MORTI 8 CICLISTI: DROGATO E SENZA PATENTE ALLA GUIDA DELLA MERCEDES C’ERA UN MAROCCHINO DI 21 ANNI, RIMASTO ANCHE LUI FERITO: È STATO ARRESTATO CON L'ACCUSA DI OMICIDIO COLPOSO PLURIMO
Il bilancio della strage avvenuta sulla strada statale 18 nel comune di Lamezia Terme, al chilometro 372, è al momento di 8 morti e tre feriti, di cui uno gravissimo. La conferma arriva dai carabinieri del comando lametino. Le vittime sono Vinicio Poppin, Fortunato Bernardi, Pasqualino De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Giovanni Cannizzaro e Franco Strangis. Tutte e sette sono di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, ed erano tutti ciclisti amatoriali di Lamezia-Sambiase. Tre di loro erano avvocati e svolgevano la loro professione nel foro di Lamezia Terme. Sono molto gravi le condizioni degli altri tre superstiti del gruppo, recoverati negli ospedali di Lamezia, Catanzaro e Cosenza. ALLA GUIDA SOTTO L'EFFETTO DI DROGA - Le condizioni dell’investitore, un cittadino di origine marocchina di 21 anni, e del bimbo che viaggiava insieme a lui, non destano preoccupazioni. Il giovane si chiama Chafik Elketani, residente a Gizzeria, in provincia di Catanzaro, ed è un immigrato regolare. Elketani, dopo le prime cure nell'ospedale di Lamezia Terme, è stato trasferito nel centro clinico del carcere di Catanzaro, con l'accusa di omicidio colposo plurimo. Dagli esami a cui è stato sottoposto in ospedale l'uomo è risultato sotto l'effetto di droga: è risultato positivo al test della cannabis. L'uomo era anche senza patente dopo che gli era stata ritirata sette mesi fa a causa di un sorpasso azzardato: lo hanno reso noto i vigili urbani di Lamezia Terme, che stanno svolgendo gli accertamenti sull'incidente. Il bimbo di otto anni che viaggiava sulla stessa macchina è il nipote di Elketani, ed è rimasto ferito in modo lieve. Il bambino, dopo l'incidente, e' stato portato nel reparto di pediatria dell'ospedale di Lamezia Terme, ma le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione. LA TRAGEDIA - L'incidente è avvenuto in tarda mattinata sulla statale 18 in localita’ Sant’Eufemia di Lametia Terme (Catanzaro). I ciclisti travolti da una autovettura facevano parte di un gruppo amatoriale di Sambiase di Lamezia Terme, legato alla palestra "Atlas". Tra le vittime ci sarebbe anche il titolare della stessa struttura sportiva.Secondo una prima ricostruzione, effettuata dai carabineri della Compagnia di Lamezia Terme, il marocchino viaggiava in direzione Gizzeria sulla strada statale 18. L'incidente è avvenuto durante una manovra di sorpasso ad alta velocità al chilometro 372 dove, dalla direzione opposta, arrivavano in fila i ciclisti. L'impatto violentissimo non ha lasciato scampo al gruppo. CHOC DEI SOCCORRITORI - ''Quello che abbiamo trovato arrivando qui stamattina è stato uno scenario impressionante. Indescrivibile. Nemmeno una bomba avrebbe potuto provocare qualcosa del genere''. A parlare e' Silvio Rocca, uno dei primi soccorritori della Croce bianca accorsi sul luogo dell'incidente.''Ci avevano allertato - ha aggiunto Rocca - per un incidente in cui, secondo le prime notizie, era coinvolto un solo ciclista. Giunti sul posto abbiamo visto che si trattava di una strage. Tutte persone che conoscevamo personalmente e quindi il colpo è stato ancora piu' doloroso. Abbiamo allertato gli altri soccorsi e l'elicottero. Qualcosa di veramente sconvolgente''.SALVO PER LA PIOGGIA - "Mi sento fortunato, sono vivo per la pioggia": Salvatore Mancuso era insieme al gruppo di ciclisti. "Dovevamo andare verso Amantea - racconta, piangendo, sul luogo della strage - ma quando siamo arrivati verso Campora San Giovanni ha iniziato a piovere ed io ed altri tre del gruppo abbiamo deciso di tornare indietro. Quando sono tornato a casa, mia moglie ha ricevuto una telefonata e un amico le ha detto: 'non so come dirtelo, ma forse tuo marito è rimasto coinvolto in un incidente. Lei ha risposto che ero sotto la doccia, ma io ho subito capito. È così che ho saputo di quello che è successo. Sono sconvolto. Era da cinque anni – ricorda - che andavamo in bicicletta insieme". LUTTO CITTADINO - Il Comune di Lamezia Terme proclamerà il lutto cittadino in occasione dei funerali dei ciclisti. Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, si e' recato sul luogo dell'incidente ed ha incontrato alcuni dei familiari dei ciclisti morti. ''La città è sgomenta - ha detto Speranza - e si stringe intorno alle famiglie delle persone scomparse. Il lutto è di tutti. Da oggi la citta' è in lutto anche se formalmente il sara' proclamato per il giorno dei funerali''.PADRE E ZIO DI DUE CALCIATORI - Fortunato Bernardi, uno dei sette ciclisti morti a Lamezia, era lo zio del giocatore dell'Inter Felice Natalino, di 18 anni. Natalino, che e' di Lamezia Terme ed e' un difensore, ha esordito quest' anno in serie A ed e' stato schierato da Benitez anche nell'anticipo di venerdi' scorso contro la Lazio. Bernardi, inoltre, era il padre di un altro calciatore, Alessandro, che milita nel Cosenza (Prima divisione Lega Pro).