giovedì 21 gennaio 2010

MOTOSLITTE/A MADESIMO IL SECONDO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE

di SERGIO CONTI


Tutto pronto nell’ accogliente comune di Madesimo, immerso nella Valle Spluga, per i campioni della motoslitte. Ploner si presenta in testa alla Classe Unica, mentre al comando del Trofeo Italia ci sono i due piloti di casa: Deghi e Bettiga. Dopo la tappa inaugurale ai piedi del Monte Tonale, motori nuovamente accesi per un altro week-end sulla neve. Per la prima volta il campionato italiano motoslitte farà tappa a Madesimo, nella Valle Spluga, ad un passo dal confine svizzero, domenica 24 gennaio, grazie all’ impegno degli uomini del Motoclub Tre Pievi,guidati dal presidente Mauro Tarelli e dall’efficiente e dinamico segretario Davide Bettiga. Frequentato da Giosuè Carducci e protagonista di alcune sue poesie, Madesimo è situato a circa 1500 metri di altezza e con i suoi 600 abitanti è il comune italiano più lontano dal mare e dunque il luogo ideale per i monocingoli su neve che proprio qui trovano il loro habitat naturale. Infatti, a Madesimo, e più precisamente sui pendii del Monte Spluga, si trovano le più belle e lunghe piste per motoslitte dove i turisti possono girare in sella ai mezzi messi a disposizione dal Team Extreme Team, che gestisce con dedizione questi percorsi in mezzo a lla natura. Madesimo è altresì importante per lo sci: infatti proprio nel paese sondriese e in tutto il comprensorio della Valchiavenna, di cui il comune fa parte, vengono organizzate ogni anno gare di Coppa Europa. Tornando alla gara, ad attendere i pilo ti ci sarà una pista di circa 1000 metri, con curve e salti scenografici, che sproneranno le doti funamboliche dei cavalieri delle nevi. Autore del percorso, dove i migliori piloti del momento si daranno battaglia, è Cristian Gestra, a sua volta conduttore d’eccellenza, giunto terzo nel 2009 nel Trofeo Italia 500 ma costretto quest’anno a rinunciare alle competizioni per problemi fisici. Il percorso infine, ricavato da una pista di fondo, è situato a circa 400 metri in linea d’aria da Madesimo. Volgendo uno sguardo alle classifiche dopo la prima prova di Ponte di Legno, a dominare le scene nella Classe Unica Nazionale ed Internazionale è la motoslitta numero 34, che risponde all’ormai noto nome di Alessandro Ploner che in sella alla sua Polaris non ha lasciato spazio di vittoria agli avversari. Si piazzano in seconda e terza posizione Cristian Merli (Lynx) e Michael Pogna(Arctic Cat).Per quanto riguarda il Trofeo Italia troviamo sul primo gradino del podio la coppia Yamaha formata Deghi e Bettiga rispettivamente nella 500 e 800 e che per questo secondo round della stagione targata 2010 giocheranno in casa. Sabato 23 gennaio presso il pub “Tender” sarà possibile ascoltare musica dal vivo con una serata organizzata dal Team Extreme Team, grazie alla volontà del presidente Guido Deghi, mentre per la giornata di gara i Fratelli Beretta offriranno ai presenti una degustazione dei loro prodotti tipici vicino alla zona partenza.Appuntamento per tutti gli appassionati domenica 24 gennaio a partire dalle ore 10.30 con l’accensione del semaforo verde per il via della prima delle sette manche previste.
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mercoledì 20 gennaio 2010

