sabato 23 gennaio 2010

MEDIATRADE, IL PDL IN DIFESA DEL PREMIER L'OPPOSIZIONE: LA GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO
Il Pdl fa quadrato intorno al premier Silvio Berlusconi, indagato insieme al figlio Piersilvio e a Fedele Confalonieri per il caso Mediatrade. Al premier e al figlio si contestano i seguenti reati: appropriazione indebita e frode fiscale: secondo l'ipotesi della procura sarebbero stati sottratti al fisco 34 miliardi. Da Gasparri ad Alfano, tutti fanno quadrato. Il ministro della Giustizia Alfano contesta implicitamente le accuse rivolte dai magistrati al premier, sostenendo che "Berlusconi da anni si dedica esclusivamente al bene del Paese", e non alle sue imprese mentre Gasparri parla di «copione logoro». L'opposizione chiede invece che si lascino agire serenamente i magistrati. "Voglio credere che la giustizia sarà in condizione, come avverrebbe per ogni altro cittadino, di accertare la verità su fatti così gravi", ha detto il segretario del Pd Bersani. Per Massimo D'Alema l'unico interesse del Pdl è "fermare i processi dei giudici". "Con tutti i problemi che ci sono, abbiamo tre disegni di legge per fermare i giudici: per essere sicuri di farcela - ha scherzato - ne hanno fatti tre". «La giustizia fa il suo corso, le leggi della Casta altrettanto. Il processo breve, illegittimo impedimento e la legge sulle intercettazioni, il cui iter riprenderà a breve, sono i rasoi con cui verranno recisi i processi passati e futuri, quello Mediatrade-Rti compreso». Così il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro. «L'indignazione mostrata in queste ore per l'esito delle indagini è tutta una pantomima: Silvio e Pier Silvio - prosegue - sanno benissimo che le leggi, con cui il papi sta intasando il Parlamento mentre il Paese cade in disgrazia, li salveranno insieme ai compagni di evasione». Ieri la Procura di Milano ha contestato a Silvio Berlusconi e ad altri indagati (Frank Agrama, Daniele Lorenzano, Roberto Pace e Gabriella Ballabio) un'appropriazione indebita di quasi 35 milioni di euro, mentre al presidente del Consiglio, a due cittadini cinesi, a Piersilvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, Frank Agrama, Daniele Lorenzano, Roberto Pace, Gabriella Ballabio, Giorgio Del Negro, viene attribuita una frode fiscale per circa otto milioni di euro. L'avviso di conclusione delle indagini è previsto dall'articolo 415 bis del codice di procedura penale e, solitamente, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, con la quale viene esercitata l'azione penale. Il pm, infatti, non deve informare l'indagato se decide di chiedere l'archiviazione delle indagini preliminari. L'avviso di conclusione delle indagini ha funzione di garanzia per l'indagato e contiene la sommaria enunciazione del fatto e le norme violate. La garanzia principale data all'indagato è che egli viene avvertito che può prendere visione ed estrarre copia del fascicolo delle indagini: è il momento della “discovery”, cade la segretezza e l'indagato viene a conoscenza non solo del fatto contestato, ma anche degli atti sui quali si regge l'accusa. Entro 20 giorni dal ricevimento dell'avviso di conclusione delle indagini - che viene notificato anche al difensore - l'indagato può presentare richieste o memorie, chiedere al pm il compimento di ulteriori indagini o chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio. Queste attività, salvo l'ultima, non pongono un obbligo per i pm; l'unico obbligo è l'interrogatorio, che deve essere compiuto perché è un momento di esercizio del diritto di difesa. Dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, degli esiti degli accertamenti eventualmente disposti su richiesta della difesa e del contenuto dell'interrogatorio (se richiesto dall'indagato), il pm valuta se esercitare l'azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio dell'indagato (che solo allora diventa imputato) o richiedere al gip l'archiviazione delle indagini preliminari. «Le contestazioni mosse hanno dell'incredibile sia per il contenuto delle stesse sia per gli anni a cui si riferiscono, periodo in cui Silvio Berlusconi non aveva la benché minima possibilità di incidere sull'azienda», ha detto Niccolò Ghedini.
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venerdì 22 gennaio 2010

