martedì 14 dicembre 2010

CROLLA TERRENO, MUOIONO DUE FRATELLI ERANO TITOLARI DI UN'IMPRESA EDILE MARIO E STEFANO SCIACCA, DI 65 E 61 ANNI, STAVANO EFFETTUANDO LAVORI DI SCAVO PER UNA RETE FOGNARIA A NUMANA, NELL'ANCONETANO. SONO STATI TRAVOLTI DALLO SMOTTAMENTO DEL TERRICCIO A CIRCA TRE METRI DI PROFONDITÀ. I SOCCORSI RITARDATI DALLA NEVE



ANCONA- Due fratelli di 65 e 61 anni sono morti nel crollo di una porzione di terreno a Numana, in provincia di Ancona. Mario e Stefano Sciacca, stavano effettuando dei lavori di scavo, quando si è verificato l'incidente e sono stati travolti dal terriccio. I vigili del fuoco non hanno potuto far altro che estrarre i cadaveri. Uno dei due presentava una ferita alla testa, provocata probabilmente dal pietrisco frammisto alla terra. I soccorsi sono giunti in ritardo a causa di una tempesta di neve che imperversa sulla zona. I fratelli Sciacca erano i titolari della ditta che stava effettuando i lavori, la Edilconero. Stavano eseguendo un allaccio alla rete fognaria dello stabilimento balneare "La Perla", uno chalet-ristorante a circa 200 metri dalla battigia, e si trovavano a 2-3 metri di profondità quando una spalla della buca che avevano scavato ha ceduto. Gli Sciacca stavano lavorando all'allaccio fognario già da ieri, conoscevano il titolare dello chalet e si occupavano della manutenzione dello stabilimento. L'incidente è avvenuto a lavoro finito. I fratelli Sciacca stavano per andare via dagli scavi dopo un ultimo controllo. Poco prima che il terrapieno franasse, i due operai lavoravano distesi a terra. La frana che ha travolto i due operai potrebbe essere stata causata dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi, che potrebbero aver allentato il terreno.

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domenica 12 dicembre 2010

SIAMO IN MANUTENZIONE



GLI AGGIORNAMENTI DEL SITO E LA PUBBLICAZIONE DEI COMMENTI RIPRENDERANNO AL PIÙ PRESTO

venerdì 10 dicembre 2010

LE PRIME CINQUEMILA FIRME CRESCE L'APPELLO SUL WEB «LA RAI TORNI AI CITTADINI»