PD, IL SENSO DELLA POLITICA
E LA CULTURA DELLA RISSA
Non si può assistere inerti al degrado del dibattito pubblico. Non è libertà di critica insinuare che Tizio sceglie un certo candidato perché il suo vero scopo è svendere un bene pubblico a un socio di affari. È degradante. E così per Caio: non gli si riconosce la dignità di dissentire. No. Si dice che sta tramando il sabotaggio del suo partito. E così tutto il resto. È diventato difficile lo sforzo di ripensare Craxi a 10 anni dalla morte non come un cinico ladro ma pacatamente, rispettosamente, come quel notevole uomo politico che egli fu (senza dimenticare naturalmente errori e colpe che non si possono cancellare). Si sono perse le misure. Qualcuno si fa il segno della croce davanti alla Bonino come se l’avversaria, la Polverini, fosse una suora. E come se la Regione Lazio dovesse decidere sul dogma della verginità della Madonna. Non parliamo di Tv e di giornali sempre più gridati.Io temo che dietro questa rissa continua non ci sia solo la crisi della politica, ma anche la frantumazione della società civile e il riflesso di una più generale crisi della morale pubblica. Dopotutto, anche il ritorno alla grande, e in forme ridicole e abnormi del personalismo italiano (l’uomo di Guicciardini) che cosa è se non la spia del fatto che la classe dirigente non riesce a pensare l’interesse generale? Si dirà che non è così, che sono in campo idee diverse. In parte è vero. Ma vengo così al punto. Anch’io ho idee diverse da altri. Il problema non è quello di tacerle. È di chiedersi se, al netto delle contrapposizioni personali, queste idee possono convivere nel Partito democratico. Sono inconciliabili? E lo sono al punto da mettere in crisi il prestigio e la forza elettorale del partito? Se è così, non illudiamoci, il Pd si sgretola. E se si sgretola, la situazione sfuggirà di mano e si andrà verso una nuova crisi di regime. Mi scuso, ma qualcuno deve pur porre una questione come questa. Non voglio fare prediche per le quali non ho alcun titolo. Credo però che la risposta alla cruciale domanda su come questo partito possa parlare con più forza e più prestigio al Paese (pur salvaguardando il pluralismo) dipende interamente dall’idea che abbiamo della situazione e del compito che sta davanti a noi. Chiedo: che cos’era se non una certa idea della situazione che consentiva al partigiano comunista di combattere al fianco dell’ufficiale monarchico? Eppure le loro idee erano molto diverse. Se non abbiamo perso la testa è in rapporto alla realtà del paese che si misurano le posizioni politiche.E allora la vera domanda è questa: che idea abbiamo della crisi della democrazia italiana? Questa è la questione delle questioni che condiziona tutto il nostro dibattito e l’avvenire del partito democratico. È chiaro che siamo di fronte alla paralisi del sistema politico costruito negli ultimi 15 anni dopo il collasso della prima Repubblica. Anche il “sultanato” di Berlusconi è al tramonto. Ma la crisi è tanto più grave e difficile perché si accompagna a un vero e proprio problema di “rifondazione” della politica e della sua capacità di garantire la libertà degli uomini di decidere del loro destino.Io penso che bisognerebbe parlare così alla gente. Di che cosa abbiamo paura? Di apparire troppo radicali? Ma la radicalità non sta in noi bensì nei problemi reali. È lo Stato unitario che si sta disarticolando, sono intere regioni del Mezzogiorno che si stanno consegnando ai poteri delle mafie. È quindi su cose come queste che si ridefiniscono le ragioni di un grande partito democratico. Sinistra, centrosinistra, centrismo sono parole vuote se le scelte non corrispondono alle grandi cose. E cosa contano gli uomini se il partito non prende posto nel cuore del conflitto moderno? Mi stupisco che persone tanto moderne non capiscano che quello delle alleanze non è un vecchio discorso che ci riporta indietro al passato. Si dimentica che l’evoluzione delle cose intensifica le interdipendenze, la complessità, moltiplica le informazioni, e quindi crea un mondo che non può sopravvivere se non alla condizione che gli uomini convivono tra loro e si facciano carico di nuove responsabilità collettive: ecco perché non possiamo più andare avanti da soli in nome di non so quale vocazione al comando.Cerco di essere più chiaro. Ha assolutamente ragione chi dice che il tempo di quello che si è chiamato lo Stato dei partiti è finito. Non si può più governare solo in nome di un blocco sociale. E, in più, governare significa dettare regole e arbitrare una crescente complessità e varietà di poteri (non solo economici): il che comporta l’uso di agenzie e di strumenti di conoscenza che i partiti non hanno. Ma fallimentare si è rivelata l’idea che bastava mettere al posto dei vecchi partiti un “uomo solo al comando” riducendo a ben poco il ruolo dei parlamentari e la sovranità del Parlamento. È giusto non tornare indietro al pollaio delle mediazioni tra partiti e partitini. Condivido l’idea di un partito a “vocazione maggioritaria”. Ma basta il consenso elettorale raccolto attraverso i “media” da un capo più o meno carismatico? La società si disgrega se non c’è una forza che garantisce il “governo lungo” delle relazioni sociali, un organismo capace di mettere in campo un’agenda politica più vasta. La lotta politica comporta duri scontri, anche personali. Lo so, li ho vissuti e non mi scandalizzo. Ma il loro limite sta nel fatto che un fattore guida della comunità italiana è più che mai necessario. Il Pd esiste se esprime anche un ideale e se, al tempo stesso, si presenta come uno strumento radicato nella società capace di mobilitare forze, intelligenze, passioni.
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martedì 19 gennaio 2010