MONOGOMMA NUOVO E AL RISPARMIO, MA ANCHE UN RICCO MONTEPREMI E ALTRE NOVITÀ PER LA SUPERMOTO “LOW COST” 2010

di SERGIO CONTI


Pneumatici nuovi e più economici come auspicato dai team, e ridotti i cambi gomme a 4 per Internazionali e Campionato Italiano,inoltre norme riviste per le due categorie S1 e Open. L’ introduzione della nuove classi Coppa Italia e Coppa Young permetterà di correre con la formula «tutto in un giorno» a prezzi contenuti.E’ appena iniziato l’anno nuovo e tutto è già pronto per i prossimi eventi di Supermoto della massima categoria targati DBO. Ma prima di proiettarci sui campi di gara, volgiamo uno sguardo sulle novità che caratterizzeranno le mosse dei contendenti ai campionati 2010.Come cambieranno gli Internazionali e il tricolore Supermoto 2010. Intanto sono state varate le nuove norme per tutte le classi Nazionali e internazionali che assegneranno i titoli 2010. L’ingresso della nuova Casa fornitrice di pneumatici, la Goldentyre, insieme al promotore dei Campionati Internazionali d’Italia, la DBO, porterà al torneo una ventata di novità tra cui un cospicuo montepremi e un’apprezzabile risparmio nell’acquisto delle coperture, che per le due categorie S1 e Open dovranno essere al massimo 4 per weekend, mentre scenderanno a 2 per la nuova categoria Coppa Italia.Due come detto le categorie di punta: Open e S1, con quest’ultima che rappresenterà la massima espressione del confronto con i piloti nazionali e internazionali, i quali potranno presentare alle verifiche fino a due moto con cilindrata massima di 450cc. Tra i migliori 20 concorrenti con passaporto italiano sarà suddiviso il montepremi in denaro.La Open invece non avrà riserve e sarà aperta non solo come cilindrata ma anche come licenze ma ai soli piloti italiani, con esclusione dei primi dieci S1/S2 del 2009. I concorrenti di questa classe potranno presentare alle verifiche un solo motociclo e disporre come nell’S1 al massimo di 4 stickers. Premi in denaro anche per i migliori dieci piloti in gara di questa classe.Infine la Coppa Italia FMI aperta a tutti gli amatori in possesso di licenza Fuoristrada (esclusi i primi 15 della graduatoria finale S1-S2 e dei primi 5 del 2009), con moto con cilindrata open e la Coppa Young aperta ai "pilotini" con età compresa tra gli 11 e 16 anni con motocicli da 50 2T e 125 4T. Queste due ultime categorie avranno il vantaggio di completare il programma di ogni singola prova nella sola giornata di domenica, potendo contare sul cambio di due soli pneumatici e disporre di una sola moto verificata.E’ un processo basato sul rinnovamento, pur mantenendo intatto il proprio fascino new style di uno sport professionale che ha voglia di crescere non solo come disciplina ma anche come aspetto, e per questo si rivelerà utile il supporto in pista di un esperto Race Director, figura federale che sarà il collegamento funzionale tra piloti e promotore.IL CALENDARIO 2010: Alla gara di apertura di Castelletto di Branduzzo del 28 marzo, che segnerà il ritorno del Circus internazionale sul circuito dell’Oltrepò Pavese, seguiranno quelle di Busca il 9 maggio e Viterbo il 6 giugno, passando poi dal Circuito d’Abruzzo Ortona (CH) che farà il suo ingresso il 4 luglio, poi la pausa estiva e il ritrovo a Latina il 5 settembre, prima dell’ultima prova stagionale in programma a Ottobiano (PV) il 26 settembre dove saranno celebrati i nuovi campioni della specialità.Non ci resta che aspettare in trepidante attesa l’inizio della stagione agonistica e rivedere le appassionanti sfide che si rinnoveranno a partire dall’ultimo weekend di marzo sul serpeggiante Motodromo pavese. Importanti cambi di casacca e di moto di alcuni dei più importanti protagonisti renderanno ancora più difficile fare delle previsioni sui risultati finali.

