GRAN PREMIO DELLA LOMBARDIA 10 E 11 APRILE: ANTONIO CAIROLI A MANTOVA PER VINCERE
di SERGIO CONTI
MANTOVA- GP MX 10-11 aprile 2010 – Antonio Cairoli ha conquistato ieri a Sevlievo in Bulgaria la vittoria della Gara-2 e un secondo posto assoluto nel Gran Premio d’apertura della stagione che ne hanno ribadito il ruolo di primattore in questo eccitantissimo motomondiale cross. Cairoli ora è in viaggio da Sofia verso Mantova dove arriverà venerdì 9 aprile per prendere parte all’evento “Tony contro tutti” organizzato dalla RedBull quale aperitivo del GP della Lombardia che sabato e domenica 10 e 11 aprile porterà per la settima volta il circus iridato al Tazio Nuvolari, la pista più bella d’Italia. L’idea è molto simpatica, venerdì 9 aprile dalle 14.00 alle 17.00 Antonio incontrerà gli appassionati alla pista di Minicross adiacente il Circuito in Viale Learco Guerra 15 a Mantova (ingesso libero). Tutti potranno provare le minicross KTM da 65cc messe a disposizione dalla Casa, chi riuscirà a battere il tempo fissato dal Campione potrà seguire il GP della Lombardia dalla terrazza dell’Energy Station RedBull con un pass vip. La manifestazione proseguirà sabato e domenica (ingresso per i soli possessori di biglietto per il GP). Il migliore delle due giornate successive avrà una maglia ufficiale KTM autografata da Tony, ma ci saranno per i migliori anche tantissimi altri premi messi a disposizione da Airoh, Sidi e Progrip. Una bella idea che sfrutta la proverbiale disponibilità del Campione di Patti che per questo è tra gli sportivi più amati di sempre. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente alla vigilia dell’appuntamento di sabato e domenica che Cairoli attende con particolare trepidazione poiché Mantova è da sempre la sua pista preferita, dove ha vinto i GP d’Italia del 2007 e 2008 della MX2.E’ soddisfatto del risultato ottenuto ieri in Bulgaria? «La prima prova del Campionato del mondo è sempre una verifica importante, anche se eravamo confortati dai buoni risultati nello Starcross di Mantova e nelle altre gare nazionali e internazionali pre stagione. La cosa che più mi preoccupava era capire la competitività della nuova 350cc che non era stata mai portata in pista nel mondiale, in particolare in un circuito come Sevlievo ampio e dalle grandi salite dove serve motore. Alla fine posso dirmi molto soddisfatto del risultato. In gara uno ho dormito un poco in partenza e sono stato costretto ad inseguire, anche perché ho colpito la moto di un pilota che mi era caduto davanti, mi sono limitato ad un discreto 5° posto».La stagione si è aperta subito con un duello tra lei e Nagl, il tedesco usava la 450 ma lei lo ha egualmente battuto in gara-2, come è stato possibile?«Detto di gara-1 dove non sono riuscito obiettivamente ad avvicinare Max Nagl, devo dire che nella seconda manche le cose sono andate decisamente meglio, ho spinto da subito per recuperare prima su Philippaerts poi su Nagl e li ho passati entrambi. La mia vittoria di gara-2 penso sia stata netta, la pista era diventata più difficile ma io non ho avuto alcun problema con la moto che era davvero ben bilanciata. Salire sul podio già alla prima gara non è male ed era il nostro obiettivo, la tabella rossa è passata nelle mani di Nagl, quindi è restata in KTM, ma domenica c’è già Mantova e l’occasione per riprendermela».Proprio da Mantova il 7 febbraio scorso lei ha lanciato il ‘progetto’ 350, correre con una moto più piccola di 100cc e puntare tutto sulla maneggevolezza, una cosa che ha fatto sognare. Perché lo ha fatto? «La scelta è stata presa insieme al mio team, la squadra De Carli con la quale abbiamo vinto 3 mondiali. Ci è stata offerta questa opportunità, mettere a confronto la grossa 450 con una 350 sperimentale a iniezione elettronica che loro avevano e che stavano sviluppando. La moto mi è piaciuta e l’ho portata subito in gara allo Starcross, nonostante il terreno pesante in teoria favorisse la maggiore cubatura. E’ andata molto bene in termini di affidabilità e risultato (Cairoli ha vinto due manche e il 27° Starcross ndr). Per me correre con la 350 è una sfida fantastica e mi stimola moltissimo, tutti i miei avversari sono in sella a moto di 450cc, io devo vincere con un motore più piccolo, ma molto reattivo. La 350cc è molto divertente da guidare, al momento non è ancora stata messa in commercio, ma credo che avrà un successo incredibile perché è veramente un gran mezzo anche per chi fa cross solo il sabato e la domenica». Chiudiamo con il GP della Lombardia di domenica, chi vede come avversario più ostico al Tazio Nuvolari? «Spero in una sfida in famiglia con David Philippaerts. Un derby italiano su due manche non sarebbe male per il pubblico di Mantova che è sempre molto caldo. Dovrò però fare molta attenzione anche con il mio compagno di squadra Nagl che parte con la tabella rossa e corre la KTM standard 450 che in Bulgaria è andata molto forte».



L'ALTRAREPUBBLICA AUGURABUONA PASQUA !!!
