E' stato lo stesso Formigoni a comunicarlo, durante una conferenza stampa a Milano: "Ho ricevuto un avviso di garanzia, sempre per l'inchiesta su ambiente e inquinamento. Per gli stessi motivi precedenti pm hanno archiviato - dice Formigoni -. Non sarà che ora ci sono di mezzo le elezioni?». L'avviso è per violazione dell'articolo 674 del Codice penale. Il provvedimento, ha aggiunto, è frutto di una denuncia proveniente «da non si sa chi». Formigoni ha detto inoltre di attendersi un altro avviso di garanzia «a giorni» dalla Procura dell'Aquila in relazione alla ricostruzione dopo il sisma in Abruzzo alla quale il Pirellone ha partecipato con la realizzazione di una nuova Casa dello studente. Il presidente Formigoni ha attaccato la Procura. Sarebbe, a suo dire, un atto politico. Più o meno la stessa reazione che ha Berlusconi di fronte alle inchieste che lo riguardano. Il presidente della Lombardia ha ricordato come altri avvisi di garanzia siano pervenuti a suo carico e a carico dell'allora sindaco di Milano Gabriele Albertini, tutti archiviati. «Perchè, come mai oggi vi è un comportamento così radicale? Uno si fa la domanda - ha aggiunto - e vuoi vedere che c'entra con il fatto che siamo in campagna elettorale? Che il pm oggi decida, come è sempre stato, di accompagnare la mia campagna elettorale con avvisi di garanzia?. Sono stato oggetto di 10 processi - ha spiegato Formigoni - tutti conclusisi con 10 assoluzioni, perchè il presidente di Regione Lombardia è limpido come l'acqua di fonte. La Regione è un luogo aperto ed ho fatto della trasparenza uno dei punti del mio governo. Un luogo aperto dove è possibile acquisire documenti per esaminarli come è giusto che sia. Ma pare strano che per prelevare questi documenti si debba mandare un avviso di garanzia. Una avviso del tutto inutile, se non ai fini della campagna elettorale «In serata si è saputo che insieme a Roberto Formigoni hanno ricevuto l'avviso di garanzia dalla Procura di Milano anche il sindaco Letizia Moratti e il presidente della Provincia Guido Podestà. Secondo l'accusa nata da due esposti del Codacons i pubblici amministratori in virtù dell'incarico ricoperto avrebbero dovuto impedire l'emissione di polveri sottili oltre il tetto consentito dalla norma. Sempre secondo il Codacons il tetto del «Pm10», polveri sottili, sarebbe stato superato un'ottantina di volte nel 2009, in numero ancora superiore all'anno precedente. Il procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato spiega che si tratta di «accuse ancora da verificare». Il magistrato inoltre dice che l'avviso di garanzia è un atto dovuto anche per consentire alle persone coinvolte nell'inchiesta di difendersi adeguatamente. Dopo il primo esposto la Procura aveva chiesto l'archiviazione ma il Gip Marina Zelante aveva rigettato la richiesta dei Pm ordinando nuovi accertamenti, proprio in relazione al superamento del tetto delle polveri sottili. Una decina di giorni fa arriva il secondo esposto sempre dal Codacons. Di qui l'atto dovuto degli avvisi di garanzia inviati a Formigoni, a Podestà e alla Moratti.