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AXO TRIONFA ALLA DAKAR NEI

di SERGIO CONTI


E’ cominciata bene la stagione racing per AXO: a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, AXO ha già messo a segno un risultato importante…la vittoria della Dakar-quad e, non contenta, l’azienda trevigiana si accaparra anche la piazza d’onore! Autori della fantastica doppietta, due fratelli argentini, Marcos e Alejandro Patronelli. Marcos, alla sua seconda partecipazione a questo storico Rally, aveva già conquistato la seconda posizione nel 2009, per arrivare al coronamento del suo sogno un anno più tardi.A bordo del suo Yamaha Raptor 700, il determinato Argentino ha raccolto la sfida ed i rischi di questa fascinosa competizione, percorrendo gli oltre 9.000 chilometri a tappe in 64 ore, 17 minuti e 44 secondi. A sole 2 ore di distacco, suo fratello Alejandro conquista il secondo gradino del podio. Marcos Patronelli: “Sono estremamente felice ed emozionato…entrambi siamo molto soddisfatti di questo trionfo! Cosa posso dire, si è realizzato un sogno a cui forse non osavamo nemmeno aspirare, il nostro solo scopo era di arrivare alla fine! Abbiamo iniziato questa sfida insieme…e la terminiamo insieme dividendo il successo…grazie a tutti, alla nostra famiglia e agli sponsor che hanno reso possibile tutto ciò!”.
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giovedì 21 gennaio 2010

MOTOSLITTE/A MADESIMO IL SECONDO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE

di SERGIO CONTI


Tutto pronto nell’ accogliente comune di Madesimo, immerso nella Valle Spluga, per i campioni della motoslitte. Ploner si presenta in testa alla Classe Unica, mentre al comando del Trofeo Italia ci sono i due piloti di casa: Deghi e Bettiga. Dopo la tappa inaugurale ai piedi del Monte Tonale, motori nuovamente accesi per un altro week-end sulla neve. Per la prima volta il campionato italiano motoslitte farà tappa a Madesimo, nella Valle Spluga, ad un passo dal confine svizzero, domenica 24 gennaio, grazie all’ impegno degli uomini del Motoclub Tre Pievi,guidati dal presidente Mauro Tarelli e dall’efficiente e dinamico segretario Davide Bettiga. Frequentato da Giosuè Carducci e protagonista di alcune sue poesie, Madesimo è situato a circa 1500 metri di altezza e con i suoi 600 abitanti è il comune italiano più lontano dal mare e dunque il luogo ideale per i monocingoli su neve che proprio qui trovano il loro habitat naturale. Infatti, a Madesimo, e più precisamente sui pendii del Monte Spluga, si trovano le più belle e lunghe piste per motoslitte dove i turisti possono girare in sella ai mezzi messi a disposizione dal Team Extreme Team, che gestisce con dedizione questi percorsi in mezzo a lla natura. Madesimo è altresì importante per lo sci: infatti proprio nel paese sondriese e in tutto il comprensorio della Valchiavenna, di cui il comune fa parte, vengono organizzate ogni anno gare di Coppa Europa. Tornando alla gara, ad attendere i pilo ti ci sarà una pista di circa 1000 metri, con curve e salti scenografici, che sproneranno le doti funamboliche dei cavalieri delle nevi. Autore del percorso, dove i migliori piloti del momento si daranno battaglia, è Cristian Gestra, a sua volta conduttore d’eccellenza, giunto terzo nel 2009 nel Trofeo Italia 500 ma costretto quest’anno a rinunciare alle competizioni per problemi fisici. Il percorso infine, ricavato da una pista di fondo, è situato a circa 400 metri in linea d’aria da Madesimo. Volgendo uno sguardo alle classifiche dopo la prima prova di Ponte di Legno, a dominare le scene nella Classe Unica Nazionale ed Internazionale è la motoslitta numero 34, che risponde all’ormai noto nome di Alessandro Ploner che in sella alla sua Polaris non ha lasciato spazio di vittoria agli avversari. Si piazzano in seconda e terza posizione Cristian Merli (Lynx) e Michael Pogna(Arctic Cat).Per quanto riguarda il Trofeo Italia troviamo sul primo gradino del podio la coppia Yamaha formata Deghi e Bettiga rispettivamente nella 500 e 800 e che per questo secondo round della stagione targata 2010 giocheranno in casa. Sabato 23 gennaio presso il pub “Tender” sarà possibile ascoltare musica dal vivo con una serata organizzata dal Team Extreme Team, grazie alla volontà del presidente Guido Deghi, mentre per la giornata di gara i Fratelli Beretta offriranno ai presenti una degustazione dei loro prodotti tipici vicino alla zona partenza.Appuntamento per tutti gli appassionati domenica 24 gennaio a partire dalle ore 10.30 con l’accensione del semaforo verde per il via della prima delle sette manche previste.
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mercoledì 20 gennaio 2010