Prende sempre più corpo l'appello web nato dal movimento Move-On Italia per “restituire” la Rai ai cittadini. «Noi come abbonati abbiamo il diritto di esigere un maggior coinvolgimento nelle scelte di qualita’ e di controllo del servizio pubblico offerto dalla Rai – scrivono i promotori dell'appello –. Ecco la modifica che proponiamo: nel contratto di servizio andrà previsto che in caso di mancato raggiungimento di livelli di qualità del servizio prestabiliti e misurati attraverso il meccanismo del "qualitel degli abbonati", nonché al verificarsi di ogni altro inadempimento della Rai rispetto alle obbligazioni da essa assunte con il Contratto di servizio pubblico o, comunque, su di essa gravanti ex lege, una percentuale di abbonati superiore al 15%, possa esigere dalla Rai, l'esatto adempimento delle proprie obbligazioni, previo, ove necessario, ricorso alla competente Autorità giudiziaria e/o Amministrativa». Per ora su Facebook le adesioni sono ferme ad alcune centinaia ma tanti nomi illustri stanno dando il loro sostegno per far crescere la campagna: da Libera di Don Ciotti ad Articolo 21, da Libertà e Giustizia al Popolo Viola, da Valigia Blu a Bobi boicotta il Biscione, da Loris Mazzetti a Dario Fo e Franca Rame, da Giuseppe Giulietti ad Antonio Di Pietro, da Angelo Bonelli a Vincenzo Vita, da Rossana Casale a Giulietto Chiesa e tanti altri. Presto Vincenzo Vita presenterà un'interrogazione Parlamentare chiesta dal MoveOn al Senato sul Contratto di Servizio Rai e contemporaneamente la presenterà anche Antonio Di Pietro alla Camera. Oltre all'appello c'è una lettera collettiva al ministro Romani.IL TESTO DELL'APPELLO. La RAI è il Servizio Pubblico Radiotelevisivo italiano. Ma chi controlla che rispetti il suo operato e gli obblighi assunti nei confronti dei telespettatori? Noi crediamo che questa funzione debba essere svolta anche da noi cittadini. Siamo in una fase di attesa e di definizione di quelle che saranno le nuove regole che disciplineranno il servizio pubblico radiotelevisivo per il prossimo triennio, e che dovranno essere stabilite tramite il contratto di servizio RAI, scaduto il 31.12.2009, e che non è stato ancora firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani e dalla RAI. Per questo ti chiediamo di partecipare attivamente firmando la lettera e le richieste che la società civile attraverso MoveOn italiano, organizzazioni, associazioni e singoli cittadini indirizzano al Ministro Romani. Diversi parlamentari hanno già manifestato l’intenzione di proporre alla Camera e al Senato un’interrogazione rivolta al Ministro di recepire tali richieste, per dare maggiore voce a questa iniziativa. NOI COME ABBONATI ABBIAMO IL DIRITTO DI ESIGERE UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO NELLE SCELTE DI QUALITA’ E DI CONTROLLO DEL SERVIZIO PUBBLICO OFFERTO DALLA RAI. LA LETTERA AL MINISTRO ROMANI LA RAI AI CITTADINI On. Paolo Romani. Ministro dello Sviluppo Economico SEDE Onorevole Ministro, l'informazione, la cultura e l'educazione costituiscono i beni pubblici più preziosi e, ad un tempo, diritti fondamentali di ogni cittadino di un Paese democratico. L'accesso a tali beni e l'effettiva disponibilità di questi diritti, nella società del XXI secolo dipendono in larga misura dal buon funzionamento del servizio pubblico radiotelevisivo. Recenti fatti di cronaca hanno, tuttavia, sfortunatamente evidenziato come, in Italia, il servizio pubblico radiotelevisivo affidato alla RAI, Radiotelevisione italiana, non sia stato all'altezza degli obiettivi ai quali è deputato e tale circostanza ha trovato conferma, nei giorni scorsi, in una serie di mozioni presentate dai Parlamentari facenti capo, trasversalmente, alla maggioranza ed all’opposizione.Riteniamo, pertanto, sia indubitabile che la RAI si è, reiteratamente, resa inadempiente agli obblighi su di essa gravanti in forza della disciplina vigente e del contratto di servizio pubblico. I meccanismi di controllo attualmente esistenti, d’altro canto, sono risultati inadeguati.Il contratto di servizio pubblico volto a disciplinare il rapporto tra lo Stato e la Rai ed ad individuare gli obblighi della Rai nei confronti dei cittadini abbonati, come Le è noto, è scaduto lo scorso 31 dicembre 2009.La firma del nuovo contratto è adempimento che compete al Suo Ministero ed al quale, pertanto, nei prossimi mesi sarà chiamato a provvedere.In tale contesto, con la presente, siamo a chiederLe di prevedere espressamente nel nuovo Contratto di servizio pubblico che la RAI, nell'adempiere all'obbligo di implementazione di adeguati sistemi di controllo della qualità del servizio pubblico - obbligazione alla quale nell'ultimo quadriennio ha omesso di provvedere così come di recente accertato dall’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni - attribuisca direttamente ai propri abbonati, attraverso il ricorso ad adeguati strumenti telematici, il diritto di valutare la qualità dei propri contenuti e programmi. Nello stesso contratto andrà, inoltre, previsto che in caso di mancato raggiungimento di livelli di qualità del servizio prestabiliti e misurati attraverso il citato meccanismo del "qualitel degli abbonati", nonché al verificarsi di ogni altro inadempimento della RAI rispetto alle obbligazioni da essa assunte con il Contratto di servizio pubblico o, comunque, su di essa gravanti ex lege, una percentuale di abbonati superiore al 15%, possa esigere dalla RAI, l'esatto adempimento delle proprie obbligazioni, previo, ove necessario, ricorso alla competente Autorità giudiziaria e/o Amministrativa.Tale richiesta potrà essere firmata ed inoltrata alla Rai attraverso un'apposita piattaforma telematica, con procedura che identifichi gli abbonati firmatari attraverso il solo codice di abbonamento.A seguito del riconoscimento da parte di Rai del proprio inadempimento e/o dell'accertamento di tale inadempimento dinanzi alla competente Autorità giudiziaria o amministrativa, ciascun abbonato avrà diritto di esigere da Rai il risarcimento del danno arrecatole attraverso, ove occorra, la promozione di un'azione di classe.Convinti che converrà con i firmatari della presente circa l'opportunità e l'esigenza di restituire ai cittadini abbonati il diritto di esigere dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo il puntuale adempimento delle obbligazioni su di questa gravanti a tutela del proprio diritto all'informazione, all' accesso alla cultura ed all'educazione, si confida nell'accoglimento delle istanze sopra formulate.

