martedì 2 novembre 2010

L'ULTIMO INSULTO DI BERLUSCONI: «MEGLIO AMARE LE DONNE CHE ESSERE GAY». E ATTACCA: «MI INTERCETTATE? CHIUDO I GIORNALI»



«Ho un problemino, avrei da sistemare una certa Ruby in uno di questi stand....». Il premier Silvio Berlusconi va all' inaugurazione della 68/ma edizione del salone del ciclo e del motociclo di Milano. E fa riferimento alla ragazza oggetto delle polemiche degli ultimi giorni, duettando dal palco della inaugurazione del Salone di Milano con l'ex direttore generale della mostra Costantino Ruggiero. L'ex manager replica così alla richiesta del premier: «Ci penso io». MEGLIO AMARE DONNE CHE GAY «Meglio appassionato di belle ragazze che gay». Così Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio nel corso del suo intervento all'inaugurazione del Salone della Moto in corso alla Fiera di Rho-Pero, a Milano, in un passaggio sul caso Ruby. Insorge l'Arcigay: «Battuta volgare, chieda scusa agli omosessuali e alle donne», è la replica di Paolo Patanè, il presidente nazionale.L'ATTACCO ALLA STAMPA «Non leggete più i giornali perchè vi imbrogliano. quella di questi giorni è una tempesta di carta: vedrete come alla fine non ci sarà null'altro che un atto di solidarietà. Io l'ho fatto e mi sarei vergognato di non farlo. Io sono fatto così». «Questo governo esiste - aggiunge - è pragmatico, capace e interviene in tutte le situazioni, nazionali e internazionali». INTERCETTAZIONI Berlusconi ha promesso di appoggiare il progetto di legge di iniziativa parlamentare che prevede «il fermo da tre a trenta giorni dei media che pubblicano indebitamente» intercettazioni telefoniche. PD: VADA VIA «Dalla Fiera di Milano-Rho Berlusconi torna con il suo copione di varietà e volgarità chiamando in causa i gay, scherzando sulla Ruby che potrebbe costargli una bella accusa di abuso di potere, promettendo ancora una volta di ripulire la Campania sommersa dai rifiuti e minacciando i media che pubblicano le intercettazioni. Il premier dovrebbe guardare in faccia la realtà e andare via, il Paese è stanco delle sue barzellette. I suoi alleati, responsabili, facciano seguire i fatti alle parole e stacchino la spina», dichiara Michele Ventura, vice capogruppo del Pd alla Camera.IDV: IL SUO POSTO E' LA BETTOLA «il posto ideale per Berlusconi non è certo Palazzo Chigi ma una bettola di periferia», dice Antonio Di Pietro presidente dell'Italia dei Valori. Che sottolinea: «Abbiamo avuto l'ennesima prova dell'inadeguatezza del signor Silvio Berlusconi a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio. Vive ancora nell'età della pietra, anzi, è peggio: vive nell'era delle discriminazioni razziali, sessuali, etniche e religiose».
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domenica 31 ottobre 2010

