sabato 17 aprile 2010

FOLLA AI FUNERALI DI VIANELLO. LO STRAZIO DI SANDRA MONDAINI

di PAOLA MAURIZIO

Sconvolta dal dolore, seduta sulla sedia a rotelle su cui è costretta ormai da anni, con una vistosa benda sull'occhio, Sandra Mondaini questa mattina ha dato l'ultimo saluto al suo Raimondo, nei funerali celebrati nella chiesa di Dio Padre a Segrate, a due passi dalla residenza Acquario, dove viveva la coppia più bella della tv. Al suo fianco, a darle coraggio, i due ragazzi filippini adottati da lei e Raimondo, Gianmarco e Raymond, che li chiamavano zii, ma li consideravano come dei genitori. E poi gli amici , di tutta la tv, che si sono stretti a Sandra con affetto. E soprattutto Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio che, questa mattina, è stato soprattutto «l'amico Silvio», come lo ha definito Pippo Baudo, ricordando il lungo legame di amicizia con Raimondo. Proprio Berlusconi è riuscito a strappare alla Mondaini l'unico sorriso di questa triste giornata e sempre lui le è stato accanto per tutta la funzione, accarezzandole la nuca con affetto, mentre monsignor Carlo Faccendini celebrava le esequie. Da quando due giorni fa era mancata la sua metà, Sandra si era chiusa in casa, sola con la sua perdita. In ospedale era stata vicina al marito fino all'ultimo istante, ma poi il dolore era stato talmente forte che era stato necessario sedarla e riportarla a casa. Fedele a quella discrezione che li aveva accompagnati per tutta la vita, inizialmente aveva deciso di non allestire una camera ardente per il suo compagno, ma poi le insistenze di Mediaset l'hanno convinta. Lei, però, non se l'è sentita di fare visita in quegli studi dove insieme avevano lavorato per tanti anni e dove in migliaia, ieri, hanno salutato la sua metà. Sorretta dall'affetto dei familiari filippini, questa mattina è riuscita a uscire di casa. È arrivata in chiesa in auto ed è stata aiutata a scendere sulla sua sedia: il volto tirato, i piedi nudi. Mentre la gente le urlava "coraggio Sandra, resisti", i familiari le hanno infilato in fretta un paio di pantofole e le hanno sistemato uno scialle nero attorno al corpo. In chiesa, le condoglianze degli amici più cari come Giancarlo Magalli, Alba Parietti, Pippo Baudo. Poi Sandra ha chiesto di essere avvicinata alla bara del suo Raimondo, l'ha toccata ed è scoppiata a piangere. All'arrivo di Silvio Berlusconi, l'ha salutato ed è rimasta ancora un poco accanto alla bara, lamentandosi con voce rotta dal dolore. Proprio il premier, insieme a Gianmarco e Raymond, è rimasto al suo fianco per tutta la durata della funzione, accarezzandole i capelli. Anche Pippo Baudo ha provato a tirarla un pò sù, ricordando l'umorismo del suo Raimondo e invitandola a chiamarlo a voce alta. "Raimondo" ha detto Sandra, con la voce rotta dal dolore, ancora incapace di dire addio all'uomo con cui ha diviso la vita professionale e privata. Insieme avevano passato oltre 50 anni, «tanto che è innaturale - ha detto nella sua omelia monsignor Carlo Faccendini - immaginarli separati». Lo è anche per gli amici, che infatti sono tutti molto preoccupati per Sandra, già provata prima dal cancro e poi dalla devastante vasculite che l'ha colpita cinque anni fa, portandola all'addio al piccolo schermo. «Speriamo che resista, le abbiamo detto di non piangere ma di mangiare, visto che non si alimenta, ma sappiamo - ha detto Pippo Baudo - che questo è un colpo tremendo. Abbiamo tutti l'obbligo di starle vicino». Lo sta facendo, con affetto, anche Giancarlo Magalli: «sono 25 anni che ci frequentiamo e ieri, per la prima volta, l'ho sentita piangere: non l'aveva fatto nè per il tumore nè per la sedia a rotelle. Piangeva e mi diceva 'sono rimasta solà». Sola davvero, grazie all'affetto degli amici più cari e dei figli adottivi, i filippini Gianmarco e Raymond, Sandra non lo sarà mai, ma da oggi deve fare i conti con una triste realtà: «Raimondo non c'è», come è sembrata ripetere lei stessa tra le lacrime, prima di risalire in macchina e fumarsi subito una sigaretta.Entrambi lo chiamavano zio Raimondo, ma per loro era «come un padre». Così Raimond e Gianmarco, i due figli dei filippini Rosalie ed Edgar adottati dai Vianello, hanno ricordato al termine dei funerali l'artista scomparso il 15 aprile. Raimond il primo a parlare dall'altare, ha ricordato l'ultimo incontro con Vianello di tre giorni fa al quale, su suggerimento della Mondaini, non ne sono seguiti altri «per avere solo ricordi positivi». «Leggevamo insieme i giornali, davamo il pane ai piccioni, guardavamo le partite di calcio. Eri la mia famiglia, la tua famiglia, la nostra famiglia. Mi hai insegnato l'educazione, la simpatia e il rispetto». Il fratello Gianmarco ha poi aggiunto che la morte di Vianello «é un duro colpo» ma quelli legati alla sua persona sono «tutti ricordi belli. Ci regalavi un angolo di paradiso con i tuoi sorrisi sinceri. In maniera discreta e efficace hai saputo amarci come un padre ama un figlio».Accanto alle due corone floreali della Rai e della presidenza della Camera, poste all'ingresso della chiesa di Segrate sono sfilati per l'ultimo saluto a Raimondo volti noti della televisione come Gerry Scotti, Alba Parietti, Rita Pavone, Marco Columbro, Giancarlo Magalli, il numero uno di Mediaset Fedele Confalonieri, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sindaco di Milano Letizia Moratti, Daniela Santanchè, Wladimir Luxuria. Mentre all'esterno della chiesetta un migliaio di persone ha seguito la messa trasmessa in diretta in maxischermo. Curiosi, ammiratori, vicini di casa, giovani e anziani, interisti come lui che hanno issato lo striscione della Curva Nord 'Ciao Raimondò: persone comuni si sono accalcate per scattare foto con il cellulare al feretro e per gridare «Coraggio» all'arrivo della moglie Sandra. «È come se fosse entrato adagio adagio nelle case di tutti - così lo ha ricordato nell'omelia, monsignor Carlo Faccendini - perderlo è stato per tutti motivo di dispiacere e di amarezza. Perchè è stato così amato? Perchè ci ha fatto ridere per cinquant'anni e non è stato semplice farlo con generazioni diverse, occorre avere classe, essere professionisti seri di talento e di intelligenza». «Il suo legame straordinario con Sandra - aveva ricordato poco prima Letizia Moratti - è stato un esempio di famiglia italiana». Molti suoi vecchi amici, alla fine della messa, hanno ricordato le lezioni di ironia di Vianello. «Raimondo non avrebbe accettato questa cerimonia - ha affermato Pippo Baudo - avrebbe fatto una delle sue gag anche oggi: ci direbbe 'andate via tuttì». «Ho trovato Sandra molto provata - ha poi aggiunto - Con Raimondo le viene a mancare tutto, era il padre, il marito, l'amico, il confidente». A conclusione delle esequie Sandra è stata riaccompagnata in auto e seduta accanto al posto di guida, fumando una sigaretta, ha ricevuto le condoglianze degli amici. Ha voluto stringerle la mano Alba Parietti. Poi si è inginocchiata davanti a lei a lungo per parlarle Daniela Zuccoli, vedova Bongiorno. Nel settembre scorso Sandra, sulla sua sedia a rotelle, non aveva voluto mancare ai funerali di Mike in Duomo. Dopo le esequie la salma di Vianello è stata trasferita a Roma per la sepoltura nella tomba di famiglia al Verano.

