un editoriale di Feltri che sosteneva che con l'aggressione di Milano a Berlusconi era crollato il progetto di ribaltone di Fini. Da ciò l'invio del flacone del noto tranquillante con annesso biglietto di auguri. Ma la Velina Rossa «si sente anche in dovere di precisare quali possano essere, eventualmente, gli effetti indesiderati dell'assunzione di Valium. È noto infatti, che questo farmaco serve a rilassare, a calmare. Ma può avere anche effetti indesiderati, che certamente il presidente della Camera non augura al Direttore del Giornale. Purtuttavia - prosegue la Velina rossa - il buon Feltri, seguendo la "terapia" indicata dalla terza carica dello Stato rischia sonnolenza, cefalea, vertigini, ottundimento delle emozioni, confusione. Persino amnesia. Si ricorderà Feltri, di insistere nei suoi strali contro il "compagno" Fini?». L'ennesimo attacco di Feltri a Fini era arrivato proprio questa mattina, sempre dalle pagine del Giornale. «Avere un Fini che rema contro non è più una risorsa per il Pdl, ma un problema. Da risolvere in fretta». Così Feltri aveva risposto a una lettera aperta del deputato del Pdl Amedeo Laboccetta nella quale il parlamentare sosteneva che non sarebbe in vista nessun divorzio tra Fini e Berlusconi visto che Fini non è «un nemico» del Cavaliere ed è «uno che non tradisce». «Nella testa di Fini - ribatte Feltri - è successo qualcosa che ha trasformato l'uomo e lo ha reso distante dal partito a cui appartiene». La difesa del presidente della Camera da parte dei suoi fedelissimi non si è fatta attendere. «Fini non è diventato un pazzo comunista che vuole far cadere il Governo, ma una persona che pone ragionevolmente delle questioni al suo partito e al suo Governo». Così la pensa Italo Bocchino, deputato del Popolo della Libertà, commentando questa mattina su «Omnibus» su LA7 la posizione politica del presidente della Camera. E poi ha spiegato: «Fini pone innanzitutto la questione sulla partecipazione alle decisioni all'interno del Pdl; in secondo luogo il Presidente della Camera vuole un governo che si occupi della politica economico-sociale cercando di rispettare il programma elettorale alla luce degli avvenimenti economici che ci sono stati. In ultimo - ha concluso Bocchino - non vuole lo scontro con gli organi dello Stato ma anzi il loro massimo rispetto.Su altre questioni come quella della cittadinanza, ciò che dice Fini - ha ricordato Bocchino - è scritto nei programmi elettorali di signori che si chiamano Sarkozy, Merkel e Cameron».
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giovedì 17 dicembre 2009

FINI RADUNA GLI EX AN «O CON ME O CON ARCORE»
«A breve vedrò Berlusconi. Parleremo, chiariremo. State con me? Vi considerate parte di quel trenta per cento del Pdl che è l’ex An, o preferite passare a stare col settanta per cento di ex forzisti?». Così, forte di un mezzo dialogo recuperato via extrapolitica con il Cavaliere convalescente, stanco del filoberlusconismo vistosamente serpeggiante tra gli ex colonnelli e consapevole della necessità di recuperare peso in vista della trattativa o quantomeno di fare chiarezza, ieri Gianfranco Fini - prima di ribadire che sul fronte del clima politico «le parole di Napolitano sono