GLI AGGIORNAMENTI E LA PUBBLICAZIONE DEI COMMENTI RIPRENDERANNO MARTEDÌ 6 APRILE
CIVITAVECCHIA,ESPLOSIONE IN CENTRALE ENEL A TORREVALDALIGA:MUORE UN OPERAIO Altri tre operai intossicati per fuoriuscita di ammoniaca Enel apre un’ indagine.I sindacati: martedì otto ore di sciopero
Un operaio di 34 anni, Sergio Capitani, di Tarquinia, è morto per un incidente all’interno della centrale Enel a carbone di Torrevaldaliga Nord,a Civitavecchia, nel polo industriale della città. Altri tre sono rimasti intossicati dopo essere stati investiti da un getto di ammoniaca dopo la rottura di una valvola. Tre di loro (compresa la vittima) lavorano per una ditta esterna, la Guerrucci, mentre uno è un assistente dell’ Enel, che ha già avviato un’ indagine interna. L’incidente è avvenuto poco prima di mezzogiorno nell’ area dell’impianto dove viene stoccata l’ ammoniaca utilizzata per abbassare le emissioni del monossido di azoto che si sviluppo durante il processo produttivo. I quattro operai stavano lavorando, su un ponteggio a 15 metri altezza, su una condotta a pressione (contenente acqua e ammoniaca) per il raffreddamento dell’ impianto. Sergio Capitani è morto per le gravissime ferite riportate dopo essere stato colpito in pieno dal tubo della condotta dell’ ammoniaca. Secondo le prime ricostruzioni dell’ incidente, su cui indagano i carabinieri, l’ esplosione è stata causata dalla forte pressione che ha spaccato il tubo contenente acqua e ammoniaca per il raffreddamento dell’ impianto (tubo del diametro di 50-60 centimetri) che come una gigantesca frusta si è abbattuto su Capitani, mentre gli altri tre sono rimasti intossicati dalla fuoriuscita della sostanza. Dopo essere stato investito dalla sostanza l’ operaio era andato in arresto cardiaco. Il personale del 118 aveva proceduto con la defibrillazione, poi l’uomo era stato caricato sull’elicottero per il trasporto in ospedale a Roma. Ma non appena il mezzo si è alzato in volo l’operaio è andato nuovamente in arresto. Le ulteriori operazioni di rianimazione non hanno sortito effetti. Le condizioni degli altri operai non destano particolari preoccupazioni: sono in osservazione all'ospedale di Civitavecchia. Sul posto sono intervenuti cinque squadre dei vigili del fuoco e l’impianto è già stato messo in sicurezza. «Erano tutti a lavoro in quota - spiega Franco Boriello, segretario della camera del Lavoro della Cgil - per chiudere con una valvola un tubo diportato di ammoniaca. Qualcosa però sembra non aver funzionato. Il tubo è esploso e la vittima si trovava proprio davanti alla valvola al momento dell’ splosione che lo ha colpito in pieno. Ancora una volta, questa volta alla vigilia di Pasqua un operaio si è recato a lavoro per sostenere la propria famiglia e farà rientro in casa in bara».I sindacati: martedì otto ore di sciopero. Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil hanno proclamato otto ore di sciopero per martedì prossimo «con il blocco totale delle attività di cantiere e dell’ area produzione». Lo hanno annunciato le stesse sigle sindacali spiegando che dopo la giornata di stop «si riservano di decidere altre iniziative». I sindacati sottolineano «la gravità della situazione che riguarda la sicurezza all’ interno del cantiere ed anche all’ interno delle aree gestite da Enel Produzione (aree di sola ed esclusiva gestione Enel Produzione)» e «l’ inesistente rapporto relativo alla sicurezza intercorrente tra Enel Cantiere ed Enel Produzione. Quest’ ultima appare davvero una zona franca, all’ interno della quale è tutto possibile, nulla controllabile, nulla contestabile neanche da parte dei rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza delle varie aziende metalmeccaniche impegnate nei lavori di finitura e manutenzione». I sindacati ricordano, inoltre, che «gli ultimi due incidenti mortalisono avvenuti entrambi in prestazione di lavoro a carattere straordinario: uno dopo le 8 ore lavorate e l’ ultimo nella giornata di sabato, situazioni che vedono l’allentamento della vigilanza sulla sicurezza da parte del committente. Le organizzazioni sindacali si riservano inoltre, dopo lo sciopero di martedì, di «decidere ulteriori iniziative».Fiom: parte civile contro Enel. «Come Fiom annunciamo che ci costituiremo parte civile contro l’ Enel, che è la diretta responsabile del mancato rispetto delle più elementari norme di salute e sicurezza a Civitavecchia - dice Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil - E' un fatto gravissimo e inaccettabile che chiama in causa pesanti responsabilità. Non si può morire di lavoro alla vigilia di Pasqua nel normale funzionamento di una centrale elettrica. Questo vuol dire che le norme di sicurezza non funzionano o non sono applicate: per questo sosteniamo la decisione dei lavoratori che martedì sciopereranno per 8 ore, bloccando il cantiere e la centrale. Quanto alle responsabilità, è ora che nella catena degli appalti si risalga ai vertici che sono sempre responsabili». Enel: avviata un’ indagine interna. «Appreso del tragico incidente alla centrale di Civitavecchia - recita una nota dell’ azienda – l’ amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ed il presidente Piero Gnudi hanno espresso profondo cordoglio per il lutto che ha colpito la famiglia dell’operaio di Tarquinia e hanno disposto l’immediato avvio di una indagine interna per chiarire la dinamica dell’incidente».Enel: rispettate tutte le misure di sicurezza. «Una tragedia che ci colpisce e al momento risulta difficile da spiegare, avvenuta durante l’esecuzione di un intervento di manutenzione di routine sulla tubazione dell’ ammoniaca-dice Calogero Sanfilippo,responsabile Enel dell’ area carbone – L’ incidente è avvenuto in presenza di tutte le misure di sicurezza previste, alle quali dedichiamo una particolare attenzione in ogni parte dell’ impianto. Inoltre, tutti gli operai coinvolti indossavano le protezioni individuali. Ora a fare chiarezza dovranno essere le indagini avviate dall’ Autorità giudiziaria e dall’azienda».Comune Tarquinia: saremo parte civile. «Il Comune di Tarquinia chiederà di costituirsi parte civile nel procedimento penale sull’incidente mortale avvenuto oggi nella centrale Enel Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia. I nostri legali stanno verificando se tecnicamente ciò sia possibile»: lo ha annunciato Mauro Mazzola, sindaco di Tarquinia, in provincia di Viterbo, città in cui viveva Sergio Capitani. Originari di Tarquinia sono anche altri due degli operai rimasti feriti. «Chiederemo di costituirci parte civile - ha aggiunto Mazzola - perché vogliamo verificare con certezza che siano state adottate tutte le misure di sicurezza previste dalle normative. Ma vogliamo anche affermare con forza che in materia di sicurezza sul lavoro, per quanto ci riguarda, saremo costantemente in prima linea». Mazzola ha inoltre annunciato che martedì pomeriggio, nel Municipio di Civitavecchia, si terrà un incontro delle amministrazioni comunali dell’area al quale saranno invitate anche le province di Roma e Viterbo per pianificare una serie di iniziative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

LA LEGA «EDUCA» GLI IMMIGRATI: TUTTI A SCUOLA DI DIALETTO
L’integrazione passa attraverso il dialetto? Lo sostiene la Lega a a Belluno, dove la storia, la cultura e la lingua locale entrano nei programmi di formazione propedeutica all’integrazione sociale e lavorativa degli immigrati regolari. In seguito all’accordo di programma con la Regione Veneto approvato dalla giunta provinciale, accanto ai corsi di lingua, cultura e storia italiana e di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, verranno attivati corsi specifici per la conoscenza del territorio e del dialetto bellunese. «Il progetto, che non è discriminante, nasce da istanze raccolte sul territorio, dagli imprenditori e dai lavoratori stessi» - sostiene l’assessore provinciale alle politiche del lavoro e alla formazione Stefano De Gan (Lega Nord). Il progetto interesserà particolari settori, come quello dell’edilizia e dell’assistenza sanitaria pubblica e privata, “che vedono la coesistenza sui posti di lavoro di italiani e stranieri e grosse difficoltà legate alla lingua”. A costituire una barriera linguistica sarebbero soprattutto nomi di attrezzi e strumenti di lavoro, ma anche richieste e indicazioni in dialetto che gli immigrati non sono in grado di comprendere. I corsi, rivolti a persone già inserite nel mondo del lavoro, verranno organizzati e tenuti dagli enti di formazione di Assindustria e dell’Unione artigiani nell’ambito di un progetto dal costo complessivo 40mila Euro, 32mila da fondi regionali e 9mila dalla Provincia. Soldi che potevano essere impiegati diversamente, secondo alcuni immigrati che vivono nel bellunese, i quali hanno opinioni diverse e a volte contrastanti, legate all’esperienza personale, all’età, alla professione. «Gli immigrati si spostano a seconda dell’andamento dell’economia. Oggi lavorano qui, ma non è detto che domani rimangano a Belluno» - commenta Sherif Eissa, di origini egiziane, che oggi è cittadino italiano. Sottolineando l’importanza di coinvolgere le associazioni di immigrati presenti sul territorio negli interventi volti a favorire l’integrazione, esprime anche la sua opinione di cittadino italiano: «le risorse vanno impiegate nel modo giusto, con iniziative efficaci, che aiutino concretamente l’integrazione». Prima l’italiano «Prima di tutto, dobbiamo conoscere l’italiano, imparare a leggerlo e a scriverlo». Non ha dubbi Ibtisam, 22 anni, operaia marocchina addetta al controllo qualità degli occhiali. È consapevole dell’importanza della lingua per poter vivere e integrarsi all’interno della società non solo bellunese e veneta, ma italiana. Come altri stranieri, nel dialetto vede invece un’ulteriore difficoltà. L’opportunità di avere uno strumento in più è invece accolta con entusiasmo da Maria, badante ucraina, che vive a Belluno da quattro anni. Considera il dialetto una risorsa per il suo lavoro a stretto contatto con gli anziani, ma anche una possibilità per «imparare una nuova lingua», oltre all’ucraino, il russo, l’inglese e l’italiano, che parla correttamente. A mettere in dubbio l’utilità dello studio del dialetto è Amin, 24 anni, di origine marocchina. Vive in Italia da 15 anni e mastica un po’ di dialetto, «imparato al lavoro». «Penso che per uno straniero sia già difficile imparare la lingua italiana» - commenta, proponendo di impiegare i fondi per iniziative e spazi in cui i giovani italiani e stranieri possano incontrarsi. Non rifiuta l’idea di studiare il dialetto Abderraim El Barqi, presidente dell’Associazione Amicizia italo-marocchina, dicendosi disponibile e aperto a tutte le iniziative a favore dell’integrazione. «Non ho niente in contrario» - aggiunge, auspicando che i figli di immigrati di cultura araba possano avere degli spazi in cui imparare l’arabo e trovare sostegno nello studio della lingua italiana, e chiedendosi se vengono organizzati corsi dello stesso tipo per gli italiani che non parlano il dialetto.


MOTOCROSS/ L'EX IRIDATO PUZAR CADE DURANTE UNA PROVA: È IN RIANIMAZIONE UNICO ITALIANO MONDIALE NELLA CLASSE 250 IN SELLA ALLA SUZUKI NEL 1990. NEL 1995 SUCCESSO BIS NELLA 125 CON L'HONDA
di SERGIO CONTI
PARMA- Stava provando una moto nel circuito di cross di Torricella di Sissa, in provincia di Parma, quando ha perso il controllo del mezzo ed è caduto riportando un gravissimo trauma toracico con lo schiacciamento dei polmoni. È l'ex campione del mondo di motocross Alessandro Puzar, rimasto vittima questo pomeriggio di un incidente mentre stava effettuando alcuni giri di allenamento. L'uomo è stato soccorso dagli addetti della pista che hanno avvertito il 118. Sul posto è atterrato l'elicottero decollato dal Maggiore di Parma che ha trasportato il ferito in ospedale dove è ora ricoverato nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono gravi, la prognosi riservata.