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venerdì 16 aprile 2010

BERSANI: «VOGLIAMO RIFORME, NON NORME PER LEGA E PREMIER»

«Scusa segretario, Bersani, posso dirti una cosa?», lo ferma il militante con felpa di Emergency indosso, all’ingresso del congresso nazionale Arci. E giù con i consigli al Pd, che dovrebbe «svegliarsi al mattino e dire: oggi l’iniziativa la prendiamo noi. Non andate all’inseguimento di Berlusconi, sennò poi lasciamo terreno a Di Pietro e ai grillini». Dice «lasciamo», Francesco Mazolillo, operatore sociale di Atena Lucana (Salerno). Anche se dentro l’Arci lui è la parte che sta con Vendola: «Il Pd resta l’interlocutore», spiega. Bisogno di un «segretario comprensoriale», lo chiama. Bisogno di sinistra. «Non preoccupatevi che non abbiamo nessuna intenzione di cucire vestiti su misura né per Berlusconi né per la Lega, non siamo una sartoria, ci interessano le riforme», rassicura Pier Luigi Bersani, che sceglie la platea dell’Arci, raccolta nella terra del neoletto Enrico Rossi (al suo fianco) per replicare anche a chi (ieri Franceschini, per esempio) «quando parla delle “regioni rosse” sembra quasi che ci sia da vergognarsi, se lì siamo andati avanti» o pensa che dietro il risultato elettorale lì ci sia «un abile pragmatismo che riesce ad aggiustare tutto» mentre la chiave «è l’equilibrio politico valoriale lì raggiunto». «Valori», dice Bersani. Non a caso l’applauso lo conquista quando parla di difendere la Costituzione, e su Emergency, «bisogna che il governo una parola buona la dica». Meno quando ripete l’analisi del voto. Comunque: «Noi dobbiamo togliere il tappo alla bottiglia, reagire, ci sono forze e energie che vanno risvegliate, mentre il governo sta addormentando il paese», dice parlando della «crisi che il governo vuole nascondere, con il risultato che siamo l’unico paese a non aver adottato misure anti-crisi» ed evocando persino il ritorno a una «ideologia» di sinistra. «Chiamatela pure sistema di pensiero, ma anche il berlusconismo è una ideologia e allora mentre picconiamo l’ideologia altrui tiriamo un po’ su anche la nostra». Davanti ha una platea, che, a parte la sintonia scontata, certo al Pd non lesina critiche. Dare la «sveglia» alla politica, si diceva una volta. Uno schema consolidato, ormai. L’Arci non si sottrae, anzi. Ma lo fa, con l’idea che poi si va dalla stessa parte, «ciascuno nel proprio ruolo». E con l’aggiunta di un po’ di spirito di Porto Alegre, «quando (dieci anni fa, ormai) cominciò a risuonare lo slogan un altro mondo è possibile». Dall’ Isola A inaugurare il congresso ha chiamato Pietro Marongiu, operaio della Vilnys di Porto Torres, direttamente dall’«isola dei cassintegrati». Molto “Arci”: «Arcincazzato». E ne ha per tutti l’industria italiana, «che si fa portar via né il governo né con i politici dell’opposizione. Se noi abbiamo trovato un altro modo di fare protesta, ce la possono fare anche loro». Il presidente dell’Arci Paolo Beni preferisce il termine «indignato», ma «incazzato», non lo disdegna. «Indignazione», è la parola chiave nella sua lettura del paese, della crisi e della politica. E va giù duro anche sulla sinistra. «Onestà e trasparenza nei comportamenti, anche privati, sono requisiti essenziali e la sinistra non può derogare, né a Bologna né a Bari». E quanto al risultato elettorale «la sinistra paga la percezione che manchi un progetto credibile di alternativa» e pagagli errori «il primo? Pensare che il lavoro nel territorio fosse tempo perso e che bastasse parlare alla gente da un salotto televisivo». La sveglia, appunto. La gente non è che non vuole sentire parlare di politica, spiega. Vedi le «primarie». Vedi il successo della mobilitazione fai-da-te del «popolo viola». «Ma non basta la piazza, non bastano i gazebo». C’è bisogno di «nuova politica». Già, da dove si comincia? Dal territorio, ovviamente. Quello dove l’Arci «c’è già” con i suoi5.600 circoli “presidi di resistenza” e “laboratori di un altro federalismo, solidale e radicalmente democratico», rivendica, a togliere banalità al suggerimento. E poi da quell’indignazione che è la parola chiave del discorso che l’Arci consegna alla sinistra. Indignazione per «chi davanti al terremoto se la ride pregustandogli affari» per la crudeltà del sistema carcerario, per «l’ipocrisia di chi versa lacrime di coccodrillo a ogni morte sul lavoro», per chi continua con «la favola dell’ottimismo» davanti alla crisi, per lo smantellamento della scuola pubblica, per Rosarno e per l’ipocrisia di chi si stupisce di Rosarno, dice, in un paese in cui si sta facendo strada un «razzismo senza ideologia» e «la condizione dei migranti è lo specchio dei rischi che corriamo». Una «bomba a orologeria» da disinnescare subito. Ad ascoltarlo in prima fila, con Bersani, e Franco Grillini, in rappresentanza dell’Idv, il neoeletto presidente della Toscana, Enrico Rossi: «Su immigrazione e difesa della scuola pubblica noi sfidiamo la Lega e la destra». Il suo discorso piace molto alla platea. Alla fine è proprio lui la migliore risposta di Bersani e del Pd al «popolo dell’Arci». Quella che gli permette di argomentare con esempi concreti la promessa con cui saluta: «Ci ritroveremo, sappiate che nel Pd troverete il partito del lavoro e delle nuove generazioni, della Costituzione (il passaggio più applaudito ndr ) e della nuova unità di questa nazione.

