MANOVRA: AL SENATO GOVERNO CHIEDE LA FIDUCIA

Il Governo ha chiesto la fiducia sulla manovra in aula al Senato. Lo ha annunciato in aula il ministro per i Rapporti con il parlamento, Piero Giarda. Subito dopo è stata convocata la conferenza dei capigruppo che dovrà definire i tempi per il voto della fiducia, che sarà comunque fissato per domani. Monti: no a scontro sul lavoro, sì a lotta evasione. La manovra è approdata nell'Aula del Senato. Ieri, in tarda serata, le commissioni Bilancio e Finanze hanno dato il via libera al testo arrivato dalla Camera senza introdurre modifiche e accogliendo solo una ventina di ordini del giorno. Sul provvedimento il governo dovrebbe porre la fiducia, dopo averla già incassata alla Camera, per un via libera definitivo forse già domani. La discussione generale sulla manovra si apre con gli interventi dei relatori, Paolo Tancredi (Pdl) e Giuliano Barbolini (Pd). Al termine, il governo dovrebbe porre la fiducia sul provvedimento. Gli emendamenti sono circa 180 e arrivano prevalentemente dai gruppi di Idv, Lega e Coesione nazionale, mentre gli ordini del giorno sono circa 200 e sono stati presentati da tutti i gruppi. Sia gli emendamenti che gli ordini del giorno sono gli stessi che sono stati respinti (tranne una ventina di odg) durante i lavori delle commissioni che si sono conclusi nella tarda serata di ieri. La Lega ci riprova: come alla Camera, il Carroccio tenta l'ostruzionismo sulla manovra anche al Senato, cercando di tenere l'Aula il più a lungo possibile bloccata nella discussione generale sulla manovra. Dei 56 interventi prenotati oggi a palazzo Madama, infatti, 21 sono a nome dei senatori del Carroccio, a fronte di un gruppo che conta 25 componenti. Dall'altro partito di opposizione, l'Idv, soltanto 4 interventi su 12 senatori. Questo governo è «un vero colpo di Stato perchè non è stato votato dal popolo. Napolitano può dire quello che vuole». Così il senatore della Lega, Roberto Calderoli, parlando con i cronisti. Sulla manovra aggiunge: «Mentre il Natale rende tutti più buoni il governo Monti rende tutti più poveri». «La Lega sta cercando di rifarsi una verginità, ma ha governato nel periodo più lungo e adesso prova a recuperare sul terreno del movimentismo, lasciatela parlare», osserva la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, a proposito di quanto detto da Calderoli. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, piange? «Vada in fabbrica a vedere chi lavora davvero...». Non fa sconti il leghista Roberto Calderoli nel caldeggiare la pregiudiziale di costituzionalità presentata al Senato contro il pacchetto 'salva-Italia' e nell'opporsi a una manovra «figlia di un governo illegittimo» in cui «si è toccato troppo dei diritti acquisiti in tema pensioni». «Non ho parole per esprimere tutto il dissenso che provo nel leggere questo provvedimento e non so come definire chi avrà il coraggio di votarlo senza preoccuparsi delle migliaia di famiglie che verseranno lacrime dovendone subire le conseguenze. Vergogna, Vergogna, Vergogna!». La vicepresidente leghista del Senato, Rosy Mauro, è dura nel criticare il pacchetto 'salva-Italia', una «manovra iniqua, ingiusta e che grava sempre sui soliti noti». Un provvedimento, ha detto Mauro in Aula, che «punta a far cassa velocemente accanendosi con una cattiveria mai vista su chi non può sottrarsi e non si è mai sottratto al fisco. Altro che manovra salva-Italia, la chiamerei piuttosto ammazza-Paese e soprattutto manovra ammazza-Padania, che sarà dissanguata». Il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni, nel suo intervento, ha invece voluto ricordare Giovanni Schiavon, l'imprenditore di Padova che «alcuni giorni fa si è suicidato. Si è trattato, secondo Stiffoni, »di un omicidio perchè è stato ammazzato dallo Stato«. Schiavon, ha ricordato il senatore, »non ce la faceva più a sopportare la vergogna, lui che aveva l'orgoglio tipico di quei veneti, di quei padani che si trovano nella tragedia di mettere sulla strada i propri dipendenti per l'insolvenza di uno stato, di enti locali, di asl che pagano con ritardi anche di oltre un anno le forniture dei privati«. Infine, secondo il vicepresidente dei senatori della Lega Nord, Sandro Mazzatorta, »ormai in questo Paese non esiste più un Parlamento, un governo, ma esiste un direttorio fatto da Napolitano e da un tecnico o presunto tale che decidono vita e morte delle pensioni di molti lavoratori. In questo paese esiste un articolo, l'art.1 della Costituzione che dice che questo Paese è fondato sul lavoro; sul lavoro di chi? E sulle pensioni di chi?«.ERRANI: PARERE POSITIVO REGIONI SULLA MANOVRA «Nel 2012 non ci sono tagli per la sanità, il parere delle Regioni sulla manovra, per le competenze regionali, è positivo», dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. «Questo significa che le Regioni partecipano in modo significativo allo sforzo di riduzione dei costi. p.c.m.s.




