LOMBARDI:«FILOFASCISTA A CHI?» MA IL WEB L'ATTACCA:
INDIFENDIBILE
«Rimango allibita dalle strumentalizzazioni in atto su una
frase estrapolata da un post sul mio blog».Roberta Lombardi, designata
capogruppo 5 Stelle alla Camera, torna sempre dal suo blog sulle frasi, di
qualche settimana fa, circolate ieri per osservare che «quella espressa era una
analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente
condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da
almeno trent'anni». «Mi riferivo, facendo una analisi, al primo programma del
1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che
sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il preludio
di una futura dittatura (http://www.circolorussell.it/index.php?doc=158. Tutte
proposte - scrive ancora, oggi - che poi Mussolini smentì già dall'anno
seguente, in quello che fu un continuo delirio di contraddizioni. La
caratteristica del fascismo fu infatti quella di cambiare sempre le carte in
tavola, con l'unica costante che al centro del potere rimanevano sempre
Mussolini ed il suo partito unico. Potere che poi divenne dittatura in un
crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la guerra».«Questo il mio
giudizio storico e politico, negativo su quell' esperienza. Ora - esorta -
possiamo pensare all'Italia del 2013. Ricordo a tutti che il M5S ha nel suo
programma l'insegnamento della Costituzione italiana. Grazie a tutti».Sulla
rete i militanti del Movimento Cinque Stelle si dividono, ma in tanti le
chiedono di fare abiura: «Devi dire di essere antifascista». Una parte dei
'grillini' sui social network, preferisce leggere l'episodio come l'ennesimo
attacco della stampa 'nemica' al Movimento che fa capo a Beppe Grillo e Gian
Roberto Casaleggio. È la tesi dell'assalto mediatico, come dice la stessa
Lombardi. Carlo Moccaldi la chiama «macchina del fango» e invita la deputata
grillina a resistere. Il parlamentare Alessandro Di Battista, fa scudo e le
rinnova la fiducia: «Siamo con te, teniamo botta tutti quanti». Ma non sono
pochi i Cinque Stelle che invece non hanno apprezzato la frase sul
fascismo.Paolo D'Angelo, ad esempio, la invita alla prudenza, a «parlare poco
con i cialtroni al servizio del potere». Meno comprensivo è Gabriele Lanzi:
«Quando parliamo- spiega- dobbiamo esprimere concetti chiari che non lascino
spazi ad interpretazioni. Non possiamo rincorrere sempre i sospettosi, i
livorosi, gli invidiosi». Non mancano, tuttavia, le posizioni di aperta
condanna. Daniele Bonifazi ammette che «c'è un problema, sta cosa sta andando
molto avanti». È un invito esplicito a chiarire il senso di quelle frasi.
Daniele Bonaiuto vorrebbe invece maggiore saggezza: «Leggo ovunque commenti
feroci sulle tue considerazioni su Casapound- scrive su Facebook a Lombardi- In
una fase così delicata dobbiamo evitare di esporci inutilmente. Recuperare è
faticoso e ci defocalizza dagli obiettivi importanti», le manda a dire. A
Gabriele Grotti dispiace che Lombardi abbia «attribuito a Casa Pound il termine
un po' improprio di folkloristico». Di più: «Avendo votato, sostenuto,
apprezzato difeso da tanti ignobili attacchi il Movimento Cinque Stelle-
osserva Grotti- questa roba espressa dalla neoparlamentare non la tacito né la
difendo, dato che è indifendibile. Trovare "folkloristici" il
razzismo e le spranghe è roba demenziale. Considerare il fascismo non una
dittatura ma una »costola del socialismo« lo è altrettanto. Così minimizzare il
rischio anche attuale del ritorno di formazioni fasciste. Ai corsi di formazione
che stanno svolgendo i neoparlamentari grillini, ne urge uno speciale per la
deputata Lombardi: quello su democrazia, socialismo, fascismo e dittaturà».
Vanni Destro è già pentito del voto ai Cinque Stelle. «Che tristezza Robè...».
E riporta il passaggio incriminato dello scritto di Roberta Lombardi sul suo
blog. «Tu questo hai scritto: 'Da quello che conosco di Casapound, del fascismo
hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista
e sprangaiola. Che non comprende l'ideologia del fascismo, che prima che
degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal
socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia. Quindi
come si vede Casapound non è il fascismo ma una parte del fascismò». Destro
conclude: «Non mi pare ci sia molto da interpretare. E io non sono un
giornalista. Sento lo stridio dell'arrampicata sughli specchi. Ho votato M5S e
l'ho promosso e sostenuto dal 2009, mi aspettavo altro».Non si placa la rabbia
di una parte del Movimento Cinque Stelle contro le considerazioni della
Capogruppo designata alla Camera, Roberta Lombardi. Antonio Caprari le ricorda
che la «Costituzione nasce dall' antifascismo. E i comunisti, e non solo loro,
hanno contribuito a crearla, prima con la Resistenza poi con la Costituente. È
bene non rimuovere certa memoria e certi valori storici e soprattutto vista la
nostra stroria non mettere tutti sullo stesso piano». Simone Poletti vorrebbe
essere aiutato a capire «quando il fascismo aveva un altissimo senso dello
stato e quando invece è cominciato a degenerare. Perchè per come l'ho studiato
io- sottolinea- i primi vagiti li ha emessi con gli incendi alle camere del
lavoro e la sua affermazione al potere l'ha suggellata con il delitto
Matteotti. Forse prima di parlare a vanvera di fascismo avresti dovuto
informarti meglio». Per chiudere il caso, ragiona ancora Caprari, basterebbero
due parole magiche: «Sono antifascista».