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giovedì 15 aprile 2010

ADDIO A RAIMONDO VIANELLO. GENTILUOMO DEL PICCOLO SCHERMO

di PAOLA MAURIZIO


Vianello è deceduto alle 06.50 di questa mattina dopo dieci giorni di ricovero presso l'ospedale San Raffaele di Milano. È stata con lui per tutta la vita e lo ha accompagnato anche nel suo ultimo istante: Sandra Mondaini era insieme al marito, Raimondo Vianello, quando alle 6:52 di questa mattina è morto all'ospedale San Raffaele di Milano, dov'era ricoverato dallo scorso 4 aprile. Lo riportano fonti ospedaliere, spiegando anche che è stato un progressivo aggravarsi dello stato di salute generale a portare alla morte del celebre conduttore. La salma di Vianello si trova al servizio mortuario del San Raffaele e non è visitabile, in quanto per l'ospedale non è possibile allestire una camera ardente. Spetta alla famiglia, alla moglie Sandra - che si è ritirata sconvolta dal dolore nella loro casa di Milano 2 - e alla nipote del conduttore, stabilire se lasciare la salma al San Raffaele o trasferirla altrove, in attesa dei funerali che dovrebbero essere celebrati sabato a Milano 2. Per ora, al San Raffaele, pare che non sia ancora passato nessuno del mondo della televisione per dare un ultimo saluto al padre del varietà.Scompare così quel giovanotto dall'aria eterea da perfetto gentleman inglese, che nel 1954 faceva il ragazzaccio irriverente e provocatorio accanto al sanguigno Ugo Tognazzi in 'Un, due, tre' segnando l'ingresso dello sketch nella neonata tv italiana. Era nato a Roma il 7 maggio 1922. Attore per caso, dopo la guerra venne scelto per il ruolo di un ufficiale americano nella rivista satirica 'Cantachiaro' di Garinei e Giovannini. Subito dopo Vianello fece coppia fissa con Ugo Tognazzi dal '51 nel teatro di rivista e dal '54, per 5 anni e 77 trasmissioni, in tv. Un duo perfetto, paritario, in cui non c'era la «spalla», un caso irripetibile, consacrato anche da 25 film. L'irriverenza della coppia fu però punita dai dirigenti Rai dell'epoca, quando nel '59 Tognazzi alluse allo scivolone in diretta del presidente Gronchi durante una serata alla Scala in onore del generale De Gaulle. E così Tognazzi e Vianello, ovvero T&V, campioni del piccolo schermo all'alba della sua storia, si congedavano dal numeroso pubblico con queste parole: «Come avete sentito abbiamo esposto il nostro programma con una canzoncina vanerella e banale. Lo abbiamo fatto apposta nel timore che, dicendole in prosa, le nostre sciocchezze possano essere scambiate per cose intelligenti, come è capitato ad altri». Ma il mattatore aveva davanti a sè un'altra irripetibile stagione di sketch, quelli in coppia con Sandra Mondaini, diventata sua moglie, con cui iniziò il sodalizio nel 1961. Ecco allora 'Studio Uno', 'Sai che ti dico', 'Sandra e Raimondo show' del 1987 e poi la sitcom 'Casa Vianello' con cui la coppia più amata dagli italiani portava in scena i problemi della vita coniugale e nel '96, una nuova sitcom di Canale 5 'Cascina Vianello'.Dal '91 Vianello divenne conduttore del settimanale sportivo di Italia 1 'Pressing'. Tra le ultime apparizioni in tv quella al festival di Sanremo del 2008 con Bonolis. Nella sua carriera è comparso in più di 50 film. Ma destinati a fare scuola sono soprattutto i suoi sketch dal ritmo datato, ma dal contenuto modernissimo e le sue parodie di personaggi e categorie professionali, dai rocker agli avvocati azzeccagarbugli, dal Claudio Villa al Gino Bartali di Tognazzi cui si deve l'invenzione del celebre: 'L' è tutto sbagliato, l' è tutto da rifare'.Il cordoglio di Napolitano: Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia della scomparsa di Raimondo Vianello, ha inviato alla moglie, Sandra Mondaini, un messaggio in cui esprime la sua vicinanza ricordando il popolare attore che «tanto ha dato al teatro, al cinema e alla TV italiani». È quanto si legge sul sito del Quirinale.
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mercoledì 14 aprile 2010

ANCHE IL "TROFEO ITALIA SUPERMOTO" AL GP DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO

di SERGIO CONTI

Prende il via da Castelletto di Branduzzo l’1 e 2 maggio l’atteso mondiale Supermoto 2010, con la prima prova valida per l’assegnazione del Gran Prix della Lombardia, e insieme agli specialisti della derapata l’organizzazione ha deciso di offrire una interessante opportunità, inserendo un trofeo aperto ai piloti della Coppa Italia, il Trofeo Italia Supermoto, inserito nella grande cornice della prova iridata attesa sul Motodromo dell'Oltrepò Pavese. I primi 32 piloti che si iscriveranno si sfideranno quindi nel palcoscenico mondiale dell’impianto internazionale di Castelletto di Branduzzo, uno dei migliori circuiti d’Europa con le sue spettacolari chicane e il nuovo tratto off-road asfaltato.I migliori cinque della giornata saliranno sul podio del mondiale per ricevere i meritati premi.Il Trofeo Italia Supermoto non si concluderà con questa prova lombarda ma avrà un seguito in occasione del GP della Sicilia in programma per i prossimi 28 e 29 agosto a Triscina.
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martedì 13 aprile 2010