una stella polare» - ha fatto quel che i suoi consiglieri più fidati gli suggerivano da tempo. Una cosa semplicissima, a dire la verità. Ha messo momentaneamente da parte i propositi pur circolanti di costruire un gruppo a parte di finiani (dentro il Pdl come “Pdl futuro” o addirittura fuori, stile Mpa di Lombardo). E ha resuscitato, solo per un momento s’intende, il gruppo dirigente di Alleanza Nazionale. La Russa, Gasparri e Bocchino, Urso e Matteoli, Alemanno, Augello e La Morte. Li ha invitati a pranzo, e ha ricordato a tutti chi fosse il loro leader di riferimento. Chi garantisse per loro nel Pdl. A chi dovessero, in definitiva, compattamente rispondere: altrimenti, ognuno per la propria strada. RICOMPATTARE PER TRATTARE .Una mossa semplice, ma inedita. Nonostante Ignazio La Russa, uscendo, abbia tenuto a sottolineare come non ci fosse «niente di strano» nel fatto che gli ex aennini si riunissero prima di Natale, di strano c’era in realtà quasi tutto. Era da prima dello scioglimento del partito, infatti, che Fini non faceva una riunione al gran completo di tal fatta. Una mossa, quindi, tardiva, al limite. Ma vincente, almeno a parole e almeno nell’immediato. Almeno per dare a Fini più forza nella trattativa con Berlusconi. Infatti, una volta riuniti a pranzo, tra l’ex leader e i suoi ex colonnelli si è ristabilito il clima di un tempo: lui che parla, loro che volenti o nolenti annuiscono. Fini ha dunque voluto «fare il punto » sui «tanti problemi» interni al Pdl, dai rapporti con la Lega alla necessità di evitare un partito monarchico: e ha chiesto soprattutto di affrontare le varie questioni «in modo unitario» come ex An, perché «se marciamo divisi può guadagnarci il singolo», ma si perde l’opportunità di «tenere insieme un mondo», all’interno del Pdl. Bene, gli hanno risposto tutti: purché si distingua fra i temi che possiamo condividere e quelli di tipo neofiniano, come immigrazione e biotestamento, nei quali «non ci riconosciamo ». «È ragionevole», ha convenuto Fini. FINIANI COME I COCCODRILLI .L’aut aut, deciso ma costruttivo, ha scosso non poco gli ex colonnelli, che infatti sono usciti alla spicciolata dopo quasi due ore di colloquio con la faccia variamente stravolta e la stessa confezione bordeaux contentente una cravatta, regalo di Bocchino. Del resto, solo poche ore prima, la tensione era tale che La Russa era arrivato a offrire a Fini, sia pur provocatoriamente, le proprie dimissioni da coordinatore del Pdl. Quanto poi il richiamoalla compattezza sarà efficace, restada capire. Pare a molti unaconcordia di parole, più che di fatti.Nemmeno Fini, del resto, si fa illusioni: «Sarà il tempo a rispondere. Io non sono pessimista, né ottimista. Sono realista ». Una conseguenza immediata, però, arriva: finiscono nel capitolo «leggende metropolitane,come i coccodrilli nelle fogne diRoma» le ipotesi di scissioni o di gruppi di finiani più o meno indipendenti dal Pdl. Ipotesi che nei giorni scorsi erano circolate eccome. E che, numeri alla mano, qualche fastidio potrebbeo anchedarlo. Ma che Fini si tiene nel cassetto, come fosse un’ultima ratio. Per adesso, a chi glielo chiede, sorride: «Leggende metropolitane, sì, certo: proprio come ha detto La Russa».