ANNULLATA LA GARA DI MOTOCROSS A PONTE A EGOLA, CAUSA MALTEMPO

di SERGIO CONTI

Ponte a Egola - Doveva svolgersi oggi, domenica 31 ottobre, sul crossodromo “Santa Barbara” di Ponte a Egola e si preannunciava uno degli eventi più attesi della stagione dovendo assegnare con i punti della gara odierna, i titoli 2010. Causa maltempo della notte, invece, questa mattina, con senso di responsabilità, è stato comunicato l'impossibilità di gareggiare, anche per l’impossibilità di poter mantenere gli standard previsti dal protocollo federale in fatto di sicurezza. Così la gara è stata annullata e molto probabilmente il Comitato Regionale Toscana FMI deciderà, visto il clima sempre più piovoso e le giornate sempre più corte, di chiudere la stagione con le precedenti cinque prove effettuate.Se così dovesse essere, il Moto Club Pellicorse avrebbe conquistato in questo campionato, un titolo e due podi, grazie a Carlo Caradente (Honda-MC Pellicorse) vincitore della categoria Over 40 classe MX1, un secondo posto tra gli Over 21 MX1 grazie a Andrea Bertagnini (Honda-MC Pellicorse), e il terzo posto in MX2 di Federico Petri (Yamaha-MC Pellicorse). CLASSIFICHE DI CAMPIONATO UNDER 21 OPEN: 1. Luca Lippi (MC Etruria-Suzuki) punti 1.640; 2. Christopher Savini (MC Rosignano-Yamaha) 1.544; 3. Gianmarco Morelli (MC Guzzi Zingoni-Husqvarna) 1140. CATEGORIA OVER 21 MX2: 1. Marco Pioli (MC 360° Freestyle-Honda) punti 1530; 2. Tommaso Deotto (MC Firenze-Honda) 1490; 3. Federico Petri (MC Pellicorse-Yamaha) 1278.CATEGORIA OVER 21 MX1: 1. Francesco Lilli (MC Vernio-Honda) punti 1530; 2. Andrea Bertagnini (MC Pellicorse-Honda) 1360; 3. Tomas Masi (MC Torre Meloria-Suzuki) 1325.CATEGORIA TOP DRIVER MX2: 1. Giordano Manzoni (MC Torre Meloria-Honda) punti 1634; 2. Lorenzo Galluzzi (MC Rosignano-Yamaha) 1020; 3. Andrea Gino Laurenzi (MC Rosignano-Honda) 975; 4. Mario Bacci (MC Pellicorse-Honda) 880.CATEGORIA TOP DRIVER MX1: 1. Riccardo Mocini (MC Rosignano-Honda) punti 1730; 2. David Liardi (MC Amf-Honda) 1195; 3. Ivo Lasagna (MC Rosignano-Ktm) 1060.CATEGORIA OVER 40 MX2: 1. Furio Franceschi (MC Torre Meloria-Honda) punti 1920; 2. Alessandro Gramigni (MC Firenze-Yamaha) 1050; 3. Fabrizio Bennati (MC Erresse-Honda) 1020; 4. Massimiliano Arenella (MC Pellicorse-Yamaha) 905; 5. Alessandro Pieroni (MC Pellicorse-Honda) 900.CATEGORIA OVER 40 MX1: 1. Carlo Carandente (MC Pellicorse-Honda) punti 1600; 2. Luca Donati (MC Torre Meloria-Honda) 1460; 3. Nicola Forconi (MC Firenze-Suzuki) 1020.
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sabato 30 ottobre 2010

IL PONTE DI OGNISSANTI SOTTO LA PIOGGIA SARANNO 5,4 MLN GLI ITALIANI IN VIAGGIO IN QUESTI GIORNI


ROMA- Sarà un ponte di Ognissanti caratterizzato da intense piogge quello che gli italiani si preparano a trascorrere da oggi a martedì. Novembre, secondo il meteorologo Mario Giuliacci, sarà un mese dal doppio volto: nella prima decade del mese, sarà evidente il volto tipicamente autunnale con due episodi piovosi (uno, intenso, dall'1 al 3 novembre; un altro, debole, tra il 7 e l'8 novembre limitatamente al Nord), temperature 2-3 gradi sopra la media e comunque ancora gradevoli, almeno nelle ore pomeridiane. Poi, tra il 9 e il 14 novembre, tempo gradevole ma nebbioso ma poi, tra il 15 e il 20, torneranno le piogge con temperature in rapida discesa. Infine, l'ultima decade del mese riserverà un assaggio d'inverno, con frequenti irruzioni di aria piuttosto fredda per l'arrivo di correnti settentrionali, per lo più nord occidentali, dal circolo polare, ma che daranno luogo a pochi fenomeni di rilievo. Nell'immediato è ormai certo l'arrivo di una intesa perturbazione atlantica la quale domani porterà nubi al Nord e piogge dalla sera su Piemonte, Liguria, Val d'Aosta, e Lombardia occidentale. Domenica nuvole su tutta l'Italia, piogge su regioni tirreniche fino alla Campania, e su tutto il Nord Italia (tranne Emilia e Romagna), piogge che saranno forti sulle regioni di Nordovest. E, sempre domenica, vi saranno anche nevicate oltre 1600-1800 metri su tutto l'arco alpino e forti, ma tiepidi, venti di Libeccio sul Tirreno e sul Ligure. La nuova ondata di maltempo si propagherà lunedì primo novembre a tutta l'Italia con piogge diffuse e ancora forti sulle regioni di Nordovest. Martedì migliora sulle regioni di Nordovest; ancora piogge invece sul resto d'Italia. Mercoledì ancora rovesci su Toscana, Emilia, Romagna, Marche e al Sud. Le temperature massime diurne caleranno di 2-3 gradi tra sabato e domenica ma solo sulle regioni di Nordovest. In compenso le temperature minime notturne, che negli ultimi giorni erano scese per la prima volta sotto 5 gradi su gran parte del Centro-Nord, subiranno, sulle regioni centro-settentrionali, un rialzo di 5-6 gradi fino a portarsi intorno a dieci gradi.
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venerdì 29 ottobre 2010