SITO NEONAZI CON LISTA DI POLITICI PRO-IMMIGRATI

Il sito neonazista Stormfront, costola italiana dell'organizzazione che fa capo all'ex leader del Ku Klux Klan Don Black con sede in Florida - almeno in apparenza - ha pubblicato una lista di politici, magistrati, religiosi, attivisti dei diritti umani, giornalisti con la 'colpa' è occuparsi di immigrati. Viene da dire che è un atto farneticante, se non fosse pericoloso. Ricorda, a chi ha vissuto gli anni '70, liste che poi hanno indotto qualcuno a sparare, ferire o uccidere. La loro, scrivono gli autori, è una "lista di delinquenti italiani". L'iniziativa è partita da un membro del forum di nome Costantino: «Siamo stati accusati di razzismo verso gli immigrati, che li odiamo senza motivo», scrive, ma «anche gli italiani compiono atti di delinquenza. Io vorrei dimostrare che non odio gli stranieri, ma che anzi odio molto di più certi italiani. È per questo che apro questa discussione in cui vorrei raccogliere il nome di italiani che compiono atti criminali, che aiutano gli allogeni e ne traggono un tornaconto economico». E la lunga lista è stata compilata con l'aiuto di altri membri del forum. Il primo dell'elenco è don Ezio Segat, sacerdote della diocesi di Vittorio Veneto. «Ha preso i soldi raccolti dal veneto skin e li ha dati ai boveri fratelli immigrati», attacca Costantino. Che poi inserisce nella sua lista, nella sostanza minacciosa, religiosi come monsignor Cesare Nosiglia o don Fredo Olivero. Sempre sul fronte religioso, un tale Flavio Giuliano delira scrivendo: «A livello di danni generali alla società che può fare un negroide? Uno stupro, travolgere 8 ciclisti e beccarsi 8 anni di carcere ai domiciliari con pc connesso e facejew, un furto. Che cosa può fare invece un ciellino ? Farne arrivare 10 di negroidi. Quindi è più pericoloso un Comunione e liberazione in combutta con Caritas e banca vaticana». Moltissimi i politici. Ci sono «il governo Monti al completo», il sindaco di Padova Flavio Zanonato, la vicepresidente della giunta toscana Stella Targetti («bastarda immigrazionista, sei nella lista», scrive Costantino), e l'assessore all'Integrazione di Torino Ilda Curti. L'elenco include esponenti di Sel a Milano Luca Gibillini, Mirko Mazzali e Anita Sonego. E poi giudici: la pm di Torino Laura Longo che contestò l'odio etnico per gli scontri nel capoluogo piemontese, il giudice Domenico Galletta, il gup Carlo Fontanazza che giudicò il marocchino responsabile della morte di 8 persone a Lamezia Terme. E poi ancora Antonella Consiglio, Giuseppina Di Maida e Filippo Serio, giudici del riesame. Non mancano avvocati: Salvatore Staiano, Giorgio Bisagna ed Emiliano Riba, quest'ultimo legale dell'imam di Torino Khounati. Il sito neonazi cita anche Roberto Malini dell'organizzazione Everyone, Gad Lerner, Maurizio Costanzo.




