venerdì 19 ottobre 2012


RUBY, CLOONEY E LA CANALIS TESTIMONIERANNO

«Le serate si svolgevano in sala da pranzo, io monopolizzavo la conversazione parlando di calcio, sport, politica e spesso cantavo insieme ad Apicella e altri cantanti professionisti». Berlusconi ha parlato anche del dopo cena, quando «alcune volte si scendeva in discoteca». Quanto al bunga-bunga, per l'ex premier «è un'espressione che nasce da una vecchia battuta precedente a queste accuse». Insomma, secondo Berlusconi, sui presunti festini di Arcore «si è molto favoleggiato con un'intrusione nella vita di un cittadino privato che non ha precedenti». «Non ho mai avuto rapporti intimi di qualsiasi tipo» con Ruby, e poi «ero convinto avesse 24 anni, come lei aveva detto». È uno dei passaggi delle dichiarazioni spontanee rese da Silvio Berlusconi imputato a Milano nel processo sul caso Ruby. Accolto da una folla di giornalisti, Silvio Berlusconi è entrato nell'aula del tribunale di Milano per l'udienza del processo Ruby in cui è imputato per concussione e prostituzione minorile. L'ex premier non ha voluto dire nulla prima di entrare nell'aula. L'udienza di oggi sarà dedicata all'ascolto di alcuni testimoni citati dalla difesa. Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile. L'ex premier, comunque, ha già chiarito che non si farà interrogare nel processo, ma che renderà solo dichiarazioni spontanee. Un processo, quello a carico di Berlusconi, che dunque procede a ritmi piuttosto serrati e che non è a rischio prescrizione, ha ribadito il ministro della Giustizia Paola Severino. Parlando delle possibili ricadute della legge anticorruzione su alcuni processi in corso, il Guardasigilli ha sottolineato che «tutte le riforme» hanno inevitabilmente questo tipo di ripercussioni: è successo ad esempio con la riforma della norma sull'abuso d'ufficio, che comportò la fine di alcuni procedimenti, ed anche in questo caso «ci sarà il problema della prescrizione, ma è un problema molto contenuto». Quanto al «processo Berlusconi- Ruby - ha però precisato - si dovrebbe prescrivere se non sbaglio nel 2019: allora io penso che da qui al 2019 ce ne sarà di tempo per concludere il processo». Una novità c'è anche per quel che riguarda il cosiddetto processo Ruby 2, quello che vede imputati Emilio Fede, insieme a Lele Mora e Nicole Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile. La Cassazione ha infatti confermato la decisione del gup di Milano che il 3 ottobre 2011, aveva bocciato la richiesta avanzata da Fede di trasferire il processo da Milano a Messina o, in subordine, a Monza. Secondo la Suprema Corte la decisione del gup non ha esondato dalle sue prerogative e non è affetta da «abnormità» come sostenuto dagli avvocati dell'ex direttore del Tg4. Secondo i legali di Fede, il processo doveva traslocare a Messina in quanto aveva conosciuto 'Ruby' in Sicilia, a Sant'Alessio Siculo (Messina), all'inizio di settembre del 2009, quando la ragazza - allora minorenne - partecipava alla manifestazione 'Una ragazza per il cinema'. Fede presiedeva la giuria. Ma il gup, con la decisione ora confermata dai supremi giudici, aveva ritenuto che quello era stato solo un incontro «prodromico» alla consumazione del reato. Sulla richiesta secondaria di spostare il procedimento a Monza, la Cassazione ha convalidato il 'no' del gup che aveva evidenziato come dalle indagini fosse emerso che a Milano «avvenivano gli incontri con gli imputati», e che «da questa città» la ragazza «veniva accompagnata ad Arcore» - in provincia di Monza-Brianza - quando «aveva iniziato la propria frequentazione con Berlusconi».                                               c.p.m.s.r.d.
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