Alessandro Puzar, 41 anni, nativo di Ceva in provincia di Cuneo, è l'unico pilota italiano a vantare la conquista del titolo mondiale di motocross nella classe 250; titolo conquistato nel 1990 in sella alla Suzuki del team parmigiano di Michele Rinaldi. Nel 1995 bissa il successo, ma nella categoria 125 in sella ad una Honda. Nel 2002 l'ultima vittoria in una gara del campionato del mondo, nella classe 125, in sella alla italiana Husqvarna a Sevlievo in Bulgaria e la conquista, insieme a Bartolini e Chiodi, del prestigioso "Motocross delle Nazioni".


ENDURO/ ASSOLUTI D’ITALIA: TEAM ITALIA SUL PODIO CON MANZI E POGNA
di SERGIO CONTI
Esordio di bronzo nel Campionato più importante del panorama italiano per i giovani piloti del Team Italia: gli Assoluti, con due terzi posti conquistati da Manzi e Pogna, mentre Mangini guadagna la quarta posizione a pochi centesimi dal podio.Primo appuntamento della stagione con il maggior campionato nazionale per gli azzurrini del Team Italia che sono riusciti a centrare il podio con ben due terzi posti. Si è svolta sulle sponde del Lago di Viverone la prima tappa degli Assoluti d’Italia. I giovani portacolori del Team Italia si sono presentati al via in sella alle loro KTM firmate GP Motorsport ed hanno affrontato i tre giri previsti dalla tabella di marcia, all’interno dei quali si sono sfidati in ben nove speciali totali. Dopo circa 20km dalla partenza (effettuata ai bordi del lago), gli azzurrini si sono cimentati in un primo fettucciato di circa due minuti, dove hanno particolarmente brillato Jonathan Manzi e Massimo Mangini, conquistando la prima posizione rispettivamente una e due volte. Successivamente gli azzurrini, dopo aver fatto tappa al CO, hanno affrontato una speciale lunga circa 7 minuti, prima di raggiungere la prova estrema (1km circa). A mettere la firma sulle medaglie di bronzo sono stati Jonathan Manzi e Michael Pogna, entrambi tabella rossa. Nella 125 2t Jonathan “Terminator” Manzi ha dovuto lottare, più che con i primi in classifica, proprio con il compagno di squadra Mangini, che quest’anno sembra aver ritrovato la sua forma ideale. A dividere i due bergamaschi in classifica di giornata sono solo 41 centesimi mentre conquista la vetta più alta del podio di classe il giovanissimo crossista Giacomo Redondi, seguito da Roberto Bazzurri.Buoni anche i piazzamenti degli altri azzurrini nella ottava di litro; il diciottenne Guido Conforti conclude la sua giornata in settima posizione seguito da Tommaso Montanari in undicesima piazza.Nella cilindrata superiore, la 250 2t, Michael Pogna conquista il terzo gradino del podio dopo un avvio di gara in chiaroscuro. Davanti al pilota di Sellero troviamo rispettivamente Simone Albergoni e Luca Cherubini.Un inizio di stagione con i botti quello del Team Italia che, speriamo, continui per tutto il Campionato. Un successo che è merito non soltanto dei piloti ma anche del team che li sostiene, il GP Motorsport, con l’appoggio della FMI e di KTM Italia che mette a disposizione alle giovani promesse dell’enduro nazionale tutte le moto e i ricambi necessari. Un ringraziamento particolare va inoltre a tutti gli sponsor che credono in loro e li sostengono: Nikon, Tecnonet, Goldentyre, Mauri, Pivesso, X-Lite, ICP, Salice e Gaerne, quest’ultima, ricordiamo, entrata quest’anno anche come sostenitore degli Assoluti d’Italia.Prossimo appuntamento per gli azzurrini del Team Italia è per il 18 aprile con la seconda tappa del Campionato Italiano Under23, che approderà in terra toscana, e più precisamente a Rufina, in provincia di Firenze.

MOTOCROSS/ CAMPIONATO REGIONALE EMILIA ROMAGNA I RAGAZZI DEL TEAM MOTO IDEA DOMINANO A CARPI
di SERGIO CONTI
Vittorie schiacciarti per Davide Bertugli nella MX1 e Alessandro Valente nella MX2, alla prima del regionale emiliano-romagnolo. Entrambi protagonisti e vincitori in tutte e due le frazioni di gara. Sfortunato Davide Violi. Prima della ripresa con il tricolore di categoria che si svolgerà a fine aprile, il TEAM MOTO IDEA si impegnerà in un trittico di appuntamenti regionali a cui la compagine emiliana non può mancare. Il primo di questi si è svolto proprio questa domenica 28 marzo in quel di Carpi, storico impianto indoor che ha ospitato, appunto, l’apertura stagionale del Campionato Regionale Emilia Romagna. Molti i piloti scesi in pista per un torneo che, come sempre, ricalca molto interesse in regione e richiama molti riders. Ovviamente molte erano le attese per vedere alla “prova del nove” i ragazzi del Team Moto Idea, soprattutto nella MX1 dove Davide Bertugli detentore del titolo 2009 e sceso in pista con la tabella N°1, si sarebbe dovuto guardare le spalle da un pacchetto di agguerriti avversari. Il pilota modenese, probabilmente teso al via di questa nuova stagione, non ha centrato due bellissime partenze, ma ha prevalso la sua evidente competitività sugli avversari. Due rimonte e rispettivi sorpassi sugli avversari di turno sino a quello decisivo sul battistrada per poi transitare, in solitario, sotto la bandiera a scacchi accolto dagli applausi dei componenti del team.“Ero un po’ teso prima del via. Il numero 1 pesa!” – queste le parole di un Bertugli felice per la sua prestazione odierna – “Ho fatto delle partenze non perfette, soprattutto la prima, ma era importante non commettere errori. Poi quando ho visto che potevo andare a prendere il primo là davanti non ho esitato. E’ stata una bella doppia vittoria!”La MX2, a sua volta, ha visto primeggiare un altro portacolori del Team Moto Idea: Alessandro Valente. Due partenze non perfette ma due rimonte capolavoro con sorpasso decisivo sul probabile vincitore che ha portato Alessandro a due nette vittorie. Per quanto riguarda gara 1, Valente transita 10° al primo passaggio, preceduto da un gruppetto di avversari tutti vicinissimi che costringono Alessandro ad uno sforzo in più per sopravanzarli, poi libero da questo fardello si è involato alla caccia del battistrada che ha superato a poche tornate dal termine. Al secondo via è andata meglio e già a metà gara Alessandro era primo, andando così a completare con un successo pieno la sua prima uscita in questo regionale.