SIGILLI AL CANTIERE DI MANTOVANI NEI GUAI L'EMINENZA
GRIGIA DEL PDL IL SINDACO DI ARCONATE MA SOPRATTUTTO COORDINATORE LOMBARDO DEL
PDL, NEI GUAI PER UN PROGETTO EDILIZIO A BELLARIA-IGEA MARINA...
È l’eminenza grigia del Pdl in Lombardia. Ma l’influenza del
senatore Mario Mantovani non ha confini, ovunque caratterizzata dal quel mix
meneghino di politica e imprenditoria che ha fatto le fortune del grande capo.
Di Mantovani - sindaco di Arconate ma soprattutto coordinatore lombardo del
Pdl, capolista in Regione a Milano oltre che candidato al Senato - in questi
giorni si parla molto a Bellaria-Igea Marina. La località adriatica è il luogo
del buen ritiro balneare di Mantovani: qui, la scorsa estate, maturò l’idea di
chiedere a Berlusconi di ricandidarsi tramite sollecitazione aeronautica
(«Silvio ritorna», c’era scritto nella coda trascinata da un aeroplanino
passato sopra la testa di migliaia di bagnanti increduli), e qui, da anni,
macina affari o offre sponsorizzazioni e tutele politiche. Il centrodestra che
amministra il Comune gli deve molto, addirittura grazie a lui un giovanissimo
assessore è finito nella lista Pdl alla Camera in posizione eleggibile. Ma
quando nei giorni scorsi il sindaco, pure lui del Pdl, ha visto nella sua
corrispondenza un esposto per un presunto abuso edilizio commesso dal senatore,
proprio non ha potuto invocare immunità sulla fiducia. E, fattosi precedere da
qualche messaggio mediatico in codice (traducibile così: «Mi scusi, ma devo
proprio farlo...»), ha trasmesso l’azzardo di quel cittadino villano ai suoi
vigili. Che - sorpresa, proprio nei giorni in cui Berlusconi lanciava il tema
del condono edilizio - nel cantiere di una delle tante proprietà di Mantovani
(una casa sulla spiaggia, in posizione stupenda) hanno effettivamente trovato
situazioni tali da giustificare l’ordine immediato di sospensione dei lavori,
il sequestro del cantiere stesso e la trasmissione degli atti alla Procura. Nei
giorni scorsi Mantovani era, indirettamente, finito nel mirino del Pd di
Bellaria-Igea Marina per una operazione urbanistica approvata dalla giunta di
centrodestra che intende concedere a una associazione temporanea di imprese, di
cui fa parte anche l’Immobiliare Vigevanese di Mantovani, la realizzazione di
due torri di 15 piani e 100 appartamenti, ciascuna in riva al mare
(l’attrazione immobiliar-marina per Mantovani deve essere irresistibile...). Il
tutto avverrà nel quadro di un accordo pubblico-privato col quale il Comune
riceverà, in cambio, una scuola. Uno scambio che non pare esattamente equo per
la collettività. A Bellaria-Igea Marina nel corso del tempo Mantovani ha
acquistato quattro colonie marine, due adattate a struttura ricettiva mentre di
altre due ha conservato la cubatura che, per la particolare normativa
urbanistica, può essere «spostata» all’interno della zona colonie. E ora la
cubatura di una delle sue colonie verrà proprio trasferita nelle due torri.
L’affare si presenta allettante per Mantovani. Ma come effetto collaterale avrà
una colata di cemento che nella skyline adriatica starà sotto solo ai
grattacieli di Rimini, Cesenatico e Cervia, venuti su nei deliri edilizi degli
anni Cinquanta e Sessanta. Il Pd, che si sta opponendo con forza alla
realizzazione delle due torri, dopo il clamoroso sequestro solleva anche la
questione di opportunità e mette in guardia. Pare, al Pd, che il coinvolgimento
di un così autorevole esponente politico in un’operazione di questa natura e
delicatezza sia inopportuno e dovrebbe consigliare al Comune (a maggior ragione
dopo il sequestro della cantiere sul mare) cautela nella scelta del privato col
quale fare l’accordo.