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PLACEBO, CONCERTO TRA LE NEVI

«Ok, facciamolo strano». Sembra che abbia commentato così Brian Molko, leader della rock-band inglese Placebo, la proposta di fare il concerto di chiusura del tour mondiale in alta quota, sulle piste innevate del Trentino. Succederà martedì prossimo, 22 dicembre, in occasione del “World Alpine Rockfest” ad Andalo. E così tra piccoli stragemmi (“So che la nostra violinista sta preparando dei guanti senza dita, cosi' potra' suonare al freddo”) e accorgimenti pratici (“dovremo stare attenti alle palle di neve”) il grande evento procede la sua preparazione e vedrà, prima del concerto, la sfida tra sedici protagonisti mondiali dello sci alpino (da Bode Miller a Davide Simoncelli, da Ted Ligety a Aksel Lund Svindal e John Kucera) che si sfideranno in un evento unico. Lo start alla stagione invernale del Trentino, invece, è già stato dato da giorni, complici le abbondanti nevicate arrivate già intorno all’Immacolata e un flusso di prenotazioni che fa sembrare lontana la crisi del turismo che si registra in altre zone d’Italia. Ma, accanto allo sport e agli oltre 800 km di piste da sci, il Trentino sfoggia quest’anno una “coccarda” d’eccellenza con il riconoscimento, arrivato dall’Unesco nel giugno scorso, assegnato alle Dolomiti come Patrimonio Universale dell'Umanita'. Ma oltre alle montagne, c’è tanto altro: dai mercatini di Natale, che compaiono in ogni vallata con luci e profumi inconfondibili, e dalle feste organizzate in occasione del Carnevale. Il sistema museale trentino, che ha nel Mart di Rovereto, nel Castello del Buonconsiglio, nel Museo tridentino di scienze naturali e nel Museo degli usi e costumi della gente trentina le proprie roccaforti, si appresta, per la prossima primavera, all’evento della riapertura di un gioiello medievale: il Castel Thun, in Val di Non, mirabile esempio di architettura castellana trentina, che custodisce collezioni di ogni genere e ci racconta, meglio di tanti libri di storia, come si è vissuto in Trentino negli 800 anni di principato vescovile.
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mercoledì 16 dicembre 2009

CICLISMO:GIRO D'ONORE, LA FESTA DELLE MEDAGLIE AZZURRE AL CONI. PRESENTI PETRUCCI E PAGNOZZI

di SERGIO CONTI

E’ di nuovo kermesse azzurra. E’ ormai un appuntamento consueto. Nel solco della tradizione recuperata lo scorso quadriennio, la Federazione Ciclistica Italiana ha voluto festeggiare con il Giro d’Onore, organizzato presso il Salone d’Onore del CONI a Roma, tutte le atlete e atleti che nella stagione agonistica 2009 hanno conquistato ben 45 medaglie nei massimi appuntamenti europei e mondiali giovanili e assoluti su strada, pista, fuoristrada e nel settore paralimpico dimostrando il proprio valore e il grande attaccamento alla Maglia Azzurra. Alla cerimonia il Presidente Petrucci(foto) ha evidenziato i numeri da record della Federciclismo insieme ai suoi successi: "La bicicletta affascina. Il vostro movimento è parte del dna del nostro paese. Siete leggenda, storia e realtà. Faccio quindi i complimenti agli atleti premiati ed al vostro Presidente". Anche il Segretario Generale, Raffaele Pagnozzi, Segretario Generale del Coni che pone l’accento su come la Federazione Ciclistica Italiana non solo ha raggiunto ottimi risultati ma ha aumentato considerevolmente il numero dei tesserati (quasi 14 mila) a favore della diffusione sul territorio. Luca Pancalli, Presidente del Comitato Paralimpico Italiano sottolinea: "Lo sport non ammette divisioni e differenze. La fierezza e la consapevolezza di trasferire gli atleti paralimpici nella federciclismo ha portato una straordinaria percezione dei loro successi". Presenti anche Francesco Ricci Bitti, Membro del Cio; Agabio Riccardo, Vicepresidente CONI, alcuni membri della giunta nazionale CONI tra cui Marcello Marchioni e Michele Barbone; Amedeo Colombo Presidente ACCPI e Alfredo Martini. Alla cerimonia presente anche Franco Ballerini, Direttore Tecnico della Federciclismo e Filippo Pozzato, Campione Italiano Professionisti, che dal raduno in Spagna con la propria squadra, è intervenuto come campione italiano della massima categoria per festeggiare tutti gli atleti. Sembrava difficile confermare il record di medaglie conquistato lo scorso anno, eppure i successi del 2009 segnano una straordinaria vetta del ciclismo italiano: "Festeggiamo gli importanti successi ottenuti grazie allo spirito di appartenenza e all'attaccamento alla Maglia Azzurra di ogni singolo