SANTA RITA, CLINICA DEGLI ORRORI 15 ANNI E 6 MESI AL PRIMARIO

Quindici anni e mezzo di carcere. È questa la condanna inflitta in primo grado a Pier Paolo Brega Massone, l'ex primario della chirurgia toracica della Clinica Santa Rita di Milano, principale imputato al processo per gli interventi ritenuti inutili e dannosi effettuati su un' ottantina di pazienti con lo scopo di 'gonfiarè i rimborsi da parte del Servizio sanitario nazionale. La sentenza dei giudici della quarta sezione penale del Tribunale è arrivata poco prima della mezzanotte di ieri dopo una camera di consiglio durata quattro giorni. LA SENTENZA Il collegio, composto da Luisa Balzarotti, Carmen D'Elia e Orsola De Cristofaro, ha inoltre condannato i due aiuti di Brega (anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici), Pietro Fabio Presicci e Marco Pansera, rispettivamente a 10 anni e sei anni e nove mesi di reclusione. A cinque degli altri sei medici finiti alla sbarra, sono state inflitte pene che vanno da un anno e mezzo di carcere per Augusto Vercesi ai 2 anni, 11 mesi e 27 giorni per Giorgio Raponi e Eleonora Bassanino. Unico assolto l'ex anestesista Giuseppe Sala. Le accuse conteste sono lesioni gravi e gravissime per oltre 80 casi e truffa ai danni del Ssn. I giudici nel lungo provvedimento - per leggerlo hanno impiegato almeno tre quarti d'ora - hanno anche stabilito che Brega (ritenuto non responsabile di tre casi) e i suoi due aiuti, dovranno versare come risarcimento - in molti casi in solido con il responsabile civile clinica Santa Rita - cifre che vanno da 50 mila agli 80 mila euro ad almeno una quarantina di malati che si sono costituiti parte civile. Sono invece di 40 mila, 30 mila e 20 mila euro, le cifre del risarcimento che i tre dovranno pagare alla Regione e alla Asl di Milano. Altri risarcimenti sono stati disposti per l'Ordine dei Medici e le varie associazioni di Consumatori e Medicina Democratica, da parte di tutti e otto le persone condannate. L'EX PRIMARIO «Sono stato il capro espiatorio», ha commentato l'ex primario, presente in aula, parlando con il suo difensore, l'avvocato Luigi Fornari. Il legale ha già annunciato che impugnerà la sentenza sia in appello e se ce ne sarà bisogno anche in Cassazione. Per l'avvocato Marco Marzari, legale di alcuni pazienti, «è stata una sentenza che ci ha lasciato soddisfatti e che ha dimostrato un Tribunale attento, che ha valutato posizione per posizione». Ad assistere alla lettura del dispositivo, tra avvocati, imputati e loro familiari, e pazienti con i loro parenti, almeno un centinaio di persone, molte delle quali hanno accolto la sentenza con soddisfazione. Per Pier Paolo Brega Massone i due pm avevano chiesto 21 anni di carcere in quanto non ha esitato «a infliggere sofferenza tramite interventi chirurgici inutili» a malati terminali e a pazienti «totalmente incapaci» solo per ottenere «vantaggi professionali ed economici». Insomma si è trattato di una persona, non solo priva della coscienza «di un comune medico», ma con «un'indole particolarmente malvagia» e a cui è mancato «il senso di umana pietà». Stesse parole sono state usate dall'accusa per la sua equipe e in particolare per gli altri due suoi aiuti, Presicci e Pansera: per i due le richieste di condanna erano state rispettivamente di 14 e otto anni di reclusione. La vicenda della casa di cura Santa Rita, battezzata clinica degli «orrori», era venuta a galla nel giugno del 2008 con gli arresti da parte della Guardia di Finanza di 13 medici, tra cui i tre chirurghi, e il titolare della clinica privata Francesco Pipitone. Quest'ultimo insieme ad altri hanno patteggiato la pena, mentre i nove imputati per cui questa sera si è chiuso il processo, sono stati mandati a giudizio con rito immediato. Un procedimento, vista la mole (86 parti lese, un centinaio di faldoni e due udienze in media alla settimana), che si è svolto in tempi rapidi rispetto a quanto accade nelle aule di giustizia.