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giovedì 9 dicembre 2010

«BASTA TAGLI ALLA POLIZIA» GLI AGENTI PROTESTANO AD ARCORE



Manifestazioni delle forze dell'ordine contro i tagli al bilancio in tutte le città d'Italia. Un centinaio sono sotto villa San Martino, residenza di Silvio Berlusconi. «Con i tagli del governo abbiamo seri problemi di controllo del territorio per la grave carenza di forse e un parco mezzi da rinnovare»


ARCORE - Stamattina un centinaio di agenti della Polizia di Stato, fra poliziotti, vigili del fuoco e guardia forestale, ha dato vita a una manifestazione ad Arcore, davanti alla residenza del premier Silvio Berlusconi. La protesta si è svolta senza tensioni ed è terminata attorno alle 12,30. I poliziotti, appartenenti a tutte le principali sigle sindacali, hanno manifestato davanti a Villa San Martino contro i tagli al bilancio delle forze dell'ordine. Analoghe manifestazioni in tutto il territorio nazionale, a Roma all'esterno del Senato e con volantinaggi davanti le prefetture. E per il 13 dicembre i sindacati hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma, in piazza Montecitorio.In particolare, le 22 sigle sindacali di settore radunatesi ad Arcore rivendicano la necessità di fondi e denunciano la scure dei tagli alla sicurezza che dal 2008 si sta abbattendo sulle forze di polizia. "Nelle ultime finanziarie i tagli sono stati di oltre due miliardi di euro - dice Santino Barbagiovanni, segretario regionale Silp Cgil Lombardia - e siamo al collasso. Oltre alla mancanza di personale dobbiamo anche fare i conti con il blocco degli stipendi. Vuol dire che se sono necessari straordinari per far fronte alla mancanza di personale, questi non vengono pagati". "Manifestiamo contro lo smantellamento della sicurezza - aggiunge il sindacalista -. Il governo dà un'ulteriore colpo alla sicurezza e di fatto ora abbiamo serie problematiche legate al controllo del territorio. Solo in Lombardia, ad esempio, c'è un ammanco di 1.300 persone, -40% per la Stradale, -45% alla Polfer, -80% alla Postale. Anche per il parco mezzi la situazione grave, da tempo non viene rinnovato, le auto spesso non sono in condizione con il risultato che i pattugliamenti vengono svolti a piedi. La situazione è allarmante".Enzo Delle Cave, segretario provinciale del Siap, è particolarmente duro col premier. "Leggiamo sui giornali che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe dato dei soldi alla signorina Ruby per questioni di buon cuore - dice il sindacalista -. Sarebbe il caso di utilizzare la stessa compassione e responsabilità anche per i poliziotti, che di soldi per il loro lavoro ne hanno sempre meno". "La protesta di oggi è andata benissimo - commenta Felice Romano, segretario generale del Siulp -. Abbiamo ricevuto la solidarietà e l'appoggio da tantissimi cittadini, anche loro preoccupati per il collasso del sistema della sicurezza che si sta verificando con i tagli operati dal governo. Una situazione che peggiorerà se non passa l'emendamento al decreto sicurezza che blocca il tetto agli straordinari e alle indennità operative. Che il ministro Maroni si è impegnato a sostenere, anche se ha ammesso che la sua non è la linea del governo".Senza l'emendamento, secondo Romano, ci sarebbero dei limiti al tetto delle retribuzioni delle forze dell'ordine "inaccettabili". "Ad esempio - spiega -, tutti coloro che nel 2010 non hanno operato in situazioni di ordine pubblico, se saranno chiamati a farlo nel 2011 lo dovranno fare gratis, e questo è proprio inaccettabile".
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mercoledì 8 dicembre 2010

SPOT DI VESPA DURANTE "CENERENTOLA""CHI PROTEGGE I NOSTRI FIGLI?"DURANTE IL FILM DISNEY IN PRIMA SERATA SU RAI1 IL TRAILER SULLA PUNTATA DI PORTA A PORTA DEDICATA ALLA SCOMPARSA DI ADOLESCENTI. L'OSSERVATORIO SUI DIRITTI DEI MINORI: "INTERRUZIONE NEFASTA, IN POCHI SECONDI HA GENERATO APPRENSIONE IN PICCOLI E ADULTI". IL CONDUTTORE REPLICA: "ALLARME INGIUSTICATO"


