MUORE MARCO SIMONCELLI VALENTINO ERA UN FRATELLO MINORE UCCISO DALL' ELETTRONICA
di Sergio Conti
Marco Simoncelli e' morto per le conseguenze del grave incidente nel quale e' rimasto coinvolto sulla pista di Sepang nel Gp della Malaysia. A dare la notizia e' stato il responsabile della comunicazione della Dorna. Simoncelli, 24 anni, era giunto in arresto cardio circolatorio al centro medico della pista. Nell'incidente sono rimasti coinvolti oltre a Simoncelli (Honda), Colin Edwards (Yamaha) e Hiroshi Aoyama (Honda). A terra, senza casco e' rimasto Simoncelli, che e' stato letteralmente investito da Colin Edwards e da Valentino Rossi, che non e' caduto.La gara e' stata cancellata. ROSSI 'SIC COME UN FRATELLO MINORE - Arrivano via Twitter le uniche parole ''pronunciate'' ufficialmente da Valentino Rossi dopo il terribile incidente di oggi che ha visto la morte di Marco Simoncelli. ''Il Sic per me era come un fratello minore - scrive Valentino sul social network - tanto duro in pista come dolce nella vita. Ancora non posso crederci, mi manchera' un sacco''. Poche ma incisive parole per ribadire quanto affetto ci fosse tra Marco e Valentino, che lo aveva preso sotto la sua ala protettiva come, appunto, un fratello minore. NEL PADDOCK SGOMENTO E DOLORE,MA SI RIAPRONO POLEMICHE SICUREZZA - Un week end di gara come molti, il 17/o della stagione 2011, con la Motogp a fare da piatto forte nello spettacolo delle tre classi offerte dal motomondiale. Così si presentava la gara di Sepang. Le aspettative erano tutte favorevoli per lo squadrone Honda Repsol che aveva dominato le prove con la pole di Dani Pedrosa e il warm up conquistato da Casey Stoner. Nessuno, però, poteva aspettarsi quello che è poi accaduto a quasi 5 minuti dal via della gara. Una moto bianca che prima scarta sulla destra e poi improvvisamente si mette davanti alle ruote di Colin Edwards e di Valentino Rossi. Un corpo scivola e un casco che rotola via. La gara che si ferma, e tutti si accorgono che qualcosa di grave è successo. "Oddio, oddio...", l'esclamazione di Valentino Rossi al rientro ai box, dove era cominciata l'attesa per la notizia definitiva. Lì, le lacrime di Valentino - l'amico, il testimone diretto dell'incidente, forse anche l'involontario corresponsabile del colpo letale - dicono molto di più di qualsiasi parola. Marco Simoncelli appare subito grave e la mente di tutto il paddock ritorna a quel giorno di settembre di un anno fa, dove per un analogo incidente perse la vita Shoya Tomizawa nella Moto2 a Misano, solo che allora la gara non fu fermata. Il pilota giapponese, quasi come Simoncelli, perse il controllo della sua Suter e finì sotto alle ruote dell'inglese Scott Redding e di Alex De Angelis. Per quanto differente sia la dinamica generale dell'incidente, la fine di Marco Simoncelli somiglia a quella del collega giapponese, investito anche lui da due colleghi. Lo sconcerto appare subito sul volto di Valentino Rossi che inizia a spiegare nervosamente la dinamica dell'incidente a tutti quelli che ha accanto nel box, per poi uscire con la testa tra le mani sussurrando "oddio, oddio". Marco Simoncelli, 24 anni, si è spento alle 16.56 (ora locale, le 10.56 in Italia) a Sepang, nel centro medico del circuito malese. Mentre si combatte con il dolore di questa perdita, in molti stanno analizzando cosa non è andato. Per l'imprevedibilità stessa dell'incidente, forse non ci sarà mai una risposta. Rimangono alcune polemiche sul piatto, generate in questa stagione, che riguardano anche la condotta di gara di Marco Simoncelli. Per i piloti spagnoli, Marco è sempre stato un ingombrante fastidio. Sin dai tempi della 250 con Hector Barberà e Alvaro Bautista, i duelli erano sempre finiti a favore di