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giovedì 28 ottobre 2010

ROMA, CINEMA PRONTO A PROTESTA PER IL FILMFEST IL FRONTE SI INCRINA

Parole, parole, parole. Il ministro Bondi, alla vigilia dell’apertura del Festival di Roma e sotto la stretta delle proteste annunciate dal mondo del cinema, tenta l’ennesimo colpo di teatro nel tentativo di distendere il clima. Così nel pomeriggio di ieri ha convocato improvvisamente la stampa a Palazzo Chigi per annunciare insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta il reintegro del Fus e il rinnovo delle agevolazioni fiscali per il cinema (tax credit e tax shelter) nel decreto di fine anno. Il tutto, però, «compatibilmente con le esigenze di bilancio e i conti pubblici». Vale a dire: se Tremonti deciderà i tagli, tagli saranno. Con buona pace dell’industria dell’audiovisivo ridotta ormai al lumicino. Nulla di nuovo sotto il cielo della crisi, insomma. Se non le solite assicurazioni di Bondi che va ripetendo da un anno, con l’aggiunta di un tiepido sostegno da parte del governo nella persona di Letta. Un po’ poco, dunque, per far rientrare le annunciate manifestazioni sul red carpet della kermesse capitolina a partire da stasera. «Bondi certe assicurazioni le ha date infinite volte. Anche di fronte al presidente Napolitano – dice Andrea Purgatori dei Centoautori- Dunque per noi non cambia nulla». La protesta, quindi, ci sarà. La convocazione è per questo pomeriggio alle 17.30 davanti al palazzetto dello sport, a pochi passi dall’Auditorium. Eppure l’uscita del ministro è servita a spaccare il fronte della lotta fin qui del tutto compatto. Agis e Anica che l’altro giorno avevano dato la loro solidarietà nel bel mezzo dell’occupazione della Casa del cinema, si mostrano più tiepidi dopo l’uscita del ministro. «La novità positiva di questo incontro è che c'è un impegno che non è più solo di Bondi ma anche della presidenza del consiglio a nome del governo. Però il fatto che non esista una certezza lascia margini alla preoccupazione», dice Paolo Protti, presidente dell'associazione italiana dello spettacolo. «Resta il nostro sostegno agli obiettivi della protesta – conclude – ma non quello alla manifestazione». Dello stesso tenore anche il commento di Paolo Ferrari, presidente dell’Anica, la confiindustria del cinema: «È evidente che si tratta di una riassicurazione del governo e dobbiamo prenderla per buona». Chi non crede affatto alle rassicurazioni di Bondi è Vincenzo Vita del Pd che, sempre ieri in Commissione cultura al Senato, attendeva un’audizione del ministro sui temi del cinema convocata due mesi fa. Ma al dunque Bondi ha dato forfait, improvvisamente. «È di una gravità inaudita che dopo due mesi di attesa il ministro rinvii all'ultimo minuto l'audizione sul cinema e il fondo unico per lo spettacolo», denuncia Vita. «Le rassicurazioni di Bondi sono soltanto parole». Intanto ieri mattina quando le associazioni del cinema, Cantautori in testa, si sono riuniti all’Auditorium per concordare le modalità della manifestazione si sono trovati di fronte un muro. «Dopo le dichiarazioni di Bondi non c’è più il motivo del contendere», è stata la risposta. Poi via con una serie di difficoltà. Se gli americani sanno delle proteste non vengono più. Poi l’idea di dare ai manifestanti i biglietti, giusto un centinaio per non uscire fuori dalle regole e contenere i “danni”. «Neanche si stesse a parlare dei centri sociali», ribatte Purgatori. L’elenco dei «ribelli», infatti, oltre alle sigle delle associazioni, è composto dai nomi che fanno tutto il cinema italiano: Montaldo, Cavani, Scola, Luchetti, Bellocchio, giusto per citarne alcuni. Ma per i nostri ministri, evidentemente, si tratta dei soliti parassiti.
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mercoledì 27 ottobre 2010