LA LEGA IN RIVOLTA SULL'IMU: OBIEZIONE DI COSCIENZA
A Matteo Salvini, eurodeputato leghista e vicesegretario della Lega Lombarda, chiede agli amministratori leghisti e non solo di non far pagare l'Imu ai cittadini del Nord. «Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri comuni una mozione per applicare l'Imu al minimo, ovvero al 2 per mille. Quindi, legalmente, stiamo già impegnando i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti. Certamente è una tassa odiosa e vergognosa», sottolinea. Lega, mozione di disobbedienza sull'Imu «In passato abbiamo detto di non pagare la tassa sugli immobili, sull'Europa e sul medico. Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene. Non escludo che questa esperienza positiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l'Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista. Sono soldi che finiscono a Roma, non è un'imposta municipale. La chiamassero Isu... perchè è anche una presa per il culo semantica». Zaia, Lega: proposta interessante. La protesta prospettata da alcuni sindaci veneti, tra essi esponenti leghisti, che non vogliono far pagare la nuova Imu ai loro cittadini è condivisibile, l'importante è approfondire il lato giuridico per evitare ingiunzioni e «altri guai». È questo il punto di vista del governatore del Veneto, Luca Zaia che ne ha parlato a margine della firma dell'accordo trilaterale sull'Euroregione senza confini a Klagenfurt. «È una proposta assolutamente interessante - ha aggiunto - che va nella direzione della difesa dei cittadini, dobbiamo guardare dentro a questa proposta. Immagino - ha proseguito Zaia - che lo faranno gli stessi sindaci visto e considerato che è una tassa che passa per i Comuni, pensando fino in fondo alla tutela giuridica del cittadino. Questo sarà l'unico approfondimento da fare onde evitare ingiunzioni o altri guai a carico dei cittadini. Penso che fatta questa verifica - ha concluso il governatore leghista - si possa ragionare». Fassina, Pd: sceneggiate populiste «Penso che le leggi vadano sempre rispettate e se non piacciono si cambiano. Anche noi siamo per modificare l'Ici-Imu sulla prima casa, affinchè i redditi più bassi non la paghino. Stiamo facendo questo lavoro in Parlamento. La Lega è rappresentata alla Camera e in Senato e invece di fare sceneggiate inutili e populiste contribuisca a cambiare le leggi in Parlamento». Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, replica così agli esponenti del Carroccio che hanno annunciato disobbedienza civile invitando a non pagare l'Imu.La Russa, Pdl: «Rispettino la legge» «Hanno già votato contro e quindi non vedo la novità. Ma le leggi quando ci sono devono valere per tutti». Così Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl commenta l'annuncio di alcuni esponenti leghisti. Calderoli: «Parlamento Padano decide il 28 gennaio» Il Parlamento della padaniasi esprimerà il 28 gennaio sull'ipotesi di mettere in campo «la protesta fiscale contro l'applicazione dell'Imu sulla prima casa». Lo annuncia il coordinatore delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli. p.c.m.s.




CASE, AFFITTI E BOLLETTE: ECCO I RINCARI DEL 2012
Che il portafoglio degli italiani sia destinato a restringersi ulteriormente, ormai lo hanno capito un po’ tutti. Ma adesso cominciano ad arrivare i conteggi più esatti relativi all’impatto della manovra, ed i dolori si fanno più avvertibili. Bollette, tasse sulla casa e costo degli affitti: i rincari non lasceranno scampo, tanto da generare subito un forte impatto psicologico che condizionerà l’approccio all’imminente Natale, con la prevista riduzione delle spese per i regali e dei viaggi turistici. AI LIVELLI MASSIMI EUROPEI- Iniziamo dalle tariffe elettriche, oggetto di ben poco incoraggianti previsioni effettuate da Nomisma energia: dal primo gennaio sono attese ad una crescita del 4,8%, con un aumento di 0,8 centesimi al chilowattora. Un incremento che per una famiglia "tipo" (2.400 chilowattora consumati in un anno e 3 kw di potenza impegnata) si tradurranno in un aumento di 21,5 euro su base annua. Per il gas, invece, è atteso un aumento del 2,7%. Vale a dire 2,3 centesimi almetro cubo che, per la stessa famiglia tipo (1.400 metri cubi di metano consumati in un anno), comporteranno un aggravio di quasi 32 euro annui. Tirando le somme, l’ennesima stangata che in assenza di correttivi comporterà un aggravio famigliare superiore ai 53euro. «A spingere i nuovi rincari - spiega l’esperto tariffario di Nomisma, Davide Tabarelli - giocano le quotazioni del greggio schizzate negli ultimi mesi ai record di 110 dollari al barile,mai maggiori costi legati alle fonti rinnovabili e ai prezzi di trasmissione. Dopo la stangata sui prezzi della