PD, IL SENSO DELLA POLITICA
E LA CULTURA DELLA RISSA
Non si può assistere inerti al degrado del dibattito pubblico. Non è libertà di critica insinuare che Tizio sceglie un certo candidato perché il suo vero scopo è svendere un bene pubblico a un socio di affari. È degradante. E così per Caio: non gli si riconosce la dignità di dissentire. No. Si dice che sta tramando il sabotaggio del suo partito. E così tutto il resto. È diventato difficile lo sforzo di ripensare Craxi a 10 anni dalla morte non come un cinico ladro ma pacatamente, rispettosamente, come quel notevole uomo politico che egli fu (senza dimenticare naturalmente errori e colpe che non si possono cancellare). Si sono perse le misure. Qualcuno si fa il segno della croce davanti alla Bonino come se l’avversaria, la Polverini, fosse una suora. E come se la Regione Lazio dovesse decidere sul dogma della verginità della Madonna. Non parliamo di Tv e di giornali sempre più gridati.Io temo che dietro questa rissa continua non ci sia solo la crisi della politica, ma anche la frantumazione della società civile e il riflesso di una più generale crisi della morale pubblica. Dopotutto, anche il ritorno alla grande, e in forme ridicole e abnormi del personalismo italiano (l’uomo di Guicciardini) che cosa è se non la spia del fatto che la classe dirigente non riesce a pensare l’interesse generale? Si dirà che non è così, che sono in campo idee diverse. In parte è vero. Ma vengo così al punto. Anch’io ho idee diverse da altri. Il problema non è quello di tacerle. È di chiedersi se, al netto delle contrapposizioni personali, queste idee possono convivere nel Partito democratico. Sono inconciliabili? E lo sono al punto da mettere in crisi il prestigio e la forza elettorale del partito? Se è così, non illudiamoci, il Pd si sgretola. E se si sgretola, la situazione sfuggirà di mano e si andrà verso una nuova crisi di regime. Mi scuso, ma qualcuno deve pur porre una questione come questa. Non voglio fare prediche per le quali non ho alcun titolo. Credo però che la risposta alla cruciale domanda su come questo partito possa parlare con più forza e più prestigio al Paese (pur salvaguardando il pluralismo) dipende interamente dall’idea che abbiamo della situazione e del compito che sta davanti a noi. Chiedo: che cos’era se non una certa idea della situazione che consentiva al partigiano comunista di combattere al fianco dell’ufficiale monarchico? Eppure le loro idee erano molto diverse. Se non abbiamo perso la testa è in rapporto alla realtà del paese che si misurano le posizioni politiche.E allora la vera domanda è questa: che idea abbiamo della crisi della democrazia italiana? Questa è la questione delle questioni che condiziona tutto il nostro dibattito e l’avvenire del partito democratico. È chiaro che siamo di fronte alla paralisi del sistema politico costruito negli ultimi 15 anni dopo il collasso della prima Repubblica. Anche il “sultanato” di Berlusconi è al tramonto. Ma la crisi è tanto più grave e difficile perché si accompagna a un vero e proprio problema di “rifondazione” della politica e della sua capacità di garantire la libertà degli uomini di decidere del loro destino.Io penso che bisognerebbe parlare così alla gente. Di che cosa abbiamo paura? Di apparire troppo radicali? Ma la radicalità non sta in noi bensì nei problemi reali. È lo Stato unitario che si sta disarticolando, sono intere regioni del Mezzogiorno che si stanno consegnando ai poteri delle mafie. È quindi su cose come queste che si ridefiniscono le ragioni di un grande partito democratico. Sinistra, centrosinistra, centrismo sono parole vuote se le scelte non corrispondono alle grandi cose. E cosa contano gli uomini se il partito non prende posto nel cuore del conflitto moderno? Mi stupisco che persone tanto moderne non capiscano che quello delle alleanze non è un vecchio discorso che ci riporta indietro al passato. Si dimentica che l’evoluzione delle cose intensifica le interdipendenze, la complessità, moltiplica le informazioni, e quindi crea un mondo che non può sopravvivere se non alla condizione che gli uomini convivono tra loro e si facciano carico di nuove responsabilità collettive: ecco perché non possiamo più andare avanti da soli in nome di non so quale vocazione al comando.Cerco di essere più chiaro. Ha assolutamente ragione chi dice che il tempo di quello che si è chiamato lo Stato dei partiti è finito. Non si può più governare solo in nome di un blocco sociale. E, in più, governare significa dettare regole e arbitrare una crescente complessità e varietà di poteri (non solo economici): il che comporta l’uso di agenzie e di strumenti di conoscenza che i partiti non hanno. Ma fallimentare si è rivelata l’idea che bastava mettere al posto dei vecchi partiti un “uomo solo al comando” riducendo a ben poco il ruolo dei parlamentari e la sovranità del Parlamento. È giusto non tornare indietro al pollaio delle mediazioni tra partiti e partitini. Condivido l’idea di un partito a “vocazione maggioritaria”. Ma basta il consenso elettorale raccolto attraverso i “media” da un capo più o meno carismatico? La società si disgrega se non c’è una forza che garantisce il “governo lungo” delle relazioni sociali, un organismo capace di mettere in campo un’agenda politica più vasta. La lotta politica comporta duri scontri, anche personali. Lo so, li ho vissuti e non mi scandalizzo. Ma il loro limite sta nel fatto che un fattore guida della comunità italiana è più che mai necessario. Il Pd esiste se esprime anche un ideale e se, al tempo stesso, si presenta come uno strumento radicato nella società capace di mobilitare forze, intelligenze, passioni.
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martedì 19 gennaio 2010

