RUBY, CLOONEY E LA CANALIS TESTIMONIERANNO
«Le serate si svolgevano in sala da pranzo, io monopolizzavo
la conversazione parlando di calcio, sport, politica e spesso cantavo insieme
ad Apicella e altri cantanti professionisti». Berlusconi ha parlato anche del
dopo cena, quando «alcune volte si scendeva in discoteca». Quanto al
bunga-bunga, per l'ex premier «è un'espressione che nasce da una vecchia
battuta precedente a queste accuse». Insomma, secondo Berlusconi, sui presunti
festini di Arcore «si è molto favoleggiato con un'intrusione nella vita di un
cittadino privato che non ha precedenti». «Non ho mai avuto rapporti intimi di
qualsiasi tipo» con Ruby, e poi «ero convinto avesse 24 anni, come lei aveva
detto». È uno dei passaggi delle dichiarazioni spontanee rese da Silvio
Berlusconi imputato a Milano nel processo sul caso Ruby. Accolto da una folla
di giornalisti, Silvio Berlusconi è entrato nell'aula del tribunale di Milano
per l'udienza del processo Ruby in cui è imputato per concussione e prostituzione
minorile. L'ex premier non ha voluto dire nulla prima di entrare nell'aula.
L'udienza di oggi sarà dedicata all'ascolto di alcuni testimoni citati dalla
difesa. Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile. L'ex
premier, comunque, ha già chiarito che non si farà interrogare nel processo, ma
che renderà solo dichiarazioni spontanee. Un processo, quello a carico di
Berlusconi, che dunque procede a ritmi piuttosto serrati e che non è a rischio
prescrizione, ha ribadito il ministro della Giustizia Paola Severino. Parlando
delle possibili ricadute della legge anticorruzione su alcuni processi in
corso, il Guardasigilli ha sottolineato che «tutte le riforme» hanno
inevitabilmente questo tipo di ripercussioni: è successo ad esempio con la riforma
della norma sull'abuso d'ufficio, che comportò la fine di alcuni procedimenti,
ed anche in questo caso «ci sarà il problema della prescrizione, ma è un
problema molto contenuto». Quanto al «processo Berlusconi- Ruby - ha però
precisato - si dovrebbe prescrivere se non sbaglio nel 2019: allora io penso
che da qui al 2019 ce ne sarà di tempo per concludere il processo». Una novità
c'è anche per quel che riguarda il cosiddetto processo Ruby 2, quello che vede
imputati Emilio Fede, insieme a Lele Mora e Nicole Minetti per induzione e
favoreggiamento della prostituzione minorile. La Cassazione ha infatti
confermato la decisione del gup di Milano che il 3 ottobre 2011, aveva bocciato
la richiesta avanzata da Fede di trasferire il processo da Milano a Messina o,
in subordine, a Monza. Secondo la Suprema Corte la decisione del gup non ha
esondato dalle sue prerogative e non è affetta da «abnormità» come sostenuto
dagli avvocati dell'ex direttore del Tg4. Secondo i legali di Fede, il processo
doveva traslocare a Messina in quanto aveva conosciuto 'Ruby' in Sicilia, a
Sant'Alessio Siculo (Messina), all'inizio di settembre del 2009, quando la
ragazza - allora minorenne - partecipava alla manifestazione 'Una ragazza per
il cinema'. Fede presiedeva la giuria. Ma il gup, con la decisione ora
confermata dai supremi giudici, aveva ritenuto che quello era stato solo un
incontro «prodromico» alla consumazione del reato. Sulla richiesta secondaria
di spostare il procedimento a Monza, la Cassazione ha convalidato il 'no' del gup
che aveva evidenziato come dalle indagini fosse emerso che a Milano «avvenivano
gli incontri con gli imputati», e che «da questa città» la ragazza «veniva
accompagnata ad Arcore» - in provincia di Monza-Brianza - quando «aveva
iniziato la propria frequentazione con Berlusconi». c.p.m.s.r.d.