benzina, che l’hanno spinta nei distributori italiani ai massimi d’Europa, arriva un’altra batosta con le tariffe di luce e gas, a conferma che l’Energia è il bene più tartassato per i consumatori finali». Dalle bollette alla casa, la musica non cambia, anche se questa volta la rilevazione condotta dalla Cgia di Mestre si è soffermata sugli effetti per le attività imprenditoriali. Nel 2012 l’introduzione dell’Imu comporterà un aumento medio delle imposte a carico delle attività economiche pari a 1.159 euro. L’Imu, è bene ricordarlo, a partire dal 2012 graverà sulle prime case, assorbirà l’Ici e l’Irpef sui redditi fondiari delle seconde case e sostituirà l’Ici sugli immobili strumentali (vale a dire i negozi commerciali, i laboratori artigianali, gli uffici e i capannoni industriali). Alla luce di questo cambiamento legislativo, la Cgia ha dunque calcolato gli effetti della nuova tassazione per le imprese proprietarie degli immobili dove vengono svolte le attività imprenditoriali, il tutto ipotizzando un’aliquota del 7,6 per mille oltre che tenendo conto della rivalutazione delle rendite catastali. ANCHE GLI AFFITTI Ma l’applicazione dell’Imu rischia anche di far salire il costo degli affitti, che in fase di rinnovo dei contratti potrebbero passare da concordati a liberi con un aumento stimato tra il 20 e il 30%. Lo rileva uno studio del Dipartimento ambiente e territorio della Cgil. Per le seconde case, infatti, i Comuni potranno applicare una maggiorazione all’aliquota base e non c’è distinzione tra appartamento affittato a canone libero o concordato: la tassazione aumenta comunque. Per questo, secondo l’indagine, «è presumibile che in fase di rinnovo i contratti concordati (circa 600mila secondo le stime della Cgil) diventeranno liberi, senza limite di canone e con un aumento stimato tra il 20 e il30%». In questo modo per un alloggio medio di circa 80 mq in zona semicentrale a Milano, dove con un contratto concordato si riusciva a far applicare un canone di circa 950 euro, in fase di rinnovo, con il passaggio a un canone libero, la cifra salirebbe a circa 1.400 euro. A Roma, per la stessa tipologia di immobile, si potrà passare da 900 a 1.300 e a Napoli da 700 a mille. m.c.p.s.




MALTEMPO SPAZZA L'ITALIA UN MORTO A LIVORNO
Neve, mareggiate e temperature a picco. Un weekend nel segno del maltempo in Italia a pochi giorni dall'inizio della stagione invernale. Disagi si sono verificati nella circolazione, soprattutto quella marittima verso le isole campane e la Sardegna. E c'è stato anche un morto: un anziano nel livornese caduto dal tetto della sua abitazione mentre tentava di ripararlo dopo i danni del forte vento notturno. Particolarmente colpita dalle raffiche di maestrale la Campania. Il mare forza 5 ed il vento che ha soffiato fino a 40 nodi hanno bloccato navi, aliscafi e catamarani nei porti, isolando Ischia, Procida e Capri dalla terraferma. Una sola corsa è stata effettuata in mattinata da Capri verso Napoli, poi il blocco totale. Sull'isola si è abbattuta una vera e propria tempesta, con onde che hanno superato i cinque metri di altezza. Collegamenti marittimi sospesi anche tra la Sardegna e la penisola a causa delle avverse condizioni del mare con moto ondoso forza 9 e maestrale a circa 30 chilometri orari. Traghetti in porto sia a Nord che a Sud dell'isola. Fino al tardo pomeriggio, quando la situazione si è sbloccata. Alle 18 è salpata regolarmente da Cagliari la nave Nomentana diretta a Civitavecchia. Mentre il Toscana, che ha saltato oggi la corsa, partirà domani da Napoli e giungerà a Cagliari dopodomani. Ore di ansia e paura, poi, sul litorale laziale, sferzato dall'ondata di maltempo che ha colpito l'intera regione. Una forte mareggiata ha interessato tutta la costa, con i pescherecci che hanno avuto diversi problemi all'interno del porto canale di Fiumicino. In Ciociaria è arrivata la prima neve della stagione, con la Protezione Civile della Provincia messa in allerta. Per il forte vento due voli, impossibilitati ad atterrare all'aeroporto di Ciampino, sono stati fatti invece arrivare all'aeroporto Leonardo da Vinci. Spostandosi al Nord, una tromba d'aria ha interessato la notte scorsa il versante nord dell'Altopiano di Asiago (Vicenza), ai confini con il Trentino Alto Adige, abbattendo completamente una vasta area di bosco estesa per circa 150 metri in lunghezza e un centinaio di metri in larghezza. Il fenomeno, inusuale per il periodo, è avvenuto in località Ghertele: alcuni tronchi di grosse dimensioni sono caduti sulla strada e hanno portato alla chiusura per un paio d'ore dell'ex-statale del 'Costò 349, che collega le due regioni. Prima nevicata, inoltre, a Cortina, che ha potuto così aprire alcune piste da sci. c.p.s.m.




