MILLS: LITE SU PRESCRIZIONE ALTA TENSIONE FRA I PARTITI
Concluso per la giustizia, non ancora per la politica. Del
processo Mills, che vede prosciolto l'ex premier Silvio Berlusconi per
decadenza dei termini, il Palazzo continua a discutere, dividendosi tra chi
invita a girare pagina e a pensare ora ad una seria riforma della giustizia e
chi invece invita il Cavaliere a rinunciare alla prescrizione per provare la
sua innocenza. È Walter Veltroni, ex leader del Pd, a lanciare il sasso nello
stagno: «Se Berlusconi è convinto di non essere colpevole, allora rinunci alla
prescrizione e dimostri di essere innocente. Questa è la sesta volta che c'è
una prescrizione nei suoi confronti. Con la prescrizione - dice Veltroni -
hanno perso tutti, ha perso il Paese». Stesso concetto, sebbene espresso con
più ruvidezza, dal leader IDV Antonio Di Pietro: «In tutti questi anni
Berlusconi si è fatto una serie di leggi per non essere condannato. Ma quale
innocente? È un colpevole impunito, perchè se fosse davvero innocente, rinuncerebbe
alla prescrizione per farsi processare». Di diverso avviso coloro per i quali
invece è il momento di girare pagina, con una riforma della giustizia. «Basta
con le polemiche tra Guelfi e Ghibellini - esorta il leader Udc Pierferdinando
Casini -. Il caso Mills è l'ultima pagina di una stagione irrimediabilmente
finita. Ora guardiamo avanti e cerchiamo di costruire qualcosa di positivo
facendo finalmente la riforma della giustizia. Si rassegnino tutti, anche i
vedovi di Berlusconi che stanno a destra ma in molti anche a sinistra».La pensa
allo stesso modo il sindaco di Firenze Matteo Renzi, favorevole ad una riforma
del sistema giudiziario: «Silvio Berlusconi è stato prosciolto e io spero che
questo ponga fine alla lunga era delle curve e degli ultrà». Non stanno solo
nella file del Pdl, perciò, i sostenitori della tregua sulla giustizia. Logico
però che siano soprattutto nel partito di Berlusconi coloro che si rallegrano.
Anche se, come dice il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri «sarebbe stato preferibile
un giudizio assolutorio nel merito». «A coloro i quali si sperticano in
attacchi sulle cosiddette leggi ad personam - afferma il capogruppo alla Camera
Fabrizio Cicchitto, ricordiamo che tutta la vicenda ha origine a partire da un
famoso avviso di garanzia arrivato a Silvio Berlusconi mentre era Napoli per
partecipare ad un convegno sulla corruzione. Da quel momento in poi c'èstato un
bombardamento giudiziario ad personam». «I commenti e le reazioni dei
principiali esponenti della sinistra alla sentenza di Milano - dice anche
Sandro Bondi, coordinatore del Pdl - sono davvero sconfortanti. Si ha
l'impressione che la sinistra sia inchiodata al passato, incapace di esprimere
un giudizio politico nuovo che aiuti l'Italia a uscire per sempre dalle contrapposizioni
del passato».Un giudizio significativo, sebbene non legato alla specifica
sentenza Mills, lo esprime Corrado Passera, ministro dello Sviluppo del governo
Monti: «Quando in generale si arriva ad una prescrizione è un fallimento, una
delusione sia per il sistema di giustizia che per l'imputato. È una chiusura
senza risultato».
c.p.m.s.
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