atleta – dice Renato Di Rocco Presidente della Federazione Ciclistica Italiana –. Tutto questo è stato reso possibile dal clima di fiducia e dalla partecipazione attiva di tutto il nostro movimento. In particolare, le medaglie conquistate dai più giovani e l'aumento dei tesserati confermano la vitalità del ciclismo italiano e sono la migliore garanzia per il suo futuro". L’impegno quotidiano di tutte le persone all’interno delle nazionali azzurre ha permesso il raggiungimento di tali traguardi: "Un Giro d’Onore, cerimonia che ci inorgoglisce, che, con l’aiuto delle società di appartenenza degli atleti sul territorio, afferma i valori formativi dello sport. Non soltanto. Un Giro d’Onore a tutti i Commissari Tecnici, ai loro collaboratori che, nel rispetto della Maglia Azzurra, confrontandosi con il resto del mondo, continuano a sostenere l’importanza del ciclismo italiano. Il Giro d’Onore quindi, come festa che appartiene a tutti come slancio per andare avanti con entusiasmo nella direzione presa. Ed un grazie particolare al CONI ed al suo Presidente Giovanni Petrucci che sempre ci supporta e ci sostiene" - conclude Renato Di Rocco. Di grande pregio sono infatti il numero e le qualità delle medaglie conquistate dagli azzurri di tutti i settori: ben 45 podi internazionali, di cui 23 d’oro ai Campionati del Mondo, Campionati Europei, Giochi del Mediterraneo, 11 medaglie d’argento e 11 medaglie di bronzo. Da sottolineare anche Giovanni Visconti, leader della classifica UCI Tour 2009. Spiccano, oltre al titolo iridato su pista di Giorgia Bronzini nella corsa a punti élite, quello conquistato nella strada élite da Tatiana Guderzo, con l'aggiunta del bronzo di Noemi Cantele e dell’argento nella cronometro; i successi su strada di Rossella Callovi ai Campionati del Mondo Juniores di Mosca, con il bronzo di Susanna Zorzi, la vittoria mondiale dello junior Dario Sonda nello scratch (oltre all’argento europeo nella stessa specialità), la maglia iridata dello junior Gerard Kerschebaumer nel cross country (corsa individuale) e l’oro conquistato da Cristian Cominelli, Marco Aurelio Fontana, Eva Lechner e lo stesso Kerschebaumer nella staffetta cross country. Un altro segnale importante del settore fuoristrada, arriva dalla junior Alia Marcellini che conquista il bronzo ai campionati europei downhill. Il bottino è arricchito da ben otto titoli europei conquistati dagli juniores Giulia Donato (scratch), Elia Ongaretto (corsa a punti), Loris Paolo (km da fermo), Luca Wackermann ed Elena Cecchini nella corsa in linea su strada, Gerard Kerschebaumer nel cross-country, dagli under 23 Marta Tagliaferro (corsa a punti) ed Elia Viviani (scratch). Le Nazionali Azzurre si sono distinte anche ai Giochi del Mediterraneo con l’oro di Luisa Tamanini nella corsa in linea insieme al bronzo di Giorgia Bronzini, l’oro nella corsa a cronometro di Adriano Malori e quello conquistato da Enrico Peruffo nella prova in linea, che si somma al bronzo di Andrea Guardini su strada. Una stagione straordinaria anche per il settore paralimpico che, al primo anno del suo ingresso ufficiale nella Federazione Ciclistica Italiana, regala all’Italia bel sei titoli iridati, tre dei quali vinti dal veneto Michele Pittacolo nella cronometro, nella corsa in linea e nell’inseguimento individuale su pista (categoria CP4), oltre all’oro di Fabrizio Macchi nella cronometro (LC3) e ai due titoli iridati di Giorgio Farroni su strada e crono (CP3). In più quattro medaglie d’argento e di bronzo, conquistate ai Campionati del Mondo, a coronamento di una stagione da incorniciare. Il Giro d’Onore, al cospetto di autorità, giornalisti e partner federali, premierà anche i Commissari Tecnici che continuano a seguire gli atleti nella loro crescita professionale e personale: dal Direttore Tecnico Franco Ballerini a Edoardo Salvoldi, Commissario Tecnico Squadre Nazionali Femminili, passando per Andrea Collinelli, Commissario Tecnico per il coordinamento delle attività Squadre Nazionali Maschili, fino a Marino Amadori, Collaboratore Tecnico Strada Maschile Under 23, Rino De Candido, Commissario tecnico Strada Juniores, insieme ai tecnici del fuoristrada Antonio Silva, Commissario Tecnico Abilità e Hubert Palhuber, Commissario Tecnico MTB e con Mario Valentini, Commissario Tecnico del settore paralimpico. Un’annata straordinaria di medaglie, il grande impegno del movimento dedito a diffondere i valori formativi di questo sport meritano questo Giro d’Onore, festa e slancio per continuare la positiva strada intrapresa.