OK AL PACCHETTO SEVERINO:TREMILA DETENUTI A CASA

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al pacchetto carceri-giustizia presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino. Il complesso dei provvedimenti prevede due decreti legge, un disegno di legge, un decreto del presidente della Repubblica e un decreto legislativo. Tra i primi effetti del pacchetto, l'uscita progressiva dal carcere di circa tremilatrecento detenuti, per effetto del decreto che alzerà fino a 18 mesi la pena residua che si può scontare ai domiciliari. Inoltre sancisce l'uscita dal circuito carcerario per gli arrestati in flagranza di reato, e in generale di quanti alimentano il fenomeno delle cosiddette 'porte girevoli', entrando in carcere per la sola immatricolazione per poi essere scarcerati o inviati ai domiciliari. In questo caso il beneficio sarebbe di circa 21mila detenuti 'di passaggio' in meno ogni anno negli istituti detentivi italiani. Il guardasigilli terrà una conferenza stampa a palazzo Chigi fra pochi minuti, atteso anche il Premier Monti. Secondo quanto è trapelato alla vigilia, nel suo pacchetto c'è anche un che ddl contiene le norme sulla depenalizzazione, e istituisce la 'messa in provà che può dare luogo alla sospensione del procedimento (e alla sua estinzione se il periodo di servizio sociale svolto dal reo ha esito positivo) oltre alla pena della detenzione domiciliare: che il giudice potrà irrogare, per determinati reati, già al momento della sentenza, allo stesso modo della carcerazione o della sanzione amministrativa. Un decreto presidenziale modifica il regolamento penitenziario e dovrebbe fissare norme sui diritti e doveri dei detenuti, che potrebbero essere riunite in una Carta, una sorta di vademecum, secondo quanto ha annunciato lo stesso ministro nel corso delle sue audizioni parlamentari. Un decreto legge contiene norme di accelerazione del processo civile, un decreto legislativo avvia l'attuazione della delega per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie: per ora limitatamente ai giudici di pace. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al pacchetto carceri-giustizia presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino. Il complesso dei provvedimenti prevede due decreti legge, un disegno di legge, un decreto del presidente della Repubblica e un decreto legislativo. Tra i primi effetti del pacchetto, l'uscita progressiva dal carcere di circa tremilatrecento detenuti, per effetto del decreto che alzerà fino a 18 mesi la pena residua che si può scontare ai domiciliari. Inoltre sancisce l'uscita dal circuito carcerario per gli arrestati in flagranza di reato, e in generale di quanti alimentano il fenomeno delle cosiddette 'porte girevolì, entrando in carcere per la sola immatricolazione per poi essere scarcerati o inviati ai domiciliari. In questo caso il beneficio sarebbe di circa 21mila detenuti 'di passaggiò in meno ogni anno negli istituti detentivi italiani. c.p.s.m.