DERAGLIA PICCOLO TRENO DELLA VAL VENOSTA: 9 MORTI

Perfino in «Paradiso» la terra smotta e uccide. Nove morti, sette feriti gravi e altri 21 in condizioni non allarmanti per una frana che con tempismo micidiale ha interrotto la corsa del trenino più sicuro e affascinante d’Italia, lungo la Valle Venosta, sui binari che corrono da Malles, su a Nord, fino a Merano. Si può affermare che questa volta la tragedia non era annunciata? Forse sì, procediamo con ordine. Alle ore 8.20 di ieri mattina, il treno regionale - amministrato dalla Provincia autonoma di Bolzano - ha lasciato la stazione di Malles. A bordo, 39 passeggeri, quasi tutti pendolari, gente di ogni età che, come ogni mattina, scende la Venosta per sbrigare le solite faccende. Le carrozze sono poche, curate, pulite, realizzate con tecnologie d’avanguardia, a cominciare dai sistemi di sicurezza: basta un ramo caduto sui binari ben lontano dalla motrice per accendere l’allarme e avviare le procedure di messa in garanzia del convoglio. La ferrovia corre nel fondovalle, accompagnando a lungo il corso dell’Adige che in quel tratto somiglia ancora a un grosso torrente. Fermate a ogni passo, davanti a pensiline graziate da una dolce architettura e da cespugli in fiore. Tra le aiuole di Castelbello e Laces il convoglio si insinua in una gola, non l’unica di quel percorso: sono le 9.03, in un secondo, una marea di fango colpisce con forza il treno che traballa, esce dal tracciato, si accartoccia tra rocce e alberi; in un lampo l’idillio è finito e ora due carrozze di quel che resta del treno sono in bilico sul vuoto che le separa, ben più in giù, dal letto del fiume. Fango, lamiere contorte, corpi senza vita, lamenti, scatta l’allarme. Cos’è successo? Perché? Mentre le squadre di soccorso in pochi minuti sono sul posto, mentre si improvvisano due piazzole di atterraggio per gli elicotteri, mentre la notizia fa il giro del paese, mentre arrivano le prime allibite condoglianze istituzionali, si contano i morti e gli elicotteri volteggiano con i primi feriti a bordo, si avvia una prima istruttoria della tragedia. Le sponde tra cui corre il treno sono regolarmente controllate, tutto il sistema è rigorosamente monitorato. Quel punto era stato ispezionato pochi mesi fa. Ma non siamo di fronte ad un accidente naturale; si scopre che poco più a monte della frana un tubo di irrigazione di un meleto era andato in avaria un paio di giorni fa e che l’acqua aveva minato la statica di un fazzoletto di terra superficiale; si fanno i conti: 400 metri cubi venuti giù lungo un arco di qualche decina di metri. Non avesse colpito con una mira infame quel pacifico trenino, la notizia dello smottamento sarebbe filtrata solo nelle pagine di cronaca locale. Infatti, due minuti prima era passato indenne il convoglio che risaliva la Venosta. Si dice «sfiga»? Magari non del tutto: il presidente dei geologi italiani, Pietro di Paola, lamenta «un uso dissennato del territorio», avrà ragione? Certo che quell’innaffiatoio non si fosse rotto, se il guasto, vista la prossimità della rete ferroviaria, fosse stato evidenziato da un sistema di segnalazione automatico...chissà. Eppure, in Sudtirolo, dal punto di vista del controllo del territorio siamo davvero in Paradiso rispetto alle realtà italiane funestate in questi mesi dalla tragedia. Le squadre tecniche sono sempre allertate, vigili del fuoco e guardie forestali conoscono terra, rocce e alberi metro per metro: sicurezza e protezione ambientale sono vanto riconosciuto di questa orgogliosa regione alpina inflessibile con chi abbatte una betulla. Troppe colture? Troppi meleti? Forse. Ma la Venosta è una delle valli da più tempo abitate dall’uomo, da più tempo coltivate, dove sta il limite? La procura di Bolzano ha aperto un fascicolo che definisce le ipotesi di reato: omicidio plurimo colposo, procurata frana e disastro ferroviario; fin qui, non ci sono indagati. Il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha fatto sapere che il suo governo provvederà ad aiutare economicamente le famiglie in difficoltà, che sosterrà finanziariamente i passi legali da queste ultime avviati. Il ministro Matteoli ha offerto il suo aiuto a Durnwalder ma in Sudtirolo la protezione civile è una delle cose che funziona meglio: un piccolo esercito tra tecnici e volontari sempre efficiente che non smette mai di allenarsi. E Bertolaso non c’entra per niente.

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lunedì 12 aprile 2010

TROFEO ITALIA PREGP 125 - A MISANO VINCE LAGIONGADA

di SERGIO CONTI


Cielo grigio, vento e pioggia che scende per tutta la notte; inevitabile la scelta delle rain. Sette i giri da percorrere per un totale di 29,582 Km. Concludono tutti bene, tranne un paio di scivolate dovute alla poca esperienza sul bagnato. Alcuni di loro sono alle primissime uscite in gare ufficiali, va sottolineato comunque l’ottimo comportamento sportivo e disciplinare di tutti i giovani piloti. La vittoria va a Nicolò Lagiongada, secondo Stefano Fugardi e terzo Luca Fabrizio. Riccardo Paolillo conclude al quarto posto, lui è uno degli esordienti che pur avendo saltato i turni del venerdì può considerare ottima la sua prestazione. Per Andrea Auriti partenza buona, durante la gara cade per ben due volte ma con grande coraggio si rimette in corsa e conclude al quinto posto. Anche Andrea Monaco cade perdendo il pedale del freno posteriore, la voglia di correre è tanta e anche lui si rialza e conclude al sesto posto. Weekend nero per Andrea Migno e Luca Antonelli che hanno avuto dei problemi in gara senza concluderla. Bene anche la Metrakit 125 anch’essa alla sua prima gara in Italia, i tecnici dello staff Metrakit Italia, durante il weekend di prove hanno lavorato sulla messa a punto della moto che si confronta per la prima volta su un Circuito “top level”, ottenendo ottimi risultati. Appuntamento dunque al Circuito di Franciacorta il prossimo 16 maggio per la seconda gara di Campionato. Nicolò Langiogada: “Non pensavo di vincere perchè al giro di prova sono caduto, fortunatamente senza nessuna conseguenza. Siamo partiti tutti bene, formando un unico gruppo ma già dopo il secondo giro ero primo, ho lottato per un pò con Fugardi poi l’ho distaccato e sono andato solo alla vittoria. Sono felicissimo di come è andato tutto il weekend!” Stefano Fugardi: “Sono veramente soddisfatto di questo secondo posto. Quando ho capito che Nicolò poteva andare ho deciso di non rischiare e mantenere la seconda posizione, la pista non era al massimo per la pioggia… 20 punti alla prima sono un ottimo risultato” Luca Fabrizio: “Il weekend trascorso qui a Misano a mio riguardo è stato di grande esperienza. Abbiamo avuto problemi di gioventù di moto in parte risolte. Le mie condizioni fisiche erano critiche, conseguenza di un brutto volo sabato nel corso del 2° turno di qualifiche. Ho deciso di partire ugualmente con un ematoma e una forte contusione al gomito. Ho fatto i primi 3 giri abbastanza buoni i rimanenti con un braccio solo terminando 3° posto. Dedico questo risultato alla mamma di un meccanico dello staff Metrakit, che è venuta a mancare nel weekend. Un ringraziamento particolare va a Gabriele Scalzi che sta credendo in questo progetto creato per i ragazzini che un giorno vorranno provare l'ebbrezza di una Gp. Ora bisogna solo migliorare gara dopo gara e cercare di far crescere questo Campionato”.
CLASSIFICA CAMPIONATO
1° Nicolò Lagiongada 25 – 2° Stefano Fugardi 20 – 3° Luca Fabrizio 16 – 4° Riccardo Paolillo 13 – 5° Andrea Auriti 11 – 6°Andrea Monaco 10 Andrea Migno e Luca Antonelli ritirati
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domenica 11 aprile 2010