ROMA - La scena romantica del ballo di Cenerentola era appena finita quando ieri sera, nel film Cenerentola in onda su Rai1, è comparsa la pubblicità. Aperta da un trailer di Porta a Porta (in onda a seguire) con Bruno Vespa che annunciava il tema della puntata, dedicata alla scomparsa della giovane Yara e alla morte di Sarah Scazzi. Con parole di questo tipo: molte ragazzine si saranno commosse davanti a fiabe come quella di Cenerentola ma poi la loro vita è stata spezzata, come successo nei recenti casi di cronaca. Poi il film è proseguito, lasciando però una forte inquietudine in molti spettatori, tra cui presumibilmente tanti bambini. Il caso è stato stigmatizzato dall'Osservatorio per i diritti dei minori a cui si sono rivolti molti genitori oggi: "L'interruzione di Cenerentola con il trailer di Bruno Vespa sulla puntata di Porta a Porta dedicata alla scomparsa di Yara e Sarah è da considerarsi nefasta", denuncia il presidente dell'associazione Antonio Marziale, consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia. "Allarme ingiustificato", replica il conduttore in una nota."Spot inquietante". "Non è ammissibile - spiega Marziale - che una delle sempre più rare occasioni di intrattenimento dedicate ai bambini e alle famiglie debba essere funestata da uno spot inquietante, intitolato "Chi protegge i nostri figli?", un condensato di pochi secondi ad effetto in grado di generare apprensione tra i minorenni e gli adulti intenti a seguire il capolavoro disneyano". Il presidente dell'Osservatorio continua: "Esistono leggi, per la verità alquanto ambigue, che suggeriscono addirittura il divieto di messa in onda di spot pubblicitari durante i cartoni animati, ma laddove non arriva la legge dovrebbe sopraggiungere il buonsenso, la cui latitanza costituisce un segnale di deriva etica che nuoce gravemente alla salute del servizio pubblico radiotelevisivo". Per Marziale, infine: "Sarebbe indispensabile conoscere dal presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, on. Sergio Zavoli, la differenza che intercorre tra servizio pubblico ed emittenza privata".La replica di Vespa. "Siamo stati sempre molto vicini alle posizioni dell'Osservatorio sui diritti dei minori, ma stavolta riteniamo non giustificato l'allarme del presidente Marziale", dice Bruno Vespa in una nota. "Proprio perché sapevamo di essere ascoltati da un pubblico particolarmente sensibile abbiamo accuratamente evitato ogni riferimento forte alle vicende che hanno coinvolto Yara e Sarah. Il titolo dello spot era: 'Come difendere i nostri figli'. E questo purtroppo è un tema all'ordine del giorno di tutte le famiglie con figli pre-adolescenti e adolescenti che hanno visto abbassarsi in modo inatteso le soglie di sicurezza verso limiti sempre più difficilmente gestibili. Un tema squisitamente da servizio pubblico, sul quale, come accaduto già in passato, saremo lieti di coinvolgere lo stesso presidente Marziale".
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martedì 7 dicembre 2010

LAMEZIA, IN 7MILA AI FUNERALI DEI SETTE CICLISTI FOLLA COMMOSSA ALLO STADIO D'IPPOLITO, PROCLAMATO IL LUTTO CITTADINO. LA CERIMONIA FUNEBRE PRESIEDUTA DAL VESCOVO DI LAMEZIA TERME, MONSIGNOR LUIGI CANTAFORA. IL PIRATA TRASFERITO IN CARCERE

