Il presidente del consiglio non si ferma e si scaglia nuovamente contro la Corte Costituzionale e il presidente Napolitano, il giorno dopo l'intervento al congresso del Ppe a Bonn. Proprio al Presidente della Repubblica – che aveva parlato di «attacchi violenti» - è rivolta la risposta del Cavaliere: «Semmai sono io a subirli, Napolitano pensi all'uso politico della giustizia contrario alla democrazia e alla libertà». Niente elezioni anticipate - «Non ci ho mai pensato» - e rilancio della modifica della Costituzione, che «è vecchia» e si può cambiare anche da soli. «Quando leggo le parole del capo dell'opposizione mi cadono le braccia. Le modifiche le porteremo avanti comunque». Insomma, un perseguitato: «Avete visto quante me ne hanno dette: dal presidente della Camera al presidente della Repubblica al presidente del Pd. Ce l'hanno tutti con me». Il presidente della Camera Gianfranco Fini però non perde l'occasione di bacchettare nuovamente Berlusconi, ricordandogli che «nel capo dello Stato si riconoscono tutti gli italiani» e che «in politica ci si scontra ma si rispetta l'arbitro e si rispettano le regole. Nella politica servono valori condivisi e la parola avversaria è tipica del gergo sportivo. Come in Milan-Inter o Roma-Lazio ci si scontra ma si rispettano l'arbitro e le regole del campionato». Il capo dello stato è tornato sull'argomento in un messaggio inviato all'assemblea fondativa di Alleanza per l'Italia, il nuovo partito di Rutelli e Tabacci: «Apprezzo l'intendimento espresso di contribuire a far uscire il Paese da una contrapposizione politica esasperata, promuovendo - attraverso l'aggregazione con altre forze ed evitando ulteriori frammentazioni del sistema politico - una più ampia partecipazione dei cittadini ed in particolare dei giovani alla vita politica ed un costruttivo confronto nelle istituzioni saldamente ancorato 'a serie basi etiche e precisi obiettivi programmatici».
venerdì 11 dicembre 2009
BERLUSCONI NON SI FERMA: «LA VITTIMA SONO IO. LA COSTITUZIONE È VECCHIA»
Il presidente del consiglio non si ferma e si scaglia nuovamente contro la Corte Costituzionale e il presidente Napolitano, il giorno dopo l'intervento al congresso del Ppe a Bonn. Proprio al Presidente della Repubblica – che aveva parlato di «attacchi violenti» - è rivolta la risposta del Cavaliere: «Semmai sono io a subirli, Napolitano pensi all'uso politico della giustizia contrario alla democrazia e alla libertà». Niente elezioni anticipate - «Non ci ho mai pensato» - e rilancio della modifica della Costituzione, che «è vecchia» e si può cambiare anche da soli. «Quando leggo le parole del capo dell'opposizione mi cadono le braccia. Le modifiche le porteremo avanti comunque». Insomma, un perseguitato: «Avete visto quante me ne hanno dette: dal presidente della Camera al presidente della Repubblica al presidente del Pd. Ce l'hanno tutti con me». Il presidente della Camera Gianfranco Fini però non perde l'occasione di bacchettare nuovamente Berlusconi, ricordandogli che «nel capo dello Stato si riconoscono tutti gli italiani» e che «in politica ci si scontra ma si rispetta l'arbitro e si rispettano le regole. Nella politica servono valori condivisi e la parola avversaria è tipica del gergo sportivo. Come in Milan-Inter o Roma-Lazio ci si scontra ma si rispettano l'arbitro e le regole del campionato». Il capo dello stato è tornato sull'argomento in un messaggio inviato all'assemblea fondativa di Alleanza per l'Italia, il nuovo partito di Rutelli e Tabacci: «Apprezzo l'intendimento espresso di contribuire a far uscire il Paese da una contrapposizione politica esasperata, promuovendo - attraverso l'aggregazione con altre forze ed evitando ulteriori frammentazioni del sistema politico - una più ampia partecipazione dei cittadini ed in particolare dei giovani alla vita politica ed un costruttivo confronto nelle istituzioni saldamente ancorato 'a serie basi etiche e precisi obiettivi programmatici».
Il presidente del consiglio non si ferma e si scaglia nuovamente contro la Corte Costituzionale e il presidente Napolitano, il giorno dopo l'intervento al congresso del Ppe a Bonn. Proprio al Presidente della Repubblica – che aveva parlato di «attacchi violenti» - è rivolta la risposta del Cavaliere: «Semmai sono io a subirli, Napolitano pensi all'uso politico della giustizia contrario alla democrazia e alla libertà». Niente elezioni anticipate - «Non ci ho mai pensato» - e rilancio della modifica della Costituzione, che «è vecchia» e si può cambiare anche da soli. «Quando leggo le parole del capo dell'opposizione mi cadono le braccia. Le modifiche le porteremo avanti comunque». Insomma, un perseguitato: «Avete visto quante me ne hanno dette: dal presidente della Camera al presidente della Repubblica al presidente del Pd. Ce l'hanno tutti con me». Il presidente della Camera Gianfranco Fini però non perde l'occasione di bacchettare nuovamente Berlusconi, ricordandogli che «nel capo dello Stato si riconoscono tutti gli italiani» e che «in politica ci si scontra ma si rispetta l'arbitro e si rispettano le regole. Nella politica servono valori condivisi e la parola avversaria è tipica del gergo sportivo. Come in Milan-Inter o Roma-Lazio ci si scontra ma si rispettano l'arbitro e le regole del campionato». Il capo dello stato è tornato sull'argomento in un messaggio inviato all'assemblea fondativa di Alleanza per l'Italia, il nuovo partito di Rutelli e Tabacci: «Apprezzo l'intendimento espresso di contribuire a far uscire il Paese da una contrapposizione politica esasperata, promuovendo - attraverso l'aggregazione con altre forze ed evitando ulteriori frammentazioni del sistema politico - una più ampia partecipazione dei cittadini ed in particolare dei giovani alla vita politica ed un costruttivo confronto nelle istituzioni saldamente ancorato 'a serie basi etiche e precisi obiettivi programmatici».