CASCO "AIR" BETA 2010
DA TROY LEE DESIGNS

Ventilazione multilivello e nuovo disegno della visiera per l’incredibile casco Air Beta di Troy Lee Designs. Da oltre un quarto di secolo, Troy Lee Designs, personalizza caschi per motociclisti. Il continuo impegno del suo ideatore nella creazione di prodotti che superano ogni altro stile, design e qualità, gli ha attribuito la reputazione di innovatore in molti e differenti settori. Ne è ulteriore dimostrazione questo nuovo casco della linea “Air”, che risponde perfettamente alle caratteristiche fondamentali ricercate nella scelta di un buon casco. Nuova versione 2010 del casco TLD SE originale, "Air" offre un design completamente nuovo e un sistema interno di ventilazione multilivello esclusivo. Un sistema di fori contribuisce a incanalare l'aria attraverso 12 canali di aspirazione. Inoltre, ci sono cinque aperture per consentire la traspirazione e la miglior dispersione del calore e per offrire maggior comfort anche nelle condizioni più estreme. Più leggero che mai, grazie anche alla sua forma a conchiglia, "Air" è al top di qualità, per comfort, sicurezza ed ergonomia.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Originale calotta di derivazione dalla tecnologia aerospaziale con i nuovi.Compositi in fibra di vetro e rinforzi in fibra di carbonio. Nuovo sistema di ventilazione esclusivo e totale.Doppi interni e guance rivestite con sistema materiale Cool Max interamente lavabile.Viti in alluminio. Modulo interno riprogettato con un rivestimento più spesso per il comfort, in materiale Cool Max.Apertura extra large a livello occhi per un maggior raggio di visuale.Protezione nasale rimovibile.Sacca per trasporto in tessuto spesso e soffice. Il casco viene venduto nelle varie colorazioni a 369 euro.Per altre informazioni tecniche, consigli e quant’altro, contattate direttamente la Bud Racing Italia ai recapiti: www.bud-racing.it - info@bud-racing.it – cell. +39 335.7055053
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lunedì 18 gennaio 2010

CAMPIONATI INTERNAZIONALI
D’ ITALIA SUPERMARECROSS
TROFEO
«GAETANO DI STEFANO»

di SERGIO CONTI

La stagione del motocross italiano verrà aperta proprio dal campionato su sabbia che è denominato ora: «Campionati Internazionali d’Italia Supermarecross». Ebbene è proprio la prima gara di questo 2010 che arriva come una furia, già a fine gennaio, per fare da trampolino di lancio ad una stagione che si preannuncia davvero lunga e ricca di eventi spettacolari. Contrariamente alle aspettative il motocross di casa nostra parte, dunque, dalla sabbia del litorale di Fregene con il primo appuntamento dei neonati «Campionati Internazionali d’Italia su sabbia - Supermarecross», divenuti così tappe irrinunciabili per i piloti in una stagione che vedrà questo torneo sempre più protagonista nel panorama degli eventi nazionali ed internazionali. Occhi puntati su questo doppio appuntamento d’inizio anno: il 31 gennaio a Fregene. Organizzazione Moto Club Milani Luogo di svolgimento della gara: spiaggia di Fregene stabilimento balneare Albos Lungomare di Levante, 54 – Fregene. E, dopo una settimana, il 7 febbraio a Reggio Calabria (le altre due gare in calendario si disputeranno a ottobre). Eventi che potrebbero rivelare l’insolita sorpresa di vedervi partecipare i piloti stranieri, visto la nuova identificazione come «Internazionali d’Italia». Come sempre sono tre le classi che si daranno battaglia sulla spiaggia: MX1, MX2 e Minicross. Per queste due prime tappe andrà in scena anche la manche Supercampione, valevole per il «Trofeo Coast to Cost» che vedrà impegnati i migliori 10 protagonisti delle classi MX1 e MX2. Venti piloti, quindi, che non si risparmieranno donando al pubblico una ulteriore dose di spettacolo. Classi- Classe 80: da 50 a 85cc 2T - 150cc 4T Classe MX2: da 100cc a 144c 2T - da 175cc a 250cc 4T Classe MX1: da 175cc a 500cc 2T - da 290cc a 650cc 4T piloti ammessi Classi MX2 – MX1:piloti in possesso di licenza Elite e Fuoristrada. Classe 80: piloti in possesso di licenza Juniores Minicross categorie Junior e Senior. E’ consentita la partecipazione di piloti stranieri appartenenti a federazioni aderenti alla U.E.M. in possesso di licenza nazionale e relativo Nulla Osta della federazione di appartenenza. Operazioni preliminari/ verifiche tecniche Il giorno precedente la gara dalle ore 16.00 alle ore 19.00. Il giorno di gara dalle ore 08,00 alle ore 09,30. Ogni pilota della classe 80 potrà punzonare esclusivamente un motociclo. Prove Ufficiali Il giorno della gara dalle ore 9,30 alle ore 11,00 un turno di 10 minuti per ogni classe. La composizione dei gruppi delle prove ufficiali dovrà avvenire nelle stesse modalità delle qualifiche. Durata delle corse classe 80: 8 minuti + 2 giri. Classe MX1-MX2: 10 minuti + 2 giri.
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domenica 17 gennaio 2010