Circa 7mila persone hanno reso l'ultimo saluto ai sette ciclisti morti domenica mattina a Lamezia Terme, in seguito ad un incidente, al loro ingresso nel campo dello stadio D'Ippolito, dove si sono tenuti i funerali. Un lungo applauso ha accolto le bare. Un gruppo di ciclisti in bici ha preceduto l'arrivo delle salme, scortate da altri amici del gruppo sportivo di cui facevano parte le vittime del disastro. A guidare i ciclisti Salvatore Mancuso, che si salvò per aver lasciato i compagni poco prima del sinistro. Dietro il corteo il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, visibilmente commosso. Tra le autorità presenti, in rappresentanza del governo, Michelino Davico, sottosegretario all'interno con delega agli enti locali. Gli atleti si sono disposti sui lati del tappeto sul prato dello stadio aprendo un corridoio attraverso il quale i sette feretri hanno raggiunto l'altare dove erano già state posizionate le foto. Ogni bara, su cui è stata posizionata una maglietta da ciclista, e per gli avvocati una toga, era accompagnata da una bicicletta. L’Amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino con negozi e scuole chiuse.Il professore di educazione fisica, Franco Bernardi, fondatore della palestra Atlas che li aveva fatti conoscere, e poi Rosario Perri, Franco Stranges, Domenico Palazzo, Pasquale De Luca, Vinicio Puppin e Giovanni Cannizzaro. Un bidello, due avvocati, il meccanico, il giovane commerciante. Diversi per età, idee, professione, ma uniti dalla stessa passione per la bicicletta che ogni domenica li faceva partire di buon mattino per quei cinquanta, settanta chilometri di fatica.La celebrazione funebre è stata presieduta dal vescovo di Lamezia Terme, monsignor Luigi Cantafora. "Davanti alla morte noi restiamo attoniti. Davanti a queste morti siamo inermi e profondamente rattristati. Nel cuore della domenica, la notizia dell'incidente che ha coinvolto questi nostri fratelli ci ha travolti, ha gettato tutta la città in un turbine di dolore. Ha parlato al cuore di tutti gli uomini e di tutte le donne d'Italia" ha detto il vescovo Cantafora nel corso della sua omelia."Noi abbiamo sempre bisogno - ha aggiunto - di capire le dinamiche, spiegare le cause di fatti così terribili, attribuire le colpe. E quindi è cominciata la ridda di sentimenti contrastanti e di sfoghi legittimi. Ma, davanti a questi nostri fratelli, davanti al dramma della vita e della morte, le domande si fanno più profonde, cercano risposte, oltre che in noi, soprattutto nella parola di Dio. Dinanzi a questo grande dolore - ha proseguito - non ci resta che fissare il volto del Cristo morente, totalmente abbandonato al Padre: solo così quel cuore ha trovato pace. Siamo qui per esprimere fraterna solidarietà ai familiari. Ci sentiamo in questo momento coinvolti nella responsabilità di vivere il gesto più grande: comprendere, amare, perdonare".Dopo l'omelia del vescovo, hanno preso la parola parenti e amici delle vittime. "Papà continuerai ad essere con noi anche da lassù" ha detto la figlia di uno dei cicloamatori morti dal pulpito del palco allestito al centro dello stadio. "Vittime delle istituzioni" ha detto un'altro degli oratori, riferendosi "alle colpe di chi ha consentito al giovane investitore di continuare a guidare nonostante i suoi precedenti". Ripetuti applausi hanno scandito la fine dei vari interventi. "Ogni ciclista sogna di fare il Giro d'Italia. Voi ci siete riusciti,d a qualche giorno siete su tutte le televisioni del paese" è il ricordo di un atleta del Ciclo Club Lamezia . "Siete allineati alla griglia, non volete aspettare. È la prima tappa che avete sbagliato ad organizzare. Buon viaggio - ha concluso - un giorno vi riprenderemo".MALORI - Durante la cerimonia diverse persone hanno accusato malori a causa, oltre all'emozione, del forte sole che batte sullo stadio D'Ippolito e il caldo di oggi al di sopra della media stagionale. Una di queste è stata portata fuori dallo stadio in barella. Un giovane giocatore della Vigor Lamezia, locale squadra di calcio, ed una ragazza hanno hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici del 118 e degli operatori della Protezione Civile, che stanno curando l'assistenza insieme ad operatori della Croce rossa italiana.CAMERA ARDENTE - Nella camera ardente, per tutta la serata di ieri, una folla commossa ha reso omaggio agli sfortunati cicloamatori, falciati durante la loro pedalata domenicale da quell’auto che, dopo una curva, ha cominciato a sbandare ed è piombata addosso al gruppo senza possibilità di scampo. Erano dieci i ciclisti sulla Statale 18, in località Marinella. Solo tre sono rimasti in vita, uno è gravissimo all’Ospedale di Cosenza. Gli altri sette sono rimasti oltre ventiquattr’ore nell’obitorio del nosocomio lametino e poi sono stati trasferiti in chiesa. Al volante il giovane marocchino Chafik El Ketani, ventunenne, arrestato per omicidio colposo plurimo aggravato dall`assunzione di cannabis. L’intera comunità marocchina di venditori ambulanti, circa duemila persone hanno subito manifestato la volontà di partecipare ai funerali per stringersi accanto alle famiglie dei ciclisti. Ma la Questura ha sconsigliato la loro presenza alla cerimonia funebre. “Siamo vicini alle famiglie delle vittime - ha fatto sapere in serata la comunità marocchina - anche se le condizioni della grande disgrazia non ci permetteranno di essere presenti ai funerali. Ci teniamo ad informare che ci uniremo in preghiera per commemorare e ricordare la vita spezzata di questi nostri fratelli”. Oltre a quelle della comunità marocchina, sono state numerose le attestazioni di cordoglio pervenute ai familiari e al sindaco, tra cui quella del Capo dello Stato. Numerosa, ma discreta la presenza delle forze dell'ordine dentro e fuori lo stadio dove si sono celebrati i funerali.DAVICO: "PIU' SICUREZZA PER I CICLISTI'' - "Da appassionato ciclista sono particolarmente vicino ai familiari delle vittime così come a tutti gli amici del Cicloclub Lamezia così duramente colpiti. Da membro di questo Governo mi impegno a promuovere azioni concrete per garantire a ciclisti e pedoni una maggiore sicurezza". È quanto dichiarato dal sottosegretario all'Interno Michelino Davico presente alle esequie delle vittime di Lamezia Terme. "Quanto è accaduto ai sette ciclamatori calabresi - ha detto Davico -, è una tragedia che poteva e doveva essere evitata. Non più tardi di tre giorni fa, a Valenza Po, insieme alla Federazione ciclistica italiana, ho lanciato l'allarme sull'emergenza relativa alle vittime sulle strade tra ciclisti e pedoni: a fronte di un calo nel numero degli incidenti stradali, le vittime su due ruote sono in costante e drammatico aumento".
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lunedì 6 dicembre 2010