Marco, mentre i suoi avversari terminavano a terra. Qualcosa del genere si è visto anche quest'anno, con l'irruenza di Simoncelli che spegneva i sogni mondiali di Dani Pedrosa per un sorpasso finito male (per lo spagnolo) poco prima della metà della gara. Da quel momento Simoncelli è stato richiamato più volte sia dalla direzione di gara che dai suoi colleghi, primo tra tutti Jorge Lorenzo. Il campione della Yamaha, ha spesso attaccato Simoncelli, giudicandolo uno troppo spericolato e arrivando a proporre la regola di non poter sorpassare se non in rettilineo. La provocazione di Lorenzo, certamente non è poi stata presa in considerazione, ma Simoncelli era in qualche modo temuto dai suoi avversari, mentre era un modello per i suoi colleghi della Moto2, come ad esempio Mattia Pasini e Raffaele De Rosa, con i quali aveva ottimi rapporti. L'incidente di oggi, comunque, mette i riflettori ancora una volta sulla questione sicurezza. "Alle volte ci si dimentica di quanto sia pericoloso questo sport - le parole di Pedrosa - Sono cose che non dovrebbero succedere". Mentre si è riusciti a fare molto nelle infrastrutture, con l'ottenimento di via di fuga più ampie in tutte le piste dove si corre e l'arrivo di caschi e tute sempre più specifiche e protettive (anche grazie all'airbag), non si riesce a risolvere il problema dell'investimento. In casi come quelli di oggi e come quanto accaduto poco più di un anno fa a Misano con Tomizawa, non sembra esservi soluzione immediata da adottare, ma rimane solo la grande frustrazione per la perdita e il rimorso che i piloti coinvolti, Edwards e Rossi, possono portare con loro da oggi in poi. ERA 'IL SIC', CAMPIONE FUORI DAGLI SCHEMI - Marco Simoncelli ha perso la vita in gara, nel Gp della Malaysia, dopo una scivolata che, invece di portarlo fuori dalla pista, lo ha trascinato sotto le ruote di Colin Edwards e di Valentino Rossi. Nato a Cattolica il 20 gennaio 1987, ma residente a Coriano (Rimini), Marco comincia a correre giovanissimo, già a sette anni nelle minimoto. La passione del giovane Simoncelli viene aiutata in ogni modo dalla famiglia, con Paolo, il padre (presente oggi sul circuito di Sepang), che arriverà a chiudere la sua attività commerciale per seguire la carriera del figlio. Simoncelli, per il paddock 'il Sic', diventa campione europeo della 125 nel 2002 e nello stesso anno debutta nel mondiale 125 nella gara di Brno in Repubblica Ceca. Il primo campionato completo per Simoncelli è nel 2003, dove, sempre nella ottavo di litro termina 21/o. Andrà meglio l'anno successivo, nel 2004, quando, sempre in 125, Marco chiude all'11/o posto. Il 2005 è l'ultimo anno nella ottavo di litro, e Marco ottiene una vittoria (nella prima gara a Jerez), un secondo posto in Catalogna e 4 terzi posti. Alla fine del campionato 2004 sarà quinto e deciderà il passaggio in 250 con la Gilera. Nel 2006, nella quarto di litro, Simoncelli impiega un po' di tempo per ambientarsi.Le prime soddisfazioni arrivano nel 2007, mentre il titolo iridato Marco lo conquista nel 2008, sulla pista di Sepang, quella che oggi lo ha visto finire la carriera nel peggiore dei modi. La stagione 2009 inizia in salita per Marco Simoncelli, che si infortuna a una mano prima dell'inizio della stagione e per questo sarà costretto a saltare la prima gara. Alla fine, nonostante i buoni risultati (6 vittorie e 3 terzi pisti), chiuderà il suo anno da campione del mondo in carica con un terzo posto.L'anno successivo è la volta della Motogp, Marco Simoncelli debutta nei test di Valencia con il Team di Fausto Gresini. Lo scorso anno è stata la stagione di rodaggio per Marco, che ha chiuso in ottava posizione il mondiale. Simoncelli è approdato alla Motogp come pilota