DOMINIQUE BLANC: «IL DOLORE? LO CONOSCO DALL'INFANZIA»
Toglie il respiro, Il dolore di Marguerite Duras. Nella messa in scena di Patrice Chéreau e Thierry Thieû Niang (oggi e domani al Teatro Palladium di Roma), la storia dell’attesa - e poi del ritorno nella primavera del ’45 - del primo marito della scrittrice francese Robert Antelme, intellettuale rinchiuso a Dachau e salvato in extremis dall’amico François Mitterrand, non lascia tregua. È un’analisi spietata e universale dell’essenza del dolore, che in definitiva è l’elemento che più accomuna gli esseri umani. Da un libro ci si può staccare, se il contenuto diventa insopportabile. Il monologo magistrale vissuto sulla scena da Dominique Blanc, quieta e implacabile, raziocinante e in chirurgico contatto con tutte le sfumature color sangue del dolore, è invece assolutamente ipnotico. Chéreau ha fatto del diario di Duras un montaggio teatralmente efficacissimo. Serve poco altro, oltre a un’attrice straordinaria. La scena è spoglia: un tavolo, una borsa che viene svuotata del contenuto all’inizio della rievocazione di fatti ed emozioni, una fila di sedie che si trasformano in quel luogo di strazio che alla fine della guerra fu la Gare d’Orsay, dove arrivava - o non arrivava - chi era sopravvissuto ai campi di sterminio. «Ma lo stesso è avvenuto alle donne che attendevano i loro uomini in Afghanistan, in Rwanda, in Iraq», dice la Blanc, premiata l’anno scorso per la sua interpretazione in L’autre di Patrick-Mario Bernard e Pierre Trividic con la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia. SOLA IN SCENA Con Il dolore, con il quale sta viaggiando per il mondo, Dominique Blanc chiude un cerchio. La prima chance della sua vita di attrice gliela diede proprio Chéreau. «Era un piccolo ruolo in Peer Gynt di Ibsen. Per pagarmi gli studi di recitazione a Parigi avevo fatto la baby sitter, la dog sitter, la donna delle pulizie, la badante in ospedale, la modella per un pittore giapponese. Il mio insegnante e regista, che era amico di Chéreau, lo invitò al saggio finale. Dopo l’estate, mi chiamò per il suo spettacolo. Se non avessi ricevuto quella telefonata, forse sarei tornata a Lione e avrei rinunciato». Poi ci sono stati grandi incontri: Claude Chabrol («Gentile, diretto, è stato lui nell’88 con Un affare di donne ad accogliermi nella famiglia del cinema»), Louis Malle («Un uomo affettuoso, che manca così tanto a tutta la famiglia di Milou a maggio»), Claude Sautet («Innamoratissimo di Romy Schneider, sempre in collera fuori, ma dentro il contrario»). «L’ultima volta che avevo lavorato con Chéereau - racconta Dominique Blanc - era nel 2003. Mi diresse in Fedra di Racine. Arriva un momento nella vita di un’attrice in cui bisogna fermarsi. E porsi delle domande profonde sul senso del proprio mestiere. Chéreau conosceva perfettamente il mio percorso. Ero sicura che mi