ALFIE SMITH (APRILIA) VINCE L'ULTIMA DEL NATIONAL MX3 IN INGHILTERRA

di SERGIO CONTI

 

 
Si è svolta quest’ ultimo weekend sul circuito di Northampton Milton Park, in Inghilterra, l’ ultima tappa del National Motocross 2010. Alfie Smith, diciassettenne britannico portacolori del team JK Datch e ufficiale Aprilia, dopo l’esperienza mondiale con il team pistoiese di Riccardo Boschi, è riuscito a dimostrare quanto sia maturato lui e quanto sia importante avere la moto giusta per ottenere risultati di prestigio. A suggello delle sue ambiziose intenzioni, Alfie non solo ha vinto le tre manche disputate dopo aver ottenuto la pole della mattina, ma ha persino battuto tutti i protagonisti della stagione, lasciando così un’ottima impressione ai numerosi tifosi inglesi accorsi all’ evento. In una fresca e soleggiata giornata d’autunno, al Milton Park si è svelato in tutta la sua gloria il protagonista del giorno, Alfie Smith, dimostrando di essere degno rivale dei più blasonati big del Paese. Nella prova d'apertura della classe MX3 Alfie ha superato la prima curva affiancato dal solo favorito Rowson, che alla fine è stato costretto ad accettare il secondo posto. Gara - 2 si è rivelata pressoché identica, dopo un po’ di gomito a gomito alla prima curva è stato Smith con la sua Aprilia a spuntarla, costringendo nuovamente Rowson “all’angolo” e chiudendo così la gara alle spalle del vincitore. La terza manche della giornata ha dato al pubblico emozioni ancora più forti, con Rowson che è riuscito a vincere lo scatto iniziale e Smith che dopo un giro e mezzo ha preso il comando della corsa involandosi verso la terza e decisiva vittoria di giornata accolta con grandi applausi dai presenti. Niente pausa per il bravissimo Alfie, di rientro a Pieve a Nievole ma per pochi giorni visto che ad attenderlo c'è uno dei palcoscenici internazionali più importanti, con la 68ª Esposizione Internazionale del Motociclo dal 2 al 7 novembre a Milano che metterà in scena anche accesissimi confronti col "Motolive", all' interno del quartiere fieristico del capoluogo lombardo durante i giorni di fiera. ASSOLUTA MX3: 1. Alfie Smith (Aprilla-JK Datch) punti 25+25+25 = 75; 2. Ray Rowson (Honda-Par) 22+22+20 = 64; 3. Jamie Law (Suzuki-Lakeland Bikesport) 20+20+22 = 62; 4. Jamie Lewis (Honda) 18+18+18 = 54; 5. Kevin Wells (Kawasaki) 16+16+16 = 48; 6. Daniel Latham (Honda-Dirtbikebitz) 15+15+15 = 45; 7. George Purchase (Ktm-Sealmoto) 12+14+13 = 39; 8. Ross Keyworth (Kawasaki) 11+13+14 = 38; 9. Lee Foyle (Suzuki-Dyer&Butler) 14+12+12 = 38; 10. Brett Hillman (Honda-RSH Thunder) 13+11+11 = 35.
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martedì 26 ottobre 2010