CASCO "AIR" BETA 2010
DA TROY LEE DESIGNS

Ventilazione multilivello e nuovo disegno della visiera per l’incredibile casco Air Beta di Troy Lee Designs. Da oltre un quarto di secolo, Troy Lee Designs, personalizza caschi per motociclisti. Il continuo impegno del suo ideatore nella creazione di prodotti che superano ogni altro stile, design e qualità, gli ha attribuito la reputazione di innovatore in molti e differenti settori. Ne è ulteriore dimostrazione questo nuovo casco della linea “Air”, che risponde perfettamente alle caratteristiche fondamentali ricercate nella scelta di un buon casco. Nuova versione 2010 del casco TLD SE originale, "Air" offre un design completamente nuovo e un sistema interno di ventilazione multilivello esclusivo. Un sistema di fori contribuisce a incanalare l'aria attraverso 12 canali di aspirazione. Inoltre, ci sono cinque aperture per consentire la traspirazione e la miglior dispersione del calore e per offrire maggior comfort anche nelle condizioni più estreme. Più leggero che mai, grazie anche alla sua forma a conchiglia, "Air" è al top di qualità, per comfort, sicurezza ed ergonomia.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Originale calotta di derivazione dalla tecnologia aerospaziale con i nuovi.Compositi in fibra di vetro e rinforzi in fibra di carbonio. Nuovo sistema di ventilazione esclusivo e totale.Doppi interni e guance rivestite con sistema materiale Cool Max interamente lavabile.Viti in alluminio. Modulo interno riprogettato con un rivestimento più spesso per il comfort, in materiale Cool Max.Apertura extra large a livello occhi per un maggior raggio di visuale.Protezione nasale rimovibile.Sacca per trasporto in tessuto spesso e soffice. Il casco viene venduto nelle varie colorazioni a 369 euro.Per altre informazioni tecniche, consigli e quant’altro, contattate direttamente la Bud Racing Italia ai recapiti: www.bud-racing.it - info@bud-racing.it – cell. +39 335.7055053
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lunedì 18 gennaio 2010

