venerdì 5 ottobre 2012


L’EUROPA DEI FALCHI VUOLE TAGLIARE I FONDI ERASMUS

Rischia di restare a secco il programma che più di tutti ha diffuso l’identità europea nei giovani del vecchio continente. La voce allarmante non viene stavolta da piazze gremite di studenti ma dalla denuncia dell’eurodeputato conservatore francese Alain Lamassoure che presiede la commissione bilancio del Parlamento europeo. I tagli di bilancio infatti interessano non solo le finanziarie dei singoli stati membri anche quella di Bruxelles. Le politiche di austerity avevano finora evitato di colpire i fondi destinati alle politiche sociali e quelle per l’istruzione e la ricerca, maoggi la furia cieca dei tagli si abbatte anche su questi settori strategici. Purtroppo, sempre secondo Lamassoure, i tagli hanno già interessato il Fondo sociale europeo, che negli anni ha aiutato milioni di persone a sviluppare le proprie competenze e a combattere quindi la disoccupazione, e ora rischiano di mettere in pericolo il programma European Region Action Scheme for the Mobility of UniversityStudents, da tutti conosciuto come Erasmus. Il bilancio dell’Unione è strutturato attraverso una complessa procedura che coinvolge la Commissione Europea, il Parlamento ed il Consiglio, che stabiliscono un quadro settenale di impegni di spesa a cui ogni anno si deve far fronte attraverso i pagamenti che gli stati membri devono onorare. I falchi che in questi ultimi mesi hanno invocato forti misure di austerity, un gruppo di paesi che comprende stati come la Germania, la Finlandia, l’Olanda e altri paesi a guida conservatrice, non vogliono onorare gli impegni assunti ed ora, già dal prossimo mese, il porgramma Erasmus rischia di attraversare una grande crisi di liquidità. Questo è il segno che l’atteggiamento ottuso della cultura dell’austerity si abbatte non solo su inefficIenze e sprechi ma su quanto di più significativo l’Europa ha costruito sinora per diffondere le proprie idee tra le giovani generazioni. Il programma Erasmus permette dal 1987 a più di 200.000 studenti ogni anno di trascorrere un periodo di studio in una università estera vedendosi riconosciuti gli esami sostenuti. Un programma di successo che nacque su iniziativa di un’associazione studentesca, l’Aegee, che propose all’allora presidente della Repubblica francese François Mitterand di promuovere questa iniziativa a livello europeo. Da quell’anno l’Europa è entrata nella vita quotidiana di una generazione attraverso l’esperienza di vita vissuta di studiare insieme a ragazzi provenienti da tutta Europa e condividere con loro qualche mese del proprio percorso accademico.Lo stanziamento previsto per il periodo 2007-2013 è di 3,1 miliardi di euro e permette agli studenti partecipanti di ricevere una piccola borsa di studio e l'iscrizione gratuita nell’università ospitante: se i timori venissero confermati sarebbe difficile garantire anche queste piccole cifre. Gianni Pittella, vicepresidente democratico del Parlamento Europeo e membro della commissione cultura, è da sempre un grande sostenitore del progamma Erasmus, e ci conferma i timori del francese Lamassoure: «La situazione non è del tutto perduta, attraverso una lettera rettificativa gli stati membri si possono impegnare a coprire eventuali buchi di bilancio, ma questo comporterà sicuramente problemi, come ad esempio il ritardato pagamento delle borse di studio». Ma le preoccupazioni dell’europarlamentare italiano non si limitano alla difesa di un programma di enorme successo: «Il programma Erasmus andrebbe innazitutto potenziato, è stato il progetto che maggiormente ha diffuso una cultura europeista tra i giovani europei. Va difeso, ma soprattutto dobbiamo denunciare la politica irresponsabile dei governi conservatori europei che minaccia lo spirito stesso dell’Unione. Questo è un frutto avvelenato dell’austerity», una politica che, invece di rafforzare l’identità europea e di costruire un’unico spazio sociale, culturale e politico, smorza gli entusiasmi di migliaia di ragazzi. Che dopo avere studiato in greco, aver imparato il catalano, insegnato a cucinare in italiano, loro sarebbero sicuramente disposti ad offrire la propria solidarietà.                                   

                                                                                                              r.c.p.s.d.m.

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