GRAN FINALE PER IL TROFEO DEL CENTAURO


di SERGIO CONTI

Vittorie di classe per Eddy La Marra (Open), Michele Conti (600 Open), Francesco Cocco (600 Stock) e Marco Baldassarre (125 SP). Una giornata gelida non ha certamente raffreddato lo spirito agonistico dei 150 piloti che hanno partecipato alla 14° edizione del Trofeo di Natale organizzato sul circuito di Vallelunga dal Gentlemen's Motor Club di Roma.Nella classe Open, la pole position era appannaggio di Eddy La Marra in sella alla Honda - Lorini con la quale ha partecipato alla FIM Cup Superstock 2010.In questa classe il Trofeo era già praticamente nelle mani di Diego Tocca (oggi qunto) mentre è stato proprio La Marra il dominatore per tutti i dieci giri della gara. A contrastarlo ci hanno provato Loic Napoleon (Suzuki) e Remo Castellarin (BMW) che hanno dovuto accontentarsi rispettivamente della seconda e terza posizione ad oltre nove secondi.Lontanissimi gli altri.Con il Trofeo 2010 già assegnato a Filippo Russo, la 600 Open ha vissuto un brivido con una caduta collettiva di ben cinque piloti tra i quali il poleman Giuseppe Barone.Alla nuova partenza sono partiti in testa Michele Conti (Honda) e Massimiliano Iannone (Yamaha) ma al secondo giro quest'ultimo cadeva lasciando al primo la vittoria solitaria. Alle spalle di Conti si classificava Pischedda - che conquistava anche il secondo posto nel Trofeo - davanti ad Alfano e Viglieno, tutti su Yamaha.Tre piloti erano in lizza per la conquista del Trofeo del Centauro nella 600 Stock (Romano, Tocca e Ermacora) ma era Francesco Cocco a partire dalla pole position.Dopo una interruzione con bandiera rossa - per la caduta di Ruggieri -, alla ripartenza era Riccardo Russo (Yamaha) a prendere la testa ma al quinto giro Cocco (Yamaha) lo passava e andava a vincere, nonostante la resistenza di Nico Morelli (Yamaha) che concludeva al secondo posto. Daniele Tocca, piazzandosi all'ottavo posto, si aggiudicava il Trofeo del Centauro 2010 per la 600 Stock. La 125 SP, con il Trofeo del Centauro 2010 vinto in anticipo da Marco Guetti (Moriwaki), è vissuta sul duello tra Marco Baldassarre (Aprilia) e Andrea Del Piano (Moriwaki) che si sono più volte alternati in prima posizione dopo che lo stesso Guetti era caduto mentre era in testa. Alla fine ha prevalso Baldassarre che ha preceduto Del Piano e Guetti, tornato in pista dopo la scivolata.Il programma del Trofeo di Natale è stato completato dall'ultima prova del Trofeo Maxiscooter che ha visto il dominio assoluto di Blando (Gilera) che ha preceduto Rapicavoli (Yamaha) e Savoca Corona (Gilera).

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domenica 5 dicembre 2010

MORTI 8 CICLISTI: DROGATO E SENZA PATENTE ALLA GUIDA DELLA MERCEDES C’ERA UN MAROCCHINO DI 21 ANNI, RIMASTO ANCHE LUI FERITO: È STATO ARRESTATO CON L'ACCUSA DI OMICIDIO COLPOSO PLURIMO