CAMPIONATI INTERNAZIONALI
D’ ITALIA SUPERMARECROSS
TROFEO
«GAETANO DI STEFANO»

di SERGIO CONTI

La stagione del motocross italiano verrà aperta proprio dal campionato su sabbia che è denominato ora: «Campionati Internazionali d’Italia Supermarecross». Ebbene è proprio la prima gara di questo 2010 che arriva come una furia, già a fine gennaio, per fare da trampolino di lancio ad una stagione che si preannuncia davvero lunga e ricca di eventi spettacolari. Contrariamente alle aspettative il motocross di casa nostra parte, dunque, dalla sabbia del litorale di Fregene con il primo appuntamento dei neonati «Campionati Internazionali d’Italia su sabbia - Supermarecross», divenuti così tappe irrinunciabili per i piloti in una stagione che vedrà questo torneo sempre più protagonista nel panorama degli eventi nazionali ed internazionali. Occhi puntati su questo doppio appuntamento d’inizio anno: il 31 gennaio a Fregene. Organizzazione Moto Club Milani Luogo di svolgimento della gara: spiaggia di Fregene stabilimento balneare Albos Lungomare di Levante, 54 – Fregene. E, dopo una settimana, il 7 febbraio a Reggio Calabria (le altre due gare in calendario si disputeranno a ottobre). Eventi che potrebbero rivelare l’insolita sorpresa di vedervi partecipare i piloti stranieri, visto la nuova identificazione come «Internazionali d’Italia». Come sempre sono tre le classi che si daranno battaglia sulla spiaggia: MX1, MX2 e Minicross. Per queste due prime tappe andrà in scena anche la manche Supercampione, valevole per il «Trofeo Coast to Cost» che vedrà impegnati i migliori 10 protagonisti delle classi MX1 e MX2. Venti piloti, quindi, che non si risparmieranno donando al pubblico una ulteriore dose di spettacolo. Classi- Classe 80: da 50 a 85cc 2T - 150cc 4T Classe MX2: da 100cc a 144c 2T - da 175cc a 250cc 4T Classe MX1: da 175cc a 500cc 2T - da 290cc a 650cc 4T piloti ammessi Classi MX2 – MX1:piloti in possesso di licenza Elite e Fuoristrada. Classe 80: piloti in possesso di licenza Juniores Minicross categorie Junior e Senior. E’ consentita la partecipazione di piloti stranieri appartenenti a federazioni aderenti alla U.E.M. in possesso di licenza nazionale e relativo Nulla Osta della federazione di appartenenza. Operazioni preliminari/ verifiche tecniche Il giorno precedente la gara dalle ore 16.00 alle ore 19.00. Il giorno di gara dalle ore 08,00 alle ore 09,30. Ogni pilota della classe 80 potrà punzonare esclusivamente un motociclo. Prove Ufficiali Il giorno della gara dalle ore 9,30 alle ore 11,00 un turno di 10 minuti per ogni classe. La composizione dei gruppi delle prove ufficiali dovrà avvenire nelle stesse modalità delle qualifiche. Durata delle corse classe 80: 8 minuti + 2 giri. Classe MX1-MX2: 10 minuti + 2 giri.
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domenica 17 gennaio 2010