“Direi che è andata bene.” – afferma sul podio il pilota di Pineto – “Ho faticato un po’ nella prima manche ma poi nella seconda è andata meglio. Sono contento così.”La sfortuna, invece, si è accanita su Davide Violi autore di una caduta al primo via che lo ha fatto partire ultimo. Accanita la sua rimonta che l’ha portato al decimo posto sotto la bandiera a scacchi. Peggio è andata gara 2 conclusasi, dopo poche tornate, con un ritiro a causa della rottura di alcuni raggi della ruota anteriore.Simone Camisa: “Finalmente un ottimo risultato! I ragazzi sono stati davvero bravi, peccato solo per Violi che non si meritava una giornata così negativa. Bertugli è stato grande, soprattutto in gara due quando è andato a prendere il primo e l’ha passato con decisione lasciandolo dietro di parecchi secondi. Bravo anche Valente che, se ci crede, può far vedere cose egregie anche in chiave tricolore. Oggi sono felice anche se non tutto è andato liscio ma le due vittorie odierne, sia a me che a Christian, ci hanno fatto davvero bene!”

CAMPIONATO ITALIANO MINIBIKE MOTARD 2010 «CHALLENGE MOBSTER»
di SERGIO CONTI
FERMO- Sul tracciato del Kartodromo Dino Ferrari di Fermo, tirato a lucido per l'occasione, si è aperto il Campionato Italiano riservato alle Minibike Motard. L’ appuntamento è stato accompagnato da una splendida giornata di sole che ha invogliato la partecipazione anche di un nutrito pubblico. Le gare si sono alternate per tutta la giornata, numerose le categorie presenti e un paddock ricco di piloti e addetti ai lavori. Nella stessa giornata si è svolta anche la prima prova del monomarca «Challenge Mobster» che ha visto la partecipazione di 17 conduttori.Il Challenge Mobster, nato come primo monomarca nelle Minibike, si riconferma con una formula azzeccata anche sotto il profilo agonistico, grande bagarre in pista per tutte le posizioni, sorpassi a ripetizione e tanto agonismo. A Fermo però si è presentato tra gli iscritti al trofeo Emanuele Frosi, già protagonista di gare in categorie maggiori che ha deciso di prendere il via quest'anno al monomarca ideato da Cristian Bin, patron della Mobster. Frosi si è involato sotto la bandiera a scacchi raccogliendo due nette vittorie in sella alla nuova B2. Partito sempre al comando, Frosi ha preso subito un centinaio di metri di vantaggio sugli avversari, amministrando il divario fino al traguardo. Alle sue spalle Matteo Dragoni, veramente a suo agio sulla pista marchigiana, autore di due secondi posti meritati; in terza e quarta piazza sono giunti nell'ordine Luca Franceschelli e Andrea Menegatti sempre in lotta per le prime posizioni; ottima la quinta posizione assoluta per il toscano Massimo Pieroni. Belle le gare di Michel Zattera e Alessandro Benedetti, dove quest’ultimo comprometteva un buonissimo risultato finale in gara 1 per una banale scivolata, dopo un ottimo avvio. Da segnalare il rientro alle gare di Flavio Galantucci, più noto come “DJ Ficus” che si è alternato tra gare e speakeraggio, nei momenti di pausa, con grande disinvoltura.Tutte le categorie del Campionato Italiano Minibike sono state molto belle, iniziando dalla Stock Amatori dove si è registrato un alto numero di partecipazione e con molti piloti sullo stesso livello. Le moto rigorosamente «stock» hanno permesso di mettere maggiormente in evidenza le qualità dei piloti e il tutto è stato molto apprezzato. La Stock Amatori, come dicevamo, in gara 1 ha visto la vittoria del pilota di casa Osvaldo Frinconi su Bucci Moto, poi incappato in una caduta in gara 2 e costretto ad una rimonta che lo ha collocato definitivamente al quarto posto assoluto. Il pilota della B2, Cristian Cavallotti ha vinto questa prima prova con un terzo e un primo di manche. Bella la prestazione di Vincenzo Testa su Bucci Moto, secondo assoluto di giornata e buon terzo posto assoluto per Simone Valentini su Rotek. Una categoria molto equilibrata questa, che ha evidenziato anche le ottime prestazioni di Davide Bastari su WT Motors e Simone Prischi su Bucci Moto, giunti nell’ordine.Nella categoria Stock Agonisti l'attesa sfida dei piloti pluricampioni della specialità ha come sempre tenuto banco per tutto il weekend. Francesco Levi su Bucci Moto ha raccolto bottino pieno: il pilota marchigiano, sulla pista di Fermo, è stato imbattibile facendo registrare due nette vittorie e il miglior tempo assoluto del circuito; con molta determinazione, al secondo posto, si è piazzato Alceste Pallotta su Bucci Moto con due secondi posti di manche; mentre terzi assoluti a pari punti hanno concluso Andrea Levi, sempre su Bucci Moto, che raccoglie il terzo gradino del podio per aver ottenuto il miglior risultato in gara 2 e Michele Cannistraro su Holeshot. Ottime le prestazioni di Guido Fulgoni su Rotek e Ermanno Bastianini su B2 giunti nell’ordine.La MB Open, riservata alle Minibike preparate, ha visto la doppia affermazione di Alceste Pallotta in sella alla nuova Bucci. Il pilota marchigiano, in questa categoria, ha dato spettacolo scaricando a terra tutti i cavalli della sua potente minibike; seconda posizione per Michele Cannistraro che si è iscritto anche in questa categoria con una moto completamente di serie per cercare di racimolare punti preziosi per i prossimi appuntamenti dove spera di potersi schierare con una moto più competitiva. Terzo posto assoluto per il pilota Mobster, Luigi Meattini, quarto Donatello Croci alla sua prima gara.Nella Boymotard vittoria di Ivan Chiariotti su WT Motors, seconda posizione assoluta per Angelo Pastorino, pilota all’esordio nelle Minibike Motard, terzo posto per Cristian Scorici sempre su WT Motors, quarto e quinto posto per i due toscani Francesco Giorgi su Mobster e Andrea Butini su Holeshot. Davvero sfortunata questa giornata per il Campione Italiano in carica Alessio Finello: dopo la buona prestazione in gara 1 conclusasi con un secondo posto, gara 2 lo ha visto protagonista di una caduta costringendolo al ritiro.

