MANOVRA: AL SENATO GOVERNO CHIEDE LA FIDUCIA
Il Governo ha chiesto la fiducia sulla manovra in aula al Senato. Lo ha annunciato in aula il ministro per i Rapporti con il parlamento, Piero Giarda. Subito dopo è stata convocata la conferenza dei capigruppo che dovrà definire i tempi per il voto della fiducia, che sarà comunque fissato per domani. Monti: no a scontro sul lavoro, sì a lotta evasione. La manovra è approdata nell'Aula del Senato. Ieri, in tarda serata, le commissioni Bilancio e Finanze hanno dato il via libera al testo arrivato dalla Camera senza introdurre modifiche e accogliendo solo una ventina di ordini del giorno. Sul provvedimento il governo dovrebbe porre la fiducia, dopo averla già incassata alla Camera, per un via libera definitivo forse già domani. La discussione generale sulla manovra si apre con gli interventi dei relatori, Paolo Tancredi (Pdl) e Giuliano Barbolini (Pd). Al termine, il governo dovrebbe porre la fiducia sul provvedimento. Gli emendamenti sono circa 180 e arrivano prevalentemente dai gruppi di Idv, Lega e Coesione nazionale, mentre gli ordini del giorno sono circa 200 e sono stati presentati da tutti i gruppi. Sia gli emendamenti che gli ordini del giorno sono gli stessi che sono stati respinti (tranne una ventina di odg) durante i lavori delle commissioni che si sono conclusi nella tarda serata di ieri. La Lega ci riprova: come alla Camera, il Carroccio tenta l'ostruzionismo sulla manovra anche al Senato, cercando di tenere l'Aula il più a lungo possibile bloccata nella discussione generale sulla manovra. Dei 56 interventi prenotati oggi a palazzo Madama, infatti, 21 sono a nome dei senatori del Carroccio, a fronte di un gruppo che conta 25 componenti. Dall'altro partito di opposizione, l'Idv, soltanto 4 interventi su 12 senatori. Questo governo è «un vero colpo di Stato perchè non è stato votato dal popolo. Napolitano può dire quello che vuole». Così il senatore della Lega, Roberto Calderoli, parlando con i cronisti. Sulla manovra aggiunge: «Mentre il Natale rende tutti più buoni il governo Monti rende tutti più poveri». «La Lega sta cercando di rifarsi una verginità, ma ha governato nel periodo più lungo e adesso prova a recuperare sul terreno del movimentismo, lasciatela parlare», osserva la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, a proposito di quanto detto da Calderoli. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, piange? «Vada in fabbrica a vedere chi lavora davvero...». Non fa sconti il leghista Roberto Calderoli nel caldeggiare la pregiudiziale di costituzionalità presentata al Senato contro il pacchetto 'salva-Italia' e nell'opporsi a una manovra «figlia di un governo illegittimo» in cui «si è toccato troppo dei diritti acquisiti in tema pensioni». «Non ho parole per esprimere tutto il dissenso che provo nel leggere questo provvedimento e non so come definire chi avrà il coraggio di votarlo senza preoccuparsi delle migliaia di famiglie che verseranno lacrime dovendone subire le conseguenze. Vergogna, Vergogna, Vergogna!». La vicepresidente leghista del Senato, Rosy Mauro, è dura nel criticare il pacchetto 'salva-Italia', una «manovra iniqua, ingiusta e che grava sempre sui soliti noti». Un provvedimento, ha detto Mauro in Aula, che «punta a far cassa velocemente accanendosi con una cattiveria mai vista su chi non può sottrarsi e non si è mai sottratto al fisco. Altro che manovra salva-Italia, la chiamerei piuttosto ammazza-Paese e soprattutto manovra ammazza-Padania, che sarà dissanguata». Il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni, nel suo intervento, ha invece voluto ricordare Giovanni Schiavon, l'imprenditore di Padova che «alcuni giorni fa si è suicidato. Si è trattato, secondo Stiffoni, »di un omicidio perchè è stato ammazzato dallo Stato«. Schiavon, ha ricordato il senatore, »non ce la faceva più a sopportare la vergogna, lui che aveva l'orgoglio tipico di quei veneti, di quei padani che si trovano nella tragedia di mettere sulla strada i propri dipendenti per l'insolvenza di uno stato, di enti locali, di asl che pagano con ritardi anche di oltre un anno le forniture dei privati«. Infine, secondo il vicepresidente dei senatori della Lega Nord, Sandro Mazzatorta, »ormai in questo Paese non esiste più un Parlamento, un governo, ma esiste un direttorio fatto da Napolitano e da un tecnico o presunto tale che decidono vita e morte delle pensioni di molti lavoratori. In questo paese esiste un articolo, l'art.1 della Costituzione che dice che questo Paese è fondato sul lavoro; sul lavoro di chi? E sulle pensioni di chi?«.ERRANI: PARERE POSITIVO REGIONI SULLA MANOVRA «Nel 2012 non ci sono tagli per la sanità, il parere delle Regioni sulla manovra, per le competenze regionali, è positivo», dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. «Questo significa che le Regioni partecipano in modo significativo allo sforzo di riduzione dei costi. p.c.m.s.