DOMINIQUE BLANC: «IL DOLORE? LO CONOSCO DALL'INFANZIA»
Toglie il respiro, Il dolore di Marguerite Duras. Nella messa in scena di Patrice Chéreau e Thierry Thieû Niang (oggi e domani al Teatro Palladium di Roma), la storia dell’attesa - e poi del ritorno nella primavera del ’45 - del primo marito della scrittrice francese Robert Antelme, intellettuale rinchiuso a Dachau e salvato in extremis dall’amico François Mitterrand, non lascia tregua. È un’analisi spietata e universale dell’essenza del dolore, che in definitiva è l’elemento che più accomuna gli esseri umani. Da un libro ci si può staccare, se il contenuto diventa insopportabile. Il monologo magistrale vissuto sulla scena da Dominique Blanc, quieta e implacabile, raziocinante e in chirurgico contatto con tutte le sfumature color sangue del dolore, è invece assolutamente ipnotico. Chéreau ha fatto del diario di Duras un montaggio teatralmente efficacissimo. Serve poco altro, oltre a un’attrice straordinaria. La scena è spoglia: un tavolo, una borsa che viene svuotata del contenuto all’inizio della rievocazione di fatti ed emozioni, una fila di sedie che si trasformano in quel luogo di strazio che alla fine della guerra fu la Gare d’Orsay, dove arrivava - o non arrivava - chi era sopravvissuto ai campi di sterminio. «Ma lo stesso è avvenuto alle donne che attendevano i loro uomini in Afghanistan, in Rwanda, in Iraq», dice la Blanc, premiata l’anno scorso per la sua interpretazione in L’autre di Patrick-Mario Bernard e Pierre Trividic con la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia. SOLA IN SCENA Con Il dolore, con il quale sta viaggiando per il mondo, Dominique Blanc chiude un cerchio. La prima chance della sua vita di attrice gliela diede proprio Chéreau. «Era un piccolo ruolo in Peer Gynt di Ibsen. Per pagarmi gli studi di recitazione a Parigi avevo fatto la baby sitter, la dog sitter, la donna delle pulizie, la badante in ospedale, la modella per un pittore giapponese. Il mio insegnante e regista, che era amico di Chéreau, lo invitò al saggio finale. Dopo l’estate, mi chiamò per il suo spettacolo. Se non avessi ricevuto quella telefonata, forse sarei tornata a Lione e avrei rinunciato». Poi ci sono stati grandi incontri: Claude Chabrol («Gentile, diretto, è stato lui nell’88 con Un affare di donne ad accogliermi nella famiglia del cinema»), Louis Malle («Un uomo affettuoso, che manca così tanto a tutta la famiglia di Milou a maggio»), Claude Sautet («Innamoratissimo di Romy Schneider, sempre in collera fuori, ma dentro il contrario»). «L’ultima volta che avevo lavorato con Chéereau - racconta Dominique Blanc - era nel 2003. Mi diresse in Fedra di Racine. Arriva un momento nella vita di un’attrice in cui bisogna fermarsi. E porsi delle domande profonde sul senso del proprio mestiere. Chéreau conosceva perfettamente il mio percorso. Ero sicura che mi avrebbe detto la verità su di me. Abbiamo pranzato insieme e mi ha parlato a lungo. Alla fine, mi ha proposto di fare una lettura insieme. La scelta è caduta su Il dolore . Quando l’ho letto, mi è venuta la pelle d’oca. Marguerite Duras dice: “Il dolore è una delle cose più importanti della mia vita”. Forse ho fatto lo spettacolo per quella frase. Anch’io ho un rapporto di grande prossimità con il dolore, lo conosco fin dall’infanzia». Il resto è stato un affidarsi senza rete alle mani del regista che l’aveva diretta anche al cinema, nel ’94, ne La regina Margot . «Venivo da una grande crisi. Avevo affrontato un grave problema di salute ed ero convinta che non avrei mai più avuto la forza di salire su un palcoscenico. Tornarci con Patrice è stato come rivivere. Ma dopo un po’ che leggevamo Il dolore insieme nei teatri, ho sentito il bisogno di farlo da sola. Una sera, gli ho detto: “Ti chiedo una cosa, ma non rispondermi subito. Accetteresti di mettere in scena Il dolore per me, in forma di monologo?”. È entrato nel suo camerino, poi è uscito e ha detto: “Ma… senza di me?”. “Sì, senza di te”, ho risposto. “Fai regie al cinema, a teatro, all’opera. Non hai mai tempo. Io, invece, con questo testo potrei fare il giro del mondo”. Qualche giorno dopo, mi ha inviato un’e-mail: “D’accordo, allora”. A quel punto, sono entrata nel panico. Perché per la prima volta sarei stata sola in scena». Dominique Blanc spiega che i racconti della seconda guerra mondiale hanno influenzato profondamente la sua generazione. «Mia madre aveva un fratello che morì in guerra a vent’anni, ucciso dai tedeschi. Sulla nostra famiglia, ha sempre pesato questa ferita mai metabolizzata. Mia madre mi ha cresciuta nell’idea che questo zio si era battuto per la libertà e la democrazia, ma ovviamente in tante famiglie francesi c’è stato chi ha parteggiato per Vichy, ci sono stati tanti collaborazionisti. Da giovane mi sono sempre chiesta: cosa avrei fatto io? Avrei avuto il coraggio di fare la Resistenza? Non saper rispondere con certezza a questa domanda mi ha tormentata a lungo. Duras dice che tutta l’umanità ha il dovere di condividere la colpa di quello che accadde nei campi di sterminio. Oggi, quello che mi colpisce è che i giovani vengono a vedere lo spettacolo e mi confessano di non sapere granché della seconda guerra mondiale, una tragedia così vicina, sia nel tempo che nello spazio. Ho capito con questo spettacolo che nel mio mestiere di attrice c’è un dovere di resistenza alla stupidità e alla volgarità sempre più imperanti, ma anche un impegno di trasmissione della Storia».
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VANCOUVER 2010: DOMANI AL QUIRINALE IL PRESIDENTE NAPOLITANO CONSEGNERÀ IL TRICOLORE A DI CENTA E A DAL MAISTRO. POI ALLE 14 IL SALUTO DEL GOVERNO A VILLA MADAMA CON FRATTINI, LETTA E CRIMI. I DUE EVENTI IN DIRETTA SU RAI E SKY