PROCURA SU MONTECARLO «NESSUNA TRUFFA» ARCHIVIARE IL CASO FINI ERA INDAGATO

«Nessuna truffa. Difetto assoluto elementi costitutivi di reato». Con questa motivazione la Procura di Roma chiede che il caso venga chiuso. Andando più nel dettaglio: ill procedimento penale sulla vendita a una società off-shore di un appartamento a Monte Carlo da parte del partito Alleanza Nazionale va archiviato. La Procura di Roma ha sollecitato la chiusura del caso e trasmesso gli atti all'ufficio del giudice delle indagini preliminari. Nel fascicolo erano indagati il presidente della Camera, ex presidente di An e ora leader di Fli Gianfranco Fini e il senatore Francesco Pontone, già tesoriere di An. I magistrati li avevano iscritti nel registro degli indagati dopo l'audizione dello stesso Pontone e l'acquisizione di atti e documenti presso la sede di An a Roma in via della Scrofa. Questo risulta dalle agenzie di stampa. Al che Pontone, di Fli, replica: «Non siamo stati mai indagati, eravamo soltanto stati invitati come testi». Secondo gli inquirenti non c'è stata «nessuna truffa per difetto assoluto di uno degli elementi costitutivi del reato». La casa era stata donata ad An da una nobildonna, Anna Maria Colleoni. Poi l'ha occupata il fratello di Elisabetta Tulliani, compagna di Fini. Sarà il Giudice per le indagini preliminari a decidere nelle prossime settimane se archiviare o meno l'inchiesta della procura di Roma sulla vendita a una società off-shore dell'appartamento. Il procuratore Giovanni Ferrara e l'aggiunto Pierfilippo Laviani, che avevano aperto un'inchiesta dopo la denuncia presentata da due esponenti de La Destra di Francesco Storace, avevano iscritto sul registro degli indagati Fini, e il senatore Pontone, che in qualità di tesoriere di An curò la vendita dell'appartamento. I due magistrati, però, hanno deciso di chiedere l'archiviazione del fascicolo. La denuncia ipotizzava la truffa perché il prezzo di vendita, circa 300mila euro nel 2008, appariva molto al di sotto del valore di mercato dell'immobile che An aveva acquisito nel '99. Per i pm della capitale invece non c'è stato «nessun artificio e raggiro». I magistrati hanno chiesto l'archiviazione del procedimento penale dopo aver ricevuto per rogatoria documenti chiesti alle autorità di Montecarlo. Il Principato di Monaco e la Chambre Immobiliere Monegasque, ente che monitora tutte le vendite immobiliari, hanno comunicato che «il valore di mercato dell'immobile era triplicato al momento dell'alienazione rispetto a quello dichiarato a fini successori (273mila euro). Tale valutazione - rilevano i pm - è stata effettuata in astratto, senza tener conto delle condizioni concrete del bene, descritto dai testi come fatiscente. Qualsiasi doglianza, quindi, sulla vendita a prezzo inferiore non compete al giudice penale ed è eventualmente azionabile nella sede civile». Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, aveva sporto denuncia. E commenta: «Il processo breve, brevissimo si applica solo a Gianfranco Fini. In poche settimane lo si scrive nel registro degli indagati per truffa e poi si decide che “va assolto”... In compenso, si ammette che c'è stato il danno per aver svenduto la casa di Montecarlo finita al cognatino».
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lunedì 25 ottobre 2010

BERSANI: «VIA IL LODO PER LE EMERGENZE UN NUOVO GOVERNO»



