mercoledì 7 novembre 2012




CORTE DEI CONTI A INPS:«SUBITO RISANAMENTO FONDI PENSIONE»

La Corte dei conti ritiene «indilazionabili» misure di risanamento dei principali fondi dell’ Inps e la «razionalizzazione» di quelli minori. È quanto sottolinea la magistratura contabile nella relazione sulla gestione finanziaria Inps per l'esercizio 2011, segnalando «l’esigenza di monitorare assiduamente l’ incidenza delle riforme del lavoro e della previdenza obbligatoria sulla spesa pensionistica fino all’ entrata a regime del sistema contributivo». La Corte dei conti sollecita anche «di sottoporre a riesame il modello della previdenza complementare, la cui eventuale confermata configurazione privata impone misure di rilancio, per incentivare le esigue iscrizioni e di razionalizzazione, per ridurre l’estrema polverizzazione dei fondi». La magistratura contabile scrive che «appaiono indilazionabili misure di risanamento dei principali fondi amministrati, nonché di razionalizzazione di quelli minori, in consecutiva e più marcata perdita complessiva, contenuta solo in parte dagli attivi della gestione per le prestazioni temporanee e di quella per i parasubordinati, il cui netto patrimoniale congiunto prevale sui gravosi passivi degli autonomi (agricoli e commercianti) e del più grande fondo per il lavoro dipendente (appesantito dai dissesti strutturali dei dirigenti di azienda e di quelli della elettricità, trasporti e telefonia), i cui saldi negativi tra contributi e prestazioni trovano insufficiente copertura nel finanziamento statale, ancora non adeguatamente individuato nella componente assistenziale a carico della fiscalità». Per quanto riguarda i conti generali dell’istituto «registrano nel 2011 un'ulteriore contrazione dell’avanzo finanziario - aggiunge la Corte dei conti - e un accentuato deficit economico, connessi al primo declino degli apporti statali, dalle cui dimensioni, quantitative e soprattutto qualitative (a titolo di trasferimenti o di anticipazioni a debito), restano condizionate le stime di pesanti risultanze negative nel 2012, che incorporano lo squilibrio strutturale, già evidenziato dalla Corte nel recente referto sulla più grande gestione acquisita dell’ex Inpdap, corretto solo in parte dagli ultimi provvedimenti normativi».La Corte richiama inoltre «una attenta e responsabile riflessione sul crescente ricorso a risorse umane esterne, nelle forme della somministrazione del lavoro a copertura dell’organico, dell’acquisizione di consulenze in appalto, dell’utilizzo generalizzato di procuratori e sostituti di udienza e del massiccio impiego di medici convenzionati, per le incidenze sullo svolgimento di funzioni istituzionali spesso delicate e di elevato rilievo sociale e i rischi di perdita delle stesse capacità di autogoverno dell’ente». Nella relazione viene poi evidenziato che «le persistenti disfunzioni nell’invalidità civile inducono a privilegiare l'unificazione nell’ istituto dell’intero procedimento, dalla prima visita alla erogazione delle prestazioni, attraverso una rinnovata disciplina delle competenze e delle singole sequenze, a garanzia delle categorie tutelate e per assicurare indipendenza e uniformità di giudizi. Il riscontrato dimensionamento delle risultanze emerse dalla vigilanza ispettiva esige, oltre a una più tempestiva programmazione, l’intensificazione degli interventi volti a contrastare l’ampia area di evasione ed elusione degli obblighi contributivi, comprovata dalla modesta incidenza degli accessi in rapporto alle aziende censite, pervenendo altresì a definire le indispensabili coerenze tra le somme accertate e le corrispondenti riscossioni».                          

                                                                                                              p.d.r.c.m.s.
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