BERSANI: «NON CANTO VITTORIA, MA NON È SCONFITTA PD: DISTANZA TRA COALIZIONI SI È DIMEZZATA»
«Non canto vittoria, ma non accetto neppure che si parli di una nostra sconfitta». Pier Luigi Bersani commenta i risultati delle regionali e delle amministrative e respinge le analisi che vedono un Pd sconfitto: «Non c'è un nostro arretramento al Nord, in Piemonte abbiamo perso per 9mila voti, è come prendere un palo al 95esimo. La vulgata che il Pd non sia nel Nord è sbagliata: chi l'avrebbe detto che avremmo vinto al primo turno a Lecco e Venezia contro Castelli e Brunetta?». Bersani spiega che «a gennaio nessuno scommetteva che avremmo vinto in 7 regioni su 13. Con il quadro di alleanze di allora potevamo giocarci 3-4 regioni, e invece ne abbiamo vinte 7 e altre due ce le siamo contese, in Piemonte con un palo al 95esimo e nel Lazio, dove ci separano 77mila voti. Nel Lazio il nostro schieramento avanza di 4-5 punti rispetto al 2009, in Campania di 6 punti, in Lombardia di 3, nelle Marche di 7, in Emilia di un punto e in Toscana di 3,5. C'è stato un dimezzamento della distanza tra noi e il centrodestra rispetto al 2009: erano 6 punti nel 2009 e ora sono 3, e parlo del centrosinistra classico, senza l'Udc. Per questo, pur in un contesto di un'elezione complicata, parlo di un'inversione di tendenza».E il Pd? Bersani parla di avanzamento di un punto rispetto alle europee, e cita le varie liste del presidente collegate a candidati del Pd, e ammette che «anche noi siamo stati colpiti dall'astensionismo». Un dato che, insieme alla radicalizzazione del voto a Grillo, segnala che «c'è un pezzo largo di società che non si sente rappresentato dalla politica ed esprime una domanda implicita e urgente di cambiamento verso una politica più semplice, concreta e onesta». Quanto a l'Aquila, Bersani precisa che, pur nella sconfitta della Pezzopane alle provinciali, «abbiamo vinto nel Comune capoluogo e in tutta l'area interessata dal terremoto».Quanto al risultato della Lega, Bersani precisa che «rispetto alle europee sono cresciuti dello 0.9%», mentre il Pdl «perde 4 punti rispetto alle europee e 5,7 rispetto alle politiche 2008. Dato che non è compensato da un analogo aumento della Lega.Ecco perché, dice il leader Pd, «lo scarto tra noi e il centrodestra si è accorciato». E il successo della Lega nelle regioni rosse? «Siamo più o meno a percentuali già raggiunte e comunque attenzione, il Pd è andato avanti in Emilia e nelle Marche». «La Lega - afferma Bersani - è un fenomeno di fondo nel nord. Ricordo che nel mio paese, Bettola, mi chiamavano pecora rossa perchè vincevano sempre gli altri. Io sono nato lì, non è che tutte le volte diventa una notizia...». Più che all'avanzata della Lega il leader Pd invita a guardare il rapporto tra Pdl e Lega «con il Pdl che va indietro di quattro punti e la Lega avanza. Questo avrà conseguenze nella maggioranza». «Nessuno ci avrebbe portato più avanti di Emma Bonino», dice Bersani. «Non credo affatto che ci abbia portato a incomprensioni con i cattolici. Non ho nulla da rimproverarmi, i numeri del voto dimostrano anche che c'è stata una sua affermazione personale oltre i partiti». «Nel Lazio siamo partiti 5 punti e siamo arrivati al pelo, a Roma il centrosinistra ha un vantaggio significativo e questo ci consente di guardare in modo positivo alle prossime comunali». Nessun rimpianto neppure sulla scelta di De Luca in Campania: «Ha avuto un successo rilevante, c'era un distacco molto ampio. De Luca non è stata una scelta del passato, non credo che avremmo fatto meglio con altri candidati». Il boom di Grillo? «Lì dentro c'è un' esigenza di civismo, anche se abbiamo idee molto diverse su rifiuti e infrastrutture. Ci sono fasce giovanili moderne che chiedono civismo, un'esigenza con cui dobbiamo confrontarci, l'idea di una politica più semplice, concreta e pulita. Detto questo i dati del Piemonte parlano chiaro, e me ne dispiace molto». «Io ho sempre pensato che Vendola sia una delle personalità con cui si può configurare l'offerta del centrosinistra al Paese». Lo ha detto Pier Luigi Bersani parlando del riconfermato governatore pugliese. «Io penso che il Pd -aggiunge il segretario- debba caricarsi anche di tenere aperto il cantiere ovvero essere disponibile a discutere anche con le forze che sono ora fuori dal Parlamento, a partire da Sinistra ecologia e libertà per verificare la possibilità di una convergenza strutturale». Sta parlando di un ingresso di Sel nel Pd? «No -risponde Bersani- non chiedo a Vendola di entrare ma se è disponibile di lavorare insieme per un cantiere comune». «Fronti, fronti.... si