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PUBBLICITÀ, MEDIASET PIGLIATUTTO ROMANI: PRONTO IL TETTO PER SKY

Prima la pugnalata sull’iva per gli abbonamenti alla pay-tv, che l’anno scorso fu portata al venti per cento. Oggi l’attacco alla raccolta pubblicitaria. Riprende la battaglia tra il governo e Sky, con il primo accusato dalle opposizioni di scrivere decreti in favore di Mediaset, la tv del premier. Secondo indiscrezioni di stampa non smentite, l’esecutivo attraverso il recepimento della direttiva europea «Tv senza frontiere » avrebbe infilato l’ennesimo colpo basso alla tv di Rupert Murdoch. La guerra sui tetti.La mossa riguarda i tetti orari agli spot fissati dalla legge. In sostanza, oggi la tv satellitare può farcire di pubblicità i suoi programmi fino a un massimo del 18 per cento di ogni ora trasmessa. Limite che adesso il governo vuole abbassare al 12. Lo prevede il decreto che il viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani porterà domani in consiglio dei ministri. La misura interessa tutte le televisioni a pagamento, quindi anche Mediaset Premium. Il problema è che la pay-tv della famiglia del premier non arriva ancora a raccogliere il 12 per cento di pubblicità per ogni ora trasmessa. Quindi non subirebbe alcuna limitazione. «L’ipotesi di differenziare i tetti di affollamento pubblicitario tra la tv free e la pay - ha spiegato Romani- è una possibilità che il ministero sta verificando in base alle indicazioni della nuova direttiva Ue». Ma il decreto sarebbe ancora allo stato di bozza e quindi passibile di modifiche. Ieri però per addolcire la pillola il viceministro ha annunciato l’ok alle trasmissioni del nuovo canale digitale terrestre di Sky «Cielo». Un’autorizzazione attesa da tempo dalla tv di Murdoch. DECRETO AD AZIENDAM. Nel frattempo è scoppiata la polemica politica, con le opposizioni che denunciano l’ennesimo «decreto ad aziendam». Tra i primi a puntare i piedi l’ex ministro alle Comunicazioni Paolo Gentiloni, per il quale il decreto sarebbe «un vero e proprio ribaltone del sistema televisivo ad uso e consumodelle reti Mediaset. Il blitz, infatti - spiega l’esponente del Pd - produrrebbe una overdose di spot per le tv di Berlusconi che già raccolgono il 63,8% della pubblicità tv». Sulla stessa linea il capogruppo del Partito Democratico in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta, che chiede al viceministro Romani di riferire in aula. La questione scotta e in molti ieri hanno soffiato sulla girandola dei commenti. «Per chi lavora il governo?», si domanda Francesco «Pancho» Pardi, senatore e capogruppo Idv in Vigilianza Rai. «Mentre il genio pontieri escogita lenormesalvapremier - sostiene Pardi - nelle segrete stanze i guastatori stanno escogitando il decreto salva-Mediaset, che ha per obiettivo la salvaguardia del patrimonio di famiglia Berlusconi ». Sonoinvece concretamente preoccupati a Fox Channels Italy, dove temono che l’eventuale abbassamento dei tetti pubblicitari possa costringere l’azienda a «tagliare posti di lavoro». Mentre le emittenti locali chiedono invece che venga «azzerata la pubblicità sulla pay tv». Sulla stessa linea anche i consumatori.