BERLUSCONI: «LEGGO I DIARI DI MUSSOLINI. MI CI RITROVO MOLTO»
Dodici sedie vuote per Silvio Berlusconi Al tempio di Adriano, alla presentazione del libro di Bruno Vespa, Questo amore, non c'è la folla delle grandi occasioni. Sicuramente non c'è la folla che in altre occasioni attendeva l'ex premier Silvio Berlusconi. «Cosa non si fa per il dottor Vespa», dice Berlusconi posando con il libro in mano. Dalla platea un breve applauso. «Mussolini? Mi ritovo molto nei diari». «Sto leggendo i diari di Mussolini e le lettere della Petacci e devo dire che mi ritrovo in molte situazioni. Anche con le lettere della Petacci», dice l'ex premier, che ricorda come Mussolini si lamentasse del fatto di non potere neppure raccomandare una persona. «Che democrazia è questa?», si chiedeva Mussolini. E infatti, fanno notare a Berlusconi, non era una democrazia quella di Mussolini. «Beh era una democrazia minore», aggiunge Berlusconi. «Monti è disperato...» «Per poter governare questo Paese bisogna cambiare la Costituzione. Se ne sta accorgendo anche Monti che ha presentato un decreto e in Parlamento ha dovuto fare marcia indietro praticamente su tutto, ed è giustamente disperato». Lo afferma Silvio Berlusconi, intervenendo alla presentazione del libro di Bruno Vespa. «Tremonti? Meglio parlare d'amore...» Sorriso tirato, testa che scuote a destra e sinistra e poi: «È meglio che non risponda alla sua domanda, perchè una mia risposta avrebbe conseguenze negative». Silvio Berlusconi declina così l'invito a 'sfogarsi' sul suo ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e, nel corso di un'intervista pubblica condotta a Roma da Bruno Vespa per presentare il suo ultimo libro, si oppone gentilmente ma fermamente alle domande sul tema. Incalzato, il premier si trincera dietro un «preferirei tornare al tema dell'amore», piuttosto che parlare di Tremonti. E Vespa azzarda la battuta: «Certo che Tremonti qualche corno glielo ha fatto, caro presidente... con la Lega». Asta frequenze Tv, Silvio: «Indifferente». Nessun interesse sull'asta delle frequenze tv. Lo assicura Silvio Berlusconi. «Questo argomento mi lascia indifferente - spiega - non me ne sono per niente interessato. Ma ho una consapevolezza, quella che con il numero incredibile di frequenze oggi disponibili ci sarà pochissima gara per occuparle, sarà difficile che qualcuno pensi di fare un’ offerta», conclude Berlusconi. c.p.s.m.




TG LA7, MENTANA SI DIMETTE «IL CDR MI HA DENUNCIATO AI GIUDICI»

Il direttore del tgla7 Enrico Mentana si è dimesso. Lo ha reso noto egli stesso dopo aver appreso la notizia di «essere stato denunciato alla magistratura ordinaria da parte del Cdr della testata». Dopo pochi minuti, la notizia buca la rete e va al secondo posto mondiale sui "trending topic" di Twitter. «Ieri pomeriggio - ha spiegato Mentana - ho appreso dalle agenzie di essere stato denunciato alla magistratura ordinaria dal mio cdr. Ho atteso 24 ore per verificare eventuali ravvedimenti, che non ci sono stati. Essendo impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato, rassegno da subito le dimissioni dalla direzione del Tg La7». Ieri era stato denunciato dal cdr e dall'Associazione stampa romana per comportamento antisindacale. L'Associazione Stampa Romana (Asr), d'intesa con il Comitato di Redazione, ieri aveva dato mandato all'avvocato Bruno Del Vecchio di sporgere denuncia «per comportamento antisindacale (articolo 28 della legge 300/1970) contro l'emittente La7 e il direttore del Tg Enrico Mentana». «Dopo ripetuti tentativi di conciliazione - aveva sottolineato l'Asr - si vede costretta a questo atto per le ripetute violazioni dell'articolo 34 del Cnlg da parte della direzione del Tg de La7 che si rifiuta categoricamente di intrattenere corrette relazioni con il Comitato di Redazione». «La goccia che ha fatto traboccare il vaso - ha spiegato ieri Asr - è stata il rifiuto del direttore di leggere nel Tg il comunicato della Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici, indetto