Il bilancio della strage avvenuta sulla strada statale 18 nel comune di Lamezia Terme, al chilometro 372, è al momento di 8 morti e tre feriti, di cui uno gravissimo. La conferma arriva dai carabinieri del comando lametino. Le vittime sono Vinicio Poppin, Fortunato Bernardi, Pasqualino De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Giovanni Cannizzaro e Franco Strangis. Tutte e sette sono di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, ed erano tutti ciclisti amatoriali di Lamezia-Sambiase. Tre di loro erano avvocati e svolgevano la loro professione nel foro di Lamezia Terme. Sono molto gravi le condizioni degli altri tre superstiti del gruppo, recoverati negli ospedali di Lamezia, Catanzaro e Cosenza. ALLA GUIDA SOTTO L'EFFETTO DI DROGA - Le condizioni dell’investitore, un cittadino di origine marocchina di 21 anni, e del bimbo che viaggiava insieme a lui, non destano preoccupazioni. Il giovane si chiama Chafik Elketani, residente a Gizzeria, in provincia di Catanzaro, ed è un immigrato regolare. Elketani, dopo le prime cure nell'ospedale di Lamezia Terme, è stato trasferito nel centro clinico del carcere di Catanzaro, con l'accusa di omicidio colposo plurimo. Dagli esami a cui è stato sottoposto in ospedale l'uomo è risultato sotto l'effetto di droga: è risultato positivo al test della cannabis. L'uomo era anche senza patente dopo che gli era stata ritirata sette mesi fa a causa di un sorpasso azzardato: lo hanno reso noto i vigili urbani di Lamezia Terme, che stanno svolgendo gli accertamenti sull'incidente. Il bimbo di otto anni che viaggiava sulla stessa macchina è il nipote di Elketani, ed è rimasto ferito in modo lieve. Il bambino, dopo l'incidente, e' stato portato nel reparto di pediatria dell'ospedale di Lamezia Terme, ma le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione. LA TRAGEDIA - L'incidente è avvenuto in tarda mattinata sulla statale 18 in localita’ Sant’Eufemia di Lametia Terme (Catanzaro). I ciclisti travolti da una autovettura facevano parte di un gruppo amatoriale di Sambiase di Lamezia Terme, legato alla palestra "Atlas". Tra le vittime ci sarebbe anche il titolare della stessa struttura sportiva.Secondo una prima ricostruzione, effettuata dai carabineri della Compagnia di Lamezia Terme, il marocchino viaggiava in direzione Gizzeria sulla strada statale 18. L'incidente è avvenuto durante una manovra di sorpasso ad alta velocità al chilometro 372 dove, dalla direzione opposta, arrivavano in fila i ciclisti. L'impatto violentissimo non ha lasciato scampo al gruppo. CHOC DEI SOCCORRITORI - ''Quello che abbiamo trovato arrivando qui stamattina è stato uno scenario impressionante. Indescrivibile. Nemmeno una bomba avrebbe potuto provocare qualcosa del genere''. A parlare e' Silvio Rocca, uno dei primi soccorritori della Croce bianca accorsi sul luogo dell'incidente.''Ci avevano allertato - ha aggiunto Rocca - per un incidente in cui, secondo le prime notizie, era coinvolto un solo ciclista. Giunti sul posto abbiamo visto che si trattava di una strage. Tutte persone che conoscevamo personalmente e quindi il colpo è stato ancora piu' doloroso. Abbiamo allertato gli altri soccorsi e l'elicottero. Qualcosa di veramente sconvolgente''.SALVO PER LA PIOGGIA - "Mi sento fortunato, sono vivo per la pioggia": Salvatore Mancuso era insieme al gruppo di ciclisti. "Dovevamo andare verso Amantea - racconta, piangendo, sul luogo della strage - ma quando siamo arrivati verso Campora San Giovanni ha iniziato a piovere ed io ed altri tre del gruppo abbiamo deciso di tornare indietro. Quando sono tornato a casa, mia moglie ha ricevuto una telefonata e un amico le ha detto: 'non so come dirtelo, ma forse tuo marito è rimasto coinvolto in un incidente. Lei ha risposto che ero sotto la doccia, ma io ho subito capito. È così che ho saputo di quello che è successo. Sono sconvolto. Era da cinque anni – ricorda - che andavamo in bicicletta insieme". LUTTO CITTADINO - Il Comune di Lamezia Terme proclamerà il lutto cittadino in occasione dei funerali dei ciclisti. Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, si e' recato sul luogo dell'incidente ed ha incontrato alcuni dei familiari dei ciclisti morti. ''La città è sgomenta - ha detto Speranza - e si stringe intorno alle famiglie delle persone scomparse. Il lutto è di tutti. Da oggi la citta' è in lutto anche se formalmente il sara' proclamato per il giorno dei funerali''.PADRE E ZIO DI DUE CALCIATORI - Fortunato Bernardi, uno dei sette ciclisti morti a Lamezia, era lo zio del giocatore dell'Inter Felice Natalino, di 18 anni. Natalino, che e' di Lamezia Terme ed e' un difensore, ha esordito quest' anno in serie A ed e' stato schierato da Benitez anche nell'anticipo di venerdi' scorso contro la Lazio. Bernardi, inoltre, era il padre di un altro calciatore, Alessandro, che milita nel Cosenza (Prima divisione Lega Pro).
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sabato 4 dicembre 2010

