giovedì 22 dicembre 2011

CALCIO/DONI, OSTI, SANTONI, TABULATI CHE FANNO TREMARE L'ATALANTA


Si allungano le ombre dell'inchiesta «Last Bet» sull'Atalanta. Oltre al coinvolgimento dell'ex capitano nerazzurro Cristiano Doni, arrestato lunedì scorso, emergono nuovi dettagli che potrebbero rafforzare l'assunto della procura cremonese, secondo cui il calciatore avrebbe agito nelle «combine» in qualche modo anche per conto della squadra o di alcuni dirigenti. È bene precisare che siamo ancora nell’ambito delle ipotesi investigative: in quest'ottica, suggeriscono alcuni investigatori, andrebbe letto il tabulato telefonico raccolto dalla squadra interforze del ministero dell'Interno che indaga sul fenomeno del calcioscommesse in Italia. Ci sarebbe un allegato, infatti, nel quale vengo raggruppate tutte le telefonate fatte da Ljubija Dunderski, giocatore dell’Atalanta dal 1997 al 2001, ad utenze riconducibili a Cristiano Doni, all'ex direttore sportivo dei nerazzurri di Bergamo, Carlo Osti, ora dirigente del Lecce, e ad altri nomi che spuntano nelle carte dell'indagine del procuratore cremonese Roberto Di Martino. L'ipotesi che l'ex calciatore serbo fosse un membro del cosiddetto gruppo degli «zingari», ovvero il fronte slavo della presunta organizzazione dedita alla manipolazione delle scommesse, sembra però ancora da verificare con certezza.Fino a ieri non era ancora chiaro se nelle telefonate si parlasse di scommesse o di affari riconducibili alle giocate. Gli stessi investigatori si dicono cauti: «al momento non possiamo definire Dunderski un membro dell'organizzazione». D'altra parte, i tre, Doni, Osti e lo sportivo serbo, avrebbero potuto tenere dei contatti semplicemente per il loro trascorso nella squadra bergamasca. Poi, però, ci sarebbero i contatti con altri presunti appartenenti all’organizzazione.È chiaro, quindi, che tra Cremona, Napoli, Bari, il fronte delle inchieste sulle partite di calcio combinate si allarga. Sono almeno ventidue i match della massima serie giocati l’anno scorso e ora finiti sotto osservazione. A questi si aggiungono numerose altre partite di serie B e Lega Pro. Le indagini vanno avanti e potrebbero restituire nuovi sviluppi. Attualmente sono almeno tre le procure che hanno focalizzato la loro attenzione sul fenomeno internazionale delle combine. Addirittura a Napoli e a Bari si punta a svelare i possibili legami con la criminalità organizzata. Interrogatori. A Cremona anche ieri è stato un giorno di interrogatori. Davanti al gip Guido Salvini si è presentato Nicola Santoni, ex preparatore sportivo del Ravenna Calcio. Per lui l’accusa formulata dal procuratore Di Martino è di aver fatto da «tramite stabile tra Doni, col quale comunicava in continuazione, e la restante parte dell’organizzazione in ordine alla manipolazione delle partite dell'Atalanta».A questo proposito Santoni avrebbe parlato delle sue responsabilità nella combine di Atalanta-Piacenza, partita del 19 marzo 2011 vinta dai nerazzurri, raccontando di aver corrotto i giocatori del Piacenza perché perdessero l'incontro ma senza fare cenno a un presunto coinvolgimento della società orobica o dell’amico Doni. Santoni avrebbe anche ammesso di aver incontrato lo stesso giorno del match un altro ex calciatore, e indagato come presunto membro del gruppo degli scommettitori, Gianfranco Parlato. I due si sono visti al casello autostradale di Parma, dove Santoni avrebbe dato a Parlato circa trentamila euro, forse frutto della vincita della «combine». Fino a ieri non era ancora chiaro se nelle telefonate si parlasse di scommesse o di affari riconducibili alle giocate. Gli stessi investigatori si dicono cauti: «al momento non possiamo definire Dunderski un membro dell'organizzazione». D'altra parte, i tre, Doni, Osti e lo sportivo serbo, avrebbero potuto tenere dei contatti semplicemente per il loro trascorso nella squadra bergamasca. Poi, però, ci sarebbero i contatti con altri presunti appartenenti all’organizzazione.È chiaro, quindi, che tra Cremona, Napoli, Bari, il fronte delle inchieste sulle partite di calcio combinate si allarga. Sono almeno ventidue i match della massima serie giocati l’anno scorso e ora finiti sotto osservazione. A questi si aggiungono numerose altre partite di serie B e Lega Pro. Le indagini vanno avanti e potrebbero restituire nuovi sviluppi. Attualmente sono almeno tre le procure che hanno focalizzato la loro attenzione sul fenomeno internazionale delle combine. Addirittura a Napoli e a Bari si punta a svelare i possibili legami con la criminalità organizzata. Interrogatori. A Cremona anche ieri è stato un giorno di interrogatori. Davanti al gip Guido Salvini si è presentato Nicola Santoni, ex preparatore sportivo del Ravenna Calcio. Per lui l’accusa formulata dal procuratore Di Martino è di aver fatto da «tramite stabile tra Doni, col quale comunicava in continuazione, e la restante parte dell’organizzazione in ordine alla manipolazione delle partite dell'Atalanta».A questo proposito Santoni avrebbe parlato delle sue responsabilità nella combine di Atalanta-Piacenza, partita del 19 marzo 2011 vinta dai nerazzurri, raccontando di aver corrotto i giocatori del Piacenza perché perdessero l'incontro ma senza fare cenno a un presunto coinvolgimento della società orobica o dell’amico Doni. Santoni avrebbe anche ammesso di aver incontrato lo stesso giorno del match un altro ex calciatore, e indagato come presunto membro del gruppo degli scommettitori, Gianfranco Parlato. I due si sono visti al casello autostradale di Parma, dove Santoni avrebbe dato a Parlato circa trentamila euro, forse frutto della vincita della «combine».                                                                                 p.c.m.s.

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