nell'ambito della mobilitazione di Cgil-Cisl-Uil e Ugl contro la manovra del governo Monti. Un rifiuto irricevibile e contrario a quanto previsto dagli accordi collettivi di lavoro». «Non possiamo consentire ad alcuno - dice il segretario dell'Asr Paolo Butturini - di contravvenire alle regole sindacali. I dati di ascolto o l'innegabile professionalità di un direttore non possono fare da schermo alla violazione delle norme che la categoria, alla quale anche Mentana appartiene, si è data per garantire la propria autonomia e la difesa dei propri diritti. Ho personalmente e più volte richiamato il direttore del Tg de La7 a un comportamento più conciliante e al rispetto del contratto, mi dolgo che questi richiami siano caduti nel vuoto. Specialmente in questo momento difficile per il Paese e per la nostra categoria in particolare, possiamo discutere molte cose, ma non la tutela dei colleghi e i loro diritti sindacali così come sono normati nel contratto collettivo di lavoro». La risposta del direttore era stata secca: «Sono rituali, che se mai hanno avuto un senso, certo non lo hanno ora. Faccio il giornalista e dò notizie per i telespettatori, non leggo comunicati di altri». «Così come durante il tg non ho mai letto comunicati di Telecom, ovvero del mio editore, non vedo perchè - aggiunge - dovrei leggere quelli dei sindacati». «La Federazione della Stampa non può comportarsi come quelle aziende che pretendono - aveva concluso Mentana - la pubblicazione dei loro comunicati » . c.p.s.m.
FIRENZE/ ESTREMISTA DESTRA UCCIDE 2 SENEGALESI

Due morti, due feriti, tutti senegalesi, poteva essere una strage ma lo choc a Firenze è forte. Gianluca Casseri simpatizzante di destra e di Casa Pound, 50 anni, stamattina ucciso due senegalesi e ferito un altro nel mercatino di piazza Dalmazia a Firenze, poi ha sparato ferendo un altro senegalese in pieno centro, al mercato di San Lorenzo. Infine, trovato dalla polizia, si è suicidato. La polizia lo aveva identificato almeno due volte a manifestazioni di destra. I connazionali delle vittime hanno improvvisato un corteo di protesta gridando "vergogna" con momenti di tensione nei dintorni della stazione di Santa Maria Novella, ma comunque si è svolto in mod pacifico. La città è colpita e stupita: in generale, non c'è affatto un clima duro nei confronti della comunità senegalese, è anzi abbastanza accettata. Il sindaco Matteo Renzi ha proclamato il lutto cittadino, il governatore della Toscana Enrico Rossi ha paragonato la tentata strage a quella dell'estremista di destra di Oslo, in Norvegia, questa estate.Piazza Dalmazia, i morti, la rabbia: Renzi: "Gesto solitario di killer lucido e razzista" Lutto cittadino a Firenze. Lo ha annunciato il sindaco Matteo Renzi al termine della riunione in prefettura dopo la strage compiuta da Casseri: «È un gesto solitario di un killer lucido, folle e razzista, un atto lontano dalla vita di questa città, siamo scossi, il cuore di Firenze piange». Il sindaco ha sottolineato che «c'è un rapporto storico della città con la comunità senegalese» e che il Comune si farà carico delle spese di rimpatrio delle salme. Rossi: "Razzismo, vicenda ricorda strage Oslo" Per il governatore della Toscana Enrico Rossi «c'è da chiedersi se siano state sottovalutati certe espressioni culturali che alimentano xenofobia e razzismo e circoli che ne fanno il motivo della loro attività. La vicenda sembra avere analogie con quella di Oslo». «Esprimo solidarietà alla comunità senegalese, che conosco bene, pacifica e particolarmente inserita nella vita lavorativa e civile della nostra regione. Apprezzo come le forze dell'ordine hanno gestito la vicenda». Ha prima sparato ai senegalesi ambulanti nel popolare mercatino di piazza Dalmazia a Firenze, ammazzandone due e ferendone un terzo, dopo di che è fuggito in auto minacciando l'edicolante. Poi è andato al mercato di San Lorenzo, in centro, luogo molto frequentato da turisti e fiorentin, ha sparato