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martedì 15 dicembre 2009


CENA DI NATALE ALLA CANOTTIERI VARESE

di PAOLA MAURIZIO


Canottieri Varese in festa per la tradizionale cena sociale che si è svolta all’Hotel Mariuccia. Un’occasione importante per la società del Presidente Mauro Morello che ha festeggiato i successi agonistici ed organizzativi della stagione 2009. Il valore aggiunto alla serata è stato dato dalla presenza del CT della Nazionale Senior Beppe De Capua, insieme al Collaboratore Gianluca Farina (Oro Olimpico a Seul ’88) con la squadra nazionale, da Elia Luini e da tutto il Consiglio Regionale FIC Lombardia compresa l’area tecnica. La serata ha preso il via con i saluti di rito del Presidente Morello, è stato lui a raccontare la passata stagione porgendo particolare attenzione sul settore giovanile. Le categorie Under 14 la passata stagione sono state veramente molto agguerrite, un risultato ottenuto grazie allo spirito di squadra che caratterizzava il movimento. La società infatti ha conquistato il secondo posto al massimo evento del canottaggio giovanile, il Festival dei Giovani, sia nel medagliere che a livello generale. Il Festival dei Giovani per la famiglia giallo azzurra non è stato solo un successo agonistico ma anche un successo organizzativo, tante le lettere di apprezzamento ricevute da società ed istituzioni. Tra le premiazioni degli atleti non possiamo dimenticare le tre stelle più luccicanti della Canottieri Varese: Marcel Nikaj, Erika Mai e Sara Bertolasi. Tutti e tre hanno vestito la maglia della nazionale, due per l’Italia e uno per l’Albania e sono stati protagonisti nel panorama nazionale. Molto soddisfatto anche il Direttore Tecnico della Canottieri Varese Renato Gaeta che ha commentato, quasi commosso, le prestazioni delle sue creazioni. I risultati però sono stati frutto di un lavoro si squadra: Vincenzo Prina, Guido Ferrario, Ioan Dima e Pasquale D’Alba lo staff tecnico societario. Significativo il discorso di Elia Luini che non ha perso occasione per ringraziare la Canottieri Varese per l’ospitalità che gli offre ormai da anni. Elia ha parlato dell’importante ruolo che può avere il genitore nello sport, un messaggio chiaro e che si spera possa arrivare più lontano possibile.In conclusione di serata è stata fatta una premiazione d’eccezione, la società infatti ha voluto consegnare una targa al CT Beppe De Capua come ringraziamento per aver azionato il meccanismo che sta riportando Varese centro remiero di riferimento mondiale.“Il prossimo anno la Canottieri Varese sarà alla regia di 5 manifestazioni, rimaniamo uniti e sarà un successo”. Morello ha chiuso così la serata, una dichiarazione sincera e ambiziosa. Non ci resta che fare un grande in bocca al lupo sportivo a tutta la famiglia varesina.