TONY CAIROLI (KTM) VINCE IL GP DELLA LOMBARDIA DI MOTOCROSS A MANTOVA E VA IN TESTA AL MONDIALE MX1

di SERGIO CONTI


MANTOVA - Spettacolo entusiasmante oggi a Mantova per il Gran Premio della Lombardia Motocross con la splendida vittoria di questa seconda prova mondiale del nostro Tonino Cairoli (KTM) nella classe MX1 e di Marvin Musquin (KTM) nella MX2. In una giornata che ha registrato grandi consensi di pubblico sugli spalti, nonostante il clima soleggiato ma con temperature piuttosto basse, Cairoli ha dominato sulla sabbia del circuito Tazio Nuvolari andando così a conquistare la prima posizione in classifica dopo la prima prova iridata della Bulgaria che lo aveva visto chiudere secondo.Parzialmente fortunata la prova del toscano David Philippaerts (Yamaha), miglior tempo nelle qualifiche e poi costretto ad arrendersi nella manche di avvio prima per una caduta e poi per una rottura terminando così 19mo. Si è rifatto nella ripresa chiudendo secondo. In pedana di lancio al Mantova Circuit anche il FIM Veteran's World Cup 2010 che ha visto l’assenza del due volta campione del mondo cuneese Alex Puzar, il quale ha dovuto rinunciare a causa di una brutta caduta in allenamento a pochi giorni dall’evento che lo avrebbe visto tornare nuovamente in gara. E’ stato lo svedese Mats Nilsson (Yamaha) a fare sua questa prima prova stagionale imponendosi in entrambe le frazioni di gara sull’olandese Erwin Hendrickx (Honda) e il francese Christophe Lheriteau (Kawasaki). Primo degli azzurri è stato il positivo pilota marchigiano Manlio Giachè (Honda) giunto settimo assoluto con un quinto e un nono di manche, tra i primi venti hanno chiuso Ubaldo Didomenicoantonio (Ktm) e Roberto Meroli (Ktm). E’ partito dal Tazio Nuvolari di Mantova anche l’Europeo MX 125, con i giovani under 17 impegnati nella prima delle sette prove stagionali. Ad imporsi è stato il transalpino Jordi Tixier (Ktm) in ragione di due vittorie parziali che gli hanno permesso di anticipare sul podio di giornata sia l’austriaco Pascal Rauchenecker (Ktm) che il pilota umbro del Team Max Bart Powered by Steels, Dawid Ciucci (Ktm), migliore italiano di giornata.GARA-1 MX2 Il francese Marvin Musquin (KTM) è subito primo nella frazione d’avvio di questo GP della Lombardia di Motocross, seguito dall’olandese Jeffrey Herlings (KTM) e il francese Steven Frossard (KAW), con il tedesco Ken Roczen (SUZ) a inseguire il terzetto di testa. Buona partenza anche per il tricolore viterbese Alessandro Lupino (YAM). Al settimo giro una caduta fa perdere due posizioni ad Herlings, con Frossard che passa secondo e Musquin che aumenta il suo distacco. Una nuova scivolata di Herlings al 15esimo giro lo porterà in sesta posizione, con la quale chiuderà. A due giri dalla fine Roczen si avvicina a Musquin ma non tanto da riuscire a superarlo. La prima manche si chiude con la vittoria di Musquin con soli tre decimi di vantaggio su Roczen. Il nostro Lupino chiude dodicesimo.GARA-2 MX2 Seconda manche della MX2 contesa (in quest’ordine) dai tre alfieri del Team Red Bull KTM Factory Racing Jeffrey Herlings, Marvin Musquin e Shaun Simpson, con il tedesco Ken Roczen (SUZ) ad insediare la pole già dal secondo giro. Herlings è riuscito a mantenere il suo predominio fino all’ultima curva del giro finale, sulla quale il compagno Marvin Musquin ha avuto la meglio, aggiudicandosi la frazione e con essa anche il GP della Lombardia. Herlings chiude così secondo, seguito da Roczen a ben 23 secondi. Per trovare un italiano bisogna scendere alla 17esima posizione, centrata da Alessandro Lupino (YAM) e la 20esima dal toscano Deny Philippaerts (SUZ).GARA-1 MX1 Holeshot per il nostro azzurro David Philippaerts (YAM) che al terzo giro è costretto a fare i conti con la rottura del telaietto di sostegno dello scarico della moto. Un problema tecnico che lo fa scendere in 12esima posizione. Ne approfitta alle sue spalle il belga specialista della sabbia Clement Desalle (SUZ), conquistando la testa di gara, che manterrà fino alla fine. Dopo