e ferito un altro senegalese rifugiandosi con l'auto nel parcheggio sotterraneo del mercato centrale, è scoppiato un conflitto a fuoco con la polizia, quindi ha si è sparato con la stessa arma, una 357 Magnum. In gravi condizioni, è morto poco dopo. Sembrerebbe proprio un'esecuzione quella avvenuta in piazza Dalmazia a Firenze, con due extracomunitari uccisi in strada e un terzo in gravissime condizioni a Careggi. Un uomo di circa 50 anni arrivato in auto, sarebbe sceso, ha sparato tre colpi di pistola contro i tre ambulanti presso il mercato della piazza. Poi si è allontanato. Un altro senegalese ferito con colpi di pistola in centro. Il criminale sarebbe la stessa persona. Dopo l'immediato intervento delle forze dell'ordine, è scoppiato un conflitto a fuoco, terminato con il tentato suicidio dell'uomo: è ferito gravemente. L'edicolante ha provato a fermarlo, ma l'uomo lo avrebbe minacciato una pistola obbligandolo a tornare sui suoi passi. Per la città è uno shock. E quel mercato popolare è molto frequentato. L'assassino: un bianco. Dalle prime testimonianze, l'uomo che ha sparato è di bassa statura, tarchiato, capelli chiari, forse brizzolati. «C'era molta gente in quel momento», raccontano in un bar prospiciente l'edicola presso cui è avvenuta la sparatoria. Qualcuno avrebbe provato a prendere la targa della vettura, sembra di colore bianco, con cui l'omicida è arrivato ed è poi ripartito. Sul luogo della sparatoria c'è il magistrato di turno, il sostituto procuratore Paolo Canessa. Isolata l'area del mercato, sono in corso i rilievi di polizia giudiziaria. I carabinieri: abbiamo le foto dell'omicida. Ci sono foto del killer, dicono i carabinieri. Le foto ritrarrebbero l'uomo che ha sparato e anche l'auto con la quale è giunto sul posto. Le foto sono state scattate probabilmente con un telefonino. La gente: l'edicolante ha provato a prendere il killer .«Abbiamo sentito tre colpi di pistola, forse anche quattro. L'edicolante, Gabriele, ha cercato di bloccarlo, anche per disarmarlo, mentre scappava, ma lui ha mostrato la pistola, e gli ha detto qualcosa tipo: 'Se non ti scansi, faccio fuori anche te'. Allora l'ha dovuto lasciare andare, e quello è risalito sull'auto ed è scappato». La gente di piazza Dalmazia descrive il tentativo del giornalaio di fermare il killer. Ferito un altro senegalese ma in centro.Nuova sparatoria a Firenze contro senegalesi. Un ragazzo è stato ferito nei pressi del centralissimo mercato di San Lorenzo. Ancora sconosciuti i motivi del gesto. Gli investigatori non escludono che si possa trattare dello stesso uomo che ha ucciso due ambulanti senegalesi e ferito un terzo a piazza Dalmazia. Senegalesi: "Non dite era un pazzo". Corteo «Non ci dite che era un pazzo, perché se lo fosse stato avrebbe ucciso sia neri che bianchi....». Così reagiscono alcuni dei senegalesi in piazza San Lorenzo. Nessuno di loro ha tuttavia dato segni di rabbia e tutti sono calmi. Sul posto l'assessore comunale Massimo Mattei li ha rassicurati: «Siamo tutti con voi». Il console onorario del Senegal, Erando Stefani: «C'è smarrimento e tanto dolore ma occorre andare avanti con l'uso della ragione». Le decine di senegalesi che si erano radunati in piazza Dalmazia dopo aver gridato «vergogna vergogna», hanno bloccato per pochi minuti il traffico nei pressi di piazza Dalmazia e si stanno adesso dirigendo in corteo verso il centro. Tra loro molti amici e parenti delle vittime, diversi venditori ambulanti colleghi dei due uccisi, ed i familiari che erano poco prima giunti sul posto piangendo e urlando di disperazione.Ci sono stati momenti di tensione nel corteo quando è arrivata la notizia del ferimento del connazionale in San Lorenzo. E quando i manifestanti hanno saputo che il killer si era sparato ed è morto, hanno chiesto di vedere il corpo per essere certi. Nei pressi della stazione di Santa Maria Novella alcuni hanno gettato a terra qualche motorino, cartelli stradali e cestini dei rifiuti. c.p.s.m.