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CONI: GLI AZZURRI IRIDATI DEL 2009 PREMIATI AL QUIRINALE. NAPOLITANO AUSPICA IL RIPRISTINO DEL FINANZIAMENTO AUTOMATICO PER LO SPORT, IL DISCORSO DEL PRESIDENTE PETRUCCI
di SERGIO CONTI

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina una delegazione azzurra, guidata dal Presidente del CONI, Giovanni Petrucci e dal Segretario Generale, Raffaele Pagnozzi e composta dalle atlete e dagli atleti azzurri che, nel 2009, si sono laureati Campioni del Mondo nelle specialità olimpiche e paralimpiche estive. All'incontro erano presenti i Vicepresidenti del CONI, Riccardo Agabio e Luca Pancalli, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, on. Rocco Crimi, il membro del CIO, Francesco Ricci Bitti, i Presidenti Federali e i Direttori Tecnici delle Federazioni delle singole discipline. Il Presidente Petrucci ha introdotto ed elogiato i campioni azzurri dopo aver ringraziato il Presidente Napolitano e sottolineato i recenti successi istituzionali, legati all’accordo con il MIUR, e i nuovi traguardi da raggiungere, come il finanziamento automatico dello sport. “Questi atleti sono atleti record, così come da record sono i suoi inviti qui al Quirinale che seguono alle tante vittorie azzurre. Questi campioni sono l'orgoglio del nostro Paese, un esempio per i più giovani e un simbolo di speranza per il futuro. L'anno che sta per concludersi ha confermato il felice momento che attraversa lo sport italiano, a testimonianza di una macchina che funziona. Due anni fa ci eravamo lasciati con due promesse, portare l'attività motoria-sportiva nella scuola e il finanziamento automatico dello sport. Il primo obiettivo è stato realizzato con l'alfabetizzazione motoria della scuola primaria, mentre sul secondo, che rappresenta la base del principio di autonomia dello sport, stenta ad esser messa in atto nonostante lei stesso ne sia stato più volte convinto sostenitore. Noi ringraziamo il presidente Berlusconi per i 450 milioni di euro garantiti all'anno, ma se lo sport riuscisse a ottenere la certezza del contributo potrebbe programmare con maggiore serenità”. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha raccolto il messaggio, auspicando il ritorno al finanziamento automatico, dopo aver elogiato lo sport come elemento di unione e di armonia. “Il mondo dello sport, come altri settori della società testimonia la ricchezza di valori e di energie della società italiana, che è più forte e coesa della politica, segnata da un così esasperato conflitto. Il record che mi attribuite di inviti qui al Quirinale è sicuramente minore rispetto ai vostri risultati e ai vostri successi. Mi congratulo soprattutto con l'onda rosa che qui oggi è rappresentata in modo superiore rispetto agli uomini. Questi atleti sono grande fonte di freschezza morale, li si guarda e gli si legge la visione migliore dell'Italia. Sono persone che lavorano con slancio e passione. Il finanziamento dello sport è un aspetto fondamentale e imprescindibile e mi auguro, nonostante non sia un momento facile, che possa realizzarsi a breve tempo. Sarebbe poi bello, visto che quest'anno ricorre il 50° anno dai Giochi Olimpici di Roma poter ospitare una nuova Olimpiade. Sono convinto che l'Italia sarebbe in grado di affrontare questo impegno con grande managerialità e passione”. Il messaggio di ringraziamento degli atleti è stato affidato a Flavia Pennetta, in rappresentanza della squadra femminile di tennis, vincitrice della Fed Cup, e di tutti gli altri iridati azzurri. “Ringraziamo il Presidente Napolitano, che ci è sempre vicino. Siamo orgogliosi di festeggiare i nostri trionfi al Quirinale e di sentirLa sempre partecipe di queste grandi emozioni”. Questi i 23 atleti ricevuti al Quirinale: per il Tennis Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Sara Errani, Roberta Vinci (Fed Cup), per il Pugilato Roberto Cammarelle (cat. + 91 kg) e Domenico Valentino (cat. 60 kg), per la Scherma Margherita Granbassi (Fioretto femminile a squadre), Bianca Del Carretto, Cristiana Cascioli, Nathalie Moellhausen e Francesca Quondamcarlo (Spada femminile a squadre), per il Ciclismo Tatiana Guderzo (Corsa in Linea su strada) e Giorgia Bronzini (Corsa a Punti), per la Ginnastica Elisa Blanchi, Giulia Galtarossa, Romina Laurito, Angelica Savrajuk e Elisa Santoni (Concorso Generale a Squadre - ritmica), per il Tiro a Volo Jessica Rossi (Trap) e Francesco D’Aniello (Double Trap). Per gli Sport Paralimpici i ciclisti Fabrizio Macchi (Crono Lc3), Giorgio Farroni (Crono Cp2 e Gara in Linea Cp2), Michele Pittacolo (Crono Cp4, Gara in Linea Cp4 e Cp4 Inseguimento). Non hanno potuto prendere parte alla cerimonia Federica Pellegrini (Nuoto), Daniela Masseroni (Ginnastica), Andrea Baldini, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Valentina Vezzali, Stefano Barrera, Andrea Cassarà e Simone Vanni (Scherma).