farà una discussione», risponde Bersani a chi gli chiede se non teme, dopo il voto delle regionali, l'apertura di fronti interni. «io ho detto cosa intendo fare- aggiunge- e cioè che si va avanti a costruire un partito che abbia un radicamento popolare. La strada è quella lì. poi le discussioni, per l'amor di Dio, le facciamo, ma noi abbiamo un dovere verso l'Italia. Ora ci occupiamo di questo». Il leader Pd tira le somme: nessuna marcia indietro nella rotta del Pd, «bisogna andare avanti nel solco della costruzione di un partito popolare che abbia al centro lavoro, famiglia e impresa e di una alternativa positiva a questo governo. E ribadisce il messaggio al governo: basta con le chiacchiere sulle riforme, «ci siederemo solo a tavoli in cui si parla di problemi degli italiani, di cose che la gente capisca immediatamente».E se il premier dovesse spingere l'accelatore verso una riforma presidenzialista che cambi la Costituzione, Bersani ricorda che c'è sempre il referendum confermativo. «Se ci sarà una forzatura, sappiamo che il meccanismo prevede anche una consultazione popolare», ha ricordato il segretario del Pd. Nel merito, ha poi spiegato, il Pd è disposto a un confronto sulle riforme istituzionali. «Si vada in parlamento, non temiamo la discussione sui temi istituzionali», ha detto. Chiusura totale invece sull'idea di Silvio Berlusconi di consultare i gazebo. «Non so cosa ne sappiano...», ha detto.



L’IRIDATO FRANCESE VAN DEN BOSCH (APRILIA) SI AGGIUDICA LA PRIMA PROVA DEGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA SUPERMOTO MENTRE IN TESTA AL CAMPIONATO TRICOLORE È SUBITO IL CAMPIONE ITALIANO IVAN LAZZARINI (HONDA)
di SERGIO CONTI
CASTELLETTO DI BRANDUZZO-Nuova formula e pista fantastica per il debutto degli Internazionali d’Italia Supermoto edizione 2010, campionato accolto con i favori del pubblico accorso numeroso grazie anche alla bella giornata di sole, e dei piloti che hanno toccato le 170 unità. Le novità introdotte da DBO e FMI riguardano la marca degli pneumatici, ora Goldentyre, le nuove classi Open, Coppa Italia e Young e un ricco montepremi.Vince la prova di apertura uno scatenato Thierry Van Den Bosch,
tornato a cavalcare un’Aprilia con il team toscano PMR-H2O e subito vincente mettendo a segno qualifiche, warm-up e due manche finali che gli sono valse la vittoria e la vetta in campionato internazionale. Si difende con onore il campione italiano e internazionale S1 Ivan Lazzarini (foto) in testa al tricolore con due primi posti sempre davanti al campione dell’S2 Davide Gozzini (TM).In gara, come detto, anche la classe Open, confronto che ha visto il milanese Luca D’Addato (Honda) imporsi in entrambe le manche, anticipando così sul podio assoluto di giornata sia Mattia Traversa (Husqvarna) che Massimiliano Porfiri (Honda). Spettacolo anche in Coppa Italia dove il pontino Paolo Salmaso (Ktm) ha vinto la prova in ragione di un secondo e un primo posto di manche che gli sono valsi il gradino più alto del podio davanti a Diego Monticelli (Honda) e Andrea Taffurelli (Honda) giunti rispettivamente secondo e terzo.Margini di crescita anche per i numeri dei giovani della categoria Young, dove Lorenzo Promutico (Honda) in sella alla sua Honda si è imposto in entrambe le manche vincendo la gara davanti a Riccardo Lodigiani (Fantic) e Federico Squarcia (Fantic). Infine i due Trofei monomarca con l’Honda che è stata appannaggio di Johnny Falay in virtù di due vittorie, lasciando ad Enrico Veglia e Gianluca Guiotto rispettivamente il secondo e terzo posto. Thomas Gory è invece il dominatore del Trofeo Suzuki grazie alle vittorie nelle tre frazioni, chiudendo la prova precedendo rispettivamente Mirko Di Flumeri e Alessandro Scalabrin. L’appuntamento con gli Internazionali d’Italia è fissato ora per l’8 e 9 maggio sul circuito internazionale Kart Planet di Busca, nel cuneese.GARA-1 S1 Internazionale: Come dimostrato nei turni di prove precedenti che ha sempre vinto, il transalpino campione del mondo Thierry Van den Bosch, in sella alla sua Aprilia (PMR-H2O) è scattato subito davanti grazie a una bella mossa, lasciando subito Ivan Lazzarini (Honda-Ita), Bernd Hiemer (Ktm-GER) e Adrien Chareyre (Husqvarna-Fra) alle sue spalle. Li seguono Davide Gozzini (TM), Giovanni Bussei (Honda), Thomas Chareyre (TM), Eddy Seel (Suzuki), Mauno Hermunen (Husqvarna-Fin), Marco Dondi (Ktm) per i primi dieci. Volatone per il battistrada Van Den Bosch che guida solitario la sua Aprilia factory verso il primo traguardo della stagione, lasciando a Hiemer la seconda piazza ed a Chareyre, Adrien, la terza, mentre dietro chiude il