ufficiale, direttamente sotto contratto HRC, ma appoggiato alla struttura di Fausto Gresini. Lo stesso status aveva quest'anno e avrebbe avuto anche l'anno prossimo, a testimonianza di quanto la Honda credesse nel suo talento.Nonostante gli errori di quest'anno e le cadute, alcune delle quali hanno coinvolto altri piloti, come Dani Pedrosa a Le Mans, Marco aveva ottenuto due podi in questa stagione. Un terzo posto in Repubblica Ceca e un secondo posto nella scorsa gara di Phillip Island. Marco Simoncelli, che si era diplomato in gestione delle comunità alberghiere, è sempre stato un pilota schietto e disponibile. Il suo carattere da combattente lo ha sempre contraddistinto nei duelli in pista. Famosa la frase del suo amico/rivale Valentino Rossi che aveva detto di Marco: "Fare un duello con lui è come andare a fare a botte con uno più grande di te, sai che le prendi". In effetti il fisico ha sempre contraddistinto il Sic. Troppo grande per la 125 e per la 250 in entrambe le categorie si dovette lavorare per costruire dei 'codini' più lunghi solo per lui e la stessa cosa è stata fatta anche dalla Honda per permettere a Marco di potersi stendere bene sulla moto in rettilineo. Appassionato di carte da gioco, Simoncelli sfidava spesso giornalisti e meccanici a tre sette e sul tavolo da gioco era spontaneo come lo era in pista. Marco, infatti, nonostante le contestazioni dei suoi colleghi per la sua guida aggressiva, ma mai scorretta, ha sempre risposto direttamente alle critiche, senza alcun timore reverenziale. Con la perdita di Marco Simoncelli, salgono a tre i piloti deceduti in gara nell'era moderna del mondiale (Daijiro Kato il 20 aprile del 2003 a Suzuka, Shoya Tomizawa il 5 settembre 2010 a Misano Adriatico e Marco Simoncelli. AGOSTINI: PURTROPPO NOSTRO SPORT PERICOLOSO - ''E' sempre dura quando succedono queste cose, non hai parole, ti chiudi in te stesso pensando a un ragazzo giovane che ha perso la vita amando il suo sport che purtroppo sappiamo essere pericoloso''. Giacomo Agostini commenta cosi', ai microfoni di Sky Sport, la terribile notizia della morte di Marco Simoncelli a Sepang.''E' stato trascinato all'interno della pista dalla sua moto - dice ancora il pluricampione del mondo - e quelli che arrivavano da dietro non hanno potuto evitarlo''. Secondo Agostini, ''la gomma ha una colpa ma siamo anche noi piloti che vogliamo che la gomma duri dall'inizio alla fine senza calare di prestazione e spingiamo i tecnici a fare delle gomme che durino fino alla fine. Sarebbe piu' giusto fare come ai miei tempi, quando la gomma si degradava e si andava piu' piano fino ad arrivare al traguardo tutti nelle stesse condizioni''. Poi, sempre dai microfoni di Sky, Agostini si lascia andare ad un ricordo del pilota scomparso oggi: ''era ancora un bambino, una persona piacevole che mi aveva promesso di venirmi a trovare a Bergamo in inverno. La sua fidanzata e' di quella zona e lo aspettavo con ansia''. N LUTTO LA SUA CORIANO, IL DOLORE DEI FAN - I fan e amici di Marco Simoncelli si ritrovano al Bar Sport, in piazza a Coriano, dove vive da sempre la famiglia del pilota che era nato nella vicina Cattolica. "L'ho visto nascere, lo seguo da sempre da quando giocava a calcio negli esordienti di Riccione", dice tra le lacrime Giordano Balducci, 65 anni, titolare del bar, ma anche fondatore di quello che doveva essere il Marco Simoncelli Fan Club, fondato nel 2008, quando il pilota vinse il mondiale 250."Maxi schermo per seguire la gara e grande festa al ritorno di Marco - dice - quella volta eravamo migliaia nella palestra della scuola". Poi però quel fan club non si è più fatto: "No, ci trovavamo qui tutti al bar seguire le corse e festeggiare. Andare con lui a fare il tifo era