una partenza non molto buona, Tony Cairoli (KTM) cerca il recupero e a metà gara è secondo, la posizione con cui riuscirà a chiudere la manche. Il terzo contendente è il tedesco Maximilian Nagl (KTM), che lascia il posto a Cairoli e termina terzo. Il toscano Philippaerts è protagonista di una grande rimonta, dalla 12esima alla 5a posizione ma a tre giri dalla fine è di nuovo 11esimo e va a chiudere in 15esima piazza con un minuto di penalità a causa del controllo fonometrico. Di tutto rispetto i risultati del pilota delle Fiamme Oro, Manuel Monni (YAM), 11esimo e il bresciano Davide Guarneri (HON), 13esimo. GARA-2 MX1 Non c’è stato spazio per nessuno all’infuori di Tony Cairoli in gara-2 MX1. La caduta in partenza di Sebastien Pourcel (KAW), Manuel Monni (YAM), Tanel Leok (HON) e Martin Michek (TM) ha contribuito a spianare la strada al nostro fuoriclasse, che vola via a 10 secondi dall’altro azzurro David Philippaerts (YAM), in seconda posizione per tutta la gara. Il tedesco Maximilian Nagl (KTM) è terzo, anch’egli per gran parte della frazione. Davide Guarneri (HON), subito decimo, perde posizioni nel corso della gara tanto da chiudere 17esimo. Meglio Manuel Monni (YAM), 15esimo. La chiusura è tutta tricolore, con Cairoli primo, Philippaerts secondo e Nagl terzo. Al Campione del Mondo in carica Tony Cairoli anche la tabella rossa di leader di campionato. MX1 GARA-1: 1. Desalle Clement BEL Suzuki; 2. Cairoli Antonio ITA KTM; 3. Nagl Maximilian GER KTM; 4. De Dycker Ken BEL Yamaha; 5. Pourcel Sebastien FRA Kawasaki; 11. Monni Manuel ITA Yamaha; 13. Guarneri Davide ITA Honda; 19. Philippaerts David ITA Yamaha; 31. Bonini Matteo ITA Yamaha. MX1 GARA-2: 1. Cairoli Antonio ITA KTM; 2.Philippaerts David ITA Yamaha; 3. Nagl Maximilian GER KTM; 15. Monni Manuel ITA Yamaha; 17. Guarneri Davide ITA Honda; 33. Bonini Matteo ITA Yamaha. MX1 ASSOLUTA: 1. Antonio Cairoli ITA KTM 47; 2. Clement Desalle BEL Suzuki 43; 3. Maximilian Nagl GER KTM 40; 8. David Philippaerts ITA Yamaha 24; 13. Manuel Monni ITA Yamaha 16; 16. Davide Guarneri ITA Honda 12.MX1 CAMPIONATO: 1. Antonio Cairoli ITA KTM 88; 2. Maximilian Nagl GER KTM 87; 3. Clement Desalle BEL, Suzuki 79; 5. David Philippaerts ITA Yamaha 60; 11. Davide Guarneri ITA Honda 32; 13. Manuel Monni ITA Yamaha 31.MX2 GARA-1: 1. Musquin Marvin FRA KTM; 2. Roczen Ken GER Suzuki; 3. Frossard Steven FRA Kawasaki; 12. Lupino Alessandro ITA Yamaha; 20. Battig Alessandro ITA Honda; 26. Maddii Marco ITA Suzuki; 32. Moroni Rudi ITA Yamaha; 34. Philippaerts Deny ITA Suzuki.MX2 GARA-2: 1. Musquin Marvin FRA KTM; 2. Herlings Jeffrey NED KTM; 3. Roczen Ken GER Suzuki; 17. Lupino Alessandro ITA Yamaha; 20. Philippaerts Deny ITA Suzuki; 21. Moroni Rudi ITA Yamaha; 22. Battig Alessandro ITA Honda; 25. Maddii Marco ITA Suzuki.MX2 ASSOLUTA: 1. Musquin Marvin FRA KTM 50; 2. Roczen Ken GER Suzuki 42; 3. Herlings Jeffrey NED KTM 37; 14. Lupino Alessandro ITA Yamaha 13; 19. Martini Gianluca ITA Honda 6; 25. Philippaerts Deny ITA Suzuki 1; 26. Battig Alessandro ITA Honda 1.MX2 CAMPIONATO: 1. Musquin M. FRA 100; 2. Roczen Ken GER 86; 3. Herlings J. NED 72; 14. Lupino A. ITA 24; 25. Moroni Rudi ITA 5; 30. Battig A. ITA 1; 31. Philippaerts D. ITA 1.CLASSIFICA ASSOLUTA VETERAN: 1. Nilsson Mats SWE Yamaha 25+25 50; 2. Hendrickx Erwin NED Honda 20+22 42; 3. LherIteau Christophe FRA Kawasaki 22+20 42; 7. Giaché Manlio ITA Honda 16+12 28; 13. Di Domenicoantonio Ubaldo ITA KTM 11+7 18; 18. Meroli Roberto ITA KTM 1+5 6.CLASSIFICA ASSOLUTA EMX 125: 1. Jordi Tixier FRA KTM 50; 2. Pascal Rauchenecker AUT KTM 40 3. Dawid Ciucci ITA KTM 37; 5. Samuele Bernardini ITA KTM 29; 20. Luca Moroni ITA KTM 4; 23. Davide Ruzzi ITA KTM 2.
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sabato 10 aprile 2010

MOTOCICLISMO/GRAN PREMIO DI LOMBARDIA DI MOTOCROSS LA MX1 INIZIA NEL SEGNO DEL TRICOLORE RISPOSTA DI DAVID PHILIPPAERTS (YAMAHA) AL LEADER DI CAMPIONATO E IRIDATO IN CARICA MX1 TONY CAIROLI (KTM) CHE STACCA IL MIGLIOR TEMPO NELLE QUALIFICHE