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BERLUSCONI SU INTERNET: «L'AMORE VINCE SU TUTTO»Silvio Berlusconi ha voluto ringraziare chi gli ha mostrato vicinanza dopo l'aggressione di Milano. Sul sito del Pdl, infatti, compare un breve messaggio del premier. «Grazie di cuore - scrive - ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio». Intanto, dall'ospedale dove è ricoverato il presidente del Consiglio, fanno sapere che Berlusconi potrebbe essere dimesso nella giornata di domani, probabilmente nel primo pomeriggio. È quanto ha precisato il Prof. Alberto Zangrillo, medico personale del premier e primario di anestesia e rianimazione cardiochirurgica all'ospedale San Raffaele di Milano, nel bollettino medico diramato questa mattina. «La dimissione dall'ospedale è prevista nella giornata di domani», si legge, con la raccomandazione per Berlusconi di «astenersi da impegnative attività pubbliche per almeno due settimane». Ed emergono, nel frattempo, alcuni retroscena sulle visite ricevute in ospedale dal premier. «Quando ieri è arrivato Bersani, Berlusconi mi ha chiesto cosa fare. Io ho risposto fai quello che ti dice il cuore, e lui l'ha ricevuto». A dirlo è don Luigi Verzè fondatore dell'ospedale San Raffaele e amico fraterno di Berlusconi parlando con i giornalisti. Ieri il segretario del Pd Pierluigi Bersani è andato a salutare Silvio Berlusconi accompagnato dal coordinatore della sua segreteria Filippo Penati e dal segretario regionale del Pd Maurizio Martina. Parlando di Berlusconi, Verzè ha detto di averlo trovato «molto afflitto perché non pensava si potesse arrivare a tanto odio. Lui non è capace di odio, ma di amare. È un profondo credente, è sempre ottimista -ha continuato don Verzè - e vuole tornare a lavorare subito ma lavora anche da qua, però deve essere più prudente» ha concluso.
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AUTOMOBILISMO/TOSI-CECI SONO I VINCITORI DELLA 6ª RONDE COLLINE DI CESE



di SERGIO CONTI

Sessanta gli equipaggi arrivati alla Ronde Colline di Cesena, che ha visto la vittoria di Gianpaolo Tosi e Livio Ceci su Subaru Impreza Wrc, per solo 0”1 su Simone Campedelli e Danilo Fappani con Mitsubishi Lancer Evo IX. Terzo posto per Tonino di Cosimo e Rosalba Crescenzi, svantaggiati, essendo i primi a partire, dalle condizioni del tracciato reso difficile dal maltempo. Ottima prova, su una Fiat Punto S.2000, per Marco Simoncelli, al suo primo vero rally dopo le partecipazioni a Motorshow e Monza Rally Show. L’esperto Guido D’Amore, il suo navigatore, ha saputo dargli un grosso aiuto per portare a termine una gara davvero difficile. I sammarinesi Vagnini – Baldazzi, passati per l’occasione ad una Renault Clio R3, si sono guadagnati il primo posto di gruppo, e il nono nell’assoluta. Nelle Super 1600, la vittoria di classe va all’equipaggio Ciresola- Dusi su Renault Clio. Buona prestazione anche per Albano Frassineti, navigato da Pini, che ha concluso la prova con la Ford Escort Cosworth al quindicesimo posto assoluto.


Nella foto, Gianpaolo Tosi e Livio Ceci con la Subaru Impreza Wrc
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