campione italiano S1 Lazzarini con la migliore posizione degli italiani davanti al campione italiano S2 Gozzini.GARA-2 S1 Internazionale: E’ ancora il francese ufficiale Aprilia Van Den Bosch a prendere il comando della corsa davanti al pesarese Ivan Lazzarini, Bernd Hiemer, Thomas Chareyre, Davide Gozzini, Giovanni Bussei. Nel secondo giro scivolano Adrien Chareyre, Giovanni Bussei e Hiemer. Intanto al comando l’iridato Van Den Bosch continua spedito la sua corsa al comando fermandosi solo dopo 11 giri dopo aver tagliato nuovamente per primo la bandiera a scacchi che gli permette di festeggiare la sua prima vittoria stagionale in Italia, nel circuito che il prossimo 2 maggio ospiterà la prova di apertura del mondiale della specialità, valido per l’assegnazione del GP d’Italia. Posizione d’onore sul podio di questa seconda manche per Thomas Chareyre in sella alla sua TM e terzo il positivo Ivan Lazzarini che anticipa Hiemer, Gozzini, Hermunen, Bussei, Borella, Seel, Sammartin.S1 GARA-1: 1. Thierry Van Den Bosch (Aprilia-FRA) 11 giri in 18’52.859 e giro + veloce in 1’42.422; 2. B. Hiemer (Ktm-GER); 3. A. Chareyre (Husqvarna-FRA); 4. I. Lazzarini (Honda-ITA); 5. D. Gozzini (TM). S1 GARA-2: 1. Thierry Van Den Bosch (Aprilia-FRA) 11 giri in 18’52.757; 2. T. Chareyre (TM-FRA); 3. I. Lazzarini (Honda-ITA); 4. B. Hiemer (Ktm-GER) giro + veloce in 1’42.071; 5. D. Gozzini (TM-ITA).S1 Assoluta Campionato Italiano: 1. Ivan Lazzarini (Honda) punti 50; 2. Davide Gozzini (TM) 44; 3. Giovanni Bussei (Honda) 40. S1 Assoluta Campionato Internazionale: 1. Thierry Van Den Bosch (Aprilia) punti 50; 2. Bernd Hiemer (Ktm) 40; 3. Ivan Lazzarini (Honda) 38.S1 Graduatoria Campionato Italiano: 1. Ivan Lazzarini (Honda) punti 50; 2. Davide Gozzini (TM) 44; 3. Giovanni Bussei (Honda) 40.S1 Graduatoria Campionato Internazionale: 1. Thierry Van Den Bosch (Aprilia) punti 50; 2. Bernd Hiemer (Ktm) 40; 3. Ivan Lazzarini (Honda) 38. Italiano Open Assoluta: 1. Luca D’Addato (Honda) punti 500; 2. Matteo Traversa (Husqvarna) 380; 3. Massimiliano Porfiri (Honda) 270.Coppa Italia Assoluta: 1. Paolo Salmaso (Ktm) punti 460; 2. Diego Monticelli (Honda) 370; 3. Andrea Taffurelli (Honda) 340.Trofeo Suzuki Assoluta: 1. Thomas Gory punti 75; 2. Mirko Di Flumeri 52; 3. Alessandro Scalabrin 51.Trofeo Honda Assoluta: 1. Johnny Falay punti 200; 2. Enrico Veglia 170; 3. Gianluca Guiotto 148. Trofeo Young Assoluta: 1. Lorenzo Promutico (Honda) punti 500; 2. Riccardo Lodigiani (Fantic) 420; 3. Federico Squarcia (Fantic) 340.

THIERRY VAN DEN BOSCH STACCA IL MIGLIOR TEMPO NELLE QUALIFICHE
di SERGIO CONTI
Il primo round dei campionati Internazionali d’Italia Supermoto è iniziato oggi sul tracciato di Castelletto di Branduzzo ed i risultati delle prime qualifiche sono stati molto positivi per il francese campione del mondo in carica della S1 Thierry Van Den Bosch tornato in questa nuova stagione all’Aprilia (Team PMR H2O), mentre ha fatto registrare il secondo tempo più veloce l’ex iridato della Ktm, Bernd Hiemer davanti al campione italiano S1 Ivan Lazzarini(foto). Rispettivamente quarto e quinto i fratelli Chareyre, con l’iridato Adrien (Husqvarna) davanti a Thomas (TM), quindi il belga Eddy Seel (Suzuki) e il tricolore Davide Gozzini (TM).Nel primo pomeriggio i piloti della Supermoto sono scesi in pista trovando condizioni sensibilmente più gradevoli rispetto alle prove libere del venerdi ma i piloti continuano a lavorare sull’assetto delle loro moto in previsione di un clima ancor più primaverile previsto per domani. Il programma di domani prevede piloti in pista dalle ore 08,30 con la neonata categoria Young e la Coppa Italia con le qualifiche, warm-up per il tricolore Open e Internazionali S1 e subito dopo il via alle finali dei trofei monomarca Suzuki e Honda, quindi prime manche finali per Coppa Italia e Young per poi arrivare alle 13,50 quando scatterà la prima attesissima finale con i migliori concorrenti S1 e poi di nuovo in pista per le seconde decisive finali, con l’S1 che vede quest’anno riuniti in un’unica classe tutti i migliori piloti.Nel programma di ogni prova degli Internazionali d’Italia Supermoto, è stato inserito anche un torneo di Calcio Balilla portando spruzzata di colore alle sei prove del campionato.Un sistema incrociato di attribuzione di punti tra piloti della Coppa Italia e giocatori di “biliardino” permetterà l’assegnazione di due bonus da 600 euro ciascuno spendibili presso il casinò della Valle d’Aosta. Una bella idea per smanettare non solo in pista ma anche con le stecche del biliardino dei professionisti dell’International Champion Cup.