di SERGIO CONTI

MANTOVA- Il Campionato del mondo di motocross 2010 esprimerà domani, domenica 11 aprile, altri importanti verdetti nella corsa al titolo della nuova stagione. Teatro del 2° GP dell'anno è il Crossodromo Tazio Nuvolari di Mantova che la DBO, la società torinese che gestisce i campionati iridati in Italia, la società promoter Youthstream e il Moto Club Mantovano hanno trasformato in un magnifico parco all'interno del quale si sviluppano i 1.550 metri del tecnico tracciato modificato in alcune parti rispetto all’ultimo mondiale del 2008. Su questi spettacolari salti si deciderà il GP di Lombardia ma soprattutto si assegneranno altri punti importanti alle classi MX1 ed MX2, con questa manifestazione particolarmente attesa dagli appassionati di motocross confermato dalla presenza di pubblico che oggi, grazie anche alla bella giornata, ha affollato le tribune naturali che circondano il circuito godendosi un sabato di prove altamente entusiasmante. Nelle qualifiche MX1 e MX2 la pole è andata rispettivamente David Philippaerts (foto) e il britannico Jeffrey Herlings (Ktm), mentre tra i Veteran, che oggi hanno disputato la prima manche della stagione, la vittoria è andata allo svedese Mats Nilsson (Yamaha). GARA-1 VETERANI Si è aperto con la Veteran MX World Cup race 1 il pomeriggio iridato del Tazio Nuvolari, la prima gara di questa tappa italiana del Campionato del Mondo di Motocross. La categoria dedicata agli over 40 ha regalato belle emozioni con il favorito Mats Nilsson (YAM), ex campione svedese che ha dominato questa prima manche fin dall’inizio. Ha tenuto alto il morale italiano Manlio Ghiachè (HON), il 50enne di San Severino Marche che ha mantenuto per quasi tutto la gara il ritmo del circus internazionale per chiudere in quinta posizione. Decimo il 41enne romano Ubaldo Di Domenicoantonio. Si è subito sentita la mancanza del piemontese due volte campione del mondo Alex Puzar, caduto una settimana fa in allenamento e tutt’ora convalescente. QUALIFICHE MX2 A seguire è toccato alla gara di qualifica per i piloti classe MX2, con l’olandese Jeffrey Herlings (KTM) dominatore di manche fin dall’allshot. Il resto è stata una competizione a due tra il francese Marvin Musquin (KTM) e lo scatenato tedesco Ken Roczen (SUZ). Per loro rispettivamente secondo e terzo piazzamento finale di manche. Peccato per il nostro portacolori azzurro Rudi Moroni, il marchigiano del Team Yamaha 3C Racing costretto ad interrompere la sua prova in seguito ad una caduta al terzo giro. Tra gli altri italiani segnaliamo il quattordicesimo posto di Alessandro Lupino (YAM) ed il diciannovesimo del toscano Deny Philippaerts (SUZ). QUALIFICHE MX1 Scende in campo la classe regina ed è subito Mondiale. Nonostante si trattasse solamente di una gara di qualifica, che non assegna punti ma da diritto al cancelletto di partenza, i funamboli della MX1 hanno deliziato il pubblico sulle tribune naturali del Tazio Nuvolari di una competizione agguerrita e senza esclusione di colpi. Si parte con la allshot del tedesco Maximilian Nagl (KTM), seguito a ruota dal Campione del Mondo in carica Antonio Cairoli (KTM) e dal fuoriclasse azzurro David Philippaerts (YAM). Al secondo giro il toscano attacca e si assesta terzo per tre giri, quando riesce a passare Nagl e mantenere la pole fino alla fine. Dal sesto giro in poi è una lotta tutta tricolore, con Philippaerts in testa e Cairoli alle costole. Ad avere la meglio sarà il Campione di Pietrasanta, con il siciliano secondo e Nagl che si accontenta della terza piazza. Molto buono anche il decimo posto del locale Davide Guarneri (HON). LE IMPRESSIONI DEI PROTAGONISTI AZZURRI:
David Philppaerts: “Tutto perfetto oggi. La vittoria è arrivata grazie alla rapidità che sono riuscito ad avere sul giro singolo, quello che conta però è il GP di domani“.Antonio Cairoli: “La pista si era parecchio deteriorata e dopo aver passato Max Nagl non mi è stato possibile andare a prendere Philippaerts. Per la gara di domani sono pronto, bisognerà studiare bene i punti dove passare”CLASSIFICHE QUALIFICHE CLASSE MX1: 1. Philippaerts David ITA Yamaha; 2. Cairoli Antonio ITA KTM; 3. Nagl Maximilian GER KTM; 4. Leok Tanel EST Honda; 5. Desalle Clement BEL Suzuki; …10. Guarneri Davide ITA Honda; 16. Monni Manuel ITA Yamaha; 32. Bonini Matteo ITA Yamaha.QUALIFICHE CLASSE MX2: 1. Herlings Jeffrey NED KTM; 2. Musquin Marvin FRA KTM; 3. Roczen Ken GER Suzuki; 14. Lupino Alessandro ITA Yamaha; 19. Philippaerts Deny ITA Suzuki; 23. Maddii Marco ITA Suzuki; 24. Martini Gianluca ITA Honda; 29. Battig Alessandro ITA Honda; 32. Moroni Rudi ITA Yamaha.VETERAN 1a MANCHE: 1. Nilsson Mats SWE Yamaha; 2. LherIteau Christophe FRA Kawasaki; 3. Hendrickx Erwin NED Honda; …5. Giaché Manlio ITA Honda; 10. Di Domenicoantonio Ubaldo ITA KTM; 20. Meroli Roberto ITA KTM; 26. Befera Mauro ITA Honda; 30. Arzani Giorgio ITA Honda; 33. Pessina Rodolfo ITA KTM; 34. Massara Matteo ITA KTM; 35. Caribotti Marco ITA Sherco; 36. De Santis Marco ITA Honda.PROGRAMMA DI DOMANI: Il programma di domenica si aprirà alle 8,00 con i warm-up dell’Europeo 125 e, a seguire del Veteran, MX2 e MX1. Alle 10,20 scatterà la prima manche stagionale dell’EMX 125 (25' + 2 giri) e alle 11,15 la seconda manche dei Veteran (20’ + 2 giri). A seguire, l’attesissimo confronto mondiale con la prima manche della classe MX2 (35’ + 2 giri) e subito dopo la classe MX1 (35’ + 2 giri). Repliche dalle ore 15,00.

