MONTI: È UNA NUOVA TANGENTOPOLI. BERSANI: 'DA DESTRA
CATASTROFE MORALE' IL CAVALIERE: 'MAI DETTO 'TANGENTI', SONO UN REATO E VA
PUNITO
"Mi sento più ferito quando sento certi cialtroni che
dicono che hanno lasciato in ordine l'Italia mentre io l'avrei affossata che
non più orgoglioso per gli apprezzamenti di Obama". Lo ha detto il premier
Mario Monti durante la trasmissione Agora su Rai3. "Dopo tanti anni di
governo Berlusconi non c'è una legge anti-corruzione. L'Italia - ha aggiunto
Monti - è un paese importante, è un paese del G8, e certo può anche cadere nel
ridicolo come è accadutoper l'atteggiamento ridicolo tenuto da qualcuno in
passato". A Monti è stato chiesto se è possibile un parallelo con
Tangentopoli: "Purtroppo sì - ha replicato - ma con una speranza minore.
Nel 1993 ci fu un'azione liberatoria della magistratura, e si pensava che
l'azione della magistratura e la coscienza dei cittadini avrebbero posto fine a
quel fenomeno. L'azione dei magistrati è andata avanti ma la coscienza degli
italiani che guidano gli altri italiani si è seduta". "Questi lunghi
anni della destra ci hanno consegnato una situazione che assomiglia un po' a
una catastrofe: economica, morale, etica", ha detto il leader del Pd Pier
Luigi Bersani a Repubblica tv. "C'é - ha aggiunto - un disamore radicale
in giro per il Paese e quindi immagino ci voglia un governo da combattimento
perché bisogna che governi ma anche ricostruisca". "La storia non si
ripete mai negli stessi termini, non credo tecnicamente si possa definire una
tangentopoli simile a quella di quegli anni", ha detto Bersani. Tuttavia,
si tratta di qualcosa che "segnala una distruzione di anticorpi" e, a
proposito di Berlusconi, aggiunge: "Ci manca solo di
giustificare".Berlusconi esclude invece "nella maniera più assoluta"
che sia in corso una nuova Tangentopoli. "Non ho mai pronunciato la parola
tangenti. Sono un reato e va evitato. E quando accade va punito", ha
detto. "Siamo in testa e vinceremo. Quindi non ci sarà bisogno di alcuna
grande coalizione", ha aggiunto Berlusconi. Una nuova Tangentopoli?
"Non so se se ne sia mai andata", replica invece il leader dell'Udc
Pier Ferdinando Casini. "Ma certo è che - ha aggiunto - bisogna fare
pulizia, senza guardare in faccia a nessuno e tenendo presente che c'é da
salvaguardare anche una realtà economica e industriale molto importante per il
nostro Paese". "Naturalmente - ha proseguito Casini - bisogna avere
fiducia nella magistratura e confidare nell'equilibrio. Gli eccessi non hanno
mai portato da nessuna parte. Naturalmente bisogna andare fino in fondo, senza
rispettare santuari di nessun tipo". "Ventuno anni dopo l'arresto di
Mario Chiesa che fece scoprire tangentopoli la politica è rimasta la stessa
della prima Repubblica e oggi vedo girare in manette persone che avevo già
fatto arrestare io", ha affermato Antonio Di Pietro, a margine di
un'iniziativa elettorale di Rivoluzione Civile in corso a Pisa. "E il
cambiamento non c'é stato - ha spiegato Di Pietro - perché le facce della
politica sono rimaste le stesse. Per voltare pagina servirebbero parlamentari
che non avessero il conflitto d'interesse con tangentopoli ma lavorassero per
punire le illegalità e il malaffare. Invece, ho sentito dire a Berlusconi che
vuole ripristinare l'immunità parlamentare perché non vuole essere
arrestato".Monti ha ricordato come il suo governo "ha fatto fatica, a
causa della resistenza del Pdl, a far approvare un'adeguata legge
anti-corruzione". Questa norma è arrivata dopo che, "dopo tanti anni
di governo Berlusconi", non ne era stata approvata ancora una. Queste
normative sul piano interno, ha spiegato ancora Monti, vanno accompagnate con
azioni a livello internazionale: "Uno che ha governato tanti anni come
Berlusconi doveva fare qualcosa a livello internazionale. L'Italia è un Paese importante,
è nel G8, e certo può anche cadere nel ridicolo come è accaduto per
l'atteggiamento ridicolo tenuto da qualcuno in passato". E' stato quindi
chiesto a Monti a chi si riferisse: "Non ho bisogno di ricordare - ha
replicato - le pressioni ricevute in questi giorni". Ci sono "le
stesse possibilità" che Scelta civica faccia un'alleanza post-elettorale
con il centrosinistra o con il centrodestra, purché senza Berlusconi, ha
spiegato Monti. A Mario Monti fu offerto il Quirinale "oppure una
posizione di quasi vertice o di vertice nel governo" se non si fosse
candidato alle politiche, ha riferito lo stesso premier, senza però rivelare
chi fece questa offerta. Monti ha riferito di esser voluto entrare in politica
per difendere le riforme fatte dal suo governo e per portarle avanti in futuro
con Scelta civica. "Questa decisione - ha detto - mi ha fatto rinunciare a
possibili posizioni di privilegio". Alla domanda se gli fosse stato
offerto il Quirinale in caso di rinuncia alla propria candidatura, Monti ha
risposto: "Anche, ma non solo". Dopo alcune domande gli
intervistatori sono ritornati su questo punto, domandando quali altre posizioni
gli erano state offerte: "Il Quirinale-ha detto Monti - oppure posizioni
di quasi vertice o di vertice nel governo". Quindi i giornalisti hanno
chiesto se gli fu offerto Palazzo Chigi:"Non con certezza, ma era una
possibilità", ha replicato il premier. Monti non ha però voluto rivelare
chi ha avanzato questa offerta: "Nelle conversazioni politiche - ha
spiegato - esiste una parte r p.c.m.s.r.d.g.