avrebbe detto la verità su di me. Abbiamo pranzato insieme e mi ha parlato a lungo. Alla fine, mi ha proposto di fare una lettura insieme. La scelta è caduta su Il dolore . Quando l’ho letto, mi è venuta la pelle d’oca. Marguerite Duras dice: “Il dolore è una delle cose più importanti della mia vita”. Forse ho fatto lo spettacolo per quella frase. Anch’io ho un rapporto di grande prossimità con il dolore, lo conosco fin dall’infanzia». Il resto è stato un affidarsi senza rete alle mani del regista che l’aveva diretta anche al cinema, nel ’94, ne La regina Margot . «Venivo da una grande crisi. Avevo affrontato un grave problema di salute ed ero convinta che non avrei mai più avuto la forza di salire su un palcoscenico. Tornarci con Patrice è stato come rivivere. Ma dopo un po’ che leggevamo Il dolore insieme nei teatri, ho sentito il bisogno di farlo da sola. Una sera, gli ho detto: “Ti chiedo una cosa, ma non rispondermi subito. Accetteresti di mettere in scena Il dolore per me, in forma di monologo?”. È entrato nel suo camerino, poi è uscito e ha detto: “Ma… senza di me?”. “Sì, senza di te”, ho risposto. “Fai regie al cinema, a teatro, all’opera. Non hai mai tempo. Io, invece, con questo testo potrei fare il giro del mondo”. Qualche giorno dopo, mi ha inviato un’e-mail: “D’accordo, allora”. A quel punto, sono entrata nel panico. Perché per la prima volta sarei stata sola in scena». Dominique Blanc spiega che i racconti della seconda guerra mondiale hanno influenzato profondamente la sua generazione. «Mia madre aveva un fratello che morì in guerra a vent’anni, ucciso dai tedeschi. Sulla nostra famiglia, ha sempre pesato questa ferita mai metabolizzata. Mia madre mi ha cresciuta nell’idea che questo zio si era battuto per la libertà e la democrazia, ma ovviamente in tante famiglie francesi c’è stato chi ha parteggiato per Vichy, ci sono stati tanti collaborazionisti. Da giovane mi sono sempre chiesta: cosa avrei fatto io? Avrei avuto il coraggio di fare la Resistenza? Non saper rispondere con certezza a questa domanda mi ha tormentata a lungo. Duras dice che tutta l’umanità ha il dovere di condividere la colpa di quello che accadde nei campi di sterminio. Oggi, quello che mi colpisce è che i giovani vengono a vedere lo spettacolo e mi confessano di non sapere granché della seconda guerra mondiale, una tragedia così vicina, sia nel tempo che nello spazio. Ho capito con questo spettacolo che nel mio mestiere di attrice c’è un dovere di resistenza alla stupidità e alla volgarità sempre più imperanti, ma anche un impegno di trasmissione della Storia».
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VANCOUVER 2010: DOMANI AL QUIRINALE IL PRESIDENTE NAPOLITANO CONSEGNERÀ IL TRICOLORE A DI CENTA E A DAL MAISTRO. POI ALLE 14 IL SALUTO DEL GOVERNO A VILLA MADAMA CON FRATTINI, LETTA E CRIMI. I DUE EVENTI IN DIRETTA SU RAI E SKY