LA STORIA DI NABILA"GRAZIATA" DAI GIUDICI ITALIANI
 
Per la prima volta i giudici, in particolare quelli della Corte d'assise d'appello di Roma hanno riconosciuto un'attenuante particolare per rendere quanto piu' lieve possibile la condanna, per omicidio del marito italiano, nei confronti di una giovane donna tunisina. In questo modo la donna e' stata condannata solo a otto anni di reclusione che sta scontando nel carcere di Civitavecchia: il collegio composto da sei giudici popolari e due togati ha, infatti, considerato come una lunga provocazione, protrattasi nel tempo, il comportamento del marito che beveva, giocava e faceva uso di droghe disinteressandosi di lei e dei loro due bambini. Di questo caso ha parlato - al salone della legalita' in coso al Palafiera di Rimini - il presidente della prima sezione penale del tribunale di Roma Piero De Crescenzo. Proprio lui ha scritto la sentenza d'appello, quando era giudice a latere in Corte d'assise. ''Nei confronti di Nabila abbiamo applicato le attenuanti generiche piu' quella della provocazione considerando la circostanza dell'accumulo, nel tempo, di continue situazioni di prevaricazione che, alla fine, hanno portato questa donna ad accoltellare il marito''. ''Non c'era una giurisprudenza specifica alla quale poter fare riferimento - ha spiegato De Crescenzo - e ci siamo serviti di alcune pronunce della Cassazione che facevano riferimento all'attenuante della provocazione, sebbene in casi diversi. Ma era giusto tenere in considerazione che questa donna aveva a lungo subito e si era vista togliere i figli dai servizi sociali, per colpa della cattiva condotta del marito e, la sua violenza era nata da un'altra violenza piu' lunga e grande''. Nabila uccise il marito, con un unico fendente la sera del 28 dicembre del 2006, vicino a Cerveteri sul litorale laziale. A lungo aveva atteso, a casa, che il marito rientrasse dal bar dove si stava ubriacando. Temeva che il giorno dopo i servizi sociali, vedendo le pessime condizioni del suo compagno, avrebbero revocato il permesso straordinario che avevano dato alla coppia di rivedere i loro due bambini. Questo pomeriggio l'attrice Paola Gassman leggera' stralci della confessione giudiziale di Nabila, nella parte che piu' ha convinto i giudici ad alleggerirle gli anni di carcere.
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venerdì 3 dicembre 2010

DATE E LOCALITÀ DEL CALENDARIO GARE 2011 A FINE MARZO MOTORI ACCESI PER LA NUOVA SFIDA DEGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA, ITALIANO OPEN E COPPA ITALIA SUPERMOTO


di PAOLA MAURIZIO

Lo aspettavamo ed è arrivato, ricco di appuntamenti come da consuetudine e ancora con sei tappe, tutte diverse, e ben distribuite nell’arco di tempo che va da marzo a settembre.E’ stato ufficializzato dalla FMI il calendario gare 2011 dei Campionati Nazionali Supermoto, come al solito atteso da piloti e addetti ai lavori.Le novità sono varie e di non poco conto. Su tutti spicca in senso positivo la cadenza regolare delle gare che vedono la disputa di una prova al mese. Si parte il 26 e 27 marzo dal South Milano di Ottobiano, in Lombardia, per poi spostarsi al Sagittario di Latina, nel Lazio, il 16 e 17 aprile. Un mese più tardi, 14 e 15 maggio, è la volta del Circuito Internazionale di Viterbo, nel Lazio, dove si svolgerà la terza prova che segnerà anche il giro di boa della stagione. Ancora un mese e il Circus si sposterà in Piemonte, precisamente al Kart Planet di Busca nel weekend del 18 e 19 giugno. Anche la Romagna torna protagonista con il Circuito di Pomposa che ospiterà il Campionato Italiano il 16 e 17 luglio. Due mesi di stop per le doverose vacanze estive e poi di nuovo in pista per il gran finale il 24 e 25 settembre, che stavolta sarà ospitato dal Motodromo di Castelletto di Branduzzo, nel pavese, dove saranno assegnati anche i titoli 2011.Tra le novità più attese della nuova stagione ricordiamo l’effettuazione di una gara, precisamente a Ottobiano in occasione dell’apertura del campionato, con un saggio del tutto sperimentale che prevede la partenza dietro al cancelletto, sullo stile del motocross.Fissata anche la data della prova serale, prevista in occasione dell’appuntamento estivo di Pomposa, che oltre alla gara del sabato sera vedrà poi la continuazione della sfida nella giornata di domenica.Continuano, grazie al successo della passata stagione agonistica, le sfide per le categorie Open, a cilindrata e licenza libera per i soli piloti italiani e valevole per il titolo di Campionato Italiano Supermoto, e la Coppa Italia FMI Supermoto per piloti italiani amatori e anch'essa a cilindrata libera. Le sfide come sempre affiancheranno i big dell’internazionale nel ricco programma domenicale delle sei prove in calendario, che si snoderà da marzo a settembre passando attraverso i più bei circuiti d’Italia.
CALENDARIO GARE 2011
27 Marzo 2011: Ottobiano (PV) - Circuito South Milano
17 Aprile 2011: Latina - Circuito Il Sagittario
15 Maggio 2011: Viterbo - Circuito Internazionale di Viterbo
19 Giugno 2011: Busca (CN) - Circuito Kart Planet
17 Luglio 2011: Pomposa (FE) – Circuito Internazionale di Pomposa
25 Settembre 2011: Castelletto di Branduzzo (PV)
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