Via il Lodo Alfano e si discuta di riforma fiscale. Se invece il Parlamento continuerà a essere ostaggio dei problemi giudiziari del premier, sarà difficile per Berlusconi evitare la crisi. E a quel punto ci penserà un governo di transizione ad approvare una nuova legge elettorale ma anche a gestire le emergenze del Paese. Pier Luigi Bersani lancia una proposta al centrodestra ma pianifica anche le possibili mosse in caso di rottura definitiva tra finiani e Pdl. Il giorno dopo l’altolà di Gianfranco Fini sullo scudo processuale e due giorni prima che la commissione Affari costituzionali del Senato riprenda la discussione con sul tavolo i rilievi del Quirinale, il segretario del Pd dice davanti alle telecamere di SkyTg24 che il Lodo Alfano verrebbe «spazzato via» da un referendum e che se Berlusconi ritirasse tutti i provvedimenti “ad personam” sulla giustizia dicendo «ai problemi miei ghe pensi mi» darebbe alla politica italiana «un elemento di rasserenamento». Bersani non si fa troppe illusioni che ciò avvenga ma rilancia, sfidando il governo a «tirare il Lodo Alfano fuori dal Parlamento per parlare di riforma fiscale». La risposta del centrodestra non tarda ad arrivare, e va nella direzione prevedibile, con il vicepresidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli che parla di «offerte finte e ricatti veri». E domani anziché ritirare il provvedimento, i senatori di Pdl e Lega della commissione Affari costituzionali (rispettivamente 11 e 2) fronteggeranno i senatori (9 Pd, 1 Idv, 1 Udc e 2 finiani) contrari alla reiterabilità dello scudo processuale. NUOVO GOVERNO PER LE EMERGENZE Per Bersani, che oggi festeggia il suo primo anno da segretario Pd, la rottura con i finiani sul salva-premier potrebbe portare alla crisi di governo. A quel punto, nei piani del leader dei Democratici, si dovrebbe dar vita a un governo di transizione che si occupi non solo di legge elettorale, ma anche delle emergenze del Paese. Spiega Bersani: «Una nuova legge elettorale serve per mettere in sicurezza la democrazia, perché con questa non solo si nominano i parlamentari ma si può realizzare una condizione in virtù della quale col 35% dei voti uno può fare il presidente della Repubblica. E questo non sta in piedi. Ora, per fare una legge elettorale ci vogliono alcuni tempi naturalmente, e in quei tempi bisognerà pur corrispondere ad emergenze immediate che ha questo Paese». Bersani non si spinge a dire, come ha fatto Massimo D’Alema, che il nuovo governo dovrebbe metter mano anche a delle riforme politiche ed economiche, compresa quella fiscale, anche perché sa che un’impostazione del genere è vista come fumo negli occhi non solo da una forza esterna al Parlamento come la Sinistra e libertà di Nichi Vendola, ma anche da un partito come l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Dice quindi Bersani: «Certamente un grande programma di riforme va affidato a un’alternativa di governo, che va presentata agli elettori. È importante segnalare che anche forze che oggi sono fuori dal Parlamento, Sel per esempio ma non solo, pensano assolutamente necessaria una fase nella quale si metta mano al meccanismo democratico». Ma la convergenza tra la proposta di Bersani e quella di Fini di aumentare la tassazione delle rendite finanziarie non è passata inosservata.
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domenica 24 ottobre 2010

SCUOLA, SCIOPERO DELLA PRIMA ORA CONTRO I TAGLI E I BAVAGLI



Ancora uno sciopero nel settore dell'istruzione contro i tagli agli organici e le riforme attuate dal governo: domani la Flc-Cgil ha confermato l'astensione dal lavoro in corrispondenza della prima ora di servizio per i docenti ed il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola, l'Afam e la formazione professionale. Mentre nei settori dell'università e della ricerca, saranno proclamati scioperi articolati territorialmente. Lo sciopero, che segue quello sempre di un'ora dell'8 ottobre, si attuerà malgrado la Commissione di garanzia competente abbia contestato al sindacato di Mimmo Pantaleo la violazione della regola della «rarefazione oggettiva», che proibisce lo svolgimento di uno sciopero se non sono trascorsi almeno 7 giorni dall'ultimo (in questo caso la Cub ha proclamato una giornata di astensione dal lavoro per il 29 ottobre). «Contro corvi e norme errate» Nel confermare lo sciopero di domani di un'ora dei docenti ed il personale Ata della scuola, dell'Afam e della formazione professionale, contro tagli e riforme in atto, la Flc-Cgil si rivolge polemicamente a coloro che hanno cercato di bloccare l'iniziativa: «In questi giorni - si legge in una nota del sindacato - abbiamo visto alcuni 'corvi' volare. Con il loro gracchiare hanno lasciato intendere che lo sciopero del 25 fosse stato annullato dalla Commissione nazionale di garanzia sul diritto di sciopero. Rassicuriamo tutti, non saranno i 'corvi' e neppure le interpretazioni arbitrarie ed errate delle norme che fermeranno lo sciopero e la Flc. Alla Commissione abbiamo già comunicato che il nostro sciopero è valido e confermato». L'organizzazione sindacale guidata da Mimmo Pantaleo ha anche annunciato che il 30 ottobre scenderà in piazza a Napoli con il movimento dei precari e poi insieme agli studenti e i ricercatori nelle iniziative di novembre: «con la Flc - sostiene la Cgil - sono le uniche forze sociali che si oppongono a questo disegno di impoverimento culturale del paese».