di SERGIO CONTI


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riceverà in udienza la Squadra Italiana in partenza per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Vancouver 2010. Il ricevimento è fissato per lunedì 18 gennaio, al Salone delle Feste del Quirinale, con inizio alle 12. All’udienza prenderà parte una rappresentanza di atlete e atleti azzurri, tecnici e dirigenti, guidati dal Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, dal Segretario Generale e Capo Missione ai Giochi Olimpici, Raffaele Pagnozzi e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Nel corso della cerimonia, il Capo dello Stato consegnerà la bandiera italiana a Giorgio Di Centa e a Gianmaria Dal Maistro, rispettivamente portabandiera olimpico e paralimpico dell’Italia per Vancouver 2010. Questi gli atleti presenti: Sci Alpino - Davide Simoncelli (Fiamme Oro), Werner Heel (Fiamme Gialle), Patrick Staudacher (Carabinieri), Denise Karbon (Fiamme Gialle), Manuela Moelgg (Fiamme Gialle), Nicole Gius (Esercito), Chiara Costazza (Fiamme Oro). Sci di Fondo – Giorgio Di Centa (Carabineri), Pietro Piller Cottrer (Carabineri), Arianna Follis (Forestale), Marianna Longa (Fiamme Gialle). Biathlon - Michela Ponza (Fiamme Gialle). Pattinaggio Velocità - Jan Daldossi (Forestale), Luca Stefani (Fiamme Oro). Short Track - Arianna Fontana (Fiamme Gialle), Cecilia Maffei (Fiamme Azzurre), Lucia Peretti (Bormio Ghiaccio), Martina Valcepina (Fiamme Gialle), Katia Zini (Esercito), Nicolas Bean (FISG), Yuri Confortola (Forestale), Claudio Rinaldi (Bormio Ghiaccio), Nicola Rodigari (Forestale), Roberto Serra (Esercito). Atleti Paralimpici - Sci Alpino - Gianmaria Dal Maistro (Fiamme Azzurre) Tommaso Balasso (Accompagnatore - Fiamme Azzurre). Sci Nordico - Francesca Porcellato (Asd Atletica Insieme). Curling - Andrea Tabanelli (Disval). Ice Sledge Hockey - Andrea Chiarotti (Alioth). L’udienza avrà per la prima volta una doppia diretta televisiva. Dalle 11.55 alle 12.30 saranno collegate dal Quirinale sia Rai 2 sia Sky Sport 24. Successivamente, alle ore 14.00 la delegazione italiana si trasferirà a Villa Madama, dove alla presenza del Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, ci sarà il saluto del Governo italiano alle squadre in partenza per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Vancouver 2010. All’evento interverranno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Rocco Crimi. Anche il saluto del Governo da Villa Madama avrà una doppia diretta televisiva. Dalle 14 alle 15 collegamento in diretta con Rai Sport Più e Sky Sport 24.
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