impossibile, i viaggi sono troppo lunghi". La notizia della morte si è diffusa in pochi minuti: "Stanno cominciando ad arrivare - dice Balducci - ma è troppo presto sono tutti scioccati, chiusi in casa a guardare la televisione".Un pensiero va alla mamma di Marco che questa volta è rimasta a Coriano con la sorellina di 12 anni. "Bisogna a andarla a trovare, non la si può lasciare sola in questo momento". Ma davanti all'abitazione della famiglia Simoncelli questa mattina appena si è saputo della tragedia sono arrivati i carabinieri per sbarrare il passo a chiunque volesse entrare nella strada privata che porta alla villetta del campione. E' su Facebook che amici e fan di tuttìItalia hanno espresso in tempo reale la disperazione per il lutto. A solo 3 minuti dalla conferma della morte, decine di post sulla pagina Facebook del fanclub di Simoncelli che in molti chiamano "Super Sic". Attivata appena qualche ora fa la pagina Marco Simoncelli Forever in our heart dove si stanno moltiplicando i post dei tifosi. MATTIA PASINI, ADDIO AMICO, CON TE PEZZO CUORE - Il cordoglio per la perdita di Marco Simoncelli sta riempiendo i social network. Molti i messaggi nel mare della rete, ma tra gli appassionati e gli addetti ai lavori, spicca il messaggio di Mattia Pasini.Il pilota della Moto2 ha condiviso gran parte della sua carriera con Marco Simoncelli, dalle minimoto al mondiale."Non riesco a descrivere questo momento - scrive Pasini su Facebook - con te credo sia rimasto un pezzo di me,un pezzo di vita, un pezzo di cuore. Tutte le nostre avventure, battaglie sin da quando eravamo bimbi, bimbi con un sogno. Bé, oggi mi domando se ne vale ancora la pena". Intanto il paddock del motomondiale è letteralmente sotto choc, ed in particolare è apparso sconvolto Valentino Rossi, secondo quanto hanno documentato le telecamere di Italia 1. GRAZIANO ROSSI, CHOC IN DIRETTA TV - Graziano Rossi, ex campione motociclista e padre di Valentino, ha appreso della morte del pilota della Honda Marco Simoncelli pochi minuti dopo il suo arrivo alla manifestazione 'Ruotamania' che si sta svolgendo a Lignano Sabbiadoro. Appena giunto a Lignano, Rossi aveva chiesto di poter vedere in tv la gara alla quale stava partecipando anche suo figlio. Pochi istanti, il tempo di arrivare al secondo giro, e la drammatica scena dell'incidente, dove è rimasto coinvolto anche lo stesso Valentino, si è stagliata davanti ai suoi occhi, raggelandolo."Marco era un grande amico di mio figlio - ha commentato subito dopo la conferma ufficiale della morte del pilota - avevano un legame fortissimo e anche io lo conoscevo molto bene. Era una persona splendida, un bravo pilota". raziano Rossi, che alle 12 non era ancora riuscito a contattare telefonicamente Valentino, ha deciso di sospendere il suo spettacolo, in programma nel pomeriggio, per poter recarsi a Rimini e porgere di persona le condoglianze alla famiglia di Simoncelli. nche da parte degli organizzatori di 'Ruotamania' è stato espresso cordoglio. "Il nostro pensiero, nell'ambito di una manifestazione dedicata ai motori e alle moto - ha affermato la presidente, Danila Ciotta - non può che andare a Marco Simoncelli. E' una giornata di lutto per tutti". ONTEZEMOLO, RICORDAVA GILLES VILLENEUVE - "Sono molto triste per la morte di Marco Simoncelli". E' quanto ha dichiarato il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo."Mi aveva molto impressionato per la velocità, il talento e la grinta che aveva dimostrato quest'anno - ha detto ancora Montezemolo - per queste qualità mi ricordava Gilles Villeneuve ma il destino ha voluto accomunarli in un una maniera così tragica. A nome di tutta la Ferrari voglio esprimere alla famiglia di Marco tutto il nostro cordoglio".