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sabato 23 ottobre 2010

REGALA SLIP E DICE: «MI FACCIA UNA... LEGA»



Un consigliere della Lega Nord regala uno slip di pizzo bianco e allega uno scritto non proprio elegante, 'fammi una lega'. Capita a Castel San Pietro Terme, grosso paese tra Bologna e Imola, nel pieno della rossa Emilia-Romagna, e il protagonista del bel gesto è Gino Volta. Destinatario il sindaco Sara Brunori, Pd alla guida di una giunta di centrosinistra. Il non primo scivolone leghista su frasi o gesti a sfondo pesantemente sessuale è arrivato ieri sera in Consiglio comunale dopo che Volta aveva criticato la politica della Giunta concludendo che questa avrebbe lasciato i cittadini in mutande. Dopo di che ha consegnato un pacchetto al sindaco e se ne è andato. Il primo cittadino donna ha scartato l'omaggio e si è trovata tra le mani lo slip con stampata una figurina maschile in boxer a cui un fumetto faceva dire la frase non proprio femminista. «Qualcuno cercherà di minimizzare questo gesto come goliardico ma, come donna e come rappresentante della città e dello Stato, sono profondamente offesa da questo atto molto volgare», ha commentato Sara Brunori. «Quando non si hanno argomenti intelligenti si passa sempre agli insulti - ha continuato -. Il Consiglio non è un bar, ma è il luogo del confronto civile, il cuore della democrazia, in cui i rappresentanti eletti dal popolo si confrontano e fanno scelte nell'interesse della comunità. Offendere il Consiglio e il sindaco, nel tentativo di ridicolizzarli, è un atto antidemocratico che, in questo caso, è aggravato dal carattere sessista, purtroppo molto diffuso in certi ambienti politici in cui le donne hanno spazi marginali o inesistenti. Come sindaco e come persona - ha chiuso Brunori - attendo ora scuse ufficiali e mi aspetto che i gruppi consiliari prendano distanza da quanto è accaduto. Naturalmente valuterò eventuali azioni successive in difesa dell'onorabilità dell'istituzione che rappresento». Contro quel gesto si è alzato il coro, guidato dal deputato Pd ed ex sindaco di Imola Massimo Marchignoli, che ha annunciato che segnalerà «al ministro degli Interni la gravità del gesto», «talmente ignobile che si commenta da solo», «un vero e proprio atto di violenza nei confronti di una donna. Non c'entra la lotta politica: siamo all'ostentazione della barbarie di cultura e di valori». Poi le donne del Pd di Imola, la deputata e coordinatrice regionale Idv Silvana Mura. In difesa di Volta il Pdl del circondario imolese: «Non si può non indignarsi per la reazione inconsulta e sconsiderata che il Pd ha avuto nei confronti della goliardata degli amici della Lega di Castel San Pietro». Secondo il Pdl, «il Pd imolese farebbe bene a rispondere nel merito alle domande che il centrodestra fa sul Circondario, invece di sventolare mutande! Così come il suo rappresentante in parlamento, l'on.Massimo Marchignoli, farebbe bene a porre questioni più pregnanti al ministro Maroni, che non quelle degli slippini regalati al sindaco Brunori. Ci dicano cosa vogliono fare col Circondario, ci spieghino come hanno speso milioni e milioni di euro pubblici».

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