MEGLIO TARDI CHE MAI: DIANA FEDE «A EMILIO VOLEVO CHIEDERE I DANNI»
«Quando ho cominciato a leggere quelle cose sui giornali» e cioè dell’ incontro tra Emilio Fede e Ruby nel settembre del 2009 e del presunto reato di induzione alla prostituzione, «mi sono molto arrabbiata» e «ho pensato di andare dall’ avvocato e chiedere la separazione. Poi ci ho ripensato e ho deciso di non chiedere la separazione ma piuttosto i danni per 'lesione di immagine'. Sono un senatore della repubblica, la mia immagine è legata al nome della storia dell’ arte, della cultura, non voglio vederla appannata». Lo dice Diana De Feo, figlia di Italo De Feo (potentissimo direttore e poi vicepresidente RAI dal 1964 al 1975), senatrice eletta nelle liste del Pdl e moglie di Emilio Fede, ad A. «Sono andata da lui a Milano - racconta - e gli ho detto piuttosto bruscamente: 'Da te voglio un sacco di soldi, voglio essere risarcita'. Lui mi ha detto: «Diana lo sai, abbiamo tutti i conti in comune, quello che possediamo appartiene a entrambi, prenditi tutto quello che vuoi». E allora, mi sono resa conto che per me tutte queste cose hanno, in fondo, poca importanza rispetto al ricordo di tanti bei viaggi fatti insieme, abbiamo due figlie da seguire, i nipoti». Sull’ esito del processo, la senatrice si dice sicura: «Io lo sapevo come stavano le cose. Emilio è un bravissimo cronista e ha fatto lui personalmente le ricerche e le indagini». E conclude: «Sono fiduciosa anche perché di carattere sono ottimista, mi aspetto che tutto si sviluppi in modo positivo». Ma alla domanda su quale telegiornale segue, la risposta è lapidaria: «Quando sono a Roma vedo La7, quando sono a Napoli, per ragioni di decoder, vedo il Tg1». p.m.s.