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venerdì 9 aprile 2010

MOTOCICLISMO/VENERDÌ DI VERIFICHE AL TAZIO NUVOLARI DI MANTOVA DOVE DOMANI INIZIA UFFICIALMENTE IL GP DELLA LOMBARDIA DI MOTOCROSS

di SERGIO CONTI


Assente dal 2008, torna a Mantova sul tracciato "Tazio Nuvolari" il Campionato del Mondo di Motocross, classi MX1 e MX2, Gran Premio della Lombardia. Domani, e domenica si svolgerà la seconda prova del mondiale di motocross. Un evento che è prima di tutto uno spettacolo straordinario non solo per gli addetti ai lavori ma anche per chi abitualmente non segue questa spettacolare disciplina. Continua dunque la stagione 2010 passando da una delle piste più apprezzate dai piloti di tutto il mondo, regalando altri punti validi per la conquista del titolo iridato della massima categoria. Saranno circa 90 i piloti al via di 19 diverse nazioni, tutte le marche motociclistiche rappresentatein maniera ufficiale comprese le italiane Aprilia, Tm, e Husqvarna, che ha atteso il GP della Lombardia per il rientro nel circus iridato.Oggi intanto è stata giornata di preparativi per alcuni, mentre per altri è stato tempo di confronti, come l’iridato Tony Cairoli che è stato impegnato in una divertente competizione di minicross, con moltissimi appassionati che si sono cimentati tentando di battere il tempo stabilito dall’ufficiale Ktm. Domani sono in programma le prove libere e di qualificazione delle due classi e anche del Veteran MX World Cup, che apre la stagione iridata 2010 insieme al campionato Europeo della classe 125 riservato ai giovani under 17. Le prove libere inizieranno domani mattina alle 8.05 con i giovani dell’Europeo e andranno avanti fino alle 10.00 quando usciranno i Veteran ed entreranno in pista prima i piloti della MX2 e subito dopo la MX1; alle 12,30 scatteranno le Pre-qualifiche e le attese Qualifiche mondiali che decreteranno i più veloci della giornata.I biglietti sono in vendita da domani mattina presso il circuito con prezzi che partono da 20 euro con sconti per i tesserati FMI, e sconti per chi acquista il biglietto cumulativo per i 2 giorni. ingresso gratuito per gli Under 10.


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giovedì 8 aprile 2010

STOP DI BANKITALIA A NUOVE CARTE AMERICAN EXPRESS

Stop dal 12 aprile all'emissione di carte di credito da parte dell'American Express Service Europe in Italia. Lo ha deciso la Banca d'Italia dopo controlli effettuati sulla società. La Banca d'Italia ha sottolineato irregolarità nel rispetto della normativa contro il riciclaggio, contro l'usura e a tutela della trasparenza. Bankitalia ha quindi imposto all'American Express il divieto di attivare nuove operazioni con specifico riferimento all'emissione di carte di credito. Lo stop è stato deciso da un provvedimento della vigilanza di Via Nazionale che non tocca l'operatività delle carte di credito esistenti. Si tratta, spiegano a Via Nazionale, di «un atto dovuto» in quanto l'intermediario non si è dimostrato in grado «di rispettare norme imperative di legge in materia di usura, antiriciclaggio e trasparenza». In una nota, l'Adusbef spiega che «la Banca d`Italia a seguito di una ispezione effettuta su American Express Services Europe Limited per valutare i profili di usura, antiriciclaggio nonché per connessione in materia di trasparenza, effettuata a seguito dell`inchiesta del Pm Michele Ruggiero della Procura di Trani, ha emesso un giudizio in prevalenza sfavorevole,vietando in via cautelare d`urgenza di intraprendere nuove operazioni di emissione di carte di credito, per carente rispetto della normativa antiusura, a partire dall`11 aprile 2010». L'associazione definisce «storico, seppur tardivo» il provvedimento della Banca d'Italia su American Express di interdizione a emettere nuove carte di credito. «La Banca d`Italia - dice l'associazione dei consumatori - interviene come di consueto solo a valle delle inchieste delle Procure, guardandosi bene dal prevenire fenomeni di usura e antiriciclaggio come sarebbe suo preciso dovere istituzionale». Adusbef si costituirà parte civile al processo e chiede all`Antitrust di intervenire su altre società esercenti le carte di credito operanti in Italia che abbiano emesso carte revolving equivalenti«per grave pericolo agli interessi economici dei consumatori». In particolare,per le carte revolving è emerso,tra l'altro,che «nella documentazione contrattuale e nella pubblicità il Taeg è indicato pari al Tan, anziché essere calcolato su ipotesi più cautelative» (utilizzo integrale dal primo giorno con rimborso in rate di importo pari al minimo contrattuale). «L'estratto conto manca dell`indicazione della data valuta delle spese effettuate e del prospetto scalare - aggiunge l'associazione, per le carte charge; non è indicato il limite di affidamento, variabile in funzione delle spese sostenute il contenuto informativo dell'estratto conto è carente (mancano i prelievi in contante tramite Atm). Per entrambe le carte, gli estratti conto non indicano i tassi di cambio, né eventuali commissioni per la conversione della valuta. In caso di revoca, non sono inoltrati gli estratti conto, non consentendo al cliente la conoscenza dell'evoluzione del debito».


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mercoledì 7 aprile 2010

RIFORME, BERLUSCONI FRENA CALDEROLI. IL PD: «IL NOSTRO TESTO C'È GIÀ»

La proposta ufficiale sulle riforme istituzionali ci sarà solo dopo che i partiti della maggioranza avranno deciso quale soluzione adottare, per il momento ci sono solo delle idee in cantiere. Lo ha spiegato Silvio Berlusconi durante l'ufficio di presidenza del Pdl a palazzo Grazioli. Il premier, riferiscono fonti che partecipano all'incontro, ha sottolineato che Roberto Calderoli si è recato con un'iniziativa autonoma dal presidente della Repubblica. La proposta ufficiale della coalizione, ha riferito il premier, ci sarà solo al termine del giro di consultazioni all'interno dei partiti della maggioranza. «È necessaria una riforma delle istituzioni finalizzata a rafforzare il potere di decisione democratica e a stabilire un giusto equilibrio fra i diversi poteri dello Stato. In questa cornice si pone la riforma della giustizia, condizione essenziale per ricostituire un corretto rapporto tra il potere giudiziario e quello del Parlamento, e per garantire i diritti fondamentali di ogni cittadino». Così il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, nel corso della sua relazione introduttiva all'Ufficio di Presidenza del partito in corso a Palazzo Grazioli. Il Pd, con Rosi Bindi, spiega che «non ci siamo mai sottratti al confronto sulle riforme istituzionali e da tempo abbiamo presentato le nostre proposte. Ma quali sono quelle del centrodestra?».«Prima - osserva - devono chiarirsi le idee tra di loro e mettersi d'accordo, se ci riescono. Siamo pronti a discutere del Senato federale, della riduzione del numero dei parlamentari e di una legge elettorale che restituisca ai cittadini il diritto di scelta. Berlusconi però sembra più interessato a intervenire sulle intercettazioni che sui veri problemi del paese. Le riforme istituzionali sono importanti ma non possono essere usate come alibi per non affrontare la crisi economica e per non fare le riforme sociali di cui c'è bisogno per tornare a crescere».
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