RIFORME, BERLUSCONI FRENA CALDEROLI. IL PD: «IL NOSTRO TESTO C'È GIÀ»
La proposta ufficiale sulle riforme istituzionali ci sarà solo dopo che i partiti della maggioranza avranno deciso quale soluzione adottare, per il momento ci sono solo delle idee in cantiere. Lo ha spiegato Silvio Berlusconi durante l'ufficio di presidenza del Pdl a palazzo Grazioli. Il premier, riferiscono fonti che partecipano all'incontro, ha sottolineato che Roberto Calderoli si è recato con un'iniziativa autonoma dal presidente della Repubblica. La proposta ufficiale della coalizione, ha riferito il premier, ci sarà solo al termine del giro di consultazioni all'interno dei partiti della maggioranza. «È necessaria una riforma delle istituzioni finalizzata a rafforzare il potere di decisione democratica e a stabilire un giusto equilibrio fra i diversi poteri dello Stato. In questa cornice si pone la riforma della giustizia, condizione essenziale per ricostituire un corretto rapporto tra il potere giudiziario e quello del Parlamento, e per garantire i diritti fondamentali di ogni cittadino». Così il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, nel corso della sua relazione introduttiva all'Ufficio di Presidenza del partito in corso a Palazzo Grazioli. Il Pd, con Rosi Bindi, spiega che «non ci siamo mai sottratti al confronto sulle riforme istituzionali e da tempo abbiamo presentato le nostre proposte. Ma quali sono quelle del centrodestra?».«Prima - osserva - devono chiarirsi le idee tra di loro e mettersi d'accordo, se ci riescono. Siamo pronti a discutere del Senato federale, della riduzione del numero dei parlamentari e di una legge elettorale che restituisca ai cittadini il diritto di scelta. Berlusconi però sembra più interessato a intervenire sulle intercettazioni che sui veri problemi del paese. Le riforme istituzionali sono importanti ma non possono essere usate come alibi per non affrontare la crisi economica e per non fare le riforme sociali di cui c'è bisogno per tornare a crescere».