di SERGIO CONTI


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riceverà in udienza la Squadra Italiana in partenza per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Vancouver 2010. Il ricevimento è fissato per lunedì 18 gennaio, al Salone delle Feste del Quirinale, con inizio alle 12. All’udienza prenderà parte una rappresentanza di atlete e atleti azzurri, tecnici e dirigenti, guidati dal Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, dal Segretario Generale e Capo Missione ai Giochi Olimpici, Raffaele Pagnozzi e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Nel corso della cerimonia, il Capo dello Stato consegnerà la bandiera italiana a Giorgio Di Centa e a Gianmaria Dal Maistro, rispettivamente portabandiera olimpico e paralimpico dell’Italia per Vancouver 2010. Questi gli atleti presenti: Sci Alpino - Davide Simoncelli (Fiamme Oro), Werner Heel (Fiamme Gialle), Patrick Staudacher (Carabinieri), Denise Karbon (Fiamme Gialle), Manuela Moelgg (Fiamme Gialle), Nicole Gius (Esercito), Chiara Costazza (Fiamme Oro). Sci di Fondo – Giorgio Di Centa (Carabineri), Pietro Piller Cottrer (Carabineri), Arianna Follis (Forestale), Marianna Longa (Fiamme Gialle). Biathlon - Michela Ponza (Fiamme Gialle). Pattinaggio Velocità - Jan Daldossi (Forestale), Luca Stefani (Fiamme Oro). Short Track - Arianna Fontana (Fiamme Gialle), Cecilia Maffei (Fiamme Azzurre), Lucia Peretti (Bormio Ghiaccio), Martina Valcepina (Fiamme Gialle), Katia Zini (Esercito), Nicolas Bean (FISG), Yuri Confortola (Forestale), Claudio Rinaldi (Bormio Ghiaccio), Nicola Rodigari (Forestale), Roberto Serra (Esercito). Atleti Paralimpici - Sci Alpino - Gianmaria Dal Maistro (Fiamme Azzurre) Tommaso Balasso (Accompagnatore - Fiamme Azzurre). Sci Nordico - Francesca Porcellato (Asd Atletica Insieme). Curling - Andrea Tabanelli (Disval). Ice Sledge Hockey - Andrea Chiarotti (Alioth). L’udienza avrà per la prima volta una doppia diretta televisiva. Dalle 11.55 alle 12.30 saranno collegate dal Quirinale sia Rai 2 sia Sky Sport 24. Successivamente, alle ore 14.00 la delegazione italiana si trasferirà a Villa Madama, dove alla presenza del Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, ci sarà il saluto del Governo italiano alle squadre in partenza per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Vancouver 2010. All’evento interverranno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Rocco Crimi. Anche il saluto del Governo da Villa Madama avrà una doppia diretta televisiva. Dalle 14 alle 15 collegamento in diretta con Rai Sport Più e Sky Sport 24.
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sabato 16 gennaio 2010

SETTE SUPERMERCATI DELL'ELETTRONICA NEL MIRINO DELL'ANTITRUST

L'Antitrust ha avviato cinque istruttorie nei confronti di sette tra le principali catene commerciali di prodotti di elettronica ed elettrodomestici per possibili pratiche commerciali scorrette. È quanto afferma oggi l'Autorità garante della concorrenza e del mercato in una nota, in cui precisa che le catene coinvolte sono Mediamarket (marchio Mediaworld), Unieuro, Sgm Distribuzione (marchio MarcoPoloExpert), Euronics e Nova (marchio Euronics), Dps Group e Dml (marchio Trony). Le istruttorie - partite alla luce delle molte segnalazioni dei consumatori - «dovranno verificare se le aziende abbiano agito correttamente nell'informare i consumatori sull'esistenza della garanzia legale sui prodotti e sulle differenze con la garanzia convenzionale offerta a pagamento». Per l'Autorità, si dovrà accertare «se le imprese abbiano correttamente riconosciuto ai consumatori l'esercizio della garanzia legale e il diritto di recesso». «Secondo le denunce le imprese avrebbero tenuto comportamenti commercialmente scorretti tali da confondere la clientela», dice l'Antitrust facendo riferimento a «informazioni carenti sui termini per l'esercizio dei diritti relativi alla garanzia legale biennale "di conformità" (riparazione e/o sostituzione), al rifiuto di riconoscere l'applicabilità della garanzia stessa o di sostituire il prodotto difettoso come richiesto». I clienti lamentano la difficoltà di individuare il soggetto cui rivolgersi per l'assistenza: «molti consumatori si rivolgono direttamente ai produttori, non sapendo che devono rivolgersi al venditore per far valere la garanzia legale della durata biennale. Spesso sono inoltre indirizzati dagli stessi venditori ai Centri di Assistenza Tecnica dei produttori, con il pretesto che in questo modo possono ottenere la riparazione in un tempo più breve». Per Antitrust sarebbero incomplete anche le informazioni sulle garanzie convenzionali offerte nonché sull'esercizio del diritto di recesso.
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venerdì 15 gennaio 2010


PROCESSO MILLS RINVIATO A DOPO LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE


È stata una partita a scacchi l'udienza del processo Berlusconi per la presunta corruzione del testimone Mills, finita a ora di pranzo con la decisione di sospendere e rinviare tutto al 27 febbraio, due giorni dopo la decisione della Cassazione che pronuncerà la parola definitiva sul caso del legale inglese, creatore del sistema off-shore di Fininvest-Mediaset e fino all'ottobre del 2008 coimputato del presidente del Consiglio. La prima mossa nell'aula a pianterreno della decima sezione penale la fa Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale del Cavaliere di Arcore. Ghedini intervenendo a sostegno della richiesta del collega Piero Longo di ridiscutere da capo la modifica al capo di imputazione a opera del pm del 2007 accenna «al giudice di legittimità che tra poco più di un mese dovrà prendere una decisione importante». Non è un'istanza formale ed esplicita di attendere la scelta della Suprema Corte, ma quelle dell'avvocato parlamentare sono parole che peseranno sui destini immediati del processo, anche se lo stesso Ghedini parlando coi cronisti taglia corto: «Io non ho chiesto niente».La discussione sulle eccezioni preliminari va avanti, il pm Fabio De Pasquale dice la sua e spiega che le richieste degli avvocati sono inammissibili. Per la difesa del premier va rivista la decisione del presidente del Tribunale di Milano che aveva dichiarato efficaci e utilizzabili tutti gli atti compiuti del vecchio collegio prima della separazione tra le posizioni di Berlusconi e Mills a causa del lodo Alfano. I giudici stanno tre ore in camera di consiglio e poco prima delle 13 leggono un'ordinanza in cui spiegano che gli atti conservano efficacia e che per quanto riguarda la loro utilizzabilità si deciderà caso per caso. Il presidente Francesca Vitale prima dichiara aperto il dibattimento e poi invitala parti a interloquire tenendo presente che il 25 febbraio è fissata l'udienza in cui la Cassazione deciderà le sorti dell'ex coimputato Mills, in relazione allo stesso fatto reato ora contestato a Berlusconi. La soddisfazione è palpabile sui volti di Ghedini e Longo. De Pasquale interviene per dire di essere contrario ad aspettare la Cassazione «perchè arriverà una decisione certamente rilevante ma non assorbente». Ci sono tempi ristretti, per il pm, il processo deve andare avanti e poi si vedrà. Ghedini e Longo affermano che non si può non aspettare, perchè dalla scelta della Suprema Corte arriveranno valutazioni procedurali importanti per il dibattimento in corso. Il presidente Vitale invita Ghedini a formulare l'istanza specificamente.«Certo presidente - ribatte Ghedini - anzi aggiungo nonostante il codice non lo imponga che siano dichiarati congelati i termini di prescrizione fino al 27 febbraio, in modo che le cose siano chiare». Segue un'altra riunione tra i giudici, questa volta breve ed arriva il rinvio. «Decisione di buon senso - è il commento di Ghedini - non c'è nessun attività dilatoria da parte nostra. Noi il processo lo vogliamo fare e nel caso ci dovessero dare i testi negati dal vecchio collegio è sicuro che il presidente Berlusconi sarà assolto. E dopo la Cassazione su Mills avremo a disposizione maggiori informazioni e tutto sarà più chiaro». Intanto - chiedono i cronisti - il Parlamento lavora per approvare leggi a favore del premier? «Non credo - è la risposta del legale - che entro il 25 febbraio si riesca ad approvare qualcosa». De Pasquale fa buon viso: «Forse è meglio così, in fondo sono poche le udienze che saltano». Ma un problema c'è e non sembra risolto dalla decisione del rinvio al 27 febbraio. Il 25 febbraio al massimo il giorno 26 ci sarà la sentenza della Cassazione, ma si tratterà del mero dispositivo. Soprattutto nel caso in cui la sentenza di conferma della condanna della Corte d'Appello dovesse essere modificata con l'assoluzione o con la prescrizione, bisognerà aspettare il deposito delle motivazioni. Come minimo ci sarà di mezzo un altro mese di tempo e in questo modo si arriverebbe a fine marzo, inizi di aprile. Entro quella scadenza il Parlamento potrebbe anche produrre «qualcosa» che influisca sul processo a Silvio Berlusconi accusato di aver corrotto «con almeno 600 mila dollari» David Mills al fine di «comprare» due false testimonianza nei processi All Iberian e tangenti Fininvest alla gdf.
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